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  • Partecipiamo con gioia all’opera di Geova insieme a Gesù Cristo
    La Torre di Guardia 1978 | 15 novembre
    • Partecipiamo con gioia all’opera di Geova insieme a Gesù Cristo

      “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare”. — Giov. 5:17.

      1. Che cosa aiuta a divenire operai gioiosi, e con quali risultati?

      SEI un operaio gioioso? Lo sei sempre stato, o a volte per qualche ragione ti sei sentito stanco e frustrato, privo di ogni energia e iniziativa? Ti sentivi di non poter lavorare neanche per un attimo di più. Quindi inaspettatamente accadde qualcosa. Ti fu data un’altra specie di lavoro, qualcosa di più produttivo, che dava buon frutto o rendimento. Allora, invece di sentirti privo di favore e criticato da chi ti aveva dato il lavoro, avesti un sorriso e parole di lode. Che differenza! Ti sentisti stimolato e incoraggiato ad andare avanti con entusiasmo e zelo. Nulla poteva trattenerti. Sì, divenisti un operaio gioioso!

      2. Come Isaia 12:1-6 parla di un avvenimento inaspettato nel nostro giorno, e come ha avuto un felice esito?

      2 In maniera notevole, la Bibbia parla esattamente nello stesso modo circa le esperienze del popolo di Geova in questo nostro giorno. Essa parla di qualcosa che accadde inaspettatamente nell’anno 1919 E.V. Leggiamo di ciò in Isaia, capitolo 12: “E in quel giorno di sicuro dirai: ‘Ti ringrazierò, o Geova, poiché sebbene tu ti adirassi con me, la tua ira gradualmente si stornò, e mi confortavi. Ecco, Dio è la mia salvezza. Io confiderò e non avrò nessun terrore; poiché Iah Geova è la mia forza e la mia potenza, e di me è stato la salvezza’”. Quindi descrive la nostra splendida opera: “Con esultanza sarete certi di attingere acqua alle sorgenti della salvezza. E in quel giorno per certo direte: ‘Rendete grazie a Geova! Invocate il suo nome. Fate conoscere fra i popoli le sue gesta. Menzionate che il suo nome dev’essere innalzato. Elevate melodie a Geova, poiché ha fatto cose eccelse. Questo deve farsi conoscere in tutta la terra. Strilla e grida di gioia, o abitatrice di Sion, poiché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele’”. — Verss. 1-6.

      ‘SEMINATE ABBONDANTEMENTE, RACCOGLIETE ABBONDANTEMENTE’

      3. (a) Similmente, in che modo il Salmo 126 parla di un cambiamento che causa grande allegrezza? (b) Quale netto contrasto è descritto in Salmo 126:5, 6?

      3 Nello stesso modo, date un’occhiata al Salmo 126, intitolato “Canto delle ascese”, uno di un gruppo di Salmi che gli Israeliti cantavano probabilmente quando salivano a Gerusalemme per assistere con gioia alle tre feste annuali che vi erano tenute. Come il capitolo 12 di Isaia, esso parla di quelli che sono venuti in Sion, l’organizzazione di Dio. Notate cosa dice: “Quando Geova ricondusse i prigionieri di Sion, divenimmo come quelli che sognavano”. Sembrava troppo bello per essere vero! E il racconto prosegue, dicendo: “In quel tempo la nostra bocca fu piena di riso e la nostra lingua di grido di gioia”. Notate poi l’incoraggiante cambiamento nell’occupazione menzionata negli ultimi due versetti del salmo: “Quelli che spargono seme con lagrime mieteranno pure con grido di gioia. Colui che senza fallo esce, pure piangendo, portando una borsa di seme, senza fallo verrà con grido di gioia, portando i suoi covoni”. (Sal. 126:1, 2, 5, 6) Benché in principio questi avesse difficoltà, apparentemente senza avere nulla che giustificasse le sue fatiche, la sua diligenza nel continuare con pazienza a seminare è alla fine ricompensata con una mietitura più abbondante delle sue migliori aspettative.

      4. Ebbe Gesù qualcosa di notevole da dire riguardo alla mietitura, che fa sorgere quale domanda?

      4 Sì, questo è il tempo della raccolta. Ora siamo al termine del sistema di cose e come Gesù disse in una delle sue parabole: “La mietitura è il termine di un sistema di cose”. (Matt. 13:39) Gesù ebbe alcune cose interessanti da dire circa la mietitura e l’opera relativa, e specialmente circa se stesso come lavoratore. Rivolgiamo la nostra attenzione alla scrittura chiave di Giovanni 5:17. I Giudei perseguitavano Gesù perché aveva fatto un’opera buona di sabato, ed egli rispose loro, dicendo: “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare”. Sappiamo da quanto tempo Geova ha continuato a operare?

      5. Che tipo di lavoratore è Geova, e come lo mostrano le Scritture? (Sal. 33:4, 5)

      5 Sorprendentemente, c’è una scrittura che ci aiuta a rispondere a questa domanda e che si riferisce evidentemente a Gesù nella sua esistenza preumana come “la Parola” (menzionata in Giovanni 1:1). Questi, parlando nella personificazione della “sapienza”, dice, come riporta Proverbi 8:22, 23: “Geova stesso mi produsse come il principio della sua via, la prima delle sue imprese di molto tempo fa . . . dai tempi anteriori alla terra”. Ah, sì, Geova è un lavoratore produttivo e questa è la chiave per essere un lavoratore felice. Geova è un lavoratore felice perché produce cose buone che riflettono le sue eccellenti qualità. Egli è “la Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono dirittura . . . Egli è giusto e retto”. Geova è l’“Iddio Altissimo, che ha fatto il cielo e la terra”. — Deut. 32:4; Gen. 14:19, 22.

      6. Come la Bibbia ci aiuta in modo sorprendente a capire che artefice fu Gesù?

      6 Proverbi, capitolo 8, pure ci dice qualcosa intorno a quando Gesù cominciò come lavoratore. A cominciare dal versetto 29, leggiamo: “Quando [Geova] decretò le fondamenta della terra, allora io ero accanto a lui come un artefice . . . allietandomi al paese produttivo della sua terra”. Così colui che divenne Cristo Gesù fu un lavoratore dal tempo della sua creazione, e partecipò con gioia insieme al Padre suo, ‘allietandosi dinanzi a lui in ogni tempo’. — Prov. 8:29-31.

      7. Come fu manifesta la cooperazione fra questi due artefici che portò quali buoni risultati?

      7 La stretta cooperazione fra quei due grandi Artefici fu evidente fino all’atto che coronò la creazione terrestre, quando Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”. Sia l’uomo che la donna furono fatti per essere operai gioiosi quando “Dio li benedisse e Dio disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e soggiogatela, e tenete [sottoposta] . . . ogni creatura vivente che si muove sopra la terra’”. E “Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. Era stato fatto perché fosse produttivo. — Gen. 1:26-31.

      LO SPIRITO DELLA RACCOLTA

      8. (a) In tutto il suo ministero, quale atteggiamento mostrò Gesù riguardo al lavoro? (b) Come fu reso manifesto a questo riguardo il suo amore per le persone?

      8 Quando Gesù venne sulla terra e cominciò il suo ministero mostrò lo stesso atteggiamento. Lavorò e mostrò ad altri come lavorare. Si espresse a questo riguardo riferendosi alla mietitura, come leggiamo in Giovanni 4:34, 35: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera. Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi prima che venga la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate gli occhi e guardate i campi che sono bianchi da mietere”. Per capire chiaramente di quale specie di mietitura Gesù parlava, leggiamo di un’altra occasione: “Gesù intraprese un giro di tutte le città e i villaggi, insegnando . . . e predicando la buona notizia del regno e guarendo ogni sorta di malattia . . . Vedendo le folle egli ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore. Quindi disse ai suoi discepoli: ‘Sì, la messe è grande, ma gli operai sono pochi. Perciò, implorate il Signore della messe onde mandi operai nella sua messe’”. (Matt. 9:35-38) Così in entrambi questi racconti è evidente che la mietitura di cui Gesù parlava non era quella del grano. Era quella delle persone, che Gesù aveva grande desiderio di raccogliere.

      9. Qual è lo spirito della mietitura, che suscita quale desiderio?

      9 Fra quel giorno e il nostro c’è uno stretto parallelo, e Gesù vuole che i suoi seguaci abbiano lo spirito della raccolta. E questo è uno spirito di allegrezza, uno spirito di vivo apprezzamento per il valore dell’opera, che suscita il desiderio di vederla pienamente compiuta. Come dice Isaia 9:3: “Tu hai reso la nazione popolosa; per essa hai reso grande l’allegrezza. Essi si son rallegrati dinanzi a te come con l’allegrezza della mietitura, come quelli che gioiscono quando dividono le spoglie”.

      10. (a) Come Geova provvede altri operai per la mietitura? (b) Cosa dovremmo imparare da Proverbi 10:4, 5?

      10 Con questo stesso spirito noi preghiamo che il Signore mandi ‘altri operai’. Geova non provvede questi altri operai in maniera miracolosa. Infatti, tutto questo fa parte dell’opera della raccolta; non basta che noi portiamo persone alla verità, ma, come disse Gesù: “Andate dunque e fate discepoli . . . insegnando loro ad osservare [a compiere] tutte le cose che vi ho comandate”. (Matt. 28:19, 20) Questo è lo spirito che ora dobbiamo mostrare. Vogliamo altri operai nel campo. Ciò significa tenerci noi stessi molto occupati e ben svegli. Proverbi 10:4, 5 fa questo contrasto: “Chi lavora con mano pigra sarà di pochi mezzi, ma la mano del diligente è ciò che farà ricco. Il figlio che agisce con perspicacia raccoglie durante l’estate; il figlio che agisce in modo da far vergogna dorme profondamente durante la mietitura”. Terribile! Che contrasto! A tali pigri è riservato l’opposto della gioia.

      LE COSE NON ESSENZIALI DEVONO ESSERE MESSE DA PARTE

      11. Come si deve considerare la mietitura, e perché?

      11 Un’altra cosa riguardo alla mietitura è che per gli agricoltori è un tempo speciale. Essi non pensano che possono comportarsi normalmente, che quello che non si fa oggi si possa fare domani. La mietitura si deve fare quando la messe è pronta. Tutti gli agricoltori lo sanno; non c’è tempo da perdere. Le altre cose non essenziali vengono messe da parte. Sono pronti a lavorare nei campi dall’alba al tramonto.

      12. In che modo Gesù diede risalto all’importanza della mietitura, e come lo possiamo applicare oggi?

      12 Gesù mostrò d’essere dello stesso pensiero. Immediatamente dopo avere detto ai discepoli di pregare il Signore di mandare operai nella sua messe, fece quanto dice il racconto: “E chiamati i suoi dodici apostoli . . . Gesù mandò questi dodici, dando loro questi ordini: . . . andate . . . di continuo alle pecore smarrite della casa d’Israele”. Essi fecero questo con il messaggio del Regno. E Gesù diede risalto all’urgenza, dicendo: “Non vi procurate oro né argento né rame per le borse delle vostre cinture, né bisaccia da cibo per il viaggio, né due vestiti, né sandali né bastone; poiché l’operaio merita il suo cibo”. (Matt. 10:1-10) Gesù non volle che si immischiassero in una gran quantità di altre cose. Non vuole che oggi i suoi seguaci siano distolti dal materialismo o da qualche altra distrazione. È il tempo della raccolta!

      13. Quale notevole mietitura fu compiuta nel primo secolo?

      13 Potremmo chiedere: C’era una raccolta nel primo secolo? Certamente! Considerate ciò che accadde nella città di Gerusalemme quel giorno di Pentecoste dell’anno 33 della nostra Era Volgare. Dopo avere ascoltato la “completa testimonianza” e l’esortazione di Pietro, “circa tremila anime” furono battezzate e si aggiunsero alla congregazione originale di circa 120 persone. (Atti 1:15; 2:37-42) E la congregazione stessa aveva in realtà solo un giorno!

      14. Nonostante quale opposizione ci fu una sorprendente evidenza che Geova benediceva i suoi servitori?

      14 Non molto tempo dopo il clero giudaico, adirato perché grandi folle prestavano ascolto alla testimonianza del Regno, disse agli apostoli: “Avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento”. Benché agli apostoli fosse stato “positivamente ordinato” di non continuare a insegnare, essi continuarono a parlare e la raccolta proseguì. (Atti 5:28, 29) In quella città di circa 2 chilometri quadrati e mezzo, dovette esserci una buona proporzione di testimoni, ma essi non rallentarono. Furono positivi e continuarono a cercare altre persone. Atti 6:7 dice: “La parola di Dio cresceva, e il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo in Gerusalemme; e [anche] una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede”. Era veramente una raccolta abbondante!

      C’È ANCORA MOLTO DA FARE!

      15, 16. (a) Possiamo dire oggi che l’opera di Geova sia quasi finita? (b) Citate casi dall’Annuario del 1978 indicanti che i nostri sforzi sono riccamente benedetti, dando un ottimo potenziale.

      15 Come consideriamo oggi la scena del mondo? Il territorio è stato percorso tanto e così spesso da poter dire che l’opera è compiuta? No, c’è ancora molto, molto da fare! Considerate ad esempio i testimoni di Geova nello Zambia. L’Annuario dei Testimoni di Geova del 1978 mostra che c’è la proporzione di un proclamatore ogni 103 abitanti. I Testimoni zambiani continuano a predicare, continuano a parlare al popolo, e trovano altri che accettano e seguono la verità. Infatti l’anno scorso furono immerse 2.399 persone.

      16 Quando guardiamo in giro sulla terra, comprendiamo che è in atto un’abbondante raccolta. I paesi cattolici dell’Europa continuano ad avere un grande aumento. In soli due anni dal 1975 il numero dei proclamatori del Regno in Spagna è cresciuto del 25 per cento, in Portogallo del 26 per cento e in Italia del 29 per cento, per cui ora più di 125.000 testimoni di Geova sono attivi in queste ex fortezze di Babilonia la Grande. Negli stessi due anni, la verità è penetrata in molte altre isole; i testimoni di Geova di Tahiti riferiscono che in quella zona c’è stato un aumento del 42 per cento, e 40 delle 60 isole abitate ricevono ora una completa testimonianza. L’opera di Geova continua a penetrare in nuove aree dell’Oriente; Hong Kong fa rapporto di un aumento del 52 per cento e il Giappone di oltre 8.000 nuovi testimoni del Regno dal 1975 al 1977. E nelle Americhe e in Europa, ovunque sia vigorosamente compiuta la predicazione del Regno di casa in casa, le congregazioni partecipano a una simile gioiosa raccolta.

      17. A questo riguardo, quale avvertimento e quale incoraggiamento ci danno le Scritture? (Luca 21:34-36)

      17 Non dovremmo essere lieti che finora Geova abbia tenuto lontano la “grande tribolazione” perché si potessero radunare queste preziose “pecore”? Ma non dubitate! Il giorno della resa dei conti con le nazioni si avvicina sempre più! “Poiché la visione è ancora per il tempo fissato, ed essa continua ad ansimare sino alla fine, e non mentirà. Pure se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà senza fallo. Non tarderà”. — Abac. 2:3.

      18. Quale principio è espresso in I Corinti 3:7, e come possiamo applicarlo a noi stessi?

      18 Geova ci ha dato ogni indicazione che l’opera non è stata ancora portata a compimento. Dobbiamo continuarla non finché noi decidiamo che sia compiuta, ma finché Geova la termini secondo il suo beneplacito. In realtà, Geova continua a mostrarci che l’opera non è ancora pervenuta alla sua conclusione. Questo si comprende dal fatto che continua a fare la raccolta. Non dobbiamo mai perdere di vista il principio che Paolo espresse così chiaramente in I Corinti 3:7: “Né chi pianta né chi innaffia è alcuna cosa, ma Dio che fa crescere”. Così tutto il merito di questa abbondante raccolta di qualità va a lui per mezzo di Cristo Gesù.

      19. Nel contesto di I Corinti 3:5-9, quale grande incoraggiamento e incentivo troviamo?

      19 Come aveva menzionato Paolo in I Corinti 3:5, è un privilegio fare “credenti, come il Signore concesse a ciascuno [la sua opera]”. E ci concede ancora di radunare altri nel suo deposito. Nell’anno di servizio del 1977 più di 124.000 nuovi compirono il passo dell’immersione in acqua, indicando di essersi dedicati a Dio con tutta l’anima per fare la sua volontà. Perché non dovremmo continuare ad attendere che aumenti ancora? La mietitura non è ancora finita. È il tempo di partecipare alla mietitura finché non siano tutti radunati. Le gioie della mietitura non sono finite!

  • Collaboratori nella messe
    La Torre di Guardia 1978 | 15 novembre
    • Collaboratori nella messe

      “[Gesù] disse ai suoi discepoli: ‘Sì, la messe è grande, ma gli operai sono pochi. Perciò, implorate il Signore della messe onde mandi operai nella sua messe’”. — Matt. 9:37, 38.

      1. Come si può considerare l’intensa opposizione alla nostra opera?

      LA MIETITURA non si fa sempre in condizioni favorevoli, ma si fa con perseveranza. In alcuni luoghi sorge accanita opposizione, ma l’importante è che la raccolta continui. L’esperienza mostra che spesso è a causa dell’opposizione che alcuni, i quali non si interessavano dei testimoni di Geova, sono spronati a riconsiderare la situazione. Alla fine del rapporto dell’Annuario dei Testimoni di Geova del 1978, 18 altri paesi sono raggruppati in una sola voce, paesi nei quali l’opposizione è particolarmente dura. E in quei 18 paesi ci furono 9.673 immersi solo l’anno scorso!

      2. Quale dura opposizione fu incontrata ai giorni di Neemia, e come fu affrontata?

      2 Lavorare, e lavorare sodo, in condizioni di crudele opposizione non è un’esperienza nuova per i servitori di Geova. Ora avviene come ai giorni di Neemia, quando erano occupati a costruire le mura di Gerusalemme e i popoli vicini intensificarono la loro opposizione fino al punto di cospirare per combattere contro la città. Neemia narra: “In quanto agli edificatori sulle mura e a quelli che portavano il carico dei portatori di pesi, ciascuno era attivo nel lavoro con una mano mentre l’altra teneva il dardo. E gli edificatori erano cinti, ciascuno con la spada al fianco, mentre edificavano; e quello per suonare il corno era accanto a me”. — Nee. 4:17, 18.

      3. (a) Come fu che a quel tempo il popolo di Dio ebbe “a cuore il lavoro”? (b) In quale modo parallelo ci incoraggia oggi la profezia d’Isaia?

      3 In quello stesso capitolo, al versetto 6, dice che “il popolo continuò ad avere a cuore il lavoro”. Conoscete il segreto di quella eccellente condizione di cuore? È menzionato più avanti in Neemia 8:10: “Poiché la gioia di Geova è la vostra fortezza”. Non si può dire oggi la stessa cosa di noi? Ci viene rammentato cosa Geova disse per mezzo del suo profeta Isaia, mostrando il contrasto fra i servitori veri e quelli falsi: “Ecco, i miei propri servitori si rallegreranno, ma voi stessi proverete vergogna. Ecco, i miei propri servitori grideranno di gioia a causa della buona condizione del cuore, ma voi stessi emetterete grida a causa del travaglio del cuore e urlerete a causa dell’assoluto abbattimento di spirito”. Quindi Geova proseguì dicendo: “Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra . . . Ma esultate e gioite per sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”. — Isa. 65:13-18.

      OPERIAMO GIOIOSAMENTE CON LA PAROLA DI DIO

      4. Quali provvedimenti ha preso Geova perché siamo operai gioiosi?

      4 Per certo abbiamo ogni ragione per essere operai gioiosi. Abbiamo la benedizione di Geova. Abbiamo lo spirito di Geova e la “gioia” fa parte del frutto di tale spirito. (Gal. 5:22) Abbiamo anche “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”. (Efes. 6:17) Che gioia si prova usandola nel predicare ad altri la “buona notizia”! La seguente esperienza di vita vissuta lo mostra.

      5-7. Nell’esperienza relativa al libro Verità, in quali modi si manifestò la benedizione di Geova?

      5 ‘Un giorno, mentre lavoravamo nel servizio di campo di casa in casa, la mia compagna di servizio e io trovammo una giovane che mostrò un certo interesse per la nostra presentazione scritturale e accettò il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Fece parecchie domande e rispondendo richiamammo la sua attenzione sulla Bibbia. Ascoltò attentamente ciò che la Bibbia aveva da dire sulle sue domande. Poiché essa e suo marito stavano per intraprendere un viaggio, disponemmo di rivisitarli al loro ritorno. Mentre uscivamo di casa, comunque, incontrammo il marito che rientrava. Esitai un attimo, quindi decisi che era meglio parlargli in questa occasione e forse prevenire qualsiasi problema futuro. In breve dicemmo qual era lo scopo della nostra visita, menzionando che sua moglie aveva accettato una pubblicazione per lo studio biblico e che avremmo avuto piacere di tornare in seguito per parlare ulteriormente della Bibbia. La sua risposta fu molto cordiale, e disse che egli e sua moglie non sapevano molto della Bibbia, ma che avrebbero senz’altro avuto piacere di apprendere!

      6 ‘Quando mio marito e io tornammo a fare la visita il primo sabato di giugno, fummo accolti calorosamente e facemmo una bella conversazione. La settimana dopo, tornati, apprendemmo che avevano letto entrambi il libro Verità da cima a fondo e avevano un’intera pagina di domande. La settimana dopo cominciarono ad assistere al discorso pubblico e allo studio Torre di Guardia. Poco tempo dopo cominciarono a frequentare lo studio di libro e il mese successivo si iscrissero alla Scuola Teocratica. Ancor prima di frequentare tutte le adunanze, comunque, avevano cominciato a fare cambiamenti radicali nella loro vita, togliendosi il vizio del tabacco e smettendo di avere compagnie mondane. Insegnarono al loro bambino di due anni a stare seduto in silenzio alle adunanze, e dopo un mese che avevano cominciato ad assistere a tutte le adunanze si unirono a noi nel servizio di campo. Circa tre mesi dopo furono battezzati tutt’e due e nella congregazione hanno sempre più privilegi.

      7 ‘A quasi tutti è capitato di trovare qualcuno che mostrava vivo interesse, interesse che poi si è raffreddato; così in principio ci venne naturalmente questo pensiero. Comunque, dopo quella seconda visita, quando il sincero desiderio di servire Dio fu così evidente, mio marito e io concludemmo che non può esserci dubbio che gli angeli dirigono l’opera di Geova sotto la sorveglianza di Gesù. Interrogati sulla ragione per cui avevano mostrato un tale immediato interesse verso la nostra presentazione della “buona notizia”, essi risposero: “Si trattava della Bibbia”. Quando videro che era scritto nella Bibbia, seppero che era vero; così la loro conclusione fu: Perché aspettare? Volevano essere partecipi per cui non persero tempo. Gesù lo disse: “Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”’.

      MESSO IN RISALTO IL TEMA DELLA BIBBIA

      8, 9. Dando testimonianza, come si può fare buon uso della Bibbia?

      8 ‘Mentre facevo visite di casa in casa insieme a un’altra Testimone, una signora ci invitò a entrare, e cominciammo a parlarle della “buona notizia”, chiedendole di prendere la sua copia della Bibbia. Avendo essa menzionato che aveva letto la Bibbia molte volte e che frequentava la chiesa, le chiedemmo se sapeva qual è il tema della Bibbia. Leggemmo insieme Isaia 9:6, Daniele 2:44, Matteo 6:10, e così via. Quindi le chiedemmo se ora riusciva a capire qual è il tema della Bibbia, ed essa rispose: “Sì, è il Regno!” Leggemmo quindi scritture che spiegavano quali saranno sulla terra i benefici di quel dominio del Regno. Saremo state lì per più di un’ora. Quando la invitammo al discorso della domenica, disse che se decideva di venire sarebbe venuta da sola.

      9 ‘Che sorpresa! Non riuscivo a crederci quando stamattina l’ho vista all’adunanza, e aveva fatto quasi cinque chilometri a piedi per venire da casa sua alla Sala del Regno. È rimasta per tutto il programma e ha chiesto un’altra conversazione. Abbiamo stabilito di studiare con lei il libro La Buona Notizia per renderti felice. Ma la cosa più interessante è che finora questa donna è sempre stata molto contraria alla verità. Infatti, mentre andavamo alla sua porta, la mia compagna pensava quanto questa donna era contraria al messaggio. Così la gente cambia!’

      CON L’AIUTO DELLO SPIRITO DI DIO

      10. Come le Scritture parlano della potenza di Geova? (Isa. 46:9-11)

      10 Lo spirito di Geova opera in maniera dinamica. Riferendosi a se stesso come il Creatore di tutto ciò che vediamo quando alziamo gli occhi al cielo, egli dice: “A motivo dell’abbondanza dell’energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna”. Anche l’apostolo Paolo parla di quel possente atto della potenza di Geova, “potenza della sua forza, con la quale ha operato nel caso del Cristo, destandolo dai morti [dall’inesistenza] e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, molto al di sopra . . . [di ogni altra cosa] non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire”. — Isa. 40:26; Efes. 1:19-21.

      11. In armonia con ciò, come Rivelazione 11:7-12 descrive un meraviglioso avvenimento inatteso che ha avuto luogo nel nostro giorno?

      11 Venendo ora al nostro giorno, verso l’inizio dell’estate del 1918 la politica “bestia selvaggia”, menzionata in Rivelazione 11:7, diede un colpo mortale all’unto rimanente, simboleggiato da “due testimoni”, ponendo fine alla loro testimonianza organizzata; e i dirigenti del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova furono mandati per direttissima al penitenziario condannati a 20 anni di prigione. Agli occhi dei loro nemici sembrarono cadaveri insepolti. Che accadde poi? Accadde l’imprevisto! Dopo un breve periodo simbolico di “tre giorni e mezzo”, nella primavera del 1919, “spirito di vita da Dio [lo stesso spirito di vita che destò Cristo dai morti] entrò in loro [i due testimoni], ed essi si rizzarono in piedi . . . Ed essi udirono un’alta voce dal cielo dir loro: ‘Salite quassù’. E salirono al cielo”, ristabiliti nel favore di Dio; e agli occhi di tutti la loro vita spirituale e la loro attività furono rinnovate. — Riv. 11:7-12.

      12. In quale provvedimento possono sempre confidare i servitori di Geova, e come opera?

      12 Lo spirito santo o forza attiva di Dio è sempre sui veri dedicati servitori di Geova. Gesù disse che il suo Padre celeste è pronto a ‘dare spirito santo a quelli che glielo chiedono’, ed è questo spirito che ci fa essere “operai gioiosi”. (Luca 11:13) Gesù disse: “Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia resa piena”. (Giov. 16:24) Cooperate con questo spirito santo e confidate in esso. Paolo scrisse: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. (Filip. 4:13) E ricordate il suo argomento in Romani 8:11: “Se, ora, lo spirito di colui che destò Gesù dai morti dimora in voi, colui che destò Cristo Gesù dai morti renderà viventi anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo spirito che risiede in voi”. Quale splendida assicurazione ci dà questo!

      13. Oltre a quelli che hanno la speranza celeste, chi altri può partecipare con allegrezza ai provvedimenti di Geova? (Isa. 61:5-7)

      13 Anche se alcune di queste scritture si applicano in particolare a quelli che hanno la speranza celeste, agli Israeliti spirituali, la Parola di Dio parla pure di una “grande folla” di altri, chiamandoli per contrasto “stranieri”, eppure invita anche loro a essere operai gioiosi. “E gli stranieri che si sono uniti a Geova per servirlo e per amare il nome di Geova, per divenire suoi servitori [e lavorare con lui], . . . li dovrò anche condurre sul mio santo monte e li farò rallegrare dentro la mia casa di preghiera . . . Poiché la mia propria casa sarà pure chiamata casa di preghiera per tutti i popoli”. — Isa. 56:6, 7.

      COLLABORATORI DI DIO E DI CRISTO

      14. Dovremmo mai pensare che lavoriamo da soli?

      14 Com’è confortante comprendere che non lavoriamo da soli! Gesù si esprime in maniera molto invitante: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo [“Mettetevi sotto il mio giogo con me”: nota in calce, NM, ediz. inglese 1971] e divenite miei discepoli, poiché io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre. Poiché il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero”. — Matt. 11: 28-30.

      15. In che modo i sorveglianti del popolo di Dio dovrebbero dare un’ottima direttiva?

      15 Dovremmo tutti avere questo stesso spirito, lavorando insieme con Geova e con suo Figlio. Gli anziani vedono l’esempio dato da Cristo Gesù e dovrebbero prendere la direttiva operando con altri, specialmente nel servizio di casa in casa. Com’è piacevole quando viene manifestato questo spirito! Paolo si rivolse ai Filippesi, dicendo: “Rendete la mia gioia piena in quanto [voi tutti] siete dello stesso pensiero e avete lo stesso amore, . . . non facendo nulla per contenzione o egoismo, ma con modestia di mente, considerando che gli altri siano superiori a voi”. Dobbiamo essere d’indole mite, modesti. — Filip. 2:2, 3.

      16, 17. Quale incoraggiamento possiamo trovare facendo servizio in una giornata calda?

      16 Come sono benedetti meravigliosamente i servitori di Geova quando prestano servizio con lo stesso spirito di sacrificio mostrato da Gesù! In realtà, divengono operai gioiosi, come mostrano gli esempi qui citati:

      QUANDO FA CALDO

      17 ‘Mia moglie e alcune altre Testimoni erano fuori nel servizio di campo in una giornata calda. C’era ancora una casa da visitare e mia moglie vi andò. Si rivolse alla ragazza alla porta con un commento sulle attuali condizioni del mondo e le chiese se pensava che qualcuno potesse risolvere i problemi del mondo. Questa ragazza rispose che era strano che mia moglie facesse quella domanda, dato che lei e sua madre avevano proprio parlato di quello. Mia moglie cominciò uno studio lì per lì, e, dato che eravamo lì solo di passaggio, lo diede a un’altra Testimone. Di recente abbiamo udito che non solo questa ragazza, ma altre quattro persone a cui lei ha parlato, hanno dedicato la propria vita a Geova come risultato di quell’ultima visita in un caldo pomeriggio’.

      LA GIOIA DELL’OPERA DI PIONIERE

      18-22. Quali vantaggi hanno quelli che prestano servizio a tempo pieno, e quali qualità sono particolarmente necessarie? (Filip. 3:16)

      18 ‘Dovevo proprio scrivervi per dirvi quanta gioia provo nel servizio di campo. È stato un vero piacere fare la pioniera, specie negli ultimi mesi. Considero [il cambiamento relativo alle ore richieste] una grande benedizione di Geova . . . Molti amici stanno disponendo le loro cose in modo che possiamo lavorare insieme nel servizio. Mi accorgo che le ore non mi preoccupano. Ora mi piace pensare alle mie visite ulteriori e ai miei studi biblici.

      19 ‘Geova mi ha dato un’altra benedizione sotto forma di uno studio biblico progressivo. Desidero raccontarvi questa esperienza. Un sabato mattina di luglio lavoravo di casa in casa. Fui invitata a entrare in casa e, mentre parlavamo della Bibbia arrivò Carol, la vicina della porta accanto. Saputo che eravamo testimoni di Geova, volle subito sapere cosa credevamo, poiché disse, aveva cercato la vera religione e non l’aveva ancora trovata. Visto com’era sincera, disposi di mostrarle come si studia la Bibbia.

      20 ‘Passò più di un mese prima che la ritrovassi; questa volta fu in una drogheria. Mi offrii di accompagnarla a casa e le chiesi se voleva sempre studiare la Bibbia e, se sì, quando avrei potuto trovarla a casa. Varie settimane dopo la trovai a casa e facemmo uno studio di due ore; aveva molte domande. Dopo alcuni altri studi, la Testimone mia compagna la invitò alla Sala del Regno, e dal 10 ottobre non ha perduto una sola adunanza. . . . Essa comprende la necessità di avere una stretta relazione con Geova e di far parte del suo popolo. Dice che la verità l’ha avvicinata ai figli. È diventata più calma e più felice. Essa dice che sa che questa è la verità perché confermiamo tutto con la Bibbia.

      21 ‘Non so come ringraziare Geova per avermi fatto avere questo privilegio di studiare con una persona e vederla progredire nella verità. Comprendo l’utilità d’avere uno studio biblico. Mi ha reso ancor più decisa a continuare il servizio di pioniera per avere maggiori opportunità di prendere parte all’opera di trovare quelli che hanno sete di verità’.

      LA GIOIA DI INIZIARE NUOVI STUDI BIBLICI

      22 ‘Fui battezzato nell’agosto del 1960. Complessivamente questo sarà il mio quinto anno di servizio di pioniere regolare, e ho avuto il privilegio di aiutare oltre 50 persone a venire alla conoscenza della verità. Di solito ho una media di sei studi biblici, ma questo mese ne indicherò otto nel rapporto. Ho riscontrato che il miglior modo di iniziare studi è il servizio di campo di porta in porta. Prima si trova l’interessato, quindi gli si fa una visita ulteriore e poi si stabilisce uno studio biblico’.

      LA MIETITURA DEVE CONTINUARE!

      23. In che modo le ultime parole di Gesù in Matteo 28:20 sono un avvertimento e un incoraggiamento?

      23 Ci sono ancora persone da radunare in questo tempo della mietitura? I rapporti che giungono dal campo mondiale indicano di sì. Cosa faremo in proposito? Continueremo a operare con Cristo Gesù sotto il suo giogo? Abbiamo l’assicurazione che egli sarà con noi sino al termine del sistema di cose. Continuiamo dunque a lavorare finché la messe non sia stata completamente raccolta, operando tutti con Cristo, operando tutti insieme con gioia. Questa è l’opera che Geova affida oggi al suo popolo.

      24, 25. (a) In che modo abbiamo più motivo di rallegrarci di Paolo? (b) Quali ragioni costituiscono uno splendido incentivo a partecipare all’opera di Geova? (1 Cor. 3:9)

      24 Paolo si rallegrò perché gli fu affidata la “gloriosa buona notizia del felice Iddio”. (1 Tim. 1:11) Di sicuro noi abbiamo ancor più motivo di rallegrarci giacché ci è stata affidata la buona notizia del Regno stabilito che dev’essere “predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni” prima che venga la fine. (Matt. 24:14) Se la nascita di Gesù fu un’occasione appropriata perché l’angelo dichiarasse la “buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà”, di sicuro la sua intronizzazione come Re celeste è un’occasione di allegrezza assai più grande, quando “il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. (Luca 2:10; Riv. 11:15) Questa dichiarazione della “buona notizia” è l’opera che oggi Geova affida al suo popolo. Se ci schieriamo fermamente dalla parte di tale regno e operiamo con lealtà per i suoi interessi si rallegrerà anche il cuore di Geova. “Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima”. — Prov. 27:11.

      25 Che privilegio abbiamo. Che incentivo è questo a partecipare con gioia all’opera di Geova insieme a Gesù Cristo!

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