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Una vera fratellanzaI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Terza parte
Una vera fratellanza
È possibile che milioni di persone di ogni nazione e lingua lavorino insieme come una vera fratellanza?
La storia degli odierni testimoni di Geova risponde con un sonoro Sì! Questa parte (capitoli da 15 a 21) spiega come funziona la loro organizzazione. Dà un’idea dello zelo con cui proclamano il Regno di Dio e dell’amore che manifestano lavorando insieme e aiutandosi a vicenda nei momenti critici.
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Sviluppo della struttura organizzativaI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 15
Sviluppo della struttura organizzativa
L’ORGANIZZAZIONE dei testimoni di Geova ha subìto notevoli cambiamenti da che nel 1870 Charles Taze Russell e i suoi compagni cominciarono a studiare la Bibbia insieme. All’inizio gli Studenti Biblici erano pochi, per cui difficilmente sarebbero stati considerati un’organizzazione dagli estranei. Ma oggi, vedendo le congregazioni dei testimoni di Geova, le loro assemblee e la predicazione della buona notizia che svolgono in più di 200 paesi, la gente si meraviglia del buon funzionamento dell’organizzazione. Come si è arrivati a tanto?
Era vivo interesse degli Studenti Biblici comprendere non solo la dottrina biblica, ma anche la maniera in cui si doveva svolgere il servizio a Dio, secondo le Scritture. Si rendevano conto che la Bibbia non contemplava l’esistenza di ecclesiastici titolati e di un laicato a cui questi dovessero predicare. Il fratello Russell era tassativo: fra loro non sarebbe esistita una classe clericale.a Attraverso le colonne della Torre di Guardia fu ricordato spesso ai lettori che Gesù aveva detto ai suoi seguaci: “Uno solo è il vostro Condottiero, il Cristo”, ma “voi siete tutti fratelli”. — Matt. 23:8, 10.
L’iniziale associazione degli Studenti Biblici
Ben presto i lettori della Torre di Guardia e di pubblicazioni a essa legate capirono che per piacere a Dio dovevano tagliare i ponti con qualsiasi chiesa che si mostrasse infedele a Dio mettendo credenze e tradizioni di uomini al di sopra della sua Parola scritta. (2 Cor. 6:14-18) Ma dopo avere abbandonato le chiese della cristianità, dove andarono?
In un articolo intitolato “L’Ekklesia”b il fratello Russell fece notare che la vera chiesa, la congregazione cristiana, non è un’organizzazione i cui membri abbiano sottoscritto qualche credo di fattura umana o abbiano segnato il loro nome in un registro parrocchiale. Piuttosto, spiegò, è composta di persone che hanno “consacrato” (dedicato) il loro tempo, i loro talenti e la loro vita a Dio, e che hanno la prospettiva di far parte del Regno celeste con Cristo. Questi cristiani, disse, sono uniti dai vincoli dell’amore cristiano e da un interesse comune, rispondono alla direttiva dello spirito di Dio e si sottomettono all’autorità di Cristo. Al fratello Russell non interessava prendere qualche altra disposizione; non voleva assolutamente contribuire al settarismo esistente fra i cristiani professanti.
Nello stesso tempo era convinto che i servitori del Signore dovevano radunarsi insieme, secondo il consiglio di Ebrei 10:23-25. Fece molti viaggi per visitare di persona e rafforzare i lettori della Torre di Guardia e per metterli in contatto con altri della stessa zona che la pensavano come loro. All’inizio del 1881 invitò tutti coloro che tenevano adunanze regolari a comunicare all’ufficio della Watch Tower dove si radunavano. Capiva quanto era importante che mantenessero i contatti fra loro.
Il fratello Russell sottolineò che non intendevano stabilire una “organizzazione terrena”. Anzi disse: “Aderiamo solo a quell’organizzazione celeste ‘i cui componenti sono scritti nei cieli’. (Ebr. 12:23; Luca 10:20)”. A motivo dello squallido passato della cristianità, l’espressione “organizzazione religiosa” di solito faceva pensare a un’organizzazione settaria, dominata dal clero, a cui si aderisce accettando un credo formulato da un concilio. Perciò il fratello Russell pensava che nel loro caso il termine “associazione” fosse più adatto.
Sapeva bene che gli apostoli di Cristo avevano formato congregazioni e nominato anziani in ciascuna di esse. Ma credeva che Cristo fosse di nuovo presente, benché invisibile, e dirigesse personalmente la mietitura finale dei suoi coeredi. Date le circostanze il fratello Russell all’inizio pensava che durante il tempo della mietitura la disposizione degli anziani che c’era stata nelle congregazioni del I secolo non fosse indispensabile.
Ciò nonostante, man mano che gli Studenti Biblici crescevano di numero, il fratello Russell si rese conto che il Signore stava manovrando le cose in modo diverso da come si era aspettato lui. La situazione esigeva un ripensamento. Ma su quale base?
Soddisfatte le prime necessità di un’associazione in espansione
La Torre di Guardia inglese del 15 novembre 1895 era dedicata quasi interamente al soggetto “Decentemente e con ordine”. Onestamente il fratello Russell riconobbe: “Gli apostoli ebbero molto da dire alla Chiesa primitiva riguardo all’ordine nelle assemblee dei santi; e a quanto pare abbiamo trascurato questo saggio consiglio, pensando che fosse poco importante, dato che la Chiesa è così vicina alla fine della sua attività e la mietitura è un tempo di vagliatura”. Cosa li spinse a vedere quel consiglio sotto un’altra luce?
L’articolo elencava quattro motivi: (1) Era evidente che il progresso spirituale variava da persona a persona. Non tutti erano ugualmente preparati ad affrontare tentazioni, prove, difficoltà e pericoli. Perciò ci volevano sorveglianti saggi e discreti, uomini esperti e capaci, che si interessassero profondamente del benessere spirituale di tutti e in grado di insegnare la verità. (2) Si era visto che il gregge aveva bisogno di essere difeso dai ‘lupi in manto da pecore’. (Matt. 7:15) Aveva bisogno di essere rafforzato e aiutato ad acquistare accurata conoscenza della verità. (3) L’esperienza aveva dimostrato che se non si fossero prese disposizioni per la nomina di anziani che proteggessero il gregge, qualcuno avrebbe assunto quella posizione e avrebbe finito per pensare che il gregge gli apparteneva. (4) Senza una disposizione ordinata, alcuni che erano fedeli alla verità potevano riscontrare che i loro servizi erano indesiderati a motivo dell’influenza di qualcuno che non era d’accordo con loro.
Alla luce di ciò La Torre di Guardia aggiunse: “Non esitiamo a raccomandare alle Chiesec in ogni luogo, siano i loro componenti molti o pochi, il consiglio apostolico che in ogni compagnia vengano scelti anziani di mezzo a loro per ‘pascere’ il gregge e ‘assumerne la sorveglianza’”. (Atti 14:21-23; 20:17, 28) Le congregazioni locali seguirono questo valido consiglio scritturale. Fu un passo importante per stabilire all’interno delle congregazioni una struttura che fosse in armonia con quella che esisteva ai giorni degli apostoli.
Secondo l’intendimento che avevano allora, però, la scelta degli anziani e dei diaconi loro aiutanti avveniva mediante il voto della congregazione. Ogni anno, o più spesso se necessario, si esaminavano i requisiti degli eventuali servitori e aveva luogo la votazione. Fondamentalmente era una procedura democratica, ma vincolata da limitazioni che dovevano servire da salvaguardia. Nella congregazione tutti erano esortati a riesaminare con cura i requisiti biblici e a esprimere con il voto non la loro opinione, ma quella che secondo loro era la volontà del Signore. Dal momento che potevano votare solo quelli che erano “pienamente consacrati”, il loro voto collettivo, quando era guidato dalla Parola e dallo spirito del Signore, era considerato l’espressione della volontà del Signore. Anche se il fratello Russell poteva non rendersene conto completamente, la sua raccomandazione forse era influenzata in qualche misura non solo dalla determinazione di evitare qualsiasi analogia con un’elevata classe clericale, ma anche dalla sua stessa esperienza giovanile nella Chiesa Congregazionalista.
Quando il volume dell’Aurora del Millennio intitolato The New Creation (pubblicato nel 1904) trattò di nuovo nei particolari il ruolo degli anziani e la maniera in cui dovevano essere scelti, fu prestata speciale attenzione a Atti 14:23. Furono citate concordanze compilate da James Strong e Robert Young a sostegno dell’opinione che la frase “li ebbero ordinati anziani” (KJ) andava tradotta “li ebbero eletti anziani per alzata di mano”.d Alcune traduzioni bibliche dicono persino che gli anziani erano ‘nominati mediante votazione’. (R. Young, Literal Translation of the Holy Bible; J. B. Rotherham, The Emphasised Bible) Ma chi doveva partecipare alla votazione?
Adottando l’idea che a votare dovesse essere tutta la congregazione non sempre si ebbero i risultati sperati. Quelli che votavano dovevano essere “pienamente consacrati”, e alcuni di coloro che furono eletti soddisfacevano veramente i requisiti scritturali e servivano umilmente i loro fratelli. Ma la votazione spesso rifletteva preferenze personali più che la Parola e lo spirito di Dio. Infatti a Halle, in Germania, quando certuni che pensavano di dover essere anziani non ottennero la posizione che volevano, causarono gravi dissensi. Nel 1927 a Barmen, in Germania, fra i candidati c’erano uomini che osteggiavano l’opera della Società e durante l’elezione per alzata di mano ci furono non poche grida. Perciò fu necessario passare a uno scrutinio segreto.
Nel 1916, anni prima di questi incidenti, il fratello Russell, con profonda preoccupazione, aveva scritto: “In alcune Classi quando si deve tenere un’elezione si crea un orribile stato di cose. I servitori della Chiesa tentano di essere governanti, dittatori: a volte si arrogano la presidenza dell’adunanza con l’evidente obiettivo di assicurarsi che loro stessi e i loro amici particolari siano eletti Anziani e Diaconi. . . . Alcuni cercano alla chetichella di approfittare della Classe tenendo l’elezione in un tempo particolarmente favorevole a loro e ai loro amici. Altri cercano di riempire la sala di amici, portando persone quasi sconosciute che non intendono certo frequentare regolarmente la Classe, ma vengono solo per un atto di amicizia a votare per uno dei loro amici”.
Avevano soltanto bisogno di imparare a tenere elezioni democratiche in maniera più corretta o la Parola di Dio indicava qualcos’altro che non avevano ancora capito?
Organizzati per predicare la buona notizia
Il fratello Russell riconobbe molto presto che una delle maggiori responsabilità di ciascun componente della congregazione cristiana era compiere l’opera di evangelizzazione. (1 Piet. 2:9) La Torre di Guardia spiegò che le parole profetiche di Isaia 61:1, “Geova mi ha unto per annunciare la buona notizia”, o “per predicare il vangelo” (KJ), non si applicavano solo a Gesù ma anche a tutti i suoi seguaci unti con lo spirito. — Luca 4:18.
Già nel 1881 La Torre di Guardia inglese riportava l’articolo “Ci vogliono 1.000 predicatori”. Ogni componente della congregazione fu invitato a usare il tempo che aveva (mezz’ora, una, due o tre ore) per diffondere la verità della Bibbia. Uomini e donne che non avevano familiari a carico e che potevano dedicare metà del loro tempo o più esclusivamente all’opera del Signore furono incoraggiati a intraprendere l’opera di evangelisti colportori. Il numero variò notevolmente da un anno all’altro, ma nel 1885 c’erano già circa 300 colportori che svolgevano quest’opera. Alcuni altri pure vi prendevano parte, però in misura più limitata. Ai colportori venivano dati consigli sul modo di svolgere l’opera. Ma il campo era vasto e, almeno all’inizio, sceglievano da sé il territorio e in genere si spostavano da una zona all’altra come sembrava loro meglio. Poi quando si incontravano a un’assemblea, facevano i cambiamenti necessari per coordinare i propri sforzi.
Lo stesso anno che ebbe inizio il servizio di colportore, il fratello Russell fece stampare alcuni volantini (o opuscoli) da distribuire gratis. Notevole fra questi fu quello intitolato Food for Thinking Christians, di cui nei primi quattro mesi si distribuirono 1.200.000 copie. Il lavoro che la stampa e la distribuzione comportavano diede luogo alla formazione della Zion’s Watch Tower Tract Society avente lo scopo di curare i necessari dettagli. Affinché il lavoro non venisse interrotto nell’eventualità della sua morte, e per agevolare la gestione delle donazioni da usare per l’opera, il fratello Russell presentò domanda per il riconoscimento giuridico della Società, che fu ottenuto ufficialmente il 15 dicembre 1884. Così venne all’esistenza l’ente legalmente riconosciuto di cui c’era bisogno.
Quando ne sorse la necessità furono aperte in altri paesi filiali della Watch Tower Society. La prima a Londra, in Inghilterra, il 23 aprile 1900. Un’altra a Elberfeld, in Germania, nel 1902. Due anni dopo fu aperta una filiale agli antipodi, a Melbourne, in Australia. Al momento della stesura di questo libro in tutto il mondo c’erano 99 filiali.
Benché fossero allo studio le disposizioni organizzative necessarie per provvedere letteratura biblica in quantità, all’inizio le congregazioni erano libere di prendere disposizioni locali per la distribuzione al pubblico. In una lettera datata 16 marzo 1900 il fratello Russell spiegò come vedeva la cosa. Quella lettera, indirizzata “A Alexander M. Graham e alla Chiesa di Boston (Massachusetts)”, diceva: “Come sapete bene, è mia ferma intenzione lasciare a ogni compagnia del popolo del Signore la gestione delle proprie cose, secondo i propri criteri, offrendo suggerimenti, non per interferire, ma semplicemente come consiglio”. Ciò includeva non solo le adunanze ma anche il modo in cui svolgevano il ministero di campo. Quindi, dopo aver dato ai fratelli qualche consiglio pratico, concluse con le parole: “Questo è solo un suggerimento”.
Alcune attività richiesero una direttiva più specifica da parte della Società. Per la proiezione del “Fotodramma della Creazione” ogni congregazione era libera di decidere se voleva affittare un teatro o qualche altro locale e se era in grado di farlo. Era necessario però trasferire l’attrezzatura da una città all’altra, e si dovevano rispettare i tempi: sotto questi aspetti la Società provvide una direttiva centralizzata. Ogni congregazione fu incoraggiata a formare un comitato che si occupasse delle disposizioni locali relative alla proiezione del Dramma. Ma un sovrintendente inviato dalla Società si occupava dei particolari per assicurarsi che tutto si svolgesse nel modo migliore.
Quando il 1914 e poi il 1915 passarono, quei cristiani unti con lo spirito attendevano ansiosamente l’adempimento della loro speranza celeste. Al tempo stesso erano incoraggiati a darsi da fare nel servizio del Signore. Sebbene pensassero che il tempo che rimaneva loro nella carne fosse molto breve, compresero che per compiere la predicazione della buona notizia in maniera ordinata ci voleva maggiore direttiva di quando erano solo qualche centinaio. Poco dopo che J. F. Rutherford era diventato il secondo presidente della Watch Tower Society la direttiva assunse nuovi aspetti. La Torre di Guardia inglese del 1º marzo 1917 annunciò che, d’allora in poi, tutto il territorio delle congregazioni in cui dovevano operare sia i colportori che coloro che facevano “opera pastorale” (cioè “visite ulteriori”)e doveva essere assegnato dall’ufficio della Società. Se in una città o in una contea sia colportori che proclamatori locali svolgevano questo servizio di campo, il territorio veniva diviso fra loro da un comitato di distretto nominato localmente. Questa disposizione favorì la fenomenale distribuzione del libro The Finished Mystery nel giro di pochi mesi tra il 1917 e il 1918. Fu anche utile per compiere la distribuzione fulminea di 10.000.000 di copie di una poderosa denuncia della cristianità contenuta in un volantino intitolato “La caduta di Babilonia”.
Poco dopo alcuni funzionari della Società vennero arrestati e il 21 giugno 1918 furono condannati a 20 anni di prigione. La predicazione della buona notizia cessò quasi del tutto. Era questo il tempo in cui si sarebbero finalmente uniti al Signore nella gloria celeste?
Qualche mese più tardi la guerra finì. L’anno dopo i funzionari della Società vennero rilasciati. Erano ancora nella carne. Non era quello che si erano aspettati, ma conclusero che Dio doveva avere ancora del lavoro per loro qui sulla terra.
Avevano appena superato dure prove di fede. Nel 1919 La Torre di Guardia inglese li rafforzò con stimolanti studi scritturali dal tema “Benedetti gli intrepidi”. A questi fece seguito l’articolo “Opportunità di servizio”. Ma i fratelli non immaginavano neanche i grandi sviluppi organizzativi che sarebbero avvenuti nei successivi decenni.
Buon esempio per il gregge
Il fratello Rutherford capiva che affinché l’opera continuasse a procedere in modo ordinato e unificato, per quanto breve potesse essere il tempo, era indispensabile dare un buon esempio al gregge. Gesù aveva paragonato i suoi seguaci a pecore, e le pecore seguono il pastore. Certo, Gesù stesso è il Pastore eccellente, ma si serve anche di anziani come sottopastori del suo popolo. (1 Piet. 5:1-3) Gli anziani dovevano essere uomini che partecipavano all’opera comandata da Gesù e che incoraggiavano altri a fare altrettanto. Dovevano avere veramente lo spirito di evangelizzazione. Al tempo della distribuzione del libro The Finished Mystery, però, alcuni anziani si erano tirati indietro; certuni avevano persino dissuaso apertamente altri dal parteciparvi.
Un provvedimento molto importante al fine di correggere questa situazione fu preso nel 1919 quando iniziò la pubblicazione della rivista The Golden Age, che sarebbe diventata un potente strumento per annunciare che il Regno di Dio è l’unica soluzione durevole dei problemi dell’uomo. Ogni congregazione che desiderava partecipare a questa attività era invitata a chiedere alla Società di essere registrata come “organizzazione di servizio”. Allora veniva nominato dalla Società un direttore, o direttore del servizio, come era chiamato, non soggetto a elezione annuale.f In qualità di rappresentante locale della Società, egli doveva organizzare l’opera, assegnare il territorio e incoraggiare la congregazione a partecipare al servizio di campo. Così, accanto agli anziani e ai diaconi eletti democraticamente, cominciò a delinearsi un altro tipo di struttura organizzativa, che riconosceva che l’autorità di fare nomine non dipendeva dalla congregazione locale e che dava maggiore importanza alla predicazione della buona notizia del Regno di Dio.g
Negli anni successivi l’opera di proclamare il Regno ricevette un enorme impulso, come se fosse mossa da una forza irresistibile. Ciò che avvenne nel 1914 e in seguito rese evidente che la grande profezia in cui il Signore Gesù Cristo aveva descritto la fine del vecchio sistema di cose si stava adempiendo. Alla luce di ciò, nel 1920 La Torre di Guardia indicò che, come predetto in Matteo 24:14, questo era il tempo di proclamare la buona notizia riguardante “la fine del vecchio ordine di cose e l’istituzione del regno del Messia”.h (Matt. 24:3-14) Coloro che nel 1922 assisterono all’assemblea degli Studenti Biblici a Cedar Point (Ohio) se ne andarono con lo slogan “Annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno” che risuonava nei loro orecchi. Il ruolo dei veri cristiani fu evidenziato ancora di più nel 1931 quando venne adottato il nome Testimoni di Geova.
Era chiaro che Geova aveva affidato ai suoi servitori un’opera a cui tutti loro potevano partecipare. La reazione fu entusiastica. Molti fecero enormi cambiamenti nella propria vita per dedicare tutto il loro tempo a quest’opera. Anche un buon numero di coloro che dedicavano solo parte del tempo trascorreva intere giornate nel servizio di campo il fine settimana. In risposta all’incoraggiamento dato dalla Torre di Guardia e dall’Informatore nel 1938 e nel 1939, molti testimoni di Geova in quel tempo si sforzavano coscienziosamente di dedicare 60 ore al mese al servizio di campo.
Fra quegli zelanti Testimoni c’erano numerosi servitori di Geova umili e devoti che erano anziani delle congregazioni. Tuttavia in alcuni luoghi, negli anni ’20 e all’inizio degli anni ’30, parecchi si opponevano all’idea che tutti dovevano partecipare al servizio di campo. Spesso gli anziani eletti democraticamente dichiaravano esplicitamente di non essere d’accordo con quello che diceva La Torre di Guardia circa la responsabilità di predicare fuori della congregazione. Il fatto che rifiutavano di ascoltare ciò che lo spirito di Dio, tramite le Sacre Scritture, diceva al riguardo alla congregazione ostacolava il flusso dello spirito di Dio in quei gruppi. — Riv. 2:5, 7.
Nel 1932 si presero misure per correggere la situazione. La cosa che preoccupava di più non era che alcuni anziani preminenti potessero offendersi o che alcuni di coloro che frequentavano le congregazioni potessero allontanarsi. I fratelli desideravano piuttosto piacere a Geova e fare la sua volontà. Per questo La Torre di Guardia del 15 agosto e 1º settembre di quell’anno (gennaio e febbraio 1933 in italiano) prestò particolare attenzione al soggetto “L’Organizzazione di Geova”.
Quegli articoli mostravano in modo chiaro che tutti coloro che facevano veramente parte dell’organizzazione di Geova dovevano svolgere l’opera che secondo la sua Parola doveva essere svolta in quel periodo di tempo. Sostenevano l’idea che quello di anziano cristiano non era un incarico a cui si poteva essere eletti, ma una condizione a cui pervenire crescendo spiritualmente. Veniva dato speciale risalto alla preghiera di Gesù Cristo che i suoi seguaci potessero essere “tutti uno”, in unione con Dio e Cristo, e quindi uniti fra loro nel fare la volontà di Dio. (Giov. 17:21) Con quale risultato? Il secondo articolo rispondeva: Questo significa che “ciascun membro del residuo [rimanente] dev’essere un testimone del nome e del Regno di Geova Iddio”. La sorveglianza non andava affidata a chi evitava o rifiutava di fare ciò che era ragionevolmente in suo potere per partecipare alla testimonianza pubblica.
Al termine dello studio di questi articoli le congregazioni furono invitate ad adottare una risoluzione in cui si dichiaravano d’accordo. Così l’elezione annuale degli anziani e dei diaconi da parte della congregazione fu eliminata. A Belfast, nell’Irlanda del Nord, come altrove, alcuni dei precedenti “anziani elettivi” si allontanarono; altri che ne condividevano le idee li seguirono. Di conseguenza le file si assottigliarono, ma l’intera organizzazione fu rinvigorita. Quelli che rimasero erano pronti ad assumersi la responsabilità cristiana di dare testimonianza. Invece di votare per eleggere gli anziani, la congregazione — ancora con il metodo democratico — sceglieva un comitato di servizioi composto di uomini spiritualmente maturi che partecipavano attivamente alla testimonianza pubblica. I componenti della congregazione votavano anche per un presidente preposto alle loro adunanze come pure per un segretario e un tesoriere. Tutti questi erano testimoni di Geova attivi.
Ora che la sorveglianza della congregazione era affidata a uomini che si preoccupavano non della propria posizione ma di compiere l’opera di Dio — rendere testimonianza al suo nome e al suo Regno — e che davano il buon esempio prendendovi parte, l’opera procedeva meglio. Benché allora non lo sapessero, c’era molto da fare, una testimonianza assai più estesa di quella che era già stata data, una raccolta inaspettata. (Isa. 55:5) Geova evidentemente li preparava per questo.
Alcuni che avevano la speranza di vivere per sempre sulla terra cominciavano a unirsi a loro.j Comunque la Bibbia aveva predetto il radunamento di una grande moltitudine (o grande folla) che sarebbe stata preservata attraverso la futura grande tribolazione. (Riv. 7:9-14) Nel 1935 fu rivelata l’identità di questa grande moltitudine. Negli anni ’30 i cambiamenti nella scelta dei sorveglianti permisero all’organizzazione di curare meglio l’opera di radunamento, ammaestramento e addestramento della grande folla.
Per la maggior parte dei testimoni di Geova l’espansione dell’opera era un avvenimento elettrizzante. Il ministero di campo assunse un nuovo significato. Alcuni però non erano entusiasti di predicare. Si tiravano indietro e cercavano di giustificare la propria inattività sostenendo che la grande moltitudine sarebbe stata radunata solo dopo Armaghedon. Ma la maggioranza comprese che era un’ulteriore occasione per dimostrare lealtà a Geova e amore per il prossimo.
Quale posto occupavano nella struttura organizzativa quelli della grande folla? Fu mostrato loro il ruolo che la Parola di Dio assegnava al “piccolo gregge” degli unti, ed essi furono lieti di operare in armonia con quella disposizione. (Luca 12:32-44) Inoltre impararono che, come gli unti, avevano la responsabilità di portare la buona notizia ad altri. (Riv. 22:17) Poiché volevano essere sudditi terreni del Regno di Dio, quel Regno doveva avere il primo posto nella loro vita, e dovevano parlarne con zelo ad altri. Per corrispondere alla descrizione che la Bibbia fa di coloro che saranno preservati attraverso la grande tribolazione ed entreranno nel nuovo mondo di Dio, dovevano essere persone che “continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. (Riv. 7:10, 14) Nel 1937, dato che cominciavano a crescere di numero e il loro zelo per il Signore era manifesto, furono invitati anche ad aiutare a portare il carico di responsabilità della sorveglianza della congregazione.
Tuttavia fu ricordato loro che l’organizzazione apparteneva a Geova, non a qualche uomo. Non dovevano esserci divisioni fra il rimanente degli unti e la grande folla di altre pecore. Dovevano operare insieme come fratelli e sorelle nel servizio di Geova. Gesù aveva detto: “Ho altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diverranno un solo gregge, un solo pastore”. (Giov. 10:16) Era evidente che questo si stava realizzando.
Nell’organizzazione erano avvenuti straordinari sviluppi in un periodo di tempo relativamente breve. Ma c’era dell’altro che bisognava fare affinché le congregazioni fossero guidate in piena armonia con le vie di Geova indicate nella sua Parola ispirata?
Organizzazione teocratica
“Teocrazia” significa “dominio di Dio”. Ma le congregazioni erano dirette in maniera veramente teocratica? I Testimoni si limitavano ad adorare Geova o si aspettavano anche che fosse lui a dirigere le cose della congregazione? Si conformavano pienamente a ciò che aveva detto al riguardo nella sua Parola ispirata? L’articolo in due parti “Organizzazione” apparso nella Torre di Guardia del 1º e 15 giugno 1938 (giugno e luglio 1939 in italiano) affermava in modo incisivo: “L’organizzazione di Geova non è in nessuna guisa democratica. Geova è supremo, e la sua organizzazione, il suo governo, è rigorosamente teocratico”. Eppure in quel tempo nelle congregazioni locali dei testimoni di Geova la maggioranza di coloro che erano incaricati della sorveglianza delle adunanze e del servizio di campo venivano scelti ancora in maniera democratica. Dovevano esserci altri cambiamenti.
Ma Atti 14:23 non indicava che nelle congregazioni gli anziani dovevano essere designati ‘per alzata di mano’, come nelle votazioni? Il primo articolo della Torre di Guardia intitolato “Organizzazione” riconobbe che in passato questo versetto era stato mal compreso. Fra i cristiani del I secolo le nomine non avvenivano ‘per alzata di mano’ da parte di tutti i componenti della congregazione, ma fu spiegato, ‘per imposizione delle mani’ degli apostoli e di quelli da loro autorizzati. Questo veniva fatto non partecipando a una votazione della congregazione, ma imponendo le mani su uomini qualificati. Era un simbolo di conferma, approvazione o nomina.k Le congregazioni cristiane del I secolo a volte segnalavano gli uomini qualificati, ma la scelta o approvazione finale spettava agli apostoli, che erano stati incaricati direttamente da Cristo, o a chi era autorizzato da loro. (Atti 6:1-6) La Torre di Guardia fece notare che solo nelle lettere indirizzate a sorveglianti responsabili (Timoteo e Tito) l’apostolo Paolo, sotto la direttiva dello spirito santo, aveva dato istruzioni sulla nomina di sorveglianti. (1 Tim. 3:1-13; 5:22; Tito 1:5) Nessuna delle lettere ispirate indirizzate alle congregazioni conteneva istruzioni del genere.
Come dovevano dunque essere fatte le normali nomine di servizio nelle congregazioni? L’analisi dell’organizzazione teocratica fatta dalla Torre di Guardia indicava in base alle Scritture che Geova aveva nominato Gesù Cristo ‘capo della congregazione’; che al suo ritorno Cristo, il Signore, avrebbe affidato allo “schiavo fedele e discreto” la responsabilità “sopra tutti i suoi averi”; che questo schiavo fedele e discreto era composto da tutti coloro che sulla terra erano stati unti con spirito santo per essere coeredi con Cristo e servivano unitamente sotto la sua direttiva; e che Cristo avrebbe impiegato questa classe dello schiavo per provvedere la necessaria sorveglianza nelle congregazioni. (Col. 1:18; Matt. 24:45-47; 28:18) Sarebbe stato dovere della classe dello schiavo applicare devotamente le chiare istruzioni dell’ispirata Parola di Dio, usandola per determinare chi era qualificato per ricevere incarichi di servizio.
Poiché lo strumento visibile che Cristo avrebbe usato è lo schiavo fedele e discreto (e la storia moderna già passata in rassegna indica che questo “schiavo” si serve della Watch Tower Society come strumento giuridico), La Torre di Guardia spiegò che secondo la procedura teocratica le nomine di servizio dovevano essere fatte tramite questo strumento. E come le congregazioni del I secolo riconoscevano il corpo direttivo di Gerusalemme, così oggi le congregazioni non potrebbero prosperare spiritualmente senza una direttiva centrale. — Atti 15:2-30; 16:4, 5.
Per chiarire i termini, però, fu rilevato che quando La Torre di Guardia menzionava “La Società”, non intendeva semplicemente lo strumento giuridico, ma l’insieme dei cristiani unti che avevano costituito quell’ente giuridico e se ne servivano. Quindi l’espressione stava per lo schiavo fedele e discreto con il suo Corpo Direttivo.
Ancor prima che nel 1938 uscissero sulla Torre di Guardia gli articoli “Organizzazione” le congregazioni di Londra, New York, Chicago e Los Angeles, cresciute al punto che era consigliabile dividerle in gruppi più piccoli, avevano chiesto alla Società di nominare tutti i servitori. La Torre di Guardia del 15 giugno 1938 (luglio 1939 in italiano) invitò tutte le altre congregazioni a fare altrettanto e inviò loro il seguente modello:
“Noi, la schiera del popolo di Dio tratto per il suo nome, residenti a . . . . . . . . . , riconosciamo che il governo di Dio è una pura teocrazia, che Cristo Gesù è nel tempio ed ha assunto il potere ed il controllo sull’organizzazione visibile come su quella invisibile di Geova, che ‘LA SOCIETÀ’ è la rappresentante del Signore sulla terra; perciò noi chiediamo alla ‘Società’ di organizzare questa schiera per il servizio, di nominare i suoi servitori, per modo che noi possiamo lavorare insieme in pace, giustizia, armonia e perfetta unità. Uniamo una lista di nomi di persone appartenenti a questa schiera che ci sembrano più mature e pertanto le meglio adatte per ricoprire le rispettive posizioni designate per il servizio”.l
Praticamente tutte le congregazioni dei testimoni di Geova furono subito d’accordo. Le poche che esitarono ben presto smisero di partecipare alla proclamazione del Regno e quindi smisero di essere testimoni di Geova.
Benefìci della direttiva teocratica
È ovvio che se gli insegnamenti, le norme di condotta e le procedure da seguire nell’organizzazione o nella testimonianza si potevano stabilire localmente, presto l’organizzazione avrebbe perso la sua identità e unità. I fratelli potevano facilmente essere divisi da controversie sociali, culturali e nazionali. La direttiva teocratica avrebbe invece assicurato che i benefìci del progresso spirituale si sarebbero estesi senza impedimenti a tutte le congregazioni del mondo. Così si sarebbe raggiunta la vera unità che secondo la preghiera di Gesù doveva prevalere fra i suoi veri seguaci, e si sarebbe potuta compiere pienamente l’opera di evangelizzazione da lui comandata. — Giov. 17:20-22.
Tuttavia qualcuno ha sostenuto che, favorendo questo cambiamento organizzativo, J. F. Rutherford cercava solo di imporsi maggiormente ai Testimoni e di affermare in tal modo la propria autorità. Stavano così le cose? Non c’è dubbio che il fratello Rutherford era un uomo dalle forti convinzioni. Attestò con vigore e senza compromessi quella che considerava la verità. Poteva essere assai brusco nell’affrontare certe situazioni, quando si accorgeva che qualcuno pensava più a se stesso che all’opera del Signore. Ma davanti a Dio era veramente umile. Karl Klein, che nel 1974 diventò membro del Corpo Direttivo, in seguito scrisse: “Sono state . . . le sue preghiere all’adorazione mattutina a rendermi caro il fratello Rutherford. Pur avendo una voce così potente, quando si rivolgeva a Dio sembrava un ragazzino che parla col suo papà. Che eccellente relazione con Geova rivelava questo!” Il fratello Rutherford era pienamente convinto dell’identità della visibile organizzazione di Geova, e cercò di assicurarsi che nessun uomo o gruppo di uomini potesse impedire ai fratelli locali di ricevere il pieno beneficio del cibo spirituale e della guida che Geova provvedeva ai Suoi servitori.
Benché sia stato per 25 anni presidente della Watch Tower Society e abbia dedicato tutte le sue energie al progresso dell’opera svolta dall’organizzazione, il fratello Rutherford non fu il capo dei testimoni di Geova, e non desiderava esserlo. Nel 1941, all’assemblea di St. Louis (Missouri), poco prima di morire, affrontò questo argomento, dicendo: “Voglio che tutti gli estranei qui presenti sappiano cosa ne pensate del fatto che un uomo sia il vostro capo, così non se lo dimenticheranno. Ogni volta che qualcosa nasce e comincia a crescere, dicono che c’è un uomo, un capo che ha molto seguito. Se in questo uditorio c’è qualcuno che pensa che io che vi sto davanti sia il capo dei testimoni di Geova, dite Sì”. La risposta fu un silenzio assoluto, rotto solo da un energico “No” da parte di diversi presenti. L’oratore continuò: “Se voi che siete qui credete che io sia solo un servitore del Signore, e che noi lavoriamo spalla a spalla in unità, servendo Dio e servendo Cristo, dica Sì”. All’unisono l’assemblea urlò un deciso “Sì!” Il mese dopo l’uditorio in Inghilterra rispose esattamente allo stesso modo.
In alcune zone i benefìci dell’organizzazione teocratica si sentirono subito. Altrove ci volle un po’ di più; coloro che non si dimostrarono servitori maturi e umili col tempo furono rimossi, e ne furono nominati altri.
Comunque, man mano che venivano seguite più pienamente le procedure teocratiche, i testimoni di Geova si rallegravano nel provare di persona quanto era stato predetto in Isaia 60:17. Usando un linguaggio figurato per descrivere il miglioramento che si sarebbe verificato fra i Suoi servitori, Geova Dio dice: “Invece del rame farò venire l’oro, e invece del ferro farò venire l’argento, e invece del legno, il rame, e invece delle pietre, il ferro; e certamente nominerò la pace tuoi sorveglianti e la giustizia tuoi soprintendenti”. Qui non viene descritto quello che avrebbero fatto gli uomini, ma piuttosto quello che avrebbe fatto Dio stesso e i benefìci che ne avrebbero tratto i suoi servitori sottomettendosi. La pace deve prevalere in mezzo a loro. L’amore della giustizia deve essere la forza che li spinge a servire.
Maud Yuille, moglie del sorvegliante della filiale del Brasile, scrisse al fratello Rutherford: “L’articolo ‘Organizzazione’ delle riviste del 1º e del 15 giugno [1938] mi spinge a esprimere in poche parole a te, di cui Geova usa il fedele servizio, la mia gratitudine a Geova per la mirabile disposizione che ha preso per la sua organizzazione visibile, come indicato in queste due Torri di Guardia. . . . Che sollievo vedere la fine dell’‘Autogoverno del villaggio’, inclusi i ‘diritti della donna’ e altre procedure non scritturali che assoggettavano alcune anime alle opinioni locali e al giudizio individuale invece che a [Geova Dio e Gesù Cristo], disonorando così il nome di Geova. È vero che solo ‘recentemente la Società ha definito tutti nell’organizzazione “servitori”’, eppure osservo che già da molti anni nella corrispondenza con i fratelli ti dichiaravi ‘vostro fratello e servitore, per grazia Sua’”.
A proposito di questo cambiamento organizzativo, la filiale della Gran Bretagna riferiva: “Il buon effetto di ciò fu proprio sorprendente. La descrizione poetica e profetica che ne fa Isaia capitolo sessanta è piena di bellezza ma non esagerata. Tutti quelli che erano nella verità ne parlavano. Era il principale argomento di conversazione. Prevaleva un generale senso di rinvigorimento, una prontezza a spingere a fondo un attacco ben mirato. Mentre aumentava la tensione mondiale, nella teocrazia abbondava la gioia”.
I sorveglianti viaggianti rafforzano le congregazioni
L’unità dell’organizzazione fu ulteriormente rafforzata grazie all’attività dei sorveglianti viaggianti. Nel I secolo l’apostolo Paolo si impegnò in modo notevole in questa attività. A volte la svolsero anche altri, come Barnaba, Timoteo e Tito. (Atti 15:36; Filip. 2:19, 20; Tito 1:4, 5) Erano tutti evangelizzatori zelanti. Inoltre con i loro discorsi incoraggiavano le congregazioni. Quando sorgevano problemi che potevano nuocere all’unità delle congregazioni, questi venivano sottoposti al corpo direttivo centrale. Poi, “mentre viaggiavano per le città”, coloro che avevano ricevuto questo incarico “trasmettevano a quelli che erano in esse, affinché li osservassero, i decreti emessi dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme”. Il risultato? “Le congregazioni erano rese ferme nella fede e aumentavano di numero di giorno in giorno”. — Atti 15:1–16:5; 2 Cor. 11:28.
Già negli anni ’70 del secolo scorso il fratello Russell visitava i gruppi di Studenti Biblici — i gruppi di due o tre persone e anche quelli più numerosi — per edificarli spiritualmente. Alcuni fratelli fecero la stessa cosa negli anni ’80. Quindi nel 1894 la Società dispose che oratori qualificati visitassero con maggiore regolarità gli Studenti Biblici per aiutarli a crescere nella conoscenza e nell’apprezzamento per la verità e a essere più uniti.
Se era possibile l’oratore rimaneva un giorno o anche più giorni con un gruppo, pronunciava uno o due discorsi pubblici e poi visitava gruppi più piccoli e singoli individui per parlare di alcune delle cose più profonde della Parola di Dio. Si fece uno sforzo affinché ogni gruppo degli Stati Uniti e del Canada venisse visitato due volte l’anno, anche se di solito non dallo stesso fratello. Nella scelta di questi oratori viaggianti si dava importanza alla mansuetudine, all’umiltà e al chiaro intendimento della verità, come pure alla fedeltà ad essa e alla capacità di insegnarla in modo chiaro. Il loro ministero non era retribuito. Ricevevano vitto e alloggio dai fratelli locali e, nella misura necessaria, la Società rimborsava loro le spese di viaggio. Venivano chiamati pellegrini.
Molti di questi rappresentanti viaggianti della Società erano grandemente amati da quelli che visitavano. A. H. Macmillan, un canadese, è ricordato come un fratello per il quale la Parola di Dio era “come un fuoco ardente”. (Ger. 20:9) Non poteva fare a meno di parlarne, e ne parlava, spesso davanti a un folto pubblico non solo in Canada, ma anche in molte parti degli Stati Uniti e in altri paesi. William Hersee, un altro pellegrino, è ricordato con affetto per la speciale attenzione che prestava ai ragazzi. Anche le sue preghiere facevano una durevole impressione perché rispecchiavano una profonda spiritualità che toccava il cuore di giovani e vecchi.
In quei primi anni per i pellegrini viaggiare non era facile. Ad esempio, per visitare il gruppo vicino a Klamath Falls (Oregon) Edward Brenisen prima prese il treno, poi viaggiò di notte in diligenza e infine su un carro scoperto che a scossoni lo portò su per le montagne fino alla fattoria dove si sarebbero radunati. L’indomani dell’adunanza, di prima mattina, un fratello gli provvide un cavallo perché potesse arrivare alla stazione ferroviaria più vicina, distante un centinaio di chilometri, e da lì raggiungere il prossimo gruppo. Era una vita intensa, ma gli sforzi dei pellegrini diedero buoni risultati. I servitori di Geova furono rafforzati, acquistarono un intendimento unitario della Parola di Dio e si sentirono più vicini fra loro pur essendo molto lontani dal punto di vista geografico.
Nel 1926 il fratello Rutherford cominciò a prendere disposizioni che trasformarono l’opera dei pellegrini da quella di semplici oratori viaggianti a quella di sovrintendenti viaggianti che incoraggiassero le congregazioni al servizio di campo. Per sottolineare le loro nuove responsabilità, nel 1928 furono chiamati direttori regionali del servizio. Essi lavoravano insieme ai fratelli locali, ammaestrandoli personalmente nel servizio di campo. In quel tempo riuscivano a raggiungere ogni congregazione degli Stati Uniti e di alcuni altri paesi circa una volta l’anno, tenendosi pure in contatto con singoli e piccoli gruppi che non erano stati ancora organizzati per il servizio.
Negli anni seguenti l’opera dei sorveglianti viaggianti subì varie modifiche.a Fu molto intensificata nel 1938 quando tutti i servitori delle congregazioni vennero nominati in maniera teocratica. Per alcuni anni le congregazioni furono visitate a intervalli regolari, e questo permise di addestrare ciascuno dei servitori nominati e di dare maggiore aiuto a tutti nel servizio di campo. Nel 1942, prima di essere inviati di nuovo a visitare le congregazioni, i sorveglianti viaggianti seguirono un corso di intensa istruzione; la loro opera divenne così più uniforme. Le visite erano molto brevi (da uno a tre giorni, secondo la grandezza della congregazione). Nel corso della visita essi controllavano le registrazioni della congregazione, si incontravano con tutti i servitori per offrire qualunque consiglio necessario, pronunciavano uno o più discorsi alla congregazione e prendevano la direttiva nel servizio di campo. Nel 1946 le visite furono portate a una settimana per congregazione.
Nel 1938 le visite alle congregazioni furono integrate dal servizio svolto dal servitore regionale con un nuovo incarico. Egli serviva un’area più vasta, dedicando periodicamente una settimana a ciascuno dei fratelli che viaggiavano in una zona (circoscrizione) per visitare le congregazioni. Durante la visita pronunciava discorsi a un’assemblea a cui partecipavano tutte le congregazioni di quella zona.b Questa disposizione era di grande incentivo per i fratelli e permetteva regolarmente di battezzare i nuovi discepoli.
“Qualcuno che ami il servizio”
Fra coloro che iniziarono a svolgere questo servizio nel 1936 c’era John Booth, che nel 1974 divenne membro del Corpo Direttivo. Durante il colloquio che precedette la sua nomina a sovrintendente viaggiante, gli fu detto: “Non ci servono grandi oratori, ma qualcuno che ami il servizio, prenda la direttiva nel servizio e ne parli alle adunanze”. Il fratello Booth amava il servizio di Geova, come dimostrava lo zelante servizio di pioniere da lui svolto dal 1928 e, sia con l’esempio che con parole d’incoraggiamento, suscitò in altri zelo per l’opera di evangelizzazione.
La prima congregazione che visitò, nel marzo 1936, fu quella di Easton (Pennsylvania). In seguito scrisse: “Di solito arrivavo di mattina, in tempo per il servizio di campo; nel tardo pomeriggio tenevo un’adunanza con i servitori della compagnia e poi un’altra con tutta la compagnia. In genere rimanevo solo due giorni con le compagnie e un giorno soltanto con i gruppi più piccoli, per cui a volte in una settimana ne visitavo sei. Ero sempre in viaggio”.
Due anni dopo, nel 1938, fu incaricato, come servitore regionale, di tenere ogni settimana un’assemblea di zona (ora chiamata assemblea di circoscrizione). Queste assemblee contribuirono a rafforzare i fratelli in un periodo in cui in alcune regioni la persecuzione stava diventando intensa. Ricordando quei giorni e le diverse responsabilità che aveva, il fratello Booth disse: “Quella stessa settimana [in cui fui invitato a deporre in un processo a carico di una sessantina di Testimoni a Indianapolis (Indiana)] ero imputato in un’altra causa che si tenne a Joliet (Illinois), ero procuratore per conto di un fratello in un altro processo celebrato a Madison (Indiana), e in più dovevo sovrintendere ogni settimana a un’assemblea di zona”.
Due anni dopo che, nel 1946, le assemblee di zona (ora assemblee di circoscrizione) erano riprese, Carey Barber fu uno di coloro che vennero nominati servitori di distretto. Era già stato membro della famiglia Betel di Brooklyn per 25 anni. Il suo primo distretto includeva tutta la parte occidentale degli Stati Uniti. All’inizio per andare da un’assemblea all’altra doveva percorrere circa 1.600 chilometri alla settimana. Man mano che il numero e la grandezza delle congregazioni aumentavano, le distanze diminuivano e spesso diverse assemblee di circoscrizione si tenevano in una sola metropoli. Dopo 29 anni di esperienza come sorvegliante viaggiante, nel 1977 il fratello Barber fu invitato a tornare alla sede centrale come membro del Corpo Direttivo.
In tempo di guerra e di intensa persecuzione i sorveglianti viaggianti spesso rischiarono la libertà e la vita per aver cura del benessere spirituale dei fratelli. In Belgio, durante l’occupazione tedesca, André Wozniak continuò a visitare le congregazioni e aiutò a fornire loro la letteratura. Spesso aveva la Gestapo alle calcagna, ma non riuscirono mai a prenderlo.
In Rhodesia (ora Zimbabwe) alla fine degli anni ’70 la gente viveva nel timore, e durante il periodo della guerra civile era difficile viaggiare. Ma i sorveglianti viaggianti dei testimoni di Geova, quali pastori amorevoli, dimostrarono di essere “come un luogo per riparare dal vento” per i fratelli. (Isa. 32:2) Alcuni camminarono per giorni nella boscaglia, andando su e giù per le montagne, attraversando fiumi pericolosi, dormendo di notte all’aperto, tutto per raggiungere congregazioni e proclamatori isolati e incoraggiarli a rimanere saldi nella fede. Uno di questi, Isaiah Makore, si salvò per un pelo mentre le pallottole gli fischiavano sopra la testa durante uno scontro fra soldati governativi e “combattenti per la libertà”.
Altri sorveglianti viaggianti hanno servito per molti anni l’organizzazione in campo internazionale. I presidenti della Watch Tower Society spesso si sono recati in altri paesi per occuparsi di faccende organizzative e parlare alle assemblee. Queste visite hanno contribuito enormemente a far sì che i testimoni di Geova di tutti i paesi si sentissero davvero parte di una fratellanza internazionale. Il fratello Knorr in particolare svolse regolarmente questa attività, visitando ogni filiale e ogni casa missionaria. Poiché l’organizzazione cresceva, il mondo fu diviso in dieci zone internazionali affinché, a partire dal 1º gennaio 1956, questo servizio continuasse a essere svolto in maniera regolare da fratelli qualificati, sotto la direttiva del presidente. Le visite di zona, fatte ora sotto la direttiva del Comitato del Servizio del Corpo Direttivo, continuano a favorire l’unità mondiale e il progresso dell’intera organizzazione.
Altri importanti sviluppi ancora hanno contribuito alla formazione dell’attuale struttura organizzativa.
Ulteriore allineamento organizzativo
L’8 gennaio 1942, in piena seconda guerra mondiale, morì Joseph F. Rutherford e Nathan H. Knorr diventò il terzo presidente della Watch Tower Society. L’organizzazione era sotto forte pressione a motivo delle restrizioni imposte alla sua attività in molti paesi, della violenza di turbe mascherata da patriottismo e dell’arresto di Testimoni che distribuivano letteratura biblica nel ministero pubblico. Un cambiamento d’amministrazione avrebbe fatto rallentare l’opera in un tempo così critico? I fratelli responsabili si rivolsero a Geova per avere la sua guida e la sua benedizione. In armonia con il desiderio di avere la guida divina, riesaminarono la stessa struttura amministrativa per vedere se c’erano campi in cui poteva divenire più conforme alle vie di Geova.
Poi, nel 1944, fu tenuta un’assemblea di servizio a Pittsburgh (Pennsylvania), in concomitanza con l’adunanza annuale della Watch Tower Society. Il 30 settembre, prima di quell’adunanza fu pronunciata una serie di discorsi molto importanti su ciò che le Scritture dicono a proposito dell’organizzazione dei servitori di Geova.c Ci si occupò del Corpo Direttivo. In quell’occasione venne sottolineato che il principio teocratico si doveva applicare a tutti gli enti di cui si serviva la classe dello schiavo fedele e discreto. Fu spiegato che non tutti i “consacrati” facevano parte della società legalmente costituita. Questa semplicemente li rappresentava, essendo un ente giuridico che agiva per conto loro. Tuttavia, dal momento che la Società era l’editrice usata per provvedere ai testimoni di Geova pubblicazioni che contenevano luce spirituale, era logico e necessario che il Corpo Direttivo fosse intimamente legato ai suoi funzionari e dirigenti. La Società svolgeva le sue attività seguendo pienamente i princìpi teocratici?
Lo statuto della Società prevedeva una partecipazione per cui la contribuzione complessiva di 10 dollari dava diritto a un voto in relazione alla scelta dei membri del consiglio direttivo e dei funzionari della Società. Forse sembrava che le contribuzioni fossero prova di sincero interesse per l’opera dell’organizzazione. Tuttavia questa disposizione presentava dei problemi. Il fratello Knorr, presidente della Società, spiegò che in base allo statuto della Società sembrava “che la possibilità di divenir parte del corpo direttivo [dipendesse] dalle contribuzioni alla Società legale. Ma secondo la volontà di Dio questo procedimento non sarebbe stato tollerato fra il Suo vero e scelto popolo”.
Senz’altro Charles Taze Russell, che per i primi 32 anni di esistenza della Società aveva avuto una posizione di primo piano nel corpo direttivo, aveva contribuito più di tutti finanziariamente, fisicamente e mentalmente a favore della Società. Ma non era stata una contribuzione pecuniaria a determinare come il Signore si era servito di lui: la sua dedicazione completa, il suo zelo instancabile, la sua presa di posizione senza compromessi a favore del Regno di Dio e la sua fedeltà e lealtà incrollabile avevano dimostrato agli occhi di Dio che era idoneo per il servizio. Nell’organizzazione teocratica si applica la regola: “Dio ha posto le membra nel corpo, ciascuna di esse, come gli è piaciuto”. (1 Cor. 12:18) Il fratello Knorr proseguì rilevando che lo statuto prevedeva l’emissione di azioni che davano diritto di voto a coloro che avevano contribuito finanziariamente all’opera della Società, per cui tendeva a offuscare o usurpare questo principio teocratico in riferimento al corpo direttivo; e tendeva anche a comprometterlo o a ostacolarlo.
Perciò il 2 ottobre 1944 all’adunanza annuale di tutti i votanti fu deciso all’unanimità che lo statuto della Società venisse riveduto affinché fosse più aderente ai princìpi teocratici. Il numero dei membri non sarebbe più stato illimitato, ma da 300 a 500, e questi sarebbero stati tutti uomini scelti dal consiglio direttivo, non in base a contribuzioni pecuniarie, ma in quanto maturi, attivi, fedeli testimoni di Geova che svolgevano a tempo pieno l’opera dell’organizzazione o erano ministri attivi nelle loro congregazioni. Questi avrebbero eletto il consiglio direttivo, il quale avrebbe poi scelto i propri funzionari. Le nuove disposizioni entrarono in vigore l’anno dopo, il 1º ottobre 1945. Che protezione si è dimostrata questa in un’era in cui elementi ostili hanno spesso manipolato le cose in modo da assumere il controllo di società per poi ristrutturarle secondo i propri fini!
La benedizione di Geova su questi notevoli passi avanti per conformarsi ai princìpi teocratici è stata evidente. Nonostante le enormi pressioni a cui fu sottoposta l’organizzazione durante la seconda guerra mondiale, il numero dei proclamatori del Regno continuò a crescere. Essi continuarono senza posa a dare vigorosa testimonianza intorno al Regno di Dio. Dal 1939 al 1946 ci fu lo straordinario aumento del 157 per cento e i testimoni di Geova portarono la buona notizia in altri sei paesi. Nei successivi 25 anni i Testimoni attivi aumentarono ancora dell’800 per cento, e fecero rapporto della loro attività regolare in altri 86 paesi.
Speciale addestramento per i sorveglianti
Secondo alcuni osservatori esterni quando l’organizzazione sarebbe diventata più grande le sue norme si sarebbero inevitabilmente abbassate. La Bibbia invece aveva predetto che fra i servitori di Geova avrebbero prevalso giustizia e pace. (Isa. 60:17) Per questo i sorveglianti responsabili dovevano ricevere un’istruzione biblica accurata e continua, avere un chiaro intendimento delle sue norme giudiziarie ed essere coerenti nell’applicarle. Questa istruzione è stata impartita. Nella Torre di Guardia è stato provveduto in modo progressivo un profondo studio delle giuste norme di Dio e ogni congregazione dei testimoni di Geova ha studiato sistematicamente questo materiale. Ma, oltre a ciò, i sorveglianti del gregge hanno ricevuto ulteriore istruzione.
I principali responsabili delle filiali della Società sono stati convocati per speciali corsi di addestramento in occasione delle assemblee internazionali. Dal 1961 al 1965 incluso, speciali corsi di studio, che duravano da otto a dieci mesi, furono tenuti apposta per loro a New York. Dal 1977 al 1980 ci fu un’altra serie di corsi speciali per loro della durata di cinque settimane. Il corso includeva uno studio versetto per versetto di tutti i libri della Bibbia e prendeva in esame particolari riguardanti l’organizzazione e modi per promuovere la predicazione della buona notizia. Fra i testimoni di Geova non esistono distinzioni nazionalistiche. In qualsiasi paese vivano si attengono alle stesse alte norme bibliche e credono e insegnano le stesse cose.
Si è prestata particolare attenzione anche ai sorveglianti di circoscrizione e di distretto. Molti di loro hanno frequentato la Scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead) o una delle sue succursali. Inoltre periodicamente si riuniscono nelle filiali della Società o si incontrano in altri locali adatti per seminari di alcuni giorni o di una settimana.
Nel 1959 fu attuato un altro notevole provvedimento: la Scuola di Ministero del Regno per i sorveglianti di circoscrizione e di distretto e anche per i sorveglianti di congregazione. Inizialmente il corso durava un intero mese. Per un anno venne tenuto negli Stati Uniti, poi il materiale fu tradotto in altre lingue e fu usato progressivamente in tutto il mondo. Poiché non tutti i sorveglianti potevano assentarsi dal lavoro secolare per un mese intero, a partire dal 1966 il corso fu ridotto a due settimane.
Questa scuola non era un seminario teologico in cui degli uomini venivano preparati per l’ordinazione. Quelli che la frequentavano erano già ministri ordinati. Molti di loro erano sorveglianti e pastori del gregge da decenni. Questo corso di studio dava loro l’opportunità di esaminare nei particolari le istruzioni della Parola di Dio relative alla loro opera. Veniva messo in risalto sia l’importanza del ministero di campo che il modo di svolgerlo con efficacia. Date le mutevoli norme morali del mondo, veniva dedicato parecchio tempo anche a trattare la necessità di sostenere le norme bibliche riguardanti la moralità. Ultimamente ci sono stati seminari ogni due o tre anni, e inoltre diverse volte all’anno i sorveglianti viaggianti hanno tenuto adunanze con gli anziani locali. Queste adunanze permettono di prestare particolare attenzione ai bisogni attuali, sono una salvaguardia contro qualsiasi deviazione dalle norme bibliche e aiutano a risolvere in modo uniforme le situazioni che si presentano in tutte le congregazioni.
I testimoni di Geova prendono a cuore l’esortazione di 1 Corinti 1:10: “Vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. Questo non è un conformismo obbligato; è il risultato della conoscenza delle vie di Dio esposte nella Bibbia. I testimoni di Geova sono lieti di seguire le sue vie e si rallegrano del suo proposito. Se qualcuno non desidera più vivere secondo le norme bibliche, è libero di lasciare l’organizzazione. Ma se comincia a predicare altre credenze o a disprezzare la morale della Bibbia, i sorveglianti intervengono per proteggere il gregge. L’organizzazione applica il consiglio biblico: “[Tenete] d’occhio quelli che causano divisioni e occasioni d’inciampo contro l’insegnamento che avete imparato, ed evitateli”. — Rom. 16:17; 1 Cor. 5:9-13.
La Bibbia aveva predetto che Dio avrebbe fatto in modo che fra i suoi servitori esistesse un clima del genere, in cui la giustizia sarebbe prevalsa e avrebbe portato un pacifico frutto. (Isa. 32:1, 2, 17, 18) Queste condizioni attraggono chi ama ciò che è giusto.
Quante persone amanti della giustizia saranno radunate prima della fine del vecchio sistema? I testimoni di Geova non lo sanno. Ma Geova sa cosa richiederà la sua opera, e a suo tempo e a suo modo farà sì che la sua organizzazione sia pronta per occuparsene.
Preparati per una crescita vertiginosa
Quando, secondo le indicazioni del Corpo Direttivo, si iniziarono a fare ricerche per preparare l’opera di consultazione Ausiliario per capire la Bibbia, una volta ancora si esaminò il modo in cui era organizzata la congregazione cristiana del I secolo. Si fece un attento studio dei termini biblici “anziano”, “sorvegliante” e “ministro”. L’odierna organizzazione dei testimoni di Geova poteva adeguarsi più pienamente al modello preservato nelle Scritture?
I servitori di Geova erano decisi a continuare a sottomettersi alla direttiva divina. A una serie di assemblee tenute nel 1971 si prestò attenzione alle disposizioni vigenti nella congregazione cristiana primitiva. Venne fatto notare che nell’uso biblico il termine presbỳteros (anziano) non si riferiva solo alle persone anziane e neppure si applicava a tutti quelli che erano spiritualmente maturi nelle congregazioni. Era usato in particolare per indicare i sorveglianti delle congregazioni. (Atti 11:30; 1 Tim. 5:17; 1 Piet. 5:1-3) Questi ricevevano il loro incarico ufficiale per nomina, in armonia con i requisiti che furono inclusi nelle Scritture ispirate. (Atti 14:23; 1 Tim. 3:1-7; Tito 1:5-9) Nelle congregazioni in cui c’erano diversi uomini qualificati c’era più di un anziano. (Atti 20:17; Filip. 1:1) Questi costituivano “il corpo degli anziani”, i quali avevano tutti la stessa posizione ufficiale, senza che uno eccellesse o avesse più potere nella congregazione. (1 Tim. 4:14) Per assistere gli anziani, fu spiegato, venivano nominati anche “servitori di ministero”, secondo i requisiti elencati dall’apostolo Paolo. — 1 Tim. 3:8-10, 12, 13.
Si presero subito disposizioni per rendere l’organizzazione più aderente al modello biblico, iniziando dal Corpo Direttivo stesso. I membri non dovevano necessariamente essere sette come i membri del consiglio direttivo della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, che erano stati una specie di corpo direttivo per i testimoni di Geova. Il numero dei membri del Corpo Direttivo non era stabilito. Nel 1971 erano 11; per alcuni anni sono stati 18; nel 1992 erano 12. Sono tutti uomini unti da Dio come coeredi di Gesù Cristo. Nel 1992 i 12 membri del Corpo Direttivo avevano complessivamente al loro attivo più di 728 anni di servizio a tempo pieno come ministri di Geova Dio.
Il 6 settembre 1971 fu deciso che alle adunanze del Corpo Direttivo la presidenza doveva ruotare annualmente secondo l’ordine alfabetico dei membri. Questo entrò in vigore il 1º ottobre. Inoltre i membri del Corpo Direttivo avrebbero presieduto a turno per una settimana l’adorazione mattutina e lo studio Torre di Guardia alla sede centrale.d Questa disposizione andò in vigore il 13 settembre 1971, e Frederick W. Franz diresse il programma dell’adorazione mattutina alla sede centrale della Società a Brooklyn.
Durante l’anno seguente vennero fatti i preparativi per apportare modifiche alla sorveglianza delle congregazioni. Non ci sarebbe più stato un solo servitore di congregazione assistito da un determinato numero di altri servitori. Gli uomini che erano scritturalmente qualificati sarebbero stati nominati anziani. Altri, che soddisfacevano i requisiti indicati dalla Bibbia, sarebbero stati nominati servitori di ministero. Questo permise a un maggior numero di fratelli di assumere responsabilità nelle congregazioni e così fare preziosa esperienza. Nessun testimone di Geova aveva la più pallida idea che nei successivi 21 anni il numero delle congregazioni sarebbe aumentato del 156 per cento, salendo a 69.558 nel 1992. Ma il Capo della congregazione, il Signore Gesù Cristo, stava evidentemente facendo i preparativi per ciò che doveva avvenire.
All’inizio degli anni ’70 si valutò attentamente un’ulteriore riorganizzazione del Corpo Direttivo. Sin dalla costituzione della Watch Tower Bible and Tract Society nel 1884 l’ufficio del presidente si era occupato della pubblicazione della letteratura, della sorveglianza dell’opera mondiale di evangelizzazione e delle disposizioni per le scuole e le assemblee. Ma, dopo avere analizzato e discusso con cura i particolari per molti mesi, il 4 dicembre 1975 venne adottata all’unanimità una nuova disposizione: furono formati i sei comitati del Corpo Direttivo.
Il Comitato del Presidente (composto dell’attuale presidente del Corpo Direttivo, del precedente presidente e del prossimo presidente) viene avvertito di gravi situazioni d’emergenza, disastri e campagne di persecuzione, e insieme al Corpo Direttivo provvede subito al da farsi. Il Comitato degli Scrittori sovrintende alla preparazione del cibo spirituale in forma stampata, registrato su cassette audio e video per i testimoni di Geova e perché sia distribuito al pubblico, e sorveglia il lavoro di traduzione in centinaia di lingue. Il Comitato dell’Insegnamento ha la responsabilità di sovrintendere a scuole e assemblee di circoscrizione, di distretto e internazionali per il popolo di Geova, e anche all’istruzione della famiglia Betel e alla preparazione del materiale da usare per questi scopi. Il Comitato del Servizio sovrintende a tutti i settori dell’opera di evangelizzazione, inclusa l’attività delle congregazioni e dei sorveglianti viaggianti. La stampa, la pubblicazione e la spedizione della letteratura e anche il funzionamento degli stabilimenti e il disbrigo di questioni legali e finanziarie sono tutti affidati al Comitato Editoriale. Infine il Comitato del Personale provvede all’assistenza personale e spirituale dei membri delle famiglie Betel e a invitare altri a servire nelle Betel di tutto il mondo.
Altri comitati si occupano degli stabilimenti, delle case Betel e dei poderi collegati con la sede centrale. In questi comitati il Corpo Direttivo si avvale delle capacità di componenti della “grande folla”. — Riv. 7:9, 15.
Sono state apportate modifiche anche alla sorveglianza delle filiali della Società. Dal 1º febbraio 1976 ogni filiale è affidata a un comitato di tre o più membri, secondo i bisogni e la grandezza della filiale. Questi, sotto la guida del Corpo Direttivo, si occupano dell’opera del Regno nella loro zona.
Nel 1992 è stata data ulteriore assistenza al Corpo Direttivo incaricando alcuni fratelli, principalmente della grande folla, di partecipare alle adunanze e ai lavori dei comitati degli Scrittori, dell’Insegnamento, del Servizio, Editoriale e del Personale.e
Questo allargamento si è dimostrato molto utile. Insieme alle modifiche già avvenute nelle congregazioni, ha contribuito a eliminare qualsiasi ostacolo che potrebbe impedire a qualcuno di riconoscere che il Capo della congregazione è Cristo. Il fatto che diversi fratelli si consiglino insieme su questioni riguardanti l’opera del Regno si è rivelato molto proficuo. Inoltre questa riorganizzazione ha reso possibile provvedere la necessaria supervisione nelle numerose zone in cui ce n’è stato urgente bisogno in un’epoca che ha visto crescere l’organizzazione con un ritmo veramente vertiginoso. Molto tempo fa Geova aveva predetto per mezzo del profeta Isaia: “Il piccolo stesso diverrà mille, e l’esiguo una nazione potente. Io stesso, Geova, l’affretterò al suo proprio tempo”. (Isa. 60:22) Non solo l’ha affrettato ma ha anche fornito la direttiva necessaria affinché la sua organizzazione visibile fosse in grado di farvi fronte.
L’immediato interesse dei testimoni di Geova è l’opera che Dio ha dato loro da fare in questi ultimi giorni del vecchio mondo, e sono ben organizzati per compierla. I testimoni di Geova vedono la prova lampante che questa organizzazione non è degli uomini ma di Dio e che il Figlio di Dio, Gesù Cristo, la dirige. Quale Re regnante, Gesù salvaguarderà i suoi sudditi fedeli attraverso la grande tribolazione e si assicurerà che siano organizzati in modo efficiente per fare la volontà di Dio durante il Millennio.
[Note in calce]
a Nel 1894 il fratello Russell aveva disposto che la Zion’s Watch Tower Tract Society inviasse come oratori fratelli qualificati, muniti di un attestato firmato da usare nel presentarsi ai gruppi locali. Quegli attestati non conferivano l’autorizzazione a predicare né indicavano che si dovessero accettare le parole dell’oratore senza esaminarle bene alla luce della Parola di Dio. Tuttavia, siccome alcuni ne fraintesero lo scopo, nel giro di un anno il fratello Russell si fece restituire gli attestati. Si sforzò prudentemente di evitare qualsiasi cosa che agli osservatori potesse sembrare una classe clericale.
b Zion’s Watch Tower dell’ottobre-novembre 1881, pp. 8-9.
c A volte i gruppi locali venivano chiamati “chiese”, in armonia con il linguaggio usato nella King James. Erano chiamati anche “ecclesie”, secondo il termine usato nel testo greco della Bibbia. Veniva usato inoltre il termine “classe”, perché in realtà si trattava di un gruppo di studenti che si radunava regolarmente per studiare. In seguito furono chiamati “schiere” o “compagnie”, e questo perché capivano di essere impegnati in un combattimento spirituale. (Vedi Salmo 68:11, KJ, margine). Dopo la pubblicazione della Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane nel 1950, il termine biblico “congregazione” in lingua moderna entrò nell’uso comune in quasi tutti i paesi.
d Il significato letterale del termine usato nel testo greco della Bibbia (cheirotonèo) è “allungare, stendere o alzare la mano”, e, per estensione, poteva anche significare “eleggere o scegliere per un incarico per alzata di mano”. — J. Parkhurst, A Greek and English Lexicon to the New Testament, 1845, p. 673.
e Per ulteriori particolari vedi il capitolo 25 “Predicazione pubblica e di casa in casa”.
f Tramite il direttore del servizio, a partire dal 1919 ogni settimana si faceva rapporto alla Società del servizio di campo svolto dai componenti della congregazione, o classe.
g Come spiegava il pieghevole Organization Method, ogni congregazione doveva eleggere un assistente del direttore e un contabile. Questi, insieme al direttore nominato dalla Società, costituivano il locale comitato di servizio.
h La Torre di Guardia inglese del 1º luglio 1920, pp. 195-200.
i A quel tempo il comitato di servizio includeva non più di dieci fratelli. Uno di questi era il direttore del servizio, che non veniva eletto localmente, ma era nominato dalla Società. Gli altri cooperavano con lui per predisporre e svolgere l’opera di testimonianza.
j Per diversi anni, dal 1932 in poi, vennero chiamati Gionadab.
k Quando si afferma che il verbo greco cheirotonèo significa solo ‘eleggere per alzata di mano’, non si tiene conto dell’ulteriore significato del termine. Infatti il Grande Lessico del Nuovo Testamento di G. Kittel (vol. XV, coll. 696-8, Paideia, Brescia, 1988) dice che indica “l’atto di alzare la mano per esprimere voto favorevole . . . Ma [cheirotonèo] può prendere anche il senso di nominare . . . scegliere. . . . In Act. 14,23 non si pensa ad una elezione da parte della comunità, bensí alla nomina dei presbiteri da parte di Paolo e Barnaba”. Questo significato era comune ai giorni degli apostoli; il termine fu usato in questo senso da Giuseppe Flavio, storico ebreo del I secolo, nelle Antichità giudaiche (VI, iv, 2 e xiii, 9). La costruzione grammaticale stessa di Atti 14:23 nel greco originale indica che erano stati Paolo e Barnaba a compiere l’azione ivi descritta.
l Poi, quello stesso anno, 1938, ulteriori particolari furono pubblicati in un pieghevole di quattro pagine, Organization Instructions, dove veniva spiegato che la congregazione locale doveva nominare un comitato che la rappresentasse. Questo comitato doveva esaminare i fratelli alla luce dei requisiti esposti nelle Scritture e segnalarli alla Società. Quando visitavano le congregazioni i rappresentanti viaggianti della Società riesaminavano i requisiti dei fratelli locali e la fedeltà con cui assolvevano il loro incarico. Nel fare le nomine la Società teneva conto anche delle loro segnalazioni.
a Dal 1894 al 1927 gli oratori viaggianti inviati dalla Società furono chiamati prima rappresentanti della Tower Tract Society, poi pellegrini. Dal 1928 al 1936, dando maggiore risalto al servizio di campo, furono chiamati direttori del servizio regionali. A partire dal luglio 1936, per sottolineare il tipo di rapporto che avevano con i fratelli locali, presero il nome di servitori regionali. Dal 1938 al 1941 i servitori di zona ricevettero l’incarico di lavorare a turno con un certo numero di congregazioni, rivisitando gli stessi gruppi a intervalli regolari. Nel 1942, dopo un’interruzione di circa un anno, questo servizio riprese con i servitori dei fratelli. Nel 1948 venne adottato il termine servitore di circoscrizione, ora sorvegliante di circoscrizione.
Dal 1938 a tutto il 1941 i servitori regionali, con un nuovo incarico, servirono regolarmente le assemblee locali, dove i Testimoni di una determinata zona si radunavano per un programma speciale. Quando quest’opera venne ripresa nel 1946, questi sorveglianti viaggianti furono chiamati servitori di distretto, ora sorveglianti di distretto.
b Questa disposizione entrò in vigore il 1º ottobre 1938. Durante gli anni della guerra divenne sempre più difficile tenere assemblee, perciò le assemblee di zona verso la fine del 1941 furono sospese. Ricominciarono però nel 1946, e le occasioni in cui un certo numero di congregazioni si radunavano insieme per ricevere speciale istruzione furono chiamate assemblee di circoscrizione.
c Il contenuto di questi discorsi si trova nella Torre di Guardia del 15 ottobre e 1º novembre 1944 (ottobre e novembre 1945 in italiano).
d In seguito furono scelti altri membri della famiglia Betel per questi incarichi.
[Testo in evidenza a pagina 204]
Fra loro non c’era posto per una classe clericale
[Testo in evidenza a pagina 205]
Non intendevano stabilire una “organizzazione terrena”
[Testo in evidenza a pagina 206]
Come avveniva la scelta degli anziani?
[Testo in evidenza a pagina 212]
Un direttore nominato dalla Società
[Testo in evidenza a pagina 213]
Alcuni anziani non volevano predicare fuori della congregazione
[Testo in evidenza a pagina 214]
Le file si assottigliarono, ma l’intera organizzazione fu rinvigorita
[Testo in evidenza a pagina 218]
Come dovevano essere fatte le nomine?
[Testo in evidenza a pagina 220]
Rutherford cercava solo di imporsi maggiormente?
[Testo in evidenza a pagina 222]
Si teneva in contatto con i gruppi di due o tre persone e anche con quelli più numerosi
[Testo in evidenza a pagina 223]
Nuove responsabilità per i sorveglianti viaggianti
[Testo in evidenza a pagina 234]
Un Corpo Direttivo ampliato con presidenza a turno
[Testo in evidenza a pagina 235]
Sorveglianza necessaria in un’epoca di crescita vertiginosa
[Riquadro a pagina 207]
Perché questo cambiamento?
Quando gli fu chiesto perché avesse cambiato parere riguardo alla scelta degli anziani nei vari gruppi del popolo del Signore, C. T. Russell rispose:
“Prima di tutto mi affretto ad assicurarvi che non ho mai avanzato pretese di infallibilità. . . . Non neghiamo di crescere in conoscenza, e che ora vediamo in una luce leggermente diversa la volontà del Signore rispetto agli Anziani o capi dei vari gruppetti del suo popolo. Il nostro errore di giudizio stava nell’aspettarci troppo dai cari fratelli che, essendo venuti nella Verità prima, sono diventati i capi naturali di queste piccole compagnie. Il concetto ideale che ne avevamo, e che ci era caro, era che la conoscenza della Verità avrebbe avuto su di loro l’effetto di renderli molto umili, facendo capire loro la propria piccolezza, e che qualunque cosa sapessero e fossero in grado di presentare ad altri dipendeva dall’essere portavoce di Dio e usati da lui. Ci illudevamo che in ogni senso della parola sarebbero stati esempi per il gregge; e che se la provvidenza del Signore avesse portato nella piccola compagnia uno o più [fratelli] parimenti capaci, o più capaci, di presentare la Verità, lo spirito di amore li avrebbe indotti a stimarsi a vicenda, e quindi ad aiutarsi e incitarsi l’un l’altro a partecipare al servizio della Chiesa, il corpo di Cristo.
“Con questo pensiero in mente abbiamo concluso che per la maggior misura di grazia e verità ora goduta e apprezzata dal consacrato popolo del Signore non sarebbe stato necessario seguire la strada indicata dagli apostoli nella Chiesa primitiva. Il nostro errore stava nel non renderci conto che le disposizioni indicate dagli apostoli sotto la divina sorveglianza sono superiori a qualsiasi cosa altri possano ideare, e che la Chiesa nel suo insieme avrà bisogno delle regole indicate dagli apostoli finché, essendo trasformati mediante la risurrezione, saremo resi completi e perfetti e saremo direttamente in unione con il Signore.
“Ci siamo accorti un po’ alla volta del nostro errore osservando tra i cari fratelli un certo spirito di rivalità, e da parte di molti un desiderio di detenere il primato nelle adunanze come una carica anziché come un servizio, e di escludere e impedire che assumano la direttiva altri fratelli che hanno le stesse doti naturali e la stessa conoscenza della Verità e competenza nel maneggiare la spada dello Spirito”. — “Zion’s Watch Tower” del 15 marzo 1906, pagina 90.
[Riquadro/Immagini alle pagine 208 e 209]
Locali usati un secolo fa dalla Società nella zona di Pittsburgh
La Casa Biblica, che si vede nella foto, fu la sede centrale per 19 anni, dal 1890 al 1909f
Qui c’era lo studio del fratello Russell
Membri della famiglia della Casa Biblica che servivano qui nel 1902
In questo edificio c’erano un reparto composizione (in alto a destra), un reparto spedizioni (in basso a destra), un deposito di letteratura, alloggi per il personale e una cappella (sala di riunione) con circa 300 posti a sedere
[Nota in calce]
f Nel 1879 la sede centrale si trovava al 101 della Fifth Avenue a Pittsburgh (Pennsylvania). Nel 1884 l’ufficio fu trasferito al 44 di Federal Street ad Allegheny (nella parte nord di Pittsburgh); e poi, lo stesso anno, al 40 di Federal Street (che nel 1887 diventò il 151 di Robinson Street). Nel 1889, quando ci voleva più spazio, il fratello Russell costruì la Casa Biblica ai numeri 56-60 (in seguito 610-614) di Arch Street ad Allegheny. Per un breve periodo tra il 1918 e il 1919 l’ufficio principale fu trasferito di nuovo a Pittsburgh, al terzo piano del 119 di Federal Street.
[Riquadro a pagina 211]
Di chi è quest’opera?
Verso la fine della sua vita terrena Charles Taze Russell scrisse: “Troppo spesso il popolo di Dio dimentica che il Signore stesso è alla testa della Sua opera. Troppo spesso si pensa: Noi compiremo un’opera e convinceremo Dio a collaborare con noi nella nostra opera. Facciamoci un’idea corretta della cosa e rendiamoci conto che Dio si è proposto di compiere una grande opera e la attuerà; e che questa avrà successo, del tutto indipendentemente da noi e dai nostri sforzi; e che un grande privilegio concesso al popolo di Dio è collaborare con il Creatore nell’attuare i Suoi piani, i Suoi progetti, le Sue disposizioni, come vuole Lui. Guardando le cose da questo punto di vista, la nostra preghiera e la nostra attesa saranno volte a conoscere e fare la volontà del Signore, contenti qualunque sia il nostro ruolo, dal momento che chi ci guida è il nostro Dio. Questo è il programma che la Watch Tower Bible and Tract Society ha cercato di seguire”. — “La Torre di Guardia” inglese del 1º maggio 1915.
[Riquadro/Immagine a pagina 215]
Questionario del V.D.M.
Le lettere V.D.M. stanno per le parole latine “Verbi Dei Minister”, cioè Ministro della Parola di Dio.
Nel 1916 la Società preparò una serie di domande su argomenti scritturali. Gli oratori che dovevano rappresentare la Società furono invitati a rispondere per iscritto alle domande. Questo permise alla Società di conoscere le idee, le opinioni e l’intendimento di quei fratelli su fondamentali verità bibliche. Le risposte scritte venivano vagliate con cura da una commissione esaminatrice negli uffici della Società. Per essere considerati oratori qualificati bisognava raggiungere almeno un punteggio di 85 su 100.
In seguito molti anziani, diaconi e altri Studenti Biblici chiesero di poter avere la serie di domande. Col tempo si disse che sarebbe stato utile che le classi scegliessero come propri rappresentanti solo persone idonee come V.D.M.
Quando la Società conferiva il diploma di Ministro della Parola di Dio, la persona non diventava per questo un ministro ordinato. Significava solo che la commissione esaminatrice della Società aveva valutato la sua conoscenza dottrinale, e fino a un certo punto la sua reputazione, e aveva concluso che meritava di essere chiamato ministro della Parola di Dio.
Queste sono le domande del questionario del V.D.M.:
(1) Quale fu il primo atto creativo di Dio?
(2) Qual è il significato del termine “Logos”, riferito al Figlio di Dio? cosa significano le parole Padre e Figlio?
(3) Quando e come il peccato entrò nel mondo?
(4) Qual è la pena stabilita da Dio per il peccato? chi sono i peccatori?
(5) Perché era necessario che il “Logos” divenisse carne? fu dunque “incarnato”?
(6) Di che natura fu l’Uomo Cristo Gesù dall’infanzia alla morte?
(7) Di che natura è Gesù dalla risurrezione in poi; e qual è la Sua relazione ufficiale con Geova?
(8) Qual è l’opera di Gesù durante questa Età dell’Evangelo, dalla Pentecoste fino ad ora?
(9) Cosa è stato fatto sinora per il mondo del genere umano da Geova Dio? e da Gesù?
(10) Qual è il proposito di Dio riguardo alla Chiesa una volta completata?
(11) Qual è il proposito di Dio riguardo al mondo del genere umano?
(12) Quale sarà il destino di quelli assolutamente incorreggibili?
(13) Quali saranno le ricompense o le benedizioni che avrà il mondo del genere umano per essere stato ubbidiente al Regno del Messia?
(14) Facendo quali passi un peccatore potrebbe avere una vitale relazione con Cristo e con il Padre celeste?
(15) Dopo che un cristiano è stato generato dallo Spirito Santo quale via deve seguire, come è indicato nella Parola di Dio?
(16) Ti sei convertito dal peccato e intendi servire l’Iddio vivente?
(17) Hai fatto una piena consacrazione della tua vita e di tutte le tue forze e i tuoi talenti al Signore e al Suo servizio?
(18) Hai simboleggiato questa consacrazione con l’immersione in acqua?
(19) Hai fatto il Voto di santità di vita dell’I. B. S. A. [International Bible Students Association]?
(20) Hai letto per intero e con attenzione i sei volumi degli STUDI SULLE SCRITTURE?
(21) Ne sei stato illuminato e ne hai tratto beneficio?
(22) Credi di avere una conoscenza della Bibbia profonda e durevole che farà di te un più efficiente servitore del Signore per il resto della tua vita?
[Riquadro/Immagini alle pagine 216 e 217]
Edifici usati nei primi tempi a Brooklyn
La Betel
122-124 Columbia Heights
Sala da pranzo della Betel
Il Tabernacolo
Gli uffici, un deposito di letteratura, il reparto posta, l’attrezzatura per la composizione e un auditorium con 800 posti a sedere si trovavano qui, al 17 di Hicks Street (dal 1909 al 1918)
L’auditorium
I primi stabilimenti
Membri della famiglia Betel che lavoravano nello stabilimento di Myrtle Avenue nel 1920 (a destra)
35 Myrtle Avenue (1920-22)
18 Concord Street (1922-27)
117 Adams Street (1927- )
[Riquadro/Immagini alle pagine 224 e 225]
Sorveglianti viaggianti: Alcuni delle migliaia che hanno svolto questo servizio
Canada, 1905-33
Inghilterra, 1920-32
Finlandia, 1921-26, 1947-70
Stati Uniti, 1907-15
In viaggio da una congregazione all’altra
Groenlandia
Venezuela
Lesotho
Messico
Perú
Sierra Leone
Casa mobile in Namibia
Servizio di campo in Giappone insieme ai Testimoni locali
Adunanza con gli anziani locali in Germania
Consigli pratici ai pionieri nelle Hawaii
Adunanza di congregazione in Francia
[Riquadro/Immagine a pagina 229]
Prime società
Zion’s Watch Tower Tract Society. Formata per la prima volta nel 1881 e quindi eretta in ente giuridico nello stato della Pennsylvania il 15 dicembre 1884. Nel 1896 il nome fu cambiato in Watch Tower Bible and Tract Society. Dal 1955 è nota come Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.
Peoples Pulpit Association. Formata nel 1909 quando gli uffici principali della Società vennero trasferiti a Brooklyn (New York). Nel 1939 il nome fu cambiato in Watchtower Bible and Tract Society, Inc. Dal 1956 è conosciuta come Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.
International Bible Students Association. Eretta in ente giuridico a Londra il 30 giugno 1914.
Per soddisfare le esigenze legali, i testimoni di Geova hanno formato altre società in molti paesi e comunità. Comunque non sono suddivisi in organizzazioni nazionali o regionali. Sono una fratellanza mondiale unita.
[Riquadro a pagina 234]
‘Come la primitiva comunità cristiana’
Il periodico religioso “Interpretation” del luglio 1956 affermò: “Nell’organizzazione e nell’opera di testimonianza essi [i testimoni di Geova] si avvicinano più di qualsiasi altro gruppo alla primitiva comunità cristiana. . . . Pochi altri gruppi fanno così ampio uso delle Scritture nel loro messaggio, sia orale che scritto”.
[Immagine a pagina 210]
Per provvedere una più attenta sorveglianza furono aperte filiali: la prima a Londra, in questo edificio
[Immagine a pagina 221]
J. F. Rutherford nel 1941. I Testimoni sapevano che non era il loro capo
[Immagine a pagina 226]
John Booth, sorvegliante viaggiante negli Stati Uniti dal 1936 al 1941
[Immagine a pagina 227]
Carey Barber, il cui distretto includeva buona parte degli Stati Uniti
[Immagine a pagina 228]
Il fratello Knorr visitava regolarmente ogni filiale e ogni casa missionaria
[Immagine a pagina 230]
I principali responsabili delle filiali convocati per uno speciale corso di addestramento a New York nel 1958
[Immagini a pagina 231]
La Scuola di Ministero del Regno ha provveduto preziosa istruzione a tutti i sorveglianti
La Scuola di Ministero del Regno in un campo profughi in Thailandia nel 1978; nelle Filippine nel 1966 (in alto a sinistra)
[Immagini a pagina 232]
Istruzioni organizzative sono state pubblicate progressivamente (prima in inglese, poi in altre lingue) per coordinare l’attività dei Testimoni e per informare tutti dei provvedimenti presi per assisterli nel ministero
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Adunanze per adorare, per imparare e per incoraggiarsiI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 16
Adunanze per adorare, per imparare e per incoraggiarsi
LE ADUNANZE della congregazione sono una parte importante dell’attività dei testimoni di Geova. Anche quando le circostanze lo rendono molto difficile, essi si sforzano di assistervi regolarmente, seguendo l’esortazione biblica: “Consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. (Ebr. 10:24, 25) Dove è possibile ogni congregazione si raduna tre volte alla settimana, per un totale di 4 ore e 45 minuti. Comunque la natura delle adunanze, e anche la frequenza, è mutata secondo quella che è stata la necessità del momento.
Nel I secolo le manifestazioni dei doni miracolosi dello spirito furono un aspetto notevole delle adunanze cristiane. Perché? Perché mediante quei doni Dio dimostrò che non si serviva più del sistema religioso ebraico, ma che ora il suo spirito era sulla congregazione cristiana appena formata. (Atti 2:1-21; Ebr. 2:2-4) Alle adunanze dei primi cristiani si pronunciavano preghiere, si cantavano lodi a Dio e si sottolineava l’importanza di profetizzare (cioè trasmettere rivelazioni della volontà e del proposito di Dio) e di impartire istruzione che fosse edificante per chi ascoltava. Quei cristiani vissero in un tempo in cui ci furono straordinari sviluppi in relazione al proposito di Dio. Avevano bisogno di capirli e di saper operare di conseguenza. Però alcuni di loro non si comportavano in maniera equilibrata alle adunanze e, come indica la Bibbia, ci vollero consigli affinché ogni cosa si potesse svolgere nel modo più proficuo. — 1 Cor. 14:1-40.
Gli aspetti che caratterizzarono le adunanze di quei primi cristiani si ritrovavano anche nelle adunanze degli Studenti Biblici dal 1870 in poi?
Soddisfatti i bisogni spirituali dei primi Studenti Biblici
Nel 1870 Charles Taze Russell e un gruppetto di amici di Allegheny (Pennsylvania) e dintorni formarono una classe di studio biblico. Grazie alle adunanze accrebbero un po’ alla volta il loro amore per Dio e per la sua Parola e riuscirono a capire in maniera progressiva ciò che la Bibbia stessa insegna. A quelle adunanze nessuno parlava miracolosamente in lingue. Perché no? Simili doni miracolosi erano serviti allo scopo nel I secolo e, come aveva predetto la Bibbia, erano cessati. “Il passo successivo”, spiegò il fratello Russell, “era la manifestazione dei frutti dello Spirito, come S. Paolo indica in modo molto chiaro”. (1 Cor. 13:4-10) Inoltre, come nel I secolo, c’era un’urgente opera di evangelizzazione da svolgere, e per questo avevano bisogno di incoraggiamento. (Ebr. 10:24, 25) Non passò molto tempo che tenevano due adunanze regolari ogni settimana.
Il fratello Russell comprese che per i servitori di Geova era importante essere uniti, sebbene fossero sparsi in tutto il mondo. Perciò nel 1879, poco dopo che era iniziata la pubblicazione della Torre di Guardia inglese, i suoi lettori furono invitati a richiedere di essere visitati dal fratello Russell o da uno dei suoi compagni. Una delle condizioni essenziali era: “Non si sollecitano né si fanno collette”. Dopo che furono arrivate diverse richieste, il fratello Russell partì per un viaggio di un mese che lo portò fino a Lynn (Massachusetts); a ogni tappa teneva adunanze che duravano da quattro a sei ore. Il soggetto che trattava era “Cose concernenti il Regno di Dio”.
All’inizio del 1881 il fratello Russell esortò i lettori della Torre di Guardia che non tenevano ancora adunanze regolari nella zona: “Tenetene una in casa vostra con la vostra famiglia o anche con alcuni che mostrano un certo interesse. Leggete, studiate, esprimete lodi e adorate insieme e, dove due o tre si radunano nel Suo nome, il Signore sarà in mezzo a voi, sarà il vostro insegnante. Di questa natura erano alcune adunanze della chiesa ai giorni degli Apostoli. (Vedi Filemone, 2)”.
Il programma delle adunanze si sviluppò un po’ alla volta. Venivano dati suggerimenti, ma ogni gruppo decideva cosa era meglio secondo le circostanze locali. Ogni tanto un oratore poteva pronunciare un discorso, ma si dava maggiore importanza alle adunanze in cui ciascuno aveva la possibilità di esprimersi liberamente. All’inizio alcune classi di Studenti Biblici non usavano molto le pubblicazioni della Società alle loro adunanze, ma i ministri viaggianti, i pellegrini, li aiutarono a capire l’utilità di farlo.
Dopo che furono pubblicati alcuni volumi dell’Aurora del Millennio, si iniziò a usarli come base per lo studio. Nel 1895 i gruppi di studio cominciarono a essere chiamati Circoli dell’Aurora per lo studio della Bibbia.a In seguito qualcuno in Norvegia spiegò che quelle adunanze consistevano di letture e conversazioni: “Brani dei libri del fratello Russell venivano letti ad alta voce, e quando i presenti volevano fare commenti o domande alzavano la mano”. Il fratello Russell raccomandò che durante lo studio i partecipanti consultassero diverse traduzioni delle Scritture, riferimenti marginali della Bibbia e concordanze bibliche. Lo studio spesso veniva tenuto con gruppi di modeste proporzioni, in una casa privata, la sera più adatta per tutti. Queste adunanze col tempo si trasformarono nell’attuale studio di libro di congregazione.
Il fratello Russell capì che ci voleva qualcosa di più di un semplice studio di argomenti dottrinali. Occorreva anche esprimere la propria devozione affinché il cuore fosse mosso dalla riconoscenza per l’amore di Dio e dal desiderio di onorarlo e servirlo. A tale scopo le classi furono esortate a tenere un’adunanza speciale ogni settimana. Poiché si tenevano in case private talvolta queste adunanze venivano chiamate in inglese “Cottage Meetings”. Il programma includeva preghiere, inni di lode e testimonianze rese dai presenti.b A volte si trattava di esperienze incoraggianti; ma venivano menzionate anche le prove, le difficoltà e le perplessità incontrate di recente. In alcuni luoghi queste adunanze non servivano affatto allo scopo perché chi parlava attirava eccessiva attenzione su di sé. Suggerimenti per migliorare furono dati con tatto nella Torre di Guardia.
Ricordando quelle adunanze, Edith Brenisen, moglie di uno dei primi pellegrini degli Stati Uniti, disse: “Era un’occasione per meditare sull’amorevole cura di Geova e per godere l’intima compagnia dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Sentendo raccontare alcune loro esperienze imparavamo a conoscerli meglio. Osservandone la fedeltà, vedendo come avevano superato le difficoltà, spesso eravamo aiutati a vincere alcune nostre perplessità”. In seguito però si capì che sarebbero state più utili adunanze per preparare ciascuno a partecipare all’opera di evangelizzazione.
In alcuni luoghi i fratelli erano preoccupati per il modo in cui si svolgevano le adunanze domenicali. Alcune classi cercavano di esaminare la Bibbia versetto per versetto, ma a volte le divergenze d’opinione circa il significato non erano affatto edificanti. Per migliorare la situazione alcuni della congregazione di Los Angeles (California) prepararono degli schemi di studio biblico per argomenti, con domande e riferimenti che tutta la classe doveva esaminare prima di andare all’adunanza. Nel 1902 la Società provvide una Bibbia che conteneva “Ausili per lo studio biblico bereano” con un indice per soggetti.c Per semplificare ulteriormente le cose, a partire dalla Torre di Guardia inglese del 1º marzo 1905 furono pubblicati schemi da trattare in congregazione, con domande e riferimenti che aiutavano a fare ricerche nella Bibbia e nelle pubblicazioni della Società. Questo continuò fino al 1914, quando furono pubblicate le domande per lo studio dei volumi degli Studi sulle Scritture da usare come base negli Studi bereani.
Tutte le classi avevano a disposizione lo stesso materiale, ma il numero delle adunanze settimanali variava da una a quattro o più secondo le disposizioni locali. A Colombo, nell’isola di Ceylon (ora Srī Lanka), a partire dal 1914 le adunanze in realtà si tenevano sette giorni alla settimana.
Gli Studenti Biblici erano incoraggiati a imparare a fare ricerche, a ‘provare ogni cosa’, a esprimere le idee con parole proprie. (1 Tess. 5:21, KJ) Il fratello Russell incoraggiò una trattazione completa e franca del materiale di studio. Inoltre avvertì: “Non dimenticate mai che la Bibbia è la nostra Norma e che per quanto gli ausili che abbiamo siano un dono di Dio non sono altro che ‘ausili’ e non sostituiscono la Bibbia”.
La Commemorazione della morte del Signore
A partire dal 1876 circa, ogni anno gli Studenti Biblici presero disposizioni per commemorare la morte del Signore.d All’inizio il gruppo di Pittsburgh e dintorni si radunava in casa di un fratello. Nel 1883 il numero dei presenti era salito a un centinaio e si usò una sala presa in affitto. Nel 1905, per accogliere il vasto uditorio che attendevano, i fratelli di Pittsburgh decisero di assicurarsi l’uso della spaziosa Carnegie Hall.
Gli Studenti Biblici riconoscevano che doveva essere una celebrazione annuale, non qualcosa da fare tutte le settimane. La data in cui la celebravano corrispondeva al 14 nisan del calendario ebraico, data della morte di Gesù. Nel corso degli anni si arrivò a calcolare la data con maggior precisione.e Ma la cosa a cui si prestò più attenzione fu il significato dell’avvenimento stesso.
Anche se gli Studenti Biblici si radunavano per questa celebrazione in gruppi più o meno numerosi in molti luoghi, chiunque volesse unirsi ai fratelli di Pittsburgh era benvenuto. Dal 1886 al 1893 i lettori della Torre di Guardia furono in special modo invitati ad andare a Pittsburgh, se potevano, e vi andarono da varie parti degli Stati Uniti e dal Canada. Questo non solo permetteva loro di celebrare la Commemorazione insieme, ma li aiutava anche a consolidare i vincoli dell’unità spirituale. Tuttavia, man mano che il numero delle classi cresceva sia negli Stati Uniti che in altre parti del mondo, non era più pratico cercare di radunarsi in una sola località, e si resero conto che sarebbe stato più proficuo radunarsi con i compagni di fede nella propria zona.
La Torre di Guardia fece notare che molti professavano di credere nel riscatto, e nessuno di questi veniva escluso dalla celebrazione annuale. Ma l’occasione aveva speciale significato per quelli che appartenevano veramente al “piccolo gregge” di Cristo e avrebbero fatto parte del Regno celeste. La sera prima della sua morte, quando istituì la Commemorazione, Gesù Cristo disse a coloro a cui veniva offerta questa speranza: “Continuate a far questo in ricordo di me”. — Luca 12:32; 22:19, 20, 28-30.
Specie a partire dagli anni ’30 cominciò a essere evidente che c’erano alcuni che avrebbero fatto parte della “grande moltitudine” o “grande folla” delle altre pecore. (Riv. 7:9, 10, KJ; Giov. 10:16) Questi allora venivano chiamati Gionadab. Per la prima volta, nel 1938 La Torre di Guardia li invitò espressamente ad assistere alla Commemorazione, dicendo: “Dopo le [18] del 15 Aprile, si raduni ciascuna schiera degli unti per celebrare il Memoriale, avendo assieme anche i Gionadab, loro compagni”. Questi vi assisterono, non come partecipanti, ma come osservatori. La loro presenza cominciò a far salire il numero di coloro che si radunavano al tempo della Commemorazione della morte di Cristo. Nel 1938 i presenti furono 73.420, mentre quelli che presero il pane e il vino emblematici 39.225. Negli anni successivi fra i presenti in qualità di osservatori cominciarono a esserci molti nuovi interessati e altri che non erano ancora testimoni di Geova attivi. Infatti nel 1992, quando il massimo di coloro che presero parte al ministero di campo fu 4.472.787, i presenti alla Commemorazione furono 11.431.171 e coloro che presero gli emblemi solo 8.683. In alcuni paesi il numero dei presenti superò di cinque o sei volte il numero dei Testimoni attivi.
A motivo del profondo rispetto che hanno per il significato della morte di Cristo, i testimoni di Geova celebrano la Commemorazione anche quando si trovano in circostanze molto difficili. Negli anni ’70, quando in Rhodesia (ora Zimbabwe) c’era la guerra e a causa del coprifuoco era impossibile uscire la sera, in alcune zone i fratelli si radunavano durante il giorno in casa di un testimone di Geova e poi la sera celebravano la Commemorazione. Naturalmente non potevano tornare a casa dopo l’adunanza, perciò rimanevano tutta la notte. Le restanti ore serali erano dedicate a cantare cantici del Regno e raccontare esperienze, il che era fonte di ulteriore ristoro.
Durante la seconda guerra mondiale la Commemorazione fu celebrata anche nei campi di concentramento, a rischio di gravi punizioni se le guardie l’avessero scoperto. Harold King, che rimase isolato in una prigione della Cina comunista dal 1958 al 1963 a motivo della sua fede cristiana, celebrava la Commemorazione meglio che poteva date le circostanze. In seguito disse: “Dalla finestra della prigione osservavo la luna crescere finché non era piena verso l’inizio della primavera. Calcolavo nel modo più esatto possibile la data della celebrazione”. Improvvisò gli emblemi necessari, facendo un po’ di vino con del ribes nero e usando riso, che non contiene lievito, invece del pane. Disse inoltre: “Cantavo e pregavo e facevo un regolare discorso per l’occasione, come si sarebbe fatto in qualsiasi congregazione del popolo di Geova. Così ogni anno mi sentivo unito ai miei fratelli di tutto il mondo in questa importantissima occasione”.
Il posto dei giovani
Nei primi anni le pubblicazioni e le adunanze degli Studenti Biblici non tenevano particolarmente conto delle esigenze dei giovani. I ragazzi potevano assistere alle adunanze, e alcuni lo facevano e ascoltavano avidamente, ma non veniva fatto alcuno sforzo speciale per includerli. Perché no?
Allora i fratelli pensavano che rimaneva pochissimo tempo prima che tutti i componenti della sposa di Cristo fossero uniti a lui nella gloria celeste. Nel 1883 La Torre di Guardia inglese spiegò: “Noi che ci stiamo addestrando per la superna chiamata non possiamo deviare dalla speciale opera di questa epoca: l’opera di preparare ‘la Sposa, la moglie dell’Agnello’. La Sposa deve prepararsi; e proprio al momento presente, quando vengono dati gli ultimi tocchi all’adornamento prima delle nozze, il servizio di ciascun componente è indispensabile in questa importantissima opera attuale”.
I genitori erano esortati vivamente ad assumere la responsabilità data loro da Dio di occuparsi dell’istruzione spirituale dei figli. Non venivano incoraggiate scuole domenicali separate per i ragazzi. Era ovvio che le scuole domenicali della cristianità avevano causato molto danno. I genitori che mandavano i figli a queste scuole spesso pensavano che ciò li sollevasse dalla responsabilità di impartire loro istruzione religiosa. I figli, a loro volta, poiché non consideravano i genitori la principale fonte di istruzione riguardo a Dio, non erano motivati a onorarli e a ubbidire loro come dovevano.
Comunque, dal 1892 al 1927, La Torre di Guardia inglese riservò dello spazio per commentare i versetti presi in esame nelle “Lezioni della Scuola Domenicale Internazionale”, allora popolari in molte chiese protestanti. Questi versetti per molti anni furono scelti da F. N. Peloubet, un ecclesiastico congregazionalista, e dai suoi assistenti. La Torre di Guardia trattava questi versetti dal punto di vista dell’avanzato intendimento delle Scritture, libero dalle credenze della cristianità, che avevano gli Studenti Biblici. Si sperava in questo modo di poter introdurre La Torre di Guardia in alcune chiese, così si sarebbe potuto presentare la verità e alcuni di coloro che andavano in chiesa l’avrebbero accettata. Naturalmente la differenza era evidente e questo fece adirare il clero protestante.
Giunse il 1918 e il rimanente degli unti era ancora sulla terra. Il numero dei ragazzi presenti alle adunanze era pure molto aumentato. Spesso ai bambini veniva semplicemente permesso di giocare mentre i genitori studiavano. Eppure anche i ragazzi dovevano imparare a ‘cercare la giustizia, cercare la mansuetudine’, se volevano essere “nascosti nel giorno dell’ira del Signore”. (Sof. 2:3, KJ) Perciò nel 1918 la Società incoraggiò le congregazioni a disporre una classe per i ragazzi dagli 8 ai 15 anni. In alcuni luoghi c’era anche una classe elementare per i più piccini. Al tempo stesso si diede di nuovo risalto alla responsabilità dei genitori nei confronti dei figli.
Questo portò ad altri sviluppi. Nel 1920 The Golden Age conteneva una rubrica intitolata “Studio biblico per ragazzi”, con domande accompagnate da citazioni scritturali in cui si potevano trovare le risposte. Lo stesso anno fu pubblicato The Golden Age ABC: un opuscolo illustrato che i genitori potevano usare per insegnare le basilari verità bibliche e le qualità cristiane ai loro bambini. Nel 1924 seguì il libro The Way to Paradise (La via del Paradiso), scritto da W. E. Van Amburgh, adatto per “gli studenti della Bibbia di età intermedia”. Per un po’ venne usato alle adunanze per i più piccoli. Inoltre in America i “Giovani Testimoni” avevano il loro programma per il servizio di campo. In Svizzera un gruppo giovanile formò un’associazione chiamata “Giovani di Geova”, per i giovani dai 13 ai 25 anni, che aveva la sua segreteria a Berna e una rivista speciale, Jehovas Jugend, che veniva pubblicata e stampata nella tipografia della Società. Questi giovani avevano le loro adunanze e rappresentavano persino drammi biblici, come fecero nella Casa del Popolo di Zurigo davanti a 1.500 persone.
Ma in questo modo si stava sviluppando un’organizzazione entro l’organizzazione dei servitori di Geova. Ciò non avrebbe contribuito all’unità e nel 1936 quest’attività cessò. Nell’aprile del 1938, durante una visita in Australia, il presidente della Società, J. F. Rutherford, trovò che si stava tenendo una sessione per i ragazzi separata dall’assemblea per gli adulti. Immediatamente dispose che tutti i ragazzi assistessero all’assemblea principale, con loro grande beneficio.
Lo stesso anno La Torre di Guardia prese di nuovo in esame tutta la faccenda delle classi separate per i ragazzi della congregazione. Lo studio mise ancora una volta in risalto il fatto che i genitori hanno la responsabilità di insegnare ai propri figli. (Efes. 6:4; confronta Deuteronomio 4:9, 10; Geremia 35:6-10). Venne anche spiegato che la Bibbia non fornisce alcun precedente che giustifichi apposite classi separate per i ragazzi. Al contrario, dovevano essere presenti insieme ai genitori per ascoltare la Parola di Dio. (Deut. 31:12, 13; Gios. 8:34, 35) Quando il materiale di studio richiedeva ulteriori spiegazioni, i genitori potevano darle a casa. Inoltre gli articoli spiegarono che queste classi separate in effetti toglievano del tempo alla predicazione della buona notizia di casa in casa. Come mai? Perché gli insegnanti per preparare e tenere le lezioni non partecipavano al servizio di campo. Perciò tutte le classi separate per i ragazzi furono eliminate.
Ancora adesso fra i testimoni di Geova c’è la consuetudine che tutta la famiglia assista insieme alle adunanze della congregazione. I bambini vengono aiutati dai genitori a prepararsi affinché possano partecipare in modi appropriati. Inoltre sono state provvedute diverse pubblicazioni che i genitori possono usare a casa per impartire istruzione ai figli. Fra queste i libri Children nel 1941, Ascoltate il grande Insegnante! nel 1972, Come ottenere il meglio dalla tua giovinezza nel 1977, Il mio libro di racconti biblici nel 1979 e I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande nel 1989.
Addestrati per essere tutti evangelizzatori
Sin dai primi numeri La Torre di Guardia ha ricordato regolarmente ai lettori che tutti i veri cristiani hanno il privilegio e la responsabilità di proclamare la buona notizia relativa al proposito di Dio. Le adunanze di congregazione li hanno aiutati a preparare il cuore e la mente per questa attività accrescendo il loro amore per Geova e la loro conoscenza del suo proposito. In special modo, però, dopo l’assemblea di Cedar Point (Ohio) del 1922 si diede maggior risalto ai risultati che si stavano ottenendo nel servizio di campo e a come parteciparvi con efficacia.
Il Bulletin,f un foglio di informazioni che riguardavano direttamente il servizio di campo, conteneva una breve testimonianza, chiamata allora canovaccio, che bisognava imparare a memoria e usare nella predicazione. Durante la maggior parte del 1923, il primo mercoledì del mese, al fine di incentivare gli sforzi congiunti per annunciare il Regno, metà dell’adunanza di preghiera, lode e testimonianza fu riservata a esperienze riguardanti il servizio di campo.
Non più tardi del 1926 le adunanze mensili in cui si parlava del servizio di campo vennero chiamate adunanze degli operai. Di solito vi assistevano quelli che partecipavano effettivamente al servizio. A queste adunanze si discutevano i metodi seguiti nel dare testimonianza ad altri e si facevano i piani per l’attività futura. Dal 1928 la Società cominciò a esortare le congregazioni a tenere queste adunanze ogni settimana. Dopo altri quattro anni le congregazioni iniziarono a sostituire l’adunanza di testimonianza con quella che poi è stata chiamata adunanza di servizio, e la Società incoraggiò tutti ad assistervi. Da più di 60 anni le congregazioni tengono questa adunanza settimanale. Mediante discorsi, parti che richiedono la partecipazione dell’uditorio, dimostrazioni e interviste, viene fornito aiuto specifico per tutti gli aspetti del ministero cristiano.
Questo genere di adunanza non è stato certo inventato nel XX secolo. Gesù stesso diede istruzioni particolareggiate ai discepoli prima di mandarli a predicare. (Matt. 10:5–11:1; Luca 10:1-16) Poi essi si edificavano a vicenda radunandosi per raccontare le esperienze avute mentre svolgevano il ministero. — Atti 4:21-31; 15:3.
L’addestramento per parlare in pubblico, invece, in quei primi anni non avveniva alle regolari adunanze di congregazione. Comunque, non più tardi del 1916 venne suggerito che coloro che ritenevano di avere qualche capacità come oratori pubblici potevano radunarsi fra loro, forse con un anziano presente in qualità di moderatore per ascoltarli e dare consigli su come migliorare il contenuto del discorso e il modo di esprimersi. Queste adunanze, a cui partecipavano solo i fratelli della congregazione, in seguito furono chiamate Scuole dei Profeti. Ripensando a quei giorni Grant Suiter ricordava: “Le critiche costruttive ricevute alla scuola non erano nulla in paragone con quelle che ricevetti da mio padre una volta che assisté a una di queste adunanze per ascoltare un mio tentativo di discorso”. Per aiutare quelli che cercavano di migliorare, dei fratelli compilarono e stamparono in proprio un libro di consigli sull’oratoria, corredato di schemi di vari discorsi. Col tempo, però, le Scuole dei Profeti furono abbandonate. Per soddisfare la particolare necessità che c’era a quel tempo, ci si occupò innanzi tutto di preparare ogni componente della congregazione a partecipare pienamente all’evangelizzazione di casa in casa.
Era possibile preparare ciascun componente di questa organizzazione mondiale in espansione non solo a dare una breve testimonianza e a offrire pubblicazioni bibliche, ma anche a parlare con efficacia e a essere un insegnante della Parola di Dio? Tale era l’obiettivo di una scuola speciale istituita in ogni congregazione dei testimoni di Geova nel 1943. Alla sede centrale dei testimoni di Geova era già in funzione dal febbraio 1942. Ogni settimana veniva trattato un argomento e gli studenti pronunciavano discorsi e ricevevano consigli. All’inizio solo i fratelli pronunciavano discorsi nella scuola, anche se tutta la congregazione era incoraggiata a essere presente, a preparare le lezioni e a partecipare alle ripetizioni. Nel 1959 anche le sorelle ebbero il privilegio di iscriversi per imparare a presentare soggetti biblici sotto forma di conversazione.
A proposito dei risultati di questa scuola, la filiale della Watch Tower Society del Sudafrica riferì: “In breve tempo questa ottima disposizione ha aiutato molti fratelli che pensavano che non sarebbero mai stati oratori pubblici a diventare esperti sul podio e più efficaci nel campo. In ogni parte del Sudafrica i fratelli si sono rallegrati per questo nuovo provvedimento di Geova e l’hanno adottato con entusiasmo, nonostante i grandi ostacoli della lingua e della mancanza di istruzione da parte di alcuni di loro”.
La Scuola di Ministero Teocratico continua a essere un’adunanza importante nelle congregazioni dei testimoni di Geova. Quasi tutti sono iscritti. Vi partecipano persone di ogni età, Testimoni nuovi e di vecchia data. È un programma di istruzione continuo.
Il pubblico è invitato a vedere e sentire
I testimoni di Geova non sono assolutamente una società segreta. Le loro convinzioni basate sulla Bibbia sono spiegate per filo e per segno in pubblicazioni che tutti possono avere. Inoltre essi fanno uno sforzo speciale per invitare il pubblico ad assistere alle adunanze affinché chiunque possa vedere e sentire come si svolgono.
Gesù Cristo istruì i discepoli a livello personale, ma parlò anche in pubblico — lungo la spiaggia, sul pendio di un monte, nelle sinagoghe, nell’area del tempio di Gerusalemme — dove le folle potevano udire. (Matt. 5:1, 2; 13:1-9; Giov. 18:20) Seguendo il suo esempio, già negli anni ’70 del secolo scorso gli Studenti Biblici cominciarono a tenere adunanze in cui amici, vicini e altri che forse mostravano un certo interesse potevano sentire un discorso sul proposito di Dio per il genere umano.
Si cercò di tenere questi discorsi in luoghi comodi per il pubblico, chiamati classi succursali. Nel 1911 le congregazioni che avevano un buon numero di oratori capaci furono incoraggiate a disporre che alcuni di questi si recassero nelle città e nei villaggi circostanti per tenere adunanze in sale aperte al pubblico. Dove era possibile, si programmava una serie di sei discorsi. Dopo l’ultimo discorso l’oratore chiedeva quanti dei presenti erano disposti a radunarsi regolarmente per studiare la Bibbia. Il primo anno si tennero più di 3.000 discorsi del genere.
A partire dal 1914 venne presentato al pubblico anche il “Fotodramma della Creazione”. L’ingresso era gratuito. In seguito ci furono altre proiezioni di pellicole e diapositive. A partire dagli anni ’20 il largo uso della radio da parte della Watch Tower Society permise alla gente di sentire discorsi biblici in casa propria. Poi, negli anni ’30, i discorsi pronunciati da J. F. Rutherford furono incisi su dischi e fatti ascoltare in migliaia di adunanze pubbliche.
Nel 1945 c’era un buon numero di oratori pubblici che erano stati addestrati nella Scuola di Ministero Teocratico. Nel gennaio di quell’anno ebbe inizio una campagna di adunanze pubbliche ben coordinata. La Società fornì gli schemi di otto discorsi molto appropriati. I discorsi venivano annunciati mediante foglietti di invito e a volte cartelloni. Oltre a usare i regolari luoghi di adunanza delle congregazioni i fratelli fecero sforzi speciali per tenere queste adunanze pubbliche in zone in cui non c’erano congregazioni. Tutti nelle congregazioni potevano avere una parte, annunciando l’adunanza, assistendovi personalmente e anche dando il benvenuto ai nuovi e rispondendo alle loro domande. Nel primo anno di questa attività speciale negli Stati Uniti ci furono 18.646 adunanze pubbliche, con un totale di 917.352 presenti. L’anno dopo negli Stati Uniti il numero delle adunanze pubbliche salì a 28.703. E in Canada nel 1945 si tennero 2.552 di queste adunanze, l’anno dopo 4.645.
Nella maggioranza delle congregazioni dei testimoni di Geova ora le adunanze pubbliche fanno parte del regolare programma di adunanze settimanali. Consistono di un discorso durante il quale tutti sono incoraggiati a cercare i principali passi scritturali man mano che vengono letti e commentati. Queste adunanze sono una ricca fonte di istruzione spirituale sia per la congregazione che per i nuovi venuti.
Chi assiste alle adunanze dei testimoni di Geova per la prima volta spesso rimane piacevolmente sorpreso. Nello Zimbabwe un eminente uomo politico si recò in una Sala del Regno per vedere cosa vi si faceva. Era un uomo violento e, volutamente, vi andò senza farsi la barba e tutto spettinato. Si aspettava che i Testimoni lo cacciassero via. Invece si interessarono sinceramente di lui e lo incoraggiarono ad avere uno studio biblico a domicilio. Ora è un Testimone cristiano umile e pacifico.
Ci sono milioni di persone che, avendo assistito alle adunanze dei testimoni di Geova, si sono sentite spinte a dire: “Dio è realmente fra voi”. — 1 Cor. 14:25.
Luoghi adatti in cui radunarsi
Ai giorni degli apostoli di Gesù Cristo i cristiani spesso tenevano le adunanze in case private. In alcune località poterono parlare nelle sinagoghe. A Efeso l’apostolo Paolo per due anni pronunciò discorsi nell’aula magna di una scuola. (Atti 19:8-10; 1 Cor. 16:19; Filem. 1, 2) Similmente alla fine del XIX secolo gli Studenti Biblici si radunavano in case private, a volte parlavano negli oratori e usavano altre sale prese in affitto. Poi in alcuni casi acquistarono edifici che in precedenza erano stati usati da altri gruppi religiosi e se ne servirono regolarmente. Ne sono un esempio il Tabernacolo di Brooklyn e il Tabernacolo di Londra.
Ma non avevano bisogno di edifici eccessivamente adorni per le loro adunanze né li volevano. Alcune congregazioni acquistarono e ristrutturarono locali adatti; altre costruirono nuove sale. Dopo il 1935 il nome Sala del Regno entrò un po’ alla volta nell’uso per indicare il luogo in cui si tenevano le adunanze della congregazione. Di solito queste sale hanno un aspetto piacevole ma non pretenzioso. L’architettura può variare da un luogo all’altro, ma dev’essere funzionale.
Un programma di istruzione unificato
Verso la fine del XIX secolo e all’inizio del XX la crescita e l’attività spirituale variavano considerevolmente da una congregazione all’altra, ma queste avevano tutte in comune certe credenze fondamentali che le distinguevano dalla cristianità. Eppure, mentre alcuni fratelli apprezzavano molto i mezzi con cui Geova cibava il suo popolo, altri si lasciavano facilmente influenzare dalle idee di individui che avevano opinioni personali ben radicate.
Prima di morire Gesù Cristo aveva pregato che i suoi seguaci fossero “tutti uno”, uniti a Dio e a Cristo e fra loro. (Giov. 17:20, 21) Non doveva essere un’unità imposta. Sarebbe derivata da un programma educativo unificato che sarebbe stato accolto favorevolmente dai cuori ben disposti. Molto tempo prima era stato predetto: “Tutti i tuoi figli saranno persone ammaestrate da Geova, e abbondante sarà la pace dei tuoi figli”. (Isa. 54:13) Per godere questa pace in piena misura, tutti dovevano avere l’opportunità di trarre beneficio dall’istruzione progressiva che Geova provvedeva tramite il suo visibile canale di comunicazione.
Per molti anni gli Studenti Biblici usarono i vari volumi degli Studi sulle Scritture, insieme alla Bibbia, come base per lo studio. Il loro contenuto fu senz’altro ‘cibo spirituale a suo tempo’. (Matt. 24:45) Tuttavia il continuo studio delle Scritture sotto la direttiva dello spirito di Dio rese evidente che i servitori di Geova avevano ancora molto da imparare e avevano ancora bisogno di purificarsi spiritualmente. (Mal. 3:1-3; Isa. 6:1-8) Inoltre dopo l’istituzione del Regno nel 1914 molte profezie si stavano adempiendo in rapida successione e indicavano l’urgenza dell’opera che tutti i veri cristiani dovevano compiere. Queste tempestive informazioni scritturali venivano fornite regolarmente attraverso le colonne della Torre di Guardia.
Rendendosi conto che nelle congregazioni non tutti traevano beneficio da questi articoli, alcuni rappresentanti viaggianti suggerirono alla Società che tutte le congregazioni studiassero La Torre di Guardia in regolari adunanze settimanali. Il suggerimento fu trasmesso alle congregazioni, e a partire dal 15 maggio 1922 le “Domande per lo studio bereano” da usare nello studio degli articoli principali della Torre di Guardia diventarono una caratteristica della rivista. La maggior parte delle congregazioni teneva questo studio una o più volte la settimana, ma non si sa fino a che punto studiavano veramente il materiale della rivista. In certi posti, poiché il conduttore parlava molto, lo studio durava due ore o più.
Negli anni ’30 però l’organizzazione teocratica sostituì le procedure democratiche. Questo influì enormemente sul modo in cui era considerato lo studio della Torre di Guardia.g Si diede maggior risalto all’importanza di capire il materiale di studio provveduto dalla Società. Quelli che avevano approfittato delle adunanze per ventilare idee personali e non volevano assumersi la responsabilità di partecipare al servizio di campo un po’ alla volta si allontanarono. Aiutati con pazienza, i fratelli impararono a tenere lo studio in un’ora soltanto. Di conseguenza c’era maggiore partecipazione e le adunanze erano più vivaci. Inoltre uno spirito di vera unità cominciò a pervadere le congregazioni, grazie al programma unificato di alimentazione spirituale basato sulla Parola di Dio.
Nel 1938 La Torre di Guardia era pubblicata in una ventina di lingue. Tutto il materiale veniva pubblicato prima in inglese. Di solito ci volevano mesi, forse anche un anno, prima che fosse disponibile in altre lingue, a motivo del tempo che occorreva per tradurlo e stamparlo. Tuttavia, grazie al cambiamento dei metodi di stampa avvenuto negli anni ’80, nel 1992 si arrivò alla pubblicazione simultanea della Torre di Guardia in 66 lingue e le congregazioni che capiscono una di queste lingue possono studiare lo stesso materiale nello stesso tempo. Così la grande maggioranza dei testimoni di Geova riceve ogni settimana lo stesso cibo spirituale. In tutta l’America Settentrionale e Meridionale, in quasi tutta l’Europa, in diversi paesi dell’Oriente, in molte zone dell’Africa e in numerosissime isole di tutto il mondo il popolo di Geova gode di un’alimentazione spirituale simultanea. Ora possono essere “perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. — 1 Cor. 1:10.
Il numero dei presenti alle adunanze di congregazione indica che i testimoni di Geova prendono sul serio le loro adunanze. In Italia nel 1989 c’erano circa 172.000 Testimoni attivi e i presenti alle adunanze settimanali nelle Sale del Regno erano 220.458. Viceversa un’agenzia di stampa cattolica dice che l’80 per cento degli italiani si dichiara cattolico, ma solo il 30 per cento circa frequenta i riti religiosi con una certa assiduità. In proporzione in Brasile la situazione è analoga. In Danimarca nel 1989 l’89,7 per cento della popolazione era considerato appartenente alla Chiesa Nazionale, ma solo il 2 per cento andava in chiesa una volta alla settimana. Fra i testimoni di Geova della Danimarca allora il numero settimanale dei presenti ammontava al 94,7 per cento. Un sondaggio effettuato in Germania nel 1989 dall’Istituto di ricerche Allensbach indicò che il 5 per cento dei luterani e il 25 per cento dei cattolici della Repubblica Federale andavano regolarmente in chiesa. Invece nelle Sale del Regno dei testimoni di Geova la frequenza settimanale superava il numero dei Testimoni.
Spesso per assistere alle adunanze c’è voluto un grande sforzo. In Kenya, negli anni ’80, per andare alle adunanze una donna di 70 anni percorreva ogni settimana 10 chilometri a piedi e guadava un fiume. Per assistere alle adunanze nella sua lingua una Testimone coreana degli Stati Uniti faceva ogni volta un viaggio di tre ore in autobus, treno e battello oltre che a piedi. Nel Suriname una famiglia, che aveva pochi mezzi, per andare alle adunanze spendeva ogni settimana il guadagno di una giornata. In Argentina una famiglia percorreva regolarmente 50 chilometri e spendeva un quarto del proprio reddito per assistere alle adunanze di studio biblico. Se qualcuno a causa di una malattia non può assolutamente assistere alle adunanze di congregazione, spesso viene disposto un collegamento telefonico oppure viene registrato il programma perché possa ascoltarlo.
I testimoni di Geova prendono sul serio il consiglio della Bibbia di non abbandonare la comune adunanza che serve all’edificazione spirituale. (Ebr. 10:24, 25) E non assistono solo alle adunanze della congregazione locale. Anche le assemblee sono momenti importanti del loro programma annuale.
[Note in calce]
a In seguito queste adunanze furono chiamate Circoli bereani per lo studio della Bibbia, prendendo a modello i bereani del I secolo che furono lodati perché ‘esaminavano attentamente le Scritture’. — Atti 17:11.
b A motivo del loro contenuto queste adunanze venivano pure chiamate adunanze di preghiera, lode e testimonianza. Data l’importanza della preghiera, col tempo fu raccomandato che una volta ogni tre mesi l’adunanza fosse dedicata esclusivamente alla preghiera, includendo inni, ma non esperienze.
c Nel 1907 gli ausili per lo studio bereano furono riveduti, ampliati e aggiornati. Nella ristampa del 1908 furono aggiunte altre 300 pagine circa di materiale utile.
d A volte la Commemorazione della morte di Gesù Cristo veniva chiamata Pasqua antitipica, poiché Gesù Cristo era stato prefigurato dall’agnello pasquale e in 1 Corinti 5:7 viene chiamato “Cristo, la nostra pasqua”. In armonia con 1 Corinti 11:20 (KJ) era chiamata anche la Cena del Signore. Talvolta fu definita “Cena anniversaria”, dando così risalto al fatto che era una celebrazione annuale.
e Confronta La Torre di Guardia del febbraio 1936, p. 34 e del 15 agosto 1948, pp. 249-51; vedi anche La Torre di Guardia inglese del marzo 1891, pp. 33-4 e del 15 marzo 1907, p. 88.
f Ancor prima del 1900 a tutti coloro che iniziavano il servizio di colportore veniva inviato un opuscolo intitolato Suggestive Hints to Colporteurs (Suggerimenti per i colportori). A partire dal 1919 fu pubblicato il Bulletin (Bollettino) per incentivare il servizio di campo, prima con la distribuzione del Golden Age e poi per tutti i vari tipi di attività di evangelizzazione.
g Il 1º gennaio 1909 il nome Zion’s Watch Tower and Herald of Christ’s Presence diventò The Watch Tower and Herald of Christ’s Presence e il 15 ottobre 1931 The Watchtower and Herald of Christ’s Presence.
[Testo in evidenza a pagina 237]
Adunanze che richiedevano la partecipazione attiva dei presenti
[Testo in evidenza a pagina 238]
Non semplici speculazioni, ma espressioni che toccassero il cuore
[Testo in evidenza a pagina 246]
Tutta la famiglia è incoraggiata ad assistere insieme alle adunanze
[Testo in evidenza a pagina 252]
Unificato il programma di alimentazione spirituale
[Testo in evidenza a pagina 253]
I Testimoni prendono sul serio le adunanze
[Riquadro/Immagini a pagina 239]
Le prime congregazioni
Nel 1916 c’erano circa 1.200 gruppi di Studenti Biblici in tutto il mondo
Da destra in alto, in senso orario: Durban, Repubblica Sudafricana, 1915; Guayana Britannica (ora Guyana), 1915; Trondheim, Norvegia, 1915; Hamilton (Ontario) Canada, 1912; Ceylon (ora Srī Lanka), 1915; India, 1915
[Riquadro/Immagini alle pagine 240 e 241]
Lodi a Geova col canto
Come gli israeliti nell’antichità e Gesù stesso, anche gli odierni testimoni di Geova usano cantici nell’adorazione. (Nee. 12:46; Mar. 14:26) Oltre a esprimere lode a Geova e gratitudine per le sue opere, il canto ha contribuito a imprimere le verità bibliche nella mente e nel cuore.
Nel corso degli anni i testimoni di Geova hanno usato molte raccolte di cantici. Le parole sono state aggiornate in base al progressivo intendimento della Parola di Dio.
1879: “Songs of the Bride”
(144 inni che esprimevano i desideri e le speranze della sposa di Cristo)
1890: “Poems and Hymns of Millennial Dawn”
(151 poesie e 333 inni, senza accompagnamento musicale. La maggior parte erano opera di noti autori)
1896: “La Torre di Guardia” del 1º febbraio fu dedicata agli “Zion’s Glad Songs of the Morning”
(Parole per 11 cantici, con accompagnamento musicale; liriche scritte da Studenti Biblici)
1900: “Zion’s Glad Songs”
(82 cantici, molti scritti da uno Studente Biblico; per completare la raccolta precedente)
1905: “Hymns of the Millennial Dawn”
(I 333 cantici pubblicati nel 1890, ma con accompagnamento musicale)
1925: “Kingdom Hymns”
(80 cantici per i bambini, con accompagnamento musicale)
1928: “Songs of Praise to Jehovah”
(337 cantici, in parte nuovi, scritti da Studenti Biblici e in parte più vecchi. Fu fatto uno sforzo speciale per eliminare nelle liriche sentimenti propri della falsa religione e il culto della personalità)
1944: “Kingdom Service Song Book”
(62 cantici. Adatti ai bisogni del servizio del Regno dell’epoca. Non furono più indicati i nomi né degli autori né dei compositori)
1950: “Cantici alla lode di Geova”
(91 cantici. Questo libretto di cantici aveva temi più attuali e non conteneva termini arcaici. Venne tradotto in 18 lingue)
1966: ‘Cantate e accompagnatevi con musica nei vostri cuori’
(119 cantici riguardanti ogni aspetto della vita e dell’adorazione cristiana. La musica di cui erano note le origini mondane o legate alla falsa religione fu eliminata. Registrazioni orchestrali dell’intero libretto furono usate estesamente come accompagnamento nelle adunanze di congregazione. Furono registrate anche alcune selezioni vocali. A partire dal 1980 furono fatte registrazioni di arrangiamenti orchestrali delle “Melodie del Regno” così i singoli potevano godere in casa propria musica edificante)
1984: “Cantate lodi a Geova”
(225 cantici del Regno, con parole e melodie composte interamente da dedicati servitori di Geova di ogni parte della terra. Per accompagnare il canto furono prodotti dischi e audiocassette)
Alle prime adunanze che tenevano in case private gli Studenti Biblici cantavano lodi. Il canto diventò ben presto una caratteristica pure delle loro assemblee. Alcuni cantavano un cantico prima di colazione, durante l’adorazione mattutina, come si fece per molti anni alla Casa Biblica. Verso il 1938 si smise quasi completamente di cantare nelle congregazioni locali, ma si ricominciò nel 1944, e il canto continua a essere un aspetto importante delle adunanze di congregazione e del programma delle assemblee dei testimoni di Geova.
[Immagine]
Karl Klein dirige l’orchestra a un’assemblea nel 1947
[Grafico a pagina 242]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Commemorazione della morte di Cristo
Testimoni attivi
Presenti
11.000.000
10.000.000
9.000.000
8.000.000
7.000.000
6.000.000
5.000.000
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
1935 1945 1955 1965 1975 1985 1992
[Immagine a pagina 243]
Benché isolato in una prigione cinese, Harold King continuò a celebrare la Commemorazione
[Immagine a pagina 244]
Classe biblica per ragazzi in Germania all’inizio degli anni ’30
[Immagini a pagina 244]
In Svizzera, verso la metà degli anni ’30, i giovani Testimoni pubblicavano questa rivista (sotto) e rappresentavano drammi biblici (come si vede al centro in basso) davanti a un folto pubblico
[Immagini a pagina 247]
“Bulletin” (1919-35), “Director” (1935-36), “Informatore” (1936-56) e ora “Il ministero del Regno”, che si pubblica in 100 lingue, hanno provveduto regolari istruzioni per unificare il ministero dei testimoni di Geova
[Immagine a pagina 248]
Le dimostrazioni alle adunanze di servizio aiutano i singoli Testimoni a migliorare nel ministero di campo, qui in Svezia
[Immagine a pagina 249]
Piccolo Testimone del Kenya acquista esperienza pronunciando un discorso al padre nella Scuola di Ministero Teocratico
[Immagine a pagina 250]
Nel 1992 il materiale di studio biblico per le congregazioni dei testimoni di Geova veniva pubblicato simultaneamente in 66 lingue, e se ne aggiungono altre di continuo
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Le assemblee, una dimostrazione della nostra fratellanzaI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 17
Le assemblee, una dimostrazione della nostra fratellanza
LE ASSEMBLEE sono una caratteristica dell’odierna organizzazione dei testimoni di Geova. Ma raduni nazionali e internazionali di adoratori di Geova c’erano già stati molto prima del XX secolo.
Geova richiedeva che tutti i maschi dell’antico Israele si radunassero ogni anno a Gerusalemme per tre feste periodiche. Alcuni uomini portavano con sé tutta la famiglia. Infatti secondo la Legge mosaica in certe occasioni dovevano essere presenti tutti i membri della famiglia, uomini, donne e bambini. (Eso. 23:14-17; Deut. 31:10-13; Luca 2:41-43) All’inizio vi assistevano coloro che abitavano entro i confini di Israele. Poi, dopo che gli ebrei si erano dispersi in lungo e in largo, i presenti venivano da molte nazioni. (Atti 2:1, 5-11) Erano spinti a radunarsi non semplicemente perché Israele e Abraamo erano loro antenati, ma perché riconoscevano che Geova era il loro grande Padre celeste. (Isa. 63:16) Quelle feste erano occasioni liete. Inoltre aiutavano tutti i presenti ad avere in mente la parola di Dio e a non lasciarsi prendere dalle faccende della vita di ogni giorno al punto di dimenticare le cose spirituali ben più importanti.
Similmente le assemblee degli odierni testimoni di Geova danno risalto alle cose spirituali. Per gli osservatori sinceri queste assemblee sono un’innegabile prova che i Testimoni sono uniti da forti vincoli di fratellanza cristiana.
Le prime assemblee degli Studenti Biblici
I raduni degli Studenti Biblici di varie città e nazioni presero forma un po’ alla volta. A differenza dei gruppi religiosi tradizionali, gli Studenti Biblici grazie alle loro assemblee cominciarono ben presto a conoscere i compagni di fede di altri paesi. Inizialmente queste assemblee si tenevano ad Allegheny (Pennsylvania) in occasione della commemorazione annuale della morte del Signore. Nel 1891 venne fatto l’annuncio specifico che si sarebbe tenuta “un’assemblea per lo studio della Bibbia e per la celebrazione della Cena del Signore”. L’anno dopo La Torre di Guardia inglese aveva un titolo ben evidenziato che annunciava: “ASSEMBLEA DEI CREDENTI, ALLEGHENY . . . DAL 7 AL 14 APRILE 1892 INCLUSO”.
Il pubblico in generale non era invitato a quelle prime assemblee. Ma nel 1892 furono presenti circa 400 persone che avevano dato prova di fede nel riscatto e di sincero interesse per l’opera del Signore. Il programma includeva cinque giorni di intenso studio biblico e altri due giorni di utili consigli per i colportori.
Un uomo che assisteva per la prima volta a una di queste riunioni disse: “Sono stato a molte Assemblee, ma mai prima a una come questa, dove la volontà e il piano di Dio sono il solo e incessante argomento da quando ci si alza la mattina a quando si va a letto la sera; a casa, per la strada, all’adunanza, a tavola e ovunque”. A proposito dello spirito mostrato dai presenti, qualcuno del Wisconsin scrisse: “Sono rimasto molto colpito dallo spirito di amore e benignità fraterna manifestato in ogni occasione”.
Nel 1893 ci fu un cambiamento nelle disposizioni per l’assemblea annuale. Approfittando degli sconti ferroviari in occasione dell’Esposizione Colombiana che si teneva quell’estate, gli Studenti Biblici si radunarono a Chicago (Illinois) dal 20 al 24 agosto. Questa fu la prima assemblea che tennero fuori della zona di Pittsburgh. Comunque, al fine di usare nel miglior modo possibile il tempo e il denaro nell’opera del Signore, per alcuni anni non furono più tenute assemblee generali.
Poi, a partire dal 1898, gli Studenti Biblici cominciarono a prendere l’iniziativa di tenere in vari luoghi assemblee locali, a cui partecipavano persone di una determinata zona. Nel 1900 ci furono 3 assemblee generali organizzate dalla Società; ma negli Stati Uniti e nel Canada ci furono anche 13 assemblee locali, la maggior parte di un giorno solo e spesso tenute in occasione della visita di uno dei pellegrini. Il numero continuò ad aumentare. Entro il 1909 si tennero almeno 45 assemblee locali nell’America Settentrionale, oltre alle assemblee a cui partecipò il fratello Russell durante i viaggi speciali che lo portarono in varie parti del continente. Alle assemblee di un giorno buona parte del programma era destinata in special modo a suscitare l’interesse del pubblico. Il numero dei presenti andava da un centinaio a diverse migliaia.
Viceversa le assemblee generali, a cui assistevano in prevalenza gli Studenti Biblici, davano risalto all’istruzione di chi era già abbastanza radicato nella via della verità. Per queste assemblee arrivavano dalle principali città treni speciali pieni di congressisti. A volte c’erano anche 4.000 presenti, inclusi perfino alcuni provenienti dall’Europa. Erano momenti di vero ristoro spirituale che accrescevano lo zelo e l’amore del popolo di Geova. Nel 1903, alla fine di una di queste assemblee, un fratello disse: “Non darei neanche per mille dollari il bene che ho ricevuto a questa Assemblea, anche se non sono che un pover’uomo”.
I pellegrini che si trovavano nella zona pronunciavano discorsi alle assemblee. Anche il fratello Russell cercava di assistere alle assemblee locali e a quelle più grandi negli Stati Uniti e spesso nel Canada prendendo parte al programma. Per questo doveva viaggiare molto, quasi sempre il fine settimana. Ma nel 1909 un fratello di Chicago noleggiò diverse carrozze ferroviarie per trasportare i congressisti che viaggiavano con il fratello Russell da un’assemblea all’altra. Nel 1911 e nel 1913 lo stesso fratello prenotò interi treni per permettere a centinaia di congressisti di partecipare a tour di assemblee che duravano un mese o più e interessavano la parte occidentale degli Stati Uniti e del Canada.
Viaggiare su uno di quei treni era un’esperienza memorabile. Nel 1913 Malinda Keefer ne prese uno a Chicago. Anni dopo disse: “Non ci volle molto per capire che eravamo una grande famiglia . . . e il treno per un mese fu la nostra casa”. Mentre il treno usciva dalla stazione, quelli che erano venuti a salutarli cantavano “Dio sia con voi finché ci rivedremo”, e sventolavano cappelli e fazzoletti finché il treno non era più in vista. La sorella Keefer aggiunse: “A ogni tappa del viaggio si teneva un’assemblea, quasi sempre di tre giorni, e noi ci fermavamo un giorno a ogni assemblea. Durante le soste il fratello Russell pronunciava due discorsi, uno per i fratelli nel pomeriggio e l’altro per il pubblico la sera, dal tema ‘Oltre la tomba’”.
Anche in altri paesi il numero delle assemblee aumentava. Spesso erano assai piccole. Alla prima in Norvegia nel 1905 assisterono una quindicina di persone; ma era solo l’inizio. Sei anni dopo, quando il fratello Russell si recò in Norvegia, venne fatto uno sforzo speciale per invitare il pubblico, e in quell’occasione il numero dei presenti si aggirò sui 1.200. Nel 1909 egli assisté alle assemblee in Scozia e parlò a circa 2.000 persone a Glasgow e ad altre 2.500 a Edimburgo sull’affascinante soggetto “Il ladro in paradiso, il ricco all’inferno e Lazzaro nel seno di Abraamo”.
Al termine delle prime assemblee i fratelli tenevano quello che chiamavano un convito d’amore, che rifletteva il loro sentimento di fratellanza cristiana. In cosa consistevano questi “conviti d’amore”? Per esempio, gli oratori si mettevano in fila tenendo in mano piatti di pane tagliato a pezzetti, quindi sfilavano i presenti, che prendevano un pezzetto di pane, stringevano loro la mano e cantavano “Benedetto il legame che unisce i nostri cuori nell’amore cristiano”. Spesso mentre cantavano lacrime di gioia rigavano loro le guance. Poi, quando aumentarono di numero, smisero di stringersi la mano e di spezzare il pane, ma concludevano con un cantico e una preghiera e, spesso, con prolungati applausi in segno di apprezzamento.
Una campagna mondiale per proclamare il Regno
La prima assemblea importante dopo la prima guerra mondiale fu tenuta a Cedar Point (Ohio), sul Lago Erie, 96 chilometri a ovest di Cleveland, dal 1º all’8 settembre 1919. Dopo la morte del fratello Russell alcuni che avevano avuto una parte preminente nell’organizzazione si erano allontanati. Era stata una dura prova per i fratelli. All’inizio del 1919 il presidente della Società e i suoi collaboratori erano stati liberati dall’ingiusta detenzione. Quindi c’era viva attesa. Il primo giorno dell’assemblea il numero dei presenti fu piuttosto basso, ma durante il giorno arrivarono altri congressisti con i treni speciali. Gli albergatori che si erano offerti di alloggiare i fratelli furono sommersi. R. J. Martin e A. H. Macmillan (che facevano entrambi parte del gruppo uscito da poco di prigione) prestarono il loro aiuto. Lavorarono per assegnare le camere fin dopo mezzanotte, mentre il fratello Rutherford e molti altri se la spassarono facendo i fattorini, portando il bagaglio e accompagnando i fratelli nelle loro camere. L’entusiasmo aveva contagiato tutti.
Erano attese circa 2.500 persone. Tuttavia l’assemblea superò le aspettative sotto ogni punto di vista. Già il secondo giorno l’auditorium era sovraffollato e si dovettero usare altre sale. Quando anche queste si rivelarono insufficienti, le sessioni vennero tenute all’aperto in una zona dove c’era un bel boschetto. Furono presenti circa 6.000 Studenti Biblici degli Stati Uniti e del Canada.
La domenica per il discorso principale vennero almeno altre 1.000 persone, portando il numero dei presenti a 7.000. L’oratore parlò a tutti all’aperto senza l’aiuto di microfoni o di impianto acustico. In quel discorso, “Speranza per l’afflitta umanità”, J. F. Rutherford spiegò che il messianico Regno di Dio è la soluzione dei problemi dell’uomo e mostrò pure che la Lega delle Nazioni (che allora stava per nascere e a cui il clero aveva già dato la propria adesione) non era affatto l’espressione politica del Regno di Dio. Un giornale locale (il Register di Sandusky) pubblicò un’ampia relazione del discorso pubblico e anche un sommario dell’attività degli Studenti Biblici. Copie di questo giornale furono inviate a tutti i quotidiani degli Stati Uniti e del Canada. Ma da quell’assemblea scaturì una pubblicità molto più ampia.
Il vero punto culminante dell’intera assemblea fu il “Discorso ai collaboratori” del fratello Rutherford, che poi venne pubblicato con il titolo “Annunciate il Regno”. Durante il discorso, rivolto agli Studenti Biblici stessi, il significato delle lettere GA, che spiccavano sul programma dell’assemblea e in vari punti del luogo in cui si svolgeva, divenne chiaro. Fu annunciata la pubblicazione di una nuova rivista, The Golden Age, da usare per volgere l’attenzione della gente al Regno messianico. Dopo aver spiegato a grandi linee cosa si doveva fare, il fratello Rutherford disse ai presenti: “Davanti a voi si apre una porta che vi offre un’opportunità. Approfittatene subito. Mentre vi accingete a compiere quest’opera ricordate che non state semplicemente facendo pubblicità a una rivista, ma siete ambasciatori del Re dei re e Signore dei signori che annunciano in maniera dignitosa la venuta dell’Età d’Oro, il glorioso regno del nostro Signore e Maestro, in cui i veri cristiani hanno sperato e per cui hanno pregato per molti secoli”. (Vedi Rivelazione 3:8). Quando l’oratore chiese chi desiderava partecipare a quest’opera, fu emozionante vedere l’entusiastica risposta. I 6.000 presenti si alzarono in piedi tutti insieme. Entro l’anno seguente più di 10.000 partecipavano al servizio di campo. L’intera assemblea servì a unire e rafforzare i presenti.
Tre anni dopo, nel 1922, a Cedar Point ci fu un’altra assemblea memorabile. Il programma durò nove giorni, dal 5 al 13 settembre. Oltre ai fratelli degli Stati Uniti e del Canada, ne vennero alcuni dall’Europa. Si tennero adunanze in dieci lingue. La media giornaliera dei presenti si aggirò sui 10.000, e al discorso “Milioni ora viventi non morranno mai” intervennero così tanti estranei che il numero quasi raddoppiò.
Gli Studenti Biblici non erano andati a quell’assemblea con l’idea che l’opera qui sulla terra si sarebbe protratta ancora per decenni. Dicevano che poteva benissimo essere la loro ultima assemblea generale prima della “liberazione della chiesa . . . per entrare nella fase celeste del regno di Dio, e proprio all’effettiva e medesima presenza del nostro Signore e del nostro Dio”. Ma per quanto il tempo potesse essere breve, la loro principale preoccupazione era fare la volontà di Dio. Con questo in mente, il venerdì 8 settembre il fratello Rutherford pronunciò il memorabile discorso “Il Regno”.
In precedenza nella zona circostante erano stati appesi grandi striscioni con le lettere ADV. Il significato di quelle lettere divenne chiaro durante il discorso, quando l’oratore esortò: “Siate fedeli e veraci testimoni del Signore. Avanzate nel combattimento finché ogni vestigio di Babilonia giaccia desolato. Annunciate il messaggio per lungo e per largo. Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori. Questo è il più splendido dei giorni. Ecco, il Re regna! Voi ne siete gli agenti pubblicitari. Perciò annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. In quel momento di fronte ai presenti si spiegò un enorme striscione, lungo 11 metri. Su di esso spiccava lo stimolante slogan “Annunciate [inglese “Advertise”, rappresentato da “ADV”] il Re e il Regno”. Fu un momento emozionante. I presenti applaudirono con entusiasmo. L’anziano fratello Pfannebecker, che suonava nell’orchestra dell’assemblea, agitando il violino sopra la testa disse ad alta voce con il suo forte accento tedesco: “Ach, ja! Und ora noi faremo proprio qvesto, no?” E così fecero.
Quattro giorni dopo, mentre l’assemblea era ancora in corso, il fratello Rutherford insieme ad altri congressisti s’impegnò nell’opera di proclamare il Regno di casa in casa, svolta nel raggio di 70 chilometri dal luogo dell’assemblea. Ma non fu tutto. Era stato dato un enorme impulso all’opera di proclamare il Regno che si sarebbe estesa in tutto il mondo. Quell’anno più di 17.000 zelanti proclamatori diedero testimonianza in 58 paesi. Decenni dopo George Gangas, che aveva assistito all’assemblea di Cedar Point e che in seguito entrò a far parte del Corpo Direttivo, disse a proposito di quella parte del programma: “Fu qualcosa che si incise in modo indelebile nella mia mente e nel mio cuore, che non dimenticherò mai finché vivrò”.
Pietre miliari della crescita spirituale
Tutte le assemblee sono momenti di ristoro e di istruzione nella Parola di Dio. Ma alcune si ricordano per decenni come pietre miliari.
Sette di queste ebbero luogo, un anno dopo l’altro, dal 1922 al 1928 negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna e furono importanti per le sette vigorose risoluzioni che vennero adottate, tutte elencate nella pagina accanto. Anche se i Testimoni erano relativamente poco numerosi, distribuirono in tutto il mondo ben 45 milioni di copie di una risoluzione e 50 milioni di altre, in molte lingue. Alcune furono trasmesse su reti radiofoniche internazionali. Così venne data una straordinaria testimonianza.
Un’altra assemblea storica fu tenuta a Columbus (Ohio) nel 1931. La domenica 26 luglio, dopo aver ascoltato una spiegazione scritturale, gli Studenti Biblici adottarono un nuovo nome: Testimoni di Geova. Un nome davvero appropriato, che richiama l’attenzione prima di tutto sul Creatore stesso e che identifica in modo chiaro la responsabilità di coloro che lo adorano. (Isa. 43:10-12) Con l’adozione di questo nuovo nome i proclamatori del nome di Dio e del suo Regno diventarono più zelanti che mai. Una lettera scritta quell’anno da un proclamatore danese diceva: “Oh, che nome splendido! Testimoni di Geova, sì, sia concesso a tutti noi di essere veramente tali”.
Nel 1935 si tenne un’altra assemblea memorabile a Washington. Il secondo giorno, venerdì 31 maggio, il fratello Rutherford parlò della grande moltitudine, o grande folla, menzionata in Rivelazione 7:9-17. Per più di mezzo secolo gli Studenti Biblici avevano tentato invano di identificare questo gruppo in maniera corretta. Ora, al tempo stabilito da Geova, alla luce di avvenimenti già in corso, fu spiegato che si tratta di persone che hanno la prospettiva di vivere per sempre proprio qui sulla terra. Questo chiarimento diede un senso nuovo all’opera di evangelizzazione e spiegò scritturalmente un cambiamento importante che aveva appena iniziato a verificarsi nella struttura dell’odierna organizzazione dei testimoni di Geova.
L’assemblea di St. Louis (Missouri) del 1941 è ricordata ancora da molti che ascoltarono il primo giorno il discorso “Integrità”, in cui il fratello Rutherford richiamò l’attenzione sulla grande contesa che si presenta a tutta la creazione intelligente. Da che nel 1928 era stato pronunciato il discorso “Governante per il popolo”, più volte si era dato risalto alle questioni sollevate dalla ribellione di Satana. Ma ora venne fatto notare che “il dilemma primario sollevato dalla sfrontata sfida di Satana fu ed è quello del DOMINIO UNIVERSALE”. Il fatto di aver compreso questa contesa e l’importanza di rimanere integri dinanzi a Geova, il Sovrano Universale, è stato determinante nella vita dei servitori di Geova.
Nel 1942, nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, quando alcuni si chiedevano se l’opera di predicazione non stesse per finire, il discorso pubblico dell’assemblea pronunciato da N. H. Knorr, appena eletto presidente della Watch Tower Society, fu “Pace — Può essa durare?” La spiegazione, data in quel discorso, della simbolica “bestia selvaggia di colore scarlatto” del capitolo 17 di Rivelazione fece intravedere ai testimoni di Geova che dopo la seconda guerra mondiale ci sarebbe stato un periodo in cui avrebbero avuto l’opportunità di indirizzare altre persone ancora al Regno di Dio. Questo diede il via a una campagna mondiale che col tempo si è estesa in più di 235 paesi e non è ancora finita.
Un’altra pietra miliare fu raggiunta il 2 agosto 1950 durante un’assemblea allo Yankee Stadium di New York. In quell’occasione a un pubblico sorpreso ed entusiasta fu presentata per la prima volta la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane. Il resto della Traduzione del Nuovo Mondo fu pubblicato un po’ alla volta nel decennio successivo. Questa versione delle Sacre Scritture in inglese moderno ridiede al nome proprio di Dio il posto che gli spetta nella sua Parola. Per la sua fedeltà al testo nelle lingue bibliche originali è stata utilissima ai testimoni di Geova nello studio personale delle Scritture e anche nell’opera di evangelizzazione.
Il penultimo giorno di quell’assemblea F. W. Franz, allora vicepresidente della Watch Tower Society, parlò dei “Nuovi sistemi di cose”. Per molti anni i testimoni di Geova avevano creduto che prima di Armaghedon alcuni servitori di Geova precristiani sarebbero risorti e sarebbero divenuti principi del nuovo mondo, in adempimento di Salmo 45:16. Potete dunque immaginare che effetto ebbe sul vasto pubblico la seguente domanda dell’oratore: “Questa assemblea internazionale sarebbe felice di sapere che qui, stasera, in mezzo a noi, c’è un certo numero di futuri principi della nuova terra?” Ci fu un fragoroso e prolungato applauso accompagnato da grida di gioia. Quindi l’oratore spiegò che l’uso biblico del termine tradotto “principe” insieme alla prova di fedeltà data in questo tempo da molti delle “altre pecore” portava a credere che alcuni ora viventi potrebbero benissimo essere scelti da Gesù Cristo per servire in qualità di principi. Fece però notare che a coloro che ricevevano questo incarico non veniva conferito nessun titolo. E concluse il discorso con l’esortazione: “Avanziamo, dunque, decisi, tutti insieme, come società del Nuovo Mondo!”
Molti altri discorsi densi di significato sono stati pronunciati alle assemblee dei testimoni di Geova: Nel 1953 “La società del Nuovo Mondo attaccata dall’estremo nord”, un’avvincente spiegazione del significato dell’attacco di Gog di Magog descritto nei capitoli 38 e 39 di Ezechiele. Lo stesso anno, il discorso “La casa si riempie di gloria” entusiasmò gli ascoltatori che avevano davanti agli occhi la prova tangibile dell’adempimento della promessa di Geova, riportata in Aggeo 2:7, di far affluire alla sua casa le cose preziose, le cose desiderabili di tutte le nazioni.
Ma l’assemblea più notevole dei nostri tempi fu quella di New York nel 1958, quando più di 250.000 persone gremirono i più grandi stadi disponibili per ascoltare il discorso “Il regno di Dio governa: è vicina la fine del mondo?” Erano presenti delegati di 123 paesi, e i rapporti che fecero all’assemblea contribuirono a rafforzare i vincoli della fratellanza internazionale. Durante quella straordinaria assemblea furono presentate pubblicazioni in 54 lingue, che avrebbero aiutato i presenti sia a crescere spiritualmente che a insegnare ad altri.
Nel 1962 una serie di discorsi dal tema “Sottomissione alle autorità superiori” corresse l’intendimento che i Testimoni avevano di Romani 13:1-7. Nel 1964 i discorsi “Dalla morte alla vita” e “Fuori delle tombe alla risurrezione” accrebbero la loro comprensione della grande misericordia di Geova evidente nel provvedimento della risurrezione. E si potrebbero citare moltissimi punti salienti di altre assemblee.
Ogni anno decine di migliaia, anzi centinaia di migliaia di persone nuove assistono alle assemblee. Anche se le informazioni presentate non sono sempre nuove per l’organizzazione nel suo insieme, spesso fanno comprendere ai nuovi la volontà divina in maniera veramente entusiasmante. Essi possono vedere ed essere spinti a cogliere opportunità di servizio che cambiano l’indirizzo della loro vita.
A molte assemblee si è dato risalto al significato di certi libri della Bibbia. Per esempio nel 1958 e di nuovo nel 1977 furono presentati libri che trattavano le profezie messe per iscritto dal profeta Daniele, riguardanti il proposito di Dio di avere un unico governo mondiale con Cristo come Re. Nel 1971 fu la volta del libro di Ezechiele, che enfatizza la dichiarazione divina: “Le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”. (Ezec. 36:23) Nel 1972 vennero trattate nei particolari le profezie scritte da Zaccaria e da Aggeo. Nel 1963, nel 1969 e nel 1988 furono approfondite le elettrizzanti profezie di Rivelazione, che predicono chiaramente la caduta di Babilonia la Grande e l’instaurazione da parte di Dio di gloriosi nuovi cieli e nuova terra.
Le assemblee hanno dato risalto a vari temi: “Incremento della Teocrazia”, “Pura adorazione”, “Adoratori uniti”, “Ministri coraggiosi”, “Frutti dello spirito”, “Facciamo discepoli”, “Buona notizia per tutte le nazioni”, “Nome divino”, “Sovranità divina”, “Sacro servizio”, “Fede vittoriosa”, “Lealtà al Regno”, “Manteniamo l’integrità”, “Confidiamo in Geova”, “Santa devozione”, “Portatori di luce” e molti altri. Ciascuna assemblea ha contribuito alla crescita spirituale dell’organizzazione e di coloro che ne fanno parte.
Incentivata l’opera di evangelizzazione
Le assemblee grandi, e anche quelle più piccole, sono fonte di grande incoraggiamento per quanto riguarda la predicazione della buona notizia. Discorsi e dimostrazioni provvedono istruzione pratica. Il programma include sempre esperienze avute nel ministero di campo e anche esperienze raccontate da persone che da poco sono state aiutate a conoscere la verità biblica. Anche l’effettivo servizio di campo che per tanti anni ha fatto parte del programma delle assemblee era molto utile. Veniva data un’ottima testimonianza nella città dell’assemblea ed era fonte di grande incoraggiamento per i Testimoni stessi.
Il servizio di campo divenne parte dell’attività programmata all’assemblea di Winnipeg (Manitoba) in Canada nel gennaio del 1922. Venne svolto anche durante l’assemblea generale tenuta a Cedar Point qualche mese dopo. In seguito un giorno, o parte di uno o più giorni, veniva dedicato al servizio di campo, affinché i fratelli svolgessero insieme l’attività di predicazione proprio nella città dell’assemblea e nei dintorni. Nelle città più grandi questo permetteva a persone che raramente venivano contattate dai Testimoni di udire la buona notizia riguardante il proposito di Dio di dare vita eterna a coloro che amano la giustizia.
In Danimarca si dispose per la prima volta di dedicare un giorno al servizio, nel 1925 durante l’assemblea di Nørrevold, a cui furono presenti da 400 a 500 persone. Per molti dei 275 proclamatori che parteciparono al servizio di campo quella era la prima volta e alcuni erano timorosi. Ma una volta che ebbero provato, diventarono evangelizzatori entusiasti anche nel loro territorio. Dopo quell’assemblea e sino alla fine della seconda guerra mondiale in Danimarca furono tenute molte assemblee di servizio di un giorno, e venivano invitati i fratelli delle cittadine circostanti. Maggiore zelo era evidente quando svolgevano tutti insieme il ministero e poi si radunavano per ascoltare i discorsi. Simili assemblee di servizio — ma di due giorni — furono tenute in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
Alle assemblee più grandi l’attività di campo spesso assumeva proporzioni notevoli. A partire dal 1936 si fece pubblicità al discorso pubblico dell’assemblea con ordinate sfilate di Testimoni che portavano cartelli (e venivano chiamati “uomini sandwich” perché ne portavano uno sul petto e uno sulla schiena) e distribuivano foglietti di invito. In certe assemblee un migliaio di Testimoni o più partecipavano a queste sfilate. Altri facevano regolari visite di casa in casa, invitando tutti ad andare a sentire il programma. Per i singoli Testimoni era molto incoraggiante lavorare con altri Testimoni e vederne centinaia, anche migliaia partecipare al ministero insieme a loro. Al tempo stesso il pubblico entro un considerevole raggio veniva a sapere che i testimoni di Geova erano in città; la gente poteva sentire da sé ciò che i Testimoni insegnavano e osservare personalmente il loro comportamento.
I discorsi spesso non venivano ascoltati solo dall’uditorio presente alle assemblee. Nel 1927 il discorso “Libertà per i popoli” pronunciato dal fratello Rutherford a un’assemblea tenuta a Toronto in Canada passò alla storia perché fu trasmesso contemporaneamente da 53 stazioni radio a un vasto uditorio internazionale. L’anno dopo, da Detroit (Michigan), il discorso “Governante per il popolo” fu trasmesso dal doppio di stazioni, e sulle onde corte poté essere ascoltato anche in Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.
Nel 1931 le principali reti radiofoniche rifiutarono di cooperare per trasmettere un discorso del fratello Rutherford; perciò la Watch Tower Society, in collaborazione con l’American Telephone and Telegraph Company, creò in proprio una rete di 163 stazioni, effettuando il più grande collegamento via cavo che fosse mai stato fatto, per trasmettere il messaggio “Il Regno, la speranza del mondo”. Inoltre più di altre 300 stazioni in molte parti del mondo trasmisero il programma registrato su dischi fonografici.
Nel 1935, durante l’assemblea di Washington, il fratello Rutherford parlò sul soggetto “Governo”, richiamando con vigore l’attenzione sul fatto che presto il Regno di Geova retto da Cristo avrebbe preso il posto di tutti i governi umani. Più di 20.000 persone lo ascoltarono nell’Auditorium di Washington. Il discorso venne trasmesso anche per radio e via cavo in tutto il mondo, nell’America Centrale e Meridionale, in Europa, in Sudafrica, nelle isole del Pacifico e in alcuni paesi dell’Oriente. In tal modo gli ascoltatori poterono essere milioni. Due importanti giornali di Washington non rispettarono il contratto con cui si erano impegnati a pubblicare il testo del discorso. Ma i fratelli piazzarono delle auto munite di altoparlanti in 3 punti della città e in altre 40 località tutt’intorno a Washington, e si calcola che da queste il discorso fu ritrasmesso ad altre 120.000 persone.
Poi nel 1938 il discorso estremamente franco “Affrontate i fatti”, trasmesso dalla Royal Albert Hall di Londra, fu ascoltato in una cinquantina di assemblee in altrettante città, con un totale di circa 200.000 presenti. Inoltre moltissimi altri lo ascoltarono alla radio.
Quindi, anche se i testimoni di Geova erano relativamente pochi, le loro assemblee ebbero una parte importante nella proclamazione pubblica del messaggio del Regno.
Assemblee in Europa dopo la guerra
Per coloro che vi assisterono certe assemblee hanno superato tutte le altre. Questo si poté dire di quelle che si svolsero in Europa subito dopo la seconda guerra mondiale.
Una di queste fu l’assemblea tenuta ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, il 5 agosto 1945, meno di quattro mesi dopo che i Testimoni erano stati liberati dai campi di concentramento tedeschi. Erano attesi circa 2.500 congressisti; a 2.000 di questi si doveva provvedere un alloggio. Per avere sufficienti posti per dormire, i Testimoni locali coprirono il pavimento della loro casa con uno strato di paglia. I fratelli giunsero da ogni direzione con tutti i mezzi possibili: in barca, in camion, in bicicletta e alcuni con l’autostop.
A quell’assemblea risero e piansero, cantarono e ringraziarono Geova per la sua bontà. Uno dei presenti disse: “La loro era l’indicibile gioia di un’organizzazione teocratica appena liberata dalle catene!” Prima della guerra non c’erano neanche 500 Testimoni nei Paesi Bassi. Ne furono arrestati e imprigionati 426; 117 di questi morirono in seguito ai maltrattamenti. Che gioia quando all’assemblea alcuni trovarono persone care ritenute morte! Altri piangevano mentre cercavano invano. Quella sera 4.000 persone ascoltarono con la massima attenzione il discorso pubblico che spiegava perché i testimoni di Geova erano stati oggetto di persecuzione così intensa. Nonostante quello che avevano sofferto, si stavano organizzando per continuare l’opera che Dio aveva affidato loro.
L’anno dopo, 1946, i fratelli della Germania disposero di tenere un’assemblea a Norimberga. Fu concesso loro l’uso dello Zeppelinwiese, dove si erano svolte le parate di Hitler. Il secondo giorno dell’assemblea Erich Frost, che aveva sperimentato personalmente la brutalità della Gestapo ed era stato per anni in un campo di concentramento nazista, pronunciò il discorso pubblico “I cristiani nel crogiolo”. Per l’occasione ai 6.000 Testimoni presenti si unirono 3.000 abitanti di Norimberga.
L’ultimo giorno dell’assemblea era uno dei giorni in cui si dovevano annunciare le condanne ai processi per i crimini di guerra tenuti lì a Norimberga. Le autorità militari imposero il coprifuoco, ma dopo lunghe trattative convennero che, vista la posizione dei testimoni di Geova di fronte all’opposizione nazista, non era il caso di impedire loro di concludere l’assemblea in pace. Così, l’ultimo giorno, i fratelli si radunarono per ascoltare lo stimolante discorso “Intrepidi dinanzi alla cospirazione mondiale”.
I testimoni di Geova videro la mano di Geova in quello che stava avvenendo. Nel momento stesso in cui uomini che rappresentavano un regime che aveva cercato di sterminarli venivano condannati, essi si radunavano per adorare Geova nel luogo in cui Hitler aveva inscenato alcune delle più spettacolari esibizioni del potere nazista. Il presidente dell’assemblea disse: “Il solo fatto di poter essere qui in questo giorno, che è un’anticipazione del trionfo del popolo di Dio sui suoi nemici nella battaglia di Armaghedon, è valso nove anni di campo di concentramento”.
Altre assemblee memorabili
Man mano che l’attività dei testimoni di Geova si espandeva, si tenevano assemblee in tutto il mondo. Tutte hanno avuto qualche aspetto particolarmente notevole per coloro che vi parteciparono.
Nel 1952 si doveva tenere un’assemblea a Kitwe, nella Rhodesia del Nord (ora Zambia), nel centro del Copperbelt durante la visita del presidente della Watch Tower Society. Il luogo era una vasta area ai margini di un insediamento minerario, in una località chiamata attualmente Chamboli. Venne spianata la sommità di un termitaio abbandonato da usare come podio e sopra fu eretta una tettoia di paglia. Altri ripari di paglia, con due ripiani, che servirono da dormitori si estendevano per 180 metri come i raggi di una ruota dall’area principale con i posti a sedere. In alcuni dormivano gli uomini e i ragazzi, in altri le donne e le ragazze. Alcuni fratelli avevano viaggiato per due settimane in bicicletta per essere presenti. Altri avevano camminato per giorni e poi avevano terminato il viaggio con una corriera rudimentale.
Durante le sessioni erano tutti molto attenti, benché fossero seduti su dure panche di bambù allo scoperto. Erano venuti per ascoltare, e non volevano perdere una parola. Il canto di quei 20.000 Testimoni faceva venire le lacrime agli occhi: era meraviglioso! Non c’era nessun accompagnamento musicale, eppure l’armonia delle voci era straordinaria. Non solo nel canto, ma in ogni cosa era evidente la loro unità, sebbene fossero di origine e di tribù diverse.
E potete immaginare cosa provarono i testimoni di Geova del Portogallo quando, dopo quasi 50 anni di lotta per la libertà di adorazione, il 18 dicembre 1974 ottennero il riconoscimento giuridico. In quel tempo erano solo 14.000 circa. Qualche giorno dopo 7.586 di loro gremirono un padiglione sportivo a Porto e altri 39.284 affollarono uno stadio di calcio a Lisbona. Il fratello Knorr e il fratello Franz erano con loro in quella felice occasione, che molti non dimenticheranno mai.
Raduni internazionali
Per oltre mezzo secolo, in molti paesi i testimoni di Geova hanno tenuto simultaneamente grandi assemblee in diverse città. In queste occasioni in cui tutti potevano ascoltare i discorsi principali pronunciati nella città chiave il sentimento di fratellanza internazionale che li univa si intensificava.
Ma soltanto nel 1946 Testimoni provenienti da molte parti della terra si radunarono in una grande assemblea internazionale in una sola città. Questo avvenne a Cleveland (Ohio). Anche se subito dopo la guerra era difficile viaggiare, ci furono 80.000 presenti, inclusi 302 delegati di 32 paesi oltre gli Stati Uniti. Si tennero sessioni in 20 lingue. Venne impartita molta istruzione pratica in vista dell’espansione dell’opera di evangelizzazione. Uno dei punti salienti dell’assemblea fu il discorso del fratello Knorr sui problemi della ricostruzione e dell’espansione. I presenti applaudirono con entusiasmo venendo a conoscenza dei progetti per ingrandire lo stabilimento tipografico e gli uffici della sede centrale e anche la stazione radio trasmittente, per aprire filiali nelle principali nazioni del mondo e per incentivare l’opera missionaria. Subito dopo l’assemblea si fecero tutti i preparativi affinché il fratello Knorr e il fratello Henschel potessero fare un viaggio intorno al mondo al fine di attuare questo programma.
Negli anni seguenti allo Yankee Stadium di New York si tennero assemblee che fecero veramente storia. Alla prima di queste, dal tema “Incremento della Teocrazia”, tenuta dal 30 luglio al 6 agosto 1950, assisterono delegati di 67 paesi. Nel programma furono inclusi brevi rapporti di servitori di filiale, missionari e altri delegati. Questi rapporti aiutarono i Testimoni a farsi un’idea dell’intensa opera di evangelizzazione che si svolgeva in tutti i paesi da cui erano venuti. L’ultimo giorno il numero dei presenti al discorso “Potete vivere per sempre nella felicità sulla terra?” salì a 123.707. Fu richiamata l’attenzione sul grande aumento numerico. Eppure, come il presidente dell’assemblea Grant Suiter mise vigorosamente in risalto, ciò non veniva fatto per lodare qualche mente brillante entro l’organizzazione, anzi egli dichiarò: “La nuova forza numerica va a onore di Geova. Così dev’essere, e non vorremmo che fosse altrimenti”.
Nel 1953 ci fu un’altra assemblea allo Yankee Stadium di New York. Questa volta il massimo dei presenti fu 165.829. Come nella prima assemblea che vi era stata tenuta, il programma includeva spiegazioni di elettrizzanti profezie bibliche, consigli pratici sul modo di predicare la buona notizia e rapporti di molti paesi. Le sessioni iniziavano verso le 9,30 e di solito non terminavano prima delle 21 o delle 21,30. L’assemblea offrì otto giorni interi di gioioso banchetto spirituale.
Per la loro assemblea più grande, che si tenne a New York nel 1958, fu necessario usare non solo lo Yankee Stadium ma anche il vicino Polo Grounds, come pure tendoni fuori degli stadi per accogliere la folla che non aveva potuto trovare posto dentro. L’ultimo giorno, quando tutti i posti a sedere erano stati occupati, fu concesso in via eccezionale di usare anche il campo da gioco dello Yankee Stadium, e come fu emozionante vedere migliaia di persone riversarsi nel campo, togliersi le scarpe e sedersi sull’erba! Il conteggio rivelò che al discorso pubblico c’erano stati 253.922 presenti. Un’ulteriore prova che Geova benediceva il ministero dei suoi servitori si ebbe quando a quell’assemblea 7.136 persone simboleggiarono la loro dedicazione con l’immersione: più del doppio dei battezzati nella storica occasione della Pentecoste del 33 E.V., come riferisce la Bibbia. — Atti 2:41.
Quelle grandi assemblee non furono possibili solo grazie a un’efficiente organizzazione, furono una manifestazione dello spirito di Dio all’opera fra il suo popolo. L’amore fraterno che si basa sull’amore per Dio era evidente ovunque. Non c’erano organizzatori che percepivano alti salari. Quelli che servivano in ogni reparto erano volontari non retribuiti. Fratelli e sorelle cristiani, spesso nuclei familiari, si occupavano del servizio ristoro. Prepararono pasti caldi e, negli enormi tendoni fuori degli stadi, servirono i congressisti al ritmo anche di mille al minuto. Decine di migliaia di volontari — tutti felici di rendersi utili — servirono come uscieri e fecero tutto il lavoro di costruzione necessario, cucinarono e servirono i pasti, fecero le pulizie e molte altre cose.
Altri volontari impiegarono centinaia di migliaia di ore per trovare alloggio ai congressisti. In certi anni, per sistemarne almeno una parte, si organizzarono città di tende e roulotte. Nel 1953 i Testimoni mieterono gratuitamente un terreno di 16 ettari per un agricoltore del New Jersey che lo affittò loro per la città di roulotte. Furono provveduti servizi igienici, luce elettrica, docce, lavanderia, tavola calda e negozi di generi alimentari per una popolazione che superò le 45.000 unità. Come arrivarono i Testimoni, in una notte sorse una città. Migliaia e migliaia di altri congressisti furono alloggiati in alberghi e case private a New York e dintorni. Fu un’impresa colossale. Con la benedizione di Geova fu coronata dal successo.
Assemblee in movimento
Chi fa parte di questa fratellanza internazionale si interessa vivamente dei propri fratelli di altri paesi. Perciò approfitta delle opportunità di assistere ad assemblee fuori del proprio paese.
Nel 1951 allo stadio Wembley di Londra si tenne la prima della serie di assemblee “Pura adorazione”, a cui parteciparono Testimoni di 40 paesi. Il programma sottolineò il lato pratico della vera adorazione e indicò che il ministero deve divenire la carriera della propria vita. Dall’Inghilterra molti Testimoni si recarono sul Continente, dove nei successivi due mesi si sarebbero tenute altre nove assemblee. La più grande fu quella di Francoforte sul Meno, in Germania, a cui assisterono 47.432 Testimoni di 24 paesi. La cordialità dei fratelli fu evidente al termine del programma quando l’orchestra cominciò a suonare e i fratelli tedeschi proruppero in uno spontaneo canto di commiato, raccomandando a Dio i compagni di fede che erano venuti dall’estero per unirsi a loro. I presenti sventolavano i fazzoletti, e si riversarono a centinaia nel campo per esprimere la propria gratitudine per quella grande festa teocratica.
Nel 1955 altri Testimoni disposero di far visita ai loro fratelli cristiani all’estero in occasione delle assemblee. Mediante due navi noleggiate (ciascuna con 700 passeggeri) e 42 voli charter, delegati degli Stati Uniti e del Canada si recarono in Europa. L’edizione europea del giornale The Stars and Stripes, pubblicata in Germania, definì l’afflusso di Testimoni “probabilmente il più grande spostamento in massa di americani attraverso l’Europa dopo l’invasione degli Alleati durante la seconda guerra mondiale”. Altri delegati vennero dall’America Centrale e Meridionale, dall’Asia, dall’Africa e dall’Australia. Nonostante gli sforzi del clero della cristianità per impedire ai Testimoni di tenere le loro assemblee a Roma e a Norimberga, in Europa durante l’estate ci furono queste due assemblee e altre sei. Il numero dei presenti andò dai 4.351 di Roma ai 107.423 di Norimberga. Altri 17.729 Testimoni si radunarono nel Waldbühne in quella che allora veniva chiamata Berlino Ovest, che poteva essere raggiunta con minor rischio dai fratelli della zona orientale. Molti di questi erano stati in prigione per la loro fede o avevano familiari in prigione, ma erano sempre saldi nella fede. Com’era appropriato il tema dell’assemblea “Regno trionfante”!
C’erano già state molte assemblee internazionali, ma quella del 1963 fu la prima del suo genere: un’assemblea che fece il giro del mondo. Iniziò a Milwaukee (Wisconsin) negli Stati Uniti, poi si trasferì a New York, quindi in quattro importanti città europee, nel Medio Oriente, in India, in Birmania (ora Myanmar), in Thailandia, a Hong Kong, a Singapore, nelle Filippine, in Indonesia, in Australia, a Taiwan, in Giappone, in Nuova Zelanda, nelle Figi, nella Repubblica di Corea e nelle Hawaii, e infine di nuovo nel continente nordamericano. In tutto furono presenti delegati di 161 paesi. Il totale dei congressisti superò i 580.000. Ci furono 583 delegati, di circa 20 paesi, che assisterono all’assemblea in un paese dopo l’altro, facendo il giro del mondo. Grazie a speciali tour poterono visitare luoghi d’interesse religioso, e inoltre parteciparono insieme a fratelli e sorelle locali al ministero di casa in casa. Viaggiavano tutti a proprie spese.
I paesi dell’America Latina avevano avuto una forte rappresentanza in quasi tutte le assemblee internazionali. Ma nell’inverno 1966-67 toccò a loro ospitare le assemblee. Quelli che vi assisterono non dimenticheranno mai il dramma che fece vivere alcuni episodi biblici riguardanti Geremia e che aiutò tutti ad apprezzarne il significato per i nostri giorni.a I vincoli d’amore cristiano furono rafforzati quando i visitatori videro personalmente in che condizioni si svolgeva una vasta campagna di istruzione biblica nell’America Latina. Essi rimasero profondamente commossi dalla forte fede dei loro fratelli, molti dei quali avevano superato ostacoli all’apparenza insormontabili — opposizione familiare, inondazioni, perdita di possedimenti — per essere presenti. Furono enormemente incoraggiati da esperienze come quella di una fragile pioniera speciale dell’Uruguay che fu intervistata e che aveva con sé sul palco molte delle 80 persone che aveva già aiutato a fare progresso e ad arrivare al battesimo. (Fino al 1992 le persone che aveva aiutato erano 105. Era ancora fragile ed era ancora pioniera speciale!) E come fu incoraggiante incontrare missionari delle primissime classi di Galaad che erano ancora al loro posto nei paesi in cui erano stati mandati! Quelle assemblee furono un ottimo incentivo per l’opera che viene svolta ora in quella parte del mondo. In molti di quei paesi adesso i lodatori di Geova sono 10, 15 o anche 20 volte più di quanti fossero allora.
Alcuni anni dopo, tra il 1970 e il 1971, Testimoni di vari paesi poterono incontrarsi con i loro fratelli alle assemblee internazionali in Africa. La più grande fu quella di Lagos, in Nigeria, dove tutte le attrezzature dovettero essere costruite dal nulla. Per proteggere i congressisti dal sole cocente fu costruita una città di bambù: posti a sedere, dormitori, mensa e altri reparti. Ci vollero 100.000 canne di bambù e 36.000 grandi stuoie di cannucce intrecciate, il tutto preparato da fratelli e sorelle. Il programma venne svolto simultaneamente in 17 lingue. Ci fu un massimo di 121.128 presenti e si battezzarono 3.775 nuovi Testimoni. Erano rappresentati numerosi gruppi tribali e molti di quelli che erano lì un tempo si facevano guerra. Ma che gioia ora vederli uniti dai vincoli di una vera fratellanza cristiana!
Dopo l’assemblea alcuni delegati stranieri si recarono in corriera fino a Igboland per vedere la zona più colpita dalla recente guerra civile. Quei visitatori accolti e abbracciati in un villaggio dopo l’altro dai Testimoni locali fecero grande scalpore. La gente si precipitava in strada a guardare. Una simile manifestazione di amore e unità fra neri e bianchi non si era mai vista.
In certi paesi i testimoni di Geova sono troppo numerosi per potersi radunare tutti in un solo luogo. Comunque, a volte, sono state tenute contemporaneamente diverse grandi assemblee, e poi di seguito altre, una settimana dopo l’altra. Nel 1969 l’unità alle assemblee preparate in questo modo divenne ancora più evidente perché i principali oratori pronunciarono discorsi a tutte le assemblee facendo la spola in aereo fra un’assemblea e l’altra. Anche nel 1983 e nel 1988 si sentì questa unità poiché diverse grandi assemblee in cui si parlava la stessa lingua, se pur in nazioni diverse, vennero collegate via cavo in occasione dei discorsi chiave pronunciati da membri del Corpo Direttivo. L’unità che regna fra i testimoni di Geova, però, si fonda sul fatto che adorano tutti Geova, il solo vero Dio, si attengono tutti alla Bibbia considerandola la loro guida, beneficiano tutti dello stesso programma di alimentazione spirituale, seguono tutti Gesù Cristo, il loro Condottiero, cercano tutti di manifestare i frutti dello spirito di Dio nella propria vita, confidano tutti nel Regno di Dio e tutti portano ad altri la buona notizia di questo Regno.
Organizzati per lodare Geova in tutto il mondo
I testimoni di Geova sono aumentati al punto di essere più numerosi della popolazione di decine di singole nazioni. Perché le loro assemblee raggiungano il massimo risultato, ci vuole una preparazione molto accurata. Di solito, per assicurarsi che ci sia ampio spazio per tutti, basta pubblicare un annuncio che indichi a quale assemblea dovrebbero partecipare i Testimoni delle varie zone. Ora, quando si programmano assemblee internazionali, spesso è necessario che il Corpo Direttivo tenga conto non solo del numero di Testimoni di altri paesi che vorrebbero andarvi e sono in grado di farlo, ma anche della capienza degli impianti disponibili, del numero dei Testimoni locali che vi parteciperanno e della disponibilità di alloggi per i delegati; quindi si può stabilire il numero massimo di partecipanti per ogni nazione. Così avvenne per le tre assemblee “Santa devozione” tenute in Polonia nel 1989.
Per quelle assemblee erano previsti circa 90.000 testimoni di Geova della Polonia più migliaia di nuovi interessati. Furono invitati anche molti della Gran Bretagna, del Canada e degli Stati Uniti. Grosse delegazioni provenienti dall’Italia, dalla Francia e dal Giappone furono le benvenute. Altri vennero dalla Scandinavia e dalla Grecia. Parteciparono delegati di almeno 37 paesi. Per certe parti del programma, i discorsi in polacco o in inglese dovettero essere tradotti in altre 16 lingue. Il totale dei presenti fu 166.518.
Gruppi numerosi di Testimoni erano venuti da quella che era l’Unione Sovietica e dalla Cecoslovacchia; ci furono anche gruppi abbastanza numerosi di altri paesi dell’Europa orientale. Gli alberghi e i dormitori scolastici non poterono ospitare tutti. I Testimoni polacchi dimostrarono la loro ospitalità aprendo il cuore e la casa, felici di condividere quello che avevano. Una congregazione di 146 proclamatori diede da dormire a più di 1.200 delegati. Alcuni dei presenti a quelle assemblee assistevano per la prima volta a un raduno di più di 15 o 20 servitori di Geova. Il loro cuore traboccava di apprezzamento mentre osservavano le migliaia e migliaia di persone radunate negli stadi, pregavano insieme e univano le loro voci nei cantici di lode a Geova. Durante gli intervalli si scambiavano affettuosi abbracci, anche se la lingua diversa impediva loro di esprimere a parole quello che avevano nel cuore.
Quando l’assemblea giunse al termine, il loro cuore era colmo di gratitudine verso Geova, che aveva reso possibile tutto ciò. A Varsavia, dopo le parole di commiato del presidente, l’uditorio proruppe in un applauso che durò almeno dieci minuti. Dopo il cantico e la preghiera finale gli applausi ricominciarono, e i presenti si attardarono a lungo sulle gradinate. Avevano atteso per molti anni quell’occasione e non volevano che finisse.
L’anno seguente, 1990, meno di cinque mesi dopo che erano state tolte le restrizioni imposte ai testimoni di Geova per 40 anni nell’allora Germania Orientale, fu tenuta un’altra emozionante assemblea internazionale, questa volta a Berlino. Fra i 44.532 presenti c’erano delegati di 65 paesi diversi. Da alcuni paesi ne erano venuti solo pochi; dalla Polonia circa 4.500. Le parole non riuscivano a esprimere i profondi sentimenti di coloro che non erano mai stati liberi di assistere a un’assemblea del genere e, quando l’intero uditorio cantava insieme lodi a Geova, essi non potevano trattenere lacrime di gioia.
Qualche mese dopo, quando si tenne un’assemblea simile a San Paolo, in Brasile, ci vollero due grandi stadi per contenere i 134.406 presenti venuti da ogni parte del mondo. Seguì un’assemblea internazionale in Argentina, dove di nuovo due stadi furono usati simultaneamente per accogliere tutti i congressisti. All’inizio del 1991 altre assemblee internazionali furono tenute nelle Filippine, a Taiwan e in Thailandia. Un vasto pubblico proveniente da molte nazioni assisté quell’anno anche alle assemblee nell’Europa orientale: in Ungheria, in Cecoslovacchia e nell’attuale Croazia. E nel 1992 delegati di 28 paesi considerarono un privilegio essere fra i 46.214 radunati a San Pietroburgo per la prima assemblea veramente internazionale dei testimoni di Geova in Russia.
Regolare ristoro spirituale
Non tutte le assemblee dei testimoni di Geova sono internazionali. Comunque il Corpo Direttivo dispone che una volta all’anno si tengano assemblee più grandi, e lo stesso programma viene svolto in molte lingue in tutto il mondo. Queste assemblee possono essere abbastanza grandi da dare l’opportunità di conoscere altri Testimoni provenienti da molte località, oppure più piccole e tenute in varie città, per permettere ai nuovi di assistervi con maggiore facilità e agli abitanti di centinaia di città minori di osservare da vicino un bel gruppo di testimoni di Geova.
Inoltre una volta all’anno ogni circoscrizione (formata forse di 20 congregazioni) si raduna per un programma di due giorni che provvede consigli e incoraggiamento spirituali.b E dal settembre 1987 in ogni circoscrizione viene tenuta una volta all’anno un’assemblea speciale di un giorno, un programma edificante di un giorno solo. Dove è possibile, un fratello della sede centrale o della filiale viene inviato a svolgere parte del programma. I testimoni di Geova apprezzano molto questa disposizione. In molte zone il locale dell’assemblea non è lontano, né difficile da raggiungere. Ma non sempre è così. Un sorvegliante viaggiante ricorda una coppia anziana che percorse 76 chilometri a piedi portando valige e coperte per assistere a un’assemblea di circoscrizione nello Zimbabwe.
Durante le assemblee non viene più svolto il servizio di campo, ma non perché i testimoni di Geova lo considerino meno importante. Nella maggioranza dei casi la gente che vive nelle vicinanze dei luoghi di assemblea ora viene visitata regolarmente dai Testimoni locali, in alcuni casi a intervalli di qualche settimana. Coloro che partecipano alle assemblee sono pronti a dare testimonianza informale a ogni occasione, e la loro condotta cristiana dà una potente testimonianza in un altro modo.
Prova di vera fratellanza
La fratellanza manifesta fra i Testimoni alle assemblee è ben evidente agli osservatori. Possono vedere che fra loro non c’è parzialità e che anche quelli che forse si incontrano per la prima volta dimostrano una cordialità sincera. A proposito dell’assemblea internazionale “Volontà divina” che fu tenuta a New York nel 1958, l’Amsterdam News di New York del 2 agosto riferì: “In ogni luogo neri, bianchi e orientali, di ogni ceto sociale e provenienti da ogni parte del mondo, si mescolavano gioiosamente e liberamente. . . . I Testimoni in adorazione venuti da 120 paesi hanno vissuto e adorato insieme pacificamente, mostrando agli americani come sia facile farlo. . . . L’Assemblea è uno splendido esempio di come si possa lavorare e vivere insieme”.
Anni dopo, quando nel 1985 i testimoni di Geova tennero assemblee simultanee a Durban e a Johannesburg, erano rappresentati tutti i principali gruppi etnici e linguistici del Sudafrica, e ci furono anche delegati di altri 23 paesi. La cordialità che regnava fra i 77.830 presenti fu subito evidente. “È bellissimo”, disse una giovane indiana. “Vedere coloureds, indiani, bianchi e neri tutti insieme ha fatto cambiare completamente il mio modo di vedere la vita”.
Questo sentimento di fratellanza va oltre i sorrisi, le strette di mano e il chiamarsi “fratello” e “sorella”. Per esempio, nel 1963, quando in tutto il mondo si stavano facendo i preparativi per l’assemblea “Eterna buona notizia”, i testimoni di Geova furono informati che, se desideravano aiutare finanziariamente altri ad assistere all’assemblea, la Società sarebbe stata lieta di fare in modo che ne beneficiassero fratelli di ogni parte della terra. Non vennero sollecitate contribuzioni, e non si prese nulla per spese amministrative. Tutti i fondi furono impiegati per lo scopo dichiarato. In questo modo 8.179 Testimoni poterono assistere all’assemblea. Delegati di ogni paese dell’America Centrale e Meridionale ricevettero aiuto, come migliaia dell’Africa e molti del Medio Oriente e dell’Estremo Oriente. Molti di questi erano fratelli e sorelle che avevano dedicato tanti anni al ministero a tempo pieno.
Verso la fine del 1978 era in programma un’assemblea a Auckland, in Nuova Zelanda. I Testimoni delle Isole Cook lo sapevano e desideravano essere presenti. Ma nelle isole la situazione economica era tale che a ciascuno di loro per il viaggio ci sarebbe voluta una piccola fortuna. Tuttavia amorevoli fratelli e sorelle spirituali della Nuova Zelanda pagarono il biglietto di andata e ritorno per circa 60 isolani. Come furono felici di essere presenti per partecipare al banchetto spirituale insieme ai loro fratelli maori, samoani, niueani e bianchi!
Tipico dello spirito prevalente fra i testimoni di Geova fu quello che accadde al termine dell’assemblea di distretto “Giustizia divina” a Montreal, in Canada, nel 1988. Per quattro giorni arabi, francesi, greci, inglesi, italiani, portoghesi e spagnoli seguirono lo stesso programma, ma nelle rispettive lingue. Al termine della sessione finale, però, tutti e 45.000 si unirono nell’Olympic Stadium in una commovente manifestazione di fratellanza e unità di intenti: intonarono tutti insieme, ciascuno nella propria lingua, il cantico “Cantiamo insieme il cantico del Regno!”
[Note in calce]
a Altri 70 drammi del genere sono stati presentati alle assemblee nei successivi 25 anni.
b Dal 1947 al 1987 le assemblee di circoscrizione furono tenute due volte all’anno. Fino al 1972 duravano tre giorni: poi fu istituito il programma di due giorni.
[Testo in evidenza a pagina 255]
“Sono rimasto molto colpito dallo spirito di amore e benignità fraterna”
[Testo in evidenza a pagina 256]
Treni per le assemblee: Tutti in carrozza!
[Testo in evidenza a pagina 275]
Gli organizzatori non percepivano alti salari; erano tutti volontari non retribuiti
[Testo in evidenza a pagina 278]
Unità fra neri e bianchi
[Riquadro/Immagine a pagina 261]
Sette importanti risoluzioni adottate alle assemblee
Nel 1922 la risoluzione “Sfida ai capi del mondo” invitava i governanti a dimostrare se gli esseri umani possiedono la sapienza necessaria per governare la terra o, in caso contrario, ad ammettere che pace, vita, libertà e felicità senza fine possono venire solo da Geova tramite Gesù Cristo.
Nel 1923 venne dato “Avvertimento a tutti i cristiani” di abbandonare con urgenza le organizzazioni che disonestamente sostengono di rappresentare Dio e Cristo.
Nel 1924 “Accusati gli ecclesiastici” smascherava le dottrine e le pratiche non scritturali del clero della cristianità.
Nel 1925 il “Messaggio di speranza” mostrava perché quelli che asseriscono di essere luci che guidano il mondo non hanno soddisfatto i maggiori bisogni dell’uomo e come solo il Regno di Dio può farlo.
Nel 1926 “Testimonianza ai governanti del mondo” faceva sapere loro che Geova è il solo vero Dio e che Gesù Cristo ora regna quale legittimo Re della terra. Invitava i governanti a usare la propria influenza per volgere la mente del popolo al vero Dio e non andare incontro alla sventura.
Nel 1927 la risoluzione indirizzata “Ai popoli della cristianità” smascherava l’alleanza politica, finanziaria, religiosa che opprime l’umanità. Esortava la gente ad abbandonare la cristianità e a confidare in Geova e nel suo Regno retto da Cristo.
Nel 1928 la “Dichiarazione contro Satana e per Geova” spiegava che Gesù Cristo, il Re unto da Geova, presto avrebbe incatenato Satana e distrutto la sua malvagia organizzazione, e incitava tutti coloro che amano la giustizia a schierarsi dalla parte di Geova.
[Riquadro/Immagini alle pagine 272 e 273]
Momenti di alcune grandi assemblee
Centinaia di congressisti entusiasti arrivarono in nave, migliaia in aereo, decine di migliaia in auto e in pullman
Buona organizzazione e moltissimi volontari furono necessari per trovare e assegnare alloggi sufficienti
Durante queste assemblee di otto giorni vennero serviti regolarmente decine di migliaia di pasti caldi
Nel 1953 una città di tende e roulotte ospitò più di 45.000 congressisti
A New York nel 1958 si battezzarono 7.136 Testimoni: più che in qualsiasi altro tempo dalla Pentecoste del 33 E.V.
Nel 1953 a New York furono esposti cartelli con i saluti di molti paesi e si tennero sessioni in 21 lingue
[Immagine a pagina 256]
Studenti Biblici all’assemblea di Winnipeg, in Canada, nel 1917
[Immagini a pagina 258]
J. F. Rutherford nel 1919 a Cedar Point esortò tutti ad annunciare con zelo il Regno di Dio usando “The Golden Age”
[Immagine a pagina 259]
Nel 1922 all’assemblea di Cedar Point risuonò l’invito “Annunciate il Re e il Regno”
[Immagine a pagina 260]
George Gangas era a Cedar Point nel 1922. Fino ad oggi ha proclamato con zelo il Regno di Dio
[Immagine alle pagine 262 e 263]
Presenti all’assemblea di Columbus nel 1931, che adottarono entusiasti il nome Testimoni di Geova
[Immagine a pagina 264]
La “Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane” presentata da N. H. Knorr nel 1950
[Immagine a pagina 264]
I discorsi di F. W. Franz sull’adempimento della profezia biblica furono uno dei punti salienti dell’assemblea di New York nel 1958
[Immagini a pagina 265]
Per molti anni il servizio di campo fu una parte importante di ogni assemblea.
Los Angeles, 1939 (in basso); Stoccolma, 1963 (riquadro)
[Immagini a pagina 266]
Il discorso pronunciato da J. F. Rutherford a Washington nel 1935 fu trasmesso per radio e via cavo in sei continenti
[Immagini a pagina 268]
A Norimberga, nel 1946, Erich Frost pronunciò l’appassionato discorso “I cristiani nel crogiolo”
[Immagine a pagina 269]
Assemblea all’aperto tenuta nel 1952 a Kitwe, nella Rhodesia del Nord, durante una visita di N. H. Knorr
[Immagini alle pagine 270 e 271]
Nel 1958 un uditorio di 253.922 persone, che gremiva due grandi stadi di New York, udì il messaggio “Il Regno di Dio governa: è vicina la fine del mondo?”
Polo Grounds
Yankee Stadium
[Immagine a pagina 274]
Grant Suiter, presidente dell’assemblea allo Yankee Stadium nel 1950
[Immagine a pagina 274]
John Groh (seduto) parla dell’organizzazione dell’assemblea con George Couch nel 1958
[Immagini a pagina 277]
Nel 1963 fu tenuta un’assemblea che fece il giro del mondo, e delegati di circa 20 paesi la seguirono un paese dopo l’altro
Kyoto, in Giappone (in basso a sinistra), fu una delle 27 città in cui si tenne l’assemblea. Delegati fanno conoscenza nella Repubblica di Corea (al centro). Saluto maori in Nuova Zelanda (in basso a destra)
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Assemblea tenuta simultaneamente per 17 gruppi linguistici in una città di bambù costruita per l’occasione a Lagos nel 1970
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Tre grandi assemblee furono tenute in Polonia nel 1989, con delegati di 37 paesi
T. Jaracz (a destra) parla all’assemblea di Poznań
A Cracovia si battezzarono migliaia di Testimoni
Prolungati applausi a Varsavia
Delegati dell’ex Unione Sovietica (sotto)
A Chorzów parti del programma furono tradotte in 15 lingue
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“Cercare prima il Regno”I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 18
“Cercare prima il Regno”
IL TEMA principale della Bibbia è la santificazione del nome di Geova mediante il Regno. Gesù Cristo insegnò ai suoi seguaci a cercare prima il Regno, ponendolo al di sopra degli altri interessi della vita. Perché?
La Torre di Guardia ha spesso spiegato che, a motivo del fatto che è il Creatore, Geova è il Sovrano universale. Egli è degno di essere tenuto nella massima stima dalle sue creature. (Riv. 4:11) Tuttavia ai primordi della storia dell’uomo un figlio spirituale di Dio che fece di se stesso Satana il Diavolo sfidò con insolenza la sovranità di Geova. (Gen. 3:1-5) Inoltre imputò motivi egoistici a tutti quelli che servono Geova. (Giob. 1:9-11; 2:4, 5; Riv. 12:10) Così la pace dell’universo fu infranta.
Da decenni ormai le pubblicazioni della Watch Tower spiegano che Geova ha preso provvedimenti per risolvere queste questioni in una maniera che magnifica non solo la sua onnipotenza, ma anche la grandezza della sua sapienza, della sua giustizia e del suo amore. Il provvedimento principale è il messianico Regno di Dio. Mediante questo Regno il genere umano avrà ampia opportunità di imparare le vie della giustizia, i malvagi saranno distrutti, la sovranità di Geova sarà rivendicata e sarà portato a termine il suo proposito di rendere la terra un paradiso popolato di persone che amano veramente Dio e si amano tra loro e che avranno la benedizione di godere una vita perfetta.
A motivo dell’importanza del Regno Gesù consigliò ai suoi seguaci: “Continuate dunque a cercare prima il regno”. (Matt. 6:10, 33) Nei tempi moderni i testimoni di Geova hanno dimostrato ampiamente che si sforzano di seguire questo consiglio.
Rinunciare a tutto per il Regno
Fin dall’inizio gli Studenti Biblici rifletterono su cosa significava cercare prima il Regno. Spiegarono la parabola in cui Gesù paragonò il Regno a una perla di così grande valore che un uomo “vendette prontamente tutte le cose che aveva e la comprò”. (Matt. 13:45, 46) Ponderarono il significato del consiglio che Gesù diede a un giovane ricco e autorevole di vendere tutto, distribuirlo ai poveri e diventare suo seguace. (Mar. 10:17-30)a Compresero che per dimostrarsi degni di avere una parte nel Regno di Dio dovevano fare del Regno il loro principale interesse ed essere lieti di usare la propria vita, le proprie capacità e le proprie risorse nel suo servizio. Ogni altra cosa della vita doveva avere un posto secondario.
Charles Taze Russell prese a cuore questo consiglio. Vendette il suo fiorente negozio di abbigliamento maschile, ridusse un po’ alla volta altri interessi commerciali e poi usò tutti i suoi beni terreni per aiutare il prossimo in senso spirituale. (Confronta Matteo 6:19-21). Non lo fece solo per pochi anni. Finché morì, usò tutte le sue risorse — facoltà mentali, salute fisica, possedimenti materiali — per insegnare ad altri il grandioso messaggio del Regno del Messia. Al funerale di Russell un suo collaboratore, Joseph F. Rutherford, dichiarò: “Charles Taze Russell è stato leale a Dio, leale a Cristo Gesù, leale alla causa del Regno del Messia”.
Nell’aprile 1881 (quando solo alcune centinaia di persone assistevano alle adunanze degli Studenti Biblici) La Torre di Guardia inglese pubblicò un articolo intitolato “Ci vogliono 1.000 predicatori”. Uomini e donne che non avevano familiari a carico venivano invitati a intraprendere l’opera di evangelisti colportori. Ricorrendo al linguaggio della parabola di Gesù riportata in Matteo 20:1-16, La Torre di Guardia chiedeva: “Chi ha l’ardente desiderio di andare a lavorare nella Vigna e ha pregato il Signore di dargliene la possibilità?” Coloro che potevano dedicare almeno metà del proprio tempo esclusivamente all’opera del Signore erano incoraggiati a fare domanda. Per aiutarli ad affrontare le spese di viaggio, vitto, vestiario e alloggio, la Zion’s Watch Tower Tract Society provvide ai primi colportori le pubblicazioni bibliche da distribuire, stabilì la modesta contribuzione che si poteva chiedere per le pubblicazioni e invitò i colportori a tenersi una parte dei fondi così ricevuti. Chi si mostrò sensibile a questa iniziativa e intraprese il servizio di colportore?
Nel 1885 c’erano circa 300 colportori della Società. Nel 1914 si superò finalmente i 1.000. Non era una cosa facile. Dopo aver bussato alle case di quattro villaggi e aver trovato solo tre o quattro persone che avevano mostrato un certo interesse, un colportore scrisse: “Devo dire che mi sentivo piuttosto giù dopo essere andato così lontano, aver incontrato così tante persone e aver trovato così poco interesse per il piano di Dio e per la Chiesa. Pregate per me, affinché possa presentare dovutamente e intrepidamente la verità, e non mi stanchi di agire bene”.
Si offrirono volenterosamente
Quei colportori erano dei veri pionieri. Penetrarono nelle zone più inaccessibili del paese quando i mezzi di trasporto erano molto primitivi e le strade erano in massima parte poco più che piste carrabili. La sorella Early fece proprio questo nella Nuova Zelanda. Avendo iniziato prima della prima guerra mondiale, nel 1943, quando morì, aveva dedicato 34 anni a questo servizio a tempo pieno. Percorse gran parte del paese in bicicletta. Anche quando non fu più in grado di pedalare a motivo dell’artrite, si serviva della bicicletta per appoggiarsi e per portare i libri nel territorio commerciale di Christchurch. Riusciva a salire le scale, ma doveva scendere a ritroso a causa della sua infermità. Eppure finché le rimase un po’ di forza, la usò per servire Geova.
Quei colportori non intrapresero quest’opera perché si sentivano sicuri di sé. Alcuni per natura erano molto timidi, ma amavano Geova. Prima di dare testimonianza nel territorio commerciale, una sorella chiedeva a tutti gli Studenti Biblici della zona di pregare per lei. Col tempo, acquistando esperienza, diventò una proclamatrice molto entusiasta.
Nel 1907 Malinda Keefer parlò con il fratello Russell del suo desiderio di iniziare il servizio a tempo pieno; disse che sentiva il bisogno di acquistare prima ulteriore conoscenza, poiché solo l’anno precedente aveva avuto i primi contatti con le pubblicazioni degli Studenti Biblici. La risposta del fratello Russell fu: “Se aspetti di sapere tutto non comincerai mai; imparerai strada facendo”. Senza esitare, essa cominciò subito nell’Ohio, negli Stati Uniti. Ricordava spesso il Salmo 110:3, che dice: “Il tuo popolo si offrirà volenterosamente”. Nei successivi 76 anni continuò a fare proprio questo.b Aveva iniziato da nubile. Per 15 anni ebbe il piacere di servire insieme al marito. Ma dopo la morte del marito, continuò senza posa, con l’aiuto di Geova. Ripensando al passato disse: “Come sono grata di essermi offerta volenterosamente di fare la pioniera quando ero giovane e di avere sempre messo al primo posto gli interessi del Regno!”
I primi tempi, durante le assemblee generali, spesso venivano organizzate sessioni speciali per i colportori. Si rispondeva alle domande, si provvedeva addestramento ai più nuovi e si dava incoraggiamento.
Dal 1919 in poi ci furono molti altri servitori di Geova che apprezzarono a tal punto il Regno di Dio da incentrare veramente la propria vita su di esso. Alcuni furono in grado di rinunciare ad attività secolari per dedicarsi interamente al ministero.
Soddisfatti i bisogni materiali
Come soddisfacevano i propri bisogni materiali? Anna Petersen (poi Rømer), un’evangelizzatrice a tempo pieno della Danimarca, ricordava: “La distribuzione di letteratura ci aiutava a far fronte alle spese di ogni giorno, e non avevamo bisogno di molto. Se c’erano spese più grosse, venivano sempre pagate in un modo o nell’altro. Le sorelle ci regalavano indumenti, abiti o cappotti che potevamo indossare subito, così eravamo ben vestite. E qualche inverno svolsi lavoro di ufficio per un paio di mesi. . . . Facendo gli acquisti quando c’erano le liquidazioni riuscivo a comprare i capi di vestiario per tutto l’anno. Le cose andavano bene. Non fummo mai nel bisogno”. Le cose materiali non erano la loro principale preoccupazione. L’amore per Geova e per le sue vie era come un fuoco che ardeva dentro di loro e non potevano fare a meno di manifestarlo.
Come alloggio potevano avere una stanza modesta in affitto, trovata mentre visitavano le persone della zona. Alcuni usavano una roulotte: niente di ricercato, solo un posto per dormire e mangiare. Altri mentre si spostavano da una località all’altra dormivano in tenda. In alcuni luoghi i fratelli organizzarono “campi per pionieri”. A volte i Testimoni della zona mettevano a disposizione una casa, e qualcuno aveva l’incarico di occuparsene. I pionieri che servivano nella zona potevano alloggiarvi dividendosi le spese.
Questi operai a tempo pieno non lasciavano che persone simili a pecore rimanessero senza pubblicazioni bibliche per mancanza di denaro. Spesso accettavano in cambio prodotti come patate, burro, uova, frutta fresca e conservata, polli, sapone e qualsiasi altra cosa. Non si arricchivano di certo; piuttosto, era un modo per aiutare le persone sincere a ricevere il messaggio del Regno e procurarsi al tempo stesso il necessario per vivere così da poter continuare il proprio ministero. Confidavano nella promessa di Gesù che se ‘avessero continuato a cercare prima il regno e la giustizia di Dio’ le cose indispensabili come il cibo e il vestiario sarebbero state provvedute. — Matt. 6:33.
Pronti a servire dovunque ce ne fosse bisogno
L’ardente desiderio di compiere l’opera che Gesù aveva affidato ai discepoli portò gli operai a tempo pieno in altri territori, anche in altri paesi. Quando nel 1931 Frank Rice venne invitato a lasciare l’Australia per iniziare la predicazione della buona notizia a Giava (ora parte dell’Indonesia), aveva alle spalle dieci anni di ministero a tempo pieno. Ma ora c’erano nuove usanze, e anche nuove lingue, da imparare. Poteva parlare inglese nel dare testimonianza a qualcuno nei negozi e negli uffici, ma voleva parlare anche con altri. Ce la mise tutta, e in tre mesi imparò abbastanza l’olandese da iniziare ad andare di casa in casa. Poi si mise a studiare il malese.
Frank aveva appena 26 anni quando andò a Giava e, per i sei anni che rimase lì e a Sumatra, lavorò quasi sempre da solo. (Verso la fine del 1931 vennero dall’Australia Clem Deschamp e Bill Hunter per dargli una mano. Essi compirono insieme un giro di predicazione all’interno, mentre Frank predicava nella capitale di Giava e nei dintorni. Poi sia Clem che Bill ricevettero altri incarichi che li portarono in zone diverse). Non c’erano adunanze di congregazione a cui Frank potesse assistere. A volte si sentiva molto solo, e più di una volta lottò contro l’idea di lasciar perdere e tornare in Australia. Ma andò avanti. Come? Il cibo spirituale contenuto nella Torre di Guardia servì a rafforzarlo. Nel 1937 venne invitato a trasferirsi in Indocina, dove si salvò per un pelo durante i violenti disordini che seguirono la seconda guerra mondiale. Aveva ancora lo stesso spirito volenteroso negli anni ’70, quando scrisse per esprimere la propria gioia per il fatto che tutta la sua famiglia stava servendo Geova e per dire che lui e sua moglie si accingevano ancora una volta a spostarsi in una località dell’Australia dove c’era maggior bisogno.
‘Confidavano in Geova con tutto il cuore’
Claude Goodman decise di ‘confidare in Geova con tutto il cuore e di non appoggiarsi al proprio intendimento’, perciò scelse il servizio di colportore come evangelizzatore cristiano, anziché una redditizia attività secolare. (Prov. 3:5, 6) Insieme a Ronald Tippin, che gli aveva fatto conoscere la verità, servì per più di un anno come colportore in Inghilterra. Poi nel 1929 entrambi si offrirono di andare in India.c Che sfida fu quella!
Negli anni successivi viaggiarono non solo a piedi, in treno passeggeri e in corriera, ma anche in treno merci, con un carro trainato da buoi, a dorso di cammello, in sampan, in risciò e persino in aereo e in un treno privato. A volte stendevano il sacco a pelo nella sala d’aspetto di una stazione ferroviaria, in una stalla, sull’erba della giungla o sul pavimento di sterco battuto di una casa di campagna, ma dormirono anche in alberghi confortevoli e nel palazzo di un ragià. Come l’apostolo Paolo, impararono il segreto di essere contenti sia quando erano a corto di mezzi sia quando erano nell’abbondanza. (Filip. 4:12, 13) Di solito avevano pochi beni materiali, ma ebbero sempre ciò di cui avevano veramente bisogno. Sperimentarono in prima persona l’adempimento della promessa di Gesù secondo la quale se avessero cercato prima il Regno e la giustizia di Dio, le cose materiali necessarie sarebbero state provvedute.
Ebbero gravi attacchi di dengue, malaria e febbre tifoide, ma furono curati amorevolmente da altri Testimoni. Svolsero il servizio nello squallore di città come Calcutta e diedero testimonianza nelle piantagioni di tè sui monti di Ceylon (ora Srī Lanka). Per soddisfare il bisogno spirituale della popolazione, offrivano pubblicazioni, facevano ascoltare registrazioni nelle lingue locali e pronunciavano discorsi. Quando il lavoro aumentò, Claude imparò anche ad azionare una macchina da stampa e a svolgere il lavoro nelle filiali della Società.
A 87 anni Claude poteva riandare col pensiero a una vita ricca di esperienze nel servizio di Geova in Inghilterra, India, Pakistan, Ceylon, Birmania (ora Myanmar), Malesia, Thailandia e Australia. Sia da giovanotto che poi come marito e padre, mise sempre il Regno al primo posto. Meno di due anni dopo il battesimo iniziò il servizio a tempo pieno e lo considerò la sua carriera per tutta la vita.
La potenza di Dio resa perfetta nella debolezza
Ben Brickell fu un altro zelante Testimone, con gli stessi bisogni e le stesse infermità di altri, ma con una fede eccezionale. Nel 1930 iniziò l’opera di colportore in Nuova Zelanda, dove diede testimonianza in territori che non furono ripercorsi per decenni. Due anni dopo intraprese un giro di predicazione che durò cinque mesi in una zona desertica dell’Australia, dove prima di allora non era mai stata data testimonianza. La sua bicicletta era carica di coperte, abiti, viveri e libri da distribuire. Altri uomini erano periti cercando di attraversare quella zona, ma egli andò avanti, confidando in Geova. Poi prestò servizio in Malaysia, dove ebbe gravi problemi cardiaci. Non si arrese. Dopo un periodo di cure, riprese l’attività di predicazione a tempo pieno in Australia. Circa dieci anni dopo dovette essere ricoverato per una grave malattia, e quando venne dimesso dall’ospedale il medico gli disse che era “inabile al lavoro per l’85 per cento”. Non poteva neanche andare a fare la spesa senza fermarsi per riposare.
Ma Ben Brickell era deciso a rimettersi in cammino, e lo fece, fermandosi a riposare quando era necessario. Presto dava di nuovo testimonianza nell’accidentato entroterra australiano. Fece il possibile per curarsi, ma servire Geova fu la cosa principale della sua vita finché morì 30 anni più tardi a 65 anni.d Riconosceva che dove mancava a motivo della sua debolezza interveniva la potenza di Geova. A un’assemblea a Melbourne nel 1969 lavorò nel reparto pionieri portando come distintivo la scritta “Se volete informazioni sul servizio di pioniere, chiedetele a me”. — Confronta 2 Corinti 12:7-10.
Raggiunti i villaggi nella foresta pluviale e gli insediamenti minerari sulle montagne
Lo zelo per il servizio di Geova spinse non solo uomini ma anche donne a intraprendere l’opera in territori vergini. Freida Johnson faceva parte degli unti, era minuta e aveva più di 50 anni quando predicava da sola in parte dell’America Centrale, percorrendo a cavallo zone come la costa settentrionale dell’Honduras. Ci voleva fede per compiere l’opera da soli in quella zona, visitando remote piantagioni di banane, città come La Ceiba, Tela e Trujillo e anche gli isolati villaggi caribici. Vi diede testimonianza nel 1930 e nel 1931, di nuovo nel 1934 e nel 1940 e 1941, distribuendo migliaia di pubblicazioni che spiegavano la verità biblica.
In quegli anni un’altra zelante pioniera intraprese la carriera di ministro a tempo pieno: Kathe Palm, che era nata in Germania. Fu spinta all’azione dall’assemblea di Columbus (Ohio) del 1931, durante la quale gli Studenti Biblici adottarono il nome Testimoni di Geova. Fu allora che decise di cercare prima il Regno, e nel 1992, all’età di 89 anni, era ancora attiva.
Iniziò il servizio di pioniere nella città di New York. In seguito, nel Dakota del Sud, ebbe una compagna per alcuni mesi, ma poi continuò da sola, viaggiando a cavallo. Quando fu invitata a recarsi nell’America Meridionale, in Colombia, accettò prontamente e vi arrivò alla fine del 1934. Ancora una volta, per un po’ ebbe una compagna, ma poi rimase sola. Non per questo pensò di dover smettere.
Una coppia di coniugi la invitò a unirsi a loro in Cile. Ecco un altro vasto territorio che si estendeva per 4.265 chilometri lungo la costa occidentale del continente sudamericano. Dopo aver predicato nei palazzi di uffici della capitale, Kathe partì per l’estremo nord. Diede testimonianza di porta in porta in ogni insediamento minerario, in ogni villaggio industriale, grande o piccolo. I minatori che lavoravano sulle alte pendici delle Ande furono sorpresi di ricevere la visita di una donna sola, ma essa era decisa a non trascurare nessuno nella zona che le era stata assegnata. Poi si trasferì al sud, dove c’erano estancias (allevamenti di pecore) che si estendevano anche per 100.000 ettari. Lì le persone erano amichevoli e ospitali e all’ora dei pasti la invitavano a mangiare con loro. In questo e in altri modi Geova si prese cura di lei, affinché avesse il necessario per vivere.
La predicazione della buona notizia del Regno le ha riempito la vita.e Ripensando agli anni di servizio disse: “Sento di aver avuto una vita molto ricca. Ogni anno, quando assisto a un’assemblea del popolo di Geova, provo un senso di calore e soddisfazione vedendo che tanti con i quali ho tenuto studi biblici proclamano la buona notizia e aiutano altri a venire all’acqua della vita”. Ha avuto la gioia di veder salire il numero dei lodatori di Geova in Cile da 50 circa a più di 44.000.
“Eccomi! Manda me”
In Germania, Martin Poetzinger si battezzò dopo aver sentito una conferenza basata su Isaia 6:8, in cui Geova invita il profeta a servirlo e il profeta risponde: “Eccomi! Manda me”. Due anni dopo, nel 1930, iniziò il servizio a tempo pieno in Baviera.f Poco dopo le autorità locali vietarono ai Testimoni di predicare, i luoghi di adunanza furono chiusi e la letteratura venne confiscata. La Gestapo costituiva una grave minaccia. Ma gli avvenimenti del 1933 non misero fine al ministero del fratello Poetzinger.
Fu invitato a servire in Bulgaria. Per presentare le pubblicazioni venivano usate cartoline di testimonianza in bulgaro. Ma molti erano analfabeti. Perciò il fratello Poetzinger prese lezioni per imparare la lingua, che usa l’alfabeto cirillico. Quando venivano lasciate pubblicazioni a una famiglia, spesso erano i figli piccoli che dovevano leggerle ai genitori.
Durante quasi tutto il primo anno il fratello Poetzinger rimase da solo, e scrisse: “Alla Commemorazione ho pronunciato io stesso il discorso, io ho pregato e io ho concluso l’adunanza tutto da solo”. Nel 1934 gli stranieri furono espulsi, perciò andò in Ungheria. Lì dovette imparare una nuova lingua per poter annunciare la buona notizia. Dall’Ungheria passò in quelle che allora erano la Cecoslovacchia e la Iugoslavia.
Ebbe molte belle esperienze: trovò persone che amavano la verità mentre camminava per la campagna e i villaggi portando la letteratura sulle spalle; provò l’amorevole cura di Geova quando persone ospitali gli davano da mangiare e anche un letto per la notte; parlò fino a sera inoltrata con coloro che andavano al suo alloggio per sentire ancora il confortante messaggio del Regno.
Dovette affrontare anche dure prove di fede. Mentre serviva fuori del suo paese nativo, ed era senza soldi, si ammalò gravemente. Nessun medico era disposto a visitarlo. Ma Geova provvide. In che modo? Infine venne consultato il primario dell’ospedale locale. Questi, che credeva fermamente nella Bibbia, curò il fratello Poetzinger come un figlio, senza chiedere un soldo. Il medico rimase colpito dallo spirito di abnegazione di questo giovane, evidente nell’opera che compiva, e accettò in dono una serie di libri della Società.
Ci fu un’altra dura prova per il fratello Poetzinger quattro mesi dopo che si era sposato. Nel dicembre 1936 venne arrestato e confinato prima in un campo di concentramento poi in un altro, mentre sua moglie era detenuta in un altro campo ancora. Non si videro per nove anni. Geova non impedì quella crudele persecuzione, ma rafforzò Martin, sua moglie Gertrud e migliaia di altri perché la sopportassero.
Dopo che lui e la moglie furono liberati, il fratello Poetzinger servì per molti anni come sorvegliante viaggiante in Germania. Assisté a emozionanti assemblee tenute dopo la guerra a Norimberga nel luogo in cui un tempo si erano svolte le parate di Hitler. Ma ora quel luogo era pieno di una vasta folla di leali sostenitori del Regno di Dio. Partecipò a indimenticabili assemblee allo Yankee Stadium di New York. Godette pienamente il corso della Scuola di Galaad. E nel 1977 entrò a far parte del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova. Il suo pensiero, sino alla fine della sua vita terrena nel 1988, può benissimo essere espresso con le parole: ‘La sola cosa che faccio è cercare prima il Regno’.
Cosa significa veramente
Lo spirito di sacrificio non è certo qualcosa di nuovo fra i testimoni di Geova. Quando nel 1886 venne pubblicato il primo volume dell’Aurora del Millennio, fu trattata con franchezza la questione della consacrazione (o, come diremmo oggi, della dedicazione). Fu spiegato in base alle Scritture che i veri cristiani ‘consacrano’ ogni cosa a Dio; questo include le loro capacità, i loro possedimenti materiali, la loro stessa vita. I cristiani diventano così ‘economi’ di ciò che è stato ‘consacrato’ a Dio e, come tali, devono rendere conto non agli uomini ma a Dio.
Un numero sempre maggiore di Studenti Biblici si dedicavano interamente al servizio di Dio. Usavano appieno le loro capacità, i loro beni e la loro energia vitale nel fare la sua volontà. Viceversa c’erano altri che pensavano che la cosa più importante fosse coltivare quello che chiamavano il carattere cristiano così da divenire idonei per avere parte nel Regno con Cristo.
Il fratello Russell aveva affermato spesso che ogni vero cristiano ha la responsabilità di dare testimonianza ad altri riguardo al Regno di Dio, ma ciò venne messo maggiormente in risalto dopo la prima guerra mondiale. Ne è un chiaro esempio l’articolo “Carattere o patto?” della Torre di Guardia inglese del 1º maggio 1926. Questo articolo considerava con franchezza gli effetti negativi della cosiddetta formazione del carattere e quindi sottolineava l’importanza di adempiere i propri obblighi verso Dio con le azioni.
Ancor prima La Torre di Guardia inglese del 1º luglio 1920 aveva preso in esame la grande profezia di Gesù circa ‘il segno della sua presenza e della fine del mondo’. (Matt. 24:3, KJ) Aveva richiamato l’attenzione sull’opera di predicazione che si doveva compiere in adempimento di Matteo 24:14 e aveva identificato il messaggio da proclamare, dicendo: “Questa buona notizia riguarda la fine del vecchio ordine di cose e l’istituzione del regno del Messia”. La Torre di Guardia aveva spiegato che secondo l’ordine in cui Gesù aveva detto questo in relazione ad altri aspetti del segno, quest’opera avrebbe dovuto essere compiuta “fra la grande guerra [la prima guerra mondiale] e la ‘grande tribolazione’ menzionata dal Signore in Matteo 24:21, 22”. Era un’opera urgente. Chi l’avrebbe compiuta?
Questa responsabilità ricadeva senz’altro su coloro che facevano parte della “chiesa”, la vera congregazione cristiana. Tuttavia furono esortati dalla Torre di Guardia del 1º agosto 1932 (gennaio 1933 in italiano) a incoraggiare la ‘classe di Gionadab’ a partecipare insieme a loro all’opera, in armonia con lo spirito di Rivelazione 22:17. La classe di Gionadab — la cui speranza è la vita eterna sulla terra paradisiaca — accettò l’invito, e molti con grande zelo.
L’importanza vitale di quest’opera venne sottolineata con forza: “È essenziale partecipare al servizio del Signore quanto lo è assistere alle adunanze”, diceva La Torre di Guardia inglese nel 1921. “Ognuno dev’essere un predicatore del vangelo”, spiegava nel 1922. “Geova ha fatto della predicazione il lavoro più importante che chiunque di noi possa compiere in questo mondo”, affermava nel 1949 (1950 in italiano). Sono state spesso citate le parole dell’apostolo Paolo in 1 Corinti 9:16: “Necessità me n’è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” Questo versetto si applica a ciascun testimone di Geova.
Quanti predicano? In quale misura? Perché?
Qualcuno è stato forse costretto a compiere quest’opera contro la sua volontà? “No”, rispondeva La Torre di Guardia inglese del 1º agosto 1919, “nessuno è costretto a fare alcuna cosa. È tutto un servizio puramente volontario, compiuto per amore del Signore e per la causa della giustizia. Geova non recluta mai nessuno”. Da cosa era motivato questo servizio? La Torre di Guardia inglese del 1º settembre 1922 affermava: “Chi ha il cuore veramente colmo di gratitudine e apprezza quello che Dio ha fatto per lui desidera fare qualcosa in cambio; e più cresce l’apprezzamento per la benignità di Dio verso di lui, maggiore sarà il suo amore; e maggiore sarà l’amore, maggiore sarà il desiderio di servirlo”. L’amore per Dio, fu spiegato, si dimostra osservando i suoi comandamenti, e uno di questi comandamenti ordina di predicare la buona notizia del Regno di Dio. — Isa. 61:1, 2; 1 Giov. 5:3.
Quelli che intraprendevano questa attività non erano stati allettati da qualche idea di ambizione mondana. Era stato detto loro con franchezza che quando sarebbero andati di casa in casa o avrebbero offerto pubblicazioni a un crocicchio, sarebbero stati considerati “pazzi, deboli, ignobili”, sarebbero stati ‘disprezzati, perseguitati’ e considerati “da nulla nel cospetto del mondo”. Ma sapevano che Gesù e i primi discepoli erano stati trattati allo stesso modo. — Giov. 15:18-20; 1 Cor. 1:18-31.
I testimoni di Geova pensano di guadagnarsi in qualche modo la salvezza con la loro attività di predicazione? Niente affatto. Il libro Uniti nell’adorazione del solo vero Dio, che dal 1983 viene usato per aiutare chi studia a progredire verso la maturità cristiana, trattando questo punto dice: “Grazie al sacrificio di Gesù abbiamo anche l’opportunità di ricevere la vita eterna . . . Non si tratta di una ricompensa che ci guadagniamo. Per quanto ci impegniamo nel servizio di Geova, non potremo mai dire che la vita ci spetti di diritto per meriti acquisiti. La vita eterna è ‘il dono che dà Dio . . . mediante Cristo Gesù nostro Signore’. (Rom. 6:23; Efes. 2:8-10) Ciò nondimeno, se abbiamo fede in quel dono e siamo riconoscenti per il modo in cui è stato reso possibile, lo manifesteremo. Comprendendo in quale modo meraviglioso Geova ha impiegato Gesù per compiere la Sua volontà e quanto è essenziale che tutti noi seguiamo da vicino le orme di Gesù, faremo del ministero cristiano uno degli aspetti più importanti della nostra vita”.
Si può dire che tutti i testimoni di Geova sono proclamatori del Regno di Dio? Sì! Questo significa essere un testimone di Geova. Più di 50 anni fa alcuni ritenevano che non fosse necessario partecipare al servizio di campo, predicando pubblicamente e di casa in casa. Ma oggi nessun testimone di Geova chiede di essere esonerato da questo servizio a motivo della posizione che ha nella congregazione locale o nell’organizzazione mondiale. Vi partecipano uomini e donne, giovani e vecchi. Lo considerano un ambito privilegio, un sacro servizio. Molti lo svolgono nonostante gravi infermità. E chi non è fisicamente in grado di andare di casa in casa, trova altri modi per raggiungere le persone e dare loro testimonianza.
A volte in passato si tendeva a far partecipare i più nuovi al servizio di campo troppo presto. Ma negli ultimi decenni è stata data maggiore importanza al fatto che siano idonei prima di venire invitati. Che significa? Non significa che debbano essere capaci di spiegare tutta la Bibbia. Ma, come dice il libro Organizzati per compiere il nostro ministero, devono conoscere i principali insegnamenti biblici e crederci. Devono anche condurre una vita pura, in armonia con le norme bibliche. Ognuno deve desiderare veramente di essere un testimone di Geova.
Non ci si aspetta che tutti i testimoni di Geova si dedichino alla predicazione nella stessa misura. Le circostanze variano. Fattori determinanti sono età, salute, responsabilità familiari e grado di apprezzamento. Questo è sempre stato riconosciuto. Fu spiegato nella Torre di Guardia del 1º luglio 1951, parlando del “buon terreno” della parabola di Gesù del seminatore, riportata in Luca 8:4-15. Il Corso della Scuola di Ministero del Regno, preparato per gli anziani nel 1972, analizzava il requisito di ‘amare Geova con tutta l’anima’ e spiegava che “essenziale non è la quantità che si fa in paragone a ciò che fa qualcun altro, ma il fare quello che si può”. (Mar. 14:6-8) Incoraggiando ad autoesaminarsi seriamente, però, spiegava inoltre che un amore di questo genere significa “che l’amorevole servizio reso a Dio riguarda ogni aspetto della propria esistenza; non è escluso nessun proposito, capacità, desiderio della vita”. Tutte le nostre facoltà — tutta l’anima — devono essere impiegate per fare la volontà di Dio. Quel libro di testo sottolineava che “Dio richiede non semplicemente la partecipazione, ma il servizio con tutta l’anima”. — Mar. 12:30.
Purtroppo gli esseri umani imperfetti hanno la tendenza ad andare agli estremi, esagerando una cosa e trascurando un’altra. Perciò, già nel 1906, il fratello Russell ritenne necessario avvertire che sacrificarsi non significa sacrificare altri. Non significa mancare di provvedere in misura ragionevole al sostentamento della moglie, dei figli a carico o dei genitori anziani per poter essere liberi di predicare ad altri. Da allora in poi, ogni tanto simili rammemoratori sono comparsi nelle pubblicazioni della Watch Tower.
Un po’ alla volta, con l’aiuto della Parola di Dio, l’intera organizzazione ha cercato di raggiungere l’equilibrio cristiano, manifestando zelo per il servizio di Dio, pur prestando la debita attenzione a tutti gli aspetti della vita del vero cristiano. La Torre di Guardia ha spiegato che, sebbene la “formazione del carattere” fosse fondata su un presupposto sbagliato, non si deve minimizzare l’importanza dei frutti dello spirito e della condotta cristiana. Nel 1943 La Torre di Guardia disse molto a proposito: “Alcuni . . . hanno concluso imprudentemente che se si impegnano nell’opera di testimonianza di casa in casa, possono tenere impunemente qualunque condotta i loro appetiti richiedano. Bisogna ricordare che il semplice impegnarsi nell’opera di testimonianza non è tutto ciò che si richiede”. — 1 Cor. 9:27.
Cosa deve avere la priorità
I testimoni di Geova hanno compreso che ‘cercare prima il Regno e la giustizia di Dio’ vuol dire stabilire cosa deve avere la priorità. Si deve fare posto nella propria vita allo studio personale della Parola di Dio e alla regolare frequenza alle adunanze, e non permettere che altre occupazioni abbiano la priorità. Si devono prendere decisioni che rispecchino il sincero desiderio di adeguarsi ai requisiti del Regno di Dio esposti nella Bibbia. E le decisioni riguardanti la vita familiare, lo svago, l’istruzione secolare, il lavoro, gli affari e i rapporti con i propri simili devono essere basate sui princìpi biblici.
Cercare prima il Regno non significa solo dedicare un po’ di tempo ogni mese a parlare ad altri del proposito di Dio. Significa mettere gli interessi del Regno al primo posto in tutta la propria vita, pur assolvendo dovutamente gli altri obblighi scritturali.
Ci sono molti modi in cui i devoti testimoni di Geova promuovono gli interessi del Regno.
Il privilegio del servizio alla Betel
Alcuni servono come membri della famiglia Betel mondiale. Questa è costituita di ministri a tempo pieno che si sono offerti di svolgere qualsiasi mansione venga loro affidata per preparare e pubblicare letteratura biblica, sbrigare il necessario lavoro di ufficio e provvedere i relativi servizi di sostegno. Non è un lavoro con cui acquistano prestigio personale o possedimenti materiali. È loro desiderio onorare Geova, e si accontentano di quello che viene provveduto loro, cioè vitto, alloggio e un modesto sussidio per le spese personali. Dato il modo di vivere della famiglia Betel, negli Stati Uniti, per esempio, le autorità secolari li considerano membri di un ordine religioso che hanno fatto voto di povertà. Quelli che sono alla Betel si rallegrano di poter usare pienamente la propria vita per servire Geova e di svolgere un lavoro a beneficio di un gran numero di loro fratelli cristiani e di nuovi interessati, a volte a livello internazionale. Inoltre, come gli altri testimoni di Geova, partecipano regolarmente al ministero di campo.
La prima famiglia Betel (o famiglia della Casa Biblica, come veniva chiamata allora) fu quella di Allegheny (Pennsylvania). Nel 1896 i membri della famiglia Betel erano 12. Nel 1992 erano più di 12.900 e servivano in 99 paesi. Inoltre, quando non c’è posto per ospitarli negli edifici della Società, centinaia di altri volontari vanno e vengono ogni giorno dalle case Betel e dagli stabilimenti tipografici per lavorare. Considerano un privilegio avere una parte nel lavoro che vi si svolge. In caso di bisogno migliaia di altri Testimoni si offrono di lasciare il lavoro secolare e altre attività per periodi di tempo più o meno lunghi per collaborare alla costruzione di locali necessari in relazione all’opera di predicare la buona notizia del Regno in tutto il mondo.
Molti membri della famiglia Betel mondiale hanno dedicato a questo lavoro tutta la vita. Frederick W. Franz, che nel 1977 diventò il quarto presidente della Watch Tower Society, in quel tempo era già membro della famiglia Betel di New York da 57 anni, e continuò a servire alla Betel per altri 15 anni, finché morì nel 1992. Heinrich Dwenger iniziò il servizio alla Betel in Germania nel 1911 e poi servì con modestia ovunque fosse mandato; nel 1983, quando morì, era ancora attivo nel servizio come membro della famiglia Betel di Thun, in Svizzera. George Phillips, originario della Scozia, accettò un incarico nella filiale del Sudafrica nel 1924 (quando questa sovrintendeva all’attività di predicazione da Città del Capo al Kenya) e continuò a servire in Sudafrica finché morì nel 1982 (quando nella zona c’erano sette filiali della Società e circa 160.000 Testimoni attivi). Anche sorelle cristiane, quali Kathryn Bogard, Grace De Cecca, Irma Friend, Alice Berner e Mary Hannan dedicarono la loro vita al servizio alla Betel, e lo fecero fino alla morte. Molti altri membri della famiglia Betel hanno pure servito per 10, 30, 50, 70 anni e più.g
Sorveglianti viaggianti pieni di abnegazione
In tutto il mondo ci sono inoltre circa 3.900 sorveglianti di circoscrizione e di distretto i quali, con la propria moglie, vengono mandati dove c’è bisogno, di solito nel loro paese. Molti di questi hanno lasciato la loro casa e ora si spostano ogni settimana o a intervalli di qualche settimana per servire le congregazioni assegnate. Non ricevono alcun salario, ma sono grati del vitto e dell’alloggio che vengono offerti loro dove servono, e di un modesto sussidio per le spese personali. Negli Stati Uniti nel 1992 c’erano 499 sorveglianti di circoscrizione e di distretto che avevano in media 54 anni, e alcuni svolgevano questo servizio da 30, 40 anni o più. In diversi paesi questi sorveglianti viaggiano in auto. Nelle isole del Pacifico spesso devono servirsi di navi e aerei. In molti luoghi i sorveglianti di circoscrizione raggiungono congregazioni remote a cavallo o a piedi.
Importante ruolo svolto dai pionieri
Il Corpo Direttivo può disporre di inviare pionieri speciali per iniziare la predicazione della buona notizia nei luoghi in cui non ci sono Testimoni, o per dare aiuto particolarmente necessario in una determinata zona. I pionieri speciali sono evangelizzatori a tempo pieno che dedicano almeno 140 ore al mese al ministero di campo. Sono disposti a servire ovunque occorra nel proprio paese o, in alcuni casi, in paesi vicini. Poiché a motivo del servizio che svolgono hanno poco tempo, o non ne hanno affatto, da dedicare a un lavoro per provvedere alle proprie necessità materiali, ricevono un modesto sussidio per l’alloggio e altre cose indispensabili. Nel 1992 in varie parti della terra c’erano più di 14.500 pionieri speciali.
Nel 1937 vennero inviati i primi pionieri speciali, che diedero inizio a una nuova fase dell’opera facendo ascoltare alle porte discorsi biblici registrati e usando dischi fonografici come base per fare conversazioni bibliche alle visite ulteriori. Questo avveniva nelle città grandi dove c’erano già congregazioni. Dopo alcuni anni si cominciò a inviare i pionieri speciali particolarmente nelle zone in cui non esistevano congregazioni o in cui le congregazioni avevano molto bisogno di aiuto. Grazie alla loro opera efficace furono formate centinaia di nuove congregazioni.
Invece di percorrere un territorio e spostarsi in un altro, essi ritornavano più volte in una data zona, rivisitando tutti gli interessati e tenendo studi biblici. Venivano organizzate adunanze per gli interessati. Nel Lesotho, nell’Africa australe, un pioniere speciale durante la prima settimana di servizio invitò tutti quelli che incontrava ad andare a vedere come i testimoni di Geova tenevano la Scuola di Ministero Teocratico. Lui e la sua famiglia svolsero l’intero programma. Quindi invitò tutti allo studio Torre di Guardia. Soddisfatta l’iniziale curiosità, 30 persone continuarono ad assistere allo studio Torre di Guardia, e alla scuola c’erano in media 20 presenti. In paesi in cui i missionari di Galaad avevano fatto molto per avviare la predicazione della buona notizia a volte la crescita fu più rapida quando cominciarono a esserci Testimoni locali idonei per il servizio di pioniere speciale, poiché spesso la loro opera fra la popolazione locale era ancora più efficace.
Oltre a questi zelanti operai, ci sono centinaia di migliaia di altri testimoni di Geova i quali pure promuovono energicamente gli interessi del Regno. Fra questi ci sono giovani e vecchi, uomini e donne, persone sposate e non. I pionieri regolari dedicano al ministero di campo un minimo di 90 ore al mese; i pionieri ausiliari almeno 60 ore. Decidono loro stessi dove predicare. La maggior parte coopera con congregazioni già stabilite; alcuni si trasferiscono in zone isolate. Provvedono personalmente alle proprie necessità materiali svolgendo qualche lavoro secolare, oppure ricevono aiuto dai familiari. Nel 1992 più di 914.500 Testimoni svolsero il servizio di pioniere regolare o ausiliario almeno per parte dell’anno.
Scuole con obiettivi speciali
Speciale istruzione viene provveduta al fine di preparare i volontari per certi tipi di servizio. Dal 1943, per esempio, la Scuola di Galaad ha addestrato migliaia di ministri esperti per l’opera missionaria, e i diplomati sono stati inviati in ogni parte della terra. Nel 1987 fu istituita la Scuola di Addestramento per il Ministero per soddisfare speciali necessità: aver cura delle congregazioni e assolvere altre responsabilità. Grazie alla disposizione di tenere questa scuola in vari luoghi, gli studenti non devono recarsi in una località centrale né imparare un’altra lingua per trarre beneficio dall’istruzione impartita. Tutti quelli che sono invitati a frequentare questa scuola sono anziani o servitori di ministero che hanno dato prova di cercare davvero prima il Regno. Molti sono disposti a servire in altri paesi. Hanno uno spirito simile a quello del profeta Isaia, che disse: “Eccomi! Manda me”. — Isa. 6:8.
Per accrescere l’efficacia di quanti erano già pionieri regolari o speciali, nel 1977 fu istituita la Scuola del Servizio di Pioniere. Dove fu possibile, la scuola venne tenuta in ogni circoscrizione. Tutti i pionieri furono invitati a beneficiare di questo corso di due settimane. Da allora in poi i pionieri che hanno completato il primo anno di servizio hanno ricevuto lo stesso addestramento. Fino al 1992 negli Stati Uniti soltanto più di 100.000 pionieri avevano frequentato questa scuola, oltre 10.000 ogni anno. Altri 55.000 l’avevano frequentata in Giappone, 38.000 in Messico, 25.000 in Brasile e 25.000 in Italia. Inoltre i pionieri assistono regolarmente a un’adunanza speciale con il sorvegliante di circoscrizione, tenuta durante la sua visita semestrale a ciascuna congregazione e beneficiano di una sessione speciale con il sorvegliante di circoscrizione e il sorvegliante di distretto in occasione dell’annuale assemblea di circoscrizione. Così coloro che formano il grande esercito di proclamatori del Regno che servono come pionieri non sono solo operai volenterosi ma anche ministri qualificati.
Servizio dove c’è maggior bisogno
Molte migliaia di testimoni di Geova — alcuni pionieri, altri no — si sono offerti di servire oltre che nella propria zona, anche in altre in cui c’è grande necessità di proclamatori della buona notizia. Ogni anno migliaia di loro trascorrono alcune settimane o alcuni mesi, secondo quanto possono disporre personalmente, in luoghi spesso lontano da casa per dare testimonianza a persone che non sono visitate regolarmente dai testimoni di Geova. Migliaia di altri hanno fatto fagotto e si sono trasferiti per prestare aiuto più a lungo. Molti hanno moglie e figli. Spesso si è trattato di trasferirsi poco lontano, ma alcuni l’hanno fatto più volte nel corso degli anni. Parecchi di questi zelanti Testimoni hanno persino intrapreso il servizio in paesi stranieri, alcuni per qualche anno, altri in modo permanente. Svolgono qualunque lavoro sia necessario per provvedere ai propri bisogni e si trasferiscono a proprie spese. Il loro solo desiderio è partecipare il più pienamente possibile, nelle circostanze in cui si trovano, alla divulgazione del messaggio del Regno.
Può darsi che un capofamiglia che non è Testimone si trasferisca con la famiglia per motivi di lavoro. I membri della famiglia che sono Testimoni possono considerarla un’opportunità per diffondere il messaggio del Regno. Questo accadde a due Testimoni degli Stati Uniti che si trovarono in un cantiere edile nella foresta equatoriale del Suriname verso la fine degli anni ’70. Due volte la settimana si alzavano alle 4 del mattino, facevano un’ora di viaggio su terreno accidentato col pulmino della ditta per raggiungere un villaggio e predicavano tutta la giornata. In breve tempo tenevano 30 studi la settimana con persone assetate di verità. Oggi in quella parte della foresta pluviale mai raggiunta prima c’è una congregazione.
Testimonianza ad ogni opportunità
Naturalmente non tutti i testimoni di Geova si trasferiscono in altri paesi, e neanche in altre città, per compiere il loro ministero. Forse non sono in condizione di fare i pionieri. Ad ogni modo sono ben consapevoli che la Bibbia li esorta a compiere “ogni premuroso sforzo” e ad avere “molto da fare nell’opera del Signore”. (2 Piet. 1:5-8; 1 Cor. 15:58) Dimostrano di cercare prima il Regno mettendo i suoi interessi al di sopra del lavoro e dello svago. Coloro che hanno il cuore pieno di apprezzamento per il Regno partecipano regolarmente al ministero di campo nella misura in cui le circostanze lo permettono, e molti fanno dei cambiamenti per poter partecipare in maniera più piena. Inoltre sono sempre all’erta per cogliere le opportunità di dare testimonianza ad altri intorno al Regno.
Per esempio, John Furgala, che aveva un negozio di ferramenta a Guayaquil, nell’Ecuador, vi allestì un’attraente esposizione di pubblicazioni bibliche. Mentre il garzone serviva i clienti, John dava loro testimonianza.
In Nigeria un Testimone zelante che manteneva la famiglia facendo impianti elettrici era deciso a usare bene i contatti di lavoro per dare testimonianza. Poiché era il titolare della ditta, decise come programmare l’attività. Ogni mattina, prima di iniziare la giornata di lavoro, radunava moglie, figli, operai e apprendisti per considerare la scrittura del giorno ed esperienze tratte dall’Annuario dei testimoni di Geova. Inoltre all’inizio dell’anno dava ai clienti un calendario della Watch Tower Society insieme a due riviste. Il risultato: alcuni dei suoi operai e alcuni clienti si sono uniti a lui nell’adorare Geova.
Molti testimoni di Geova hanno questo stesso spirito. Qualunque cosa facciano, sono sempre attenti alle opportunità di parlare della buona notizia con altri.
Un grande esercito di felici evangelizzatori a tempo pieno
Col passare degli anni lo zelo dei testimoni di Geova per la predicazione della buona notizia non è diminuito. Anche se molti hanno detto abbastanza seccamente che a loro non interessa, tanti altri sono grati ai Testimoni perché li aiutano a capire la Bibbia. I testimoni di Geova sono decisi a continuare a predicare finché Geova stesso indicherà chiaramente che quest’opera sarà stata completata.
Anziché rallentare, in tutto il mondo i testimoni di Geova hanno in effetti intensificato l’attività di predicazione. Nel 1982 il rapporto annuale mondiale indicava che erano state dedicate al ministero di campo 384.856.662 ore. Dieci anni dopo (nel 1992) furono dedicate a quest’opera 1.024.910.434 ore. A cosa è dovuta quest’accresciuta attività?
È vero che il numero dei testimoni di Geova è aumentato, ma non a tal punto. In quel periodo, mentre il numero dei Testimoni aumentò dell’80 per cento, il numero dei pionieri salì vertiginosamente del 250 per cento. In media ogni mese in tutto il mondo un testimone di Geova su 7 si impegnò in qualche fase dell’opera di predicazione a tempo pieno.
Chi sono quelli che svolgono questo servizio di pioniere? Per esempio, nella Repubblica di Corea molte Testimoni sono casalinghe. Le responsabilità familiari forse non permettono a tutte loro di fare regolarmente il servizio di pioniere, ma molte approfittano delle lunghe vacanze scolastiche invernali per svolgere il servizio di pioniere ausiliario. Di conseguenza, nel gennaio 1990 il 53 per cento del totale dei Testimoni della Repubblica di Corea si impegnò in qualche fase del servizio a tempo pieno.
Nei primi anni, con il loro zelante spirito di pioniere, i Testimoni filippini portarono il messaggio del Regno in centinaia delle isole abitate delle Filippine. Da allora questo zelo è stato sempre più evidente. Nel 1992, nelle Filippine, in media 22.205 proclamatori svolgevano ogni mese il ministero di campo come pionieri. Fra questi c’erano molti giovani che avevano deciso di ‘ricordare il loro Creatore’ e usare il proprio vigore giovanile nel suo servizio. (Eccl. 12:1) Uno di questi giovani, pioniere da dieci anni, disse: “Ho imparato a essere paziente, a vivere con semplicità, a confidare in Geova e a essere umile. È vero che ho avuto anche difficoltà e momenti di scoraggiamento, ma tutto questo è nulla in paragone alle benedizioni che accompagnano il servizio di pioniere”.
Nei mesi di aprile e maggio 1989 La Torre di Guardia pubblicò una denuncia di Babilonia la Grande, cioè della falsa religione nelle sue molteplici forme in tutto il mondo. Gli articoli furono pubblicati simultaneamente in 39 lingue ed ebbero una grandissima diffusione. In Giappone, dove spesso più del 40 per cento dei Testimoni svolge il servizio di pioniere, nel mese di aprile un nuovo massimo di 41.055 pionieri ausiliari partecipò all’opera. Nella congregazione Otsuka di Takatsuki, nella prefettura di Osaka, quel mese 73 dei 77 proclamatori battezzati svolsero qualche forma di servizio di pioniere. L’8 aprile, quando tutti i proclamatori del Giappone erano stati esortati a prendere parte alla distribuzione di quell’importante messaggio, centinaia di congregazioni, come quella di Ushioda, a Yokohama, disposero di dedicare l’intera giornata, dalle 7 alle 20, al servizio stradale e di casa in casa, per raggiungere ogni persona possibile nella zona.
Come avviene ovunque, i testimoni di Geova del Messico lavorano per soddisfare le proprie necessità materiali. Comunque nel 1992, ogni mese in media 50.095 testimoni di Geova fecero posto nella loro vita anche al servizio di pioniere per aiutare le persone assetate di verità a conoscere il Regno di Dio. In alcune famiglie tutti cooperano affinché l’intera famiglia, o almeno qualcuno, possa svolgere il servizio di pioniere. Il loro servizio è fruttuoso. Nel 1992 i testimoni di Geova del Messico tenevano regolarmente 502.017 studi biblici a domicilio con singole persone e intere famiglie.
Gli anziani che servono nelle congregazioni dei testimoni di Geova hanno gravose responsabilità. In Nigeria quasi tutti gli anziani hanno famiglia, come gli anziani di molti altri paesi. Eppure, oltre a prepararsi per tenere le adunanze di congregazione o parteciparvi, e a pascere il gregge di Dio, alcuni sono anche pionieri. Come è possibile? Spesso i fattori determinanti sono un’attenta programmazione e una buona cooperazione familiare.
È evidente che in tutto il mondo i testimoni di Geova prendono a cuore l’esortazione di Gesù di ‘continuare a cercare prima il regno’. (Matt. 6:33) Quello che fanno è una sincera espressione di amore per Geova e di apprezzamento per la sua sovranità. Dicono, come il salmista Davide: “Ti esalterò, o mio Dio il Re, e certamente benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. — Sal. 145:1.
[Note in calce]
a La Torre di Guardia inglese del 15 agosto 1906, pp. 267-71.
c Vedi La Torre di Guardia del 1º maggio 1974, pp. 280-5.
d Vedi La Torre di Guardia del 1º gennaio 1974, pp. 27-31.
f Vedi La Torre di Guardia del 15 settembre 1988, p. 31; anche La Torre di Guardia inglese del 1º dicembre 1969, pp. 729-32.
g Vedi La Torre di Guardia del 1º maggio 1987, pp. 22-30; 1º giugno 1966, pp. 340-3; 15 giugno 1961, pp. 372-5; 1º dicembre 1968, pp. 730-3; 1º ottobre 1959, pp. 604-8; anche La Torre di Guardia inglese del 1º dicembre 1956, pp. 712-19; 15 agosto 1970, pp. 507-10; 1º aprile 1968, pp. 217-21.
[Testo in evidenza a pagina 292]
Maggior risalto alla responsabilità di dare testimonianza
[Testo in evidenza a pagina 293]
Consideravano un prezioso privilegio la testimonianza di casa in casa
[Testo in evidenza a pagina 294]
Si comprese cos’è il servizio con tutta l’anima
[Testo in evidenza a pagina 295]
Cosa significa veramente “cercare prima il regno”
[Testo in evidenza a pagina 301]
I Testimoni zelanti mettono gli interessi del Regno al di sopra del lavoro e dello svago
[Riquadro/Immagine a pagina 288]
“Dove sono i nove?”
Alla Commemorazione della morte di Cristo del 1928 venne dato a tutti i presenti un volantino intitolato “Dove sono i nove?” La considerazione di Luca 17:11-19 toccò il cuore di Claude Goodman e lo spinse a intraprendere l’opera di colportore, o pioniere, e a perseverare in questo servizio.
[Riquadro/Immagini alle pagine 296 e 297]
Il servizio alla Betel
Nel 1992 quelli che svolgevano il servizio alla Betel erano 12.974 in 99 paesi
[Immagini]
Lo studio personale è importante per i membri della famiglia Betel
Spagna
In ogni casa Betel la giornata inizia con la considerazione di un passo biblico
Finlandia
Come fanno ovunque i testimoni di Geova, i membri della famiglia Betel partecipano al servizio di campo
Svizzera
Il lunedì sera la famiglia Betel studia insieme “La Torre di Guardia”
Italia
Il lavoro varia, ma tutto viene fatto per sostenere la proclamazione del Regno di Dio
Francia
Papua Nuova Guinea
Stati Uniti
Germania
Filippine
Messico
Gran Bretagna
Nigeria
Paesi Bassi
Brasile
Giappone
Sudafrica
[Riquadro/Immagini a pagina 298]
Alcuni veterani del servizio alla Betel
F. W. Franz: Stati Uniti (1920-92)
Heinrich Dwenger: Germania (per 15 anni circa fra il 1911 e il 1933), Ungheria (1933-35), Cecoslovacchia (1936-39) e Svizzera (1939-83)
George Phillips: Sudafrica (1924-66, 1976-82)
Due sorelle carnali, Kathryn Bogard e Grace De Cecca, dedicarono complessivamente 136 anni al servizio alla Betel: Stati Uniti
[Grafico a pagina 303]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
I pionieri aumentano!
Pionieri
Proclamatori
Percentuale di aumento dal 1982
250%
200%
150%
100%
50%
1982 1984 1986 1988 1990 1992
[Immagine a pagina 284]
La sorella Early percorse gran parte della Nuova Zelanda in bicicletta per portare il messaggio del Regno
[Immagine a pagina 285]
Per 76 anni — da nubile, insieme al marito e dopo essere rimasta vedova — Malinda Keefer si dedicò al servizio a tempo pieno
[Immagini a pagina 286]
Alcuni dei primi pionieri alloggiavano in rudimentali camper mentre si spostavano da un luogo all’altro
Canada
India
[Immagine a pagina 287]
Frank Rice (in piedi a destra), Clem Deschamp (con accanto la moglie Jean, seduto davanti a Frank) e un gruppo di Testimoni e nuovi interessati a Giava
[Immagini a pagina 288]
Claude Goodman, che svolse il ministero a tempo pieno per tutta la vita, servì in India e in altri sette paesi
[Immagine a pagina 289]
Finché ebbe buona salute, Ben Brickell fu felice di usarla nel servizio di Geova; nemmeno i gravi problemi di salute che ebbe in seguito lo fecero smettere
[Immagine a pagina 290]
Kathe Palm diede testimonianza in ogni specie di territorio, dai palazzi di uffici delle grandi città ai più remoti insediamenti minerari e allevamenti di pecore del Cile
[Immagine a pagina 291]
La determinazione sia di Martin che di Gertrud Poetzinger è espressa dalle parole: ‘La sola cosa che faccio è cercare prima il Regno’
[Immagine a pagina 300]
La Scuola del Servizio di Pioniere (qui in Giappone) ha provveduto speciale istruzione a decine di migliaia di operai zelanti
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Crescono insieme nell’amoreI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 19
Crescono insieme nell’amore
SCRIVENDO ai cristiani, gli apostoli di Gesù Cristo sottolinearono la necessità che ciascuno crescesse non solo nell’accurata conoscenza, ma anche nell’amore. Alla base di ciò c’erano l’amore mostrato da Dio stesso e l’amore altruistico di Cristo, nelle cui orme si sforzavano di camminare. (Giov. 13:34, 35; Efes. 4:15, 16; 5:1, 2; Filip. 1:9; 1 Giov. 4:7-10) Erano tutti fratelli, e quando si aiutavano fra loro i vincoli dell’amore diventavano ancora più forti.
Quando i fratelli della Giudea si trovarono nelle strettezze economiche a causa di una carestia, i cristiani della Siria e della Grecia offrirono ciò che possedevano per soccorrerli. (Atti 11:27-30; Rom. 15:26) Se alcuni erano perseguitati, le loro sofferenze erano profondamente sentite dagli altri cristiani, che cercavano di aiutarli. — 1 Cor. 12:26; Ebr. 13:3.
Naturalmente tutti gli esseri umani hanno la capacità di amare, e altri, non solo i cristiani, compiono generose azioni umanitarie. Ma nel mondo romano la gente riconosceva che l’amore mostrato dai cristiani era diverso. Tertulliano, che a Roma aveva fatto l’avvocato, citò le osservazioni di alcuni suoi contemporanei riguardo ai cristiani: “‘Vedi’, essi dicono, ‘come si amano tra loro . . . come sono pronti a morire l’uno per l’altro’”. (Apologetico, XXXIX, 7, a cura di A. Resta Barrile, Zanichelli, Bologna, 1984) John Hurst, nella sua History of the Christian Church (vol. I, p. 146), afferma che nell’antichità la popolazione di Cartagine e di Alessandria, nei periodi di pestilenza, scacciava gli afflitti e strappava di dosso ai morenti qualsiasi cosa di un certo valore. Invece, egli riferisce, in quei luoghi i cristiani spartivano i loro possedimenti, curavano i malati e seppellivano i morti.
Gli odierni testimoni di Geova compiono opere che manifestano simile interesse per il bene altrui? Se sì, sono casi sporadici oppure l’organizzazione nel suo insieme incoraggia e sostiene azioni del genere?
Amorevole aiuto nelle congregazioni locali
I testimoni di Geova ritengono che aver cura degli orfani e delle vedove della congregazione, come pure di qualsiasi fedele che si trovi in gravi difficoltà, faccia parte dell’adorazione. (Giac. 1:27; 2:15-17; 1 Giov. 3:17, 18) In genere i governi secolari provvedono ospedali, case per anziani e sussidi di disoccupazione, e i testimoni di Geova sostengono questi provvedimenti pagando coscienziosamente le tasse. Però, riconoscendo che solo il Regno di Dio può risolvere in modo permanente i problemi dell’umanità, i testimoni di Geova dedicano se stessi e le loro risorse primariamente a insegnare ciò. Questo è un servizio di vitale importanza che nessun governo umano offre.
Nelle oltre 69.000 congregazioni dei testimoni di Geova in tutto il mondo di solito si provvede a livello personale alle particolari necessità dovute a età avanzata e infermità. Come viene spiegato in 1 Timoteo 5:4, 8, ogni cristiano ha la responsabilità di prendersi cura dei propri familiari. Figli, nipoti o altri parenti stretti manifestano amore cristiano assistendo gli anziani e gli infermi secondo i loro bisogni. Le congregazioni dei testimoni di Geova non soffocano questo senso di responsabilità facendosi carico di obblighi che spettano ai familiari. Ma se non ci sono parenti stretti, o se quelli che hanno la responsabilità semplicemente non sono in grado di assumersela, altri nella congregazione vengono amorevolmente in loro aiuto. Se è necessario, la congregazione nel suo insieme può disporre di assistere in qualche modo un fratello o una sorella nel bisogno che abbia un lungo passato di fedele servizio. — 1 Tim. 5:3-10.
Questa assistenza non è lasciata al caso. Alle sessioni della Scuola di Ministero del Regno, a cui dal 1959 in poi gli anziani hanno partecipato più volte, è stato spesso messo in risalto l’obbligo che hanno a questo riguardo dinanzi a Dio quali pastori del gregge. (Ebr. 13:1, 16) Non che prima di allora non si rendessero conto di questo bisogno. Nel 1911, per esempio, la congregazione di Oldham nel Lancashire, in Inghilterra, aveva assistito materialmente i fratelli che avevano gravi problemi economici. Ma da allora l’organizzazione mondiale è cresciuta, il numero di coloro che hanno gravi problemi è aumentato e i testimoni di Geova sono più consapevoli di quello che, come indica la Bibbia, dovrebbero fare in situazioni del genere. Specie in anni recenti le responsabilità dei singoli cristiani verso quelli tra loro che hanno particolari necessità — anziani, infermi, famiglie con un solo genitore e persone che hanno difficoltà economiche — sono state trattate alle adunanze da tutte le congregazioni.a
I singoli Testimoni non si limitano a dire: “Andate in pace, riscaldatevi e saziatevi”. Dimostrano la loro sollecitudine interessandosi amorevolmente degli altri. (Giac. 2:15, 16) Ecco alcuni esempi.
Nel 1986 una giovane testimone di Geova svedese prese la meningite mentre si trovava in vacanza in Grecia, e poté vedere di persona cosa significa avere sorelle e fratelli cristiani in molti paesi. Il padre in Svezia fu avvisato. Egli si mise immediatamente in contatto con un anziano della congregazione locale dei testimoni di Geova e, per mezzo suo, con un Testimone in Grecia. Finché questa giovane Testimone non fu in grado di tornare in Svezia tre settimane più tardi, i nuovi amici che aveva trovato in Grecia non la lasciarono mai sola.
Similmente, quando un anziano Testimone, vedovo, di Wallaceburg (Ontario) in Canada, ebbe bisogno di assistenza, una famiglia che lui aveva aiutato spiritualmente mostrò la propria riconoscenza prendendolo con sé. Alcuni anni dopo si trasferirono a Barry’s Bay ed egli andò con loro. Visse con loro e fu curato amorevolmente per 19 anni, finché morì nel 1990.
A New York una coppia di Testimoni si prese cura di un uomo anziano che assisteva alle adunanze nella loro Sala del Regno, e lo fece per una quindicina di anni, finché morì nel 1986. Quando ebbe un colpo apoplettico essi pensarono a fare la spesa, cucinare, fare le pulizie e il bucato per lui. Lo trattarono come un padre.
Si presta amorevole attenzione anche a bisogni di altro genere. Una coppia di Testimoni degli Stati Uniti vendette la casa e si trasferì nel Montana per aiutare la congregazione locale. Col tempo, però, sorsero gravi problemi di salute, il fratello perse il lavoro e i loro risparmi si esaurirono. Cosa fare? Egli chiese aiuto a Geova in preghiera. Appena finì di pregare, un Testimone bussò alla sua porta. Uscirono insieme per prendere un caffè. Quando rientrò, il fratello trovò il mobile della cucina pieno di generi alimentari. Insieme c’era una busta con del denaro e un biglietto che diceva: “Dai vostri fratelli e dalle vostre sorelle che vi amano moltissimo”. La congregazione si era resa conto dei loro bisogni, e tutti avevano contribuito a soddisfarli. Profondamente commossi dal loro amore, lui e la moglie non poterono trattenere le lacrime e ringraziarono Geova: è il suo esempio di amore che sprona i suoi servitori.
Il generoso interessamento che i testimoni di Geova mostrano per quelli fra loro che si trovano nel bisogno è ben noto. A volte degli impostori ne hanno approfittato. Perciò i Testimoni hanno dovuto imparare a essere cauti, senza soffocare il desiderio di aiutare i meritevoli.
Quando la guerra lascia nell’indigenza
In molte parti della terra la gente si è trovata nell’indigenza a causa della guerra. Le organizzazioni assistenziali si sforzano di provvedere aiuto, ma spesso procedono a rilento. I testimoni di Geova non concludono che l’opera svolta da questi enti li sollevi dalla responsabilità verso i loro fratelli cristiani di queste zone. Quando sanno che i loro fratelli sono nel bisogno, non ‘chiudono la porta delle loro tenere compassioni’, ma fanno prontamente quello che possono per assisterli. — 1 Giov. 3:17, 18.
Durante la seconda guerra mondiale, perfino in paesi colpiti dalla carestia i Testimoni delle campagne che avevano ancora riserve alimentari le condivisero con i loro fratelli meno fortunati delle città. Nei Paesi Bassi lo fecero esponendosi a notevoli rischi a causa delle severe restrizioni imposte dai nazisti. Una volta, durante una missione di soccorso, Gerrit Böhmermann guidava un gruppo di fratelli che trasportavano su ciclofurgoni viveri coperti con tela cerata. D’un tratto ad Alkmaar si trovarono di fronte un posto di blocco. “L’unica era confidare interamente in Geova”, disse Gerrit. Senza rallentare gran che, chiese ad alta voce all’agente: “Wo ist Amsterdam?” (Da che parte per Amsterdam?) L’agente si fece da parte e indicando davanti a sé gridò: “Geradeaus!” (Sempre dritto!) “Danke schön!” (Grazie!), fu la risposta di Gerrit mentre la fila di ciclofurgoni passava di gran carriera sotto gli occhi della folla esterrefatta. Un’altra volta alcuni Testimoni riuscirono a portare ai loro fratelli di Amsterdam un battello carico di patate.
I testimoni di Geova mostrarono questo spirito anche all’interno dei campi di concentramento in Europa. Mentre era rinchiuso in un campo di concentramento vicino ad Amersfoort, nei Paesi Bassi, un diciassettenne dimagrì fino a diventare uno scheletro ambulante. Ma anni dopo non aveva ancora dimenticato la volta che erano stati costretti a fare esercitazioni sotto la pioggia battente fino a mezzanotte ed erano stati privati delle razioni di cibo e un Testimone di un’altra sezione del campo riuscì a mettergli in mano un pezzo di pane. E nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria, un Testimone che a motivo della mansione che svolgeva si spostava da una sezione all’altra del campo, spesso rischiò la vita per portare ad altri Testimoni, che ne avevano ancora meno, il cibo che i fratelli avevano messo da parte dalle loro magre razioni.
Dopo la guerra i testimoni di Geova usciti dalle prigioni e dai campi di concentramento tedeschi non possedevano altro che l’uniforme carceraria che indossavano. I beni di molti che non erano in prigione erano stati devastati. In gran parte dell’Europa viveri, indumenti e combustibile scarseggiavano. I testimoni di Geova di questi paesi organizzarono subito le adunanze di congregazione e cominciarono ad aiutare spiritualmente altri portando loro la buona notizia del Regno di Dio. Ma loro stessi avevano bisogno di aiuto in altri modi. Molti erano così deboli per la fame che spesso svenivano durante le adunanze.
I Testimoni non avevano mai dovuto affrontare una situazione del genere su così vasta scala. Tuttavia lo stesso mese in cui la guerra finì ufficialmente nel Pacifico i testimoni di Geova tennero un’assemblea speciale a Cleveland (Ohio), nella quale fu spiegato cosa bisognava fare per aiutare i fratelli cristiani dei paesi dilaniati dalla guerra e come farlo. Il rincuorante discorso “Il suo dono ineffabile”, pronunciato da F. W. Franz, conteneva i consigli scritturali necessari per far fronte alla situazione.b
Nel giro di alcune settimane, non appena fu permesso di viaggiare nella zona, N. H. Knorr, presidente della Watch Tower Society, e M. G. Henschel partirono per l’Europa per rendersi conto della situazione con i propri occhi. Ancor prima che partissero per quel viaggio erano iniziate le operazioni di soccorso.
I primi soccorsi furono inviati dalla Svizzera e dalla Svezia. Poi seguirono quelli del Canada, degli Stati Uniti e di altri paesi. Anche se il numero dei Testimoni nei paesi che erano in grado di provvedere aiuto si aggirava sugli 85.000 soltanto, essi si accinsero a inviare indumenti e viveri ai compagni di fede dei seguenti paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Cina, Danimarca, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Romania e Ungheria. E questo non una volta sola. I soccorsi continuarono per due anni e mezzo. Tra il gennaio 1946 e l’agosto 1948 mandarono in dono ai loro fratelli 479.114 chili di indumenti, 124.110 paia di scarpe e 326.080 chili di generi alimentari. Nulla fu devoluto per spese amministrative. Della cernita e dell’imballaggio si occuparono volontari non retribuiti. I fondi offerti furono usati tutti per aiutare coloro a cui erano stati destinati.
Naturalmente il bisogno di soccorrere profughi e altri lasciati nella miseria dalla guerra non si esaurì nei lontani anni ’40. Ci sono state centinaia di guerre dal 1945 in poi. E i testimoni di Geova hanno continuato a manifestare lo stesso amorevole interessamento. Questo avvenne in Nigeria dal 1967 al 1970, durante e dopo la guerra del Biafra. Simile aiuto fu provveduto negli anni ’80 nel Mozambico.
Anche in Liberia la guerra iniziata nel 1989 causò carestia. Man mano che la gente fuggiva, centinaia di persone trovarono rifugio nella proprietà della Watch Tower a Monrovia. Il poco cibo disponibile, come pure l’acqua del pozzo, furono condivisi sia con i Testimoni che con vicini che non erano Testimoni. Poi, appena le circostanze lo permisero, arrivarono altri soccorsi dai Testimoni della Sierra Leone, della Costa d’Avorio, dei Paesi Bassi, dell’Italia e degli Stati Uniti.
Nel 1990, nel Libano, a causa della guerra sembrava che certi quartieri di Beirut fossero stati colpiti dal terremoto, ma gli anziani dei testimoni di Geova organizzarono un comitato di soccorso per prestare l’aiuto necessario ai fratelli. Non ci fu bisogno di chiedere volontari; ogni giorno molti offrivano il loro aiuto.
Nel 1990, durante un periodo di grandi sconvolgimenti politici ed economici in Europa, i testimoni di Geova di Austria, Cecoslovacchia, Iugoslavia e Ungheria inviarono più di 70 tonnellate di generi di prima necessità ai loro fratelli cristiani della Romania.
Seguirono altre missioni di soccorso nell’Europa orientale. Il Corpo Direttivo chiese alla filiale della Watch Tower Society in Danimarca di organizzare i soccorsi per i Testimoni bisognosi dell’Ucraina. Appena avvertite, le congregazioni furono pronte a dare. Il 18 dicembre 1991 cinque camion e due autofurgoni guidati da Testimoni volontari giunsero a Leopoli con 22 tonnellate di generi di prima necessità: un’espressione di amorevole interessamento per i loro fratelli cristiani. E nel 1992 arrivarono altri aiuti dai Testimoni dell’Austria: più di 100 tonnellate di generi alimentari e indumenti. I Testimoni dei Paesi Bassi inviarono prima 26 tonnellate di viveri, poi un convoglio di 11 camion carichi di indumenti, quindi altri generi alimentari per far fronte al crescente bisogno. Coloro che ricevettero l’aiuto, pieni di gratitudine, chiesero a Dio la saggezza necessaria per usare ciò che era stato provveduto. Si unirono in preghiera prima di scaricare i camion e di nuovo a lavoro ultimato. Altri soccorsi in gran quantità furono inviati dai Testimoni di Italia, Finlandia, Svezia e Svizzera. Nel frattempo le ostilità fra le repubbliche della ex Iugoslavia avevano creato una situazione di bisogno anche lì, e vi furono inviati viveri, indumenti e medicinali. Intanto nelle città i Testimoni ospitarono quelli che avevano avuto la casa distrutta.
A volte coloro che hanno disperato bisogno di aiuto vivono in luoghi remoti, e la loro situazione non è molto conosciuta. Questo avvenne a 35 famiglie di testimoni di Geova del Guatemala. I loro villaggi erano stati invasi da fazioni in guerra. Quando nel 1989 poterono finalmente ritornarvi, avevano bisogno di aiuto per ricostruire. Al fine di integrare l’assistenza data dal governo ai rimpatriati, la filiale della Watch Tower Society formò un comitato d’emergenza per aiutare quelle famiglie di Testimoni, e circa 500 altri Testimoni di 50 congregazioni si offrirono di dare una mano nella ricostruzione.
Ci sono anche altre situazioni che riducono la gente nella miseria senza che ne abbia colpa. Spesso avvengono terremoti, uragani e inondazioni. Si dice che in media il mondo sia colpito ogni anno da più di 25 disastri di notevole entità.
Quando si scatenano le forze della natura
Quando si verificano gravi situazioni d’emergenza che coinvolgono testimoni di Geova, vengono presi immediati provvedimenti per dare l’assistenza necessaria. Gli anziani locali hanno imparato che in situazioni del genere occorre fare ogni sforzo possibile per mettersi in contatto con ciascun componente della congregazione. La filiale della Watch Tower Society che sovrintende all’opera del Regno nella zona verifica la situazione e poi riferisce alla sede centrale. Se ci vuole più aiuto di quello che può essere provveduto localmente, si prendono disposizioni coordinate con cura, a volte anche su scala internazionale. L’obiettivo non è cercare di elevare il tenore di vita delle persone colpite, ma aiutarle ad avere le cose necessarie a cui erano abituate.
La semplice notizia di un disastro alla televisione basta per spingere molti Testimoni a telefonare agli anziani responsabili della zona per rendersi utili o per offrire denaro o materiali. Altri inviano alla filiale o alla sede centrale fondi da usare per i soccorsi. Sanno che c’è bisogno di aiuto e vogliono fare la loro parte. Dove c’è maggiore necessità la Watch Tower Society può avvertire i fratelli di una determinata zona affinché aiutino come possono. Per coordinare ogni cosa nella zona disastrata viene formato un comitato di soccorso.
Nel dicembre 1972, quando la maggior parte di Managua, capitale del Nicaragua, fu devastata da un forte terremoto, i sorveglianti delle congregazioni dei testimoni di Geova della zona si incontrarono entro alcune ore per coordinare i propri sforzi. Si controllò immediatamente come stava ciascun Testimone della città. Quel giorno stesso cominciarono ad arrivare i soccorsi dalle congregazioni vicine; quindi arrivarono subito dalla Costa Rica, dall’Honduras e dal Salvador. Quattordici punti di distribuzione dei soccorsi furono stabiliti in tutta la periferia di Managua. Denaro e generi di prima necessità inviati da Testimoni di diverse parti del mondo furono recapitati nel Nicaragua tramite la sede centrale della Watch Tower Society. Viveri e altri generi di prima necessità (fra cui candele, fiammiferi e sapone) vennero distribuiti secondo la grandezza della famiglia, provvedendo a ciascuna famiglia il fabbisogno per sette giorni. Al massimo delle operazioni, venivano sfamate circa 5.000 persone: Testimoni, loro familiari e parenti presso cui stavano. Le operazioni di soccorso continuarono per dieci mesi. Vedendo quello che si faceva, anche enti governativi e la Croce Rossa misero a disposizione viveri, tende e altri generi di prima necessità.
Nel 1986, quando le eruzioni vulcaniche costrinsero 10.000 persone a evacuare l’isola di Izu-Oshima, presso la costa del Giappone, le navi che trasportavano i rifugiati furono accolte da testimoni di Geova che cercavano con ansia di localizzare i loro fratelli spirituali. Uno degli evacuati disse: “Quando siamo partiti da Oshima non sapevamo neanche noi dove stavamo andando”. Tutto era accaduto così all’improvviso. “Scesi dalla nave, però, abbiamo visto un cartello con la scritta ‘Testimoni di Geova’. . . . Allorché mia moglie ha visto che i fratelli erano venuti a incontrarci al molo si è sentita sollevata e le sono venute le lacrime agli occhi”. Dopo avere osservato le cure di cui erano oggetto i Testimoni evacuati, non solo al loro arrivo ma anche dopo, persino alcuni che un tempo avevano dato loro l’ostracismo dissero: “Avete fatto bene a seguire questa religione”.
I Testimoni fanno ogni sforzo per far giungere il più presto possibile gli aiuti nelle zone disastrate. Nel 1970, quando il Perú fu colpito da uno dei terremoti più devastanti della sua storia, fondi per i soccorsi d’emergenza furono inviati immediatamente dalla sede centrale di New York, seguiti da 15 tonnellate di indumenti. Ma ancor prima che questi arrivassero, i Testimoni erano giunti sul posto con una carovana di veicoli per portare i soccorsi nelle città e nei villaggi distrutti, e questo solo poche ore dopo che le strade erano state riaperte. Progressivamente, nei giorni e nelle settimane seguenti, provvidero l’aiuto necessario, sia materiale che spirituale, ai vari gruppi sulle alte pendici delle Ande. E quando, la sera del 23 novembre 1980, alcune regioni italiane furono sconvolte da un violento terremoto, i primi camion carichi di generi di prima necessità inviati dai Testimoni arrivarono nella zona colpita l’indomani stesso. Fu allestita immediatamente una cucina, e ogni giorno venivano distribuiti pasti cucinati dalle sorelle. Vedendo gli sforzi compiuti per portare aiuto in un’isola delle Antille un osservatore commentò: “I Testimoni sono stati più veloci del governo”. Forse qualche volta questo è vero, ma i testimoni di Geova apprezzano l’aiuto dei funzionari che agevolano i loro sforzi per raggiungere al più presto le zone disastrate.
Nel 1990, durante un periodo di carestia nell’Angola, si venne a sapere che lì i Testimoni avevano estremo bisogno di viveri e indumenti. Ma raggiungerli poteva essere un problema, dato che in quel paese i testimoni di Geova erano al bando da molti anni. Tuttavia i loro fratelli cristiani del Sudafrica caricarono su un camion 25 tonnellate di generi di prima necessità. Per via, si recarono al consolato dell’Angola ed ebbero il permesso di passare il confine. Per raggiungere i fratelli dovettero superare 30 posti di blocco militari e, dove era stato spazzato via un ponte, dovettero attraversare il fiume in piena su una struttura provvisoria. Nonostante tutto, l’intero carico giunse a destinazione.
In caso di disastri non ci si limita a inviare soccorsi nella zona. Quando nel 1984 esplosioni e incendi devastarono parte di un sobborgo di Città di Messico, i Testimoni arrivarono subito per offrire aiuto. Non si sapeva nulla di molti Testimoni della zona, perciò gli anziani organizzarono una ricerca sistematica. Alcuni si erano trasferiti in altre località, ma gli anziani non si arresero finché non li ebbero rintracciati tutti. Venne prestata assistenza secondo il bisogno. Una sorella aveva perso il marito e un figlio, fu quindi necessario prendere disposizioni per il funerale e poi dare pieno appoggio materiale e spirituale a lei e agli altri figli.
Spesso non basta provvedere medicinali, qualche pasto e degli indumenti. Nel 1989 un uragano distrusse le case di 117 Testimoni della Guadalupa e danneggiò gravemente quelle di altri 300. I testimoni di Geova della Martinica vennero subito in loro aiuto; quindi i Testimoni della Francia mandarono in dono più di 100 tonnellate di materiali edili. Nell’isola di Saint Croix, quando una Testimone che aveva perso la casa disse ai colleghi che altri Testimoni sarebbero venuti da Puerto Rico per aiutare, essi replicarono: “Non faranno nulla per te. Tu sei nera, non sei spagnola come loro”. Che sorpresa fu per loro vedere che ben presto aveva una casa completamente nuova! Nel 1991, in Costa Rica, dopo un terremoto Testimoni locali e volontari internazionali si unirono per aiutare i loro conservi nella zona disastrata. Senza aspettarsi nulla in cambio, ricostruirono 31 case e 5 Sale del Regno e ne ripararono altre. Gli osservatori dichiararono: ‘Altri gruppi parlano di amore; voi lo dimostrate con i fatti’.
L’efficienza con cui i testimoni di Geova riescono a portare soccorso ha più volte sorpreso gli osservatori. Nel 1986, in California, un argine del fiume Yuba cedette e la piena costrinse decine di migliaia di persone ad abbandonare la propria casa. Gli anziani cristiani della zona si misero in contatto con la sede centrale a New York e venne formato un comitato di soccorso. Appena l’acqua cominciò a calare, centinaia di volontari erano pronti a mettersi al lavoro. Prima che gli enti di soccorso secolari fossero in grado di iniziare i lavori, le case dei Testimoni erano già state rimesse a nuovo. Come mai fu possibile intervenire così rapidamente?
Il fattore determinante fu la prontezza dei Testimoni, che si offrirono spontaneamente senza compenso e che donarono anche i materiali necessari. Un altro fattore fu che erano abituati a organizzarsi e lavorare insieme, dato che lo fanno sempre quando preparano assemblee e costruiscono Sale del Regno. Un altro fattore ancora è che conoscono bene cosa vuol dire la Bibbia con le parole: “Abbiate intenso amore gli uni per gli altri”. — 1 Piet. 4:8.
Le contribuzioni per far fronte a simili necessità in genere provengono da persone che hanno pochissimi mezzi. ‘Il dono è piccolo, ma i nostri cari fratelli e sorelle hanno tutta la nostra solidarietà’, dicono spesso le lettere di accompagnamento. ‘Vorrei poter offrire di più, ma ciò che Geova mi ha permesso di avere voglio darlo’. Come i cristiani della Macedonia nel I secolo, chiedono sinceramente di avere il privilegio di contribuire a provvedere il necessario a coloro che si trovano nel bisogno. (2 Cor. 8:1-4) Quando nel 1984 più di 200.000 coreani rimasero senza casa in seguito a un’inondazione, i testimoni di Geova della Repubblica di Corea furono così generosi che la filiale dovette avvertire che non era necessario altro aiuto.
Gli osservatori si accorgono subito che i Testimoni sono motivati da qualcosa di più che un semplice senso di responsabilità o filantropia generica. Amano veramente le loro sorelle e i loro fratelli cristiani.
Oltre a provvedere alle necessità materiali, i testimoni di Geova prestano particolare attenzione ai bisogni spirituali dei loro fratelli delle zone disastrate. Si fa in modo di riprendere appena possibile le adunanze di congregazione. In Grecia, nel 1986, fu perciò eretta una grande tenda da usare come Sala del Regno fuori della città di Calamata e altre più piccole in diverse località per i settimanali studi di libro di congregazione. Similmente nel 1985, ad Armero, in Colombia, dopo che erano state soddisfatte le necessità materiali dei superstiti della devastante valanga di fango che aveva investito la cittadina, i rimanenti fondi furono impiegati per costruire nuove sale del Regno per le tre congregazioni della zona.
Mentre svolgono il lavoro di ricostruzione, i testimoni di Geova continuano a confortare altri indicando le soddisfacenti risposte che la Parola di Dio dà alle loro domande circa lo scopo della vita, la causa dei disastri e della morte e la speranza per il futuro.
I soccorsi dei Testimoni non sono tesi a soddisfare le necessità materiali di tutti nella zona disastrata. Secondo Galati 6:10 sono destinati principalmente a ‘quelli che hanno relazione con loro nella fede’. Nello stesso tempo, se ne hanno la possibilità, essi sono lieti di aiutare altri. In Italia, per esempio, lo hanno fatto provvedendo viveri ai terremotati. Negli Stati Uniti, nell’aiutare vittime di uragani e inondazioni, hanno pulito e riparato anche le case dei loro malcapitati vicini. Se viene chiesto loro perché si comportano con simile benignità verso gli estranei, rispondono semplicemente che amano il prossimo. (Matt. 22:39) Quando nel 1992 un devastante uragano colpì la Florida meridionale, il ben organizzato programma di soccorsi dei testimoni di Geova era così conosciuto che alcune ditte e singoli che non erano Testimoni e volevano donare ingenti quantitativi di generi di prima necessità li consegnarono ai Testimoni. Sapevano che il loro dono non sarebbe rimasto giacente né sarebbe stato usato a scopo di lucro, ma ne avrebbero beneficiato realmente le vittime dell’uragano, sia Testimoni che non Testimoni. La prontezza ad aiutare coloro che non sono Testimoni quando succedono disastri fu così apprezzata a Davao del Norte, nelle Filippine, che le autorità cittadine adottarono una risoluzione per esprimere il loro apprezzamento.
Non tutti però amano i veri cristiani, che spesso sono oggetto di feroce persecuzione. Anche questo spinge a intervenire generosamente e amorevolmente a sostegno dei propri conservi.
Di fronte a feroce persecuzione
L’apostolo Paolo paragonò la congregazione cristiana al corpo umano e disse: “Le sue membra [dovrebbero avere] la stessa cura le une per le altre. E se un membro soffre, tutte le altre membra soffrono con esso”. (1 Cor. 12:25, 26) Così si comportano i testimoni di Geova quando vengono a sapere che i loro fratelli cristiani sono perseguitati.
In Germania durante il nazismo il governo prese dure misure repressive contro i testimoni di Geova. All’epoca in Germania c’erano solo 20.000 Testimoni circa, un gruppo relativamente piccolo disprezzato da Hitler. Era necessaria un’azione unita. Il 7 ottobre 1934 tutte le congregazioni dei testimoni di Geova della Germania si radunarono di nascosto, pregarono insieme e inviarono una lettera al governo affermando la propria determinazione di continuare a servire Geova. Quindi molti dei presenti andarono intrepidamente a dare testimonianza ai vicini riguardo al nome e al Regno di Geova. Quel giorno stesso anche in tutto il resto della terra i testimoni di Geova si radunarono nelle loro congregazioni e, dopo aver pregato insieme, inviarono al governo di Hitler cablogrammi a sostegno dei propri fratelli cristiani.
Nel 1948 in Grecia, dopo che fu smascherata la persecuzione dei testimoni di Geova istigata dal clero, il presidente e diversi ministri del governo greco ricevettero migliaia di lettere inviate dai testimoni di Geova delle Filippine, dell’Australia, dell’America Settentrionale e Meridionale e di altri paesi a favore dei loro fratelli cristiani.
Quando nel 1961 la rivista Svegliatevi! smascherò i metodi da inquisizione impiegati contro i Testimoni in Spagna, le autorità spagnole furono sommerse da lettere di protesta. I funzionari rimasero scioccati scoprendo che in tutto il mondo la gente sapeva esattamente cosa stavano facendo, per cui, anche se la persecuzione continuò, alcuni della polizia cominciarono a trattare i Testimoni con maggiore riguardo. Anche i funzionari di vari paesi africani hanno ricevuto lettere da Testimoni di molte altre parti del mondo informati del trattamento spietato riservato lì alle loro sorelle e ai loro fratelli cristiani.
Se non c’è nessuna reazione favorevole da parte del governo, non per questo i Testimoni perseguitati vengono dimenticati. Alcuni governi che non hanno allentato la persecuzione religiosa per molti anni, sono stati più volte sommersi da appelli e lettere di protesta. Questo è avvenuto in Argentina. Una volta, nel 1959, il segretario del Ministero per gli Affari esteri e i Culti portò un fratello in una stanza dove c’erano diversi scaffali pieni di lettere arrivate da tutto il mondo. Egli era stupefatto che qualcuno delle lontane isole Figi scrivesse chiedendo che fosse rispettata la libertà di adorazione in Argentina.
In certi casi, quando i governanti si sono resi conto che in tutto il mondo la gente sapeva cosa stavano facendo e ne era veramente preoccupata, è stata concessa maggiore libertà. Questo si verificò in Liberia nel 1963. Soldati governativi avevano maltrattato i presenti all’assemblea di Gbarnga. Il presidente della Liberia fu sommerso da lettere di protesta provenienti da tutto il mondo e il Dipartimento di Stato americano intervenne a favore dei cittadini americani. Finalmente il presidente Tubman telegrafò alla sede centrale della Watch Tower Society dichiarandosi disposto a ricevere una delegazione di testimoni di Geova per discutere la cosa. Della delegazione facevano parte Milton Henschel e John Charuk che erano stati a Gbarnga. Tubman riconobbe che quanto era avvenuto era “una vergogna” e disse: “Mi dispiace che sia accaduto”.
Dopo il colloquio fu emessa un’ordinanza che rendeva noto a “tutti i cittadini in ogni parte del paese che i testimoni di Geova avranno il diritto e il privilegio di libero accesso a qualsiasi parte del paese per svolgere l’opera missionaria e praticare la loro adorazione senza essere molestati da alcuno. Essi avranno la protezione della legge sia per la loro persona che per la loro proprietà e il diritto di adorare liberamente Dio secondo i dettami della loro coscienza, osservando nel contempo le leggi della Repubblica e mostrando rispetto alla bandiera nazionale stando sull’attenti durante le cerimonie dell’alzabandiera o dell’ammainabandiera”. Non era però richiesto che salutassero la bandiera, violando la propria coscienza cristiana.
Invece, fino al 1992 non c’era stato nessun pronunciamento del genere nel Malawi, anche se la violenza contro i Testimoni era notevolmente diminuita. Lì i testimoni di Geova sono stati vittime della persecuzione più furiosa della storia africana. Un’ondata di persecuzione investì il paese nel 1967; un’altra cominciò all’inizio degli anni ’70. Decine di migliaia di lettere furono scritte a loro favore da ogni parte del mondo. Vennero fatte telefonate e furono inviati cablogrammi. Per motivi umanitari molti personaggi importanti di tutto il mondo furono indotti a parlare chiaro.
La brutalità arrivò a un punto tale che nel 1972 circa 19.000 testimoni di Geova passarono il confine con i figli rifugiandosi nella Zambia. Le congregazioni vicine dei Testimoni della Zambia raccolsero prontamente viveri e coperte per i loro fratelli. Denaro e generi di prima necessità donati da testimoni di Geova di tutto il mondo giunsero nelle filiali della Watch Tower e furono ridistribuiti ai profughi dalla sede centrale di New York. Ce n’era più che abbastanza per provvedere a tutte le necessità del campo di Sinda Misale. Come si sparse nel campo la notizia dell’arrivo di camion carichi di viveri, indumenti e tela cerata per ripararsi, i fratelli del Malawi non poterono trattenere lacrime di gioia per questa dimostrazione di amore da parte dei loro fratelli cristiani.
Quando qualcuno di loro è detenuto, gli altri Testimoni non lo abbandonano, neanche a rischio della propria vita. Durante il bando in Argentina, quando un gruppo di Testimoni fu trattenuto per 45 ore, altri quattro Testimoni portarono loro viveri e indumenti, solo per essere arrestati anche loro. Nel 1989 la moglie di un sorvegliante di circoscrizione del Burundi, quando seppe in che condizione si trovavano i suoi fratelli cristiani, cercò di portare loro del cibo in prigione. Ma fu arrestata anche lei e fu tenuta in ostaggio per due settimane, perché la polizia voleva mettere le mani sul marito.
Oltre a cercare di rendersi utili in tutti questi modi, i testimoni di Geova, spinti dall’amore per i fratelli cristiani, innalzano preghiere a Dio in loro favore. Non pregano che Dio ponga subito fine a guerre e carestie, perché Gesù Cristo predisse queste cose per il nostro tempo. (Matt. 24:7) E neanche pregano che Dio impedisca la persecuzione, perché la Bibbia afferma chiaramente che i veri cristiani saranno perseguitati. (Giov. 15:20; 2 Tim. 3:12) Ma supplicano fervidamente che le loro sorelle e i loro fratelli cristiani siano rafforzati affinché rimangano saldi nella fede di fronte a qualsiasi sofferenza. (Confronta Colossesi 4:12). La forza spirituale che dimostrano è una chiara prova che queste preghiere vengono esaudite.
[Note in calce]
a Vedi La Torre di Guardia del 1º marzo 1981, pp. 21-6; 15 ottobre 1986, pp. 10-21; 1º giugno 1987, pp. 4-18; 15 luglio 1988, pp. 21-3; 1º marzo 1990, pp. 20-2.
b Vedi La Torre di Guardia del 1º dicembre 1945 (1º maggio 1947, pp. 71-80 in italiano).
[Testo in evidenza a pagina 305]
L’assistenza nei casi di particolare necessità non è lasciata al caso
[Testo in evidenza a pagina 307]
L’aiuto deriva dall’amorevole interessamento
[Testo in evidenza a pagina 308]
Si fa fronte all’estremo bisogno di soccorsi
[Testo in evidenza a pagina 312]
Una ricerca sistematica per rintracciare ogni Testimone della zona disastrata
[Testo in evidenza a pagina 315]
Fanno del bene anche a coloro che non sono Testimoni
[Testo in evidenza a pagina 317]
Lacrime di gioia per l’amore mostrato dai loro fratelli cristiani
[Riquadro a pagina 309]
“Voi vi amate veramente l’un l’altro”
Nel Libano dilaniato dalla guerra, dopo aver osservato i Testimoni rimettere a nuovo la casa gravemente danneggiata di una loro sorella cristiana, i vicini furono indotti a chiedere: “Da dove viene questo amore? Perché siete così diversi?” E una donna musulmana, osservando che la casa di una Testimone veniva pulita e restaurata, dichiarò: “Voi vi amate veramente l’un l’altro. La vostra è la vera religione”.
[Riquadro a pagina 316]
Veri fratelli e sorelle
L’“Arkansas Gazette” del 19 aprile 1981 disse a proposito dei Testimoni cubani rifugiati a Fort Chaffee (Arkansas): “Sono stati i primi a sistemarsi nelle nuove case perché i loro ‘fratelli e sorelle’ americani — testimoni di Geova — sono andati a cercarli. . . . Quando i Testimoni chiamano i loro compagni spirituali di qualsiasi paese ‘fratelli e sorelle’, vogliono dire proprio questo”.
[Immagini a pagina 306]
Dopo la seconda guerra mondiale inviarono viveri e indumenti ai compagni di fede di 18 paesi
Stati Uniti
Svizzera
[Immagini a pagina 310]
Nel 1990 i Testimoni dei paesi vicini si unirono per aiutare i fratelli della Romania
[Immagini a pagina 311]
I Testimoni sopravvissuti a un terremoto in Perú costruirono la propria città di rifugio e si aiutarono a vicenda
I soccorsi portati da altri Testimoni (sotto) furono tra i primi a giungere sul posto
[Immagini a pagina 313]
I soccorsi spesso includono l’invio di materiali e volontari per aiutare i Testimoni locali a ricostruire la propria casa
Guatemala
Panamá
Messico
[Immagine a pagina 314]
I soccorsi prestati dai Testimoni includono l’edificazione spirituale. In Grecia, a Calamata e nei dintorni si eressero immediatamente tende per tenervi le adunanze
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Costruiscono insieme su scala mondialeI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 20
Costruiscono insieme su scala mondiale
FRA i testimoni di Geova esiste un’autentica fratellanza che si manifesta in molti modi. Chi assiste alle loro adunanze ne ha una prova. Alle loro assemblee viene mostrato su scala maggiore. Ed è ben evidente quando lavorano insieme per provvedere luoghi di adunanza adatti per le loro congregazioni.
Nel 1990 in tutto il mondo c’erano più di 60.000 congregazioni di testimoni di Geova. Nel decennio precedente ogni anno si erano aggiunte in media 1.759 nuove congregazioni. All’inizio degli anni ’90 aumentavano al ritmo di oltre 3.000 all’anno. Provvedere luoghi di adunanza adatti per tutte è stata un’impresa colossale.
Sale del Regno
Come i cristiani del I secolo, inizialmente molte congregazioni dei testimoni di Geova usavano case private per quasi tutte le adunanze. A Stoccolma, in Svezia, i pochi che cominciarono a tenere adunanze regolari usavano una falegnameria, che avevano affittato per radunarvisi dopo che il lavoro era terminato. A causa della persecuzione, nella provincia di La Coruña, in Spagna, un gruppetto tenne le prime adunanze in un piccolo magazzino o granaio.
Quando era necessario più spazio, nei paesi in cui erano libere di farlo, le congregazioni dei testimoni di Geova affittavano un locale in cui tenere le adunanze. Tuttavia, se si trattava di una sala usata anche da altre organizzazioni, si doveva trasportare e mettere a posto tutto l’occorrente per ogni adunanza e spesso rimaneva un persistente odore di fumo. Dove era possibile i fratelli affittavano un negozio non utilizzato o il locale sovrastante che veniva usato esclusivamente dalla congregazione. Ma, col tempo, in molti luoghi gli affitti alti e l’impossibilità di trovare locali adatti resero necessario prendere altri provvedimenti. In alcuni casi vennero acquistati e ristrutturati degli edifici.
Prima della seconda guerra mondiale poche congregazioni costruivano luoghi di adunanza apposta per il loro uso. Nel 1890 un gruppo di Studenti Biblici degli Stati Uniti aveva costruito il proprio luogo di adunanza a Mount Lookout (Virginia Occidentale).a Ma la costruzione di Sale del Regno non si diffuse sino agli anni ’50.
Il nome Sala del Regno fu suggerito nel 1935 da J. F. Rutherford, che allora era presidente della Watch Tower Society. Egli aveva disposto che i fratelli costruissero una sala in cui tenere le adunanze, annessa ai locali della filiale della Società a Honolulu, nelle Hawaii. Quando James Harrub chiese al fratello Rutherford come avrebbe chiamato l’edificio, questi rispose: “Che ne dici, non dovremmo chiamarlo ‘Sala del Regno’, dal momento che è questo ciò che facciamo, predicare la buona notizia del Regno?” Da allora in poi, se era possibile, le sale usate regolarmente dai Testimoni cominciarono un po’ alla volta a essere contraddistinte dall’insegna “Sala del Regno”. Infatti, quando il Tabernacolo di Londra fu rinnovato fra il 1937 e il 1938, venne chiamato Sala del Regno. Col tempo in tutto il mondo il principale luogo di adunanza della congregazione divenne noto come Sala del Regno dei testimoni di Geova.
Realizzate in modi diversi
La decisione di affittare o costruire una Sala del Regno viene presa localmente dalle singole congregazioni, che si assumono anche tutte le spese di costruzione e manutenzione. Per risparmiare, la grande maggioranza delle congregazioni ha cercato il più possibile di fare i lavori di costruzione senza ricorrere a imprese commerciali.
Le sale possono essere fatte di mattoni, di pietra, di legno o di altri materiali, secondo il costo e il materiale reperibile localmente. A Katima Mulilo, nella Namibia, si usò erba lunga per il tetto e fango preso dai formicai (che diventa molto duro) per le pareti e il pavimento. I Testimoni di Segovia, in Colombia, fecero da sé i blocchi di cemento per la costruzione. A Colfax (California) fu usata la lava grezza del monte Lassen.
Nel 1972 la congregazione di Maseru, nel Lesotho, dato che alle adunanze c’erano spesso più di 200 presenti, capì che era necessario costruire una Sala del Regno adeguata. Tutti presero parte alla realizzazione del progetto. Fratelli avanti negli anni percorrevano più di 30 chilometri a piedi per partecipare ai lavori. Bambini rotolavano sul posto fusti pieni d’acqua. Le sorelle preparavano i pasti. Inoltre pestavano con i piedi il terreno per renderlo compatto prima di fare la gettata di cemento: cantavano cantici del Regno e battevano i piedi seguendo il ritmo musicale. Per le pareti fu usata arenaria che si poteva prendere liberamente dai monti vicini. Il risultato fu una Sala del Regno con circa 250 posti a sedere.
A volte Testimoni delle congregazioni vicine partecipavano ai lavori di costruzione. Infatti nel 1985, quando i testimoni di Geova di Imbali, una township del Sudafrica, costruirono una sala che poteva accogliere comodamente 400 persone, vennero in loro aiuto Testimoni delle città di Pietermaritzburg e Durban. Potete immaginare lo stupore dei vicini quando, in quei giorni di conflitti razziali nel Sudafrica, videro decine di Testimoni bianchi, coloureds e indiani riversarsi nella township e lavorare spalla a spalla con i loro fratelli africani neri? Come disse il sindaco, “si può fare solo con l’amore”.
Le congregazioni riscontrarono che, benché i fratelli avessero uno spirito volenteroso, quello che potevano fare era limitato dalle circostanze locali. Gli uomini dovevano mantenere la famiglia e di solito potevano lavorare alla costruzione solo il fine settimana e magari un po’ la sera. In molte congregazioni pochi, o nessuno, avevano esperienza nell’edilizia. Ma una struttura relativamente semplice, aperta, adatta ai tropici si poteva erigere in pochi giorni o forse in poche settimane. Con l’aiuto di Testimoni delle congregazioni vicine, veri e propri edifici potevano essere completati in cinque o sei mesi. In altri casi potevano volerci un anno o due.
All’inizio degli anni ’70 i testimoni di Geova aumentavano in tutto il mondo al ritmo di due o tre nuove congregazioni al giorno. All’inizio degli anni ’90 l’aumento era di ben nove congregazioni al giorno. Si poteva far fronte all’estremo bisogno di nuove Sale del Regno?
Nuove tecniche di costruzione rapida
All’inizio degli anni ’70, negli Stati Uniti, più di 50 Testimoni delle congregazioni vicine si diedero da fare per aiutare a costruire una Sala del Regno a Carterville (Missouri) per il gruppo che si radunava a Webb City. In un fine settimana eressero la struttura principale e fecero buona parte del tetto. C’era ancora molto da fare e ci vollero mesi per ultimare il lavoro; ma una parte importante era stata completata in brevissimo tempo.
Nel decennio successivo i fratelli, costruendo insieme una sessantina di sale, superarono ostacoli e adottarono metodi più efficienti. Col tempo si resero conto che, una volta poste le fondamenta, potevano riuscire quasi a ultimare una Sala del Regno in un solo fine settimana.
Diversi sorveglianti di congregazione, tutti degli Stati Uniti centro-settentrionali, cominciarono a lavorare per conseguire questo obiettivo. Quando le congregazioni chiedevano aiuto per la costruzione di una Sala del Regno, uno o più di questi fratelli esaminavano il progetto con loro e fornivano i particolari circa i preparativi che dovevano essere fatti localmente prima di iniziare i lavori. Fra l’altro bisognava ottenere i permessi per costruire, porre le fondamenta e fare la gettata di cemento, occorreva assicurare la fornitura di energia elettrica, sistemare l’impianto idraulico sotterraneo e prendere accordi sicuri per la consegna dei materiali edili. Quindi si poteva stabilire la data per l’erezione della Sala del Regno stessa. L’edificio non doveva essere prefabbricato; sarebbe stato costruito direttamente sul posto.
Chi avrebbe compiuto l’effettivo lavoro di costruzione? Nella misura possibile, sarebbe stato fatto con manodopera volontaria, non retribuita. Spesso vi partecipavano intere famiglie. Coloro che organizzavano i lavori contattavano Testimoni del mestiere che avevano espresso il desiderio di partecipare a imprese del genere. Molti aspettavano con ansia ogni nuova costruzione. Altri Testimoni al corrente della cosa volevano prendervi parte; centinaia di volontari della zona circostante — e di luoghi più lontani — accorrevano sul posto, ansiosi di darsi da fare in qualunque modo possibile. La maggior parte di loro non lavorava nell’edilizia, ma dava certo prova di corrispondere alla descrizione dei sostenitori del Re messianico stabilito da Geova, che si trova in Salmo 110:3: “Il tuo popolo si offrirà volenterosamente”.
Il giovedì sera prima di iniziare il grosso dei lavori, quelli preposti all’impresa si incontravano per definire gli ultimi particolari. La sera successiva venivano proiettate delle diapositive che spiegavano la procedura da seguire in modo che i lavoratori comprendessero come doveva essere svolto il lavoro. Veniva sottolineata l’importanza delle qualità spirituali. I fratelli erano incoraggiati a lavorare insieme con amore, a essere gentili, ad avere pazienza e considerazione. Tutti erano incoraggiati a lavorare di buona lena, ma non a correre, e a non esitare a fermarsi un momento per scambiare un’esperienza incoraggiante con qualcuno. L’indomani mattina presto iniziava la costruzione.
A un’ora stabilita del sabato mattina presto tutti interrompevano quello che stavano facendo per ascoltare la trattazione della scrittura del giorno. Veniva pronunciata una preghiera, poiché era evidente che il successo dell’intera impresa dipendeva dalla benedizione di Geova. — Sal. 127:1.
Una volta iniziati, i lavori procedevano rapidamente. In un’ora i montanti delle pareti erano a posto. Poi venivano sistemate le capriate del tetto. Il rivestimento esterno delle pareti veniva inchiodato. Gli elettricisti iniziavano a fare l’impianto elettrico. Venivano installati i tubi per il condizionamento dell’aria e il riscaldamento. Si costruivano e sistemavano i mobili. A volte pioveva per tutto il fine settimana oppure la temperatura diventava estremamente fredda o calda, ma i lavori proseguivano. Fra i lavoratori non esisteva né competizione né rivalità.
Spesso il secondo giorno, prima del tramonto, la Sala del Regno era ultimata: ben rifinita all’interno e forse persino con un giardinetto tutt’intorno. Se era più pratico, i lavori si protraevano per tre giorni o magari per due fine settimana. Molti lavoratori rimanevano, stanchi ma molto felici, per la prima adunanza regolare della congregazione, lo studio della Torre di Guardia.
Dubitando che si potesse fare un lavoro di qualità in così poco tempo, diversi abitanti di Guymon (Oklahoma) chiamarono l’ispettore del genio civile. “Ho detto loro che se vogliono vedere un lavoro fatto bene dovrebbero visitare la sala!”, disse in seguito l’ispettore riferendo l’episodio ai Testimoni. “Voi fate bene anche quello che è nascosto e non si vede!”
Man mano che ci volevano più Sale del Regno, i fratelli che avevano ideato molti dei metodi di costruzione rapida addestrarono altri. La notizia di ciò che si stava facendo si diffuse in altri paesi. Simili metodi di costruzione si sarebbero potuti adottare anche lì?
Costruzioni rapide in campo internazionale
In Canada la costruzione di Sale del Regno era rimasta molto indietro rispetto ai bisogni delle congregazioni. I Testimoni del Canada invitarono i fratelli che organizzavano le costruzioni rapide negli Stati Uniti a spiegare come facevano. In un primo momento i canadesi dubitavano alquanto che si potesse fare anche nel loro paese, ma decisero di tentare. La prima Sala del Regno costruita con questo sistema in Canada fu quella di Elmira (Ontario) nel 1982. Nel 1992 le Sale del Regno erette in tempi brevi in Canada erano 306.
I Testimoni di Northampton, in Inghilterra, pensarono di poterlo fare anche lì. Il loro progetto, nel 1983, fu il primo in Europa. Fratelli esperti in questo tipo di costruzione arrivarono dagli Stati Uniti e dal Canada per sovrintendere ai lavori e insegnare ai Testimoni locali come fare. Altri vennero dal Giappone, dall’India, dalla Francia e dalla Germania. Erano tutti volontari non retribuiti. Com’era possibile questo? Il sorvegliante di una squadra di Testimoni irlandesi che lavorò a un progetto del genere disse: ‘Riesce perché tutti i fratelli e le sorelle cooperano sotto l’influenza dello spirito di Geova’.
I Testimoni hanno riscontrato che spesso, anche quando il regolamento edilizio locale sembra rendere impossibili progetti del genere, se si spiegano i particolari ai funzionari municipali, essi sono lieti di collaborare.
Dopo che era stato attuato un progetto di costruzione rapida in Norvegia, a nord del Circolo Polare Artico, il giornale Finnmarken osservò: “Semplicemente fantastico. Questa è l’unica espressione che riusciamo a trovare per descrivere quello che i testimoni di Geova hanno fatto lo scorso fine settimana”. Similmente, quando in Nuova Zelanda i Testimoni eressero in due giorni e mezzo una bella Sala del Regno nell’Isola del Nord, la prima pagina del giornale locale titolava: “Un’impresa che ha del miracoloso”. L’articolo aggiungeva: “Forse l’aspetto più sbalorditivo di tutta la faccenda è l’organizzazione e la massima tranquillità con cui tutto si è svolto”.
La distanza del luogo in cui c’è bisogno di una Sala del Regno non costituisce un ostacolo insormontabile. Nel Belize fu realizzato un progetto di costruzione rapida, anche se si dovette trasportare ogni pezzo di materiale su un’isola distante 60 chilometri da Belize City. A Port Hedland (Australia Occidentale) una Sala del Regno con aria condizionata venne costruita in un fine settimana quasi interamente con materiali e manodopera venuti da 1.600 chilometri di distanza o più. I lavoratori sostennero di tasca propria le spese di viaggio. Quasi tutti coloro che presero parte ai lavori non conoscevano personalmente i Testimoni della congregazione di Port Hedland e pochissimi di loro avrebbero assistito a un’adunanza lì. Ma ciò non impedì loro di esprimere così il proprio amore.
Anche dove i Testimoni sono poco numerosi, è stato possibile seguire questi metodi per costruire sale. Nel 1985 circa 800 Testimoni di Trinidad si offrirono di recarsi a Tobago per aiutare gli 84 fratelli e sorelle locali a costruire una sala a Scarborough. I 17 Testimoni (quasi tutti donne e bambini) di Goose Bay, nel Labrador, avevano senz’altro bisogno di aiuto per poter avere una Sala del Regno di loro proprietà. Nel 1985, 450 Testimoni di altre parti del Canada affittarono tre aerei per andare a Goose Bay a costruirla. Dopo due giorni di duro lavoro, la domenica sera assisterono al programma della dedicazione nella sala ultimata.
Questo non significa che oggi tutte le Sale del Regno vengano erette con i metodi di costruzione rapida, ma un numero sempre crescente sì.
Comitati Regionali di Costruzione
Verso la metà del 1986 il bisogno di nuove Sale del Regno era molto aumentato. L’anno prima in tutto il mondo erano state formate 2.461 nuove congregazioni, 207 di queste negli Stati Uniti. Alcune Sale del Regno erano usate da tre, quattro o persino cinque congregazioni. Come le Scritture avevano predetto, Geova stava veramente affrettando l’opera di radunamento. — Isa. 60:22.
Per assicurare il miglior impiego possibile della manodopera e permettere a tutti coloro che si accingevano a costruire Sale del Regno di beneficiare dell’esperienza acquisita, la Società iniziò a coordinare la loro attività. Per cominciare, nel 1987 gli Stati Uniti vennero suddivisi fra 60 Comitati Regionali di Costruzione. C’era abbastanza da fare per tutti; alcuni ben presto avevano progetti pronti per un anno o più. Gli uomini incaricati di servire in questi comitati erano prima di tutto spiritualmente qualificati, anziani di congregazione, esemplari nel manifestare i frutti dello spirito di Dio. (Gal. 5:22, 23) Molti avevano anche esperienza in imprese immobiliari, ingegneria, edilizia, economia aziendale, prevenzione infortuni e in altri campi.
Le congregazioni furono incoraggiate a consultare il Comitato Regionale di Costruzione prima di decidere l’ubicazione di una nuova Sala del Regno. Se in una città c’erano più congregazioni, furono esortate a consultare anche il sorvegliante di circoscrizione, il sorvegliante di città e gli anziani delle congregazioni vicine. Le congregazioni che intendevano effettuare importanti lavori di restauro o costruire una Sala del Regno furono consigliate di avvalersi dell’esperienza dei fratelli del Comitato Regionale di Costruzione della zona e delle direttive che la Società aveva impartito loro. Tramite questo comitato si coordinavano le disposizioni per reperire fratelli e sorelle qualificati in 65 rami, che avevano già partecipato a imprese del genere.
Man mano che le procedure venivano perfezionate fu possibile ridurre il numero dei lavoratori per ogni singolo progetto. Sul luogo della costruzione, invece di migliaia di persone che stavano a guardare o volevano rendersi utili, di rado ce n’erano più di 200 contemporaneamente. Invece dell’intero fine settimana, i lavoratori venivano solo quando era necessaria manodopera qualificata nel loro ramo. Così avevano più tempo da dedicare alla famiglia e all’attività delle rispettive congregazioni. Spesso si riscontrava che, se i fratelli locali potevano svolgere certi tipi di lavoro in un tempo ragionevole, era più pratico far intervenire la squadra di costruzione rapida solo per quelle fasi del lavoro che ne richiedevano l’immediato intervento.
L’intera operazione procedeva con straordinaria rapidità, ma questo non era il fattore principale. Era più importante costruire Sale del Regno di qualità, benché modeste, che soddisfacessero le esigenze locali. Con una progettazione accurata si poteva far questo pur mantenendo le spese al minimo. Si prendevano misure per dare la massima priorità alla sicurezza: sicurezza dei lavoratori, dei vicini, dei passanti e dei futuri occupanti della Sala del Regno.
Quando la notizia di questo programma per la costruzione di Sale del Regno giunse in altri paesi, le filiali della Società che ritenevano fosse vantaggioso nella propria zona ricevettero tutte le informazioni necessarie. Nel 1992 Comitati Regionali di Costruzione nominati dalla Società hanno aiutato a costruire Sale del Regno in Argentina, Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Messico, Spagna e Sudafrica. I metodi di costruzione sono stati adattati alle circostanze locali. Quando per costruire una Sala del Regno è stato necessario l’aiuto di un’altra filiale, questo è stato provveduto dalla sede centrale della Società. In alcune parti del mondo sono state costruite nuove sale in pochi giorni; in altre in alcune settimane o in alcuni mesi. Con un’attenta progettazione e uno sforzo coordinato il tempo richiesto per costruire una Sala del Regno è stato decisamente ridotto.
Le attività edili dei testimoni di Geova non sono limitate alle Sale del Regno. Quando gruppi di congregazioni si radunano per le annuali assemblee di circoscrizione e assemblee speciali di un giorno ci vogliono locali più grandi.
Soddisfatto il bisogno di Sale delle Assemblee
Nel corso degli anni sono stati usati locali di ogni genere per le assemblee di circoscrizione. I testimoni di Geova hanno affittato sale comunali, scuole, teatri, sale d’armi, arene sportive e padiglioni di fiere. In alcune località erano disponibili ottimi locali a un prezzo ragionevole. Più spesso ci volevano molto tempo e fatica per ripulire il locale, installare l’impianto acustico, erigere il podio e trasportare le sedie. A volte i contratti venivano annullati all’ultimo momento. Via via che le congregazioni aumentavano, era sempre più difficile trovare sufficienti luoghi adatti. Cosa si poteva fare?
Ancora una volta per i testimoni di Geova la soluzione era avere locali propri. Perciò sarebbe stato necessario restaurare strutture adatte e costruirne di nuove. Negli Stati Uniti la prima di queste Sale delle Assemblee fu un teatro di Long Island City (New York), restaurato e inaugurato dai testimoni di Geova verso la fine del 1965.
Più o meno nella stessa epoca i Testimoni della Guadalupa, un’isola delle Piccole Antille, stavano progettando una Sala delle Assemblee che soddisfacesse i loro bisogni. Pensavano che sarebbe stato meglio poter tenere le assemblee di circoscrizione in varie località, ma quasi tutte le cittadine non avevano locali abbastanza grandi. Perciò costruirono una struttura portatile di tubi d’acciaio, con il tetto di lamiera, che potesse contenere 700 persone e si potesse montare ovunque fosse disponibile un appezzamento di terreno relativamente piano. Dovettero ampliare la sala molte volte, finché fu in grado di accogliere 5.000 persone. Immaginate di trasportare, montare e smontare 30 tonnellate di materiale per ogni assemblea! Quella Sala delle Assemblee venne montata e smontata diverse volte all’anno per 13 anni, finché diventò difficile trovare il terreno su cui montarla e si dovette acquistare un terreno ed erigere una Sala delle Assemblee permanente, che ora serve per le assemblee di circoscrizione e di distretto.
In parecchi luoghi si trasformarono in Sale delle Assemblee edifici già esistenti. In Inghilterra, a Hays Bridge (Surrey) venne acquistato e ristrutturato un complesso scolastico vecchio di 50 anni, che sorgeva su 11 ettari di splendida campagna. Ex cinematografi e capannoni industriali furono ristrutturati in Spagna, uno stabilimento tessile in disuso in Australia, una sala da ballo nel Quebec, in Canada, un bocciodromo in Giappone, un magazzino nella Repubblica di Corea. Divennero tutti attraenti Sale delle Assemblee che servivano benissimo come grandi centri di istruzione biblica.
Altre Sale delle Assemblee sono completamente nuove, essendo state costruite di sana pianta. La sala di Hellaby (South Yorkshire) in Inghilterra, per la sua singolare pianta ottagonale e per il fatto che gran parte del lavoro fu effettuato con manodopera volontaria, fu l’argomento di un articolo di un periodico di scienza delle costruzioni (Journal of the Institution of Structural Engineers). La Sala delle Assemblee di Saskatoon (Saskatchewan) in Canada ha 1.200 posti a sedere; ma chiudendo le pareti interne scorrevoli si trasforma in quattro Sale del Regno una accanto all’altra. La Sala delle Assemblee di Haiti (prefabbricata e inviata dagli Stati Uniti) è aperta su due lati così chi sta seduto all’interno può godersi la brezza, un gradito sollievo dal cocente sole haitiano. La sala di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, è stata progettata in modo che sezioni delle pareti si possono aprire come porte per accogliere quanti non trovano posto all’interno.
La decisione di costruire una Sala delle Assemblee non viene presa da un gruppetto di sorveglianti i quali si aspettano che tutti gli altri la sostengano. Prima che venga costruita una nuova Sala delle Assemblee, la Società si assicura che sia valutato attentamente se è necessaria e quale uso se ne farà. Si prendono in considerazione non solo l’entusiasmo locale per il progetto, ma anche i bisogni generali del campo. La cosa viene discussa con tutte le congregazioni interessate, per accertare se i fratelli desiderano averla e se sono in grado di sostenerne le spese.
Perciò, quando il lavoro è avviato, i testimoni di Geova della zona si impegnano con tutto il cuore. Ogni progetto è finanziato dai Testimoni stessi. Viene spiegato ciò che occorre dal punto di vista finanziario, ma le contribuzioni sono volontarie e anonime. Viene fatta un’accurata programmazione anticipata, e per il progetto ci si avvale dell’esperienza già acquisita costruendo Sale del Regno e, spesso, di progetti di Sale delle Assemblee costruite in altri paesi. Se necessario, alcune fasi del lavoro vengono affidate a imprese commerciali, ma di solito viene svolto quasi tutto da Testimoni entusiasti. Questo può far dimezzare il costo.
Con squadre composte di abili professionisti e altri che offrono il loro tempo e i loro talenti, i lavori di solito procedono rapidamente. L’attuazione di alcuni progetti a volte può richiedere più di un anno. Ma nell’isola di Vancouver, in Canada, nel 1985 circa 4.500 volontari portarono a termine una Sala delle Assemblee di 2.300 metri quadri in soli nove giorni. L’edificio comprende anche una Sala del Regno con 200 posti a sedere per le congregazioni locali. Nella Nuova Caledonia nel 1984 il governo impose il coprifuoco a motivo dei disordini politici, eppure fino a 400 volontari lavorarono contemporaneamente alla Sala delle Assemblee, che venne completata in soli quattro mesi. In Svezia, vicino a Stoccolma, una bella e pratica Sala delle Assemblee, con 900 sedie di rovere imbottite, fu costruita in sette mesi.
In certi casi è stato necessario ricorrere più volte ai tribunali al fine di ottenere i permessi per costruire queste Sale delle Assemblee, come è avvenuto in Canada, a Surrey (Columbia Britannica). Quando era stato acquistato il terreno, il piano regolatore prevedeva la costruzione di un simile luogo di culto. Ma quando furono presentati i progetti, nel 1974, il Consiglio distrettuale di Surrey emise un’ordinanza secondo la quale chiese e sale di assemblea si potevano costruire solo nella inesistente Zona P-3! Eppure in precedenza nel distretto erano state costruite senza alcuna difficoltà 79 chiese. La cosa finì in tribunale e furono emesse diverse sentenze a favore dei testimoni di Geova. Alla fine, eliminati gli ostacoli frapposti da funzionari prevenuti, i lavoratori volontari si misero all’opera con tale entusiasmo che la costruzione fu portata a termine in sette mesi circa. Come avvenne quando Neemia voleva ricostruire le mura dell’antica Gerusalemme, essi sentirono che ‘la mano di Dio era su di loro’ per completare il lavoro. — Nee. 2:18.
Allorché i testimoni di Geova degli Stati Uniti acquistarono lo Stanley Theater di Jersey City (New Jersey), l’edificio era considerato monumento nazionale. Benché fosse in pessimo stato, si prestava ottimamente a essere usato come Sala delle Assemblee. Eppure, quando i fratelli vollero fare i necessari lavori di restauro, le autorità municipali negarono i permessi. Il sindaco non voleva i testimoni di Geova nella zona; intendeva utilizzare l’edificio per altri scopi. Fu necessaria un’azione legale per impedire ai funzionari di usare la loro autorità in modo incostituzionale. La corte emise una sentenza favorevole ai Testimoni. Poco dopo la popolazione votò contro il sindaco, che fu destituito. I lavori della sala procedettero rapidamente. Il risultato? Una bella Sala delle Assemblee con più di 4.000 posti a sedere, di cui sia i commercianti che i residenti della zona sono fieri.
Negli ultimi 27 anni in molte parti della terra i testimoni di Geova hanno costruito Sale delle Assemblee pratiche e attraenti che servono come centri di istruzione biblica. Sale del genere aumentano ora continuamente di numero nell’America Settentrionale e Meridionale, in Europa, in Africa, in Oriente e anche in molte isole. In alcuni paesi — per esempio in Nigeria, Italia e Danimarca — i testimoni di Geova hanno costruito inoltre strutture all’aperto, più grandi e permanenti, che possono essere usate per le assemblee di distretto.
Le Sale delle Assemblee e le Sale del Regno, però, non sono le sole opere edilizie in cui si impegnano i testimoni di Geova per promuovere la proclamazione del Regno di Dio.
Uffici, tipografie e case Betel in tutto il mondo
Nel 1992 c’erano in tutto il mondo 99 filiali della Watch Tower Society, ciascuna delle quali coordinava le attività dei testimoni di Geova nella propria zona. Più di metà di queste filiali compiva lavoro di stampa di vario genere per promuovere l’opera di istruzione biblica. Coloro che lavorano nelle filiali sono alloggiati, per la maggior parte, come una grande famiglia in case chiamate Betel, che significa “casa di Dio”. A motivo dell’aumento del numero dei testimoni di Geova e della loro attività di predicazione, è stato necessario ampliare questi edifici e costruirne di nuovi.
La crescita dell’organizzazione è stata così rapida che spesso erano in corso contemporaneamente da 20 a 40 di questi programmi di ampliamento delle filiali. Ciò ha reso necessario un vasto programma di costruzione internazionale.
Dato che in tutto il mondo viene svolto un enorme lavoro di costruzione, la Watch Tower Society ha nella sede di New York un Reparto Elaborazione Progetti. Ingegneri con molti anni di esperienza hanno lasciato il lavoro secolare e si sono offerti di occuparsi a tempo pieno dei progetti di costruzione legati direttamente all’attività del Regno. Inoltre quelli che hanno esperienza hanno addestrato altri uomini e donne nel lavoro di ingegneria, progettazione ed elaborazione dei progetti. Coordinando il lavoro tramite questo reparto, l’esperienza fatta nella costruzione di filiali in qualsiasi parte del mondo può essere utile a coloro che lavorano ai progetti in altri paesi.
In seguito la mole del lavoro ha reso necessario aprire in Giappone un Ufficio Progetti di Zona che si occupa della preparazione dei progetti in Oriente. Ci sono altri Uffici Progetti di Zona in Europa e in Australia, con personale proveniente da svariati paesi. Questi uffici operano in stretta collaborazione con la sede centrale e, grazie alla loro assistenza e ai benefìci della computerizzazione, in qualsiasi cantiere c’è bisogno di meno personale per l’elaborazione dei progetti.
Alcuni progetti sono relativamente modesti, come quello della filiale costruita a Tahiti nel 1983, che includeva un ufficio, dei depositi e le camere per otto volontari. E anche l’edificio di quattro piani della filiale eretta nella Martinica, un’isola delle Piccole Antille, negli anni dal 1982 al 1984. Questi edifici potevano non sembrare niente di straordinario agli abitanti delle grandi città di altri paesi, ma attirarono l’attenzione del pubblico. Il giornale France-Antilles affermò che l’edificio della filiale della Martinica era “un capolavoro architettonico” che rispecchiava “grande amore per un lavoro ben fatto”.
Viceversa gli edifici terminati in Canada nel 1981 includevano uno stabilimento tipografico con 9.300 metri quadri di superficie utile e un edificio residenziale per 250 volontari. Il complesso della Watch Tower completato nello stesso anno a Cesario Lange, in Brasile, comprendeva otto edifici, con quasi 46.000 metri quadri di superficie utile. Ci vollero 10.000 camion carichi di cemento, pietre e sabbia: tutti i pilastri di cemento insieme avrebbero superato due volte in altezza il monte Everest! Nel 1991 quando fu ultimato un grande stabilimento tipografico nuovo nelle Filippine, fu necessario costruire anche un edificio residenziale di 11 piani.
In Nigeria, per far fronte ai bisogni di un crescente numero di proclamatori del Regno, nel 1984 venne dato il via a un vasto programma edilizio a Igieduma, che doveva includere uno stabilimento tipografico, uno spazioso edificio di uffici, quattro edifici residenziali collegati fra loro e altri locali necessari. Secondo il progetto i prefabbricati per lo stabilimento dovevano essere spediti dagli Stati Uniti, ma sorsero dei problemi apparentemente insormontabili per l’importazione. Quando i problemi furono risolti e tutto arrivò in buono stato sul posto della costruzione, i Testimoni non se ne attribuirono il merito, ma ringraziarono Geova per la sua benedizione.
Rapida espansione in tutto il mondo
L’opera di proclamazione del Regno ha avuto uno sviluppo così rapido che in qualche paese, anche dopo che erano stati fatti grossi lavori di ampliamento nei locali della filiale, spesso è stato necessario ricominciare a costruire entro breve tempo. Ecco alcuni esempi.
In Perú verso la fine del 1984 fu ultimata una bellissima filiale, con uffici, 22 camere da letto e altri servizi essenziali per la famiglia Betel, e una Sala del Regno. Ma in quel paese sudamericano il messaggio del Regno ricevette un’accoglienza molto più favorevole del previsto. Quattro anni dopo si dovette raddoppiare il complesso esistente, questa volta secondo criteri antisismici.
In Colombia nel 1979 fu completato il nuovo, spazioso complesso della filiale. Sembrava che sarebbe stato sufficiente ancora per molti anni. Tuttavia in sette anni il numero dei Testimoni quasi raddoppiò e ora la filiale stampava le riviste La Atalaya e ¡Despertad! non solo per la Colombia, ma anche per quattro paesi vicini. Nel 1987 si dovette ricominciare a costruire, e questa volta dove c’era molto più terreno per espandersi.
Nel 1980 i testimoni di Geova del Brasile dedicarono circa 14.000.000 di ore alla predicazione pubblica del messaggio del Regno. Questa cifra salì a quasi 50.000.000 nel 1989. Un numero crescente di persone mostrava il desiderio di soddisfare la propria sete spirituale. I vasti edifici della filiale dedicati nel 1981 non erano più sufficienti. Già nel settembre 1988 erano iniziati gli scavi per un nuovo stabilimento tipografico. Questo soltanto avrebbe provveduto l’80 per cento in più di superficie utile, e naturalmente ci sarebbe stato bisogno anche di altri edifici per alloggiare l’accresciuta famiglia Betel.
Nel 1984 a Selters/Taunus, in Germania, fu dedicato un complesso tipografico che è il secondo della Watch Tower Society per grandezza. Cinque anni dopo, a motivo degli aumenti avuti in Germania e anche delle opportunità di espandere l’opera di testimonianza in paesi per cui la filiale tedesca stampa letteratura, iniziarono i lavori per ampliare di oltre l’85 per cento lo stabilimento tipografico e aggiungere altri edifici di supporto.
Nel 1972 la filiale del Giappone si era trasferita da Tokyo in nuovi edifici più grandi a Numazu. Nel 1975 si fecero ulteriori importanti lavori di ampliamento. Nel 1978 venne acquistata una proprietà a Ebina, e ben presto iniziarono i lavori per la costruzione di uno stabilimento tipografico, ultimato nel 1982, tre volte più grande di quello di Numazu. Ancora non bastava; altri edifici furono aggiunti nel 1989. Non sarebbe stato possibile costruire una volta sola e abbastanza in grande? No. In Giappone il numero dei proclamatori era raddoppiato più volte in un modo che non era umanamente prevedibile. Da 14.199 nel 1972 erano saliti a 137.941 nel 1989, e buona parte di loro si dedicava al ministero a tempo pieno.
Lo stesso avviene in altre parti del mondo. Meno di un decennio — e a volte solo qualche anno — dopo la costruzione di filiali dotate di impianti tipografici, è stato necessario effettuare importanti lavori di ampliamento. Questo si è verificato fra l’altro in Messico, in Canada, in Sudafrica e nella Repubblica di Corea.
Ma chi compie l’effettivo lavoro di costruzione? Come viene realizzato tutto questo?
Molte migliaia di Testimoni desiderosi di aiutare
In Svezia all’epoca della costruzione della filiale ad Arboga i Testimoni erano 17.000, e circa 5.000 di loro si offrirono di aiutare nei lavori. In gran parte erano semplici aiutanti volenterosi, ma c’erano anche abbastanza professionisti altamente qualificati per controllare che il lavoro venisse fatto nel modo giusto. La loro motivazione? L’amore per Geova!
In Danimarca un ispettore edile, quando sentì che tutto il lavoro della nuova filiale di Holbæk sarebbe stato fatto da testimoni di Geova, espresse dei timori. Ad ogni modo fra i Testimoni che si erano offerti di aiutare si trovarono tutti i tecnici necessari. I risultati sarebbero stati migliori se i lavori fossero stati affidati a imprese commerciali? Terminata la costruzione, tecnici locali del genio civile visitarono gli edifici e fecero commenti sull’ottimo lavoro: qualcosa che si vede di rado di questi tempi nel lavoro svolto da imprese commerciali. E l’ispettore che in precedenza aveva espresso dei timori disse sorridendo: “Vedete, a quel tempo non sapevo che organizzazione avete voi”.
In Australia i centri abitati sono molto distanti fra loro; perciò la maggioranza dei 3.000 volontari che presero parte ai lavori della filiale di Ingleburn tra il 1978 e il 1983 dovettero affrontare un viaggio di almeno 1.600 chilometri. Tuttavia si organizzarono viaggi in pullman per gruppi di volontari e le congregazioni lungo il percorso mostrarono ospitalità fornendo i pasti e intrattenendosi con i fratelli nei punti di sosta. Alcuni fratelli vendettero la casa, liquidarono attività commerciali, presero le vacanze e fecero altri sacrifici per partecipare ai lavori. Vennero squadre di esperti — alcuni più di una volta — per fare le gettate di cemento, sistemare i soffitti, erigere recinzioni. Altri donarono materiali.
La maggior parte dei lavoratori volontari non era specializzata ma, con un po’ di addestramento, alcuni assunsero grosse responsabilità e fecero un ottimo lavoro. Impararono a fabbricare finestre, manovrare trattori, impastare cemento e posare mattoni. Avevano un netto vantaggio su coloro che non sono Testimoni e che lo fanno per mestiere. Come mai? Quelli che erano esperti erano pronti ad addestrare altri. Nessuno aveva paura che qualcun altro gli rubasse il mestiere; c’era molto da fare per tutti. E avevano una forte motivazione per svolgere un lavoro di ottima qualità: era un’espressione di amore per Dio.
Dove si costruisce alcuni Testimoni formano il nucleo della “famiglia” del cantiere. Dal 1979 al 1984 durante i lavori a Selters/Taunus, in Germania, quel nucleo era formato da diverse centinaia di lavoratori. Migliaia di altri si univano a loro per periodi più o meno lunghi, molti il fine settimana. Grazie all’accurata programmazione, i volontari arrivavano quando c’era molto lavoro per loro.
Finché l’uomo sarà imperfetto ci saranno problemi, ma quelli che lavorano a queste costruzioni cercano di risolverli in base ai princìpi biblici. Sanno che fare le cose in maniera cristiana è più importante dell’efficienza. Come rammemoratore, nel cantiere di Ebina, in Giappone, c’erano cartelloni su cui si vedevano operai con il casco, e su ciascun casco era scritto in caratteri giapponesi uno dei frutti dello spirito di Dio: amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé. (Gal. 5:22, 23) Chi visita i cantieri può vedere e sentire la differenza. Esprimendo le proprie osservazioni, un giornalista che visitò il cantiere della filiale del Brasile disse: “Non ci sono né disordini né mancanza di cooperazione. . . . Questa atmosfera cristiana determina la differenza rispetto a quello che si è soliti vedere nell’edilizia civile in Brasile”.
Costante crescita alla sede centrale
Mentre le filiali della Watch Tower Society si ingrandivano in tutto il mondo, è stato necessario ampliare anche la sede centrale. Dalla seconda guerra mondiale in poi più di dieci volte si sono dovuti fare grossi lavori di ampliamento negli stabilimenti tipografici e negli uffici di Brooklyn e di altre località dello stato di New York. Per ospitare il personale è stato necessario costruire o acquistare e rinnovare numerosi edifici, grandi e piccoli. Altri importanti lavori di ampliamento a Brooklyn furono annunciati nell’agosto 1990 e nel gennaio 1991, per quanto a nord di New York continuasse la costruzione, iniziata nel 1989, del grande Watchtower Educational Center, destinato a ospitare 1.200 persone fra lavoratori permanenti e studenti.
Dal 1972 in poi non c’è stata sosta nel lavoro di costruzione alla sede centrale di Brooklyn e in edifici a essa collegati in altre parti dello stato di New York e del New Jersey. Col tempo fu evidente che, anche se erano centinaia, i lavoratori edili regolari non erano in grado di svolgere tutto il lavoro. Perciò nel 1984 si diede inizio a un programma, ancora in corso, che prevedeva l’impiego di lavoratori temporanei. Si inviarono lettere alle allora 8.000 congregazioni degli Stati Uniti per invitare fratelli qualificati a venire a dare una mano per una settimana o più. (Un programma simile aveva già funzionato bene in alcune filiali, fra cui quella dell’Australia, dove furono invitati i volontari in grado di fermarsi per due settimane). Sarebbe stato provveduto loro vitto e alloggio, ma avrebbero dovuto pagarsi il viaggio e non sarebbero stati retribuiti. Chi avrebbe accettato?
Nel 1992 erano già state prese in considerazione ben più di 24.000 domande. Almeno 3.900 di queste provenivano da persone che tornavano per la 2ª o per la 3ª volta, e persino per la 10ª o la 20ª volta. Quasi tutti erano anziani, servitori di ministero o pionieri: persone con ottimi requisiti spirituali. Tutti erano disposti a fare qualsiasi cosa necessaria, sia che si trattasse del loro mestiere o no. Il lavoro spesso era pesante e sporco. Ma consideravano un privilegio contribuire in questo modo a promuovere gli interessi del Regno. Alcuni riconobbero che li aiutava ad apprezzare maggiormente lo spirito di sacrificio che caratterizza il lavoro alla sede centrale. Tutti si sentivano riccamente ricompensati per aver assistito al programma di adorazione mattutina e al settimanale studio Torre di Guardia della famiglia Betel.
Squadre internazionali di volontari
Poiché c’era sempre più bisogno di espandersi rapidamente, nel 1985 si cominciarono a formare squadre internazionali di volontari. Non era assolutamente l’inizio della cooperazione internazionale nei lavori di costruzione, ma ora tutto veniva coordinato con cura dalla sede centrale. Coloro che fanno parte di queste squadre sono tutti Testimoni disposti ad aiutare a costruire fuori del proprio paese. Sono uomini esperti, e anche donne che accompagnano il marito per essere di aiuto in qualunque modo possibile. La maggior parte di loro viaggia a proprie spese; nessuno viene pagato per quello che fa. Alcuni vanno per periodi brevi, di solito da due settimane a tre mesi. Altri volontari rimangono per un anno o più, magari finché il lavoro non è terminato. Più di 3.000 testimoni di Geova di 30 paesi diversi hanno fatto parte di queste squadre nei primi cinque anni, e altri lo farebbero se ci fosse bisogno di loro. Considerano un privilegio offrire se stessi e i propri mezzi per promuovere così gli interessi del Regno.
A questi volontari viene provveduto vitto e alloggio. Le comodità spesso sono minime. I Testimoni locali apprezzano moltissimo quello che fanno i fratelli di fuori e, dove è possibile, li accolgono nelle loro case, per quanto umili. I pasti spesso sono consumati sul posto di lavoro.
I fratelli stranieri non devono fare tutto il lavoro. Il loro scopo è lavorare insieme alla squadra di costruzione locale. E poi centinaia, anche migliaia, di altri fratelli del paese vengono a dare una mano nei fine settimana o per una settimana o più alla volta. In Argentina 259 volontari di altri paesi lavorarono insieme a diverse migliaia di fratelli locali, alcuni dei quali venivano ogni giorno, altri per alcune settimane e molti di più il fine settimana. In Colombia oltre 830 volontari stranieri prestarono aiuto per periodi di tempo diversi. Inoltre più di 200 volontari locali parteciparono all’attuazione del progetto a tempo pieno e, ogni fine settimana, aiutarono altri 250 o più. Complessivamente vi presero parte oltre 3.600 persone.
La diversità della lingua può presentare problemi, ma non impedisce ai gruppi internazionali di lavorare insieme. Linguaggio gestuale, espressioni facciali, un buon senso dell’umorismo e il desiderio di fare qualcosa che onorerà Geova aiutano a portare a termine il lavoro.
Una straordinaria crescita dell’organizzazione — quindi la necessità di filiali più grandi — si verifica a volte in paesi in cui il numero di persone esperte nell’edilizia è limitato. Ma questo non è un ostacolo fra i testimoni di Geova, che sono felici di aiutarsi a vicenda. Lavorano insieme come parte di una famiglia mondiale che non è divisa da nazionalità, colore della pelle o lingua.
In Papua Nuova Guinea i volontari venuti dall’Australia e dalla Nuova Zelanda insegnarono ciascuno il proprio mestiere a un abitante del luogo, secondo le disposizioni del Ministero del Lavoro di quel paese. Così, mentre si prodigavano, i Testimoni locali impararono mestieri che potevano aiutarli a provvedere a se stessi e alla propria famiglia.
Quando ci fu bisogno di una nuova filiale nel Salvador, i fratelli locali furono affiancati da 326 volontari stranieri. Nell’Ecuador 270 Testimoni di 14 paesi lavorarono accanto alle loro sorelle e ai loro fratelli ecuadoriani. Alcuni di questi volontari lavorarono a diverse costruzioni che erano in corso nello stesso tempo. Si avvicendarono fra i cantieri in Europa e in Africa, secondo il bisogno di manodopera qualificata.
Nel 1992 squadre internazionali di volontari erano già state mandate in 49 paesi per aiutare le squadre locali impegnate nella costruzione di filiali. In alcuni casi quelli che sono stati aiutati da questo programma hanno potuto a loro volta aiutare altri. Per esempio alcuni filippini, dopo aver beneficiato delle fatiche di una sessantina di volontari stranieri che avevano lavorato per lungo tempo alla costruzione della filiale delle Filippine e anche di altri 230 volontari venuti per periodi più brevi da altri paesi, si sono offerti di aiutare a costruire edifici in altre parti del Sud-Est asiatico.
I testimoni di Geova si impegnano in lavori di costruzione a motivo dei bisogni che esistono attualmente in relazione alla predicazione della buona notizia. Con l’aiuto dello spirito di Geova, desiderano dare la più estesa testimonianza possibile nel tempo che rimane prima di Armaghedon. Sono convinti che il nuovo mondo di Dio è molto vicino e hanno fede che come popolo organizzato sopravvivranno e rimarranno in vita in quel nuovo mondo, sotto il messianico Regno di Dio. Hanno pure la speranza che forse molti dei begli edifici che hanno costruito e dedicato a Geova continueranno a essere usati dopo Armaghedon come centri da cui la conoscenza dell’unico vero Dio si potrà diffondere fino a riempire veramente la terra. — Isa. 11:9.
[Nota in calce]
a Era nota come la Chiesa della “Nuova Luce” perché quelli che vi si radunavano ritenevano che la lettura delle pubblicazioni della Watch Tower avesse dato loro nuova luce sulla Bibbia.
[Testo in evidenza a pagina 322]
Testimoni delle congregazioni vicine davano una mano
[Testo in evidenza a pagina 323]
Il lavoro di costruzione veniva fatto con manodopera volontaria, non retribuita
[Testo in evidenza a pagina 324]
Si dava risalto alle qualità spirituali
[Testo in evidenza a pagina 326]
Costruzione di qualità, sicurezza, risparmio, rapidità
[Testo in evidenza a pagina 328]
Una Sala delle Assemblee portatile!
[Testo in evidenza a pagina 331]
Si dovette ricorrere ai tribunali
[Testo in evidenza a pagina 332]
Vasta espansione internazionale
[Testo in evidenza a pagina 333]
I lavoratori ne attribuirono il merito non a se stessi ma a Geova
[Testo in evidenza a pagina 334]
Crescita a un ritmo che non era umanamente prevedibile
[Testo in evidenza a pagina 336]
Consideravano un privilegio contribuire alla costruzione della sede centrale
[Testo in evidenza a pagina 339]
Lavorano come una famiglia mondiale non divisa da nazionalità, colore della pelle o lingua
[Riquadro/Immagini alle pagine 320 e 321]
Lavoro di gruppo per costruire Sale del Regno in tempi brevi
Ogni anno si formano migliaia di congregazioni. Nella maggioranza dei casi le nuove Sale del Regno sono costruite dai Testimoni stessi. Foto scattate durante la costruzione di una Sala del Regno nel 1991 nel Connecticut
Venerdì ore 7,40
Venerdì ore 12,00
Sabato ore 19,41
Terminato il grosso del lavoro, domenica ore 18,10
Chiedono la benedizione di Geova e prendono il tempo per esaminare i consigli della sua Parola
Volontari non retribuiti, lieti di lavorare fianco a fianco
[Riquadro/Immagini a pagina 327]
Sale del Regno in vari paesi
Le sale di adunanza usate dai testimoni di Geova di solito sono modeste. Sono pulite, confortevoli, attraenti anche esternamente
Filippine
Giappone
Colombia
Francia
Papua Nuova Guinea
Norvegia
Perú
Repubblica di Corea
Irlanda
Lesotho
[Riquadro/Immagini a pagina 330]
Sale delle Assemblee dei testimoni di Geova
Per tenere le loro assemblee periodiche, in alcune zone i testimoni di Geova hanno trovato pratico costruire le proprie Sale delle Assemblee. Il lavoro di costruzione è svolto in gran parte da Testimoni locali. Ecco alcune di queste sale all’inizio degli anni ’90
Gran Bretagna
Venezuela
Italia
Germania
Canada
Giappone
[Riquadro/Immagini a pagina 338]
Utilissimo programma di costruzione internazionale
La rapida crescita dell’organizzazione ha reso necessario ampliare continuamente uffici, tipografie e case Betel in tutto il mondo
Squadre internazionali di volontari aiutano i Testimoni locali
Spagna
I metodi di costruzione seguiti permettono a molti volontari che hanno esperienza limitata di svolgere lavoro prezioso
Puerto Rico
Lavoratori qualificati sono lieti di rendersi utili
Nuova Zelanda
Grecia
Brasile
L’uso di materiali durevoli riduce al minimo i costi di manutenzione a lungo termine
Gran Bretagna
Un lavoro di ottima qualità è il risultato della cura di coloro che lo svolgono; è un’espressione del loro amore per Geova
Canada
Questi lavori di costruzione sono occasioni piacevoli; nascono molte amicizie durature
Colombia
In Giappone dei cartelloni ricordavano ai lavoratori le misure di sicurezza e anche la necessità di manifestare i frutti dello spirito di Dio
[Immagine a pagina 318]
Il primo edificio chiamato Sala del Regno, nelle Hawaii
[Immagini a pagina 319]
Molte delle prime Sale del Regno erano edifici presi in affitto o semplici locali sovrastanti negozi; poche erano costruite dai Testimoni
[Immagini a pagina 329]
Due delle prime Sale delle Assemblee
New York
Guadalupa
[Immagini a pagina 337]
Lavoratori edili temporanei appena arrivati alla sede centrale a New York
A ogni gruppo viene ricordato che è più importante essere persone spirituali e fare un lavoro di qualità che fare il lavoro in fretta
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Come si sostiene quest’opera?I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Capitolo 21
Come si sostiene quest’opera?
L’OPERA svolta dai testimoni di Geova richiede certamente denaro. Ci vuole denaro per costruire Sale del Regno, Sale delle Assemblee, filiali, stabilimenti tipografici e case Betel, e altro denaro è necessario per la loro manutenzione. Anche pubblicare e distribuire pubblicazioni per lo studio biblico costa. Com’è sostenuto tutto questo?
A questo proposito persone contrarie all’opera dei testimoni di Geova hanno diffuso speculazioni infondate. Ma un esame dei fatti conferma la risposta che danno i Testimoni stessi. Cioè? La maggior parte dell’opera è svolta da volontari, che non si aspettano né desiderano un compenso finanziario per quello che fanno, e le spese organizzative sono sostenute da contribuzioni volontarie.
“Ingresso libero. Non si fanno collette”
Già nel secondo numero della Zion’s Watch Tower, nell’agosto 1879, il fratello Russell aveva affermato: “‘La Torre di Guardia’ ha, crediamo, GEOVA come suo sostenitore, e, stando così le cose, non chiederà né implorerà mai l’appoggio degli uomini. Quando Colui che dice: ‘Tutto l’oro e l’argento dei monti sono miei’ smetterà di provvedere i fondi necessari, capiremo che è tempo di sospenderne la pubblicazione”. Perciò nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova non si elemosinano contribuzioni.
Ciò che vale per le loro pubblicazioni vale anche per le loro adunanze. Nelle congregazioni o alle assemblee non si chiedono contribuzioni facendo appello ai sentimenti. Non viene passato il piatto per la colletta, non si distribuiscono buste in cui mettere il denaro, non si spediscono lettere di sollecitazione ai membri della congregazione. Le congregazioni non ricorrono mai a bingo e lotterie per raccogliere fondi. Nel 1894, quando inviò oratori viaggianti, la Watch Tower Society pubblicò questo annuncio a beneficio di tutti: “Sia inteso fin dal principio che questa Società non autorizza né approva collette o altre richieste insistenti di denaro”.
Pertanto, sin dall’inizio della loro storia moderna, i foglietti d’invito e altri stampati con cui i testimoni di Geova invitano il pubblico ad assistere alle adunanze portano la scritta “Ingresso libero. Non si fanno collette”.
A partire dal 1914 gli Studenti Biblici affittarono teatri e altre sale e invitarono il pubblico ad assistere al “Fotodramma della Creazione”. Era una rappresentazione in quattro parti, che durava in tutto otto ore, composta di diapositive e filmati con colonna sonora sincronizzata. Solo nel primo anno milioni di persone lo videro nell’America Settentrionale, in Europa, in Australia e in Nuova Zelanda. I proprietari di alcuni teatri facevano pagare i posti riservati, ma gli Studenti Biblici non fecero mai pagare il biglietto d’ingresso. Inoltre non si facevano collette.
In seguito, per più di 30 anni, la Watch Tower Society gestì la stazione radio WBBR a New York. I testimoni di Geova si servirono anche di centinaia di altre stazioni per trasmettere programmi di istruzione biblica. Ma non usarono mai queste trasmissioni per chiedere soldi.
Come ottengono, allora, le contribuzioni per la loro attività?
Contribuzioni volontarie
La Bibbia costituisce il modello. Sotto la Legge mosaica certe contribuzioni erano volontarie, altre erano stabilite. Una di queste ultime era la decima, l’offerta di una decima parte. (Eso. 25:2; 30:11-16; Num. 15:17-21; 18:25-32) Ma la Bibbia indica pure che Cristo adempì la Legge e Dio vi pose fine; perciò i cristiani non sono vincolati dalle regole della Legge. Non pagano la decima e non sono neanche obbligati a fare altre contribuzioni per un ammontare determinato o in momenti particolari. — Matt. 5:17; Rom. 7:6; Col. 2:13, 14.
Sono invece incoraggiati a coltivare uno spirito di generosità e liberalità, imitando il mirabile esempio di Geova stesso e di suo Figlio, Gesù Cristo. (2 Cor. 8:7, 9; 9:8-15; 1 Giov. 3:16-18) Infatti, a proposito delle offerte, l’apostolo Paolo scrisse alla congregazione cristiana di Corinto: “Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non di malavoglia o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. Quando venivano informati di una necessità, questo, spiegò Paolo, serviva a ‘provare la genuinità del loro amore’. Egli inoltre disse: “Se c’è prima la prontezza, è specialmente accettevole secondo ciò che la persona ha, non secondo ciò che non ha”. — 2 Cor. 8:8, 12; 9:7.
Alla luce di quanto sopra, è interessante l’osservazione di Tertulliano (ca. 155–dopo il 220 E.V.) riguardo alle adunanze tenute da coloro che si sforzavano di praticare il cristianesimo ai suoi giorni. Egli scrisse: “E se anche è tra noi una specie di cassa comune, essa non è costituita da largizioni onorarie, quale prezzo di una religione posta in vendita. Ognuno vi apporta, quando voglia e se possa, il suo modesto contributo mensile: e ognuno offre spontaneamente, nessuno è costretto al versamento”. (Apologetico, XXXIX, 5, a cura di A. Resta Barrile, Zanichelli, Bologna, 1984) Nei secoli successivi, però, le chiese della cristianità sono ricorse a ogni espediente concepibile al fine di raccogliere fondi per finanziare le proprie attività.
Charles Taze Russell si rifiutò di imitare le chiese. Egli scrisse: “Riteniamo che il denaro raccolto mediante varie forme di elemosina nel nome del nostro Signore sia offensivo, non accetto a lui, e che non rechi la sua benedizione né sui donatori né sull’opera compiuta”.
Invece di cercare di ingraziarsi i ricchi, il fratello Russell dichiarò esplicitamente, in armonia con le Scritture, che la maggioranza del popolo del Signore sarebbe stata povera di beni di questo mondo, ma ricca di fede. (Matt. 19:23, 24; 1 Cor. 1:26-29; Giac. 2:5) Anziché dare risalto alla necessità di denaro per diffondere la verità della Bibbia, richiamò l’attenzione sull’importanza di coltivare lo spirito di amore, il desiderio di dare e il desiderio di aiutare altri, specie parlando loro della verità. A quelli che erano capaci di far soldi e sostenevano che dedicandosi principalmente agli affari avrebbero potuto contribuire di più, disse che sarebbe stato meglio limitare questa attività e offrire se stessi e il proprio tempo per diffondere la verità. Questa è tuttora la posizione del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.a
In pratica, quanto viene dato? Sta a ciascuno deciderlo. Tuttavia, riguardo al dare, va notato che i testimoni di Geova non pensano semplicemente in termini di possedimenti materiali. Alle loro assemblee di distretto del 1985-86 fu trattato il soggetto “Onoriamo Geova con le nostre cose di valore”. (Prov. 3:9) Venne messo in risalto che queste cose di valore includono non solo i possedimenti materiali, ma anche le risorse fisiche, mentali e spirituali.
Nel 1904 il fratello Russell aveva messo in evidenza che chi ha fatto una piena consacrazione (o dedicazione, come diciamo oggi) a Dio “ha già donato al Signore tutto ciò che ha”. Perciò ora deve “considerarsi nominato dal Signore economo del proprio tempo, della propria influenza, del proprio denaro, ecc., e ciascuno deve cercare di usare questi talenti al meglio della sua capacità, alla gloria del Signore”. E aggiunse che, guidato dalla sapienza dall’alto, “nella proporzione in cui il suo amore e il suo zelo per il Signore crescono giorno per giorno tramite la conoscenza della Verità e il conseguimento del suo spirito, riscontrerà di dedicare sempre più tempo, sempre più la sua influenza e sempre più i mezzi di cui dispone al servizio della Verità”. — Studi sulle Scritture, “The New Creation”, pp. 344-5.
In quegli anni la Watch Tower Society aveva quello che veniva chiamato il Tower Tract Fund. Che cos’era? Sul verso della carta da lettere usata a volte dal fratello Russell erano annotati i seguenti particolari interessanti: “Questo fondo consiste delle offerte volontarie di coloro che sono stati cibati e rafforzati dal ‘cibo a suo tempo’ che le suddette pubblicazioni, quali strumenti di Dio, ora presentano ai santi consacrati, in tutto il mondo.
“Questo fondo viene usato di continuo per inviare, gratis, migliaia di copie della ZION’S WATCH TOWER e degli OLD THEOLOGY TRACTS più adatti ai lettori nuovi. Contribuisce anche alla divulgazione delle edizioni in brossura delle serie dell’AURORA, aiutando quanti, colportori e altri, sono disposti a diffonderle. Provvede anche un ‘fondo per i poveri’ mediante il quale quei figli del Signore che, per vecchiaia, malattia o altra causa, non sono in grado di abbonarsi alla TORRE DI GUARDIA la ricevono gratis, a condizione che all’inizio di ogni anno inviino una lettera o una cartolina, specificando il loro desiderio e la loro difficoltà.
“Non viene mai chiesto a nessuno di contribuire per questo fondo: tutte le contribuzioni devono essere volontarie. Ricordiamo ai nostri lettori le parole dell’Apostolo (1 Cor. 16:1, 2) e le confermiamo dicendo che quelli che possono dare e danno per diffondere la verità saranno certamente ricompensati con favori spirituali”.
L’attività mondiale dei testimoni di Geova per proclamare la buona notizia del Regno di Dio continua a essere sostenuta da contribuzioni volontarie. Oltre ai Testimoni stessi, molte persone interessate, piene di riconoscenza considerano un privilegio sostenere quest’opera cristiana con contribuzioni volontarie.
Mantenimento dei luoghi di adunanza
Ogni congregazione dei testimoni di Geova ha una cassetta per le contribuzioni in cui si possono mettere le offerte, quando si vuole farle e se ne ha la possibilità. Questo viene fatto con discrezione così gli altri di solito non sanno quello che uno fa. È qualcosa tra lui e Dio.
Nessuno viene retribuito, ma mantenere un luogo di adunanza costa. Per poter soddisfare questo bisogno, i componenti della congregazione devono essere informati. Più di 70 anni fa La Torre di Guardia spiegò che non si dovrebbero chiedere o sollecitare contribuzioni, ma semplicemente esporre i fatti in modo chiaro e onesto. Seguendo questa direttiva, alle adunanze non si parla spesso di questioni finanziarie.
A volte, però, ci sono speciali necessità. Può darsi che si facciano i piani per rimettere a nuovo o ampliare la Sala del Regno o forse per costruirne una nuova. Per sapere quale somma sarà disponibile, gli anziani potrebbero chiedere a quelli che fanno parte della congregazione di scrivere su un foglietto quanto ritengono personalmente di poter offrire per il progetto o, magari, mettere a disposizione per un certo numero di anni. Inoltre gli anziani potrebbero chiedere che i singoli o le famiglie scrivano su dei foglietti quello che pensano di poter dare settimanalmente, o mensilmente, con la benedizione di Geova. Nessuno mette il proprio nome e la propria firma. Questo non è un pagherò, ma costituisce una base per fare piani ragionevoli. — Luca 14:28-30.
A Tarma, in Liberia, la congregazione si procurò i fondi in modo un po’ diverso. Alcuni fratelli coltivarono il campo di riso per un Testimone, mentre lui per un anno intero abbatté alberi e segò a mano assi, che furono poi vendute per procurarsi il denaro per la costruzione. A Paramaribo, nel Suriname, una congregazione, anche se dovette acquistare i materiali, non ebbe bisogno di denaro per il terreno, perché una Testimone donò la sua terra per costruire la Sala del Regno e chiese solo che la sua casa venisse trasferita in fondo alla proprietà. A Tokyo, in Giappone, a causa dei prezzi esorbitanti dei terreni, le congregazioni avevano difficoltà ad acquistare il terreno su cui edificare Sale del Regno. Per cercare di risolvere questo problema, diverse famiglie offrirono l’uso del terreno su cui sorgevano le loro case. Chiesero soltanto che una volta che la Sala del Regno avesse preso il posto della loro casa, fosse dato loro un appartamento al piano di sopra.
Man mano che le congregazioni crescevano e si dividevano, quelle che si trovavano in una data zona spesso cercavano di aiutarsi a vicenda in modo da avere Sale del Regno adatte. Nonostante questo spirito generoso, ci voleva qualcos’altro. I prezzi degli immobili e i costi di costruzione erano saliti alle stelle, e per le singole congregazioni spesso era impossibile sostenerli. Cosa si poteva fare?
Alle assemblee di distretto “Unità del Regno” del 1983 il Corpo Direttivo spiegò una disposizione che richiedeva l’applicazione del principio esposto in 2 Corinti 8:14, 15, che incoraggia a far sì che l’avanzo di alcuni supplisca all’indigenza di altri “affinché ci sia un’uguaglianza”. Così quelli che avevano poco non avrebbero avuto così poco da essere ostacolati mentre si sforzavano di servire Geova.
Ogni congregazione fu invitata ad avere una cassetta con una scritta tipo “Fondo costruzione o acquisto Sale del Regno”. Tutto quello che veniva messo nella cassetta sarebbe stato usato solo per questo scopo. Il denaro dato in tutto il paese veniva quindi messo a disposizione delle congregazioni che avevano estremo bisogno di una Sala del Regno, ma non potevano affrontare la spesa alle condizioni richieste dalle banche locali. Dopo aver esaminato con cura dove il bisogno era più urgente, la Società cominciò a mettere questo denaro a disposizione delle congregazioni che dovevano costruire o acquistare nuove Sale del Regno. Man mano che si ricevevano altre contribuzioni e (nei paesi in cui questo era possibile) i prestiti venivano restituiti, si potevano aiutare altre congregazioni.
Questa disposizione fu attuata prima negli Stati Uniti e nel Canada, poi in oltre 30 paesi in Europa, Africa, America Latina ed Estremo Oriente. Nel 1992, in otto di questi paesi soltanto, era già stato concesso un aiuto in denaro per provvedere 2.737 Sale del Regno, che servivano a 3.840 congregazioni.
Anche nei paesi in cui questa disposizione non era in atto, ma c’era urgente bisogno di Sale del Regno e la spesa non poteva essere sostenuta localmente, il Corpo Direttivo cercò di prendere altre disposizioni per provvedere aiuto. Così si conseguì un’uguaglianza, affinché chi aveva poco non avesse troppo poco.
Ampliamento della sede centrale
Anche l’attività della sede centrale ha richiesto fondi. Dopo la prima guerra mondiale, quando la Watch Tower Bible and Tract Society ritenne pratico stampare e rilegare i propri libri, si trovò il modo di acquistare i macchinari necessari a nome di privati, servitori di Geova. Invece di pagare una ditta commerciale che producesse i libri, la Società usò ogni mese quella somma per ridurre il debito fatto per acquistare l’attrezzatura. Quando si realizzarono i benefìci di ciò, il prezzo al pubblico di gran parte della letteratura fu quasi dimezzato. Quello che veniva fatto serviva a promuovere la predicazione della buona notizia, non ad arricchire la Watch Tower Society.
In pochi anni fu evidente che la sede centrale aveva bisogno di edifici più grandi per curare l’opera mondiale di predicare il Regno. Più volte, man mano che l’organizzazione è cresciuta e l’attività di predicazione si è intensificata, si sono dovute fare delle aggiunte a questi edifici. Invece di rivolgersi alle banche per avere i fondi necessari per ampliare e attrezzare gli uffici e gli stabilimenti tipografici della sede centrale nonché gli edifici di supporto a New York e dintorni, la Società ha spiegato la necessità ai fratelli. Questo non è avvenuto spesso, ma solo 12 volte in 65 anni.
Non sono mai state fatte richieste insistenti. Chi desiderava contribuire era invitato a farlo. Chi preferiva fare un prestito aveva l’assicurazione che in caso di bisogno urgente e inaspettato, il prestito sarebbe stato restituito appena ne fosse stata fatta richiesta. Così la Società si è sforzata di evitare di creare difficoltà ai singoli e alle congregazioni che hanno benignamente messo a disposizione i fondi. Il sostegno dato dai testimoni di Geova mediante le contribuzioni ha sempre permesso alla Società di restituire tutti i prestiti. Le contribuzioni inviate non sono date per scontate. Nei limiti del possibile, si dichiara di averle ricevute con lettere e altre espressioni di apprezzamento.
L’opera dell’organizzazione non è sostenuta dalle contribuzioni di un gruppo di donatori facoltosi. La maggior parte delle contribuzioni proviene da persone di modeste condizioni economiche, anzi, molte hanno pochissimi beni di questo mondo. Anche i bambini desiderano fare la loro parte per sostenere in tal modo l’opera del Regno. Tutti questi donatori sono spinti da una profonda gratitudine per la bontà di Geova e dal desiderio di aiutare altri a conoscere i suoi benevoli provvedimenti. — Confronta Marco 12:42-44.
Ampliamento delle filiali
Man mano che in varie parti del mondo l’opera di predicare il Regno ha assunto proporzioni maggiori, è stato necessario ingrandire le filiali dell’organizzazione. Questo è avvenuto sotto la guida del Corpo Direttivo.
Per esempio in Germania nel 1978, dopo aver considerato le proposte della filiale, si dispose di cercare una proprietà adatta e quindi costruire un complesso interamente nuovo. I Testimoni tedeschi avrebbero potuto sostenere le spese necessarie? Ne fu offerta loro l’opportunità. Quando nel 1984 il progetto fu portato a termine a Selters, all’estremità occidentale dei monti Taunus, la filiale riferì: “Decine di migliaia di testimoni di Geova — ricchi e poveri, giovani e vecchi — hanno dato milioni [di marchi] per aiutare a pagare i nuovi edifici. Grazie alla loro generosità, l’intero progetto ha potuto essere realizzato senza dover prendere a prestito denaro da enti mondani o fare debiti”. Inoltre 1 Testimone su 7 della Repubblica Federale di Germania aveva preso parte all’effettivo lavoro di costruzione a Selters/Taunus.
In altri paesi l’economia locale o la situazione economica dei testimoni di Geova ha reso loro molto difficile, a volte impossibile, costruire gli uffici della filiale necessari per sovrintendere all’opera o le tipografie in cui stampare letteratura biblica nelle lingue locali. È stata data ai Testimoni del paese l’opportunità di fare quello che potevano. (2 Cor. 8:11, 12) Ma la mancanza di fondi in un paese non può ostacolare la diffusione del messaggio del Regno se i fondi sono disponibili altrove.
Quindi, mentre i Testimoni locali fanno quello che possono, in molti paesi buona parte del denaro per la costruzione di filiali proviene dalle contribuzioni fatte dai testimoni di Geova di altri paesi. Così è avvenuto per la costruzione dei vasti complessi completati nel Sudafrica nel 1987, in Nigeria nel 1990, nelle Filippine nel 1991 e anche nella Zambia, dove quello che sarà lo stabilimento tipografico era ancora in costruzione nel 1992. Lo stesso è avvenuto per molti progetti di proporzioni minori, come quelli portati a termine in India nel 1985, in Cile nel 1986, in Costa Rica, Ecuador, Guyana, Haiti e Papua Nuova Guinea nel 1987, in Ghana nel 1988 e in Honduras nel 1989.
In alcuni paesi, comunque, i fratelli sono rimasti sorpresi di quello che sono riusciti a fare localmente con la benedizione di Geova sui loro sforzi uniti. All’inizio degli anni ’80, per esempio, la filiale della Spagna stava facendo i piani per ingrandirsi e chiese al Corpo Direttivo i fondi necessari. Ma poiché in quel momento c’erano grosse spese in altri campi, non fu possibile dare questo aiuto. Se ne avessero avuto l’opportunità, i Testimoni spagnoli, che avevano salari relativamente bassi, avrebbero potuto provvedere fondi sufficienti per un’impresa del genere?
Venne spiegata loro la situazione. Furono felici di portare pietre preziose, anelli e braccialetti da convertire in contante. Quando fu chiesto a una Testimone attempata se era sicura di voler dare davvero il pesante braccialetto d’oro che aveva offerto, essa rispose: “Fratello, sarà molto più utile se serve a pagare la nuova Betel che se rimane al mio polso!” Una sorella anziana tirò fuori un mucchietto di banconote logore che aveva conservato per anni sotto il pavimento di casa. Alcune coppie offrirono il denaro che avevano risparmiato per fare un viaggio. Dei bambini mandarono i loro risparmi. Un ragazzino offrì per la costruzione della filiale il denaro con cui intendeva comprarsi una chitarra. Come gli israeliti quando fu costruito il tabernacolo nel deserto, i Testimoni spagnoli dimostrarono di essere generosi e pronti a dare tutto quello che ci voleva in senso materiale. (Eso. 35:4-9, 21, 22) Si offrirono — a tempo pieno, durante le vacanze, nei fine settimana — per lavorare. Vennero da tutta la Spagna, a migliaia. Altri Testimoni provenienti da paesi quali Germania, Svezia, Gran Bretagna, Grecia e Stati Uniti, per non menzionarne che alcuni, si unirono a loro per portare a termine quella che in un primo momento era sembrata un’impresa impossibile.
Si trae un utile dalla letteratura?
Nel 1992 si stampava letteratura biblica alla sede centrale e in 32 filiali in tutto il mondo. Ne venivano provveduti grandi quantitativi per la distribuzione da parte dei testimoni di Geova. Ma niente di tutto questo era fatto per lucro. Le decisioni circa le lingue in cui si sarebbe stampata la letteratura e i paesi in cui sarebbe stata inviata venivano prese non per qualche vantaggio economico, ma unicamente per compiere l’opera che Gesù Cristo aveva affidato ai suoi seguaci.
La Torre di Guardia, sin dal primo numero uscito nel luglio 1879 in inglese, conteneva un avviso che diceva che chi era troppo povero per pagare l’abbonamento (che allora costava solo mezzo dollaro per un anno) poteva riceverlo gratis semplicemente facendone richiesta scritta. L’obiettivo principale era aiutare le persone a conoscere il grandioso proposito di Geova.
A tal fine, dal 1879 in poi, un’enorme quantità di letteratura biblica è stata distribuita al pubblico gratuitamente. Nel 1881 e in seguito, circa 1.200.000 copie della pubblicazione Food for Thinking Christians furono distribuite gratis, in forma di libro di 162 pagine o di opuscolo formato giornale. Negli anni successivi furono pubblicate decine di volantini di diverso formato. In massima parte (letteralmente centinaia di milioni di copie) furono distribuiti gratuitamente. Il numero dei volantini e delle altre pubblicazioni distribuite continuò a crescere. Il rapporto del 1915 indicava che solo in quell’anno erano stati prodotti 50.000.000 di volantini in circa 30 lingue da distribuire gratuitamente in tutto il mondo. Da dove veniva il denaro per fare tutto questo? In gran parte dalle contribuzioni volontarie per il Fondo Volantini della Società.
C’erano anche pubblicazioni che nei primi decenni della storia della Società venivano offerte per una contribuzione, ma la contribuzione suggerita era la più bassa possibile. Fra queste i libri rilegati che potevano avere da 350 a 744 pagine. Quando i colportori della Società (come venivano chiamati i predicatori a tempo pieno) li offrivano al pubblico, indicavano la contribuzione suggerita. Il loro obiettivo, comunque, non era guadagnare, ma far pervenire importanti verità bibliche nelle mani delle persone. Volevano che leggessero le pubblicazioni e ne traessero beneficio.
Erano più che disposti a regalare una pubblicazione (facendo loro stessi una contribuzione) se la persona era nell’indigenza. Ma si era constatato che molti erano più propensi a leggere una pubblicazione se avevano dato qualcosa per averla, e la loro contribuzione naturalmente poteva servire per stampare altra letteratura. Eppure, a sottolineare il fatto che gli Studenti Biblici non cercavano il guadagno, il foglio di istruzioni per il servizio pubblicato dalla Società, il Bulletin del 1º ottobre 1920, diceva: “Dieci giorni dopo aver lasciato l’opuscolo [di 128 pagine], rivisitate la persona e assicuratevi che l’abbia letto. Se non l’ha letto, chiedetele di restituirlo e ridatele indietro i soldi. Precisate che non siete venditori di libri, ma desiderate portare a tutti questo messaggio di conforto e allegrezza, e che se un fatto che la riguarda così da vicino non le interessa abbastanza . . . , desiderate mettere il libro nelle mani di qualcun altro a cui interesserà”. I testimoni di Geova non hanno continuato a seguire questo metodo, poiché hanno riscontrato che a volte altri componenti della famiglia trovano la pubblicazione e ne traggono beneficio; ma quello che si faceva allora mette in risalto il loro vero obiettivo.
Per molti anni si parlò della distribuzione di letteratura come di una “vendita”. Ma questo termine causava confusione, perciò a partire dal 1929 un po’ alla volta fu abbandonato. Non si addiceva davvero alla loro attività, poiché la loro opera non era lucrativa. Il loro obiettivo non era far soldi, ma predicare la buona notizia del Regno di Dio. Per questo nel 1943 la Corte Suprema degli Stati Uniti decretò che non si poteva esigere che i testimoni di Geova ottenessero una licenza come venditori ambulanti per distribuire la loro letteratura. E in seguito la magistratura canadese citò, approvandola, l’argomentazione contenuta nella sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti.b
In molti paesi i testimoni di Geova hanno sempre offerto le loro pubblicazioni chiedendo una contribuzione. La contribuzione richiesta era minima, rispetto ad altri libri e riviste, tanto che molti offrivano di più. Ma l’organizzazione ha fatto un grande sforzo per mantenere bassa la contribuzione suggerita affinché fosse alla portata dei molti milioni di persone che hanno pochissimi mezzi, ma che sono grati di ricevere una Bibbia o letteratura biblica. Ad ogni modo, nel suggerire una contribuzione, l’obiettivo non è stato quello di arricchire l’organizzazione dei testimoni di Geova.
Nei paesi in cui la legge considera commerciale qualsiasi distribuzione di letteratura biblica se chi la diffonde chiede una contribuzione per la medesima, i testimoni di Geova sono lieti di lasciarla a chiunque mostri sincero interesse e prometta di leggerla. Chi vuole dare qualcosa per l’opera di istruzione biblica può offrire quello che desidera. Questo avviene, per esempio, in Giappone. In Svizzera fino a poco tempo fa si accettavano contribuzioni per la letteratura, ma solo fino a una certa somma; perciò se i padroni di casa volevano offrire di più, i Testimoni semplicemente davano il resto o altre pubblicazioni. Il loro desiderio non era raccogliere soldi, ma predicare la buona notizia del Regno di Dio.
Nel 1990, a motivo degli scandali finanziari in cui erano coinvolte alcune organizzazioni religiose della cristianità e della tendenza dei governi a equiparare ogni attività religiosa a un’impresa commerciale, i testimoni di Geova hanno apportato alcune modifiche alla loro attività per evitare qualsiasi equivoco. Il Corpo Direttivo ha stabilito che negli Stati Uniti tutte le pubblicazioni che i Testimoni distribuiscono — Bibbie, volantini, opuscoli, riviste e libri che spiegano la Bibbia — siano lasciate alle persone alla sola condizione che le leggano, senza chiedere una contribuzione. L’attività dei testimoni di Geova non è assolutamente commerciale, e questa disposizione serve a differenziarli ancora di più dai gruppi religiosi che commercializzano la religione. Naturalmente quasi tutti si rendono conto che stampare costa, e può darsi che quelli che apprezzano il servizio svolto dai testimoni di Geova vogliano fare una contribuzione a favore dell’opera. A questi viene spiegato che la nostra opera mondiale di istruzione biblica è sostenuta da contribuzioni volontarie. Le contribuzioni vengono accettate con piacere, ma non sono sollecitate.
Coloro che prendono parte al ministero di campo non lo fanno per guadagno materiale. Offrono il loro tempo e pagano di tasca propria i mezzi di trasporto. Se qualcuno mostra interesse, dispongono di tornare ogni settimana, assolutamente gratis, per impartirgli istruzione biblica. Solo l’amore per Dio e per il prossimo può spingerli a continuare a svolgere questa attività, spesso di fronte a indifferenza e aperta opposizione.
I fondi inviati alla sede centrale dei testimoni di Geova o alle filiali non servono ad arricchire l’organizzazione o qualche individuo, ma a promuovere la predicazione della buona notizia. Già nel 1922 La Torre di Guardia inglese riferiva che, a motivo della situazione economica dell’Europa, la filiale americana provvedeva i libri che spesso erano lasciati alle persone sottocosto. Ora i testimoni di Geova hanno stabilimenti tipografici in molti paesi, ma alcune nazioni in cui viene inviata la letteratura non sono in grado di mandare fondi fuori del paese per coprirne il costo. Le generose contribuzioni volontarie dei testimoni di Geova dei paesi con maggiori possibilità servono a compensare la minore disponibilità di altri paesi.
La Watch Tower Society ha sempre cercato di usare tutti i mezzi a sua disposizione per promuovere la predicazione della buona notizia. Nel 1915 il suo presidente, Charles Taze Russell, disse: “La nostra Società non ha cercato di accumulare ricchezze terrene, ma è stata piuttosto un’istituzione che spende. Qualunque cosa la divina provvidenza ci abbia mandato senza sollecitazione abbiamo cercato di spenderla il più saggiamente possibile in armonia con la Parola e lo Spirito del Signore. Molto tempo fa avevamo annunciato che se i fondi fossero finiti, conformemente sarebbero cessate le attività della Società; e se i fondi fossero aumentati le attività della Società si sarebbero estese”. La Società ha continuato a fare esattamente questo.
Tuttora l’organizzazione usa i fondi disponibili per mandare sorveglianti viaggianti a rafforzare le congregazioni e a incoraggiarle nel ministero pubblico. Continua a mandare missionari e diplomati della Scuola di Addestramento per il Ministero nei paesi in cui c’è particolare bisogno. Usa pure i fondi disponibili per mandare pionieri speciali in zone in cui il messaggio del Regno è stato predicato poco o nulla. Come riferisce l’Annuario dei testimoni di Geova del 1993, durante il precedente anno di servizio erano stati spesi per questo 45.218.257,56 dollari.
Nessuno serve per interesse personale
Né i membri del Corpo Direttivo, né i funzionari degli enti giuridici, né altri che hanno incarichi di responsabilità nell’organizzazione traggono alcun profitto materiale dall’opera che svolgono i testimoni di Geova.
A proposito di C. T. Russell, presidente della Watch Tower Society per oltre 30 anni, uno dei suoi collaboratori scrisse: “Per determinare se la sua linea di condotta era in armonia con le Scritture, e anche per dimostrare la propria sincerità, decise di vedere se aveva l’approvazione del Signore in questo modo: (1) Dedicare la vita alla causa; (2) Investire le sue fortune nella divulgazione dell’opera; (3) Vietare le collette a tutte le adunanze; (4) Dipendere dalle contribuzioni non richieste (cioè del tutto volontarie) per continuare l’opera una volta esaurite le sue fortune”.
Anziché usare l’attività religiosa per arricchirsi, il fratello Russell spese tutte le sue risorse nell’opera del Signore. Dopo la sua morte La Torre di Guardia inglese riferì: “Ha dedicato il suo patrimonio privato interamente alla causa per cui ha dato la vita. Riceveva la somma nominale di 11 dollari al mese per le spese personali. È morto senza lasciare nessuna proprietà a nessuno”.
Pensando a coloro che avrebbero continuato l’opera della Società, il fratello Russell stipulò quanto segue nel suo testamento: “In quanto al compenso, reputo che sia saggio mantenere la linea di condotta seguita in passato dalla Società riguardo ai salari: che nessuno sia pagato; che solo un ragionevole rimborso spese sia accordato a chi serve la Società o la sua opera in qualsiasi modo”. A coloro che servono nelle case Betel, negli uffici e negli stabilimenti tipografici della Società, come pure ai suoi rappresentanti viaggianti, si dovevano provvedere solo vitto, alloggio e un piccolo sussidio per le immediate necessità, ma “nessun provvedimento . . . per far soldi”. La stessa norma vige oggi.
Quelli che vengono accettati per il servizio speciale a tempo pieno alla sede centrale dei testimoni di Geova fanno tutti voto di povertà, come hanno fatto tutti i membri del Corpo Direttivo e tutti gli altri membri di quella famiglia Betel. Ciò non significa che la loro sia una vita priva di gioia e di qualunque comodità. Ma significa che tutti quelli che svolgono questo servizio ricevono senza parzialità lo stesso vitto, alloggio e sussidio.
Così l’organizzazione compie la sua opera confidando pienamente nell’aiuto di Dio. Senza esservi costretti, ma come una vera fratellanza spirituale che si estende in tutte le parti della terra, i testimoni di Geova sono lieti di usare le proprie risorse per portare a termine l’opera che Geova, il loro grande Padre celeste, ha affidato loro.
[Note in calce]
a Vedi La Torre di Guardia del 15 dicembre 1987, pp. 19-20; anche La Torre di Guardia inglese del 1º settembre 1944, p. 269.
b Murdock v. Commonwealth of Pennsylvania, 319 U.S. 105 (1943); Odell v. Trepanier, 95 C.C.C. 241 (1949).
[Testo in evidenza a pagina 340]
“Questa Società non autorizza né approva collette o altre richieste insistenti di denaro”
[Testo in evidenza a pagina 342]
Si sottolinea l’importanza di parlare della verità ad altri
[Testo in evidenza a pagina 343]
Si espongono i fatti in modo chiaro e onesto
[Testo in evidenza a pagina 344]
Le congregazioni si aiutano a vicenda per avere le Sale del Regno necessarie
[Testo in evidenza a pagina 345]
La maggior parte delle contribuzioni proviene da persone di modeste condizioni economiche
[Testo in evidenza a pagina 348]
Molta letteratura viene distribuita senza farla pagare: chi ne sostiene il costo?
[Testo in evidenza a pagina 349]
Sono lieti di lasciare pubblicazioni a chiunque mostri sincero interesse e prometta di leggerle
[Testo in evidenza a pagina 350]
Cosa si fa con le contribuzioni?
[Testo in evidenza a pagina 351]
“Ha dedicato il suo patrimonio privato interamente alla causa per cui ha dato la vita”
[Riquadro a pagina 341]
Dio non chiede l’elemosina
“Colui che disse: ‘Se avessi fame non te lo direi, poiché il mondo e tutto ciò che è in esso è mio. . . . Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi ovili; poiché mie sono tutte le bestie della foresta e il bestiame su mille colli’ (Sal. 50:12, 9, 10), è in grado di mandare avanti la sua grande opera senza elemosinare fondi né dal mondo né dai suoi figli. Non costringerà i suoi figli a sacrificare alcunché al suo servizio né accetterà alcunché se non un’offerta spontanea, gioiosa”. — “La Torre di Guardia” inglese del settembre 1886, pagina 6.
[Riquadro a pagina 347]
Non sempre le offerte erano in denaro
I Testimoni dell’estremo nord del Queensland prepararono e inviarono al cantiere della Watch Tower a Sydney, in Australia, quattro autoarticolati carichi di legname di prima qualità il cui valore si aggirava sui 60.000-70.000 dollari australiani.
Quando era in corso l’ampliamento della tipografia della Watch Tower di Elandsfontein, in Sudafrica, un fratello indiano telefonò pregando che passassero a prendere 500 sacchi di cemento (da 50 chili l’uno), proprio in un momento in cui nel paese il cemento scarseggiava. Altri offrirono autocarri per fare il trasporto. Una sorella africana pagò una ditta perché consegnasse 15 metri cubi di sabbia.
Nei Paesi Bassi, dove si stavano costruendo i nuovi edifici della filiale a Emmen, vennero offerte ingenti quantità di attrezzi e abiti da lavoro. Una sorella, benché molto malata, durante l’inverno fece un paio di calzini di lana per ciascuno dei lavoratori.
I materiali per la costruzione di una nuova filiale e poi di uno stabilimento tipografico a Lusaka, nella Zambia, furono acquistati con i fondi inviati da Testimoni di altri paesi. I materiali e l’attrezzatura non reperibili sul posto furono autotrasportati nella Zambia come contribuzioni per l’opera.
Nel 1977 un Testimone dell’Ecuador donò 34 ettari di terra, dove si costruirono una Sala delle Assemblee e il nuovo complesso della filiale.
Nel Panamá i Testimoni locali aprirono la propria casa per ospitare i lavoratori volontari; alcuni che possedevano dei pulmini provvidero al trasporto; altri aiutarono a preparare 30.000 pasti che furono serviti direttamente nel cantiere.
Una congregazione preparò e inviò 4.500 ciambelle per coloro che lavoravano alla costruzione ad Arboga, in Svezia. Altri mandarono miele, frutta e marmellata. Un agricoltore che abitava vicino al cantiere, e non era un Testimone, fornì due tonnellate di carote.
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Sede centrale e principali uffici dei testimoni di Geova (Figure)I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Sede centrale e principali uffici dei testimoni di Geova (Figure)
SEDE CENTRALE DEI TESTIMONI DI GEOVA
[Immagine alle pagine 352 e 353]
L’attività mondiale dei testimoni di Geova è diretta da Brooklyn (New York) dal 1909. In questi edifici si trovano dal 1980 gli uffici della sede centrale
[Immagine a pagina 352]
Watchtower Educational Center di Patterson (New York), in costruzione nel 1992
[Immagini a pagina 353]
Alcuni edifici residenziali per le migliaia di Testimoni che servono alla sede centrale
[Immagini a pagina 354]
Ex alberghi di Brooklyn ristrutturati per alloggiare altri 1.476 volontari
[Immagini a pagina 354]
Alloggi per la famiglia Betel di Wallkill (New York)
[Immagini alle pagine 354 e 355]
In questi stabilimenti tipografici (a Brooklyn) si producono Bibbie, libri e opuscoli in 180 lingue da distribuire in tutto il mondo
[Immagini a pagina 356]
Milioni di audiocassette di soggetto biblico vengono prodotte ogni anno in questo stabilimento di Brooklyn. Qui viene coordinata anche la spedizione. Ogni anno si spediscono in tutte le parti del mondo più di 15.000 tonnellate di pubblicazioni bibliche e altro materiale
[Immagini a pagina 356]
In questo stabilimento dei Poderi Watchtower, vicino a Wallkill, si stampano ogni anno centinaia di milioni di copie delle riviste “La Torre di Guardia” e “Svegliatevi!” in 14 lingue
I testimoni di Geova e gli enti giuridici di cui si servono hanno uffici e tipografie in molte parti del mondo. Nelle foto alle pagine seguenti si vedono molti di questi impianti, ma non tutti. Per gli edifici in costruzione nel 1992 viene riprodotto il bozzetto architettonico. Le statistiche si riferiscono al 1992.
AMERICA SETTENTRIONALE E CENTRALE
ALASKA
[Immagine a pagina 357]
Visitatori accolti cordialmente alla filiale della Società. In Alaska, come altrove, i testimoni di Geova predicano di casa in casa anche se la temperatura a volte scende a -50°C.
[Immagine a pagina 357]
Aereo usato per portare i proclamatori del Regno in remote parti del territorio
BAHAMA
[Immagine a pagina 357]
Pubblicazioni della Watch Tower raggiunsero le Bahama nel 1901. Nel 1926 si cominciò a dare testimonianza regolare. Da allora oltre 4.600.000 pubblicazioni bibliche sono state distribuite nelle isole attualmente sotto la direttiva di questo ufficio.
BARBADOS
[Immagini a pagina 358]
A Barbados più di 140 gruppi religiosi si dichiarano cristiani. Dal 1905 i testimoni di Geova aiutano la gente del luogo a vedere da sé cosa dice la Bibbia.
BELIZE
[Immagini a pagina 358]
Circa metà della popolazione del Belize vive in zone rurali. Ogni anno i testimoni di Geova raggiungono certi villaggi dell’interno a piedi, con zaini e borse.
COSTA RICA
[Immagine a pagina 358]
La Società aprì una filiale in Costa Rica nel 1944. Dagli anni ’50 in poi migliaia di costaricani hanno abbracciato la vera adorazione.
REPUBBLICA DOMINICANA
[Immagini a pagina 359]
Già nel 1932 vi furono distribuite pubblicazioni della Watch Tower. Ma si iniziò a studiare con gli interessati nel 1945, quando arrivarono i missionari ritratti nella foto. In anni recenti decine di migliaia di persone erano ansiose di studiare la Bibbia con i Testimoni ed è stato quindi necessario costruire questi edifici.
EL SALVADOR
[Immagini a pagina 359]
Nel 1916 fu data una prima testimonianza. Ma solo nel 1945 almeno un salvadoregno (qui nella foto) era pronto per l’immersione cristiana. Da allora in poi migliaia di altri sono divenuti servitori di Geova.
GUADALUPA
[Immagini a pagina 359]
La proporzione tra proclamatori e popolazione nel territorio affidato a questa filiale è una delle migliori del mondo. Molti in Guadalupa accettano con piacere la buona notizia.
CANADA
[Immagine alle pagine 360 e 361]
La filiale della Società sovrintende alla predicazione della buona notizia nel secondo paese del mondo in ordine di grandezza. Nel Canada sono impegnati più di 100.000 proclamatori del Regno.
Uffici amministrativi (foto sovrapposta a quella degli attuali edifici della filiale)
[Immagine a pagina 360]
Territori del Nord-Ovest
[Immagine a pagina 360]
Boscaioli nella Columbia Britannica
[Immagine a pagina 360]
Allevamenti di bestiame nell’Alberta
[Immagine a pagina 361]
Quebec francese
[Immagine a pagina 361]
Province marittime
GUATEMALA
[Immagini a pagina 360]
La lingua ufficiale del Guatemala è lo spagnolo, ma vi si parlano varie complesse lingue amerindie. L’ufficio della Società cerca di dare a tutti l’opportunità di udire il messaggio del Regno di Dio.
HAITI
[Immagini a pagina 361]
I testimoni di Geova di Haiti provano grande gioia nel servire Geova, nonostante le condizioni spesso difficili che esistono intorno a loro.
HONDURAS
[Immagini a pagina 362]
Dal 1916 sono stati dedicati più di 23.000.000 di ore a insegnare la Bibbia agli abitanti di questo paese. I testimoni di Geova hanno dovuto anche insegnare ad alcuni a leggere e scrivere (come si vede qui) per permettere loro di studiare da sé la Parola di Dio.
GIAMAICA
[Immagini a pagina 362]
Centinaia di giamaicani divennero devoti servitori di Geova durante il radunamento dei futuri eredi del Regno celeste. Dal 1935 in poi migliaia di altri hanno preso parte alla predicazione del messaggio del Regno. È in costruzione questa filiale per curare i loro bisogni spirituali.
LEEWARD (ANTIGUA)
[Immagine a pagina 362]
Già nel 1914 la buona notizia era predicata nelle isole ora affidate a questa filiale. Da allora gli abitanti di questa parte della terra sono stati invitati molte volte a ‘prendere l’acqua della vita gratuitamente’. — Riv. 22:17.
MESSICO
[Immagine a pagina 363]
Nuovo centro di istruzione biblica costruito dai testimoni di Geova in Messico
[Immagine a pagina 363]
Uffici usati nel 1992
[Immagini a pagina 363]
Qui viene pubblicata la letteratura biblica per gli oltre 410.000 zelanti Testimoni del Messico e di altri paesi vicini di lingua spagnola
[Immagine a pagina 363]
Dal 1986 al 1992 più del 10 per cento degli studi biblici tenuti dai Testimoni in tutto il mondo si teneva in Messico, molti di questi con intere famiglie
[Grafico a pagina 363]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Studi biblici in Messico
500.000
250.000
1950 1960 1970 1980 1992
MARTINICA
[Immagini a pagina 364]
Semi di verità vi furono seminati nel 1946. Ma solo nel 1954, quando Xavier e Sara Noll (nella foto) arrivarono dalla Francia e riuscirono a rimanere nel paese, si poté coltivare l’interesse trovato. Nel 1992 oltre 3.200 persone proclamavano insieme a loro il messaggio del Regno.
ANTILLE OLANDESI (CURAÇAO)
[Immagini a pagina 364]
Ventitré missionari hanno servito nel territorio di questa filiale. Due del gruppo originale (nella foto) arrivato nel 1946 erano ancora all’opera nel 1992.
NICARAGUA
[Immagine a pagina 364]
Nel 1945, con l’arrivo dei missionari, i Testimoni del Nicaragua cominciarono ad aumentare. Nel 1992 erano più di 9.700. Ora quelli che desiderano che i Testimoni insegnino loro la Bibbia sono molto più numerosi dei Testimoni locali.
PANAMÁ
[Immagini a pagina 365]
Sin dalla fine del XIX secolo gli abitanti del Panamá sono stati aiutati a imparare le norme di Dio per ottenere la vita eterna.
PUERTO RICO
[Immagine a pagina 365]
Dal 1930 in Puerto Rico sono stati distribuiti più di 83.000.000 di pubblicazioni bibliche e sono stati fatti 25.000.000 di visite ulteriori per dare altro aiuto agli interessati. Il lavoro di traduzione svolto qui serve a pubblicare letteratura biblica per i 350.000.000 di persone che in tutto il mondo parlano spagnolo.
TRINIDAD
[Immagini a pagina 365]
Nel 1912 la buona notizia era già proclamata intensamente a Trinidad. Molti Testimoni, incluse queste tre diplomate della Scuola di Galaad, si sono dedicati a tempo pieno a quest’opera.
AMERICA MERIDIONALE
ARGENTINA
[Immagini a pagina 366]
Nel 1924 fu mandato per la prima volta in questo paese un proclamatore del Regno. Poi furono di grande aiuto i missionari di Galaad, fra cui Charles Eisenhower (nella foto), che arrivò con la moglie nel 1948. Nel 1992 da questi edifici era provveduta la direttiva, e anche la letteratura biblica, per gli oltre 96.000 testimoni di Geova dell’Argentina. Veniva inviata letteratura anche ai più di 44.000 Testimoni del Cile.
BOLIVIA
[Immagini a pagina 367]
I boliviani odono il messaggio del Regno dal 1924. Migliaia di loro accettano con piacere pubblicazioni bibliche e beneficiano dei regolari studi biblici a domicilio.
CILE
[Immagini a pagina 367]
Nel 1919 pubblicazioni della Watch Tower avevano già raggiunto il Cile. Questo ufficio si occupa della predicazione, che ora si estende dagli allevamenti di pecore spazzati dal vento al sud fino ai remoti insediamenti minerari al nord, dalle Ande al mare.
ECUADOR
[Immagini a pagina 367]
Un importante contributo alla predicazione della buona notizia nell’Ecuador è stato dato dagli oltre 870 Testimoni (come i due nella foto) che hanno lasciato il loro paese per servire dove c’era maggior bisogno. Ora questa filiale aiuta più di 22.000 zelanti lodatori di Geova.
BRASILE
[Immagini alle pagine 368 e 369]
Nel 1992, quando gli uffici della filiale, lo stabilimento tipografico e la casa Betel venivano ampliati fino a raggiungere queste dimensioni, in Brasile c’erano più di 335.000 testimoni di Geova; si battezzavano più di 27.000 discepoli ogni anno. Qui si stampano pubblicazioni anche per Bolivia, Paraguay e Uruguay.
[Immagini a pagina 369]
Due grandi stadi di San Paolo usati nel 1990 per un’assemblea internazionale dei testimoni di Geova; furono tenute anche altre 100 assemblee
[Grafico a pagina 369]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Proclamatori del Regno in Brasile
300.000
200.000
100.000
1950 1960 1970 1980 1992
GUYANA
[Immagini a pagina 368]
La Società ha una filiale nella Guyana dal 1914. I Testimoni si sono spinti molto all’interno e hanno cercato di dare a tutti l’opportunità di udire la buona notizia. Benché il paese abbia meno di un milione di abitanti, i Testimoni hanno dedicato più di 10.000.000 di ore a predicare e insegnare.
PARAGUAY
[Immagini a pagina 369]
La predicazione della buona notizia era iniziata in Paraguay a metà degli anni ’20. Dal 1946, 112 missionari di Galaad hanno aiutato a dare testimonianza. Altri Testimoni sono venuti da vari paesi per raggiungere i gruppi che parlano lingue diverse dallo spagnolo e dal guaranì.
Dalla Germania
Dalla Corea
Dal Giappone
COLOMBIA
[Cartina/Immagini alle pagine 370 e 371]
Nel 1915 una pubblicazione della Watch Tower fu spedita a un interessato in Colombia. Nel 1992 la letteratura biblica stampata in questi edifici veniva inviata in Colombia, Ecuador, Panamá, Perú e Venezuela, per provvedere alle necessità di oltre 184.000 evangelizzatori.
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
COLOMBIA
PERÚ
ECUADOR
PANAMÁ
VENEZUELA
PERÚ
[Immagine a pagina 370]
Nel 1924 uno Studente Biblico di passaggio distribuì delle pubblicazioni bibliche in Perú. La prima congregazione venne formata 21 anni dopo. Ora ci sono più di 43.000 proclamatori del Regno di Dio.
[Immagine a pagina 370]
Pionieri che predicano sulle Ande
SURINAME
[Immagini a pagina 371]
Verso il 1903 si formò il primo gruppo di studio. Oggi questi edifici della filiale servono per sovrintendere a tutte le congregazioni del paese, dai villaggi primitivi alle città.
URUGUAY
[Immagini a pagina 372]
Dal 1945 a oggi più di 80 missionari hanno preso parte alla proclamazione del Regno in Uruguay. Le missionarie che vediamo qui prestano servizio in Uruguay dagli anni ’50. Nel 1992 più di 8.600 Testimoni locali servivano insieme a loro.
VENEZUELA
[Immagine a pagina 372]
Verso la metà degli anni ’20 furono distribuite in Venezuela alcune pubblicazioni della Watch Tower. Un decennio più tardi due pioniere degli Stati Uniti, madre e figlia, cominciarono a predicarvi con zelo, percorrendo più volte la capitale e spingendosi nei villaggi di tutto il paese. Ora in Venezuela ci sono oltre 60.000 Testimoni.
[Immagine a pagina 372]
Arena di Valencia gremita dai 74.600 presenti all’assemblea speciale del 1988
L’EUROPA E IL MEDITERRANEO
AUSTRIA
[Immagine a pagina 373]
Negli anni ’90 del secolo scorso alcuni austriaci ebbero l’opportunità di udire la buona notizia. Dal 1920 in poi nel paese c’è stato un modesto ma costante aumento di lodatori di Geova.
[Immagine a pagina 373]
Più di 270 congregazioni si radunano nelle Sale del Regno in tutta l’Austria
BELGIO
[Immagini a pagina 373]
Il Belgio è diventato un paese cosmopolita. Per aiutare le persone di diversa provenienza che vi si trovano, questa filiale distribuisce pubblicazioni bibliche in più di 100 lingue.
GRAN BRETAGNA
[Immagini a pagina 374]
Questa filiale dirige l’attività degli oltre 125.000 testimoni di Geova della Gran Bretagna. Testimoni inglesi si sono assunti la responsabilità di diffondere il messaggio del Regno anche in altri paesi europei e in Africa, America Meridionale, Australia, in Oriente e nelle isole.
IBSA House
Watch Tower House
[Immagini a pagina 374]
Qui si stampa letteratura biblica in inglese, maltese, gujarati e swahili
[Immagine a pagina 374]
Il Reparto Servizio si occupa delle oltre 1.300 congregazioni della Gran Bretagna
[Immagini a pagina 374]
Quantitativi di letteratura vengono inviati in Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e Malta, oltre che in alcuni paesi dell’Africa e dei Caribi
FRANCIA
[Immagini a pagina 375]
La traduzione e la fotocomposizione di tutte le pubblicazioni della Watch Tower in lingua francese vengono fatte nella filiale della Francia. (In tutto il mondo più di 120.000.000 di persone parlano francese). Qui si stampano pubblicazioni in diverse lingue che vengono inviate in vari paesi d’Europa, Africa e Medio Oriente, dell’Oceano Indiano e del Pacifico.
Tipografia e uffici a Louviers
Traduzione
Fotocomposizione
[Immagine a pagina 375]
Uffici e alloggi a Boulogne-Billancourt
[Immagine a pagina 375]
Casa per la famiglia Betel a Incarville
GERMANIA
[Immagini alle pagine 376 e 377]
Nonostante gli spietati sforzi per annientarli in epoca nazista, i testimoni di Geova tedeschi non rinunciarono alla loro fede. Dal 1946 a oggi hanno dedicato più di 646.000.000 di ore a diffondere la verità biblica in tutto il paese.
La filiale ampliata di Selters/Taunus
[Immagine a pagina 376]
Oltre a tradurre letteratura biblica in tedesco la filiale di Selters/Taunus stampa in più di 40 lingue
[Immagine a pagina 377]
Grandi quantitativi di letteratura prodotta qui vengono spediti regolarmente in più di 20 paesi; riviste in molte lingue vengono stampate e inviate in oltre 30 paesi
[Immagine a pagina 377]
I camion della Società portano la letteratura in tutta la Germania
CIPRO
[Immagine a pagina 376]
Poco dopo la morte di Gesù Cristo la buona notizia era predicata a Cipro. (Atti 4:32-37; 11:19; 13:1-12) Nei tempi moderni la predicazione è ripresa e viene data una completa testimonianza sotto la direttiva di questa filiale.
DANIMARCA
[Immagini a pagina 377]
Dagli anni ’90 del secolo scorso in Danimarca è stata data ampia testimonianza. Qui viene stampata letteratura biblica non solo in danese, ma anche in faorese, groenlandese e islandese.
Veduta aerea della filiale (l’entrata nel riquadro)
ITALIA
[Immagini alle pagine 378 e 379]
Qui viene tradotta e stampata letteratura biblica in italiano. Oltre che per l’Italia si stampano e si rilegano libri per altri paesi vicini.
Varie vedute degli edifici della sede di Roma
[Immagine a pagina 379]
Decine di migliaia di persone, vedendo quello che dice in realtà la Bibbia, hanno cominciato a radunarsi insieme ai testimoni di Geova
[Immagine a pagina 379]
Dal 1946 a oggi, nonostante la continua ostilità della Chiesa Cattolica, i testimoni di Geova italiani hanno dedicato più di 550.000.000 di ore a far visite ai vicini per parlare loro della Bibbia. Grazie a ciò ora in Italia ci sono 194.000 attivi adoratori di Geova
FINLANDIA
[Immagine a pagina 378]
Nel 1906 la verità biblica giunse in Finlandia dalla Svezia. Poi è stata portata in ogni angolo del paese, fin sopra il Circolo Polare Artico. Decine di finlandesi hanno frequentato la Scuola di Galaad per prepararsi a servire ovunque ce ne fosse bisogno nel campo mondiale. Altri si sono trasferiti per proprio conto in paesi dove c’era maggior bisogno.
ISLANDA
[Immagine a pagina 379]
In Islanda, dove ci sono solo 260.000 abitanti circa, sono state distribuite oltre 1.620.000 pubblicazioni bibliche per aiutare la popolazione a scegliere la vita. Ora più di 260 persone servono Geova, il vero Dio.
[Immagine a pagina 379]
Georg Lindal fece il pioniere in Islanda dal 1929 al 1953; in quel periodo fu quasi sempre l’unico Testimone del paese
GRECIA
[Immagine a pagina 380]
L’apostolo Paolo fu uno dei primi che annunciarono la buona notizia in Grecia. (Atti 16:9-14; 17:15; 18:1; 20:2) Anche se la Chiesa Greca Ortodossa ha perseguitato intensamente i testimoni di Geova per molti anni, ora in questo paese ci sono oltre 24.000 fedeli servitori di Geova. La filiale (nella foto) si trova circa 65 chilometri a nord di Atene.
[Immagine a pagina 380]
Testimonianza ad Atene
[Immagine a pagina 380]
Foto scattata nel 1990 durante una manifestazione contro i Testimoni capeggiata dal clero
IRLANDA
[Immagine a pagina 380]
Per molti anni in Irlanda il progresso fu lento. C’era molta opposizione da parte del clero. Ma dopo 100 anni di tenace testimonianza, ora c’è un’abbondante raccolta spirituale.
La filiale di Dublino
[Immagine a pagina 380]
Due pioniere veterane nel servizio di campo
POLONIA
[Immagine a pagina 381]
Da questi edifici è diretta l’attività degli oltre 100.000 Testimoni della Polonia. Dal 1939 al 1945 la loro adorazione fu vietata, ma da 1.039 nel 1939 salirono a 6.994 nel 1946. Quando furono messi di nuovo al bando nel 1950 erano 18.116; ma poco dopo che il bando fu revocato nel 1989, secondo i rapporti erano più di 91.000.
[Immagini a pagina 381]
Per anni tennero piccole assemblee nei boschi; ora per le assemblee riempiono i maggiori stadi del paese, e a volte più di uno nello stesso tempo
Poznań, 1985
LUSSEMBURGO
[Immagine a pagina 382]
Il Lussemburgo è una delle più piccole nazioni d’Europa. Ma da circa 70 anni il messaggio del Regno si predica anche qui. Specie dopo la seconda guerra mondiale vennero in aiuto Testimoni provenienti da Francia, Germania e Svizzera.
PAESI BASSI
[Immagini a pagina 382]
Dalla filiale di Emmen è diretta l’attività degli oltre 32.000 zelanti Testimoni dei Paesi Bassi. Qui viene fatta la traduzione di tutte le pubblicazioni in olandese. Anche gran parte delle videocassette di soggetto biblico nelle lingue europee viene riprodotta qui.
NORVEGIA
[Immagini a pagina 383]
Cent’anni fa un norvegese che si era trasferito in America e vi aveva conosciuto la verità portò la buona notizia nella sua città. Da allora i testimoni di Geova si sono recati più volte in ogni angolo della Norvegia per parlare del Regno di Dio.
PORTOGALLO
[Immagine a pagina 383]
Per decenni, dopo che il governo aveva firmato un concordato con il Vaticano, la polizia arrestò i Testimoni ed espulse i loro missionari. Ma continuarono a radunarsi per l’adorazione, a predicare ad altri e a moltiplicarsi. Finalmente nel 1974 ottennero il riconoscimento giuridico.
Questo ufficio sovrintende all’attività degli oltre 40.000 Testimoni del Portogallo. Ha aiutato notevolmente anche paesi africani molto legati al Portogallo
[Immagine a pagina 383]
Assemblea internazionale di Lisbona nel 1978
SVEZIA
[Immagine a pagina 383]
I testimoni di Geova predicano in Svezia da oltre 100 anni. Negli ultimi dieci anni hanno dedicato più di 38.000.000 di ore a questa attività. Molte congregazioni parlano ora una dozzina di lingue oltre lo svedese.
[Immagine a pagina 383]
Per aiutare persone di ogni tipo, in Svezia sono disponibili pubblicazioni in 70 lingue
SPAGNA
[Immagine a pagina 384]
Questa filiale si occupa degli oltre 92.000 Testimoni della Spagna e stampa “La Torre di Guardia” e “Svegliatevi!” per la Spagna e il Portogallo. Nonostante gli incessanti tentativi del clero di servirsi dello Stato per fermarli, i testimoni di Geova dal 1916 fanno conoscere la verità della Bibbia alla popolazione. Finalmente, nel 1970, quando erano più di 11.000, i testimoni di Geova spagnoli ebbero il riconoscimento giuridico. Da allora il loro numero si è ottuplicato.
[Immagine a pagina 384]
Ora più di 1.100 congregazioni si radunano liberamente nelle Sale del Regno in tutto il paese
SVIZZERA
[Immagine a pagina 384]
La Watch Tower Society ha un ufficio in Svizzera dal 1903. Una delle prime tipografie della Società in Europa si trovava in questo paese. Per molti anni la filiale di Thun ha stampato riviste per decine di altri paesi.
AFRICA
BENIN
[Immagine a pagina 385]
Il Benin è abitato da circa 60 gruppi etnici che parlano 50 dialetti. Quando migliaia di persone si liberarono dalla precedente religione, sia i sacerdoti feticisti che gli ecclesiastici della cristianità si infuriarono. Ma ripetute ondate di persecuzione non arrestarono la crescita della vera adorazione in questo paese.
[Immagine a pagina 385]
Assemblea tenuta nel 1990
REPUBBLICA CENTRAFRICANA
[Immagine a pagina 385]
Già nel 1947 il messaggio del Regno aveva raggiunto i suoi abitanti. Un uomo, che aveva assistito a qualche adunanza dei Testimoni altrove, cominciò a parlare di quello che aveva imparato. Ben presto c’era un gruppo di studio: coloro che vi assistevano cominciarono subito a dare testimonianza e gli adoratori di Geova aumentarono.
COSTA D’AVORIO
[Immagini a pagina 386]
Nel 1949 i missionari di Galaad contribuirono a introdurre la vera adorazione in questo paese dell’Africa occidentale. Qui hanno servito oltre cento missionari. Ogni anno vengono dedicate più di un milione di ore a cercare le persone assetate di verità nel territorio affidato a questa filiale.
GHANA
[Immagine alle pagine 386 e 387]
Nel Ghana la predicazione della buona notizia iniziò nel 1924. Ora l’ufficio di Accra sovrintende alle oltre 640 congregazioni. Provvede anche a tradurre e stampare letteratura biblica nelle lingue ewe, ga e twi.
[Immagine a pagina 387]
Adunanza nella Sala del Regno adiacente alla filiale
KENYA
[Cartina/Immagine a pagina 387]
Nel 1931 due testimoni di Geova del Sudafrica vennero a predicare nel Kenya. Dal 1963 l’ufficio della Società nel Kenya si è occupato a più riprese dell’evangelizzazione in molti altri paesi dell’Africa orientale (come si vede sotto). Le assemblee internazionali del 1973, 1978 e 1985 contribuirono a dare testimonianza nel paese.
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
KENYA
UGANDA
SUDAN
ETIOPIA
GIBUTI
SOMALIA
YEMEN
SEICELLE
TANZANIA
BURUNDI
RUANDA
[Immagini a pagina 387]
Assemblea di Nairobi nel 1978
NIGERIA
[Immagini alle pagine 388 e 389]
La buona notizia è predicata in questo paese dagli anni ’20. Evangelizzatori nigeriani sono stati mandati in altre parti dell’Africa occidentale, e la letteratura biblica stampata qui continua a soddisfare le necessità dei paesi vicini. Per aiutare le persone a capire la Parola di Dio, nella sola Nigeria i testimoni di Geova hanno messo nelle loro mani più di 28.000.000 di pubblicazioni.
[Immagine a pagina 388]
Il Reparto Servizio provvede la direttiva agli oltre 160.000 proclamatori del Regno della Nigeria
[Immagine a pagina 389]
Assemblea di Calabar del 1990
LIBERIA
[Immagine a pagina 388]
Coloro che sono diventati testimoni di Geova hanno superato numerose prove di fede: quando hanno lasciato le superstizioni locali e la poligamia, quando sono stati perseguitati da funzionari male informati e quando sono stati circondati da gruppi etnici e politici in guerra. Eppure in questo paese la vera adorazione continua a unire persone di ogni sorta.
MAURIZIO
[Immagini a pagina 389]
Nel 1933 zelanti Testimoni del Sudafrica visitarono questa isola dell’Oceano Indiano. Ora a Maurizio ci sono oltre un migliaio di Testimoni che esortano i loro vicini a cercare Geova per avere il suo favore quando distruggerà l’attuale sistema malvagio. — Sof. 2:3.
REPUBBLICA SUDAFRICANA
[Immagine a pagina 390]
La Watch Tower Society da più di 80 anni ha una filiale nella Repubblica Sudafricana. Zelanti evangelizzatori locali hanno fatto molto per diffondere il messaggio del Regno in altri paesi dell’Africa meridionale e orientale. Nel territorio che un tempo era affidato a questa filiale (dove nel 1945 c’erano 14.674 proclamatori del Regno) ora ci sono più di 300.000 testimoni di Geova.
[Immagini a pagina 391]
Più di 110 traduttori lavorano sotto la direttiva di questa filiale per preparare letteratura biblica in 16 lingue africane
[Immagine a pagina 391]
Qui si stampa in oltre 40 lingue
SENEGAL
[Immagini a pagina 390]
Anche se ci sono pochi Testimoni, la filiale fa il possibile affinché non solo nel Senegal ma anche nei paesi vicini ogni città, ogni gruppo etnico e persone di ogni religione abbiano l’opportunità di udire il rincuorante messaggio della Bibbia.
SIERRA LEONE
[Immagine a pagina 391]
Nella Sierra Leone la predicazione della buona notizia iniziò nel 1915. A volte la crescita è stata lenta. Ma quando coloro che non si attenevano alle alte norme di Geova furono rimossi e coloro che non servivano con giusti motivi si allontanarono, quelli leali a Geova prosperarono spiritualmente.
ZAMBIA
[Immagine a pagina 392]
Questa filiale sovrintende all’attività degli oltre 110.000 Testimoni dell’Africa centro-meridionale. Il primo ufficio della Società vi fu aperto nel 1936. Da allora i testimoni di Geova della Zambia hanno fatto più di 186.000.000 di visite ulteriori per dare maggiore aiuto agli interessati. Hanno pure insegnato a leggere e scrivere a molti affinché potessero studiare la Bibbia loro stessi e parlarne ad altri.
[Immagine a pagina 392]
Nel 1992 ben 289.643 persone hanno assistito a una serie di assemblee nella Zambia
ZIMBABWE
[Immagini a pagina 392]
I testimoni di Geova sono attivi nello Zimbabwe dagli anni ’20. Negli anni successivi la loro letteratura venne vietata, le assemblee furono proibite e ai loro missionari fu negato il permesso di predicare alla popolazione africana. Un po’ alla volta gli ostacoli furono superati, e ora questo ufficio si occupa di oltre 20.000 Testimoni.
L’ORIENTE
HONG KONG
[Immagini a pagina 393]
È qui che le pubblicazioni della Watch Tower vengono tradotte in cinese che, con i suoi molti dialetti, è parlato da oltre un miliardo di persone. A Hong Kong la predicazione della buona notizia iniziò nel 1912, quando C. T. Russell fece un discorso nel municipio.
INDIA
[Immagine a pagina 393]
Sotto la direttiva di questa filiale il messaggio del Regno è proclamato a più di un sesto della popolazione della terra. Questo ufficio si occupa della traduzione in 18 lingue e della stampa in 19, fra cui hindi (parlato da 367 milioni di persone), assamese, bengali, gujarati, kannada, malayalam, marathi, nepalese, oriya, punjabi, tamil, telugu e urdu (parlate ciascuna da decine di milioni di persone).
[Immagini a pagina 393]
Testimoni che predicano in malayalam
...in nepalese
...in gujarati
GIAPPONE
[Immagini a pagina 394]
In Giappone, come negli altri paesi, i testimoni di Geova sono zelanti proclamatori del Regno di Dio. Nel 1992 soltanto dedicarono più di 85.000.000 di ore alla predicazione della buona notizia. In media il 45 per cento dei Testimoni giapponesi svolge il servizio di pioniere ogni mese.
[Immagine a pagina 394]
Qui si pubblica letteratura in molte lingue, fra cui il giapponese, il cinese e le lingue delle Filippine
[Immagine a pagina 394]
Un Ufficio Progetti di Zona offre assistenza alle filiali di diversi paesi
[Grafico a pagina 394]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Pionieri in Giappone
75.000
50.000
25.000
1975 1980 1985 1992
REPUBBLICA DI COREA
[Immagini a pagina 395]
Qui vengono prodotti ogni anno circa 16 milioni di pubblicazioni bibliche, oltre ai volantini, per rifornire i più di 70.000 Testimoni della Repubblica di Corea. Il 40 per cento circa dei Testimoni coreani svolge il servizio di pioniere.
MYANMAR
[Immagini a pagina 395]
Nel 1947, quando la Watch Tower Society vi aprì una filiale, c’erano solo 24 testimoni di Geova. Ora gli oltre 2.000 Testimoni del Myanmar cercano di raggiungere non solo gli abitanti delle città, ma anche la ben più numerosa popolazione rurale.
FILIPPINE
[Immagine a pagina 396]
Nel 1912 C. T. Russell parlò sul soggetto “Dove sono i morti?” nel Teatro dell’Opera di Manila. Da allora i testimoni di Geova hanno dedicato più di 483.000.000 di ore a dare testimonianza alla popolazione delle circa 900 isole abitate delle Filippine. Da questa filiale è provveduta la direttiva agli oltre 110.000 Testimoni di 3.200 congregazioni. Si stampa in otto lingue per soddisfare il bisogno locale.
[Immagini a pagina 396]
Testimoni di alcuni dei principali gruppi linguistici delle Filippine
SRĪ LANKA
[Immagini a pagina 397]
La buona notizia veniva già predicata a Ceylon (ora Srī Lanka), a sud dell’India, prima della prima guerra mondiale. Ben presto fu organizzato un gruppo di studio. Dal 1953 la Società ha una filiale nella capitale, per dare ai singalesi, ai tamil e agli altri gruppi etnici del paese l’opportunità di udire il messaggio del Regno.
TAIWAN
[Immagine a pagina 397]
Vi era stata data testimonianza negli anni ’20. Ma un fondamento più solido fu posto negli anni ’50. Ora sono in costruzione questi edifici della filiale per far fronte all’accresciuta attività in questa parte della terra.
[Immagine a pagina 397]
Congregazione di Taipei
THAILANDIA
[Immagine a pagina 397]
Negli anni ’30 pionieri di Gran Bretagna, Germania, Australia e Nuova Zelanda vennero a portare la verità della Bibbia alla popolazione della Thailandia (allora Siam). Delegati di molti paesi assisterono alle assemblee internazionali del 1963, 1978, 1985 e 1991 per incoraggiare i Testimoni locali e incentivare la diffusione del messaggio del Regno.
[Immagine a pagina 397]
Assemblea del 1963
[Immagine a pagina 397]
Delegati stranieri nel 1991
LE ISOLE DEL PACIFICO
FIGI
[Immagine a pagina 398]
L’ufficio delle Figi fu aperto nel 1958. Un tempo si occupava dell’opera di proclamare il Regno in 12 paesi e in 13 lingue. Ora la filiale delle Figi si concentra sul centinaio di isole abitate dell’arcipelago delle Figi.
[Immagine a pagina 398]
Le assemblee internazionali del 1963, 1969, 1973 e 1978 contribuirono ad avvicinare i Testimoni locali a quelli di altri paesi
GUAM
[Immagine a pagina 398]
L’ufficio di Guam sovrintende alla predicazione della buona notizia nelle isole sparse su circa 7.770.000 chilometri quadrati dell’Oceano Pacifico. Si occupa della traduzione di pubblicazioni bibliche in nove lingue.
[Immagine a pagina 398]
Spesso il sorvegliante di circoscrizione viaggia in aereo fra un’isola e l’altra
[Immagine a pagina 398]
I Testimoni locali (come qui in Micronesia) a volte raggiungono il territorio in barca
HAWAII
[Immagine a pagina 399]
La Watch Tower Society ha una filiale a Honolulu dal 1934. Testimoni delle Hawaii hanno partecipato all’opera di evangelizzazione non solo nelle loro isole, ma anche in Giappone, Taiwan, Guam e nelle isole della Micronesia.
NUOVA CALEDONIA
[Immagine a pagina 399]
Nonostante l’opposizione del clero, i testimoni di Geova hanno portato il messaggio del Regno nella Nuova Caledonia. Molti hanno ascoltato con apprezzamento. Nel 1956 fu formata la prima congregazione. Ora ci sono oltre 1.300 lodatori di Geova.
NUOVA ZELANDA
[Immagine a pagina 399]
Nel 1947 la Watch Tower Society aprì una filiale nella Nuova Zelanda per dirigere più da vicino la predicazione della buona notizia.
[Immagine a pagina 399]
Il lavoro di traduzione svolto in questa filiale permette agli abitanti delle Samoa, di Rarotonga e Niue di essere edificati spiritualmente.
[Immagine a pagina 399]
Traduttori e correttori cooperano per provvedere pubblicazioni di ottima qualità
AUSTRALIA
[Immagini a pagina 400]
La Watch Tower Society ha una filiale in Australia dal 1904. In passato questa filiale sovrintendeva alla proclamazione del Regno in quasi un quarto della terra, inclusi Cina, Sud-Est asiatico e isole del Pacifico.
[Immagine a pagina 400]
Un Ufficio Progetti di Zona coopera alla costruzione di filiali nel Pacifico meridionale e nel Sud-Est asiatico
[Immagine a pagina 400]
Attualmente qui si stampa letteratura biblica in più di 25 lingue. Questa tipografia fornisce le pubblicazioni necessarie ai circa 78.000 Testimoni delle zone affidate alla sorveglianza di otto filiali del Pacifico meridionale.
[Cartina/Immagine a pagina 400]
Paesi riforniti di letteratura dalla filiale australiana
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
AUSTRALIA
PAPUA NUOVA GUINEA
NUOVA CALEDONIA
ISOLE SALOMONE
FIGI
SAMOA OCCIDENTALI
TAHITI
NUOVA ZELANDA
PAPUA NUOVA GUINEA
[Immagini a pagina 400]
In questo paese i testimoni di Geova hanno un vero problema: la popolazione parla circa 700 lingue diverse. Testimoni di almeno dieci altri paesi si sono trasferiti qui per svolgervi l’opera e si sono impegnati per imparare le lingue locali. Gli interessati traducono per quelli che parlano un’altra lingua. Anche le figure vengono usate efficacemente nell’insegnamento.
SALOMONE
[Immagini a pagina 401]
La buona notizia giunse nelle Salomone all’inizio degli anni ’50 grazie a uno studio biblico tenuto per posta da un Testimone di un altro paese. Nonostante i grandi ostacoli, la verità biblica si è diffusa. Questa filiale e la spaziosa Sala delle Assemblee sono il frutto dell’ingegno locale, della cooperazione internazionale e dell’abbondante spirito di Geova.
TAHITI
[Immagini a pagina 401]
All’inizio degli anni ’30 i testimoni di Geova avevano già portato il messaggio del Regno a Tahiti. Qui, nel mezzo dell’Oceano Pacifico, viene data una completa testimonianza. Negli ultimi quattro anni soltanto, in media si è predicato per più di cinque ore a ogni uomo, donna e bambino dell’isola.
SAMOA OCCIDENTALI
[Immagine a pagina 401]
Le Samoa Occidentali sono una della nazioni più piccole del mondo, ma anche qui c’è una filiale dei testimoni di Geova. Nel 1992 si stava costruendo questo edificio per curare l’attività su queste isole e su quelle vicine, incluse le Samoa Americane.
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