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LeggeAusiliario per capire la Bibbia
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H. Cessioni e registrazioni
1. A volte si redigevano atti (Ger. 32:9-14)
2. Ricompra di proprietà quando chi aveva il primo diritto di ricompra rifiutava di usufruirne (Rut 4:3-11)
I. Anno sabatico: la terra rimaneva incolta; non si faceva mietitura, ma il proprietario, i poveri e gli animali potevano mangiare quello che cresceva da sé; per lo più si mangiavano le provviste immagazzinate (Eso. 23:10, 11; Lev. 25:1-7, 20-22)
L. Anno del Giubileo: iniziava il giorno di espiazione del cinquantesimo anno, a partire dall’anno in cui gli israeliti erano entrati nella Terra Promessa (Lev. 25:2, 8-19)
IX COMPORTAMENTO E DOVERI INDIVIDUALI
A. Amare Dio (Deut. 6:4, 5; 11:1; 30:16, 19, 20)
B. Amare il prossimo (Lev. 19:18; Deut. 10:19)
C. Timore di Dio (Deut. 5:29; 6:1, 2, 10-13, 24; 8:6, 10; 10:12, 20; 14:23; 17:19)
D. Assemblee (Deut. 31:10-13)
1. Tutti i maschi dovevano radunarsi tre volte all’anno: Pasqua e festa dei pani non fermentati, festa delle settimane e festa delle capanne (Deut. 16:16; Lev. 23:1-43)
2. L’uomo che deliberatamente trascurava di osservare la Pasqua veniva ‘stroncato’, messo a morte (Num. 9:13)
E. Si dovevano mantenere i voti; un uomo o una donna poteva fare voto di nazireato (Deut. 23:21-23; Num. 6:2-12; 30:2)
1. Il voto di una figlia che viveva in casa del padre dipendeva dal padre (Num. 30:3-5)
2. Il voto di una donna fidanzata o sposata dipendeva dal marito (Num. 30:6-8, 10-15)
F. I sacerdoti non dovevano bere vino prima di entrare nel santuario per prestare servizio; pena di morte (Lev. 10:8, 9)
G. Rispetto per i capi (Eso. 22:28)
H. La moglie aveva il dovere di essere sottomessa al marito. (Marito chiamato “proprietario” [Eso. 21:22; Prov. 31:10, 11]). (Confronta Genesi 3:16; 18:12; Romani 7:2; I Pietro 3:1, 5, 6)
I. Onorare i genitori (Eso. 20:12; 21:15, 17)
L. Doveri verso le vedove e gli orfani (Eso. 22:22-24; Deut. 24:17; 27:19)
M. Verso i poveri (Eso. 23:6; Lev. 25:35, 39-43)
N. Verso i residenti forestieri (Eso. 22:21; 23:9; Lev. 19:33, 34; Deut. 10:17-19; 24:14, 15, 17; 27:19)
O. Verso i bisognosi e gli indifesi (Lev. 19:14; Deut. 24:14, 17; 27:18)
P. Verso gli schiavi e i lavoratori salariati (Eso. 21:2; 23:12; Deut. 24:14, 15; 15:12-15)
Q. Rispetto per le persone anziane (Lev. 19:32)
R. Agire con giustizia (Eso. 23:2, 3, 6; Lev. 19:15, 35)
S. Quando veniva ritrovato un oggetto perduto andava restituito al proprietario; se il proprietario era lontano o sconosciuto, chi l’aveva trovato doveva tenerlo finché non gli veniva richiesto (Deut. 22:1-3)
T. Costruire parapetto intorno alla terrazza di casa (per evitare di essere responsabili del sangue sparso se qualcuno fosse caduto) (Deut. 22:8)
U. Spigolatura (Eso. 23:10, 11; Lev. 19:9, 10; 23:22; Deut. 24:19-21)
V. Non incrociare animali diversi, non seminare un campo con semi diversi e non portare un vestito tessuto con filati diversi, mischiati, e non arare aggiogando insieme un toro e un asino (Lev. 19:19; Deut. 22:9-11)
Z. Verso gli animali
1. Animali da soma (Eso. 23:12; Deut. 22:10; Prov. 12:10)
2. Il toro che trebbia (Deut. 25:4)
3. Animali selvatici (Eso. 23:11; Lev. 25:5-7)
4. La madre e i suoi piccoli (Lev. 22:28; Deut. 22:6, 7)
5. Aiutare animali altrui in difficoltà (Eso. 23:5; Deut. 22:4)
X LEGGI SANITARIE E DIETETICHE
(Servivano sia per tenere gli israeliti separati dalle nazioni pagane sia per favorire la purezza e la salute)
A. Si poteva mangiare la carne degli animali puri (Lev. 11:1-31; Deut. 12:20)
B. Era severamente vietato mangiare sangue (Gen. 9:4; Lev. 7:26; 17:12, 14; 19:26; Deut. 12:16, 23-25); la violazione comportava la pena di morte (Lev. 7:27; 17:10)
1. La vita (l’anima) è nel sangue (Lev. 17:11, 14; Deut. 12:23)
2. Il sangue dell’animale macellato si doveva versare per terra come acqua e coprire di polvere (Lev. 17:13; Deut. 12:16)
3. Non si poteva mangiare nessun animale morto di morte naturale o trovato morto (perché era impuro e non era stato dovutamente dissanguato) (Deut. 14:21)
4. Unici usi legittimi: sangue posto sull’altare per espiazione; nelle purificazioni prescritte (Lev. 17:11, 12; Deut. 12:27; Num. 19:1-9)
C. Non si doveva mangiare il grasso; apparteneva a Geova (Lev. 3:16, 17; 7:23, 24)
1. Il grasso di un animale trovato morto o sbranato si poteva usare in altri modi, ma non mangiare (Lev. 7:24)
2. Mangiare il grasso delle offerte comportava la pena di morte (Lev. 7:25)
D. Sotto la Legge, nel deserto tutti gli animali domestici da macellare si dovevano portare nel tabernacolo. Venivano mangiati come sacrifici di comunione (Lev. 17:3-6)
1. La violazione comportava la pena di morte (Lev. 17:4, 8, 9)
2. Animali selvatici presi durante la caccia si potevano ammazzare sul posto; si doveva versare il sangue (Lev. 17:13, 14)
3. Nella Terra Promessa, si potevano macellare animali puri da mangiare nel luogo dove si abitava se era lontano da Gerusalemme, ma il sangue si doveva versare per terra (Deut. 12:20-25)
E. Animali, pesci, uccelli e insetti che si potevano o che non si potevano mangiare
1. Si poteva mangiare qualunque animale che avesse lo zoccolo spartito con una fenditura in mezzo, e ruminante (Lev. 11:2, 3; Deut. 14:6)
2. Erano proibiti: (a) cammello (rumina ma non ha lo zoccolo spartito; ha una fenditura solo superficiale, solo nella parte anteriore); (b) procavia (solo ruminante); (c) lepre (solo ruminante); (d) maiale (solo zoccolo spartito) (Lev. 11:4-8; Deut. 14:7, 8; vedi le voci relative ai singoli animali)
3. Permessi tutti gli animali acquatici che hanno pinne e scaglie (Lev. 11:9-12; Deut. 14:9, 10)
4. Proibiti fra gli uccelli e i volatili: aquila (grosso uccello da preda [Prov. 30:17]), ossifraga (falco pescatore), avvoltoio e avvoltoio nero (si nutrono di carogne), falco e falcone (uccelli da preda), nibbio, corvo, struzzo, civetta e gufo (uccelli da preda, voraci), gabbiano (si nutre di carogne), cigno, pellicano, cormorano, cicogna, airone, upupa (ha abitudini impure), pipistrello, e ogni ‘creatura alata sciamante’ che “cammina su tutt’e quattro” (cioè che incede alla maniera degli animali che vanno a quattro zampe) (Deut. 14:12-19; Lev. 11:13-20)
5. Permessi fra gli insetti e le ‘creature alate sciamanti’, tutti quelli che vanno a quattro zampe e hanno zampe per saltare: locuste, grilli e cavallette (tutti secondo le loro specie) (Lev. 11:21, 22; vedi le voci relative ai singoli insetti)
6. Proibiti fra gli animali ‘che sciamano’ sulla terra: talpa, gerboa (roditore con lunghe zampe posteriori per saltare), lucertola, geco, varano, salamandra, camaleonte; qualsiasi animale che striscia sul ventre, o cammina a quattro o più zampe (Lev. 11:29, 30, 42)
7. Non si poteva mangiare un animale morto di morte naturale, trovato morto o sbranato da una bestia feroce; se era stato sbranato da una bestia feroce, si doveva gettarlo ai cani (anche se si trattava di un animale normalmente puro e quindi commestibile) (Lev. 17:15, 16; Deut. 14:21; Eso. 22:31)
8. Gli animali presentati come voto o offerte volontarie, sacrifici di comunione, si potevano mangiare il giorno in cui erano offerti e il secondo giorno, ma non il terzo giorno; pena di morte per la violazione. Un sacrificio di rendimento di grazie si doveva mangiare il giorno stesso; non si doveva conservare fino alla mattina (secondo giorno). La pasqua non doveva avanzare; quello che non veniva mangiato si doveva bruciare (Lev. 7:16-18; 19:5-8; 22:29, 30; Eso. 12:10)
F. Cose che rendevano impuri
1. Mangiare qualunque animale proibito o toccare corpi morti. Chi toccava un animale puro morto di morte naturale era impuro fino a sera; se uno lo mangiava o lo trasportava, doveva lavarsi gli abiti (Lev. 11:8, 11, 24, 25, 27, 28, 31, 36, 39, 40; 17:15, 16)
2. Vasi, sostegni di giare, forni, indumenti, pelli, sacchi erano impuri se venivano in contatto con carogne di animali impuri (Lev. 11:32-35)
a. Vasi di terracotta, forni e sostegni per giare si dovevano frantumare (erano porosi, quindi più soggetti a trattenere impurità) (Lev. 11:33-35)
b. Altri vasi si dovevano mettere nell’acqua; impuri fino a sera (Lev. 11:32)
c. Solo sorgenti e pozzi rimanevano puri se vi cadeva dentro un animale impuro morto (Lev. 11:34, 36)
d. I semi non diventavano impuri, a meno che non vi fosse versata su acqua (l’acqua poteva far penetrare l’impurità nel seme) (Lev. 11:37, 38)
3. Emissione seminale; la persona doveva fare il bagno e rimaneva impura fino a sera (Lev. 15:16)
a. Ogni indumento venuto in contatto con l’emissione seminale doveva essere lavato e rimaneva impuro fino a sera (Lev. 15:17)
b. La donna, in caso di rapporto sessuale, doveva fare il bagno e rimaneva impura fino a sera (Lev. 15:18)
4. Impurità della donna dovuta al parto
a. Era impura per sette giorni dopo aver partorito un maschio, più altri trentatré giorni (primi sette giorni, impura a tutti gli effetti, come durante la mestruazione; trentatré giorni impura solo in quanto a toccare cose sante, come sacrifici, o entrare in luogo santo) (Lev. 12:2-4)
b. Dopo aver partorito una femmina, la donna era impura per quattordici giorni, più sessantasei (per sottolineare la priorità maschile) (Lev. 12:5)
5. Mestruazione (Lev. 12:2)
a. Donna impura per sette giorni in caso di mestruazione regolare; durante l’intero periodo di una prolungata o anormale perdita di sangue, più altri sette giorni (Lev. 15:19, 25, 28)
b. Durante la sua impurità qualunque cosa su cui si sedesse o sdraiasse era impura (Lev. 15:20)
c. Chi toccasse lei, il suo letto o il suo sedile doveva lavarsi gli abiti e fare il bagno ed era impuro fino a sera (Lev. 15:21-23)
d. L’uomo che venisse in contatto con la sua impurità mestruale era impuro per sette giorni e qualsiasi giaciglio su cui si sdraiasse era impuro (Lev. 15:24)
e. In qualunque tempo la donna avesse una perdita era impura (Lev. 15:25-27)
G. Malattie
1. Lebbra e altre piaghe: il sacerdote stabiliva se era lebbra o no (Lev. 13:2)
a. Procedura: la persona era messa in quarantena per sette giorni; era esaminata e, se la piaga si era arrestata, veniva messa in quarantena per altri sette giorni (Lev. 13:4, 5, 21, 26); se la piaga non si era diffusa, era dichiarata pura (Lev. 13:6); se la piaga si era diffusa, era lebbra (Lev. 13:7, 8)
b. Se uno era lebbroso, doveva avere abiti strappati, capelli incolti e coprirsi i baffi (o il labbro superiore); doveva gridare “Impuro, impuro!” Rimaneva isolato fuori dell’accampamento finché la piaga era guarita (Lev. 13:31, 45, 46; Num. 5:2-4)
c. La calvizie non rendeva impuri (Lev. 13:40, 41)
2. Indumenti affetti da “lebbra” maligna (forse muffa). Procedura: messi in quarantena per sette giorni; se la lebbra persisteva, venivano bruciati. (Lev. 13:47-52) Altrimenti erano lavati e messi in quarantena per altri sette giorni; se dopo il lavaggio la macchia era opaca, doveva essere strappata via. Se la piaga scompariva, venivano lavati di nuovo e dichiarati puri (Lev. 13:53-59)
3. Casa ‘lebbrosa’ (forse invasa da un fungo)
a. Procedura: per prima cosa veniva fatta sgomberare la casa e veniva chiamato il sacerdote (Lev. 14:36); posta in quarantena per sette giorni (Lev. 14:38); se era ancora lebbrosa, le pietre infette si dovevano cavare e gettare fuori della città in luogo impuro (Lev. 14:40); tutto l’interno della casa veniva raschiato e la calcina gettata fuori della città in luogo impuro (Lev. 14:41); sostituite le pietre, la casa veniva intonacata (Lev. 14:42)
b. Se la piaga tornava, l’intera casa veniva demolita (Lev. 14:43-45)
c. Chi entrava in una casa in quarantena era impuro fino a sera (Lev. 14:46)
4. Scolo genitale (evidentemente per malattia) (Lev. 15:2, 3)
a. Letto o ciò su cui il malato si era seduto o sdraiato era impuro (Lev. 15:4)
b. Chiunque toccasse il malato, il suo letto o sedile, era impuro; diventava impura anche una persona a cui il malato sputava (Lev. 15:5-11)
c. Vasi di terracotta toccati da qualcuno affetto da scolo si dovevano frantumare, quelli di legno andavano lavati con acqua (Lev. 15:12)
d. Arrestato lo scolo, uno era impuro per altri sette giorni (Lev. 15:13)
5. Tutela dell’accampamento
a. Luogo privato fuori dove ciascuno doveva coprire propri escrementi (Deut. 23:12, 13)
b. Polluzione notturna rendeva un uomo impuro fino alla sera successiva; doveva rimanere fuori dell’accampamento (Deut. 23:9-11)
6. Regolamenti relativi a corpi di defunti
a. Chi toccava un cadavere, un osso o una tomba era impuro per sette giorni (anche se in aperta campagna) (Num. 19:11, 16)
b. Chi rifiutava di purificarsi era punito con la morte. (Num. 19:12, 13) (Vedi procedura di purificazione in Numeri 19:17-19)
c. Ogni vaso aperto su cui non era legato un coperchio era impuro; erano impuri anche tutti coloro che si trovavano nella tenda o vi entravano (Num. 19:14, 15)
7. Quando si prendeva bottino da una città, tutto ciò che era possibile doveva essere purificato col fuoco (metalli), poi passato in acqua; altre cose si dovevano lavare (Num. 31:20, 22, 23)
XI ATTIVITÀ COMMERCIALI
A. Bilance, misure e pesi accurati (Lev. 19:35, 36; Deut. 25:13-15)
B. Valore del terreno calcolato con cura (in base al tempo rimasto fino all’anno del Giubileo) (Lev. 25:14-17)
C. Diritto di ricompra della terra (Lev. 25:24)
D. Alla fine di sette anni non si poteva più esigere il pagamento dei debiti da fratelli ebrei (Deut. 15:1, 2); si poteva esigere il pagamento di un debito dallo straniero (Deut. 15:3)
E. La paga ai lavoratori salariati, in difficoltà o poveri, sia fratelli che residenti forestieri, si doveva dare il giorno stesso (Deut. 24:14, 15)
F. Se si prendeva un mantello in pegno per un prestito, bisognava restituirlo prima di sera (il povero spesso dormiva nel mantello, per mancanza di altre coperte; se ne era privo di notte poteva soffrire il freddo) (Eso. 22:26, 27; Deut. 24:12, 13)
1. Non si poteva entrare in casa d’altri per farsi dare un pegno come garanzia di un prestito. Si doveva restare fuori di casa e aspettare che lo portasse fuori (rispetto dei fondamentali diritti umani) (Deut. 24:10, 11)
2. Non si poteva prendere in pegno la macina a mano né la sua mola superiore (la persona non avrebbe potuto macinare il grano per sé e per la famiglia; sarebbe stato come ‘prendere in pegno la sua anima’) (Deut. 24:6)
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LegioneAusiliario per capire la Bibbia
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Legione
Così disse di chiamarsi uno dei due indemoniati che Cristo Gesù incontrò nella regione a E del Mar di Galilea. Evidentemente “Legione” non era il suo vero nome, ma indicava che era posseduto da molti demoni. Forse il principale di quei demoni indusse l’uomo a dire che il suo nome era “Legione”. Nel I secolo E.V. le legioni romane normalmente erano di 6.000 uomini, cosa che può dare un’idea del gran numero dei demoni in questione. L’indemoniato e il suo compagno erano così violenti che nessuno osava passare dalla zona dove essi dimoravano fra le tombe. Sotto l’influenza dei demoni l’uomo che disse di chiamarsi Legione se ne andava in giro nudo, e giorno e notte urlava e si sfregiava con pietre. Tutti i tentativi di legarlo, anche con ceppi e catene, erano stati vani. Cristo Gesù però liberò quell’uomo e il suo compagno dal potere dei demoni. Dopo di che i demoni espulsi entrarono in un branco di porci e li fecero precipitare nel Mar di Galilea dove trovarono la morte. — Matt. 8:28-34; Mar. 5:1-20; Luca 8:26-39.
Per i particolari circa le legioni romane, vedi ESERCITO (Romano).
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LegislatoreAusiliario per capire la Bibbia
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Legislatore
Colui che fa le leggi. Innumerevoli esseri umani hanno avuto poteri legislativi e hanno promulgato leggi per le nazioni e i popoli. Tuttavia la Bibbia accentra l’attenzione su Geova, il fondamentale Legislatore dell’universo.
GEOVA QUALE LEGISLATORE
In realtà Geova è l’unico vero Legislatore dell’universo. A lui si devono le leggi fisiche che regolano la creazione materiale, le cose inanimate (Giob. 38:4-38; Sal. 104:5-19) e gli animali. (Giob. 39:1-30) Anche l’uomo, essendo una sua creazione, è soggetto alle leggi fisiche di Geova e, in quanto creatura morale, razionale, dotata di ragione e spiritualità, è pure soggetto alle sue leggi morali. (Rom. 12:1; I Cor. 2:14-16) Anche le creature spirituali, gli angeli, sono soggetti alla sua legge. — Sal. 103:20; II Piet. 2:4, 11.
Non è possibile contravvenire alle leggi fisiche di Geova. (Ger. 33:20, 21) In tutto l’universo visibile conosciuto le sue leggi sono così costanti e sicure che, nei campi in cui sono a conoscenza di tali leggi, gli scienziati possono calcolare con estrema precisione i movimenti della luna, dei pianeti, ecc. Chi va contro le leggi fisiche subisce l’immediata applicazione delle relative sanzioni. Similmente le leggi morali di Dio sono irrevocabili, non si possono violare né trasgredire impunemente. Sono in vigore come le Sue leggi naturali, benché la punizione possa non essere inflitta immediatamente. “Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. — Gal. 6:7; I Tim. 5:24.
Anche se dalla ribellione di Adamo al Diluvio si verificò un aumento di malvagità fra la maggioranza dei suoi discendenti, alcuni uomini fedeli ‘continuarono a camminare col vero Dio’. (Gen. 5:22-24; 6:9;
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