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MenePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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MENE
Parola iniziale del misterioso messaggio scritto miracolosamente sull’intonaco della parete della sala dei banchetti del re Baldassarre la notte del 5 ottobre 539 a.E.V. (calendario gregoriano) a Babilonia, poco prima della resa della città ai medi e ai persiani. Secondo Daniele, a cui Geova concesse di leggere l’iscrizione e di darne l’interpretazione, lo scritto diceva: “MENE, MENE, TECHEL e PARSIN”. (Da 5:25) Nello scritto comparivano evidentemente le sole consonanti ed era necessaria un’intelligente e appropriata vocalizzazione, come pure una corretta interpretazione. Le parole stesse alla lettera significano: “Una mina, una mina, un siclo e mezzi sicli”.
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MenePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Geova poteva porre fine alla dinastia. La parola “MENE” ricorreva due volte nell’iscrizione, forse perché il messaggio si riferiva a entrambi i sovrani del regno di Babilonia in quel tempo, Nabonedo e Baldassarre.
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