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    Svegliatevi! 1994 | 8 aprile
    • Diagnosi precoce

      “Quello di scoprire presto il tumore della mammella è ancora il passo più importante per bloccarne l’evoluzione”, dice una pubblicazione. (Radiologic Clinics of North America) A questo riguardo tre passi fondamentali sono il regolare autoesame delle mammelle, un esame medico annuale e la mammografia.

      L’autoesame delle mammelle dovrebbe essere eseguito regolarmente una volta al mese, poiché la donna deve stare attenta a scorgere qualsiasi cosa strana nell’aspetto o nella consistenza delle mammelle, come un indurimento o un nodulo. Se scopre qualcosa, per quanto insignificante possa apparire, deve contattare immediatamente il suo medico. Prima il nodulo viene diagnosticato e più il suo futuro dipenderà da lei. Un resoconto effettuato in Svezia mostra che se un tumore mammario non metastatico misura all’incirca un centimetro e mezzo o meno e viene asportato chirurgicamente, è possibile al 94 per cento continuare a vivere altri 12 anni.

      La dottoressa Patricia Kelly fa questo commento: “Se il tumore della mammella non si ripresenta entro 12 anni e mezzo, è molto improbabile che ricompaia. . . . E si può insegnare alle donne a usare le dita per scoprire tumori al seno inferiori a un centimetro”.

      Si raccomanda di farsi visitare regolarmente ogni anno da un senologo o da un medico generico, specie dopo che una donna arriva a 40 anni. Se si scopre un nodulo, è bene chiedere il parere di un altro senologo o di un chirurgo.

      Secondo il centro americano per la lotta contro i tumori (National Cancer Institute), una buona arma contro i tumori al seno è una regolare mammografia. Con questo tipo di esame radiografico si può individuare un tumore forse due anni prima che si possa sentire con la palpazione. Esso viene raccomandato alle donne di oltre 40 anni. Tuttavia il dott. Daniel Kopans ci informa: “È tutt’altro che sicuro”. Non permette di individuare tutti i tumori mammari.

      La dottoressa Wende Logan-Young di una clinica di New York ha detto a Svegliatevi! che se una donna o il suo medico scoprono qualcosa di anormale che non è rilevato dalla mammografia, può esserci la tendenza a ignorare i segni fisici e a credere alla radiografia. La dottoressa dice che questo è “l’errore più grande che si fa oggi”. Essa consiglia alle donne di non prendere per scontato che la mammografia possa individuare il cancro e di fare anche molto assegnamento sull’esame delle mammelle.

      Anche se è vero che con la mammografia si possono localizzare i tumori, in effetti essa non permette di diagnosticare se sono benigni o maligni, cosa che è possibile solo con la biopsia. Prendete il caso di Irene, che si fece fare la mammografia. Esaminandola il medico diagnosticò che il nodulo al seno era benigno e disse: “Sono assolutamente sicuro che non si tratta di cancro”. L’infermiera che aveva eseguito la mammografia era preoccupata, ma Irene ha detto: “Pensai che se il medico era sicuro, forse la mia paura era esagerata”. Il nodulo ben presto si ingrandì, così Irene consultò un altro medico. Fu fatta la biopsia che rivelò trattarsi di un carcinoma mammario, un tumore maligno che cresce in fretta. Per stabilire se un tumore è benigno (dato che circa 8 su 10 lo sono) o maligno bisogna fare la biopsia. Se l’aspetto o la consistenza del nodulo sono sospetti o se cresce, la biopsia è necessaria.

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    Svegliatevi! 1994 | 8 aprile
    • [Riquadro a pagina 9]

      Autoesame: un controllo da fare ogni mese

      L’AUTOESAME delle mammelle dovrebbe essere effettuato da quattro a sette giorni dopo il periodo mestruale. Anche dopo la menopausa il controllo va fatto tutti i mesi nello stesso giorno.

      Sintomi da cercare ogni mese nello stesso giorno

      • Nodulo di qualsiasi grandezza (piccolo o grande) o indurimento della mammella.

      • Raggrinzimento o cambiamento di colore della cute della mammella, che assume un aspetto a buccia d’arancia.

      • Ripiegamento all’interno o retrazione del capezzolo.

      • Eruzione sul capezzolo o desquamazione o fuoriuscita di liquido.

      • Ghiandole ingrossate sotto le ascelle.

      • Cambiamenti nei nevi o nelle incisioni della mammella.

      • Accresciuta asimmetria delle mammelle.

      Autopalpazione

      Stando in piedi sollevare il braccio sinistro. Usando la mano destra e partendo dalla parte esterna della mammella, premere con i polpastrelli in senso circolare, spostandoli lentamente attorno alla mammella e verso il capezzolo. Controllate anche la zona fra l’ascella e la mammella.

      Stando sdraiate, mettete un cuscino sotto la spalla sinistra e il braccio sinistro sopra o dietro la testa. Eseguite lo stesso movimento circolare descritto sopra. Fate all’inverso per il lato destro.

      Schiacciate delicatamente il capezzolo per controllare che non ci siano fuoriuscite di liquido. Ripetete l’operazione per la mammella destra.

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