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  • Edifichiamo con materiali che resistono al fuoco
    La Torre di Guardia 1985 | 15 marzo
    • Edifichiamo con materiali che resistono al fuoco

      “Si possono usare diversi materiali per costruire su quelle fondamenta. Alcuni usano oro, argento, o pietre preziose; altri usano legno, fieno o perfino della paglia!” — I CORINTI 3:12, The Living Bible, ediz. italiana (LB).

      1, 2. (a) Cosa sarebbe più doloroso che vedere la propria casa divorata dalle fiamme? (b) Che delusione analoga provano talvolta i ministri cristiani?

      È SENZA DUBBIO desolante vedere una bella casa divorata dalle fiamme. In particolar modo sarebbe triste se foste stati voi a costruirla! Veder andare in fumo tutto il tempo e gli sforzi impiegati sarebbe davvero penoso. Eppure questa pena non è nulla in confronto al dolore provato da un genitore cristiano il cui figlio o la cui figlia lascia la verità per le cose del mondo. Poche cose sono più penose che vedere un figlio pervenire a una simile rovina spirituale.

      2 I sentimenti provati da questi genitori possono essere simili alla delusione che forse avete provato quali ministri cristiani. Può darsi abbiate iniziato uno studio biblico con una persona e abbiate quindi impiegato mesi o anche anni per aiutarla ad acquistare conoscenza della verità. La vedete assistere alle adunanze e persino cominciare a prender parte al ministero di campo. Ma poi, improvvisamente, si indebolisce spiritualmente e diviene inattiva, e forse ricade addirittura nelle precedenti pratiche errate. Che delusione!

      3. Di fronte a queste situazioni quali domande è naturale sorgano, e da che cosa dipendono le risposte?

      3 Triste a dirsi, questo talvolta accade. È allora naturale chiedersi: Perché accade? Possiamo fare qualcosa al riguardo? Anche se a influire può essere la condizione di cuore della persona, fino a un certo punto la risposta a queste domande dipende dalla risposta a un’altra domanda: Quando insegnate ad altri, edificate su un giusto fondamento con materiali che resistono al fuoco? Comprendere con chiarezza cosa significa questo e come farlo è essenziale per aiutare coloro ai quali insegniamo — i nostri studenti biblici e i nostri figli — a rimanere saldi nella verità.

      Chi edifica?

      4. In I Corinti 3:10, 11 a cosa paragona Paolo il ministro cristiano, e con quali parole?

      4 Troviamo la risposta nel capitolo 3 di Primo Corinti, nel quale Paolo paragona il ministro cristiano a un costruttore. Leggiamo: “Secondo l’immeritata benignità di Dio che mi fu data, quale saggio direttore di lavori io posi un fondamento, ma qualche altro vi edifica sopra. Ma ciascuno guardi come vi edifica sopra. Poiché nessun uomo può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo”. — Versetti 10, 11.

      5. (a) Secondo il contesto, di che genere di opera di edificazione sta parlando Paolo? (b) In che senso il ministro cristiano “edifica” le persone?

      5 Di che genere di opera di edificazione sta parlando Paolo? Ebbene, notate il contesto: “Voi siete . . . l’edificio di Dio”. “Siete il tempio di Dio”. (I Corinti 3:9, 16) È perciò un’opera di edificazione simbolica, che ha a che fare con persone. Il ministro cristiano, cioè, “edifica” le persone nel senso che si sforza di costruire negli interessati una personalità cristiana, in pratica di fare discepoli. — Matteo 28:19, 20.

      6, 7. (a) Sulla responsabilità di chi si concentrano le parole di Paolo in I Corinti 3:9-15? (b) Ciò nondimeno perché si tratta di un’opera di edificazione svolta collettivamente? (c) Cosa ci permetterà di capire l’ulteriore esame delle parole di Paolo?

      6 Questo vuol forse dire che l’insegnante cristiano sia il solo responsabile del modo in cui cresce lo studente? Niente affatto. Prima di tutto noi siamo “collaboratori di Dio”. Anche se le parole di Paolo in I Corinti 3:9-15 si concentrano sulla responsabilità di colui che edifica o insegna, in realtà si tratta di un’opera di edificazione svolta collettivamente, nella quale è coinvolto anche lo studente. Si può paragonare alla preparazione militare di un soldato. Altri potranno addestrarlo ed equipaggiarlo, ma in battaglia è il soldato a dover combattere, mettendo all’opera quanto ha appreso. Ne va della sua stessa vita! Analogamente colui che insegna si sforza di formare un cristiano degno di questo nome, che sia in grado di resistere alle tentazioni e alle pressioni di questo sistema. Contemporaneamente, però, anche lo studente è responsabile: nella sua vita deve mettere in pratica quanto apprende. — Matteo 7:24-27; Filippesi 2:12, 13.

      7 Ciò nondimeno resta il fatto che colui che insegna ha una seria responsabilità. Esaminando ulteriormente le parole di Paolo capiremo quanto è importante insegnare la Parola di Dio in modo efficace al fine di edificare in altri l’apprezzamento per il nostro Padre celeste.

      Ponete il giusto fondamento

      8. In quest’opera di edificazione simbolica, che cos’è il fondamento?

      8 Prima di iniziare a edificare dovete porre il fondamento. Perciò, nell’opera di fare discepoli, qual è il fondamento? Paolo risponde: “Nessun uomo può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo”. (I Corinti 3:11) Sì, il giusto fondamento sul quale dobbiamo edificare è Gesù Cristo. — Confronta Efesini 2:20-22 e I Pietro 2:4-6.

      9. (a) Quando si insegna ad altri, cosa occorre fare per porre come fondamento Cristo? (b) Perché è importante che coloro con i quali studiamo la Bibbia comprendano l’intera verità relativa a Gesù?

      9 In che modo possiamo porre come fondamento Cristo quando insegniamo ad altri? In primo luogo dobbiamo insegnare la verità relativamente a Gesù e aiutare gli altri a edificare la propria vita in base a questa verità. Ciò include aiutarli a riporre fede in Gesù quale nostro Soccorritore e Colui tramite il quale Geova ha provveduto il riscatto. (Matteo 20:28; I Giovanni 2:1, 2) Ma non è tutto: Gesù Cristo è il capo nominato della congregazione cristiana. (Colossesi 1:18) Inoltre è il legittimo Re della terra, e in questa posizione presto ‘completerà la sua vittoria’ ad Har-Maghedon. (Rivelazione 6:1, 2) È chiaro, quindi, che per porre come fondamento Cristo bisogna insegnare l’intera verità a lui relativa, aiutando altri a capire qual è il ruolo di Gesù nella realizzazione del proposito di Dio. Perché questo è tanto importante? Perché, se coloro con i quali studiamo ripongono fede in Gesù quale Re nominato da Dio, non si scoraggeranno con facilità per le condizioni mondiali e per i problemi quotidiani. — Isaia 28:16; I Pietro 2:6-8.

      10. (a) Secondo Efesini 3:17-19, cos’altro bisogna fare per porre come fondamento Cristo? (b) In che modo lasciamo che Cristo ‘dimori nei nostri cuori’?

      10 Comunque bisogna fare dell’altro per porre come fondamento Cristo. Bisogna avere lo stesso obiettivo dell’apostolo Paolo. A favore degli efesini egli pregò: “Il Cristo dimori mediante la vostra fede nei vostri cuori con amore; acciocché siate radicati e stabiliti sul fondamento, onde siate pienamente capaci di afferrare mentalmente con tutti i santi ciò che è l’ampiezza e la lunghezza e l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore del Cristo che sorpassa la conoscenza, affinché siate in ogni cosa ripieni di tutta la pienezza che Dio dona”. (Efesini 3:17-19) Notate che, per essere “radicati e stabiliti sul fondamento”, è necessario che Cristo ‘dimori nei nostri cuori’. Cosa significa? Ebbene, Cristo ‘dimora nel nostro cuore’ quando permettiamo al suo esempio e ai suoi insegnamenti di influire sui nostri sentimenti e sulle nostre azioni.

      11, 12. (a) In che modo possiamo aiutare altri a far sì che Cristo ‘dimori nei loro cuori’? (b) Cosa è necessario oltre a imparare intorno a Gesù?

      11 Come possiamo aiutare coloro ai quali insegniamo a far sì che Cristo ‘dimori nei loro cuori’? È indispensabile impartire loro conoscenza, dato che devono “afferrare mentalmente” “l’ampiezza e la lunghezza e l’altezza e la profondità” della verità della Parola di Dio, particolarmente in relazione alla vita e agli insegnamenti di Gesù Cristo. Desideriamo che i nostri studenti acquistino “la mente di Cristo”, conoscendolo profondamente come persona viva e sensibile. (I Corinti 2:16) Questo toccherà il loro cuore.

      12 Ma notate che Paolo parlò anche di “conoscere [gr. gnonài, conoscere “in senso pratico, tramite l’esperienza”] l’amore del Cristo che sorpassa la conoscenza”. Possiamo conoscere l’amore di Cristo imparando ciò che la Bibbia ci dice della sua vita e del modo in cui trattò gli altri. È tuttavia imitando il tipo di persona che è Gesù che possiamo realmente comprendere i suoi sentimenti. In questo modo, mediante l’esperienza, finiamo per conoscere “l’amore del Cristo che sorpassa la conoscenza”.

      13, 14. (a) In che modo possiamo aiutare i nostri studenti a imitare le qualità di Gesù? (b) Perché cercando di imitare Gesù i nostri studenti saranno aiutati a stringere una buona relazione con Geova? (c) A cos’altro occorre prestare attenzione oltre a porre il giusto fondamento?

      13 Pertanto, nel porre il fondamento richiamate l’attenzione sulle qualità di Gesù: l’amore (Giovanni 15:13, 14), la cordialità e la comprensione (Matteo 11:28-30), l’umiltà (Giovanni 13:1-15) e la compassione (Marco 6:30-34), solo per dirne alcune. Incoraggiate il vostro studente a imitare queste qualità. Questo sarà un ottimo fondamento sul quale edificare altre importanti qualità. A volte, mentre esaminate i racconti della Bibbia relativi a Gesù, potreste fermarvi e chiedere: ‘Quale qualità stava mostrando Gesù? Come si può riuscire a manifestare più pienamente questa qualità nella vita?’ Spiegate a colui con il quale studiate la Bibbia che, imitando la personalità di Gesù, sarà aiutato a stringere una relazione forte e intima con Geova. Perché? Perché Gesù rispecchiò tanto perfettamente la personalità di suo Padre che, quando cerchiamo di imitare Gesù, in realtà stiamo imitando Geova stesso! — Giovanni 14:9.

      14 Avere un giusto fondamento è importante, ma è sufficiente? Paolo risponde: “Ma ciascuno guardi come vi edifica sopra”. Allora, che dire dei materiali che usiamo per erigere la struttura che poggerà sul fondamento?

      I materiali che resistono al fuoco

      15, 16. (a) Quale contrasto sta evidentemente facendo Paolo in I Corinti 3:12? (b) Nell’applicare l’illustrazione di Paolo cosa bisogna chiedersi?

      15 Questo ci porta al versetto 12 del 3º capitolo di I Corinti, nel quale Paolo menziona diversi materiali da costruzione: “Ora se alcuno edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose, materiali di legno, fieno, stoppia”. Una bella varietà di materiali differenti! Paolo vuol forse dire che nei nostri studenti ne mettiamo un po’ di ogni tipo? A quanto pare no. Notate cosa dice un’altra traduzione: “Si possono usare diversi materiali per costruire su quelle fondamenta. Alcuni usano oro, argento, o pietre preziose; altri usano legno, fieno o perfino della paglia!” (LB) Evidentemente Paolo sta facendo un contrasto tra due tipi di costruzioni. Da una parte, per così dire, c’è un bellissimo palazzo adorno di oro, argento e gemme preziose. Dall’altra c’è una capanna, con il tetto di paglia, costruita con tavole o pali di legno che sostengono pareti di paglia e fango.

      16 Nell’applicare l’illustrazione di Paolo quindi bisogna chiedersi: Quando insegno ad altri sto edificando “palazzi” o “capanne”? Se alcuni giovani e alcuni tra i più nuovi si allontanano può essere dovuto al fatto che non tutti sono costruiti con gli stessi materiali. Che differenza fa? Quanto accadeva nell’antica congregazione di Corinto mostra qual è la differenza tra edificare con materiali che resistono al fuoco e farlo con quelli combustibili.

      17, 18. (a) Quale grave problema c’era nella congregazione dell’antica Corinto? (b) Qual è dunque un fattore essenziale per determinare se stiamo costruendo con “oro” o “fieno”?

      17 Paolo aveva fatto la sua parte per porre il giusto fondamento, ma sembra che a Corinto alcuni vi edificassero sopra con ‘legno, fieno e stoppia’, materiali inconsistenti che rappresentano qualità non durevoli. (I Corinti 3:12) Per questo Paolo dovette scrivere a quei fratelli: “Esistono fra voi dei dissensi. Ciò che voglio dire è questo, che ciascuno di voi dice: ‘Io appartengo a Paolo’, ‘ma io ad Apollo’, ‘ma io a Cefa’, ‘ma io a Cristo’. Esiste diviso il Cristo?” (I Corinti 1:11-13) Perciò i componenti della congregazione erano divisi in fazioni. E perché? Perché davano troppa importanza a certi uomini. Paolo li corresse, spiegando: “Che cos’è dunque Apollo? Sì, che cos’è Paolo? Ministri per mezzo dei quali voi diveniste credenti . . . Io piantai, Apollo innaffiò, ma Dio faceva crescere”. — I Corinti 3:5-7.

      18 In poche parole questo era il problema: Poiché attribuivano troppa importanza al seguire gli uomini, alcuni componenti della congregazione di Corinto non avevano una salda relazione personale con Geova. Questo è un fattore essenziale per determinare se stiamo costruendo con “oro” o “fieno”, se stiamo costruendo “palazzi” o “capanne”, per così dire.

      19. (a) In che modo, senza volerlo, l’insegnante potrebbe attirare troppa attenzione su se stesso o su di un altro uomo? (b) Se intendiamo costruire con ‘oro, argento e gemme’, cosa dobbiamo sforzarci di fare?

      19 Ecco un’importante lezione da imparare. Alcuni potrebbero dire: ‘Ma io non insegno a seguire uomini’. Questo, però, può accadere con facilità anche involontariamente. Se, ad esempio, quando lo studente fa domande, gli rispondessimo ripetutamente: ‘Il fratello (o la sorella) Tal dei tali dice . . . ’, non staremmo inavvertitamente attirando troppa attenzione su un uomo o una donna imperfetti? O se, allorché vengono fatte domande, diciamo: ‘Be’, non sono proprio sicuro, ma io direi così’, non stiamo forse senza volerlo accentrando troppo l’attenzione su noi stessi? Ricordate che è molto facile per uno studente farsi un’opinione esagerata del proprio insegnante. (Confronta Atti 10:25, 26; Rivelazione 19:10). Se vogliamo edificare “palazzi”, dobbiamo stare attenti a non edificare persone che seguano gli uomini. Dobbiamo invece aiutare coloro che studiano con noi a coltivare un’intima relazione con Geova. Perciò dobbiamo edificare con ‘oro, argento e gemme’. Cosa rappresentano queste cose?

      20. Cosa rappresentano ‘l’oro, l’argento e le pietre preziose’? (Proverbi 3:13-15)

      20 L’esame di brani come Salmo 19:7-11, Proverbi 2:1-6 e I Pietro 1:6, 7 indica che a volte oro, argento e gemme vengono simbolicamente usate per rappresentare qualità come forte fede, sapienza divina, discernimento spirituale, lealtà, amorevole apprezzamento per Geova e le sue leggi. Queste qualità sono indispensabili per avere una relazione salda e intima con Geova Dio. Esse formano il modello di personalità che dobbiamo sforzarci di edificare in coloro ai quali insegniamo. State edificando in questo senso?

      Resisteranno al “fuoco”?

      21. (a) Perché è tanto importante edificare qualità durevoli in coloro ai quali insegniamo? (b) Cosa simboleggia il “fuoco”?

      21 Perché è tanto importante sforzarsi di edificare qualità durevoli in coloro ai quali insegniamo? L’apostolo Paolo prosegue spiegando: “L’opera di ciascuno sarà manifesta, poiché il giorno la mostrerà, perché sarà rivelata mediante il fuoco; e il fuoco stesso mostrerà quale sorta d’opera è quella di ciascuno”. (I Corinti 3:13) Sarà così il “fuoco” a ‘mostrare’ in che modo stiamo edificando. Cosa simboleggia qui il “fuoco”? La violenta persecuzione fisica? Evidentemente no. Notate infatti che “l’opera di ciascuno” sarà sottoposta al “fuoco”. Non tutti i cristiani subiscono la persecuzione violenta. Il “fuoco” rappresenta quindi qualsiasi pressione o tentazione che potrebbe distruggere la spiritualità di una persona.

      22. Quali sono alcune prove infuocate che si possono dover affrontare?

      22 Per alcuni il “fuoco” può essere rappresentato dalla questione della neutralità. Su alcuni possono essere esercitate pressioni perché prendano parte ad attività politiche, con la minaccia di finire altrimenti in carcere. (Giovanni 15:19) A volte il “fuoco” può essere più subdolo. Forse la tentazione di guardare film o programmi televisivi che ritraggono scene di sesso e violenza. Ai giovani cristiani il “fuoco” può presentarsi sotto forma di allettamenti sessuali, incitamenti a prendere droghe o pressioni perché partecipino ai depravati svaghi mondani. Spinti dal normale desiderio di essere accettati dagli altri, i giovani cristiani si possono sentire fortemente indotti a conformarsi. — I Giovanni 2:16.

      23. (a) Per quanto riguarda le prove e la reazione a queste, quali domande sorgono, e da cosa dipendono le risposte? (b) Di cosa si parlerà nel prossimo articolo?

      23 La maggioranza dei veri cristiani hanno resistito con successo a queste prove infuocate. Ma, triste a dirsi, altri non vi sono riusciti. Dobbiamo perciò chiederci: quando coloro ai quali abbiamo insegnato saranno di fronte al “fuoco”, come si comporteranno? Saranno come quel bel palazzo adorno di oro, argento e pietre preziose — materiali non combustibili — rimanendo saldi? O somiglieranno a quella capanna di legno e stoppia e si inceneriranno? Naturalmente molto dipende dallo studente stesso. Allo stesso tempo, però, molto dipende anche da noi quali insegnanti, dal modo in cui abbiamo edificato. Per cui bisogna chiedersi: In che modo edificate queste qualità durevoli in coloro ai quali insegnate? Lo vedremo nel prossimo articolo.

  • Quando insegnate, raggiungete il cuore
    La Torre di Guardia 1985 | 15 marzo
    • Quando insegnate, raggiungete il cuore

      1, 2. (a) Cosa ci vuole per suscitare in altri profondo apprezzamento per Geova e per le sue norme? (b) Perché ci vuole qualcosa di più della conoscenza mentale?

      ANCHE se è possibile costruire in fretta una capanna, non riuscirete certo a costruire un palazzo nel giro di una notte. Lo stesso accade nell’opera di fare discepoli. Non è cosa da poco suscitare in altri profondo apprezzamento per Geova e per le sue norme. Per realizzare “palazzi” del genere ci vogliono tempo e abilità.

      2 Per far questo non basta impartire conoscenza. “Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti”, dice Proverbi 3:1. Ai nostri studenti dobbiamo insegnare cosa dice la Bibbia. Ma oltre a questo la verità biblica va impressa nel loro cuore. È il cuore, infatti, che dobbiamo raggiungere se vogliamo edificare in coloro con i quali studiamo qualità che resistano al fuoco, aiutandoli a stringere una forte relazione con Geova Dio.

      3. (a) Perché l’“arte d’insegnare” è tanto importante per raggiungere il cuore? (b) Nell’esaminare alcuni suggerimenti pratici, a chi dovreste pensare?

      3 Naturalmente è più facile dirlo che farlo. Per raggiungere il cuore dobbiamo non solo avere i materiali da costruzione adatti, ma anche usare l’“arte d’insegnare”. (II Timoteo 4:2) Non basta dire la verità ai nostri studenti. L’“arte d’insegnare” comprende, piuttosto, aiutarli a pensare e a ragionare su quanto apprendono. Non sono la nostra abilità o i nostri metodi a produrre la crescita spirituale; è la benedizione di Dio che conta. (I Corinti 3:5, 6) Ci sono comunque alcuni suggerimenti per aiutarci a raggiungere il cuore altrui. Nell’esaminare questi punti, pensate a coloro ai quali insegnate: i vostri studenti biblici e i vostri figli.

      Date il giusto esempio

      4. (a) Qual è un aspetto che permise a Gesù di toccare il cuore delle persone? (b) Perché è importante dare il giusto esempio quando si insegna ad altri?

      4 Quale miglior esempio di come raggiungere i cuori ci può essere di quello dato da Gesù Cristo stesso? Perché aveva tanto successo nel raggiungere il cuore delle persone? In primo luogo Gesù faceva quello che predicava, dando un ottimo esempio che i suoi seguaci avrebbero potuto imitare. (Giovanni 13:15; I Pietro 2:21) Perciò questo è il primo suggerimento: date il giusto esempio. Non è forse logico possedere le stesse durevoli qualità cristiane che intendiamo edificare in altri? Gesù disse: “Ognuno ben preparato sarà come il suo maestro”. — Luca 6:40, CEI.

      5. In che modo le Scritture mostrano che dare il giusto esempio e raggiungere il cuore altrui sono due cose collegate fra loro?

      5 Più volte la Bibbia mostra che dare il giusto esempio e raggiungere il cuore altrui sono due cose collegate fra loro. Deuteronomio 6:4-6, ad esempio, indica che un genitore deve amare Geova ‘nel suo cuore’ prima di poter inculcare quell’amore nel cuore dei figli. (Proverbi 20:7) Per contro, Gesù rimproverò gli ipocriti farisei di allora perché ‘dicevano ma non compivano’. C’era da meravigliarsi che il cuore della gente si fosse “ingrossato”? — Matteo 23:3; 13:13-15.

      6. Perché è importante che viviate in armonia con quanto insegnate? (Romani 2:21-23)

      6 Pertanto quanto insegnate dev’essere in armonia con il vostro comportamento. Se, per esempio, volete infondere nei vostri studenti o nei vostri figli l’amore per Geova e il desiderio di piacerGli, non dovranno poter vedere la dimostrazione di questo amore e desiderio dalle vostre preghiere, dai vostri discorsi e dalle vostre azioni? Se volete instillare in loro forte devozione per i princìpi biblici, non dovranno vedere prima di tutto che voi, con quanto dite e fate, non cercate di eludere quegli stessi princìpi? Coloro ai quali insegniamo, e in special modo i nostri figli, spesso prestano più attenzione a ciò che facciamo che a ciò che diciamo. Se gli altri riscontrano che viviamo in armonia con quanto insegniamo, riusciremo con più facilità a raggiungere il loro cuore.

      Fate domande

      7, 8. (a) Da cosa dipende in gran parte riuscire a raggiungere il cuore di altri? (b) Perché le domande sono utili per raggiungere il cuore?

      7 Un secondo suggerimento, qualcos’altro che fece di Gesù un insegnante efficace, è: fate domande. Gesù era un maestro nell’arte di far pensare e ragionare la gente. (Matteo 17:24-27) Riuscire a raggiungere il cuore di coloro ai quali insegnate dipende in gran parte dall’uso di domande. Perché?

      8 In primo luogo, perché, facendo domande, potete stabilire se il vostro studente sta veramente comprendendo quanto sta imparando. Se infatti non le comprende e non le accetta, come potranno le informazioni mettere radice nel suo cuore? (Luca 8:15) Un secondo motivo è che per raggiungere il cuore è utile sapere cosa c’è nel cuore. Forse idee preconcette e falsi insegnamenti religiosi sono profondamente radicati. Poiché non possiamo leggere il cuore, dobbiamo particolarmente fare domande che inducano lo studente a esprimere con le sue parole cosa prova nel suo cuore. Facciamo alcuni esempi.

      9, 10. Mostrate l’utilità di fare domande per conoscere il punto di vista degli altri.

      9 Supponiamo stiate esaminando il capitolo 10, “Gli spiriti malvagi sono potenti”, del libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca. Giunti a pagina 97, la domanda del paragrafo 18 dice: “Cosa fecero i primi cristiani di Efeso come esempio da seguire per chi vuole liberarsi dallo spiritismo?” Lo studente forse risponderà correttamente con le parole del paragrafo, ma qual è realmente il suo pensiero? Forse ha praticato lo spiritismo per molti anni e vi crede fermamente. In questo caso, si è convinto a liberarsene? Potreste dovergli chiedere: ‘Cosa ne pensa? Come si potrebbero applicare queste informazioni alla sua vita?’ Dal modo in cui risponderà si potrà vedere fino a che punto le informazioni hanno toccato il suo cuore.

      10 Facciamo un altro esempio: forse state esaminando con vostro figlio il capitolo 26, “La lotta per fare ciò che è giusto”, dello stesso libro. A pagina 220, la domanda “b” del paragrafo 8 dice: “Quale punto di vista espresso da un giovane facciamo bene a condividere?” Vostro figlio può dapprima usare le parole del paragrafo e non dire effettivamente cosa pensa. Forse dovrete benevolmente andare un po’ più a fondo: ‘Tu, però, cosa ne pensi? Ti sembra ragionevole questo punto di vista?’ Oppure potreste porlo dinanzi a una possibile situazione: ‘Supponiamo che a scuola alcuni giovani che stanno fumando ti offrano una sigaretta. Che dire se molti altri stessero guardando e ti prendessero in giro perché non l’hai accettata? Cosa faresti?’ Usate con discrezione, queste domande possono aiutarvi a capire cosa c’è nel cuore di vostro figlio.

      11. (a) Perché bisogna usare cautela nel fare domande? (b) Perché specialmente i genitori devono stare attenti quando i figli esprimono opinioni errate? (Colossesi 3:21)

      11 Bisogna, però, usare cautela. A volte queste domande provocano risposte che vi sorprenderanno o vi deluderanno. Che fare in questi casi? Se si tratta di un argomento delicato, può essere meglio non approfondirlo, dicendo piuttosto: ‘Per ora continuiamo. In seguito parleremo ancora di questo’. (Giovanni 16:12) Sono in particolare i genitori a dover stare attenti. Quando vengono espressi punti di vista errati, rimanete calmi. Non dovete danneggiare le linee di comunicazione. Se vostro figlio cominciasse ad aver paura di dire ciò che pensa, come potreste sapere cos’ha nel cuore e aiutarlo?

      Date enfasi alla saggezza di ubbidire alle leggi di Dio

      12, 13. (a) Perché se lo studente capisce che è saggio ubbidire alle leggi di Dio, il suo cuore sarà toccato? (b) Cosa occorre per aiutare lo studente a capire che quella di ubbidire a Geova è la condotta saggia?

      12 Un terzo suggerimento è: aiutate il vostro studente a capire perché è saggio ubbidire alle leggi di Dio. (Deuteronomio 4:5, 6; 10:12, 13) Anche questo potrà toccare il suo cuore. Perché? Ebbene, se è convinto che è nei suoi migliori interessi osservare le leggi di Geova, sarà indotto ad amare Geova e a volergli piacere. — Salmo 112:1.

      13 Come potete aiutare coloro ai quali insegnate a capire che è saggio ubbidire alle leggi di Dio? Potremmo illustrarlo paragonando le leggi di Geova a segnali di “Pericolo”. Anche se di per sé il segnale è già un avvertimento, non pensate che quando viene spiegata la ragione dell’avvertimento si è più pronti a ubbidire? Per esempio, se il cartello dice: “Pericolo: alta tensione”, il possibile trasgressore, comprendendo che corre un rischio personale, è più pronto a prestare attenzione all’avvertimento.

      14. (a) In che modo potreste ragionare col vostro studente per aiutarlo a capire perché una certa condotta è saggia o stolta? (b) Quali versetti mostrano che è importante spiegare il motivo per cui una certa condotta è buona o cattiva?

      14 Una cosa simile vale per le leggi di Dio. Al vostro studente non dite semplicemente cosa è giusto e cosa è sbagliato; aiutatelo a capire perché una certa condotta è saggia o stolta. Ragionate con lui sul modo in cui l’ubbidienza alle leggi di Dio gli gioverà. Fategli capire le conseguenze che derivano trascurando quei requisiti. A volte lo fa la Bibbia stessa. Leggete ad esempio Proverbi 22:22, 25; 23:4, 5; 24:15, 16, 19, 20. Notate che in ogni occasione la Bibbia spiega perché una certa condotta è buona o cattiva.

      15. Usando le domande e i versetti riportati, esaminate perché è saggio ubbidire a ciò che Dio dice circa disonestà e fornicazione.

      15 Per illustrare, esaminate in che modo le domande e i versetti che seguono danno enfasi alla saggezza di ubbidire alle leggi di Dio.

      Mentire, rubare: Perché la disonestà è dannosa? (Proverbi 15:27; 20:10; Rivelazione 21:8) Perché conviene essere onesti nel trattare con altri? (Proverbi 3:3, 4; 12:19; Ebrei 13:18)

      Fornicazione: In che modo l’immoralità può danneggiarci? (Proverbi 5:9; 7:21-23; I Corinti 6:18) Quali effetti dannosi può avere su altri? (I Tessalonicesi 4:6; I Corinti 5:6; Ebrei 12:15, 16) Che benefìci si hanno seguendo le norme morali della Bibbia? (Proverbi 5:18, 19; Ebrei 13:4)

      Dopo aver riflettuto in questo modo su una legge biblica, potreste chiedere: ‘Pensa che Geova si preoccupi realmente di noi? Non conviene anche lei che le sue leggi non ci privano di nulla di buono?’

      16. Come possono influire questi ragionamenti sullo studente?

      16 Nel corso dello studio fate ragionamenti analoghi per quanto riguarda l’ubriachezza, pagare le tasse, il vizio del fumo, la questione del sangue, ecc. Il vostro studente o vostro figlio potrà così vedere che tutte le leggi di Dio sono per il nostro bene. Non che il vostro studente debba sempre aver bisogno di ragioni per ubbidire a Dio. Ma alcuni esempi possono servire a toccare il suo cuore, inducendolo a voler piacere a Dio. Quando verrà poi il “fuoco”, la prova, ubbidirà più prontamente alla Parola di Dio. — I Corinti 3:13.

      Aiutateli a conoscere Dio

      17. Quale altro suggerimento vi potrà aiutare a raggiungere il cuore dello studente?

      17 Ecco un quarto suggerimento: aiutate il vostro studente a conoscere Dio. (Giovanni 17:3) Più che fargli sapere che Geova esiste e ha un nome, aiutate il vostro studente a conoscerlo profondamente. Ciò toccherà il suo cuore, perché conoscere Geova significa amarlo.

      18. Nel corso dello studio come potreste richiamare l’attenzione sulle qualità di Geova?

      18 Come si può aiutare il proprio studente a conoscere profondamente Geova? Innanzi tutto non è possibile amare qualcuno se non se ne conoscono le qualità e i modi di agire. Perciò durante lo studio ricordate sempre di richiamare l’attenzione sulle impareggiabili qualità di Geova. Spesso questo si può fare indipendentemente dal soggetto trattato. Parlando del riscatto, per esempio, potreste fermarvi a un punto adatto e chiedere: ‘In che modo il provvedimento del riscatto mostra quanto è profondo l’amore di Geova per noi?’ Oppure, esaminando perché Dio ha permesso la malvagità, potreste chiedere: ‘Perché si può dire che Geova ha mostrato grande longanimità nonostante la malvagità dell’uomo?’ o: ‘Quale impareggiabile saggezza ha manifestato Geova nel modo in cui reagì alla ribellione in Eden?’ Ragionando in questa maniera potremo edificare nel nostro studente una forte devozione per Geova. Considererà Geova una Persona dalle qualità invitanti e che conquisteranno il suo affetto.

      19, 20. (a) Cos’altro ci vuole per conoscere intimamente Geova? (b) In che modo l’esperienza riportata nel paragrafo mostra l’importanza di dare il giusto esempio per quel che riguarda la preghiera?

      19 Inoltre non è possibile conoscere qualcuno con il quale non si ha modo di comunicare. Analogamente il vostro studente non potrà avere un’intima relazione con Geova a meno che non comunichi con lui. Tenendo presente questo fatto, insegnate al vostro studente come pregare. Aiutatelo a capire che c’è una grande varietà di soggetti che possono essere correttamente menzionati in preghiera. (I Giovanni 5:14) Fategli capire che Geova è Colui che ascolta ed esaudisce le preghiere. (Salmo 65:2) Incoraggiatelo a esprimere i suoi più intimi sentimenti, a ‘versare il cuore’ dinanzi a Geova. — Salmo 62:8.

      20 Ancora una volta il vostro esempio è importante. Le vostre preghiere riflettono la vostra profonda devozione per Geova? Questo può influire moltissimo su coloro ai quali insegnate, figli compresi. Notate questa esperienza.

      Alcuni anni fa una coppia cristiana stava insegnando al figlio di tre anni a pregare. Una sera, dopo aver pregato Geova perché benedicesse mamma e papà, il bambino chiese a Geova di benedire “Wally”. Chi era “Wally”? I genitori non lo sapevano. Il figlio cominciò a pregare per “Wally” regolarmente! Infine, dopo molte perplessità, capirono cos’era successo. Il bambino stava pregando per i fratelli del Malawi (allora perseguitati), nome che impropriamente pronunciava “Wally”. Ma il fatto è che il piccolo aveva sentito i suoi genitori pregare in quel modo e ne imitava l’ottimo esempio. Immaginate come si sentirono quei genitori!

      Non mostra questo quanto sia importante dare il giusto esempio quando si deve insegnare ad altri come pregare?

      La ricompensa

      21. (a) In base a I Corinti 3:14, 15, cosa potete sperare in qualità di edificatori cristiani? (b) La “ricompensa” è il premio della vita eterna nel nuovo ordine di Dio? Spiegate.

      21 Se vogliamo perciò edificare in altri qualità che resistono al fuoco, aiutandoli a stringere una buona relazione con Geova, dobbiamo raggiungere il loro cuore. Può non essere facile, ma dà soddisfazione. Paolo lo indicò con le parole: “Se l’opera che alcuno vi ha edificata sopra rimane, egli riceverà una ricompensa; se l’opera di alcuno è bruciata [perché ha edificato male, non avendo usato materiali resistenti al fuoco], egli subirà una perdita [vale a dire, ciò che avrà edificato andrà perduto nel “fuoco”], ma egli stesso sarà salvato; e, se lo sarà, sarà come attraverso il fuoco”. Qual è la “ricompensa”? Evidentemente Paolo pensava a qualcosa di diverso dal premio della vita eterna nel nuovo ordine di Dio, come si può notare dal fatto che colui che ha edificato male perde la “ricompensa”, pur essendo salvato lui stesso se riesce a passare attraverso il “fuoco”. — I Corinti 3:14, 15.

      22, 23. (a) Che ricompensa ricevette l’apostolo Paolo in relazione ai suoi fratelli cristiani di Tessalonica? (b) Quale “ricompensa” desiderate di tutto cuore, e come potete riceverla?

      22 Che cos’è allora questa “ricompensa”? Qualcosa che Paolo disse ai tessalonicesi fa luce su questa domanda. A quei cristiani perseguitati Paolo scrisse: “Qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza — sì, non siete infatti voi — dinanzi al nostro Signore Gesù alla sua presenza? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia [“il nostro orgoglio e la nostra gioia!”, Today’s English Version]”. (I Tessalonicesi 2:19, 20) Paolo aveva aiutato quei tessalonicesi a conoscere la verità. Ed essi, pur avendo subìto fin dall’inizio la persecuzione, rimanevano saldi. La ricompensa di Paolo era la gioia di vederli perseverare nonostante l’opposizione. Questo dimostrava che Paolo aveva edificato bene.

      23 Lo stesso vale per noi. Non desiderate di tutto cuore aiutare coloro ai quali insegnate a sviluppare le durevoli qualità cristiane che permetteranno loro di rimanere saldi di fronte alle tentazioni e pressioni che potranno provare? Sì, che soddisfazione vedere i vostri studenti biblici e i vostri figli resistere alle prove infuocate! Ciò prova che avete edificato bene. Possa essere questa la vostra ricompensa mentre edificate sul giusto fondamento con materiali che resistono al fuoco e mentre confidate che Geova benedica i vostri sforzi.

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