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‘Lavorano notte e giorno’ per fare discepoliLa Torre di Guardia 1975 | 1° settembre
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del marito, ma che smise coraggiosamente di lavorare nel loro ristorante per iniziare il servizio continuo di pioniera, scrive riguardo a questa gioia:
Benché i genitori fossero delusi, videro che la famiglia del figlio era diventata più unita e felice e che la nuora, lungi dall’essere pigra, lavorava strenuamente dalla mattina alla sera. E la mia attività divenne una benedizione per la nostra famiglia. Il primo anno, nostro figlio di sette anni divenne proclamatore e a nove anni fu battezzato. Egli compie con zelo e gioia il servizio. In meno di cinque anni da che cominciai a fare la pioniera, ho aiutato diciannove persone fino al punto del battesimo. Nei primi due mesi di questo anno di servizio del 1974, tre persone con le quali studio si sono battezzate e oggi tutt’e otto quelli coi quali studio frequentano le adunanze. Nel prossimo futuro altri tre di questi cominceranno a predicare. Quando trovo altri che sono contenti di studiare, sento che Geova conosce bene le sue pecore e vuole siano radunate, per cui sono veramente colma di gioia. A volte sono tanto occupata e talvolta sono stanca, ma poi leggo e rileggo Isaia 40:25-31. Sono grata del privilegio di fare discepoli e ho la soddisfazione di vivere una vita piena. Se dovessi rivivere, sceglierei la stessa opera e lo stesso modo di vivere.
23. (a) Quale incoraggiamento possono ricevere dall’esempio di Paolo e Sila quelli che svolgono un’occupazione secolare? (b) In che modo i nuovi discepoli possono divenire “la nostra gloria e gioia”?
23 Non tutti siamo in grado di accrescere nella stessa misura il nostro servizio. E in alcuni territori i risultati possono essere comparativamente limitati. Ma possiamo tutti mettere il cuore e l’anima nell’opera di predicazione e d’insegnamento, fiduciosi che Geova ci condurrà da quelli che gli appartengono. Molti di noi possono essere come Paolo e Sila, che ebbero il piacere di dedicarsi “notte e giorno” non solo all’occupazione secolare, ma anche a ‘impartire la buona notizia di Dio insieme alle loro proprie anime’ ai diletti nuovi discepoli. E di loro possiamo dire, come disse l’apostolo: “Poiché qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza — sì, non siete infatti voi — dinanzi al nostro Signore Gesù alla sua presenza? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia”. (1 Tess. 2:7-9, 19, 20) E tale gioia continuerà. Poiché passata la “grande tribolazione”, che gioia si proverà nel nuovo sistema avendo in eterno la piacevole compagnia di quelli che abbiamo aiutato a conoscere Geova!
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Camminiamo con tutta l’anima nella via della vitaLa Torre di Guardia 1975 | 1° settembre
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Camminiamo con tutta l’anima nella via della vita
“‘Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza e con tutta la tua mente’, e ‘il tuo prossimo come te stesso’. . . . ‘continua a far questo e otterrai la vita’”. — Luca 10:27, 28.
1. Quali due contrastanti modi di vivere si vedono oggi sulla terra?
PER mezzo di suo Figlio Gesù Cristo, il Grande Datore della vita, Geova, offre ora all’umanità “la vera vita”. È una vita che ha un significato, che reca pace e soddisfazione. Ma oggi molti scelgono un diverso modo di vivere. Il loro cuore e la loro anima sono dominati dall’egoismo ed essi sprecano le proprie energie e la propria vita nella ricerca dei fuggevoli piaceri della “moderna” società permissiva. Non avendo una speranza per il futuro, seguono questa norma: “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo”. (1 Cor. 15:32) Al contrario, vi sono altri che sperano di vivere domani e per sempre. Sono quelli che amano veramente Dio e il prossimo. Sono desiderosi “di fare il bene, d’esser ricchi di opere eccellenti, d’esser disposti a dare,
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