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  • La coscienza: Un bene o un male?

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  • La coscienza: Un bene o un male?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2005
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  • Coscienza
    Ausiliario per capire la Bibbia
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
w97 1/8 pp. 3-4

La coscienza: Un bene o un male?

‘LA COSCIENZA mi turba!’ Di tanto in tanto praticamente tutti proviamo rimorsi di coscienza. Questi stati d’animo possono andare da un semplice disagio a un senso di angoscia straziante. Una coscienza turbata può perfino provocare depressione o un profondo senso di incapacità.

Da questo punto di vista la coscienza non è dunque un male? Alcuni forse pensano di sì. In passato generazioni di pensatori hanno spesso considerato la coscienza una facoltà naturale, innata. Molti ritenevano che fosse una guida morale data direttamente da Dio. La coscienza infatti è stata definita “la presenza di Dio nell’uomo”, “la nostra natura originale” e perfino “la voce di Dio”.

In anni recenti, però, è diventato comune asserire che la coscienza sia soprattutto una facoltà acquisita: il risultato dell’influenza dei genitori e della società. Per esempio alcuni psicologi sostengono che il bambino impara a evitare un comportamento indesiderabile principalmente per paura della punizione, e che quindi quella che chiamiamo coscienza è semplicemente l’assimilazione dei valori e delle credenze personali dei nostri genitori. Altri indicano il ruolo che ha la società in generale nel trasmettere valori e norme. Alcuni considerano i rimorsi di coscienza soltanto il conflitto fra quello che vorremmo fare e quello che una società oppressiva esige da noi.

Nonostante queste teorie, molto spesso alcuni sono rimasti fermi di fronte all’opposizione dei genitori, della famiglia e della società intera perché la coscienza diceva loro di farlo. Alcuni sono stati perfino disposti a sacrificare la vita per motivi di coscienza! E malgrado le profonde differenze esistenti nel mondo fra culture diverse, azioni come omicidio, furto, adulterio, menzogna e incesto sono quasi universalmente considerate sbagliate. Questo non dimostra dunque che la coscienza è una facoltà innata?

La coscienza: cosa dice la Bibbia

La vera autorità in materia è Geova Dio. Dopo tutto, “è lui che ci ha fatti, e non noi stessi”. (Salmo 100:3) Egli capisce a fondo la nostra costituzione. La Parola di Dio, la Bibbia, spiega che l’uomo è stato fatto a “immagine” di Dio. (Genesi 1:26) L’uomo è stato creato con il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato; la coscienza è insita nella natura umana fin dall’inizio. — Confronta Genesi 2:16, 17.

L’apostolo Paolo lo conferma nella lettera ai Romani, scrivendo: “Tutte le volte che quelli delle nazioni che non hanno legge fanno per natura le cose della legge, questi, benché non abbiano legge, sono legge a se stessi. Essi sono i medesimi che dimostrano come la sostanza della legge sia scritta nei loro cuori, mentre la loro coscienza rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusati oppure scusati”. (Romani 2:14, 15) Notate che molti che non erano cresciuti sotto la Legge che Dio aveva dato agli ebrei ne seguivano ugualmente alcuni princìpi, non perché costretti dalla società, ma “per natura”!

Lungi dall’essere un male, dunque, la coscienza è un dono di Dio, un bene. È vero, può farci soffrire. Ma quando la si ascolta dovutamente, può anche farci provare sentimenti di profonda soddisfazione e pace interiore. Ci può guidare, proteggere e motivare. Un commentario biblico osserva: “L’individuo può mantenere la salute mentale ed emotiva solo se cerca di colmare l’abisso tra ciò che fa e ciò che pensa che dovrebbe fare”. (The Interpreter’s Bible) Come si può colmare questo abisso? È possibile plasmare e addestrare la coscienza? Queste domande saranno prese in esame nel prossimo articolo.

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