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Superconduttività: Perché tanta eccitazione?Svegliatevi! 1988 | 22 marzo
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Nel 1983 Müller e il suo collega, Georg Bednorz, cominciarono a fare esperimenti con ossidi di metalli. Al principio del 1986 avevano conseguito il primo grosso passo in avanti dopo anni, la superconduttività a 35°K, cioè -238°C, usando un composto di bario, lantanio, rame e ossigeno. Quando nel settembre del 1986 la notizia fu infine pubblicata la comunità scientifica fu colta alla sprovvista. Il materiale usato dagli scienziati nel laboratorio svizzero, una famiglia di ceramiche, era normalmente un isolante e nessuno avrebbe sospettato che con esso si sarebbero compiuti i più significativi progressi dopo decenni.
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Superconduttività: Perché tanta eccitazione?Svegliatevi! 1988 | 22 marzo
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Tanto per cominciare, “si dovranno ottenere basi teoriche molto più ampie per poter fare estese applicazioni della superconduttività”, ha detto Erich Bloch, direttore della Fondazione Nazionale delle Scienze negli Stati Uniti. Gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare con precisione perché i materiali ceramici prodotti dall’uomo si comportano in quel determinato modo.
Per questa ragione molti esperti ritengono che passeranno probabilmente anni prima che i superconduttori escano dai laboratori e che se ne faccia un’applicazione pratica. “Il potenziale di questi materiali è grande, ma i tempi suggeriti dalla stampa per il loro utilizzo sono errati”, dice un ricercatore del National Bureau of Standards. “Passeranno cinque anni prima che li vediamo sotto forma di sottilissimi strati nei computer, e almeno vent’anni prima che ne vediamo un’applicazione in grande stile”.
Un ostacolo sta nel fatto che i materiali che presentano superconduttività ad alte temperature non sono malleabili o duttili come i metalli. Tanto meno questi materiali fragili si possono piegare con facilità, come sa bene chiunque abbia fatto cadere un piatto di ceramica o di porcellana.
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