Nuovi locali per l’incremento teocratico in Italia
Dal corrispondente di Svegliatevi! in Italia
TRA le gioiose feste spirituali che, in un periodo di diciotto mesi, hanno rallegrato ed edificato i testimoni di Geova italiani, c’è stata la dedicazione di quattro nuovi locali per le assemblee in altrettanti punti chiave.
Per le assemblee di distretto
Nel nostro numero del 22 ottobre 1988 avevamo parlato della dedicazione della Sala delle Assemblee di Forchia, in provincia di Benevento. Ebbene, i testimoni del posto si sono rimessi al lavoro per edificare, accanto alla sala per le assemblee di circoscrizione, un’ampia copertura per potervi tenere le assemblee di distretto. Così, a distanza di due anni, il 15 settembre 1990 vi è stata la dedicazione di questa nuova struttura.
A tuttora, delle 14 Sale delle Assemblee in Italia, 9 dispongono di aree coperte per le assemblee di distretto in cui, la scorsa estate, sono state tenute 29 delle 46 assemblee “Lingua pura”. Chi ha assistito all’assemblea in uno di questi locali si è sentito un po’ a casa propria: ascoltare il programma qui è decisamente più confortevole che negli stadi e anche i servizi sono più efficienti in quanto i locali sono stati proprio “pensati” per le nostre assemblee.
Ovviamente gli spazi destinati alle assemblee di distretto devono essere in qualche modo coperti per proteggere l’uditorio dalla pioggia e dal sole. Ebbene, la Sala delle Assemblee di Forchia è stata la prima ad avere un’area per le assemblee di distretto con un tetto vero e proprio. La struttura si trova accanto alla già menzionata Sala delle Assemblee e può accogliere ben 7.000 persone. La prima cosa che si nota quando vi si accede è la spettacolare volta di bel legno chiaro sostenuta da travi di legno lamellare spesse fino a un metro e 30 centimetri che poggiano su pilastri di cemento armato. Il pavimento e la volta digradano verso il palco così che da qualsiasi punto si riesce a vedere bene chi parla. Non essendoci pareti laterali, l’occhio di quando in quando si riposa sulla verde vegetazione circostante.
Il 15 settembre, giorno dell’inaugurazione, piovigginava, il che ha permesso ai presenti di apprezzare maggiormente la copertura. A pronunciare il vigoroso discorso di dedicazione è stato Daniel Sydlik, membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, che non visitava l’Italia dal lontano 1955. Il suo discorso, “Sacrifici che glorificano Dio”, è stato una toccante trattazione di due esempi: quello della vedova bisognosa di Luca 21:1-4, che versa le due monetine — tutto il suo sostentamento — per il tempio, e quello di Davide che volle pagare il terreno per la costruzione del tempio dopo che aveva peccato facendo il censimento del popolo d’Israele. (2 Samuele 24) Questi due esempi ci insegnano che i sacrifici che offriamo a Geova devono costarci qualcosa, se vogliamo che valgano qualcosa anche per il nostro Dio. Il fratello Sydlik ha applicato questi esempi ai fratelli che si sono prodigati nella costruzione del locale per le assemblee di Forchia; i loro sacrifici sono senza dubbio qualcosa di cui Geova si rallegra. Ha anche ricordato che la bellezza esteriore di questa nuova costruzione avrà vero significato solo se anche le persone che vi si raduneranno ricercheranno la vera bellezza, quella interiore, spirituale.
La dedicazione di questo locale per le assemblee di distretto è stata l’ultima di una serie. In precedenza, esattamente il 29 aprile 1989, era stata dedicata nel cuore del Veneto la nuova Sala delle Assemblee di Treviso.
Cadono gli ostacoli
La costruzione di questa sala ha avuto inizio nel 1985 tra mille polemiche fomentate dal locale clero cattolico che si è accanitamente opposto al progetto. Non passava giorno senza che i giornali locali non scrivessero qualcosa su questa “guerra di religione”. I fratelli del Veneto hanno mostrato un eccellente spirito cristiano: non si sono lasciati turbare dalle malevole calunnie che i giornali muovevano loro né si sono fatti contagiare dallo spirito esacerbato della polemica. Hanno badato piuttosto a lavorare. Quando, nel luglio 1986, il consiglio comunale dovette trattare la concessione edilizia, il giornale La Tribuna di Treviso (29 luglio 1989) descrisse ciò che accadde: “‘Geova irrompe in consiglio — La pacifica invasione di mille Testimoni’. I Testimoni di Geova erano arrivati un po’ da tutto il Triveneto. Chiedevano, in maniera silenziosa e civile, che venisse loro riconosciuto un diritto sancito dalla Costituzione: quello di professare il loro culto, costruendo la casa del culto. Da tre anni possiedono il terreno a San Vitale, ma il loro progetto ha incontrato mille ostacoli”. Per abbattere tali ostacoli è stato necessario ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale e al Consiglio di Stato.
Ad uno ad uno gli ostacoli sono caduti ed ora, grazie a Geova, la Sala delle Assemblee di Treviso è una realtà. La Sala ha una configurazione particolarmente adatta alle assemblee: il locale, a pianta grosso modo triangolare, si restringe verso il palco accentrando su di esso l’attenzione dell’uditorio.
Il programma di dedicazione è stato il degno coronamento di tanto lavoro e sforzi. Il discorso di dedicazione, pronunciato dal fratello Lyman Swingle, del Corpo Direttivo, è stato ascoltato da 29.891 fratelli radunatisi a Treviso e in altre Sale delle Assemblee già in funzione collegate via cavo. Il fratello Swingle ha spiegato che Geova si compiace della costruzione di locali come questo, necessari per impartire istruzione biblica, proprio come si compiacque della costruzione del tabernacolo, prima, e del tempio, in seguito, ma desiderava che gli israeliti che vi accedevano per l’adorazione si mostrassero ubbidienti.
Cristianesimo all’opera
Tra le sale collegate con Treviso, quella di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, sarebbe stata dedicata di lì a poco, il 18 agosto. Alla sala di Cairo Montenotte confluiscono i fratelli della Liguria e della zona sud del Piemonte. Si tratta di un bell’edificio bianco, in grado di ospitare 1.500 persone. Anche questa sala è attrezzata per le assemblee di distretto.
Il 21 febbraio 1987 fu fatta richiesta per costruire un edificio di culto presso il comune di Cairo Montenotte, richiesta felicemente accolta il 27 giugno successivo. Al programma di dedicazione, i vari oratori hanno più volte menzionato il fatto che il cantiere era una manifestazione di vero cristianesimo all’opera. I fratelli della Liguria e dintorni si sono offerti con entusiasmo per il lavoro. La Sala è stata eretta in soli due anni: dal luglio 1987 al luglio 1989, grazie a 40.323 giornate lavorative di migliaia di fratelli che si sono alternati al lavoro.
Nel discorso di dedicazione Milton G. Henschel, vicepresidente della Watch Tower Society, ha fatto un parallelo tra quanto accadde al tempo di Gedeone e quello che sta accadendo nei nostri giorni. A quel tempo Geova, con pochi mezzi, provvide la liberazione da un potente nemico. Oggi, con le poche cose di cui dispone, il suo popolo realizza grandi opere alla lode di Geova, e anche questa Sala delle Assemblee ne è un’evidente testimonianza.
Il “Cantiere Neemia”
Anche la costruzione della Sala delle Assemblee di Prato, un grosso centro a pochi chilometri da Firenze, ha dell’avventuroso, tanto che il cantiere edile era stato battezzato dai suoi membri “Cantiere Neemia”. In effetti, ottenuti i permessi di costruzione, non tardò a farsi avanti il moderno Sanballat, il clero locale, che non lasciò nulla di intentato per fermare i lavori. Sporse denunce al Tribunale Amministrativo Regionale e fece ricorso al Consiglio di Stato. Sconfitto in tutte le cause, propose ai fratelli uno scambio: “Voi ci date il vostro terreno con la concessione edilizia e noi vi diamo quell’appezzamento laggiù” cioè un sito inutilizzabile ai fini della costruzione della sala. Ovviamente i Testimoni non si fecero intrappolare.
I fratelli della zona hanno lavorato sodo, come al tempo di Neemia, e il risultato è stato una sala di pregevole fattura che si rifà allo stile architettonico della Toscana, grazie anche ai materiali impiegati.
Al programma di dedicazione svoltosi il 9 giugno è intervenuto il fratello John Barr; le 2.251 persone presenti in sala e le altre 7.480 riunite negli stadi di Viareggio ed Empoli, collegati via cavo, hanno seguito con attenzione il discorso della dedicazione intitolato “Il cantico dell’incremento della Teocrazia”.
In esso l’oratore ha menzionato persone che avevano avuto esperienze assai negative in questo sistema di cose e che successivamente sono state ristorate dalla verità biblica. Ha applicato loro l’illustrazione di Isaia 41:17-20 dov’è menzionata una grande varietà di alberi che solitamente crescono in terreni differenti. Che strano invece vederli descritti in questa profezia tutti nello stesso ambiente! Perché? Perché è Geova il divino ‘irrigatore’. Col suo spirito, dalla fine della prima guerra mondiale, sta radunando i suoi adoratori in un ‘paradiso spirituale’ che attrae persone di ogni specie, in cui gli individui diventano come quell’albero di cui parla il Salmo 1, piantato presso corsi d’acqua, il cui frutto è rigoglioso e il cui fogliame non appassisce.
Per quanto riguarda il programma di istruzione biblica, le Sale delle Assemblee, come quelle dedicate recentemente in Italia, hanno un posto fondamentale e i Testimoni continueranno ad avvalersi di questi provvedimenti teocratici per crescere in conoscenza e sapienza.
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Forchia
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Treviso
Cairo Montenotte
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Prato: esterno
interno