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  • “Ricercherò le mie pecore”
    La Torre di Guardia (per lo studio) 2020 | Giugno
    • ARTICOLO DI STUDIO 25

      “Ricercherò le mie pecore”

      “Io stesso ricercherò le mie pecore e ne avrò cura” (EZEC. 34:11)

      CANTICO 105 “Dio è amore”

      IN QUESTO ARTICOLOa

      1. In che senso Geova è come una madre?

      “PUÒ una donna dimenticare il suo piccolo?” Questa domanda fu pronunciata da Geova ai giorni del profeta Isaia. “Anche se le madri dovessero dimenticarsi dei propri figli, io non mi dimenticherò mai di te”, disse Dio al suo popolo (Isa. 49:15). Nella Bibbia non leggiamo spesso che Geova si sia paragonato a una madre. Eppure in questa occasione lo fece. Si riferì al legame che c’è tra una madre e suo figlio per spiegare quanto sia profondo l’affetto che lui prova per i suoi servitori. La maggioranza delle mamme sarà d’accordo con una sorella di nome Jasmin,b che ha detto che tra una madre e il suo bambino “si crea un legame molto speciale, un legame che dura tutta la vita”.

      2. Cosa prova Geova quando uno dei suoi figli si allontana da lui?

      2 A Dio non sfugge quando anche solo uno dei suoi figli smette di frequentare la congregazione cristiana e di partecipare all’opera di predicazione. Quindi Geova deve soffrire molto nel vedere che ogni anno migliaia di suoi servitori diventano inattivi.c

      3. Cosa desidera Geova?

      3 Molti di questi nostri cari fratelli e sorelle ritornano nella congregazione, e quando questo accade siamo molto felici. Geova desidera che coloro che sono inattivi ritornino da lui, e anche noi lo desideriamo (1 Piet. 2:25). Come possiamo aiutarli? Prima di rispondere a questa domanda ci sarà utile capire perché alcuni smettono di assistere alle adunanze e di partecipare al ministero.

      PERCHÉ ALCUNI SMETTONO DI SERVIRE GEOVA

      4. Cosa succede ad alcuni a causa del lavoro?

      4 Alcuni si fanno prendere troppo dal lavoro. “Iniziai a dedicare troppo tempo ed energie al lavoro”, ammette Hung, un fratello che vive nel Sud-Est asiatico. “Decisi di lavorare di più perché mi dicevo che migliorando la mia situazione economica sarei riuscito a fare di più nel servizio. Ma mi ingannavo. Iniziai a saltare sempre più adunanze finché smisi del tutto di andarci. Sembra proprio che questo mondo sia fatto apposta per allontanare un po’ alla volta le persone da Dio”.

      5. In che modo i problemi che una sorella dovette affrontare influirono su di lei?

      5 Alcuni fratelli e sorelle sono sommersi dai problemi. Pensiamo ad Anne, una sorella della Gran Bretagna che ha cinque figli. “Uno dei miei figli è nato con gravi disabilità”, spiega. “A un certo punto una delle mie figlie fu disassociata e un altro figlio iniziò a soffrire di una malattia mentale. Ero così depressa che smisi di andare alle adunanze e di predicare. Alla fine diventai inattiva”. Ci sentiamo vicini ad Anne e alla sua famiglia, e a tutti i fratelli che stanno affrontando situazioni simili.

      6. Perché se non mettiamo in pratica Colossesi 3:13 potremmo allontanarci dal popolo di Geova?

      6 Leggi Colossesi 3:13. Alcuni servitori di Geova si sono sentiti feriti a causa di quello che ha fatto un compagno di fede. L’apostolo Paolo riconobbe che a volte potremmo avere un valido motivo per lamentarci di un fratello o di una sorella. Forse siamo stati addirittura trattati ingiustamente. Se non stiamo attenti potremmo cominciare a provare risentimento, e l’amarezza ci potrebbe portare ad allontanarci dal popolo di Geova. Pensiamo a quello che successe a Pablo, un fratello del Sudamerica. Fu accusato ingiustamente di aver commesso una trasgressione e per questo perse un privilegio di servizio. Come reagì? “Mi arrabbiai”, dice Pablo, “e a poco a poco mi allontanai dalla congregazione”.

      7. Cosa può succedere a chi continua ad avere sensi di colpa?

      7 Un fratello che in passato ha violato la legge di Dio potrebbe continuare ad avere sensi di colpa e non sentirsi degno di essere amato da lui. Anche se si è pentito e gli è stata mostrata misericordia, potrebbe pensare di non meritare più di essere un servitore di Dio. Questo è quello che è successo a un fratello di nome Francisco. “Fui ripreso per aver commesso immoralità sessuale”, dice. “All’inizio continuai a frequentare le adunanze, ma poi cominciai a sentirmi depresso e indegno di far parte del popolo di Geova. Mi sentivo ancora in colpa ed ero convinto che Geova non mi avesse perdonato. Col tempo smisi di partecipare alle attività della congregazione”. Cosa provate pensando a fratelli e sorelle che si trovano in situazioni simili a quelle di cui abbiamo parlato? Provate empatia per loro? E, cosa ancora più importante, cosa prova Geova per loro?

      GEOVA AMA LE SUE PECORE

      Un pastore, con il suo gregge alle spalle, cerca una pecorella smarrita ma non riesce a vederla. La pecorella è ferita a una zampa ed è rimasta intrappolata in un cespuglio.

      Un pastore israelita aveva molta cura di una pecora smarrita (Vedi i paragrafi 8 e 9)e

      8. Geova dimentica forse chi lo ha servito in passato? Spiegate.

      8 Geova non dimentica coloro che in passato lo hanno servito ma che al momento sono inattivi, e non dimentica neanche tutto quello che hanno fatto nel servizio (Ebr. 6:10). Il profeta Isaia si servì di un bellissimo paragone per spiegare come Geova si prende cura dei suoi servitori. Scrisse: “Come un pastore, si prenderà cura del suo gregge. Con il suo braccio radunerà gli agnelli, e li porterà sul petto” (Isa. 40:11). Cosa prova il grande Pastore, Geova, quando una delle sue pecore si smarrisce e si allontana dal gregge? Gesù lo fece capire quando disse ai suoi discepoli: “Che ne pensate? Se un uomo ha 100 pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà le 99 sui monti per andare in cerca di quella smarrita? E se la trova, in verità vi dico che sarà più contento per quella che per le 99 che non si sono smarrite” (Matt. 18:12, 13).

      Il pastore porta in braccio la pecorella smarrita, che ha una fasciatura sulla zampa ferita. Il gregge è vicino al pastore.

      9. Nell’antico Israele, come trattava le sue pecore un buon pastore? (Vedi l’immagine di copertina.)

      9 Perché paragonare Geova a un pastore è appropriato? Perché nei tempi biblici un buon pastore si preoccupava molto delle sue pecore. Davide, ad esempio, affrontò un leone e un orso per proteggere il suo gregge (1 Sam. 17:34, 35). Un buon pastore notava l’assenza anche di una sola pecora (Giov. 10:3, 14). E sarebbe stato disposto a lasciare 99 pecore al sicuro in un recinto o nelle mani di un altro pastore per andare alla ricerca di quella smarrita. Gesù fece questo esempio per insegnarci una verità importante: “È desiderio del Padre mio che è nei cieli che non si perda nemmeno uno di questi piccoli” (Matt. 18:14).

      Un pastore tiene in braccio una pecorella e le fascia una zampa ferita.

      Un pastore dell’antico Israele si prende cura di una pecora smarrita (Vedi il paragrafo 9)

      GEOVA VA ALLA RICERCA DELLE SUE PECORE

      10. Come leggiamo in Ezechiele 34:11-16, cosa promise di fare Geova per le sue pecore smarrite?

      10 Geova ama ognuno di noi, compresi i “piccoli” che si sono allontanati dal suo gregge. Tramite il profeta Ezechiele promise che avrebbe ricercato le sue pecore smarrite e le avrebbe aiutate a ritrovare la salute spirituale. Elencò anche i passi che avrebbe fatto per soccorrerle, gli stessi che un pastore israelita era disposto a fare per una pecora smarrita. (Leggi Ezechiele 34:11-16.) Per prima cosa il pastore andava alla ricerca della pecora, il che avrebbe potuto richiedere molto tempo ed energie. Una volta trovata la pecora, il pastore la riportava nel gregge. E se la trovava ferita o affamata, la aiutava con amore fasciando le sue ferite, portandola in braccio e dandole da mangiare. Gli anziani, che sono i pastori del “gregge di Dio”, fanno le stesse cose per aiutare coloro che si sono allontanati dalla congregazione (1 Piet. 5:2, 3). Li ricercano, li aiutano a tornare nel gregge e mostrano loro amore assistendoli dal punto di vista spirituale.d

      11. Cosa sapeva un buon pastore?

      11 Un buon pastore sapeva che una pecora poteva smarrirsi e allontanarsi dal gregge. E se questo accadeva non la trattava male. Vediamo come Geova aiutò alcuni dei suoi servitori che in un momento della loro vita si allontanarono da lui.

      12. Come si comportò Geova con Giona?

      12 Il profeta Giona fuggì per evitare di assolvere il proprio incarico. Eppure Geova non pensò subito che Giona fosse irrecuperabile. Proprio come un buon pastore, andò in suo soccorso e lo aiutò a ritrovare la forza necessaria per portare a termine il suo incarico (Giona 2:7; 3:1, 2). In seguito si servì di una pianta di zucca per aiutarlo a capire il valore della vita di ogni singolo individuo (Giona 4:10, 11). Cosa impariamo? Gli anziani non devono pensare che chi è inattivo sia irrecuperabile. Questi pastori spirituali cercano piuttosto di capire cosa ha portato una pecora ad allontanarsi dal gregge. E quando quella pecora torna da Geova, continuano a interessarsi di lei con amore.

      13. Cosa possiamo imparare da come Geova agì con lo scrittore del Salmo 73?

      13 Lo scrittore del Salmo 73 era molto scoraggiato perché gli sembrava che i malvagi avessero vita facile. Si chiese se valesse davvero la pena di fare la volontà di Dio (Sal. 73:12, 13, 16). Cosa fece Geova? Non condannò quel salmista; anzi, fece in modo che le sue parole fossero scritte nella Bibbia. Alla fine quell’uomo capì che una buona relazione con Geova vale più di qualunque altra cosa e rende la vita degna di essere vissuta (Sal. 73:23, 24, 26, 28). Cosa impariamo? Gli anziani non dovrebbero giudicare frettolosamente un fratello che comincia a mettere in dubbio che valga la pena di servire Geova. Al contrario, devono cercare di capire i motivi che lo portano a parlare e ad agire in un certo modo. Solo allora saranno in grado di scegliere versetti biblici adatti per dargli l’incoraggiamento di cui ha bisogno.

      14. Perché Elia ebbe bisogno di aiuto, e cosa fece Geova per lui?

      14 Il profeta Elia fuggì dalla regina Izebel (1 Re 19:1-3). Pensava che non ci fossero altri profeti di Geova e che tutto quello che aveva fatto era stato inutile. Si scoraggiò a tal punto che voleva morire (1 Re 19:4, 10). Invece di giudicarlo male, Geova rassicurò Elia del fatto che non era solo, che poteva contare sulla Sua forza e che gli sarebbe stato ancora molto utile. Geova ascoltò con pazienza mentre Elia esprimeva le sue preoccupazioni, e gli affidò altri incarichi (1 Re 19:11-16, 18). Cosa impariamo? Tutti, specialmente gli anziani, dovrebbero trattare con benignità le pecore di Geova. Quando un fratello esprime i suoi sentimenti, che sfoghi la sua amarezza o dica di sentirsi indegno di ricevere il perdono di Geova, gli anziani lo ascolteranno. Poi cercheranno di rassicurarlo facendogli capire che per Geova è prezioso.

      COSA DOVREMMO PROVARE PER LE PECORE SMARRITE DI DIO?

      15. In base a Giovanni 6:39, cosa provava Gesù per le pecore di suo Padre?

      15 Cosa vuole Geova che proviamo per le sue pecore smarrite? Gesù ci diede l’esempio. Sapeva che per Geova tutte le pecore sono preziose, quindi si impegnò al massimo per aiutare le “pecore smarrite della casa d’Israele” a tornare da suo Padre (Matt. 15:24; Luca 19:9, 10). E in qualità di Pastore eccellente fece tutto il possibile per evitare di perdere anche solo una delle pecore di Geova. (Leggi Giovanni 6:39.)

      16-17. Come dovrebbero considerare gli anziani la responsabilità di aiutare le pecore smarrite? (Vedi il riquadro “Come si sente una pecora smarrita?”)

      16 L’apostolo Paolo esortò gli anziani della congregazione di Efeso a imitare Gesù, dicendo: “Dovete assistere quelli che sono deboli e dovete ricordarvi delle parole del Signore Gesù, che disse: ‘C’è più felicità nel dare che nel ricevere’” (Atti 20:17, 35). È chiaro quindi che gli anziani hanno una particolare responsabilità a questo riguardo. “Quando penso a come Geova si prende cura delle sue pecore smarrite, mi sento spinto a fare tutto ciò che posso per aiutarle”, spiega Salvador, un anziano della Spagna. “Sono convinto che Geova vuole che mi prenda cura di loro”.

      17 Tutti i fratelli e le sorelle di cui abbiamo parlato in questo articolo si erano allontanati da Geova ma sono stati aiutati a tornare da lui. In questo stesso momento ce ne sono tanti altri che vogliono tornare da Geova. Nel prossimo articolo vedremo in modo più dettagliato come possiamo aiutarli.

  • “Tornate da me”
    La Torre di Guardia (per lo studio) 2020 | Giugno
    • ARTICOLO DI STUDIO 26

      “Tornate da me”

      “Tornate da me, e io tornerò da voi” (MAL. 3:7)

      CANTICO 102 Assistiamo i deboli

      IN QUESTO ARTICOLOa

      1. Cosa prova Geova quando una delle sue pecore torna da lui?

      COME abbiamo visto nell’articolo precedente, Geova si paragona a un buon pastore che ha tenera cura di ogni sua pecora e va alla ricerca di tutte quelle che si sono smarrite. Agli israeliti che si erano allontanati da lui, Geova disse: “Tornate da me, e io tornerò da voi”. Siamo sicuri che questo vale anche oggi, perché lui stesso dichiara: “Non cambio” (Mal. 3:6, 7). Gesù disse che Geova e gli angeli sono molto felici quando anche solo uno di coloro che si sono allontanati torna nella congregazione (Luca 15:10, 32).

      2. Cosa vedremo in questo articolo?

      2 In questo articolo esamineremo tre esempi che Gesù fece e che ci insegnano come aiutare chi si è allontanato da Geova. Parleremo di alcune qualità necessarie per soccorrere una pecora smarrita. Vedremo anche che se ci impegniamo per aiutare chi è spiritualmente debole proveremo grande gioia.

      ALLA RICERCA DELLA MONETA PERSA

      3-4. Perché la donna di cui si parla in Luca 15:8-10 cerca così attentamente la dramma che ha perso?

      3 Ci vuole impegno per riuscire a trovare chi vuole tornare da Geova. In una parabola di Gesù, riportata nel Vangelo di Luca, si parla di una donna che si mette alla ricerca di una dramma, una moneta di un certo valore, che ha perso. Questa parabola pone l’accento sull’impegno con cui la donna cerca quella moneta. (Leggi Luca 15:8-10.)

      4 Gesù descrive cosa prova la donna quando ritrova la dramma. Sembra che, a quel tempo, in Israele alcune madri dessero alle figlie 10 dramme come regalo di nozze. Forse la dramma che la donna ha perso è proprio una delle 10 che ha ricevuto in regalo da sua madre. Pensando che la moneta sia caduta a terra, la donna accende una lampada e comincia a cercarla, ma non la trova. Forse la luce della lampada a olio non è sufficiente per riuscire a vedere quella piccola moneta d’argento. Quindi la donna decide di spazzare ogni angolo della casa finché, nella polvere raccolta, vede scintillare la preziosa dramma. La donna è così contenta che chiama le amiche e le vicine per dare la notizia.

      5. Perché potrebbe essere difficile trovare coloro che si sono allontanati dalla congregazione?

      5 Da questa parabola di Gesù capiamo che per ritrovare qualcosa bisogna impegnarsi. Anche per riuscire a trovare coloro che si sono allontanati dalla congregazione ci vuole molto impegno. Forse sono passati già molti anni da quando questi fratelli hanno smesso di servire Geova. O magari si sono trasferiti e i fratelli del posto non li conoscono. Ma sicuramente in questo stesso momento alcuni di loro desiderano tornare da Geova. Vogliono ricominciare a servirlo insieme ai fratelli e alle sorelle, ma hanno bisogno del nostro aiuto.

      6. In che senso tutti possiamo dare una mano nella ricerca degli inattivi?

      6 Chi può partecipare alla ricerca degli inattivi? Possiamo farlo tutti, che siamo anziani, pionieri, proclamatori o parenti di un inattivo. Facciamo bene a chiederci: “Tra i miei amici o i miei parenti c’è qualche inattivo? Ho incontrato un inattivo nell’opera di casa in casa o mentre partecipavo alla testimonianza pubblica?” Se sì, spieghiamogli che, se gli fa piacere ricevere una visita e acconsente a dare il suo indirizzo o numero di telefono agli anziani della nostra congregazione, saremo felici di dare loro queste informazioni.

      7. Cosa capiamo da quello che ha detto un anziano di nome Thomas?

      7 Cosa possono fare gli anziani in particolare per trovare chi vuole tornare da Geova? Pensiamo a quello che dice Thomas,b un anziano che vive in Spagna e che ha aiutato più di 40 Testimoni a tornare nella congregazione. “Per prima cosa chiedo a diversi fratelli e sorelle se sanno dove vivono adesso gli inattivi della nostra congregazione”, dice. “Oppure chiedo ai proclamatori se viene loro in mente qualcun altro che non frequenta più le adunanze. In genere i fratelli collaborano con entusiasmo se si sentono coinvolti nella ricerca. Quando poi vado a trovare un inattivo, gli chiedo dei suoi figli e di altri parenti. Alcuni inattivi infatti venivano alle adunanze con i figli, e questi magari erano anche diventati proclamatori. Anche loro possono essere aiutati a tornare da Geova”.

      AIUTIAMO CHI SI È PERSO A TORNARE DA GEOVA

      8. Nella parabola riportata in Luca 15:17-24, come si comporta il padre con il figlio pentito?

      8 Quali qualità sono necessarie per aiutare chi vuole tornare da Geova? Possiamo imparare molto dalla parabola di Gesù riguardo al figlio ribelle che va via di casa. (Leggi Luca 15:17-24.) Gesù spiega che alla fine il figlio torna in sé e decide di ritornare a casa. Il padre gli corre incontro e lo abbraccia affettuosamente, facendogli capire che lo ama. Il figlio si sente in colpa e indegno di essere chiamato figlio, ed esprime al padre i suoi sentimenti. Il padre prova compassione per il figlio e fa qualcosa per dimostrargli che è felice di riaverlo a casa e che non lo considera come uno di quelli al suo servizio, ma come un prezioso membro della famiglia. Infatti il padre organizza una festa per il figlio pentito e gli fa indossare l’abito migliore.

      9. Se vogliamo aiutare gli inattivi a tornare da Geova, quali qualità dobbiamo mostrare? (Vedi il riquadro “Come aiutare chi vuole tornare da Geova”.)

      9 Geova è come il padre della parabola: ama i nostri fratelli che sono inattivi e vuole che tornino da lui. Se imitiamo Geova, possiamo aiutarli a tornare. Per far questo è necessario mostrare pazienza, empatia e amore. Perché queste qualità sono particolarmente importanti, e come possiamo mostrarle?

      Come aiutare chi vuole tornare da Geova

      Collage: 1. Un anziano manda un messaggio a un fratello inattivo. Il fratello inattivo legge il messaggio al lavoro, durante una pausa. 2. Un altro anziano porta al fratello inattivo una cassetta di frutta in regalo. Il fratello inattivo sta facendo dei lavori sulla sua auto. 3. Un altro anziano ascolta il fratello inattivo. I due sono seduti all’aperto con un caffè in mano.

      (Vedi il paragrafo 9)d

      La maggioranza degli inattivi ha bisogno di buoni amici che li sostengano. Questi amici devono...

      • essere disposti a tenersi in contatto con loro, anche andandoli a trovare più e più volte.

      • mostrare amore sincero e rassicurarli facendo capire loro che sia Geova che i fratelli li amano.

      • essere disposti ad ascoltare con empatia, cercando di capire quali sono le loro difficoltà ed evitando di giudicarli.

      10. Perché dobbiamo essere pazienti quando aiutiamo qualcuno a guarire spiritualmente?

      10 Dobbiamo essere pazienti perché una persona ha bisogno di tempo per guarire spiritualmente. Molti che erano inattivi dicono di aver ricominciato a servire Geova solo dopo molte visite da parte degli anziani e di altri compagni di fede. Nancy, una sorella del Sud-Est asiatico, scrive: “Una cara sorella della congregazione mi ha aiutato tantissimo. Ha dimostrato di volermi bene come a una sorella maggiore. Mi ricordava i bei momenti passati insieme. Mi ascoltava con pazienza quando le dicevo come mi sentivo e non si tratteneva dal darmi consigli. Si è dimostrata una vera amica, pronta ad aiutarmi in qualsiasi momento”.

      11. Perché dobbiamo mostrare empatia nei confronti di chi è amareggiato?

      11 L’empatia è come un’efficace crema lenitiva: può aiutare a curare le ferite emotive. Alcuni inattivi sono ancora amareggiati per qualcosa che un fratello ha fatto anni fa, e questo stato d’animo nel tempo ha soffocato il desiderio di tornare da Geova. Forse alcuni pensano di essere stati trattati ingiustamente. Potrebbero aver bisogno di qualcuno che li ascolti e sia comprensivo con loro (Giac. 1:19). María, che era inattiva, dice: “Avevo bisogno di una spalla su cui piangere, di qualcuno che mi ascoltasse e mi tendesse la mano per guidarmi”.

      12. In che senso l’amore di Geova è come una fune? Spiegate.

      12 Nella Bibbia l’amore di Geova per il suo popolo viene paragonato a una corda, o fune. In che senso l’amore di Dio è come una fune? Immaginiamo di trovarci in un mare agitato: stiamo per affogare e qualcuno ci lancia un giubbotto di salvataggio. Naturalmente gli siamo molto grati perché il giubbotto ci aiuta a rimanere a galla. Ma non basta: l’acqua è fredda, e per sopravvivere dobbiamo raggiungere una scialuppa di salvataggio. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci lanci una fune e ci tiri verso la scialuppa. Parlando degli israeliti che si erano allontanati da lui, Geova disse: “Li attiravo [...] con le corde dell’amore” (Osea 11:4). Dio fa lo stesso anche oggi nei confronti di coloro che hanno smesso di servirlo e stanno affogando in un mare di problemi. Vuole che sappiano che lui li ama e che desidera attirarli a sé. E può servirsi di noi per far sentire loro il suo amore.

      13. Narrate un episodio che dimostra quanto è potente l’amore fraterno.

      13 È importante rassicurare gli inattivi facendo capire loro che Geova li ama e che anche noi li amiamo. Pablo, menzionato nell’articolo precedente, rimase inattivo per più di 30 anni; lui dice: “Una mattina, mentre stavo uscendo di casa, incontrai una sorella anziana molto gentile che mi parlò in modo amorevole. Iniziai a piangere come un bambino. Le dissi che sembrava fosse stata mandata da Geova. In quel momento decisi di tornare da Geova”.

      AIUTIAMO I DEBOLI CON AMORE

      14. Nella parabola riportata in Luca 15:4, 5, cosa fa il pastore una volta ritrovata la pecora?

      14 Gli inattivi hanno bisogno di sostegno costante da parte nostra. Come il figlio della parabola di Gesù, potrebbero avere delle ferite emotive. E probabilmente sono deboli a livello spirituale a causa delle esperienze che hanno vissuto nel mondo di Satana. Hanno bisogno di aiuto per ricostruire la loro fede in Geova. Nella parabola della pecora smarrita Gesù dice che il pastore si mette la pecora sulle spalle e la riporta nel gregge. Il pastore ha già usato tempo ed energie per cercare la pecora smarrita, ma si rende conto che deve portarla sulle spalle perché lei non ce la farebbe a tornare all’ovile con le sue sole forze. (Leggi Luca 15:4, 5.)

      15. Come possiamo aiutare i deboli che vogliono tornare da Geova? (Vedi il riquadro “Uno strumento prezioso”.)

      15 Forse dovremo impiegare tempo ed energie per aiutare qualche inattivo a vincere le sue debolezze. Grazie allo spirito di Geova, alla sua Parola e alle pubblicazioni provvedute dall’organizzazione possiamo aiutarlo a tornare forte spiritualmente (Rom. 15:1). Cosa possiamo fare in pratica? Un anziano che ha molta esperienza dice: “In genere, dopo aver deciso di tornare da Geova, gli inattivi hanno bisogno di uno studio biblico”.c Quindi se ci venisse chiesto di studiare con un inattivo, perché non accettare questo privilegio? Lo stesso anziano aggiunge: “Il proclamatore che studia con un inattivo deve essere un buon amico, qualcuno con cui lui si possa confidare”.

      Uno strumento prezioso

      L’opuscolo ‘Ritorna a Geova’.

      L’opuscolo Ritorna a Geova può far nascere in un inattivo il desiderio di tornare nella congregazione.

      María, citata nell’articolo, dice: “Questo opuscolo mi ha aiutato a capire che Geova mi ama e che vuole essermi sempre vicino”.

      “La parte 4 dell’opuscolo Ritorna a Geova mi ha aiutato tantissimo”, ricorda Flora, una sorella del Camerun. “Mi ha dato la forza e il coraggio di parlare apertamente con Geova dei miei sentimenti e di spiegare poi la mia situazione agli anziani, che mi avevano sostenuto molto”.

      “L’opuscolo per me è stato come un invito da parte di Geova”, dice Tatjana, una sorella della Bulgaria. “Mi ha fatto capire che Geova si prende cura delle sue pecore smarrite, indipendentemente dai motivi per cui si sono allontanate”.

      GIOIA IN CIELO E SULLA TERRA

      16. Come sappiamo che possiamo contare sull’aiuto degli angeli?

      16 In molti casi è evidente che gli angeli collaborano con noi per aiutarci a trovare gli inattivi che vogliono tornare da Geova (Riv. 14:6). Per esempio, Silvio, che vive in Ecuador, pregò con fervore perché qualcuno lo aiutasse a ritornare nella congregazione. Mentre stava ancora pregando, qualcuno suonò alla sua porta. Erano due anziani. Durante quella visita ebbero la gioia di iniziare subito a dargli l’aiuto di cui aveva bisogno.

      17. Cosa proviamo quando ci impegniamo per aiutare chi è debole spiritualmente?

      17 Quando ci impegniamo per aiutare chi è debole spiritualmente a tornare da Geova proviamo grande gioia. Pensiamo infatti a quello che ha detto Salvador, un pioniere che si impegna in modo particolare per aiutare gli inattivi. Lui dice: “A volte non riesco a trattenere le lacrime. Sono molto felice quando penso che Geova ha liberato una delle sue pecore dal mondo di Satana e che io ho avuto il privilegio di collaborare con lui” (Atti 20:35).

      18. Se sei inattivo, di cosa puoi essere sicuro?

      18 Se hai smesso di partecipare alle attività della congregazione, puoi essere sicuro che Geova ti ama ancora. Lui vuole che torni da lui. Ci sono alcune cose che dovrai fare per riavvicinarti a lui. Ma ricorda che, proprio come il padre della parabola di Gesù, Geova ti sta aspettando e sarà felice di riaccoglierti nella sua famiglia.

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