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Che futuro attende le pecore e i capri?La Torre di Guardia 1995 | 15 ottobre
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Che futuro avrà ciascun gruppo?
16, 17. Che futuro avranno le pecore?
16 Gesù indicò quale sarebbe stato il giudizio riservato alle pecore: “Venite, voi che siete stati benedetti dal Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. Che invito caloroso: “Venite”! Per ottenere che cosa? La vita eterna, come disse riepilogando: “I giusti [andranno] alla vita eterna”. — Matteo 25:34, 46.
17 Mentre nella parabola dei talenti Gesù indicò cosa si richiede da coloro che regneranno con lui in cielo, in questa parabola indica cosa ci si aspetta dai sudditi del Regno. (Matteo 25:14-23) Specificamente, a motivo del pieno sostegno che danno ai fratelli di Gesù, le pecore ereditano un posto nel reame terrestre del suo Regno. Godranno la vita su una terra paradisiaca, una prospettiva che Dio preparò per loro “dalla fondazione del mondo” del genere umano redimibile. — Luca 11:50, 51.
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Che futuro attende le pecore e i capri?La Torre di Guardia 1995 | 15 ottobre
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Perciò il Giudice costituito da Geova emana due sentenze opposte. Alle pecore dice: “Venite”; ai capri: “Andatevene via da me”. Le pecore erediteranno la “vita eterna”. I capri andranno allo “stroncamento eterno”. — Matteo 25:46.b
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Che futuro attende le pecore e i capri?La Torre di Guardia 1995 | 15 ottobre
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Ma il tempo in cui Gesù pronuncerà il giudizio definitivo riguardo alle pecore e ai capri descritti nella parabola è ancora futuro. Quando il Figlio dell’uomo arriverà nel ruolo di Giudice, stabilirà che molti veri cristiani — in effetti “una grande folla” di pecore dedicate — sono idonei per entrare nel nuovo mondo superando la parte finale della “grande tribolazione”. Questa prospettiva dovrebbe ora essere fonte di gioia. (Rivelazione 7:9, 14) Dall’altro lato, un gran numero di persone di “tutte le nazioni” avranno dimostrato di essere simili a capri ostinati. Esse “andranno allo stroncamento eterno”. Che sollievo per la terra!
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Che futuro attende le pecore e i capri?La Torre di Guardia 1995 | 15 ottobre
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b Nel libro Il Vangelo di Matteo, di Juan Mateos (ex docente presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma) e Fernando Camacho (del Centro Teologico di Siviglia), si legge: “La vita eterna è vita definitiva; il suo contrario è castigo definitivo. L’aggettivo gr[eco] aionios non denota in primo piano la durata, ma la qualità. Il castigo definitivo è la morte per sempre”. — Trad. di T. Tosatti, Cittadella Editrice, Assisi, 1986, pagina 346.
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