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Rispettare l’autorità è essenziale per vivere in paceVera pace e sicurezza: Come trovarla?
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20, 21. (a) Come mostra la Bibbia che l’autorità del marito e dei genitori non è assoluta? (b) Quindi quale decisione può presentarsi alla moglie cristiana o ai figli credenti, e da cosa dovrebbero essere spinti?
20 Tenete presente che l’intera struttura dell’autorità familiare ha origine da Dio. Perciò gli uomini devono essere sottoposti a Cristo, le mogli al proprio marito “come si conviene nel Signore”, e i figli ai genitori, “poiché questo è grato al Signore”. (Colossesi 3:18, 20; I Corinti 11:3) Non si può quindi non tener conto di Dio, non vi pare? Questo significa che l’autorità del marito sulla moglie, e dei genitori sui figli, è relativa. Cioè il coniuge cristiano e i figli credenti sono innanzi tutto sottoposti a Dio e a Cristo, e ubbidiscono ai loro consigli. Ad alcuni coniugi o genitori increduli questa idea può dapprima non piacere. Ma in realtà è nel loro interesse, perché aiuterà il coniuge e i figli credenti a essere più fidati e rispettosi.
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Lo stesso vale per i figli che sono abbastanza grandi da capire e ubbidire alla Parola di Dio. Se i genitori non condividono il loro desiderio di servire Geova, i figli devono decidere se essere leali a Dio o se condividere la sorte dei genitori che non lo sono. (Matteo 10:37-39) Ma, a parte questo loro obbligo primario verso Dio, i figli dovrebbero essere sottoposti “in ogni cosa”, anche se ciò significa dover fare cose che non sono di loro gradimento. (Colossesi 3:20) Questa condotta può anche invogliare i loro genitori ad accettare i provvedimenti di Geova per la salvezza. Quando siamo spinti dalla lealtà a Geova e alle sue giuste vie anziché dalla disubbidienza che scaturisce da uno spirito indipendente, questo è veramente “grato al Signore”.
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