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  • g98 8/1 pp. 28-29
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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1998
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Alcolismo in Messico
  • Suggerimenti per chi viaggia in aereo
  • Corvi pendolari a Tokyo
  • Patrimonio naturale in pericolo
  • Fu Maria la prima a vedere il Cristo risorto?
  • I rischi dell’estate australe
  • “Tortura” sul lavoro
  • Un avvertimento per l’inverno
  • L’intricata “rete della vita”
    Svegliatevi! 2001
  • Specie in pericolo: le dimensioni del problema
    Svegliatevi! 1996
  • L’uomo sta distruggendo le sue risorse alimentari?
    Svegliatevi! 2001
  • Avete bisogno dell’aria condizionata?
    Svegliatevi! 1991
Altro
Svegliatevi! 1998
g98 8/1 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

Alcolismo in Messico

Stando ad alcuni studi condotti da un istituto nazionale di assistenza sociale, nel 1991 in Messico c’erano oltre quattro milioni di alcolisti. Nel 1997, però, afferma il quotidiano El Universal di Città di Messico, la cifra potrebbe essere raddoppiata: la Alcolisti Anonimi avrebbe detto che degli otto milioni di alcolisti presenti in Messico tre milioni vivono a Città di Messico. Secondo El Universal, in Messico la maggior parte dei reati vengono commessi sotto l’effetto dell’alcool. L’abuso di bevande alcoliche porta ad assenteismo sul lavoro e scarso rendimento scolastico. José Manuel Castrejón, rappresentante del Consiglio Nazionale per la Lotta contro le Dipendenze, afferma che “il 50 per cento dei casi di violenza domestica e un quinto degli infortuni sul lavoro sono legati strettamente all’uso di alcool”.

Suggerimenti per chi viaggia in aereo

I lunghi viaggi in aereo causano stress psicologico e fisico; il Times di Londra ha pubblicato alcuni suggerimenti per alleviare questo stress. Fra le altre cose, è bene “evitare gli alcolici ma bere molte bibite, fare solo pasti leggeri e immaginare di essere in un luogo piacevole”. Rimanere seduti a lungo può provocare gonfiore ai piedi e dare la sensazione che i vestiti siano diventati stretti. Pertanto, scrive il Times, “i medici raccomandano di allentare gli indumenti, togliersi le scarpe e chiedere un posto vicino al corridoio, in modo da poter andare spesso al bagno”. Flettere e stiracchiare braccia e gambe durante il viaggio aiuta a prevenire problemi circolatori. Per combattere il cosiddetto jet lag, i problemi legati al cambiamento di fuso orario, “i viaggiatori esperti a volte cambiano la loro routine giornaliera prima di affrontare il viaggio. Chi deve viaggiare verso est si alza prima per una settimana, e chi deve viaggiare verso ovest va a letto tardi”.

Corvi pendolari a Tokyo

Secondo il Daily Yomiuri, a Tokyo i corvi hanno preso l’abitudine di spostarsi ogni giorno dalla periferia al centro e viceversa. Secondo gli ornitologi questo comportamento è iniziato qualche anno fa quando i corvi dei parchi e dei cortili dei templi di Tokyo aumentarono a tal punto da essere costretti a nidificare altrove. Fu allora che scoprirono i vantaggi di abitare in periferia. L’unico rimpianto che avevano era il cibo raffinato che trovavano in città: rifiuti e avanzi alimentari. Risolsero il problema sviluppando “abitudini di pendolarismo simili a quelle dei lavoratori dipendenti. La mattina volano in città per cercare il cibo”, afferma il Daily Yomiuri, “mentre la sera tornano in periferia”.

Patrimonio naturale in pericolo

◆ Nella regione nord-orientale dell’India, ricca di fauna e di vegetazione, ci sono ora 650 specie vegetali e 70 specie animali che rischiano l’estinzione. Il fragile ecosistema dello stato di Meghalaya, al confine con il Bangladesh, è stato riconosciuto come uno dei 18 ‘punti caldi’ in cui la biodiversità è a rischio. Secondo il quotidiano The Asian Age, la colpa è in parte dello sfruttamento indiscriminato da parte dell’uomo e del bracconaggio. Per quanto riguarda la biodiversità, i sette stati indiani nord-orientali sono considerati più vulnerabili ed ecologicamente sensibili di altre parti del paese.

◆ Anche in Italia il numero delle specie e sottospecie vegetali che rischiano di scomparire è in aumento. Nel 1992 erano 458, ma nel 1997 sono diventate 1.011. “Circa un settimo delle entità che costituiscono la flora italiana risulta in qualche modo minacciato e ben 29 specie si sono estinte in questi ultimi anni”, spiega il Corriere della Sera (20 luglio 1997). Oltre 120 specie sono “a gravissimo rischio di estinzione in un immediato futuro” e quasi 150 possono diventarlo in un futuro prossimo. Per il botanico Franco Pedrotti dell’Università di Camerino “da questi dati emerge una situazione allarmante”. Una pianta si è estinta in natura quando nell’unico luogo in cui cresceva è stato costruito un campo di calcio.

◆ In Argentina, secondo il quotidiano di Buenos Aires Clarín, 500 specie animali indigene su 2.500 sono in pericolo. “Nonostante la salvaguardia della biodiversità sia fondamentale per garantire il benessere presente e futuro della gente, molti animali rischiano di scomparire”, afferma Claudio Bertonatti, che coordina la sezione conservazione di un’associazione ambientalista. Fra gli animali minacciati in Argentina vi sono alcune specie di armadilli, giaguari, vigogne, cetacei e tartarughe terrestri. “Nonostante la legge lo proibisca”, osserva l’articolo, nell’area metropolitana di Buenos Aires “si vendono ogni anno circa 100.000 tartarughe”. Bertonatti ha osservato: “L’uomo, che dovrebbe essere il primo a voler proteggere questa fonte di ricchezza, è responsabile della maggior parte dei danni che stanno portando molte specie sull’orlo dell’estinzione”.

Fu Maria la prima a vedere il Cristo risorto?

Papa Giovanni Paolo II ha affermato che è “legittimo pensare che verosimilmente la Madre [di Gesù, Maria,] sia stata la prima persona a cui Gesù risorto è apparso”. Nessuna delle quattro narrazioni evangeliche dice che la madre di Gesù fosse presente quando si scoprì che la tomba era vuota. Ad ogni modo, il papa ha aggiunto: “La Vergine, presente nella prima comunità dei discepoli (cfr At 1,14), come potrebbe essere stata esclusa dal numero di coloro che hanno incontrato il suo divin Figlio risuscitato dai morti?” (L’Osservatore Romano, 22 maggio 1997) Il papa ha usato vari argomenti per cercare di spiegare come mai i Vangeli non menzionino nessun incontro tra Gesù e sua madre. Resta il fatto che lo spirito santo non ispirò gli scrittori dei Vangeli a menzionare nulla del genere. Se è per questo, essa non viene menzionata nemmeno nelle lettere apostoliche. — 2 Timoteo 3:16.

I rischi dell’estate australe

Nell’emisfero australe gennaio è uno dei mesi più caldi. Quando fa caldo è importante proteggersi dai colpi di calore, spiega la rivista FDA Consumer. I colpi di calore provocano ogni anno centinaia di decessi, eppure, spiega l’endocrinologa Elizabeth Koller, sono del tutto prevenibili. Possono verificarsi in seguito a uno sforzo fisico quando fa caldo, ma possono anche colpire soggetti di età avanzata che non hanno l’aria condizionata e che hanno qualche problema di salute, come il diabete o una malattia cardiaca. Quando la temperatura aumenta, FDA Consumer consiglia di bere molta acqua: un litro all’ora se si compiono sforzi fisici. Al sole mettete una crema protettiva, portate un cappello a tesa larga e indumenti comodi. Se non avete l’aria condizionata e c’è il rischio di un colpo di calore “fate bagni nell’acqua fredda, spruzzatevi addosso spesso dell’acqua e sedete davanti a un ventilatore. Se vi sentite svenire, chiamate immediatamente i soccorsi”. La dott. Koller avverte: “Se qualcuno è in ipertermia, avete a disposizione solo pochi minuti per intervenire”.

“Tortura” sul lavoro

“Mal di testa, affaticamento, problemi di memoria, disturbi della vista, capogiri, difficoltà respiratorie, sordità catarrale, tinnito [e] dermatiti”: tutte queste, secondo Jack Rostron, ricercatore della John Moores University, possono essere conseguenze della cosiddetta “sindrome da edificio malato”. Questa sindrome, ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1986, può “trasformare il monotono tran tran di andare al lavoro in qualcosa che assomiglia alla tortura”. Gli edifici dotati di impianto centralizzato di aria condizionata e di finestre sigillate possono accumulare agenti inquinanti come le particelle e i gas tossici liberati da fotocopiatrici e stampanti, scrive l’Independent di Londra. Per evitare questa sindrome, gli impianti di aria condizionata vanno puliti spesso e a fondo. Rostron osserva: “Il rendimento sul lavoro migliora quando piccoli gruppi di persone lavorano insieme in uffici piccoli dotati di finestre che si possono aprire”.

Un avvertimento per l’inverno

Secondo il Toronto Star chi in inverno passa molto tempo all’aperto, esposto al freddo e al vento, rischia l’ipotermia, un pericoloso abbassamento della temperatura corporea. Questa si verifica “quando l’organismo disperde calore più in fretta di quanto riesca a generarlo”, spiega l’articolo, aggiungendo che “non è necessario che la temperatura sia sotto lo zero perché si verifichi l’ipotermia”. Spesso il metabolismo delle persone anziane non riesce a compensare bene le perdite di calore. Sono quindi gli anziani, oltre che i bambini, a correre i rischi maggiori. Se una persona ha “freddo, è bagnata, stanca o affamata, se ha i brividi, se si lamenta [e] non le va di stare all’aperto” potrebbe rischiare l’ipotermia, afferma un manuale di pronto soccorso. (Wilderness First Aid Handbook) A tale persona è bene provvedere un riparo, indumenti asciutti, cibo e liquidi, ma non alcool o caffeina. Se non dà segni di ripresa, bisogna interpellare subito un medico.

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