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FortificazioniPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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dentro la città. E non c’erano cisterne dentro la città di Qarhoh, perciò dissi a tutto il popolo: ‘Ciascuno di voi si faccia una cisterna in casa sua’”.
Usi simbolici. Dato che nel deserto le torri erano i luoghi di rifugio più sicuri per chilometri e chilometri, si capisce perché Proverbi 18:10 dice: “Il nome di Geova è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione”. Pure significative sono le parole di Salmo 48:3, 12, 13: “Nelle sue torri di dimora [di Sion] Dio stesso è divenuto noto come sicura altezza. Marciate intorno a Sion, e fatene il giro, contatene le torri. Ponete il cuore al suo bastione. Ispezionatene le torri di dimora, per narrarlo alla generazione futura”. (Cfr. Eb 12:22). Questo era particolarmente significativo per gli ebrei che potevano alzare gli occhi verso la grande fortezza di Gerusalemme, più elevata della maggioranza delle principali capitali della storia umana, con le sue possenti mura difensive. Per mezzo del profeta Zaccaria, Geova parla di se stesso come di “un muro di fuoco tutt’intorno” a Gerusalemme. Ciò dà al suo popolo l’incoraggiante assicurazione che, mentre le mura di pietra possono essere abbattute, Geova stesso è la vera difesa dei suoi servitori. — Sl 48:3, 11-13; Zac 2:4, 5.
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FortunatoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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FORTUNATO
[dal lat. fortunatus, “fortunato; in condizione prospera”].
Fratello maturo della congregazione di Corinto che, insieme a Stefana e Acaico, fece visita a Paolo a Efeso. (1Co 16:8, 17, 18) Da questi uomini Paolo poteva essere stato informato della situazione sconcertante di cui scrisse, e forse furono loro i latori della prima lettera canonica di Paolo ai Corinti. — 1Co 1:11; 5:1; 11:18.
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ForuncoloPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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FORUNCOLO
Pustola, gonfiore localizzato e dolente della pelle provocato non da una ferita precedente, ma da un’infezione causata da batteri che invadono i follicoli piliferi o le ghiandole sebacee e sudoripare; in ebraico, shechìn. Il foruncolo inizia con un piccolo arrossamento e gonfiore, poi espelle del pus e infine la parte centrale dura. A volte diversi foruncoli si formano in una zona infetta. Un “foruncolo maligno” è più pericoloso di un foruncolo normale: interessa una zona più vasta, a volte è molto doloroso e può essere accompagnato da sintomi come mal di testa, febbre e prostrazione. A volte è mortale.
Quando Geova fece abbattere sull’Egitto la sesta piaga, gli egiziani e i loro animali furono colpiti da dolorosi “foruncoli con bolle”. (Eso 9:8-11) Poteva trattarsi di gravi eruzioni cutanee purulente, le cui pustole simili a vesciche forse erano molto estese. Comunque la breve descrizione scritturale rende impossibile identificarla con una particolare affezione cutanea oggi nota.
Gli israeliti furono avvertiti che se avessero disubbidito a Dio egli li avrebbe colpiti con “i foruncoli d’Egitto”. Inoltre fu detto: “Geova ti colpirà con foruncoli maligni [ebr. bishchìn raʽ] su tutt’e due le ginocchia e su tutt’e due le gambe, da cui non potrai essere sanato, dalla pianta del piede alla sommità del capo”. — De 28:15, 27, 35.
La Legge indicava che anche se un foruncolo era guarito, al suo posto poteva comparire un’eruzione o macchia dovuta alla lebbra. In alcuni casi i sintomi erano tali che la vittima veniva immediatamente dichiarata impura e lebbrosa; in altri casi doveva rimanere in quarantena per sette giorni. Quindi, se si riscontrava che l’eruzione non si era diffusa, veniva identificata semplicemente come “l’infiammazione del foruncolo” e il sacerdote dichiarava la persona pura. — Le 13:18-23.
Satana colpì Giobbe “con foruncoli maligni [ebr. bishchìn raʽ] dalla pianta del piede alla sommità del capo”. (Gb 2:7) Non si può stabilire esattamente quale malattia colpì Giobbe, che comunque per i suoi effetti si grattava con un frammento di terracotta. (Gb 2:8) La sua carne era coperta di bachi, la sua pelle di croste (Gb 7:5), il suo alito era nauseabondo (Gb 19:17), il dolore era incessante e la pelle annerita gli cadeva di dosso (Gb 30:17, 30).
Ezechia re di Giuda fu afflitto da un foruncolo e “si ammalò fino al punto di morire”. Per consiglio di Isaia, un pane di fichi secchi pressati fu applicato sul foruncolo come un impiastro, dopo di che Ezechia un po’ alla volta si rimise. (2Re 20:1, 7; Isa 38:1, 21) Comunque la sua guarigione non fu dovuta unicamente a fattori naturali dato che fu sanato da Geova. — 2Re 20:5.
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FossaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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FOSSA
Profonda buca o cavità, naturale o artificiale; pozzo. I pozzi di bitume in cui caddero i re di Sodoma e di Gomorra erano evidentemente pozzi naturali di cui la zona era ricca (Ge 14:10); mentre la cisterna nella quale i fratelli gettarono Giuseppe era senz’altro di fattura umana. (Ge 37:20-29) I due principali termini ebraici per “fossa” sono bohr (che significa anche “cisterna”) e shàchath.
Nella “Bibbia del re Giacomo” il termine ebraico sheʼòhl è tradotto tre volte “fossa”. (Nu 16:30, 33; Gb 17:16) Comunque Sceol in effetti è la comune
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