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La tribù Ami a sud-est di FormosaLa Torre di Guardia 1954 | 15 ottobre
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composta di persone con menti confuse da ambizioni e filosofie di questo mondo corrotto e violento. Esse accolgono le semplici ed eterne verità della Parola di Dio, facendo questo con tanto zelo che il loro numero di ministri attivi salì durante il 1953 a 1205, in confronto con una media di poco più di 300 dell’anno precedente.
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Come i veri cristiani servono DioLa Torre di Guardia 1954 | 15 ottobre
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Come i veri cristiani servono Dio
SERVIRE Dio, secondo il clero, significa istituire un edificio religioso con una croce sul campanile, suonare una campana la domenica e pronunciare un sermone sulla moralità o sulle condizioni del mondo. Secondo un gruppo molto più numeroso, il laicato, servire Dio significa semplicemente rispondere al suono delle campane della chiesa, sedere su banchi e mettere “offerte” nei piatti della colletta. Altre persone pretendono di servire Dio ritirandosi dentro le austere mura di un convento, dove si dedicano alla contemplazione. Altri ancora credono che sia sufficiente condurre una “vita pura”, per servire Dio in modo accettevole. Perché è così confusa l’idea della cristianità circa il cristianesimo?
Questa comoda maniera di servire Dio deriva soprattutto dal fatto che pur possedendo la Bibbia la cristianità non la legge. Col suo nome la cristianità pretende di avere Cristo come modello di vita; ma le sue azioni tradiscono l’ipocrisia: “Essi dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le, loro opere”. (Tito 1:16, NW) Per evitare di renderci colpevoli di un’adorazione ipocrita e per illuminare il sentiero della vera adorazione, il modello che Dio provvide dev’essere studiato, dev’essere seguito. “Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello affinché seguiate attentamente le sue orme”. (1 Piet. 2:21, NW) Non basta seguire le orme di Cristo in modo distratto. L’unico modo accettevole di servire Dio è quello di seguire le sue orine con attenzione.
Ora circa il modello dei cristiani, forse il Signore Gesù si fece frate e si allontanò dal popolo? Tutt’altro! Invece di tentar di allontanarsi dalle persone egli cercò di trovarle! Come? Si stabilì forse quale pastore residente invitando il pubblico ad ascoltarlo predicare su moralità, guerre e tasse? No di certo! E Cristo neppure ebbe l’abitudine di frequentare una chiesa o di servire Dio in qualche altro modo passivo. Al giovane ricco il quale sperava che il requisito per ereditare la vita eterna fosse semplicemente quello di condurre una “vita pura”, Gesù disse: “C’è ancora una cosa che ti manca: . . . vieni e sii mio seguace”. (Luca 18:22, NW) Seguire Gesù significava impegnarsi nella medesima opera ch’egli compiva.
Dinanzi a Pilato, Gesù descrisse l’opera che occupava la sua vita: ‘Per questo scopo io sono nato e per questo scopo son venuto nel mondo, affinché rendessi testimonianza alla verità”. (Giov. 18:37, NW) Come “testimone fedele e verace” Cristo rese testimonianza alla Fonte di ogni verità, Geova Dio. (Giov. 8:40; 17:17, 26) Dato che i cristiani devono prendere Cristo come modello, è evidente che l’opera di rendere testimonianza a Geova e ai suoi propositi non è un lavoro insignificante, facoltativo, che derivi dall’esser cristiano. No, esso costituisce il lavoro
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