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Una donna giudiziosa manifesta il suo altruismoLa Torre di Guardia 1979 | 15 settembre
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17 Perché Mardocheo ha assunto tale atteggiamento risoluto? Ebbene, Aman è un agaghita, probabilmente un amalechita di discendenza reale. Geova aveva decretato lo sterminio finale degli amalechiti perché avevano mostrato odio verso Dio e verso il suo popolo attaccando gli israeliti nel deserto. (Eso. 17:8, 14-16; Deut. 25:17-19; 1 Sam. 15:1-33) Ecco perché il devoto Mardocheo è irremovibile nel suo rifiuto di prostrarsi davanti ad Aman. L’inchinarsi sarebbe indice non solo di rispetto, ma anche di pace e forse di omaggio verso questo amalechita. Mardocheo si mostra inflessibile perché si tratta di mantenere l’integrità verso Dio.
18. Che cosa trama di fare Aman a Mardocheo e a tutti i giudei dell’impero persiano?
18 L’adirato Aman comincia a cercare l’occasione propizia per annientare sia Mardocheo che il suo popolo, i giudei di tutto l’impero. A tal fine, durante il mese di nisan, primo mese del dodicesimo anno di Assuero, l’agaghita senza scrupoli ricorre alla divinazione. Davanti a lui ‘qualcuno [evidentemente un astrologo] getta il Pur, cioè la Sorte’. Questo vien fatto allo scopo di determinare il giorno più propizio per sterminare il popolo di Geova. — Est. 3:6, 7.
19, 20. Quali menzogne Aman racconta ad Assuero sul conto dei giudei, e di conseguenza che cosa accade?
19 Ora Aman, parlando al re Assuero, mette in cattiva luce i giudei dipingendoli come gente indesiderabile che viola le leggi. Aggiungendo un incentivo economico, l’agaghita dice: “Si scriva che siano distrutti; e io pagherò diecimila talenti d’argento [un valore di miliardi di lire] nelle mani di quelli che fanno il lavoro portandolo nel tesoro del re”. — Est. 3:8, 9.
20 Assuero dà peso alle false accuse? Sì, ci crede. Il re si sfila l’anello del sigillo, usato per autenticare i documenti ufficiali, e lo dà ad Aman. “L’argento è dato a te, nonché il popolo, per farne ciò che è bene ai tuoi propri occhi”, dice il governante persiano. Ben presto, sotto la guida di Aman, i segretari reali sono impegnati a scrivere lettere contenenti un decreto che ordina la distruzione dei giudei. Il malvagio agaghita usa l’anello del sigillo che reca l’emblema caratteristico del sovrano. Aman imprime l’anello nella cera o in qualche altra sostanza soffice su questi documenti e così li autentica. — Est. 3:10-12.
21. Per decreto del re, cosa dovrebbe succedere ai giudei il 13 adar del dodicesimo anno del regno di Assuero?
21 Le lettere sono presto in mano ai corrieri, che impiegano veloci cavalli da posta. Il decreto, pubblicato in varie lingue e diffuso in tutto l’impero, autorizza ad annientare i giudei e a saccheggiarne i beni. Quando? Il tredicesimo giorno del mese invernale di adar (febbraio-marzo). È quindi comprensibile che mentre Assuero e Aman siedono e bevono, la città di Susan, dove risiedono molti giudei, sia in confusione. — Est. 3:13-15; 9:18.
TEMPO DI MOSTRARE CORAGGIO
22. Come reagiscono Mardocheo e gli altri giudei quando vengono a sapere del piano di genocidio?
22 Appena Mardocheo viene a sapere del piano di genocidio, si strappa le vesti, indossa un ruvido sacco e si cosparge di ceneri in segno di lutto, e grida amaramente e ad alta voce. In maniera simile, la calamità incombente induce i giudei di tutti i distretti giurisdizionali a fare gran lutto. Inoltre digiunano e senza dubbio levano molte preghiere a Geova Dio. — Est. 4:1-3.
23. Mardocheo cosa ordina a Ester di fare, ma cosa potrebbe accaderle se andasse dal re senza essere stata invitata?
23 Anche Ester è profondamente addolorata. Manda degli abiti a Mardocheo perché si tolga il sacco, ma egli non li accetta. In risposta a una domanda, egli manda alla regina una copia della legge appena emanata e le ordina di andare davanti al re per implorare favore per il suo popolo. Cosa risponde Ester? ‘Tutti sanno che qualsiasi uomo o donna entri dal re senza essere stato chiamato viene messo a morte. Solo se il re stende lo scettro d’oro la persona resta in vita. In quanto a me, sono ormai trenta giorni che non vengo chiamata dinanzi a lui’. (Est. 4:4-11) Sì, Ester perderebbe la vita, a meno che il re Assuero non ne approvi specificamente la presenza stendendo verso di lei il suo scettro, simbolo dell’autorità reale. Richiede certo coraggio e fede in Geova andare dinanzi al sovrano senza essere stata invitata.
24. Che fede esprime Mardocheo circa il fatto che Ester è assurta a dignità reale?
24 Ciò nondimeno, Mardocheo risponde: “Non pensare nella tua propria anima che la casa del re scamperà più di tutti gli altri Giudei. Poiché se in questo tempo tu del tutto tacerai, sollievo e liberazione stessi si leveranno per i Giudei da un altro luogo, ma in quanto a te e alla casa di tuo padre, perirete. E chi sa se è per un tempo come questo che sei pervenuta alla dignità reale?”. (Est. 4:12-14) Mardocheo ha fede che Ester è assurta alla dignità reale proprio in questo tempo per uno scopo speciale: la liberazione del popolo di Dio. Ma in quanto a lei, mostrerà altruismo, fede e coraggio?
25. Mentre digiunano, cosa fanno Ester, Mardocheo e i giudei di Susan?
25 In risposta, Ester esorta Mardocheo a radunare tutti i giudei a Susan perché digiunino a suo favore. ‘Anch’io digiunerò’, dice, “e dopo ciò entrerò dal re, il che non è secondo la legge; e nel caso che io debba perire, devo perire”. Ester sta per rischiare la sua stessa vita, ma questa donna giudiziosa è decisa ad agire con coraggio e altruismo a favore del suo popolo. Ecco dunque che Ester, Mardocheo e i giudei a Susan pregano e digiunano e confidano in Geova Dio per essere liberati. — Est. 4:15-17.
26. Oggi, può essere permesso che i nemici del popolo di Dio facciano che cosa, ma, in vista di ciò, cosa dovrebbero fare gli unti cristiani e i loro dedicati compagni?
26 Anche nei tempi moderni i seguaci di Gesù Cristo unti con lo spirito, che sono giudei spirituali, e i loro compagni devono coraggiosamente affrontare prove e nemici. (Rom. 2:28, 29) Il re dominante, Gesù Cristo, può permettere ai nemici di giungere al limite dei loro tentativi di distruggere il popolo di Dio. Com’è essenziale quindi che gli unti cristiani e i loro dedicati compagni agiscano con coraggio, pregando per avere da Dio saggezza e manifestando fede vittoriosa! Ma in quanto a Geova, continuerà a sostenere il suo popolo? Giudicatelo da voi, mentre continuiamo ad osservare il drammatico susseguirsi degli avvenimenti del giorno di Ester.
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Geova non abbandona il suo popoloLa Torre di Guardia 1979 | 15 settembre
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Geova non abbandona il suo popolo
“Geova non abbandonerà il suo popolo, né lascerà la sua propria eredità”. — Sal. 94:14.
1, 2. Che cosa dissero il profeta Samuele e il salmista della relazione di Geova con il suo popolo?
GEOVA “non abbandonerà il suo popolo per amore del suo gran nome”. Così si era espresso il profeta Samuele. In maniera simile, il salmista aveva dichiarato: “Geova non abbandonerà il suo popolo, né lascerà la sua propria eredità”. — 1 Sam. 12:22, Nardoni; Sal. 94:14.
2 Avete personalmente fiducia in queste parole? Potevano esser certi Ester, Mardocheo e i giudei del loro giorno che Geova non avrebbe abbandonato il suo popolo? Vedremo.
FIDUCIA IN GEOVA E AZIONE
3. (a) Che accade quando Ester, senza essere stata invitata, va dinanzi al re Assuero? (b) Qual è la richiesta di Ester?
3 Ora è il terzo giorno da che gli angosciati giudei dell’impero persiano hanno cominciato a digiunare e pregare Geova. La coraggiosa e altruista regina Ester si è vestita in abiti regali e, senza essere stata invitata, sta in piedi nel cortile interno della casa del re. Dal suo trono il re Assuero vede la regina. È la sua fine? No. Egli tende lo scettro d’oro verso di lei ed essa si avvicina toccandone la punta. Ester ha ottenuto il favore del re e lo sente chiedere: “Che cos’hai, o Ester la regina, e qual è la tua richiesta? Fino alla metà del regno ti sia pure dato!” In risposta, essa invita Assuero e il primo ministro Aman a un banchetto, e il suo gentile invito è accettato. — Est. 5:1-5.
4. Dopo il banchetto di Ester, cosa rovina la gioia di Aman?
4 Più tardi quel giorno il monarca persiano e Aman l’agaghita vanno al banchetto del vino da Ester. A un certo punto il re chiede a Ester: “Qual è la tua petizione?” Rispondendo, essa invita Assuero e Aman a un altro banchetto il giorno seguente. Aman se ne va tutto allegro. Ma quando l’integro Mardocheo il giudeo non trema a motivo suo, l’amalechita s’indigna grandemente, sebbene si padroneggi. Come entra in casa sua Aman chiama la moglie e gli amici. Non sa resistere al desiderio di vantarsi e raccontare loro come Assuero lo ha esaltato al di sopra di tutti i principi e i servitori del re. — Est. 5:6-11.
5. La moglie e gli amici di Aman cosa gli suggeriscono di fare a Mardocheo?
5 “Per di più”, continua Aman, “Ester la regina non ha fatto venire col re al banchetto che ella aveva fatto nessun altro che me, e anche domani sono invitato da lei col re”. Comunque, c’è qualcosa che cruccia profondamente il vanaglorioso agaghita, poiché aggiunge: “Ma tutto questo non mi fa affatto piacere finché vedo Mardocheo il Giudeo sedere alla porta del re”. Zeres, la moglie di Aman, e i suoi amici sono convinti di poter risolvere il problema. “Facciano un palo alto cinquanta cubiti”, dicono. “Quindi la mattina di’ al re che vi appendano Mardocheo. Va quindi gioioso al banchetto col re”. Pensate! Il cadavere di Mardocheo appeso a un palo alto 50 cubiti (22 metri)! ‘Mica male!’ pensa il superbo Aman, e fa erigere il palo. — Est. 5:12-14.
6. Come Mardocheo ed Ester, quale atteggiamento mostrano gli unti cristiani di oggi?
6 Mentre attendiamo di conoscere gli sviluppi del giorno successivo abbiamo tempo di meditare sulla condotta di Mardocheo ed Ester. Entrambi riposero fiducia in Geova e ne cercarono la guida. Per amore del popolo di Geova, Ester rischiò la propria vita andando coraggiosamente davanti al re senza essere stata invitata. Come Mardocheo ed Ester, gli unti cristiani di oggi mostrano simile amore per tutto il popolo di Dio e, nonostante la persecuzione da parte di oppositori religiosi, i moderni servitori di Dio agiscono con assoluta fiducia in Geova.
LA MANO DI GEOVA DIVIENE PIÙ EVIDENTE
7. Che cosa può fare Geova alle autorità governative per adempiere la sua volontà?
7 Geova, quando decide di farlo, può controllare o dirigere le autorità governative per fare adempiere la sua volontà. Appropriatamente quindi un proverbio ispirato afferma: “Il cuore del re è come corsi d’acqua nella mano di Geova. Ovunque si diletti, egli lo volge”. (Prov. 21:1; Dan. 2:21) Osservate ora come la mano dell’Altissimo divenne più evidente ai giorni di Mardocheo ed Ester.
8. Che accade in un’occasione quando Assuero non riesce dormire?
8 Assuero non riesce a dormire la notte prima di questo secondo banchetto, probabilmente perché la mano di Geova è all’opera. Il re, traendo forse la conclusione di aver mancato in qualche modo, comanda che gli si legga il libro delle memorie. Dopo un bel po’, sente della lealtà di Mardocheo nell’aver scoperto la congiura di due funzionari di corte Bigtana (Bigtan) e Teres. Ma il re apprende che questo gesto di lealtà non è stato ricompensato. Allora il sovrano di Persia decide che Mardocheo dev’essere onorato. — Est. 6:1-3.
9. Pensando di essere colui che verrà onorato, quale sontuosa cerimonia propone Aman?
9 La mattina seguente, di buon’ora, l’intrigante Aman viene ricevuto dal re Assuero. Ma prima che l’agaghita possa portare avanti il suo complotto omicida contro Mardocheo, il re chiede: “Che cosa si deve fare all’uomo nel cui onore il re stesso ha preso diletto?” Aman dice in cuor suo: “In chi il re prenderebbe diletto rendendogli onore più che in me?” Quindi, immaginandosi senza dubbio nel ruolo di colui che doveva essere altamente onorato, Aman dice: ‘Si faccia uscire il cavallo del re col copricapo regale sulla sua testa. (All’altero Aman non andava bene un cavallo qualsiasi!). Si vesta l’uomo con le stesse vesti del re. Poi si faccia cavalcare l’uomo nella pubblica piazza della città e si faccia gridare dinanzi a lui: “In questo modo si fa all’uomo nel cui onore il re stesso ha preso diletto”’. — Est. 6:4-9.
10. (a) Che tremendo colpo riceve Aman? (b) Dopo la cerimonia in onore di Mardocheo, l’agaghita riceve forse conforto dalla moglie e dagli amici?
10 “Presto”, dice Assuero, “prendi la veste e il cavallo, proprio come hai detto, e fa così a Mardocheo il Giudeo che siede alla porta del re. Non lasciar nulla inadempiuto di tutto ciò che hai pronunciato”. Che colpo tremendo per il superbo Aman! Ma che può fare? Se mancasse di ubbidire, verrebbe certamente ucciso. Per cui non passa molto che Mardocheo, vestito con gli abiti reali e in sella al cavallo del re, cavalca nella pubblica piazza preceduto dall’umiliato Aman che grida: “In questo modo si fa all’uomo nel cui onore il re stesso ha preso diletto”. Mardocheo torna poi alla porta del re e Aman corre a casa, facendo lutto e coprendosi la testa dalla vergogna. La moglie e gli amici non gli recano alcun conforto, ma dicono: “Se Mardocheo, dinanzi al quale hai cominciato a cadere, è dal seme dei Giudei, non prevarrai contro di lui, ma senza fallo gli cadrai dinanzi”. Sì, per la moglie e gli amici dell’agaghita il fatto che egli abbia dovuto tenere una cerimonia pubblica in onore di Mardocheo costituisce un presagio che Aman cadrà dinanzi a questo giudeo. Aman ha appena finito di sentir pronunciare queste parole che i funzionari di corte del re arrivano e lo conducono al secondo banchetto di Ester. — Est. 6:10-14.
CORAGGIOSA IDENTIFICAZIONE E INTREPIDA DENUNCIA
11, 12. (a) Durante il secondo banchetto cui partecipano Assuero e Aman, cosa dice Ester di sé e del suo popolo? (b) Come reagisce Aman quando viene identificato come un calunniatore e perfido intrigante, ma perché Ester non cede?
11 Durante il banchetto, Assuero chiede: “Qual è la tua petizione, o Ester la regina?” Ci vuole coraggio a rispondere, ma la regina dice: “Se ho trovato favore ai tuoi occhi, o re, e se al re in effetti sembra bene, mi sia data la mia propria anima alla mia petizione e il mio popolo alla mia richiesta. Poiché siamo stati venduti, io e il mio popolo, per essere annientati, uccisi e distrutti. Ora se fossimo stati venduti per semplici schiavi e per semplici serve, avrei dovuto tacere. Ma l’angustia non conviene quando è di danno al re”. — Est. 7:1-4.
12 Che cosa? La regina Ester è ebrea e il suo popolo è stato condannato all’annientamento? Assuero vuol sapere chi è il responsabile. Senza timore Ester risponde: “L’uomo, l’avversario e nemico, è questo malvagio Aman”. La regina è stata leale, smascherando l’atterrito amalechita in sua presenza. Coraggiosamente Ester ha indicato Aman quale responsabile di vergognose calunnie e lo ha identificato come un perfido intrigante che opera contro gli stessi interessi del sovrano di Persia. Infuriato, il re si reca nel giardino del palazzo. Aman, in preda alla paura in quanto sa che è inutile attendersi misericordia da Assuero, cade sul divano su cui sta Ester. Implora d’aver salva la vita. Ma Ester non cede, perché questo dispiacerebbe a Geova che ha decretato la completa distruzione degli amalechiti. — Est. 7:5-8.
13. Cosa succede ad Aman per ordine di Assuero?
13 Di ritorno dal giardino Assuero vede il disperato Aman sul divano di Ester e grida: “Si deve anche far violenza alla regina, presso di me nella casa?” Immediatamente il re condanna a morte il malvagio agaghita. Presto il corpo esanime di Aman penzola dallo stesso palo che era stato eretto per il giudeo Mardocheo. Solo allora il furore del re si placa. — Est. 7:8-10.
14. Il fatto che Ester si identifichi come giudea e denunci intrepidamente Aman come nemico del popolo di Dio quale analogia trova nel nostro giorno?
14 Guardando indietro, notiamo che la coraggiosa Ester non solo rivelò la propria identità di giudea, ma denunciò intrepidamente Aman come nemico del popolo di Dio. In maniera simile oggi, quelli che a partire dalla prima guerra mondiale sono divenuti unti seguaci di Gesù Cristo, insieme a unti precedenti, si sono coraggiosamente identificati come giudei spirituali e, come tali, testimoni di Geova. (Isa. 43:10-12) Anch’essi hanno senz’altro dei nemici. Per esempio, il clero della cristianità, come Aman, ha cercato di distruggere il popolo di Geova, ma i veri cristiani hanno intrepidamente smascherato questi nemici pieni di odio, le cui macchinazioni non avranno maggior successo di quelle di Aman, l’amalechita senza scrupoli. Questo perché il popolo di Geova, che dichiara la Parola di Dio con baldanza, ha il sostegno divino nell’affrontare complotti e persecuzioni. — Isa. 54:17; Atti 4:29-31.
DALL’ANGUSTIA ALL’ALLEGREZZA
15. Che avviene alla casa di Aman e quale incarico riceve Mardocheo?
15 Assuero dà la casa del giustiziato Aman ad Ester, che ha rivelato al re la sua parentela con Mardocheo. Inoltre, il sovrano si sfila l’anello del sigillo, che era stato tolto ad Aman, e lo dà a Mardocheo, nominando questo leale giudeo primo ministro in luogo dell’agaghita. Avvalendosi del grado di autorità concessole dal re, Ester pone Mardocheo a capo della casa di Aman. — Est. 8:1, 2.
16. In risposta a una supplica di Ester, quale autorizzazione concede Assuero riguardo ai giudei?
16 Rischiando ancora una volta la vita per il suo popolo, Ester va dinanzi al re senza essere stata invitata e cade piangendo ai suoi piedi. Assuero tende lo scettro d’oro ed Ester si alza, dicendo: ‘Se al re in effetti sembra bene e se ho trovato favore dinanzi a lui, si scriva un documento al fine di revocare il disegno di Aman. Come posso sopportare di guardare la calamità del mio popolo e la distruzione dei miei parenti?’ Siccome le leggi dei medi e dei persiani sono irrevocabili, Assuero autorizza Ester e Mardocheo a scrivere in nome del re un documento ufficiale a favore dei giudei che consenta di neutralizzare gli effetti del primo. — Est. 1:19; 8:3-8.
17, 18. (a) Cosa fa Mardocheo a favore dei giudei di tutto l’impero persiano, e quale diritto viene loro concesso in relazione al 13 adar? (b) Come reagiscono i giudei alla notizia del controdecreto?
17 A ciò il nuovo primo ministro entra in azione. Il ventitreesimo giorno di sivan (maggio-giugno) vengono convocati i segretari del re e Mardocheo detta un controdecreto. Presto esso raggiungerà i giudei, il resto della gente e i funzionari governativi — satrapi (o viceré), governatori subordinati e principi — nei 127 distretti giurisdizionali della Persia. Mardocheo autentica i documenti sigillandoli con l’anello del sigillo reale. In che consiste la nuova legge? Il re Assuero ha concesso ai giudei il diritto di congregarsi e di stare in difesa delle loro anime, di annientare quelli che mostrano loro ostilità. Sì, il 13 adar (febbraio-marzo), giorno precedentemente fissato per il loro sterminio, saranno in grado di difendersi! Senza indugio e alternandosi, corrieri su veloci cavalli da posta spronano le loro cavalcature, portando il controdecreto in ogni parte del vasto impero. — Est. 8:9-14.
18 Il primo ministro Mardocheo, vestito in abiti reali di panno turchino e lino, esce dalla presenza del re. Indossa un manto finemente intessuto di lana tinta di porpora e porta sulla testa una grande corona d’oro. Ha certo buone ragioni di essere felice a motivo del controdecreto. Susan è in festa e alla fine per i giudei di tutto l’impero ci sono allegrezza, un banchetto e un giorno felice. Inoltre, sulla gente è caduto il terrore dei giudei e molti divengono proseliti — Est. 8:15-17.
19. Riflettendo sul complotto di Aman, sul controdecreto e sui fatti attinenti, trovate qualcosa di incoraggiante per i cristiani d’oggi?
19 Se i cristiani del nostro giorno riflettono su questi avvenimenti possono trarne incoraggiamento. Come Aman complottò per annientare i giudei naturali, così i capi religiosi della cristianità hanno cercato di sterminare gli odierni giudei spirituali, i fratelli spirituali di Cristo. Gesù, che esercita il potere reale su tutta la terra come Assuero lo esercitava sull’impero persiano, ha permesso tali tentativi, ma ha anche reso possibile ai suoi unti seguaci di difendere la loro vita come cristiani testimoni di Geova. Inoltre, migliaia di persone sincere, come i proseliti persiani del giorno di Ester, si sono schierate con questi giudei spirituali, abbracciando la vera adorazione. — Zacc. 8:23; Gal. 6:16.
GEOVA SOSTIENE IL SUO POPOLO
20. Qual è la sorte dei giudei e dei loro nemici il 13 e il 14 adar?
20 Sono passati vari mesi ed è il tredicesimo giorno di adar. I giudei, congregati nelle loro città, mettono le mani addosso a quelli che vogliono far loro del male. Non c’è uomo che tenga testa al popolo di Dio. Anzi, vengono assistiti da funzionari governativi perché il terrore di Mardocheo è caduto su di loro. Ma è principalmente grazie al sostegno di Geova che i giudei abbattono quelli che li odiano. Solo a Susan il castello uccidono 500 uomini, e i dieci figli di Aman vengono messi a morte. In tutto l’impero sono uccisi 75.000 nemici, ma in nessun luogo i giudei si danno al saccheggio. Secondo una richiesta di Ester, il re Assuero concede ai giudei della capitale, Susan, un giorno in più per combattere, durante il quale uccideranno altri 300 uomini senza però prender bottino. Inoltre, i corpi dei dieci figli di Aman vengono appesi al palo. Distrutti i nemici, i vittoriosi giudei fanno del quattordicesimo giorno di adar nei distretti periferici e del quindicesimo giorno a Susan un tempo di banchetti e allegrezza. — Est. 9:1-19.
21. Mardocheo impone ai giudei l’obbligo di osservare ogni anno quale festa, e a che scopo?
21 Geova ha liberato il suo popolo, e dovrebbero ricordarselo. Di conseguenza Mardocheo invia documenti scritti ai giudei di tutto l’impero. Perché? Per imporre loro l’obbligo di celebrare annualmente il 14 e il 15 adar come giorni di banchetto, scambio di doni e allegrezza. In seguito, ai giudei viene mandata un’altra lettera in merito, con la conferma della regina Ester. Questa festa di liberazione è chiamata Purim, nome derivante dal fatto che Aman fece gettare il Pur, o la Sorte, per determinare il giorno propizio per attuare il piano di sterminio che infine ricadde sulla sua propria testa. — Est. 9:20-32.
GEOVA SALVA I GIUSTI
22. Mardocheo, ai vertici del governo, continua a fare che cosa a favore del popolo di Dio?
22 Per Ester, Mardocheo e gli altri giudei il pericolo è passato. Geova non ha abbandonato il suo popolo. Col passar del tempo, il re Assuero impone dei lavori forzati al paese e alle isole del mare. (Per esempio, durante il suo regno completò gran parte dei lavori di costruzione iniziati da suo padre Dario I a Persepoli). Ai vertici del governo — in effetti secondo solo al re — c’è Mardocheo. Questo fedele giudeo, approvato e rispettato dal dedicato popolo di Dio, continua a operare per il loro bene e a parlare di pace a tutta la loro progenie. — Est. 10:1-3.
23. Quali eccellenti qualità manifestarono Mardocheo ed Ester?
23 Mardocheo fu veramente un uomo di fede, coraggio, risolutezza, integrità e lealtà a Geova e al popolo di Dio. Ester fu una donna giudiziosa, capace di stare in silenzio quando necessario, ma di parlare intrepidamente al momento giusto. Accettò consigli da Mardocheo, anche quando il seguirli metteva a repentaglio la sua vita. Davvero questa donna bella e sottomessa manifestò amore, altruismo e lealtà al suo popolo. Sia lei che Mardocheo confidarono completamente in Geova e invocarono in preghiera la guida divina.
24. In vista di ciò che Dio fece per Mardocheo, Ester e gli altri giudei, di che cosa può essere certo il popolo di Dio oggi?
24 Che ottimi esempi per il moderno popolo di Dio! Di fronte all’opposizione e alla persecuzione essi prestano servizio a fianco a fianco, leali a Geova e l’uno all’altro. Sì, sono certi che Geova Dio li sosterrà e li libererà, come sostenne e liberò Ester, Mardocheo e il loro popolo. (Filip. 1:27-30) È proprio vero che “molte sono le calamità del giusto, ma Geova lo libera da esse tutte”. (Sal. 34:19) Quindi, continuiamo a proclamare le lodi del nostro Dio e a confidare sempre in lui, perché Geova non abbandona il suo popolo.
[Immagine a pagina 20]
Ester non cede e il malvagio Aman è condannato a morte
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Un “chiacchierone”La Torre di Guardia 1979 | 15 settembre
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Un “chiacchierone”
CERTI filosofi ateniesi definirono l’apostolo Paolo un “chiacchierone”. (Atti 17:18) La parola greca da essi usata può riferirsi a ‘un corvo che raccatta dei semi’. In senso figurato questo termine era applicato a una persona che raccattava frammenti mendicando o rubando. Usando l’espressione con riferimento a Paolo, i filosofi in pratica lo definivano uno che ripeteva frammenti di conoscenza, un ozioso ciarlatano.
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