Dedicate in Italia tre Sale delle Assemblee
“CHI sono questi che vengono volando proprio come una nube, e come colombe alle loro colombaie?” (Isaia 60:8) Questa domanda è stata posta a un buon numero di testimoni di Geova italiani che, nel settembre 1987, si sono riuniti in tre gioiose e inconsuete occasioni. Quali?
La dedicazione di tre nuove Sale delle Assemblee a Trieste, Roseto degli Abruzzi (Teramo), e Forchia (Benevento). Queste nuove sale si aggiungono a quelle già sorte a Cameri (Novara), Imola (Bologna), Leinì (Torino), Milano e Roma. Theodore Jaracz, membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova e oratore principale nella dedicazione di queste sale, ha affermato che per i Testimoni italiani si tratta di un avvenimento “storico”. Perché?
Ebbene, in anni recenti i testimoni di Geova in Italia sono notevolmente aumentati, al punto che lo scorso maggio vi sono stati 158.921 predicatori della “buona notizia”. (Matteo 24:14) Diventa sempre più difficile reperire e affittare locali che possano ospitare tutte queste “colombe” per le loro periodiche assemblee. Valter Farneti, coordinatore presso la sede dei testimoni di Geova di Roma, nel programma di dedicazione di una delle tre sale ha detto: “Le ‘colombe’ ci sono: le persone che vengono all’organizzazione di Geova. Però ci devono essere anche le ‘colombaie’”. Ecco il perché di tanto lavoro per costruire o riadattare locali, come quelli di Forchia, Roseto e Trieste, in cui radunarsi.
Trieste
La sala di Trieste era in precedenza un cinematografo che poteva essere ristrutturato solo all’interno. Non potendo estendersi verso l’alto, si cominciò a scavare. Un lavoro duro, dato che il terreno era prevalentemente roccioso. Oltretutto, all’interno di un cinema non si possono portare grossi mezzi meccanici. Come si fece? Ebbene, per rimuovere 2.400 metri cubi di terreno si sono dovuti cambiare circa 500 manici a mazze, pale e picconi a motivo dell’usura! Nell’interrato si è realizzato il locale ristoro, un deposito, il guardaroba e la vasca per il battesimo con annessi spogliatoi. Al pianterreno c’è lo spazioso ingresso che conduce alla sala principale, in grado di ospitare 700 persone. Su questo piano si trovano pure i servizi igienici e gli uffici amministrativi. Si sa che i cinematografi di solito hanno soffitti molto alti. Così, per sfruttare al massimo lo spazio disponibile, mediante una complessa struttura metallica si è realizzato un piano rialzato che ospita tre Sale del Regno di 150 posti ciascuna, nonché vari servizi.
I lavoratori volontari hanno espresso la loro gratitudine per il privilegio di poter partecipare con spirito fraterno alla costruzione. Il 12 settembre 1987 la sala è stata ufficialmente dedicata con un incoraggiante discorso di Theodore Jaracz.
Roseto degli Abruzzi
A Roseto è stata realizzata un’opera che ha stupito gli abitanti della cittadina. In 8 mesi, il lavoro di circa 5.000 Testimoni ha trasformato un vecchio capannone industriale in un’accogliente Sala delle Assemblee. Ottenuto il terreno e il fabbricato, i Testimoni locali si diedero febbrilmente da fare per avere i vari permessi e cominciare a costruire prima che il piano regolatore scadesse, cosa che avrebbe rimandato di qualche anno l’inizio dei lavori. C’era un mese di tempo. Si preparò subito un progetto e ne furono informate le autorità competenti. Ma l’opposizione del clero non si fece attendere. In quel mese si dovettero superare difficoltà burocratiche di ogni genere. Si giunse all’ultimo giorno, a poche ore dallo scadere del piano regolatore ma sui documenti mancava ancora la firma del sindaco che quel giorno non era in Comune. Si disperava di potercela fare. Ma la sera tardi il sindaco arrivò e un’umile Testimone che fa le pulizie in Municipio gli accennò il problema. Il sindaco firmò la concessione davanti a lei, e il giorno dopo, il 26 novembre 1986, i Testimoni poterono iniziare i lavori, pienamente convinti che ‘la mano di Geova non era divenuta troppo corta’. — Isaia 59:1.
Un’organizzazione capillare ha consentito di portare a termine in soli 8 mesi un’impresa enorme. La sala è assai elegante, con finiture interne e decorazioni in rosa antico su bianco. L’ampia controsoffittatura è circondata da tre cornicioni a sbalzo che nascondono l’illuminazione indiretta e riprendono i motivi laterali del palco. Strutture metalliche curvilinee e tinte pastello conferiscono al palco un tocco piacevolmente “liberty”. La sala principale ha 2.000 posti, ma nell’area adiacente, coperta da teli di juta, si possono sistemare panche in legno smontabili che portano la capienza utile a oltre 6.000 posti. Le linee stilizzate del palco che domina quest’area esterna fanno pensare a una conchiglia . . . per ricordarci che ci troviamo a due passi dal mare!
Il commovente programma di dedicazione, svoltosi il 19 settembre 1987, è stato seguito da 6.547 presenti. Sono stati intervistati alcuni che sono testimoni di Geova da molto tempo fra cui due che furono condannati dal Tribunale speciale fascista. Giuseppe Neviconi ha ricordato vivacemente le prime volte in cui i testimoni di Geova predicavano in Abruzzo: “Avemmo una discussione con un prete in mezzo alla piazza. Dopo avergli letto un versetto gli chiesi: ‘Perché non ascolta quello che dice la Bibbia?’ Allora lui mi prese la Bibbia dalle mani e me la sbatté in testa!” Antonietta D’Angelo ha aggiunto: “Appena si iniziava a parlare ad altri c’era un’esplosione di contrarietà, fischi, sassate. A quel tempo non avrei mai immaginato tutto questo grande progresso. La benedizione di Geova è stata tanto grande”.
La domenica mattina le autorità locali sono state invitate alla sala insieme all’intera popolazione di Roseto degli Abruzzi. È stato offerto agli invitati un buffet freddo servito da una ventina di Testimoni vestite nel tradizionale abito abruzzese rosso e nero. Quasi tutti i consiglieri comunali e circa 3.000 cittadini hanno risposto all’invito. È stata data una notevole testimonianza. Un sacerdote locale ha rimproverato i fedeli durante un’omelia: “Ci dobbiamo vergognare. I testimoni di Geova sono un piccolo numero e riescono a fare un edificio più grande della nostra chiesa. Noi cattolici siamo tanti e non riusciamo a riparare il tetto di questa chiesa che fa acqua da più parti!”
Forchia
Il giorno dopo la dedicazione a Roseto degli Abruzzi è stata la volta della sala di Forchia. Forchia è un paesino in provincia di Benevento, situato proprio al confine di quattro province campane: Caserta, Benevento, Avellino e Napoli. Il nome ricorda le famose “Forche Caudine”. Secondo la storia, qui nel 321 a.E.V. il piccolo esercito dei sanniti sconfisse e umiliò le grandi forze militari romane. Una significativa vittoria è stata conseguita anche dal popolo di Geova in questa località: dopo 4 anni di difficoltà burocratiche, una bella Sala delle Assemblee è stata dedicata alla lode di Geova per l’istruzione spirituale dei suoi servitori. La sala sorge un po’ appartata rispetto al paese, in un’amena zona collinare. Fotografarla per intero è un’impresa, tanto è circondata da una rigogliosa vegetazione: castagni, ulivi, ciliegi e noci. La sala principale è a forma di “L” con il palco all’angolo dei due bracci. Due ampi locali seminterrati insieme alla sala principale possono ospitare fino a 5.000 persone.
Durante il programma di dedicazione sono state narrate alcune esperienze sui lavori di costruzione. L’impresa più ardua è stata il trasporto di nove grosse travi lunghe da 25 a 27 metri e alte 1,80 passando per il centro di Forchia, le cui strade, in certi punti, non sono larghe più di due metri e mezzo. Per effettuare il trasporto, i Testimoni sono ricorsi ai sistemi più impensati, come un’autogru che sollevava alternativamente la parte anteriore e quella posteriore dell’autoarticolato per riuscire a superare le curve più strette. In certi punti è stato necessario rimuovere le macerie rimaste dal disastroso terremoto del 1980. I Testimoni della Campania hanno risposto volenterosamente e con unità di intenti all’invito di ‘levarsi ed edificare’. (Neemia 2:18) Trascurando distinzioni sociali o professionali, 4.900 lavoratori tra i 16 e gli 85 anni si sono avvicendati alla costruzione.
Lavorano per il futuro
In uno dei discorsi di dedicazione, Theodore Jaracz ha incoraggiato a edificare per cose durature anziché per il presente effimero sistema di cose. I testimoni di Geova, pur non trascurando le proprie famiglie, sono impegnati a costruire più per il Regno di Dio che per il mondo attuale. Jaracz ha ricordato il re Salomone che costruì sia imponenti edifici per se stesso che il maestoso tempio di Geova. Infine però, dovette ammettere che solo ciò che ha relazione con la pura adorazione ha vero significato. (Ecclesiaste 2:4-6; 12:13, 14) Similmente, l’opera di costruzione di Sale delle Assemblee avrà un futuro, perché ha a che fare con gli interessi del Regno di Dio.
Con queste tre nuove Sale delle Assemblee, vi sono ora in Italia otto grandi centri per le assemblee di circoscrizione e le assemblee speciali di un giorno. Tre di questi, quelli di Leinì, Imola e Roseto, sono attrezzati per tenervi anche assemblee di distretto. Inoltre a Siracusa è già in funzione un’area attrezzata per le assemblee di circoscrizione e di distretto. Questi risultati hanno rallegrato i Testimoni italiani. Ma il bisogno esistente è ben lungi dall’essere soddisfatto. Se Geova benedirà i piani del suo popolo in Italia, tra qualche anno saranno realizzate altre nove Sale delle Assemblee, tre delle quali sono già in via di completamento. La realizzazione di questo programma edilizio consentirà ai Testimoni italiani di essere quasi autonomi in quanto a locali in cui tenere assemblee di distretto e di circoscrizione. Con quale spirito viene compiuta quest’opera di edificazione? Jaracz ha risposto a questa domanda concludendo il discorso di dedicazione di Roseto: “Edifichiamo in vista della vita! Il nostro desiderio è quello di edificare contribuendo alla lode e alla rivendicazione del nome e della sovranità di Geova, e se continueremo a sostenere progetti come questo promuoveremo gli interessi del Regno”.
[Immagini a pagina 23]
Roseto degli Abruzzi
Trieste
[Immagini a pagina 24]
Roseto degli Abruzzi
Forchia
[Immagini a pagina 25]
Cameri
Imola
Leinì
Roma
Milano
Siracusa