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Perché non dobbiamo temere quelli che uccidono il corpoLa Torre di Guardia 1965 | 1° maggio
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Perché? Perché l’Onnipotente Dio può emanare un decreto giudiziario anche contro la risurrezione di qualsiasi dedicato, battezzato cristiano se questi non adempie pienamente la sua dedicazione a Dio e se cede al timore di uomini spietati e smette di predicare il regno di Dio com’è profeticamente comandato in Matteo 24:14. Perciò Geova Dio è in grado di distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna, nella distruzione eterna. Non è forse questa una ragione per cui i dedicati, battezzati cristiani temano Dio piuttosto che gli uomini e continuino dunque a ubbidire agli ordini di Dio di predicare questa buona notizia del Suo regno? Non è questa un’impellente ragione per cui essi, temendo Dio, ubbidiscano a Lui quale governante piuttosto che all’uomo mortale?
30. (a) Perché il peggio che gli uomini possano farci non ci dovrebbe spaventare facendoci divenire infedeli a Dio? (b) Che dire del peggio che Dio può farci?
30 Se l’ubbidienza a Dio quale governante causa la morte per mano degli uomini, il fedele ha la sicura promessa di Dio della risurrezione dei morti. Perché dunque temere gli uomini? Perché non temere piuttosto Dio ed essere fedeli e attenersi alla speranza della risurrezione? Dio può fare peggio del peggio che ci possano fare gli uomini. Il peggio che ci possano fare gli uomini è di mandarci nell’Ades uccidendo ingiustamente il nostro corpo. Il peggio che gli uomini ci possano fare può essere annullato da Dio risuscitandoci dai morti per vivere nel suo eterno nuovo ordine di giustizia. Ah! Ma Dio può distruggere completamente i malvagi nella Geenna quali indegni della sua misericordia mediante Cristo; e nessuno può annullare ciò. Siamo dunque saggi ed evitiamo di meritarlo.
31. In che modo il risuscitato Gesù Cristo avrebbe ricompensato con la “corona della vita” i seguaci fedeli fino alla morte?
31 Diciannove secoli fa il risuscitato Gesù Cristo nel cielo assicurò ai suoi seguaci che avrebbero avuto una risurrezione se fossero stati fedeli malgrado subissero una morte immeritata per mano degli uomini. Egli disse: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni [tutti i giorni]. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. . . . Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte”. (Riv. 2:10, 11) I nemici avrebbero dato la morte, ma il risuscitato Gesù, che possiede “le chiavi della morte e dell’Ades”, avrebbe ricompensato i suoi fedeli seguaci col premio della vita. Come? Risuscitandoli dalla morte nell’Ades. Così le anime cristiane non sarebbero state distrutte nella Geenna, cioè nella “seconda morte”. — Riv. 1:17, 18; 21:8.
32, 33. (a) Perché Paolo non temette quelli che uccidono il corpo, e con quale effetto sulla sua predicazione? (b) L’imprigionato Paolo che cosa esortò Timoteo a fare, riferendosi a quale esempio personale a questo riguardo?
32 Anche l’apostolo Paolo fu un magnifico esempio di fede nella risurrezione. Per tale ragione egli non ebbe mai timore di quelli che uccidono il corpo. Non cercò mai di piacere agli uomini, ma fu schiavo di Cristo. Temette Dio anziché gli uomini, e continuò a predicare. (Gal. 1:10) Per questo fu gettato più volte in prigione dal Diavolo.
33 Scrivendo dalla prigione poco prima d’essere giustiziato da quelli che uccidono il corpo, Paolo esortò Timoteo a continuare a predicare la Parola di Dio e richiamò l’attenzione sulla finale ricompensa relativa al suo fedele esempio, dicendo: “Io ti ordino solennemente dinanzi a Dio e a Cristo Gesù, che è destinato a giudicare i vivi e i morti, e per la sua manifestazione e per il suo regno: predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, . . . compi pienamente il tuo ministero. Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. — 2 Tim. 4:1, 2, 5, 7, 8.
34. Come avrebbe ricevuto Paolo questa “corona della giustizia”?
34 Perché aveva fatto ciò ch’è giusto egli avrebbe ricevuto il premio mediante la risurrezione dei morti dopo la manifestazione del Signore Gesù Cristo, “il giusto giudice”, nel suo regno.
35. Dal 1914 d.C., quale opera è stata affidata solo ai testimoni di Geova, e questo per il fatto che sono state scoperte e rese loro note quali cose?
35 Ora, dal 1914 d.C., è stata affidata a noi quali dedicati e battezzati testimoni di Geova cristiani un’opera di predicazione. (Matt. 24:14; 25:31-34) Solo a noi è stata benignamente affidata questa nobilissima opera di predicazione dell’istituito regno di Dio, perché sia svolta in tutti i paesi. Nessun’altra organizzazione religiosa sulla terra compie quest’opera di predicazione. I “talenti” e le “mine” del servizio del Regno sono stati tolti ai timorosi, ai pigri e agli infedeli. (Matt. 25:24-30; Luca 19:20-26) Mediante la rivelazione della Parola di Dio è stato dato a noi il messaggio del Regno. Le cose spirituali che sono state tenute coperte per gli altri sono state scoperte per noi. Le cose tenute segrete nella Parola di Dio sono state rese note a noi. Che cosa faremo dunque?
36. Che cosa faremo dunque secondo Matteo 10:26, 27?
36 Questo! Le cose che il regnante Re Gesù Cristo ci ha detto “nelle tenebre” affinché gli uomini del mondo non le potessero osservare direttamente — queste cose non dobbiamo tenerle per noi stessi ma ‘dirle nella luce’. Le cose che il nostro regnante Re, mediante le Sacre Scritture, ci ha ‘sussurrate’ quali suoi fedeli e fidati discepoli, dobbiamo farle udire più largamente possibile, dobbiamo, per così dire, ‘predicarle dalle terrazze’.
37. Che cosa faremo se gli uomini ci presentano sotto falsa luce e ci minacciano di morte, e perché?
37 Ma che dire se gli uomini ci chiamano con nomi offensivi e presentano sotto falsa luce la nostra opera? “Non li temete”, è il comando del nostro Re. Che dire se si oppongono al nostro messaggio e minacciano di punirci con la morte? Non ne abbiate timore, ma, piuttosto, temete l’Onnipotente Dio che può punire i malvagi nella Geenna e può riportare in vita i fedeli che temono Dio nel reame del suo glorioso regno. (Matt. 10:26-28) Sì, temete Lui e imitate il suo più grande Predicatore, Gesù Cristo, e continuate a predicare dimostrando pienamente la vostra fedeltà a Dio alla sua imperitura gloria. Il suo regno con il potere della risurrezione otterrà la vittoria eterna.
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Ladano: dono per un governanteLa Torre di Guardia 1965 | 1° maggio
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Ladano: dono per un governante
Questo era uno degli ottimi prodotti che Giacobbe disse ai suoi figli di portare in dono a un governante d’Egitto secondo solo a Faraone. (Gen. 43:11) Scambiato talvolta per mirra, il ladano è una gomma aromatica, prodotto da un piccolo cespuglio dai bei fiori del genere Cistus. I grandi fiori di questo arbusto assomigliano alla rosa selvatica. Il ladano è la gomma che essuda dalle foglie e dallo stelo di questi piccoli arbusti. È soffice, di color marrone scuro o nero e ha un profumo delicato e fragrante e sapore amarognolo. Si usa in profumeria e, un tempo, era impiegato largamente in medicina. — Gen. 37:25.
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