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Bestie simbolichePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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e una quarta bestia selvaggia che non corrisponde ad alcun animale effettivo, insolitamente forte, con grossi denti di ferro, dieci corna e un altro corno su cui c’erano occhi e “una bocca che proferiva cose grandiose”. Gran parte del capitolo parla della quarta bestia e del suo insolito corno. Anche se ciascuna bestia era “diversa dalle altre”, questo poteva dirsi particolarmente della quarta bestia. — Da 7:3-8, 11, 12, 15-26.
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Bestie simbolichePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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All’impero greco infine succedette Roma. L’impero romano superò tutti gli imperi precedenti non solo per l’estensione dei suoi domini (che includevano l’intera area mediterranea e col tempo si estesero fino alla Gran Bretagna), ma anche per l’efficienza della sua macchina militare e la fermezza con cui imponeva la legge romana alle province del suo vastissimo impero. Roma, naturalmente, fu lo strumento politico usato per l’esecuzione del Messia, Cristo Gesù, e anche per perseguitare la primitiva congregazione cristiana. L’impero durò quasi per altri mille anni in forme diverse, ma infine si frazionò in varie nazioni e da ultimo la Gran Bretagna assunse una posizione predominante.
Lo storico H. G. Wells fa queste interessanti osservazioni su ciò che distinse l’impero romano: “Roma, questa nuova potenza che sorse per dominare il mondo occidentale nel II e I secolo a.C., era sotto molti aspetti diversa da qualsiasi grande impero che si fosse imposto fino a quel momento nel mondo civilizzato. Dapprima non fu una monarchia, e non fu la creazione di un grande conquistatore. . . . Fu il primo impero repubblicano che evitò l’estinzione e continuò ad avere nuovi sviluppi. . . . La sua popolazione era meno accentuatamente camitica e semitica di quella di qualsiasi impero precedente. . . . Sotto questo aspetto era una novità nella storia, era un’estesa repubblica ariana. . . . Mutava continuamente. Non raggiunse mai la stabilità. In un certo senso l’esperimento [amministrativo] fallì. In un certo senso l’esperimento rimane incompiuto, e oggi l’Europa e l’America cercano ancora di risolvere gli enigmi della politica mondiale che il popolo romano affrontò per primo”. — The Pocket History of the World, 1943, pp. 149-151.
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