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  • Conforto per le vittime di abusi
    La Torre di Guardia (per lo studio) 2019 | Maggio
    • ARTICOLO DI STUDIO 20

      Conforto per le vittime di abusi (Articolo 4 di 4)

      L’Iddio di ogni conforto ci conforta in tutte le nostre prove (2 COR. 1:3, 4)

      CANTICO 134 I figli, un tesoro affidato da Dio

      IN QUESTO ARTICOLOa

      1-2. (a) Quale esempio dimostra che abbiamo il bisogno di essere confortati e anche la capacità di confortare? (b) Quali ferite vengono inflitte ad alcuni bambini?

      OGNI essere umano ha il bisogno innato di essere confortato e la straordinaria capacità di confortare altri. Prendiamo ad esempio un bambino che, mentre gioca, cade e si sbuccia un ginocchio. Probabilmente correrebbe piangendo da mamma e papà. I genitori non possono guarire la ferita, ma possono confortare il loro figlio. Forse gli chiedono cosa è successo, lo tranquillizzano con carezze e parole dolci, gli asciugano le lacrime, puliscono la ferita e mettono un cerotto. Il bambino ormai non piange più e magari ricomincia anche a giocare. Col tempo la ferita guarisce.

      2 A volte però i bambini vengono feriti in modi molto peggiori. Alcuni subiscono abusi sessuali. L’abuso può avvenire in una sola occasione oppure ripetutamente nel corso di diversi anni. In ogni caso, provoca delle profonde ferite emotive. A volte il colpevole viene scoperto e punito; altre volte potrebbe sembrare che la faccia franca. Ma anche se viene fatta subito giustizia, la vittima forse dovrà continuare a fare i conti con il male causato dall’abuso anche in età adulta.

      3. Come dimostra 2 Corinti 1:3, 4, cosa desidera Geova, e a quali domande risponderemo?

      3 Cosa può aiutare i fratelli e le sorelle che da bambini hanno subìto degli abusi e che continuano a soffrire per quel trauma? (Leggi 2 Corinti 1:3, 4.) Geova desidera che questi suoi preziosi servitori ricevano l’amore e il conforto di cui hanno bisogno. Rispondiamo quindi a tre domande: (1) Perché chi da bambino ha subìto degli abusi ha bisogno di conforto? (2) Chi può dare il conforto necessario? (3) In quali modi possiamo essere veramente di conforto?

      PERCHÉ C’È BISOGNO DI CONFORTO

      4-5. (a) Perché è importante tenere conto del fatto che i bambini sono diversi dagli adulti? (b) Come possono influire gli abusi sulla capacità di un bambino di fidarsi degli altri?

      4 Alcuni adulti che da bambini hanno subìto abusi potrebbero aver bisogno di conforto anche se sono passati molti anni. Come mai? Per capirlo dobbiamo prima di tutto tenere conto del fatto che i bambini sono molto diversi dagli adulti. E spesso fa differenza se a subire un maltrattamento è un bambino o un adulto. Vediamo in che senso.

      5 I bambini hanno bisogno di creare con chi li cresce e si prende cura di loro un legame stretto e basato sulla fiducia. Grazie a legami di questo tipo un bambino si sente al sicuro e impara a fidarsi di chi lo ama (Sal. 22:9). Purtroppo però nella maggioranza dei casi gli abusi avvengono tra le mura domestiche, e a commetterli sono proprio parenti stretti o amici di famiglia. Tradire in questo modo la fiducia di un bambino può rendergli difficile fidarsi degli altri, anche dopo molti anni.

      6. Perché gli abusi sessuali sono crudeli e hanno effetti devastanti?

      6 I bambini sono vulnerabili, e abusare di loro è crudele e ha effetti devastanti. Un bambino non è fisicamente, emotivamente e psicologicamente pronto per sposarsi e quindi avere rapporti sessuali. Perciò sottoporlo a degli atti sessuali può avere conseguenze devastanti. Gli abusi possono portarlo ad avere un’idea distorta del sesso, di sé stesso e di chiunque cerchi di conquistare la sua fiducia.

      7. (a) Perché un malintenzionato può ingannare un bambino con facilità, e come potrebbe farlo? (b) Quali conseguenze possono avere queste bugie?

      7 I bambini stanno ancora sviluppando la capacità di valutare le cose o di riconoscere ed evitare i pericoli (1 Cor. 13:11). Quindi è fin troppo facile per i malintenzionati ingannarli. Chi abusa dei bambini insegna loro delle bugie pericolose che spingono il bambino a convincersi ad esempio che sia tutta colpa sua, che l’abuso vada tenuto segreto, che se ne parlasse nessuno gli crederebbe o che gli atti sessuali tra un adulto e un bambino siano un modo normale di dimostrare affetto. Il bambino potrebbe rendersi conto solo dopo molti anni che queste idee sono in realtà delle bugie. Potrebbe crescere sentendosi in colpa, sporco, danneggiato e indegno di essere amato e confortato.

      8. Perché siamo sicuri che Geova può confortare chi soffre per gli abusi subiti?

      8 Non ci sorprende quindi che chi ha subìto abusi possa risentirne per tanti anni. L’abuso sessuale è proprio un reato crudele! La sua diffusione dimostra chiaramente che viviamo negli ultimi giorni, tempi in cui molti sono “snaturati” e in cui “i malvagi e gli impostori [vanno] di male in peggio” (2 Tim. 3:1-5, 13). Gli stratagemmi di Satana sono davvero malvagi, ed è triste quando gli esseri umani assecondano il Diavolo. Comunque Geova è molto più forte di Satana e di quelli che lo seguono. E non ignora mai quello che Satana fa. Possiamo essere sicuri che capisce perfettamente il dolore che proviamo e può darci il conforto di cui abbiamo bisogno. Siamo felici di servire “l’Iddio di ogni conforto, che ci conforta in tutte le nostre prove, così che noi possiamo confortare chi affronta ogni tipo di prova con il conforto che riceviamo da Dio” (2 Cor. 1:3, 4). Ma di chi si serve Geova per dare conforto?

      CHI PUÒ DARE CONFORTO

      9. In base alle parole di Davide in Salmo 27:10, cosa fa Geova per chi non è stato protetto dalla famiglia?

      9 Chi ha subìto abusi da parte di persone di cui si fidava o non è stato protetto dai genitori potrebbe avere particolarmente bisogno di conforto. Il salmista Davide sapeva che Geova dà sempre il conforto necessario. (Leggi Salmo 27:10.) Davide aveva fede che Geova si sarebbe preso cura di chi era stato tradito dalla propria famiglia. Per farlo Geova usa i suoi servitori fedeli. I fratelli e le sorelle della congregazione sono come una famiglia per noi. Infatti Gesù disse: “Chiunque fa la volontà del Padre mio [...] mi è fratello, sorella e madre” (Matt. 12:48-50).

      10. Come descrisse l’apostolo Paolo il suo impegno come anziano?

      10 Vediamo in che senso nella congregazione si possono instaurare rapporti simili a quelli che ci sono in famiglia. L’apostolo Paolo era un anziano fedele che si dava molto da fare. Sotto ispirazione invitò altri a imitare il suo esempio così come lui imitava quello di Cristo (1 Cor. 11:1). Una volta Paolo descrisse così il suo impegno come anziano: “Fra voi siamo stati premurosi come una madre che nutre i suoi piccoli e ne ha tenera cura” (1 Tess. 2:7). Oggi gli anziani che seguono il suo esempio usano parole premurose e gentili quando, tramite la Bibbia, confortano chi ha bisogno di aiuto.

      Una sorella matura conforta una sorella che soffre emotivamente

      Spesso le sorelle spiritualmente mature sono molto brave a dare conforto (Vedi il paragrafo 11)c

      11. Cosa dimostra che gli anziani non sono gli unici a poter dare conforto?

      11 Solo gli anziani possono dare conforto alle vittime di abusi? No. Tutti noi abbiamo la responsabilità di ‘continuare a confortarci a vicenda’ (1 Tess. 4:18). Le sorelle spiritualmente mature possono essere di grande aiuto per altre sorelle che hanno bisogno di conforto. Non a caso Geova Dio si paragonò a una madre che consola il proprio figlio (Isa. 66:13). Nella Bibbia sono riportati esempi di donne che confortarono chi aveva affrontato difficoltà (Giob. 42:11). Geova è davvero contento quando donne cristiane confortano sorelle che soffrono emotivamente! In certi casi, uno o due anziani potrebbero chiedere in via confidenziale a una sorella matura di stare vicino a un’altra sorella che ha bisogno di aiuto.b

      COME DARE CONFORTO

      12. Cosa dobbiamo evitare di fare?

      12 Naturalmente stiamo attenti a non insistere perché un fratello o una sorella ci parli di cose che preferisce tenere per sé (1 Tess. 4:11). Ma c’è qualcosa che possiamo fare per chi ha bisogno di aiuto e conforto, e desidera riceverli. Vediamo cinque consigli basati sulla Bibbia su come confortare altri.

      13. In base al racconto di 1 Re 19:5-8, cosa fece l’angelo di Geova per Elia, e come possiamo imitarlo?

      13 Aiutiamo in modo pratico. Quando il profeta Elia stava scappando per mettersi in salvo, era così scoraggiato che desiderò morire. Geova allora mandò da lui un potente angelo che lo aiutò facendo qualcosa di molto pratico. L’angelo diede a Elia un pasto caldo e lo incoraggiò a mangiare. (Leggi 1 Re 19:5-8.) Questo racconto insegna una verità importante: a volte un piccolo gesto gentile può fare un gran bene. Possiamo preparare qualcosa da mangiare, fare un regalino o scrivere un biglietto affettuoso e dimostrare così a chi è scoraggiato che gli vogliamo bene e ci preoccupiamo di lui. Se parlare di questioni molto personali o dolorose ci fa sentire a disagio, potremmo comunque essere in grado di offrire aiuto in modi come questi.

      14. Cos’altro impariamo dal racconto di Elia?

      14 Aiutiamo chi soffre a sentirsi al sicuro e a suo agio. Il racconto di Elia ci insegna un’altra lezione. In modo miracoloso Geova provvide a quel profeta l’aiuto di cui aveva bisogno per percorrere la lunga strada fino al monte Horeb. Forse in quel luogo, dove secoli prima Geova aveva fatto un patto con il suo popolo, Elia si sentì al sicuro, finalmente lontano da quelli che volevano fargli del male. Cosa impariamo? Se vogliamo confortare le vittime di abusi, forse dobbiamo prima di tutto aiutarle a sentirsi al sicuro. Ad esempio, gli anziani dovrebbero ricordare che una sorella che ha bisogno di parlare potrebbe sentirsi più a suo agio e al sicuro a casa, davanti a una tazza di tè, mentre un’altra potrebbe preferire la Sala del Regno.

      Due anziani vanno a trovare una sorella che soffre emotivamente; lei ha chiesto anche alla sorella matura che le ha dato conforto di essere presente

      Possiamo aiutare gli altri a stare meglio ascoltandoli con pazienza, pregando in modo sentito e scegliendo parole che consolano (Vedi i paragrafi da 15 a 20)d

      15-16. Cosa significa saper ascoltare?

      15 Ascoltiamo con attenzione. La Bibbia ci dà questo chiaro consiglio: “Ognuno dev’essere pronto ad ascoltare, lento a parlare” (Giac. 1:19). E noi, sappiamo ascoltare? Potremmo pensare che ascoltare sia un’azione passiva, che significhi semplicemente guardare la persona e rimanere in silenzio. Ma chi sa ascoltare fa qualcosa di più. Ad esempio, Elia alla fine espresse la sua angoscia, e Geova lo ascoltò attentamente. Capì che Elia era spaventato, si sentiva solo e pensava che tutto quello che aveva fatto fosse inutile. Geova lo aiutò con amore a superare ognuna delle sue preoccupazioni. Dimostrò così che aveva davvero ascoltato Elia (1 Re 19:9-11, 15-18).

      16 Come possiamo mostrare empatia quando ascoltiamo? A volte possiamo esprimere i nostri sentimenti con qualche parola affettuosa detta con tatto. Ad esempio potremmo dire: “Mi dispiace tantissimo che ti sia successa una cosa del genere! Nessun bambino dovrebbe essere trattato così”. Magari potremmo fare una domanda o due per accertarci di aver capito quello che il nostro amico ci sta dicendo. Potremmo chiedere: “Potresti aiutarmi a capire cosa intendi?”, o: “Quando hai detto questo, ho capito che... Ho capito bene?” Con queste espressioni possiamo assicurare alla persona che la amiamo, la stiamo davvero ascoltando e stiamo cercando di capirla (1 Cor. 13:4, 7).

      17. Perché dovremmo essere pazienti e ‘lenti a parlare’?

      17 Comunque dobbiamo ricordare che è importante essere ‘lenti a parlare’. Non interrompiamo la persona per darle consigli o correggere il suo modo di pensare. È anche importante essere pazienti! Quando parlò a Geova di come si sentiva, Elia usò parole che esprimevano forte angoscia e disperazione. In seguito, dopo che Geova ebbe rafforzato la sua fede, Elia espresse di nuovo i suoi sentimenti usando esattamente le stesse parole (1 Re 19:9, 10, 13, 14). Cosa impariamo? In certi casi chi soffre emotivamente ha bisogno di parlare più volte di come si sente. Vogliamo imitare Geova ascoltando con pazienza. Invece di offrire soluzioni, mostriamo empatia e tenera compassione (1 Piet. 3:8).

      Un anziano prega con una sorella che soffre emotivamente; un altro anziano e una sorella matura ascoltano

      18. In che modo le nostre preghiere possono confortare chi soffre emotivamente?

      18 Preghiamo in modo sentito con chi soffre. Chi sta male emotivamente forse non riesce a pregare. Potrebbe sentirsi indegno di rivolgersi a Geova. Per confortare questa persona potremmo pregare con lei menzionandola per nome. Potremmo dire a Geova quanto noi e la congregazione le vogliamo bene. Potremmo anche chiedere a Geova di aiutare questo suo prezioso servitore a sentirsi rassicurato. Preghiere di questo tipo possono essere davvero confortanti (Giac. 5:16).

      19. Cosa possiamo fare prima di confortare qualcuno?

      19 Scegliamo parole che fanno bene e consolano. È importante riflettere prima di parlare. Le parole dette senza pensare possono ferire, mentre quelle gentili possono aiutare a guarire (Prov. 12:18). Quindi preghiamo Geova di aiutarci a trovare parole gentili e rassicuranti. Non dimentichiamo che le parole che influiscono sugli altri in maniera più profonda sono quelle contenute nella Bibbia: le parole di Geova (Ebr. 4:12).

      20. Di cosa potrebbe essersi convinto chi ha subìto un abuso, e cosa dovremmo ricordargli?

      20 A seguito di un abuso forse la vittima si è convinta di non valere niente, di essere sporca, di non essere amata o perfino di non meritare di essere amata. Queste sono delle terribili bugie! Quindi, usiamo la Bibbia per ricordarle quanto Geova la ama. (Vedi il riquadro “Le Scritture danno conforto”.) Pensiamo al modo gentile in cui un angelo rafforzò Daniele quando questo profeta si sentì depresso. Geova voleva che Daniele si rendesse conto di essere prezioso (Dan. 10:2, 11, 19). I fratelli e le sorelle che soffrono emotivamente sono altrettanto preziosi per Geova.

      Le Scritture danno conforto

      Quali versetti sono stati particolarmente confortanti per le vittime di abusi? Ne riportiamo alcuni tra i tanti che si potrebbero elencare. Sotto ogni riferimento biblico si trova una spiegazione o il commento di qualcuno che li ha trovati utili. Questo ci darà un’idea di come questi versetti possono essere usati per aiutare altri.

      Una sorella legge la Bibbia

      GIOBBE 34:22-28

      A volte sembra che chi ha commesso un abuso resti impunito. Ma non può nascondersi da Geova, che conosce il dolore delle vittime. Avere fiducia nella giustizia di Geova può aiutarci a trovare pace.

      SALMO 62:8

      “Ho seguito il consiglio di questo versetto e ho parlato a Geova di come mi sentivo. L’ho implorato di confortarmi e di aiutarmi a controllare i miei sentimenti e i miei pensieri. Pregando continuamente Geova ho pian piano trovato vero conforto e pace interiore”, dice un anziano che ha subìto abusi quando aveva circa nove anni. (Vedi anche Salmo 56:8-13.)

      ISAIA 41:10, 13

      Questi versetti danno di Geova un’immagine confortante, descrivendolo come un Padre affettuoso che protegge e aiuta i suoi servitori nei momenti difficili. In tutto il mondo i servitori di Dio si sono resi conto di quanto siano vere queste parole, anche a seguito di un abuso.

      ISAIA 32:1, 2

      “Ho chiesto aiuto agli anziani. Più volte si sono presi il tempo di parlare con me. Si sono interessati di me e mi hanno ascoltato attentamente. Hanno pregato con me e per me”, dice una sorella che ha subìto molestie quando aveva circa sei anni.

      1 CORINTI 13:4, 7

      Pensiamo a questi versetti quando qualcuno ci racconta degli abusi subiti in passato. Con quello che diciamo non diamogli l’impressione di dubitare delle sue parole. Spesso chi abusa di un bambino gli dice che non gli crederebbe nessuno se parlasse dell’abuso. E alcuni bambini crescono pensando che sia proprio così. Concentriamoci quindi sul dolore che il nostro amico prova e facciamo il possibile per dargli conforto.

      2 CORINTI 10:4, 5

      A causa degli abusi subiti, i bambini possono imparare a credere a delle bugie; ma l’ispirata Parola di Dio può aiutare le vittime a liberarsi anche dalle più crudeli bugie di Satana.

      1 GIOVANNI 3:19, 20

      Quando il nostro cuore ci condanna ingiustamente, dobbiamo ricordare che Geova “è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa”. La sua Parola ci assicura che per lui siamo preziosi.

      Vedi il capitolo 24 del libro Accostiamoci a Geova.

      21. Cosa succederà a chi fa il male e non si pente, ma nel frattempo cosa dovremmo fare?

      21 Geova è un Dio di amore, e quando confortiamo altri li aiutiamo a ricordare che lui li ama. Inoltre Geova è un Dio di giustizia, quindi nessun abuso sfugge alla sua attenzione. Lui vede tutto, e non permetterà a chi fa il male e non si pente di farla franca (Num. 14:18). Nel frattempo, facciamo tutto il possibile per mostrare amore a chi ha subìto degli abusi. È davvero confortante sapere che Geova guarirà definitivamente le ferite provocate da Satana e dal suo mondo! Presto arriverà il momento in cui queste esperienze dolorose non ci faranno più soffrire (Isa. 65:17).

  • Conforto per le vittime di abusi
    La Torre di Guardia (per lo studio) 2019 | Maggio
  • L’amore e la giustizia ci proteggono dalla malvagità
    La Torre di Guardia (per lo studio) 2019 | Maggio
    • ARTICOLO DI STUDIO 19

      L’amore e la giustizia ci proteggono dalla malvagità (Articolo 3 di 4)

      “Tu non sei un Dio che si compiace della malvagità. Nessun malvagio può rimanere presso di te” (SAL. 5:4)

      CANTICO 142 Manteniamo salda la nostra speranza

      IN QUESTO ARTICOLOa

      1-3. (a) Secondo Salmo 5:4-6, come considera Geova la malvagità? (b) Perché si può dire che gli abusi sui minori sono totalmente contrari alla “legge del Cristo”?

      GEOVA DIO odia ogni tipo di malvagità. (Leggi Salmo 5:4-6.) Deve odiare davvero tanto azioni particolarmente disgustose e malvagie come gli abusi sessuali sui bambini! Anche noi che siamo suoi Testimoni detestiamo l’abuso sui bambini e non lo tolleriamo all’interno della congregazione cristiana (Rom. 12:9; Ebr. 12:15, 16).

      2 Qualsiasi tipo di abuso su un bambino è totalmente contrario alla “legge del Cristo” (Gal. 6:2). Infatti nell’articolo precedente abbiamo imparato che la legge del Cristo, cioè tutto quello che Gesù insegnò a parole e con l’esempio, si basa sull’amore e promuove la giustizia. Ubbidendo a questa legge i veri cristiani trattano i bambini in un modo che li faccia sentire protetti e amati. Abusare di un bambino è invece un atto egoista e ingiusto, che lo fa sentire tutt’altro che protetto e amato.

      3 Purtroppo gli abusi sessuali sui minori sono una piaga mondiale da cui neanche i veri cristiani sono immuni. Come mai? “I malvagi e gli impostori” sono sempre di più e alcuni di questi potrebbero cercare di insinuarsi nella congregazione (2 Tim. 3:13). Altri, che all’interno della congregazione dicevano di essere veri cristiani, si sono lasciati dominare da desideri perversi e hanno abusato sessualmente di bambini. Vediamo perché l’abuso sui minori è un peccato così grave. Inoltre esaminiamo come gli anziani gestiscono i casi di trasgressione grave, come l’abuso sui minori, e cosa possono fare i genitori per proteggere i loro figli.b

      UN PECCATO GRAVE

      4-5. Perché chi abusa di un bambino pecca contro la vittima?

      4 Gli abusi sui bambini hanno conseguenze pesanti che si protraggono per molto tempo. Riguardano non solo le vittime ma anche le persone a loro vicine, come familiari o fratelli e sorelle della congregazione. Abusare di un bambino è un peccato grave.

      5 Un peccato contro la vittima.c Chi ferisce e fa soffrire ingiustamente altri commette peccato. Come vedremo nel prossimo articolo, chi abusa di un bambino fa esattamente questo: lo danneggia in modo devastante. Tradisce la sua fiducia e lo priva della sua serenità. I bambini devono essere protetti da queste azioni crudeli, e le vittime degli abusi hanno bisogno di conforto e aiuto (1 Tess. 5:14).

      6-7. Perché chi abusa di un minore pecca contro la congregazione e contro le autorità?

      6 Un peccato contro la congregazione. Per la congregazione è un disonore quando qualcuno che ne fa parte abusa di un minore (Matt. 5:16; 1 Piet. 2:12). È una vera ingiustizia nei confronti dei milioni di cristiani fedeli che fanno di tutto per “combattere tenacemente per la fede” (Giuda 3). Non tolleriamo che nella congregazione ci siano persone che commettono queste azioni malvagie e non si pentono, rovinando così la buona reputazione della congregazione.

      7 Un peccato contro le autorità. Ogni cristiano deve essere “sottomesso alle autorità superiori” (Rom. 13:1). Dimostriamo di essere sottomessi rispettando le leggi del paese in cui viviamo. Se qualcuno nella congregazione infrange la legge, per esempio abusando di un minore, pecca contro le autorità. (Confronta Atti 25:8.) È vero che gli anziani non hanno l’autorità di far rispettare la legge, ma questo non significa che proteggano chi commette abusi sui minori dalle conseguenze legali del suo peccato (Rom. 13:4). Il peccatore raccoglie ciò che ha seminato (Gal. 6:7).

      8. Come considera Geova un peccato commesso verso un’altra persona?

      8 Soprattutto, un peccato contro Dio (Sal. 51:4). Quando pecchiamo contro un’altra persona, pecchiamo anche contro Geova. Per capire questo concetto, torniamo alla Legge che Dio diede a Israele. Secondo la Legge un uomo che derubava o frodava il prossimo ‘agiva infedelmente verso Geova’ (Lev. 6:2-4). Allo stesso modo quando qualcuno che fa parte della congregazione abusa di un bambino, rubandogli un’infanzia serena, agisce infedelmente verso Dio. Reca grande disonore al nome di Geova. Per questo motivo l’abuso sui minori deve essere considerato un grave peccato contro Dio ed è da condannare.

      9. Quali informazioni ha provveduto l’organizzazione di Geova, e perché vengono riesaminate?

      9 In merito agli abusi sui minori i Testimoni di Geova hanno pubblicato negli anni una grande quantità di informazioni basate sulle Scritture. Ad esempio, diversi articoli delle riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! hanno provveduto consigli su come chi ha subìto abusi può convivere con le proprie ferite emotive, come gli altri possono aiutare e incoraggiare una vittima e come i genitori possono proteggere i figli. Gli anziani hanno ricevuto istruzioni specifiche su cosa fare quando emergono peccati riguardanti gli abusi sui minori. Inoltre l’organizzazione riesamina regolarmente queste istruzioni. Perché fa tutto questo? Per fare in modo che casi di questo tipo vengano trattati secondo la legge del Cristo.

      GESTIRE CASI DI TRASGRESSIONE GRAVE

      10-12. (a) Di cosa sono consapevoli gli anziani quando trattano casi di trasgressione grave, e cosa devono tenere in considerazione? (b) In base a Giacomo 5:14, 15, cosa cercano di fare gli anziani?

      10 Quando gestiscono un caso di trasgressione grave, gli anziani sono consapevoli che la legge del Cristo richiede da loro che trattino il gregge con amore e che facciano quello che è giusto agli occhi di Dio. Sanno quindi che ci sono diverse cose da tenere in considerazione quando vengono a sapere di una trasgressione grave. Si preoccupano innanzitutto di difendere la santità del nome di Dio (Lev. 22:31, 32; Matt. 6:9). Oltre a questo, tengono molto al benessere spirituale dei fratelli della congregazione e desiderano aiutare chi è vittima della trasgressione.

      11 Inoltre, se il trasgressore fa parte della congregazione, gli anziani si preoccupano anche di aiutarlo a ristabilire la sua relazione con Geova. (Leggi Giacomo 5:14, 15.) Un cristiano che cede a desideri sbagliati e commette un peccato grave è spiritualmente malato, cioè non ha più una buona relazione con Geova.d Gli anziani sono come dei medici: cercano di ‘far star bene il malato’, in questo caso il trasgressore. I loro consigli basati sulle Scritture potranno aiutarlo ad avere di nuovo una buona relazione con Dio. Questo però sarà possibile solo se il trasgressore è davvero pentito (Atti 3:19; 2 Cor. 2:5-10).

      12 Gli anziani hanno una seria responsabilità. Hanno a cuore il bene del gregge che Dio ha affidato loro (1 Piet. 5:1-3). Vogliono che i fratelli e le sorelle si sentano al sicuro nella congregazione. Ecco perché agiscono subito quando vengono a sapere di un peccato grave, come l’abuso su un minore. Per capire meglio come gli anziani gestiscono questi casi, consideriamo le domande all’inizio dei paragrafi 13, 15 e 17.

      13-14. Gli anziani si attengono alle leggi riguardanti la segnalazione di presunti abusi sui minori? Spiegate.

      13 Gli anziani si attengono alle leggi riguardanti la segnalazione di presunti abusi sui minori? Sì. Nei paesi in cui esistono tali leggi, gli anziani cercano in tutti i modi di rispettarle (Rom. 13:1). Queste leggi non sono in contrasto con quelle di Dio (Atti 5:28, 29). Quindi se vengono a conoscenza di un presunto abuso, gli anziani si attivano immediatamente per ricevere istruzioni su come rispettare le leggi vigenti sulla segnalazione di casi di abuso.

      14 Gli anziani spiegano alle vittime, ai genitori o ad altri a conoscenza della questione che sono liberi di denunciare il presunto abuso alle autorità. Ma che dire se chi viene denunciato fa parte della congregazione e il fatto poi diventa di dominio pubblico? Chi ha sporto denuncia non dovrebbe pensare che così ha recato disonore al nome di Dio. È solo colpa di chi ha abusato del minore se il nome di Dio è stato infangato.

      15-16. (a) In base a 1 Timoteo 5:19, perché per poter intraprendere un’azione giudiziaria servono almeno due testimoni? (b) Cosa fanno gli anziani quando vengono a sapere che qualcuno nella congregazione è accusato di abuso sui minori?

      15 Perché nella congregazione per intraprendere un’azione giudiziaria gli anziani hanno bisogno di almeno due testimoni? Questo è quanto viene stabilito dalle alte norme di giustizia della Bibbia. Se il trasgressore non confessa il peccato, servono due testimoni perché l’accusa sia confermata e gli anziani possano intraprendere un’azione giudiziaria (Deut. 19:15; Matt. 18:16; leggi 1 Timoteo 5:19). Sono richiesti due testimoni anche per poter denunciare un presunto abuso alle autorità? No, gli anziani o altri possono denunciare un presunto reato anche in assenza di testimoni.

      16 Quando vengono a sapere che qualcuno che fa parte della congregazione è accusato di abuso sui minori, gli anziani seguono quanto stabilito dalle leggi locali per denunciare il caso e poi esaminano i fatti alla luce delle Scritture. Se l’accusato nega di aver commesso il peccato, gli anziani ascoltano chi è diretto testimone dell’accaduto. Se almeno due persone (chi fa l’accusa e un’altra persona che può confermare l’accaduto o altri episodi di abusi sessuali commessi dall’accusato) dimostrano che l’accusa è fondata, allora viene formato un comitato giudiziario.e Se non si trova un secondo testimone non significa che chi ha fatto l’accusa abbia mentito. Anche nel caso in cui una trasgressione non possa essere dimostrata da due testimoni, gli anziani riconoscono che potrebbe essere stato commesso un peccato grave, un peccato che danneggia fortemente altri. Offriranno conforto e aiuto continuo a chiunque ne abbia subìto qualche ripercussione. Inoltre terranno d’occhio chi è stato accusato, in modo da proteggere la congregazione da un potenziale pericolo (Atti 20:28).

      17-18. Spiegate qual è lo scopo del comitato giudiziario.

      17 Qual è lo scopo del comitato giudiziario? Il termine “giudiziario” non significa che gli anziani debbano giudicare, o stabilire, se chi ha abusato di un minore merita di essere punito dalle autorità per aver infranto la legge. Gli anziani non interferiscono con la legge; lasciano che i reati vengano gestiti dalle autorità (Rom. 13:2-4; Tito 3:1). Piuttosto, gli anziani giudicano, o decidono, se il trasgressore può continuare a far parte della congregazione.

      18 Gli anziani che formano il comitato giudiziario svolgono un ruolo spirituale, religioso. Si lasciano guidare dalle Scritture per stabilire se il trasgressore si è pentito o meno. Se non si è pentito viene espulso, e gli anziani ne informano la congregazione tramite un annuncio (1 Cor. 5:11-13). Se invece è pentito può continuare a far parte della congregazione. Gli anziani però lo informeranno del fatto che forse non sarà mai idoneo per ricevere alcun privilegio né alcun incarico di responsabilità nella congregazione. Per il bene degli altri bambini della congregazione, gli anziani potrebbero informare in privato i genitori dei minori della necessità di tenere sotto controllo i contatti che i propri figli hanno con la persona. Gli anziani faranno attenzione a non rivelare dettagli sulle persone che hanno subìto le conseguenze dell’abuso.

      COME POTETE PROTEGGERE I VOSTRI FIGLI?

      Dei genitori studiano il libro Impariamo dal grande Insegnante con i loro figli

      I genitori proteggono i figli dagli abusi sessuali esaminando con loro informazioni sul sesso adatte alla loro età. Per fare questo si servono degli strumenti che provvede l’organizzazione di Dio (Vedi i paragrafi da 19 a 22)

      19-22. Cosa possono fare i genitori per proteggere i figli? (Vedi l’immagine in copertina.)

      19 Genitori, siete voi ad avere la responsabilità di proteggere i vostri figli.f Loro sono un regalo di Dio, “un’eredità da Geova” (Sal. 127:3). È vostro compito tenerli al sicuro. Cosa potete fare per proteggere i vostri figli dagli abusi?

      20 Primo, informatevi sull’argomento. Documentatevi sul tipo di persona che abusa di bambini e su come cerca di ingannarli. State attenti ai potenziali pericoli (Prov. 22:3; 24:3). Ricordate che nella maggior parte dei casi chi abusa è qualcuno che il bambino conosce e di cui si fida.

      21 Secondo, comunicate con i vostri figli (Deut. 6:6, 7). Per farlo dovete saper ascoltare (Giac. 1:19). Tenete presente che i bambini spesso sono restii a raccontare di aver subìto un abuso. Potrebbero aver paura di non essere creduti, o forse chi ha abusato di loro li ha minacciati per farli tacere. Se avete la sensazione che ci sia qualcosa che non va, fate con gentilezza delle domande per farli esprimere e poi ascoltateli con pazienza.

      22 Terzo, istruite i vostri figli. Esaminate con loro informazioni sul sesso adatte alla loro età. Insegnate loro cosa dire e fare se qualcuno cerca di toccarli in modi inappropriati. Leggete le informazioni provvedute dall’organizzazione su come proteggere i figli. (Vedi il riquadro “Informazioni utili per voi e per i vostri figli”.)

      Varie pubblicazioni che aiutano i genitori a informarsi e a istruire i loro figli

      Informazioni utili per voi e per i vostri figli

      Per i genitori e per istruire i figli

      • “I vostri figli sono in pericolo!”, “Come possiamo proteggere i nostri figli?” e “Prevenzione in famiglia” Svegliatevi!, 8 ottobre 1993

      • “Un pericolo che preoccupa ogni genitore”, “Come proteggere i vostri figli” e “Rendete la famiglia un rifugio sicuro” Svegliatevi!, ottobre 2007

      • “Come essere un buon padre” La Torre di Guardia, 1º ottobre 2008

      • “Parlate del sesso ai vostri figli” La Torre di Guardia, 1º novembre 2010

      • Proteggiamo i nostri figli, video disponibile su JW Broadcasting®

      • “I Testimoni di Geova insegnano a genitori e figli a proteggersi dai predatori sessuali”, disponibile su jw.org® (nella sezione CHI SIAMO > ATTIVITÀ)

      • “Come si può trattare l’argomento sesso con i propri figli?”, disponibile su jw.org (nella sezione COSA DICE LA BIBBIA > BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE)

      • Impariamo dal grande Insegnante, capitoli 10 e 32

      • Diventa amico di Geova | Proteggete i vostri figli, video disponibile su jw.org (nella sezione COSA DICE LA BIBBIA > BAMBINI)

      Per i ragazzi

      • La parola ai tuoi coetanei | Molestie sessuali, video disponibile su jw.org (nella sezione COSA DICE LA BIBBIA > RAGAZZI)

      • “Come posso proteggermi dai predatori sessuali?” I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 1, capitolo 32

      • “I giovani chiedono | Cosa dovrei sapere sulle aggressioni sessuali? Parte 1: precauzioni”, disponibile su jw.org (nella sezione COSA DICE LA BIBBIA > RAGAZZI)

      • “Cosa dovrei sapere sulle aggressioni sessuali?” 10 domande dei ragazzi, domanda 8

      Conforto per le vittime

      • “Aiuto per le vittime dell’incesto” La Torre di Guardia, 1º aprile 1984

      • “Le vittime innocenti dell’abuso all’infanzia” e “Le ferite nascoste degli abusi subiti nell’infanzia” Svegliatevi!, 8 ottobre 1991

      • “I giovani chiedono | Cosa dovrei sapere sulle aggressioni sessuali? Parte 2: guarigione”, disponibile su jw.org (nella sezione COSA DICE LA BIBBIA > RAGAZZI)

      • “Conforto per le vittime di abusi” La Torre di Guardia, maggio 2019, articolo di studio 20

      23. Come consideriamo l’abuso sui minori, e a quale domanda risponderà il prossimo articolo?

      23 Per noi Testimoni di Geova l’abuso sui minori è un peccato grave e un’azione crudele. Le congregazioni seguono la legge del Cristo e non proteggono chi compie queste azioni dalle conseguenze del suo peccato. Ma cosa possiamo fare per aiutare chi ha subìto un abuso? Il prossimo articolo risponderà a questa domanda.

      COME RISPONDERESTE?

      • Perché abusare di un minore è un peccato grave?

      • Cosa devono tenere in considerazione gli anziani quando gestiscono casi di trasgressione grave?

      • Come possono i genitori proteggere i loro figli dagli abusi?

      CANTICO 103 I pastori, doni negli uomini

      a Questo articolo spiegherà come i bambini possono essere protetti dagli abusi sessuali. Vedremo cosa devono fare gli anziani per mantenere al sicuro la congregazione e come i genitori possono proteggere i loro figli.

      b COSA SIGNIFICA: Si parla di abusi sessuali su minori quando un adulto usa un minore per soddisfare i propri desideri sessuali. Può comprendere rapporti sessuali, sesso orale o anale, accarezzamento di genitali, seni o natiche oppure altre perversioni. La maggioranza delle vittime sono femmine, ma anche molti maschi subiscono degli abusi. La persona che abusa del minore di solito è un uomo, ma a volte si tratta anche di donne.

      c COSA SIGNIFICA: In questo articolo e in quello che segue, la parola “vittima” si riferisce a chi da bambino ha subìto abusi sessuali. Usiamo questo termine per sottolineare il fatto che il bambino è innocente, che ha subìto un maltrattamento e che qualcuno ha approfittato di lui.

      d La malattia spirituale non giustifica chi commette un peccato grave. Il peccatore è responsabile di ogni sua scelta e azione sbagliata e deve renderne conto a Geova (Rom. 14:12).

      e Gli anziani non chiederanno mai che un bambino sia presente all’incontro con la persona accusata. Potrebbe essere un genitore o un amico fidato a riportare agli anziani quello che il bambino ha raccontato, evitando così di sottoporlo a ulteriori sofferenze.

      f Quello che viene detto riguardo ai genitori vale anche per i tutori o per altre persone che detengono la responsabilità genitoriale del minore.

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