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La spietata Assiria, seconda grande potenza mondialeLa Torre di Guardia 1988 | 15 febbraio
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Nimrod, definito nella Bibbia “potente cacciatore in opposizione a Geova”, fondò le città di Ninive e Cala. Queste due città, insieme ad Assur e a Khorsabad, divennero in seguito capitali dell’Assiria. — Genesi 10:8-12, 22.
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La spietata Assiria, seconda grande potenza mondialeLa Torre di Guardia 1988 | 15 febbraio
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Quando Ninive cadde, la sua distruzione fu così completa che per secoli se ne persero addirittura le tracce. Alcuni critici schernivano la Bibbia dicendo che questa città non era mai esistita. Ma era esistita! Fu ritrovata, e ciò che gli archeologi portarono alla luce fu davvero elettrizzante!
Scoperti i grandi palazzi
Nel 1843 Paul-Émile Botta, agente consolare francese, iniziò gli scavi a Khorsabad, sperando di riscoprire l’antica Ninive. Scoprì invece lo splendido palazzo di “Sargon re d’Assiria”, menzionato per nome nella Bibbia in Isaia 20:1. Alcuni critici avevano detto che la Bibbia si sbagliava perché era l’unico documento antico a menzionare questo re. Ma Sargon era esistito, e gli archeologi portarono alla luce il suo palazzo di 200 camere come pure un fantastico tesoro di iscrizioni e altri oggetti. Fra questi ci sono gli annali di Sargon, che confermano, dal punto di vista assiro, avvenimenti menzionati nella Bibbia. Dalla metà del XIX secolo, Sargon è uno dei più noti re assiri, sebbene molti particolari della sua vita siano ancora incompleti.
Poi, nel 1847, Austin Henry Layard scoprì il palazzo di Sennacherib a Ninive, una ventina di chilometri a sudovest di Khorsabad. Si tratta dello stesso Sennacherib che si oppose violentemente a Gerusalemme e che viene menzionato per nome 13 volte nella Bibbia. Layard esaminò 71 camere di questo palazzo. Era sontuosamente decorato con scene di battaglie, vittorie e cerimonie religiose.
Cosa ancora più sorprendente, gli archeologi trovarono gli annali di Sennacherib, cronache annuali di avvenimenti scritte su cilindri o prismi d’argilla. Uno di questi è conservato all’Istituto Orientale dell’Università di Chicago, mentre un altro, il Prisma Taylor, è al British Museum.
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