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  • Gerusalemme, “causa d’esultanza”
    La Torre di Guardia 1983 | 1° settembre
    • “Io, sì, io ho insediato il mio re sopra Sion, mio santo monte”. Questa è la città a cui si riferisce Davide nel Salmo 110:1, 2, parlando profeticamente del Signore Gesù Cristo: “Espressione di Geova al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’. La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’”. Il re messianico, Gesù Cristo, è ora intronizzato sul celeste monte Sion, o Gerusalemme, e regna in mezzo ai suoi nemici. Ha già scagliato l’arcinemico, Satana il Diavolo, nelle vicinanze di questa terra. Sapendo di avere breve tempo, Satana ha provocato fra le nazioni un “tumulto”, come dice molto appropriatamente lo scrittore dei Salmi. — Salmo 2:1; Rivelazione 12:7-12.

      17. Perché dovremmo aspettarci che il “tumulto” delle nazioni finisca presto?

      17 Il Sovrano Signore Geova, comunque, permetterà a quelle nazioni di levarsi in “tumulto” a tempo indefinito, in flagrante opposizione al suo Regno retto da suo Figlio? Ricordate, i cristiani del primo secolo furono accusati d’avere ‘empito Gerusalemme del loro insegnamento’; e dopo che con quella vigorosa campagna di predicazione pubblica di casa in casa era stato dato l’avvertimento, la Gerusalemme terrena subì l’esecuzione del giudizio di Geova. (Atti 5:28, 41, 42; 4:16) Anche oggi i testimoni di Geova hanno proclamato il Suo giorno di vendetta in tutto il reame della cristianità.

      18. Perché attendiamo con fiducia il trionfo dell’“eterno proposito” di Geova?

      18 Mancherà Geova di coronare la più grande predicazione mondiale di tutta la storia infliggendo il colpo di grazia ad Har-Maghedon? Mancherà Geova di ridurre “in rovina quelli che rovinano la terra”? Giammai! Coloro che hanno riposto fermamente le loro speranze nelle promesse di Dio attendono con fiducia il trionfo del suo “eterno proposito”. (Rivelazione 11:18; Efesini 3:10-12) Mediante il Regno retto dal Messia, che ora regna nella “Gerusalemme” celeste, il nostro “gran Re”, Geova, farà in modo che il suo Nome Sovrano sia rivendicato. Quindi, riportando l’umanità alla vita eterna nella perfezione in una terra paradisiaca, Geova dimostrerà d’essere “nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre”, e di ‘non avere creato la terra semplicemente per nulla’. — Salmo 48:14; Isaia 45:18, 22-24; 46:9-11; 55:11; Geremia 25:31.

  • “Gioite per sempre”
    La Torre di Guardia 1983 | 1° settembre
    • “Gioite per sempre”

      1. (a) Cos’è la “città” di Ebrei 11:10? (b) Fino a quando deve attendere la “grande folla” per vedere “l’adempimento della promessa”?

      POSSIAMO davvero essere molto gioiosi per il fatto che il re messianico, Cristo Gesù, regni ora in una “Gerusalemme” celeste. Questa è la città “che appartiene al cielo” menzionata in Ebrei capitolo 11, che Abraamo, Isacco e Giacobbe ‘aspettavano’. Essi “dichiararono pubblicamente d’essere estranei e residenti temporanei nel paese” di Canaan, poiché attendevano ansiosamente “la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e creatore è Dio”. Ma come l’odierna “grande folla” che ha la speranza di vivere per sempre sulla terra, anche quegli uomini dell’antichità devono attendere che i cristiani unti abbiano ricevuto la loro eredità nel Regno celeste prima di vedere “l’adempimento della promessa”. — Ebrei 11:8-16, 39, 40; Rivelazione 7:9.

      La “Gerusalemme celeste”

      2. (a) Come Ebrei 12:1, 2 addita la speranza del Regno messianico? (Salmo 110:1, 2) (b) Come fu prefigurata al monte Sinai la venuta del Regno?

      2 Ebrei capitolo 12 prosegue incoraggiando i cristiani unti a trarre profitto dall’esempio di quei fedeli testimoni dell’antichità, e anche a ‘guardare attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù’, il quale, dopo aver perseverato, “si è messo a sedere alla destra del trono di Dio” attendendo la fine dei “fissati tempi delle nazioni”. (Ebrei 12:1, 2) Quindi, dando risalto alla speranza del Regno che quei cristiani avevano, Paolo descrive le imponenti manifestazioni della gloria di Geova al monte Sinai in occasione dell’istituzione del patto della Legge con l’Israele carnale. Fu allora che Geova disse a Israele: “Se ubbidirete strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto, . . . mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa”. — Esodo 19:5, 6.

      3. In che modo gli israeliti spirituali si sono “accostati” a qualche cosa di più imponente?

      3 Comunque, gli israeliti spirituali — gli unti cristiani d’oggi — sono in un “nuovo patto”. (Ebrei 8:8-11) E ora si sono “accostati” a qualche cosa di molto più imponente. Che cos’è? Paolo risponde in Ebrei 12:22: “Vi siete accostati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, alla Gerusalemme celeste”. I primi ad accostarsi erano stati gli eredi del Regno ai giorni di Paolo, poiché erano “edificati quale casa spirituale” sul fondamento, Cristo Gesù, posto in Sion. (I Pietro 2:4-9) Altri cristiani unti avrebbero continuato ad accostarsi alla Gerusalemme celeste finché tutti i 144.000 fossero stati radunati intorno all’Agnello sul celeste monte Sion. — Rivelazione 14:1-5.

      4. In relazione al Regno messianico, a quali altre cose si sono “accostati” gli unti cristiani?

      4 In Ebrei 12:22-24, Paolo descrive anche altre cose a cui i cristiani si sono “accostati”, e che hanno relazione col Regno messianico e il suo obiettivo. Parla della presenza di “miriadi di angeli”, che sia Daniele 7:9-14 che Matteo 25:31 indicano sono presenti quando Colui che è “simile a un figlio d’uomo” riceve il Regno. Paolo menziona anche la “congregazione dei primogeniti” che ereditano il Regno. Magnifica Dio, “giudice di tutti”, che dichiara giusti questi “primogeniti”, affinché possano essere introdotti nel nuovo patto di cui Gesù è mediatore mediante il suo prezioso sangue. (Ebrei 9:13-15; Romani 5:1, 9) Paolo menziona anche ‘la vita spirituale di questi giusti’, gli eredi del Regno, i quali ora camminano “in novità di vita”. —Romani 6:4; 8:16.

      5. (a) Come Ebrei 12:28, 29 conferma che la “Gerusalemme celeste” è il Regno messianico? (b) Come Ebrei 13:14, 15 addita questa “città” come qualche cosa che doveva ancora venire?

      5 Che la “Gerusalemme celeste” di Ebrei 12:22 si riferisca al Regno messianico a cui gli unti cristiani ‘si sono accostati’ è confermato ulteriormente dai successivi versetti, 28 e 29, dove Paolo li incoraggia, dicendo: “Per cui, visto che riceveremo un regno che non può esser scosso, continuiamo ad avere immeritata benignità, per mezzo della quale possiamo accettevolmente rendere a Dio sacro servizio con santo timore e rispetto. Poiché il nostro Dio è anche un fuoco consumante”. Tale esortazione allo zelo nell’ ‘accostarsi’ alla Gerusalemme celeste, cioè al Regno messianico, viene ripetuta alla fine della lettera di Paolo, infatti nell’ultimo capitolo, cioè in Ebrei 13:14, leggiamo: “Non abbiamo qui una città che rimanga, ma cerchiamo premurosamente quella avvenire”. Ora quel Regno è venuto, nel fatidico 1914! Con quale ardore i rimanenti unti ancora sulla terra dovrebbero “cercare prima il regno” e offrire sempre a Geova “un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome”! — Matteo 6:33; Ebrei 13:15.

      La “Nuova Gerusalemme”

      6. (a) Cos’è la “Nuova Gerusalemme” descritta in Rivelazione? (b) Perché la “grande folla” deve interessarsi profondamente di questa “Gerusalemme”?

      6 Che dire dunque della “nuova Gerusalemme” menzionata per la prima volta in Rivelazione 3:12? Qui il glorificato Gesù dice di ‘chi vince’: “Lo farò colonna nel tempio del mio Dio, . . . e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo e dal mio Dio”. Più avanti, in Rivelazione 21:1, 2 e 10, Giovanni pone questi vincitori in un “nuovo cielo” e descrive il loro gruppo composito come ‘la città santa, la Nuova Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, preparata come una sposa adorna per il suo marito’, Cristo lo sposo. Questa Nuova Gerusalemme è il mezzo mediante cui Dio fa pervenire “acqua di vita” agli esseri umani ubbidienti, man mano che questi vengono guariti e raggiungono la perfezione nella vita qui sulla terra. Così Dio, l’Autore di questo grandioso piano, “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. Come si rallegra a tale prospettiva la “grande folla”, i compagni del rimanente della classe della “sposa”! — Rivelazione 22:1, 2; 21:4.

      7. In che modo la “Nuova Gerusalemme” differisce dalla “Gerusalemme celeste”?

      7 C’è tuttavia una leggera differenza fra la biblica “Nuova Gerusalemme” di Rivelazione e la “Gerusalemme celeste” di Ebrei in quanto la “Nuova Gerusalemme” è costituita dai 144.000 promessi allo sposo, mentre la “Gerusalemme celeste” comprende 144.001, essendo questo “uno” lo sposo, il Re. Pertanto i libri biblici di Ebrei e Rivelazione spiegano che la “Gerusalemme celeste” e la “Nuova Gerusalemme” sono praticamente la stessa cosa.

      La “Gerusalemme di sopra”

      8, 9. (a) Chi o che cosa è “la Gerusalemme di sopra”? (b) Citando Isaia 54, come descrive Paolo la sua funzione di moglie?

      8 In Galati 4:26 leggiamo di un’altra “Gerusalemme” ancora: la “Gerusalemme di sopra”. Chi è? L’apostolo Paolo dice di lei: “La Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre”. — Confronta Isaia 54:13.

      9 Questa “Gerusalemme di sopra” è l’organizzazione celeste di Geova paragonata a una donna. È composta delle miriadi di angeli leali, incluso il glorificato arcangelo, Gesù Cristo. (Rivelazione 12:7) Questi prestano servizio in qualità di “moglie” del loro Sovrano Signore. A proposito di questa “donna” Paolo dice inoltre: “È scritto [in Isaia 54:1]: ‘Rallegrati, o donna sterile che non partorisci; prorompi e grida, donna che non hai doglie di parto; poiché i figli della donna desolata son più numerosi di quelli di colei che ha marito’”. — Galati 4:27.

      10. Come “la Gerusalemme di sopra” ha avuto motivo di ‘gridare’ di gioia?

      10 In adempimento di questa profezia, la “moglie” di Geova, la sua grande organizzazione celeste di creature spirituali, si rallegrò immensamente vedendo Cristo Gesù generato quale principale “seme” al suo battesimo nel 29 E.V. La sua gioia dovette traboccare quando Gesù, rimasto fedele, fu risuscitato dai morti nel 33 E.V. ed esaltato alla destra di Dio nei cieli. E quale gioia vedere il “seme” moltiplicarsi man mano che anche i discepoli di Gesù Cristo venivano generati, per diventare figli spirituali di lei! Tutto questo avvenne in adempimento della promessa fatta ad Abraamo da Dio, che avrebbe ‘moltiplicato il suo seme’ per la benedizione di tutte le nazioni della terra. — Genesi 22:15-18; Galati 3:29.

      11. Nel nostro tempo come è stata rallegrata “la Gerusalemme di sopra”?

      11 Nel 1914 i cieli si rallegrarono anche vedendo la “donna” di Dio generare “un figlio, un maschio”, il Regno di Cristo. E quando il Re, Cristo (anche chiamato Michele, che significa “Chi è simile a Dio?”), rispose alla sfida di Satana scacciando dal reame celeste il Diavolo e i suoi angeli, senz’altro la schiera angelica rispose con gran gioia all’ “alta voce” che diceva: “Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi!” Essi si sono rallegrati anche dal 1919 in poi, vedendo i restanti “figli” della “Gerusalemme di sopra” ancora sulla terra separarsi completamente dalla religione babilonica. (Rivelazione 12:1-12; 18:4, 5) E ora che questi redenti si accostano infine alla “Gerusalemme celeste”, il Regno messianico, quale gioia devono provare le moltitudini di angeli leali che compongono la “Gerusalemme di sopra”! — Isaia 62:11; Rivelazione 19:7.

      “Nuovi cieli e nuova terra”

      12. (a) A quale “Gerusalemme” si fa riferimento in Isaia 65:17, 18? (b) Che relazione c’è fra la “Nuova Gerusalemme” e i “nuovi cieli”, e quale servizio compie?

      12 La “Gerusalemme di sopra”, l’organizzazione di Dio paragonata a una moglie, esulta per tutto ciò che il suo Sovrano Signore, Geova, sta compiendo. Ma esaminiamo ora Isaia 65:17-19. Questa profezia si riferisce alla creazione di qualcosa di nuovo da parte di Geova. Perciò questa “Gerusalemme” dev’essere la “Nuova Gerusalemme” che viene ora generata come “figlia di Sion”, promessa al Re e Sposo, Gesù Cristo. (Isaia 62:11) Geova dice di questa “sposa”: “Ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”. Grande è la gioia di questa “sposa” celeste nell’essere portata al completo numero di 144.000 membri, e nel vedere anche che Dio crea “una nuova terra”, una società teocratica unita fra l’umanità. — Rivelazione 21:1-5.

      13, 14. (a) Perché viene ora esteso l’invito a ‘esultare’? (b) Quale splendido quadro fa Rivelazione 21:9-27? (c) Quale ragione abbiamo di considerare la “Nuova Gerusalemme” una “causa di gioia”?

      13 Perciò, a tutti coloro che fanno parte del popolo di Dio è esteso l’invito: “Esultate e gioite per sempre di ciò che io creo”. C’è dunque ogni motivo di esultare! Infatti tra breve Geova rivendicherà il suo illustre nome distruggendo tutti gli oppositori. (Salmo 83:17, 18) Allora i “nuovi cieli” eserciteranno il pieno dominio! E quale meraviglioso quadro fa Rivelazione 21:9-27 della “città santa, Gerusalemme [“sposa” dell’Agnello

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