mia liberazione è imminente. Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. — 2 Tim. 4:6-8; 1 Cor. 11:1.

35. Come dovremmo considerare il conseguimento della maturità nella società del Nuovo Mondo?

³⁵ La maturità dev’essere la mèta cristiana di chiunque, e reca sublime soddisfazione e gioia nel ministero. Sforzatevi di conseguire la maturità cristiana, perché deriva la massima felicità dal riconoscere la propria stretta relazione con altri e con Geova. Avendo maturità saremo sempre consapevoli delle benedizioni di Geova. Non lasciate dunque che nulla metta in pericolo i vostri sforzi di divenire un “uomo fatto” nella società del Nuovo Mondo. Otteniamo la maturità con l’obiettivo di lodare Geova e il grande e supremo nome sia con le opere che con l’esempio, affinché anche altri vedano la buona condotta da seguire indicata dalle appropriate parole di Paolo ai Filippesi: “Noi, dunque, quanti siamo maturi, abbiam questa attitudine mentale; e se sotto qualche aspetto avete un’altra inclinazione mentale, Dio vi rivelerà la suddetta attitudine. In ogni modo, fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta”. — Filip. 3:15, 16.

Fatica che non è vana

UN TESTIMONE di Geova diplomato dalla Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad nel 1962 servì alcuni anni fa con una piccola congregazione di Forfar, Angus, in Scozia. Egli parla del tempo in cui la congregazione era composta interamente di donne: “C’erano nove anziane sorelle. Se si fosse fatta la media dell’età, si sarebbe avvicinata ai settantacinque anni. Ma l’età non era il solo svantaggio di queste sorelle; l’età aveva portato gli ostacoli della vista e dell’udito debole. Prendete per esempio l’assistente servitore di congregazione; era una coraggiosa sorella che svolgeva le sue varie parti nell’adunanza servendosi di una spessa lente di ingrandimento per vedere gli appunti. La servitrice degli studi biblici era una vivace ottantacinquenne. Per la maggior parte dei suoi anni aveva usato il cornetto acustico a causa della sordità. Quando la conobbi aveva uno dei più moderni apparecchi acustici. Si radunavano tutte in una piccola sala con illuminazione a gas che poteva accogliere al massimo venti persone.

“Benché le nove sorelle della congregazione fossero tutte ben conosciute nella comunità, la loro predicazione non dava risultati tangibili. Percorrevano ripetutamente il territorio, ma la loro evidente semplicità e incapacità di presentare il messaggio in modo eloquente sembrava indicare che lavoravano per nulla. Ma non cedevano mai. Per molti anni continuarono a lavorare e a radunarsi insieme. Poi cominciò ad accadere qualcosa.

“Un commerciante locale si chiese perché queste donne anziane continuassero a visitare le persone anno dopo anno, benché non avessero alcun risultato. Per togliersi la curiosità, si procurò della letteratura e la lesse. Ben presto cominciò ad associarsi alla congregazione, ascoltando le sorelle che si sforzavano di svolgere le loro varie parti. Cominciò a parlare ad altri colleghi nella città. Altri si interessarono. Una delle prime cose che fece questo commerciante fu di comprare uno dei migliori terreni al centro della città e costruire una magnifica, spaziosa Sala del Regno. Ora la congregazione continua a crescere.

“L’ultima volta che ne ho avuto notizia aveva raggiunto i quaranta membri. Qualche mese addietro ho ricevuto un ritaglio di giornale che descriveva la prima assemblea di circoscrizione tenutavi. In prima pagina risaltava la fotografia della servitrice degli studi biblici, quasi completamente sorda, che ha ora novant’anni. Sopra la fotografia era scritto: ‘Questo è il più bel giorno della mia vita’. Così Geova ha ricompensato il coraggioso sforzo di queste fedeli sorelle e il loro servizio compiuto anno dopo anno. Come disse l’apostolo Paolo in 1 Corinti 15:58: “Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”.