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  • Giusta veduta dell’opera da compiere
    La Torre di Guardia 1962 | 15 gennaio
    • 3. (a) Qual è il principale obiettivo dell’opera della maggioranza del genere umano? (b) È esso pratico?

      3 Vi sono molte attività alle quali possiamo dedicare i nostri sforzi. La maggior parte del genere umano si dedica principalmente ad ottenere la sicurezza economica, ma questa non è la cosa più importante della vita. La giusta veduta del futuro non è quella materialistica, in cui il successo si misura in termini di possedimenti materiali. Gesù Cristo lo pose in risalto con un’illustrazione. Parlò di un uomo che aveva avuto molto successo come agricoltore e che prevedeva d’espandere i suoi beni per accumulare per il futuro. Egli desiderava potersi ritirare con un’abbondanza di prodotti che gli avrebbero permesso di goderne per molti anni. Attendeva il tempo in cui avrebbe potuto dire: “Anima, tu hai molte buone cose accumulate per molti anni; prenditi riposo, mangia, bevi, divertiti”. Ma tale vita potrebbe non condurre nemmeno alla desiderata mèta materialistica. Poiché, come disse Gesù, Dio gli dichiarò: “Insensato, questa notte ti chiederanno la tua anima. Chi dunque avrà le cose che hai conservate?” “Così sarà dell’uomo che accumula tesori per se stesso ma non è ricco verso Dio”. (Luca 12:16-21) Quelli che seguono le orme di Gesù Cristo non sciupano così stoltamente la loro vita. Essi hanno l’obbligo di provvedere a quelli che loro appartengono e sono incoraggiati a mostrare in ciò sapienza pratica. Ma essi sanno che quando son ricchi verso Dio, cercando prima il suo regno, non hanno ragione d’essere ansiosi di ciò che mangeranno o di ciò che berranno o di ciò che indosseranno, perché ‘tutte queste altre cose saranno aggiunte’ loro. — Matt. 6:25-34.

      4. A quale lodevole opera possono altri dedicarsi, ma in che modo possono venir meno nel discernere un obbligo ancor più importante?

      4 Altri possono dedicarsi a quelle che spesso son definite attività “umanitarie”, ad alleviare le afflizioni e le sofferenze dei loro simili in maniera fisica. Tale desiderio d’aiutare altri è lodevole. Gesù stesso in una parabola lodò implicitamente il Samaritano che prestò assistenza fisica a un uomo che era in grande afflizione fisica. (Luca 10:30-37) Luca, compagno di viaggio dell’apostolo Paolo, era in grado in qualità di medico di recar sollievo a quelli che soffrivano fisicamente. (Col. 4:14) Ma chi trascorre la vita per servire i suoi simili, non rendendo tuttavia maggior devozione al servizio di Dio, non dà il giusto posto a ciò che è veramente importante. “Questo continuo a pregare”, disse Paolo nella sua lettera indirizzata ai Filippesi, “affinché il vostro amore possa abbondare ancor più in accurata conoscenza e pieno discernimento, affinché possiate accertarvi delle cose più importanti, affinché possiate essere irreprensibili e non essere d’inciampo agli altri fino al giorno di Cristo, alla gloria e alla lode di Dio”. — Filip. 1:9-11.

      5. Qual è la più importante opera alla quale ci possiamo dedicare, e perché?

      5 Senza dubbio, la più importante opera alla quale ci possiamo dedicare è quella affidataci da Dio; far ciò significa adempiere lo scopo della nostra stessa esistenza. “‘Voi siete i miei testimoni’, dichiara Geova”. (Isa. 43:10) Questo ci impone l’obbligo di parlare di Dio e dei suoi propositi, di fare in modo che altri conoscano chi è il vero Dio e quali siano i suoi propositi, di far udire loro la buona notizia che il regno di Dio ora domina e che per mezzo d’esso saranno diffuse sull’ubbidiente genere umano benedizioni eterne. Sia che il messaggio venga accettato con gratitudine o no, è volontà di Dio che sia portato. È suo proposito che il suo “nome sia proclamato in tutta la terra”, ed è nostro felice privilegio partecipare a tale opera. (Rom. 9:17) Felici quelli che ascoltano questa predicazione con fede e s’uniscono ai lodatori di Dio, poiché “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”. — Atti 2:21.

      6. Come l’apostolo Paolo mostrò discernimento nella scelta delle opportunità che gli si offrivano?

      6 Paolo, apostolo di Gesù Cristo, mostrò profondo discernimento scegliendo le opportunità che gli si offrivano, giacché disse: “Le cose che per me erano guadagni, le ho reputate perdita a motivo del Cristo. Infatti, per questo motivo, io veramente considero che tutte le cose sono una perdita a causa dell’eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore”. Egli non si lasciò ostacolare dalla considerazione del suo precedente stato sociale, delle sue opportunità di lavoro o della sua preminenza nel mondo religioso. Le ‘cose che erano guadagni’ per lui dal punto di vista mondano era disposto a ritenerle delle perdite per edificare la sua vita intorno al ministero che gli era stato affidato dal Signore. Il suo cuore era nel ministero ed egli disse: “Sono grato a Cristo Gesù nostro Signore, che mi conferì potenza, perché mi considerò fidato assegnandomi a un ministero”. — Filip. 3:7, 8; 1 Tim. 1:12.

      ADEMPIMENTO DELL’OPERA

      7, 8. (a) Quale punto di vista ebbe Paolo del modo in cui si deve compiere il ministero? (b) Come mostrò egli questo nel suo ministero ad Efeso?

      7 Paolo provò la sua devozione adempiendo il suo ministero in modo esemplare. Quando esaminò con i sorveglianti della congregazione di Efeso la condotta che egli aveva seguìta, menzionò l’opposizione che aveva incontrata, ma rivelò che questo non lo aveva indotto a trattenersi. Egli aveva adempiuto il ministero interamente. “Voi sapete bene come dal primo giorno che entrai nel distretto dell’Asia sono stato per tutto il tempo con voi, agendo quale schiavo del Signore con la massima umiltà, e con lagrime, fra le prove venutemi dai complotti dei Giudei; mentre non mi ritrassi dall’esporvi alcuna delle cose che erano profittevoli né dall’istruirvi pubblicamente e di casa in casa. Ma diedi accuratamente testimonianza sia a Giudei che a Greci del pentimento verso Dio e della fede nel nostro Signore Gesù”. Egli non pensò che era stato abbastanza fra loro e che se avessero desiderato la buona notizia si sarebbero potuti rivolgere a lui per ascoltarla. Andò di casa in casa per parlar loro. Confidava che essi avevano veramente ascoltato il messaggio e, vi credessero o no, sapevano di che cosa si trattava. Nella sua mente non sorgeva la domanda: Ho partecipato al ministero? ma: L’ho adempiuto interamente? Paolo comprese l’importanza di far questo e lo pose in risalto, dicendo: “Io non ritengo la mia anima per nessun conto cara a me stesso, se posso solo finire la mia corsa e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesù, per recare accurata testimonianza alla buona notizia dell’immeritata benignità di Dio”. — Atti 20:18-24.

      8 Avendo cura in Efeso della sua assegnazione, tenne sin dall’inizio una serie di adunanze bibliche nella sinagoga, le quali durarono per circa tre mesi. Egli era franco e vigoroso nelle sue dichiarazioni, e nello stesso tempo prendeva in considerazione il pensiero degli uditori, esprimendo il messaggio in termini che potevano facilmente afferrare. (1 Cor. 9:20-23) Non vi era da confondere ciò che egli insegnava con la dottrina del clero di Efeso che non faceva altro che solleticare le orecchie, e presto vi fu una divisione fra quelli che eran duri di cuore e quelli che desideravano imparare; quindi Paolo separò quelli che volevano imparare, i discepoli, conducendoli a un altro luogo di adunanza, nell’auditorio della scuola di Tiranno, dove per due anni vi tenne adunanza ogni giorno. (Atti 19:8-10) Nello stesso tempo partecipò al ministero di casa in casa e li addestrò. Mostrando amorevole considerazione, non solo impartì loro la buona notizia, ma si diede liberamente per il loro beneficio. Egli adempì interamente il suo ministero.

      9. (a) Quale atteggiamento raccomandò Paolo a Timoteo d’avere nel ministero, e perché? (b) Come possiamo ‘salvare quelli che ci ascoltano’?

      9 Questo stesso bisogno di compiere interamente il ministero è ciò che Paolo raccomandò al suo conservo Timoteo e a quelli che oggi hanno fede come Timoteo: “Mantieni l’equilibrio in tutte le cose, sopporta il male, fa’ opera di evangelista, compi interamente il tuo ministero”. (2 Tim. 4:5, nota in calce) Egli non incoraggiò Timoteo semplicemente a partecipare un po’ al ministero, a non mancar di dire ogni mese al corpo direttivo d’aver predicato in quel mese la buona notizia. Il suo consiglio era molto più vigoroso: “Compi interamente il tuo ministero”. Perché? Perché vi erano implicate delle vite. Timoteo se ne rendeva conto, perché non molto tempo prima Paolo gli aveva scritto, ammonendolo: “Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, perché facendo questo salverai sia te stesso che quelli che ti ascoltano”. (1 Tim. 4:16) La sua preoccupazione era non solo per la sua propria salvezza. Egli non doveva partecipare al ministero semplicemente perché questo era il modo di ottenere la salvezza. La sua diligenza nel partecipare interamente al ministero significava la salvezza per altri che, pur avendo potuto udire la buona notizia, non avrebbero altrimenti ricevuto l’attenzione personale che li avrebbe aiutati ad apprezzarne l’importanza e seguirla.

      10. Come dovremmo considerare l’opera da compiere fino ad Armaghedon?

      10 Com’è appropriato per noi oggi il consiglio dato a Timoteo! Attribuisce la giusta importanza all’opera che ci sta dinanzi e dobbiamo fare fino ad Armaghedon. Ci aiuta ad evitar di pensare che abbiamo “fatto la nostra parte” semplicemente perché durante il mese abbiamo consegnato un rapporto di servizio di campo. Come verremmo meno al proposito dell’immeritata benignità di Dio se semplicemente dedicassimo del tempo al ministero, consegnando dei rapporti solo per avere una registrazione regolare in vista della nostra propria salvezza! Noi dobbiamo ‘considerare la pazienza del Signore nostro come salvezza’, non solo per noi stessi, ma anche per altri. (2 Cor. 6:1; 2 Piet. 3:15) Ora, in questo tempo di “grande tribolazione” che terminerà alla battaglia di Armaghedon, è il tempo che Geova Dio ha riservato alla chiamata da “ogni nazione, tribù, popolo e lingua” una gran folla che nessun uomo può contare, persone che pubblicamente attribuiranno la salvezza a Dio e all’Agnello. — Apoc. 7:9, 14.

      11. Rivolgendo la nostra attenzione a Geova Dio, come influirà questo sul nostro servizio nei giorni futuri?

      11 Con la giusta veduta dell’opera che Dio ci ha affidata, le dedicheremo il nostro cuore. L’amore verso Dio e il desiderio di guidare altri alla sua adorazione infonderanno in noi zelo. Quando incontreremo opposizione, la nostra partecipazione al ministero, facendo conoscere il nome di Geova, non sarà guidata dalla reazione delle persone alle quali parleremo alle porte durante il nostro servizio. Noi non ci scoraggeremo e non rallenteremo la nostra attività a causa della grande maggioranza di persone che rifiutano la buona notizia. Piuttosto, il nostro servizio sarà compiuto perché proveremo devozione verso Geova Dio; saremo stimolati a compierlo dalla profondità dei nostri sentimenti d’indignazione per i vituperi accumulati sul suo nome dal Diavolo e dal suo empio mondo; persevereremo a causa del nostro amore per la giustizia e continueremo a cercare quelli che mostrano gratitudine per il mezzo della salvezza divina. Invece d’accontentarci di una minima attività, saremo desti a tutte le opportunità che ci si presenteranno, cercando di trarre pieno profitto da questi privilegi di servizio.

      12. (a) Quale esame possiamo fare individualmente per vedere fino a qual punto facciamo il ministero di casa in casa? (b) Come possiamo istruire con mansuetudine quelli che non sono ancora favorevoli, e con quale possibile risultato?

      12 Potete dire del ministero compiuto nel territorio assegnatovi ciò che Paolo disse del suo: ‘Ho compiutamente recato testimonianza intorno alla buona notizia’? Avete tenuto accurati appunti e siete tornati a far visite finché non avete trovato le persone in ogni casa? Siete tornati abbastanza spesso da conoscere, in un certo periodo di tempo, i vari membri di ciascuna famiglia? Inoltre, avete dato loro una compiuta testimonianza intorno al regno di Dio? A volte ci vuole molta pazienza e si devono fare molte visite perché una persona smetta di fare le proprie faccende per ascoltare. Nel frattempo, mediante l’attenta preparazione e il tatto potete mostrare a ciascuna visita almeno un punto del sermone preparato usando alcune espressioni ben composte. Se il padrone di casa comprende o no l’urgenza della situazione, voi quale ministro la comprendete. Per questa ragione cercate d’istruire con mitezza “quelli che non sono favorevoli, poiché Dio potrebbe concedere loro il pentimento che porta all’accurata conoscenza della verità”. (2 Tim. 2:25) Può darsi che il seme della verità così sparso non cresca effettivamente se non mesi dopo o perfino anni dopo. Forse può accadere qualche cosa nella vita di quella persona, nella comunità o nella sua chiesa, che la faccia cominciare a ‘gemere e piangere’ per le cose detestabili che vede accadere. (Ezech. 9:4) Questo la può rendere più favorevole verso il messaggio del Regno e quando in seguito tornate potrebbe esser pronta ad ascoltare. Il profondo interesse per gli abitanti della comunità ci fa perseverare nel nostro insegnamento, comprendendo che le circostanze della vita possono far cambiare l’atteggiamento delle persone, consentendoci d’aiutarle a seguire la via che conduce alla salvezza. Questo ci rende desti alle numerose opportunità di rivisitare quelli che hanno accettato letteratura per stimolarli ulteriormente ad apprezzare le verità bibliche.

      CONSIDERAZIONE PER QUELLI CHE SERVIAMO

      13. Come possiamo mostrare considerazione per quelli che serviamo?

      13 I ministri che provano profondo interesse per quelli ai quali predicano non considerano il ministero in modo impersonale. Non pensano semplicemente di dedicare due o tre ore al servizio quando vanno a predicare e al ritorno non parlano semplicemente del numero delle pubblicazioni distribuite. Essi s’interessano delle persone e cercano le persone di buona volontà verso Dio. Comprendono di dedicarsi a un’opera di salvezza. Dove scorgono che il padrone di casa è sincero, anche se il Diavolo ha innalzato barriere di timore, usa con efficacia la spada dello spirito per abbattere gli ostacoli e “proclamare la libertà a quelli che sono in cattività e il ricupero della vista anche ai prigionieri”. (Isa. 61:1) Mentre non perdono tempo discutendo con quelli che non mostrano nessun riguardo per le cose di Dio, essi non suppongono che tutti coloro che fanno obiezioni siano opposti. Ma con tatto, seguendo i metodi d’insegnamento del Signore Gesù, trattenendosi nelle circostanze malvage, trovano molte opportunità d’istruire con mansuetudine anche quelli che da principio non sono favorevoli. Col passar del tempo queste persone possono rinsavire, acquistando accurata conoscenza della verità. — Giov. 1:46-49; Atti 9:1-22.

      14. Quale atteggiamento manifestarono Gesù e Paolo verso quelli ai quali predicavano?

      14 Gesù mostrò in maniera preminente amorevole considerazione a quelli che serviva. Egli non mise da parte i bambini considerandoli troppo giovani per ascoltare, né il ricco perché fosse troppo orgoglioso per meritare il suo tempo, né allontanò poveri, ciechi e storpi. Il suo cuore era volto verso gli uomini; egli provava “tenero affetto per loro, perché erano stanche e disperse come pecore senza pastore”. (Matt. 9:36) Anche quando egli era stanco e aveva bisogno di riposare un po’, non allontanava quelli che lo cercavano. Anche Paolo provò “tenero affetto” per quelli ai quali predicava. (1 Tess. 2:8) Noi dobbiamo avere lo stesso atteggiamento.

      15. Quale esperienza illustra la veduta del cristiano maturo riguardo al ministero?

      15 Questo sentimento fu ben mostrato da una sorella pioniera che partecipò al ministero di campo quando andò a visitare un’amica in un’altra congregazione. Durante il servizio della mattina ella incontrò una giovane che manifestò un po’ d’interesse e accettò le pubblicazioni bibliche offerte. La sorella non aveva l’opportunità di tornare a visitarla, poiché era in quella località solo per fare una brevissima visita, ma il suo cuore era volto verso quella persona di buona volontà e allorché tornò a casa le scrisse per incoraggiarla a studiare. Si tenne uno studio biblico per corrispondenza e l’interesse crebbe così rapidamente che la sorella presto dispose di fare un viaggio speciale per tornare a vedere la giovane e farle conoscere la congregazione locale. Ora partecipa ella stessa al servizio! Certo quella sorella pioniera non andò in servizio solo per fare rapporto del tempo impiegato nella predicazione. Il suo desiderio era di onorare Geova, cercando e pascendo le persone mansuete verso di lui. Questo è il modo in cui ogni maturo ministro considera il servizio.

      GIUSTA VEDUTA DELLA DEDICAZIONE

      16. Benché uno partecipi regolarmente al ministero di campo, quale ulteriore passo Dio esige, e perché?

      16 Una volta trovate queste persone mansuete e aiutate a divenire proclamatori della buona notizia del Regno, il nostro compito non è finito. Nessuno dovrebbe pensare che l’associazione con la società del Nuovo Mondo sia in se stessa un’assicurazione dell’approvazione divina, o che la partecipazione alla predicazione del messaggio del Regno sia tutto ciò che Dio esige da noi per sopravvivere ad Armaghedon. Niente affatto! Finché non si dice a Dio: ‘Lo scopo della mia vita è di servirti. Prendo piacere nel fare la tua volontà. La mia vita è dedicata al tuo servizio, indipendentemente da ciò che esso può essere’, il servizio non viene fatto con tutta l’anima. Forse l’individuo non vuole assumere la responsabilità che accompagna la dedicazione verso Dio, ma evitandola non acquista una posizione più favorevole. Se chiunque può far questo non segue l’esempio di Gesù Cristo, facendo la propria dedicazione al servizio di Dio e simboleggiandola con l’immersione in acqua, non ha ancora intrapreso lo stretto sentiero che conduce alla vita. In un certo modo, nutre il pensiero caratteristico dei membri delle organizzazioni religiose della cristianità. Essi pure accettano come guida alcuni princìpi biblici nella loro vita. Ma si riservano il diritto di stabilire dei limiti; si atteggiano a giudici di Dio, prendendo le loro proprie decisioni in quanto alle cose della sua Parola che non desiderano accettare. Se sappiamo ciò che Geova esige ma determiniamo nella nostra mente che non tutto è importante abbastanza da osservarlo, non abbiamo veramente accettato Geova come nostro Dio; quindi come possiamo aspettarci che Dio accetti noi dandoci la vita nel nuovo mondo? Riguardo a quelli che non fanno ciò che Dio esige, Giacomo, fratello del Signore, dice: “Se uno sa come fare ciò ch’è giusto e tuttavia non lo fa, commette peccato”. (Giac. 4:17) Tali persone hanno bisogno dell’aiuto di uomini maturi per acquistare la giusta veduta del servizio da rendere a Dio. Essi hanno bisogno non solo d’acquistare conoscenza della Parola di Dio, ma anche apprezzamento delle sue esigenze.

      17. (a) Sono la dedicazione e il battesimo garanzie di sopravvivenza nel nuovo mondo? (b) Che cosa richiede Dio da quelli che lo servono?

      17 Naturalmente, la dedicazione e il battesimo non sono in sé garanzia di vita nel nuovo mondo. Avendo fatto la dedicazione, bisogna vivere la propria vita come n’è stata fatta promessa a Dio. Nessuno può aspettarsi d’entrare nel nuovo mondo, per così dire, “di soppiatto”. Quelli che cercano di tirare avanti facendo il meno servizio possibile han già violato il più grande comandamento. Interrogato in proposito, Gesù disse che, per ottenere la vita eterna, “‘devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente’, e, ‘il tuo prossimo come te stesso’”. (Luca 10:25-27) Geova Dio, che è il nostro Giudice, vede più di quanto vedano gli uomini. “Geova scruta tutti i cuori e discerne ogni inclinazione dei pensieri”. (1 Cron. 28:9) Egli conosce non solo ciò che noi facciamo, ma anche i nostri motivi. Sa se veramente ci impegnamo con tutto il cuore nel suo servizio e se il nostro amore per il prossimo, il nostro desiderio di fargli ottenere la salvezza, è così grande come quello che proviamo per noi stessi. Ora, prima che Dio esegua il giudizio finale, è il tempo di esaminare il nostro cuore, di considerare il nostro ministero, di vedere se abbiamo la giusta veduta dell’importante opera che Dio ci ha affidata.

  • Accrescete i vostri privilegi di servizio
    La Torre di Guardia 1962 | 15 gennaio
    • Accrescete i vostri privilegi di servizio

      1. (a) Che cosa illustrò vigorosamente Gesù nella parabola delle mine, e come? (b) Chi è colui che ha ricevuto l’investitura del regno, e quali interessi ha affidato ai suoi servitori?

      IL BISOGNO d’esser produttivi nel servizio del nostro Signore fu vigorosamente illustrato da Gesù mediante una parabola. Egli parlò di un uomo nobile che stava per fare un viaggio all’estero per ottenere l’investitura di un regno e che chiamò presso di sé i suoi servitori e, affidata a ciascuno una mina, disse loro di trafficarvi. “Ed avvenne, quand’e’ fu tornato, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, ch’egli fece venire que’ servitori ai quali aveva dato il danaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato, trafficando. Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci. Ed egli gli disse: Va bene, buon servitore; poiché sei stato fedele in cosa minima, abbi potestà su dieci città. Poi venne il secondo, dicendo: La tua mina, signore, ha fruttato cinque mine. Ed egli disse anche a questo: E tu sii sopra cinque città”. Un altro schiavo, quantunque non avesse perduto la sua mina, mostrò di non averla fatta fruttare e per questo fu giudicato infedele e ciò che aveva gli fu tolto. (Luca 19:12-26, VR) Cristo Gesù è Colui al quale Geova ha dato l’investitura del regno ed egli ha affidato a tutti i suoi seguaci il privilegio di partecipare al ministero, quali testimoni del Regno, dicendo: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che io vi ho comandate”. — Matt. 28:19, 20.

      2. Perché è importante che ciascuno mostri incremento?

      2 Con questa parabola, egli mostra che l’approvazione si ottiene non semplicemente ritenendo ciò che ci è stato affidato, ma operando con esso in modo tale da portar frutto. Perché mai? Perché questo indica una giusta e buona condizione di cuore. Come Gesù spiegò nella sua parabola del seminatore: “In quanto a quello seminato sulla giusta specie di terreno, questo è colui che ode la parola e ne afferra il significato, il quale veramente porta frutto e produce, l’uno il centuplo, l’altro il sessanta, l’altro il trenta”. (Matt. 13:23) Chi mostra col proprio cuore d’essere la giusta specie di terreno accoglie la Parola di Dio e segue la guida della sua organizzazione, e, quindi Dio benedice l’opera delle sue mani dandogli l’incremento.

      3. Che dobbiamo fare per avere incremento?

      3 Per avere incremento noi dobbiamo impegnarci, cercando d’acquistare più conoscenza e maggiori abilità; dovremmo esser progressivi e disposti ad accettare nel servizio di Dio ulteriori responsabilità. Ciascuno ha bisogno di continuare a crescere nella conoscenza della verità biblica, d’esser produttivo del frutto delle qualità cristiane nella propria vita, diffondendo la buona notizia mediante la pubblica dichiarazione della sua fede. (1 Tim. 2:3, 4; Giov. 15:8; Rom. 10:10) Non ci dovremmo mai compiacere di noi stessi soffermandoci con l’atteggiamento di chi ha fatto tutto il necessario. Piuttosto, ci dobbiamo esercitare. “Siate desti, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, divenite potenti. Tutte le vostre cose si facciano con amore”. “Esercitatevi vigorosamente per entrare nella porta stretta, poiché molti, vi dico, cercheranno d’entrare ma non saranno forti abbastanza”. — 1 Cor. 16:13, 14; Luca 13:24.

      PROGRESSO NEL MINISTERO DI CAMPO

      4. Quale privilegio è offerto a quelli che hanno acquistato una certa conoscenza della Parola di Dio e che l’hanno accettata, e come dovrebbero essi considerare questa opportunità?

      4 Forse siete uno di quelli che hanno studiato la Bibbia per un certo numero di mesi con l’aiuto d’un testimone di Geova. I vostri sforzi saranno stati senza dubbio riccamente ricompensati; avrete trovato soddisfacenti risposte bibliche alle domande che vi avevano lasciato per molti anni nel dubbio e avrete trovato la soluzione di molti problemi personali: avrete trovato la fidata speranza del nuovo mondo di Dio che vi avrà riempito di gioia. Avendo paragonato gli avvenimenti della nostra generazione con la grande profezia di Gesù circa il tempo della fine del vecchio mondo, ora sapete che siamo in tale tempo e che vi siamo stati sin dal 1914. Avete appreso da tale profezia anche che vi è un servizio al quale potete prender parte, poiché Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Tenendo presente che la Parola di Dio incoraggia ciascuno a far progresso verso la maturità cristiana, ora è il tempo di prendere definite disposizioni per accrescere il servizio che rendete a Dio partecipando a tale grande opera. (Ebr. 5:12–6:1) Vi sono milioni di persone che non conoscono ancora le cose da voi apprese. Come disse Gesù: “La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi”. (Matt. 9:37) Prenderete parte alla gioiosa opera di raccolta insieme a colui che vi ha oralmente istruito? Accrescerete i vostri privilegi di servizio, mostrando che la verità datavi da Dio è germogliata nel ‘giusto terreno’ di un buon cuore, che ne avete afferrato il significato e portate frutto nel suo servizio? — Gal. 6:6.

      5. (a) Riguardo al ministero, che cosa dovrebbero tener presente tutti quelli che sono associati alla società del Nuovo Mondo? (b) Quali sono alcune attività alle quali tutti possono partecipare per avere incremento?

      5 Tutti gli associati alla società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova, siano essi nuovi interessati o ministri esperti, devono tener presente di accrescere i loro privilegi di servizio. Ciascuno, essendo progressivo, dovrebbe avere nel ministero una mèta verso cui tendere, una mèta da conseguirsi in un adeguato periodo di tempo e che serva da pietra miliare per ulteriore progresso. Vi sono molte attività di servizio alle quali ci possiamo dedicare e progressivamente dovremmo includerle tutte nel nostro regolare programma di ministero. Nelle congregazioni vi è dappertutto molta possibilità di conseguire questo miglioramento e ciò vuol dire che vi è bisogno di miglioramento personale. Partecipate voi con regolarità al ministero di casa in casa, come fecero Gesù e gli apostoli? (Atti 20:20; 1 Cor. 11:1) Avete fatto questo durante la settimana? Poiché questo è il tempo di proclamare la notizia dell’istituito regno di Dio, partecipate regolarmente alla distribuzione della rivista che è dedicata alla proclamazione di tale regno, La Torre di Guardia, e del suo compagno, Svegliatevi!? Si può fare molto bene distribuendo con regolarità questi periodici e ogni proclamatore ha il privilegio di prendervi parte. È questo un privilegio che apprezzate? Quindi vi sono le importantissime attività delle visite ulteriori e degli studi biblici. Senza dubbio avete potuto acquistare conoscenza della verità mediante tale servizio e questo vi dovrebbe aiutare a capire l’importanza di prender parte regolarmente ogni settimana a queste attività di servizio, per aiutare altri ad intraprendere la via della vita. Accrescete il vostro ministero svolgendo tutte queste attività. Se vi partecipate già regolarmente, considerate come potete migliorare la vostra efficacia in modo da fare di più nel tempo che dedicate al ministero di campo. Mentre accrescete il vostro servizio cercate qualche altro che ha bisogno d’aiuto nella congregazione per fare la stessa cosa, e amorevolmente offritegli tale aiuto e incoraggiamento. Intanto che fate progresso nel vostro ministero, e aiutate altri a fare altrettanto, proverete la rimuneratrice gioia che accompagna tale fruttuosa opera. — Matt. 25:23.

      6. (a) Come ci aiuta la scuola di ministero teocratico a far progresso? (b) In che senso la diligenza di ciascuno studente nel progredire è una fonte di benedizione per tutti quelli che frequentano la scuola?

      6 Il consiglio che Paolo diede a Timoteo riguardo al ministero è appropriato per tutti noi oggi. Egli disse: “Pondera queste cose, sii assorto in esse, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento”. (1 Tim. 4:15, 16) La scuola di ministero teocratico che si tiene in tutte le congregazioni dei testimoni di Geova offre eccellenti opportunità di far ciò e tutti gli associati alla congregazione fanno bene a valersi di questo provvedimento. Mostrate d’essere come Timoteo e ‘il vostro progresso sia manifesto a tutti’. Tenete presenti i consigli che vi sono dati nella scuola e fate diligenti sforzi non solo nel tempo in cui dovete svolgere la vostra prossima assegnazione, ma ogni giorno nelle vostre conversazioni e regolarmente nel vostro ministero di campo per far progresso. Ogni assegnazione sia un segno di progresso nel vostro ministero, mentre imparate il materiale da esporre e acquistate buone qualità di parlare e insegnare. Anche l’uditorio trarrà beneficio dal vostro progresso. È vero che la maggioranza d’essi hanno una conoscenza generale del materiale che voi trattate, ma lo sforzo in più che voi compite per esprimere le idee con chiarezza permette loro di afferrare più saldamente gli argomenti. La vostra considerazione del materiale come lo esporreste a una persona di buona volontà nel ministero di campo consente loro di imparare dal vostro esempio come può essere spiegato e reso comprensibile a uno che conosce pochissimo la verità biblica. Il calore e l’entusiasmo della vostra dizione approfondiscono l’apprezzamento del cuore per la verità in tutti quelli che vi ascoltano. Infatti, la vostra buona preparazione, la vostra zelante esposizione può effettivamente stimolare i nuovi ad apprezzare abbastanza la verità da tornare alle adunanze future per continuare a bere l’acqua della vivificante verità. Quindi il vostro progresso è una fonte di benedizione sia per voi stessi che per tutti quelli che vi osservano.

      CERCATE MAGGIORI PRIVILEGI

      7. In quanto al ministero di campo, quali opportunità d’aumentare il servizio nella congregazione si offrono ai maturi, e come dovrebbero tutti considerare questa attività?

      7 Vi è grande bisogno di ministri maturi, di persone che si sono esercitate rendendo il proprio progresso manifesto a tutti, uomini pronti ad accettare maggiori responsabilità. Quanti nella vostra congregazione, a motivo dell’immaturità, dedicano al servizio solo alcune ore al mese mostrando poco progresso? Essi hanno bisogno dell’assistenza di persone mature, disposte a mettersi a sedere e studiare con loro, ad aiutarli a preparare i sermoni, ad assisterli a migliorare circa il modo di risolvere i problemi che incontrano nell’opera di casa in casa, ad andare con loro alle visite ulteriori e ad aiutarli a iniziare studi biblici a domicilio. Hanno bisogno d’istruzione e di incoraggiamento personale. “Però, noi che siamo forti dobbiamo sostenere le debolezze di quelli che non sono forti, e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al suo prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione”. (Rom. 15:1, 2) State prendendo le misure per accrescere il vostro ministero, includendovi questo privilegio di servizio?

      8. Qual è il giusto modo di considerare le assegnazioni delle adunanze di servizio che si possono ricevere?

      8 Mentre fate progresso potete ricevere il privilegio di presiedere una parte del programma dell’adunanza di servizio della congregazione. Molti sono regolarmente invitati a far questo. Come lo dovremmo considerare? Paolo risponde: “Chi presiede, lo faccia con vera diligenza”. (Rom. 12:8) Quando ricevete questo privilegio, anche se vi viene dato ogni settimana, non rimandate la preparazione all’ultimo minuto per raccogliere quindi affrettatamente alcune idee da esprimere nel tempo assegnato. Vi è stato affidato il compito di servire al popolo di Dio il cibo spirituale e i consigli della Sua tavola; non la considerate mai come qualche cosa di comune. (Mal. 1:12) Studiate attentamente la vostra parte abbastanza in anticipo. Considerate il modo di trattare il materiale così che si possa applicare direttamente alle circostanze dei componenti della congregazione. Il vostro compito non è semplicemente quello di presentare le informazioni, ma di dirle in maniera che tutti ne capiscano il valore e le ricordino e seguano. La vostra efficacia si rifletterà nella loro attività di ministero di campo, e, successivamente, nella vita di quelli ai quali essi rendono servizio.

      9. Quali opportunità di servizio si sono presentate a causa dell’aumento del numero delle congregazioni?

      9 Il fruttuoso ministero di campo ha recato un sorprendente aumento di congregazioni, e anche questo offre opportunità di maggior servizio. Pensate: Negli scorsi due anni si sono formate in tutto il mondo 3.130 nuove congregazioni del popolo di Geova! Questo significa che in tale tempo ci sono voluti 3.130 nuovi sorveglianti di congregazione, oltre a più di 21.000 servitori di ministero e a più di 160 servitori di circoscrizione e di distretto che le visitassero regolarmente. Ma questo non è tutto. In quasi tutte le congregazioni i fratelli maturi hanno l’opportunità di accrescere i loro privilegi assumendo incarichi di servitori, poiché molti di quelli che ora li ricoprono hanno due o tre incarichi.

      10. (a) Come si cerca l’incarico di sorvegliante? (b) Perché questa è la giusta condotta da seguire?

      10 Paolo loda quelli che cercano tale servizio, dicendo: “Se un uomo cerca di ottenere l’incarico di sorvegliante, egli desidera una giusta specie di lavoro”. (1 Tim. 3:1) Essi non cercano onori; desiderano un lavoro, la giusta specie di lavoro; vogliono fare di più nel servizio di Geova per rendere maggior servizio ai loro fratelli cristiani. Come abbiamo già visto nella parabola delle mine, qualcuno cerca l’incarico di sorvegliante, si mostra meritevole di ricevere maggiore responsabilità, mantenendosi fedele e facendo progresso in ciò che è già stato affidato alla sua cura. Se egli è diligente e acquista capacità nel ministero di casa in casa, fa visite ulteriori, tiene studi biblici a domicilio, è regolare in ogni attività di servizio, svolge ogni parte delle adunanze della congregazione in maniera edificante e manifesta in tutto ciò che fa i frutti dello spirito di Dio, mostra con la sua fedele condotta d’esser qualificato per fare il sorvegliante. I sorveglianti sono tali non perché abbiano richiamato l’attenzione di qualche fratello preminente, ma perché hanno ottenuto l’approvazione di Dio. Essendo stati fedeli nelle piccole cose, son benedetti da Dio con maggiori responsabilità. (Sal. 75:5-7; Luca 16:10) Perseguite voi tale condotta di fedeltà, avendo cura degli interessi del Regno che vi sono stati affidati?

      11. Che cosa spinge a intraprendere il servizio di pioniere, e quale disposizione permette a molti di partecipare a questo servizio?

      11 Migliaia di ministri previdenti, sapendo che nulla di ciò che questo mondo offre può paragonarsi per valore al servizio di Dio, hanno organizzato le loro cose nella società del Nuovo Mondo in modo da dedicare più tempo all’effettiva predicazione e all’opera d’insegnamento quali ministri pionieri in servizio continuo. Decine di migliaia d’altri, sebbene abbiano responsabilità che rendono loro impossibile d’essere pionieri regolari, rivolgono tuttavia l’attenzione ad ulteriori privilegi di servizio. Con attenta predisposizione essi sono in grado di riscattare il tempo opportuno per due settimane o un mese o più l’anno per fare il servizio di pionieri temporanei. Il loro cuore è nel servizio di Geova e badano di continuo alle opportunità di parteciparvi più pienamente. Essi continuano ad esaminarsi per vedere se seguono la condotta della vera fede, e sono spinti ad esercitarsi per cogliere le opportunità di aumentare il loro servizio. — Efes. 5:15, 16; 2 Cor. 13:5.

      12. Perché individui e famiglie vanno a servire dove vi è grande bisogno di testimoni del Regno?

      12 Altri individui e gruppi familiari dal cuore forte han fatto le valigie e si sono trasferiti a nuove località e perfino in paesi esteri dove vi è gran bisogno di testimoni del Regno. Perché? Non perché non avessero obblighi familiari o altre responsabilità o perché avessero tanto denaro da non sapere come usarlo. Piuttosto, essi si rendono pienamente conto di quale sia la volontà di Dio nei nostri giorni; nutrono la fede in Dio che quest’opera di testimonianza che ora viene compiuta è la più importante dei nostri giorni. Avendo udito la chiamata d’aiutare a compiere il ministero in questi altri luoghi, si sono sentiti come Paolo e i suoi compagni quando Paolo ebbe la visione di un Macedone che lo supplicava dicendo: “Vieni in Macedonia ad aiutarci”. “Ora appena ebbe vista la visione”, prosegue il racconto, “cercammo di andare in Macedonia, traendo la conclusione che Dio ci aveva chiamati a dichiarare loro la buona notizia”. (Atti 16:9, 10) Così, oggi, quelli che han risposto alla chiamata pensano che li ha chiamati Dio e che egli è colui che ha mostrato loro questa porta aperta che conduce al servizio, e, come Isaia, rispondono: “Eccomi! Manda me”. (Isa. 6:8) La loro fede è riccamente ricompensata mentre aiutano quelli che hanno fame e sete di giustizia a compiere il servizio del vero Dio.

      13. Come dovremmo considerare le attuali opportunità di aumentare il nostro servizio, e con quale previsione?

      13 Indipendentemente dal luogo dove prestiamo servizio nell’organizzazione di Geova, abbiamo l’opportunità di fare ciò che fecero i fedeli schiavi della parabola di Gesù, mostrando un aumento delle mine, il ministero del Regno, che ci sono state affidate. La forte fede in Dio, l’amore per quelli che mostrano buona volontà verso il Creatore, la chiara consapevolezza della sovrastante distruzione dell’empio mondo nel giorno di Geova e l’ansiosa aspettazione delle benedizioni del nuovo mondo ci incoraggiano a tenere tale condotta di fedeltà. (2 Piet. 3:11-13) Noi non attendiamo il tempo in cui saremo privati del servizio del Signore. Non bramiamo Armaghedon come il tempo in cui abbia fine il servizio di Dio. Quando un compito è stato fedelmente adempiuto, Dio non priva la persona del suo servizio né la fa ritirare dal servizio attivo. La nostra gioia è nel servire attivamente Geova, e quelli che ora si mostrano fedeli saranno benedetti con maggiori opportunità di servire il loro Creatore nel nuovo mondo. Come mostrò Gesù nella parabola dei talenti, a chi si mostra fedele rispetto al suo deposito il Signore dice: “Ben fatto, buono e fedele schiavo! tu sei stato fedele in alcune cose. Io ti nominerò sopra molte cose. Entra nella gioia del tuo signore”. — Matt. 25:23.

      PERSEGUITE LA MÈTA DEL SERVIZIO DEL NUOVO MONDO

      14, 15. Quali accresciute prospettive di servizio sono in serbo per i membri dell’unto corpo di Cristo che ora si mostrano fedeli?

      14 Pensate alla grande opera che sta dinanzi a quelli che ora mostrano la loro fede! Quelli che sono stati unti con lo spirito di Dio e che rendono certa la loro chiamata ed elezione avranno assegnazioni di servizio con Cristo nel regno celeste. Gloriosi, nuovi campi d’attività s’apriranno loro, poiché “saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno”, quali membri della Nuova Gerusalemme, organizzazione capitale dell’intero universo di Dio. (Apoc. 20:6) A questi unti che hanno servito Dio con tutto il loro cuore, che hanno perseguito la condotta di pace con Dio e col suo Figlio e coi loro fratelli cristiani, mantenendosi saldi anche dinanzi alla violenta persecuzione, si riferiscono le promesse: “Felici i puri di cuore, poiché vedranno Dio. Felici i pacifici, poiché saranno chiamati ‘figli di Dio’. Felici quelli che sono stati perseguitati a causa della giustizia, poiché il regno dei cieli appartiene a loro”. — Matt. 5:8-10.

      15 Per mezzo della sua Parola ispirata, Geova ha fatto loro sapere quali sono alcune deliziose prospettive che li attendono, e di questo fa menzione l’apostolo Paolo, che dice: “Io continuo a menzionarvi nelle mie preghiere, affinché l’Iddio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo spirito di sapienza e di rivelazione nell’accurata conoscenza di lui, essendo stati illuminati gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate qual è la speranza alla quale egli vi ha chiamati, quali sono le gloriose ricchezze che egli tiene come un’eredità per i santi, e qual è l’eccellente grandezza della sua potenza verso noi credenti. Secondo l’operazione della potenza della sua forza, con la quale egli operò riguardo al Cristo quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei luoghi celesti, molto al di sopra d’ogni governo e autorità e potenza e signoria e di ogni altro nome che si nomini non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire. Egli ha pure assoggettato ogni cosa sotto i suoi piedi, e l’ha fatto capo sopra tutte le cose nella congregazione, che è il suo corpo, la pienezza di colui che compie tutte le cose in tutti”. (Efes. 1:16-23) La loro speranza di tale meraviglioso servizio celeste è un’“ancora dell’anima”, che permette loro di mantenersi fedeli nel servizio che Dio ha ora affidato loro e d’afferrare la speranza che è posta loro dinanzi. — Ebr. 6:19.

      16, 17. Quali privilegi di servizio attendono quelli che saranno benedetti con la vita nel reame terreno del Regno?

      16 Vi è poi una gran folla d’altri che ora fanno servizio a fianco a fianco con gli unti fratelli del Re e sui quali è lo spirito di benedizione di Dio. Ad essi Cristo dice: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. (Matt. 25:34) Essi attendono di servire nel reame terrestre del Regno, e quali deliziose prospettive si offrono loro!

      17 Quelli che ora si mostrano fedeli quali sorveglianti nella società del Nuovo Mondo, continueranno a ricoprire senza dubbio incarichi di servizio principesco dopo Armaghedon. Vi sarà molto lavoro da fare e sarà fatto in modo ordinato. (Isa. 32:1, 2; 1 Cor. 14:33) Dopo la divina esecuzione del giudizio contro gli empi nella sua guerra di Armaghedon, i sudditi terreni del Re avranno un mondiale programma di purificazione che eclisserà tutto ciò che sia mai stato fatto su questo globo. Innumerevoli cadaveri umani dovranno essere seppelliti. (Ezech. 39:11-16) Si costruiranno case. Le condizioni paradisiache si estenderanno fino ai confini della terra. Non sarà un tempo per lavoratori irregolari o per persone che cercano di far solo ciò che ritengono necessario per tirare avanti. I sopravvissuti per partecipare a quel servizio saranno coloro che amano Dio con tutto il loro cuore, con tutta la loro forza e con tutto il loro vigore vitale; son quelli che ora si mostrano fedeli nel loro incarico e che allora saranno benedetti con incarichi maggiori. Allorché ai superstiti di Armaghedon nasceranno dei figli, e quando le persone che sono nella memoria di Dio saranno risuscitate dai morti, vi sarà uno spettacoloso programma d’istruzione. (Apoc. 20:12) La capacità d’insegnare acquistata ora continuerà ad essere usata in quel tempo e i nuovi venuti saranno aiutati ad acquistare accurata conoscenza e profondo apprezzamento della volontà di Dio. Sotto l’amministrazione del regno del cielo, questa terra sarà portata ad una condizione di bellezza paradisiaca e i suoi ubbidienti abitanti alla perfezione. Tutti tali abitanti parteciperanno di vero cuore all’adorazione di Geova.

      18. Quale giusta veduta dovremmo avere del servizio attuale e di quello futuro affidatoci da Dio?

      18 Questa è la volontà di Dio e perciò tutti i cristiani pregano, dicendo: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10) Bramando ardentemente tale tempo, essi servono ora Dio per avere la benedizione di partecipare allora ai soddisfacenti incarichi di servizio che Geova affiderà loro per tutta l’eternità! Per loro il servizio di Dio non è un servizio oppressivo; essi non considerano la possibilità di assumere maggiori responsabilità come una spiacevole prospettiva. Provano la più grande gioia e soddisfazione nel fare la volontà divina, e con ansiosa aspettazione cercano di adempierla in misura maggiore.

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