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  • Sei incline ad appagare te stesso o disposto a sacrificarti?
    La Torre di Guardia 1979 | 15 gennaio
    • 20. Che cosa dipende dall’avere uno spirito di sacrificio?

      20 Non si sfugge. Dalla domanda “Sei incline ad appagare te stesso o disposto a sacrificarti?” dipende la vita, quando si vedono le cose dal punto di vista di Geova. Se amiamo la vita e vogliamo vivere nella perfezione nel nuovo ordine di Dio, allora abbiamo bisogno dello spirito di sacrificio per servire Geova nel modo che egli approva.

  • Coltiviamo uno spirito di sacrificio
    La Torre di Guardia 1979 | 15 gennaio
    • Coltiviamo uno spirito di sacrificio

      “Vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare”. — Rom. 12:1.

      1. Perché Geova è degno dei nostri sacrifici?

      PERCHÉ gli uomini vogliano fare sacrifici, l’oggetto di tali sacrifici dev’essere degno, tenuto in grande stima. Geova Dio è sicuramente degno, sotto ogni aspetto, di qualsiasi sacrificio facciamo per lui. Egli è il Creatore del maestoso, magnifico universo e la fonte di ogni organismo vivente. È anche Colui che stabilirà un nuovo ordine di giustizia che risolverà tutti i problemi dell’umanità. Appropriatamente la Bibbia dice: “Degno sei, Geova, Dio nostro, di ricevere la gloria e l’onore e la potenza, perché tu creasti tutte le cose, e a causa della tua volontà esse esisterono e furon create”. (Riv. 4:11) Essendo Geova così degno, siamo esortati a ‘presentare i nostri corpi in sacrificio vivente’ a lui. — Rom. 12:1.

      2. Cosa include la parola “sacrificio”? (Leggi Ebrei 13:15, 16).

      2 Cosa vuol dire essere un sacrificio vivente a Geova? Una definizione della parola “sacrificare” è “rinunciare a [qualcosa] cui si tiene molto per il conseguimento di un dato fine, utile a se stessi o agli altri”. Un altro senso della parola “sacrificio” è “l’offerta della vita a una divinità”. Dato che Geova non ci chiede di farci uccidere letteralmente su un altare, gli offriamo la vita mettendoci al suo servizio. Parlando della futura distruzione di questo sistema, l’apostolo Pietro esortò i cristiani a distinguersi mediante “santi atti di condotta e opere di santa devozione”. (2 Piet. 3:11) Perché il sacrificio sia accettevole a Dio dobbiamo compiere atti concreti, oltre ad abbandonare le pratiche che Geova disapprova o che potrebbero ostacolarci nel servizio che gli rendiamo.

      3. Approva Geova tutti i sacrifici inerenti all’adorazione?

      3 Vivere una vita di sacrificio significa forse che Dio richieda di divenire fanatici, di fare cose irragionevoli? Per esempio, alcuni visitano santuari religiosi percorrendo lunghe distanze coi ginocchi sanguinanti, pensando che Dio si compiaccia di tali sacrifici. Altri conducono deliberatamente una vita di povertà e di elemosina. Alcuni rifiutano di mangiare certi cibi come parte del loro culto. Ma Geova non chiede ai suoi servitori di mettersi deliberatamente in difficoltà. Egli disapprova i decreti umani che hanno “un aspetto di sapienza in un’autoimposta forma di adorazione e finta umiltà, in un severo trattamento del corpo”. — Col. 2:23.

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