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  • Sosteniamo lealmente i fratelli di Cristo
    La Torre di Guardia 2015 | 15 marzo
    • I primi Studenti Biblici compresero che l’espressione resa “miei fratelli” nella “Bibbia del re Giacomo” doveva riferirsi a coloro che avrebbero regnato con Cristo, come anche a tutti gli esseri umani che sarebbero vissuti sulla terra dopo essere stati riportati alla perfezione.

  • Sosteniamo lealmente i fratelli di Cristo
    La Torre di Guardia 2015 | 15 marzo
    • La Torre di Guardia del 15 ottobre 1923 (1º gennaio 1924 in italiano) affermava che “il Figlio dell’uomo” è Gesù. Presentava inoltre solide basi scritturali che limitavano l’identità dei fratelli di Cristo a coloro che avrebbero regnato con lui in cielo, e descriveva le pecore come coloro che avevano la speranza di vivere sulla terra come sudditi del Regno di Cristo.

  • Sosteniamo lealmente i fratelli di Cristo
    La Torre di Guardia 2015 | 15 marzo
    • Coloro che lui chiama “miei fratelli” sono uomini e donne unti con lo spirito, i quali regneranno insieme a Cristo dal cielo (Rom. 8:16, 17).

  • Sosteniamo lealmente i fratelli di Cristo
    La Torre di Guardia 2015 | 15 marzo
    • Non stava neanche dicendo che tutti quelli giudicati come pecore dovessero letteralmente dare da mangiare a uno dei suoi fratelli, vestirlo, assisterlo o visitarlo in prigione. Stava invece illustrando l’atteggiamento che le pecore simboliche dimostrano nei confronti dei suoi fratelli. Descrive quelli paragonati a pecore come “giusti”, in quanto riconoscono che Cristo ha un gruppo di unti fratelli ancora sulla terra, e li sostengono lealmente in questi difficili ultimi giorni (Matt. 10:40-42; 25:40, 46; 2 Tim. 3:1-5).

      10. Come possono le pecore mostrare benignità nei confronti dei fratelli di Cristo?

      10 In secondo luogo bisogna considerare il contesto delle parole di Gesù. Stava parlando del segno della sua presenza e del termine del sistema di cose (Matt. 24:3). All’inizio del suo discorso, Gesù indicò che il segno avrebbe incluso una caratteristica notevole: la buona notizia del Regno sarebbe stata “predicata in tutta la terra abitata” (Matt. 24:14). E poco prima di parlare delle pecore e dei capri aveva narrato la parabola dei talenti. Come spiega l’articolo precedente, Gesù pronunciò quella parabola per imprimere nella mente dei suoi discepoli unti con lo spirito, i suoi “fratelli”, l’importanza di partecipare con zelo all’opera di predicazione. Tuttavia, l’esiguo numero di unti rimasti sulla terra durante la presenza di Gesù ha di fronte una sfida enorme: predicare “a tutte le nazioni” prima che venga la fine. La parabola delle pecore e dei capri mostra che gli unti avrebbero ricevuto un aiuto. Pertanto, uno dei modi principali in cui coloro che sono giudicati pecore mostrano benignità nei confronti dei fratelli di Cristo è sostenendoli nell’opera di predicazione.

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