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La manifestazione della presenza del MessiaLa Torre di Guardia 1950 | 1° gennaio
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nel rivolgere la sua attenzione alla terra, egli può trovarsi ancora “nell’aria”. Ai giorni suoi Paolo chiamò Satana il Diavolo “il principe della potestà dell’aria, di quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli”. (Efes. 2:2) Ma poiché la “guerra nel cielo” ha confinato il Diavolo e le sue orde di demoni a questa terra, Cristo Gesù è “nell’aria” e ne ha la potestà come spirito immortale. È per entrare in unità con lui in quella eccelsa posizione che il rimanente viene rapito o preso oggi. Per merito della loro fedeltà fino alla morte, essi avranno una risurrezione spirituale istantanea quando morranno nella carne e allora saranno uniti personalmente con lui “nell’aria”. È quivi che regneranno con lui mille anni, e non letteralmente sulla terra sotto forma umana. In tal modo con una condotta d’integrità e fedeltà fino alla fine della loro opera terrena, essi saranno “sempre col Signore”.
32. Per chi valgono dunque le parole di Apocalisse 14:13, e perchè?
32 Questi sono i beati che non devono più dormire nella morte in attesa della parousía del Re; per loro valgono le seguenti parole scritte: “Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo spirito, essendo che si riposano dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono”. (Apoc. 14:13) Così possiamo discernere come ogni cosa concorda con l’affermazione che i coeredi di Cristo che erano addormentati furono ridestati nella primavera del 1918 dopo ch’egli era stato confermato in Sion principale Pietra angolare, e che il rimanente ancora in vita non precede i fedeli addormentati relativamente alla risurrezione.
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Sua apparizione e rivelazioneLa Torre di Guardia 1950 | 1° gennaio
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Sua apparizione e rivelazione
1. Quali due cose stimolarono Paolo e lo indussero a esortare Timoteo?
QUESTO periodo della presenza o parousía del Messia è quello che Paolo chiama “quel giorno”. È il tempo dell’apparizione o manifestazione del Re presente, in particolar modo dal 1918 d.C. in poi, da quando Cristo Gesù, sebbene rigettato dalla cristianità, fu mostrato d’essere la principale Pietra Angolare scelta dal grande Edificatore del Regno, Geova Dio. Da allora i suoi testimoni non hanno cessato di dare attestazione di questo glorioso fatto visto alla luce delle Scritture e della profezia adempiuta. In vista del prossimo Regno e della manifestazione della presenza del Re, Paolo fu stimolato a predicare e a fare opera d’evangelista, e fece uso di questi due mezzi per incitare Timoteo a seguire il suo esempio. Gli disse: “Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù che ha da giudicare i vivi e i morti, e per la sua apparizione e per il suo regno: Predica la Parola, . . . Quanto a me io sto per esser offerto a mo’ di libazione, e il tempo della mia dipartenza è giunto. Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede; del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione”.-2 Tim. 4:1, 2, 6-8.
2. Come hanno i veri Cristiani considerato la manifestazione di Cristo? Perchè?
2 I Cristiani veri non pensano alla manifestazione del Signor Gesù Cristo con terrore e non immaginano che sia molto lontana dai loro giorni. No, anzi l’amano. Non temono il giudizio che il Signore inizia al tempo della sua manifestazione, dal 1918 in poi. Sanno che questo è per loro un tempo di rimunerazione perchè hanno cercato di serbarsi fedeli agli interessi del suo regno. Sono in attesa di ricevere dal giusto Giudice la corona di giustizia, e questa corona è il loro premio, il premio della loro rivendicazione nello spirito allo stesso modo in cui Cristo Gesù fu rivendicato alla sua risurrezione. Questo significa che sono stati giudicati degni di vita immortale nello spirito, per vivere e regnare con Cristo per i mille anni del suo governo sul genere umano nel nuovo mondo. L’apostolo Paolo confidava che sarebbe stato uno dei morti verso i quali il Signor Gesù Cristo avrebbe reso un giudizio favorevole, risuscitandolo dal sepolcro per la vita celeste. Le parole di Paolo mostrano che, prima della manifestazione del Signore avvenuta nel 1918, i Cristiani fedeli non furono rimunerati subito dopo la loro morte con l’assunzione al cielo; il Signor Gesù non è disceso personalmente dal cielo al momento della morte di ciascuno di quei Cristiani per accoglierli presso di sè. Al contrario quelli che morirono prima della manifestazione del Signore dovettero aspettare nella morte con l’apostolo Paolo fino a “quel giorno”. Essi guardarono innanzi a quel giorno con amore, sperando nella rimunerazione.
3. Quali sono i viventi che vengono giudicati alla sua manifestazione?
3 Nel suo regno, alla sua manifestazione, il giusto Giudice non giudica solo i morti, ma anche i vivi. Ancora un rimanente dei suoi unti coeredi è lasciato in vita sulla terra fino alla sua parousía e manifestazione. Perciò questi sono sotto giudizio dal 1918 in avanti, poichè, dice Pietro, “è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio”. (1 Piet. 4:17) Quelli che sono giudicati ed approvati sono presi o accolti nel suo favore e nella sua organizzazione teocratica; i disapprovati, invece, sono lasciati, abbandonati alla prossima distruzione. Nella parabola con la quale concluse la sua profezia sul segno della fine del mondo e della sua parousía, Gesù mostrò che oltre al rimanente ancora in vita altri dovevano essere giudicati al tempo del suo regno e della sua manifestazione. Questi dovevano essere le genti delle nazioni terrene. Il Giudice sul suo trono reale li avrebbe separati per assegnare loro una sorte
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