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  • Ho un disordine alimentare?
    Svegliatevi! 2006 | Ottobre
    • Fai subito qualcosa!

      La prima cosa è ammettere di avere un problema. “Dopo averci riflettuto”, dice Danielle, “ho capito che avevo gli stessi pensieri e le stesse abitudini delle ragazze anoressiche. Mi sono spaventata guardando in faccia la realtà e scoprendo di fare le stesse cose che facevano loro”.

      Dopo ciò, parla a Geova in preghiera del tuo problema.c Supplicalo di darti la saggezza per capire perché lo fai e per riuscire a sconfiggere la tua malattia. Puoi pregare come fece Davide: “Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore. Esaminami, e conosci i miei inquietanti pensieri, e vedi se c’è in me qualche via dolorosa, e guidami nella via del tempo indefinito”. — Salmo 139:23, 24.

      D’altra parte, potresti scoprire di non voler davvero liberarti di questo problema. Può darsi che si sia creata una dipendenza, una sorta di assuefazione. È un’altra cosa di cui parlare a Geova, proprio come ha fatto Danielle. “All’inizio”, ammette, “non volevo veramente smettere. E così ho dovuto pregare per avere il desiderio di venirne fuori”.

      Inoltre dovresti parlare a uno dei tuoi genitori o a un adulto che sia in grado di aiutarti. Una persona matura che è sensibile non ti farà sentire in imbarazzo. Si sforzerà di imitare Geova, di cui la Bibbia dice: “Egli non ha né disprezzato né abominato l’afflizione dell’afflitto; e non ha nascosto da lui la sua faccia, e quando gridò a lui per invocare soccorso, udì”. — Salmo 22:24.

      Bisogna riconoscere che la via verso la guarigione non è facile. In certi casi è necessario l’aiuto di uno specialista.d L’importante è agire. Ed è quanto ha deciso di fare una ragazza bulimica. “Un giorno”, racconta, “mi sono resa conto che l’abitudine di vomitare in effetti stava controllando la mia vita. Ma non credevo di poter smettere. Alla fine, ho fatto la cosa più difficile che abbia mai dovuto fare: ho chiesto aiuto”.

      Puoi farlo anche tu!

  • Ho un disordine alimentare?
    Svegliatevi! 2006 | Ottobre
    • [Riquadro a pagina 19]

      “Credo che tu abbia un problema...”

      Se un familiare o un amico ti dice questo, cerca di non metterti subito sulla difensiva. Supponiamo che un’amica si accorga che dietro ti si sta scucendo l’orlo del vestito. Non apprezzeresti il fatto che te lo dica prima che si scucia del tutto? La Bibbia dice: “Esiste un amico che si tiene più stretto di un fratello”. (Proverbi 18:24) Allo stesso modo, se qualcuno ti dice che è preoccupato per un problema che potresti avere, quella persona si sta dimostrando un amico.

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    Svegliatevi! 2006 | Ottobre
    • [Riquadro a pagina 20]

      In caso di ricadute

      Potresti sconfiggere il tuo problema, e poi dopo qualche settimana o anche qualche mese avere una ricaduta. Se succede, non arrenderti. La Bibbia dice che “il giusto può cadere pure sette volte”. (Proverbi 24:16) Avere una ricaduta non vuol dire aver fallito. Significa solo che devi essere più determinata, che devi riconoscere i campanelli d’allarme di una ricaduta e che magari ti devi di nuovo aprire con una persona comprensiva in grado di aiutarti.

      [Riquadro/Immagine a pagina 20]

      Cerca informazioni

      Se soffri di un disordine alimentare, faresti bene a raccogliere informazioni sull’argomento. Più cose sai sul problema, più ti sarà facile combatterlo. Probabilmente ti sarà utile ripassare alcune informazioni contenute in Svegliatevi! del 22 gennaio 1999, pagine 3-12, e del 22 aprile 1999, pagine 13-15.

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