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CanaanPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Le dee cananee Astoret (Gdc 2:13; 10:6; 1Sa 7:3, 4), Asheràh e Anat sono presentate in un testo egiziano sia come dee madri che come prostitute sacre, le quali, paradossalmente, rimanevano sempre vergini (alla lettera, “le grandi dee che concepiscono ma non generano”). Sembra che il loro culto implicasse invariabilmente i servigi di prostitute sacre. Queste dee non erano soltanto simbolo di libidine, ma anche di violenza sadica e di guerra.
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CanaanPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Le statuine della dea Astoret rinvenute in Palestina rappresentano una donna nuda dagli attributi sessuali molto accentuati. Del culto fallico praticato dai cananei, l’archeologo W. F. Albright osserva: “Nel suo momento peggiore, . . . l’aspetto erotico del loro culto dovette sprofondare a livelli estremamente sordidi di degradazione sociale”. — Archaeology and the Religion of Israel, 1968, pp. 76, 77; vedi ASTORET; BAAL n. 4.
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