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  • g86 22/1 pp. 9-14
  • I testimoni di Geova a convegno in Polonia

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  • I testimoni di Geova a convegno in Polonia
  • Svegliatevi! 1986
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Svegliatevi! 1986
g86 22/1 pp. 9-14

I testimoni di Geova a convegno in Polonia

● Quattro congressi in quattro città

● Delegati provenienti da 16 paesi

● Totale dei presenti: 94.134

● Totale dei battezzati: 3.140

ARRIVARONO a decine di migliaia. Con automobili, autobus noleggiati, treni speciali e con le principali linee aeree affluirono a Varsavia, Poznań, Katowice e Breslavia. Era il mese di agosto del 1985 ed erano venuti per assistere ai congressi dei testimoni di Geova dal tema “Manteniamo l’integrità!”.

I Testimoni polacchi di queste città andarono a salutarli al loro arrivo. La cosa fu particolarmente notata all’aeroporto internazionale di Varsavia, dove giunsero delegati provenienti da Europa occidentale, Asia, America del Nord e da altri luoghi. I visitatori furono accolti con larghi sorrisi e strette di mano, in certi casi con calorosi abbracci e tanti baci. Erano presenti degli interpreti per aiutarli a comunicare, ma con saluti entusiastici e calorosi come quelli ogni barriera linguistica fu superata. In alcuni casi furono messi nelle mani delle donne mazzi di fiori e dei bambini si avvicinarono di corsa, con un inchino e un festoso “Ciao!” in polacco.

Questi gioiosi saluti, comunque, erano il coronamento di settimane di strenuo lavoro. Dopo che le autorità polacche avevano gentilmente concesso l’autorizzazione a tenere i congressi, i Testimoni si accinsero ai preparativi, che richiesero un impegno enorme da parte loro.

Lavori precongressuali

C’era da trovare l’alloggio per le migliaia di visitatori. Solo a Varsavia si dovettero soddisfare 11.000 richieste di camera. Si dovettero cercare gli stadi in cui tenere i congressi. E furono trovati, a Varsavia e Breslavia per il 16-18 agosto, e a Poznań e Katowice (Chorzów) per il 23-25 agosto. Trovare gli stadi, comunque, era solo una parte del lavoro. Vari giornali parlarono dell’impegno messo dai Testimoni nel rendere gli stadi adatti per il loro uso. Un articolo diceva:

“Da cinque settimane i testimoni di Geova svolgono intensi lavori di preparazione e di riparazione nello Stadio Slaski [Chorzów, nell’area di Katowice]. Dallo stadio e dintorni sono state portate via con un camion alcune tonnellate di rifiuti e altrettante sono state bruciate sul posto. È stata tagliata l’erba alta e sono stati sistemati i prati attorno allo stadio. L’area per il campeggio che era diventata uno scarico di rifiuti è stata messa a posto. Nella tribuna coperta sono stati riparati e lavati sedili che se messi l’uno accanto all’altro formerebbero una fila lunga 35 chilometri. Sono stati riverniciati 78.000 sedili. . . . I sette gabinetti erano completamente devastati. I vetri delle finestre erano rotti. Le porte non c’erano più. I rubinetti erano stati strappati, gli scarichi erano intasati. . . . Si potrebbe dire che i testimoni di Geova siano proprio una manna dal cielo per la direzione dello Stadio Slaski, specie per il fatto che in settembre è in programma una partita di calcio fra Polonia e Belgio”.

Per l’esattezza, 10.500 Testimoni si offrirono volontari per occuparsi di tutto il lavoro menzionato sopra. Verniciarono anche tutte le ringhiere e le staccionate, pulirono e pitturarono i gabinetti devastati e installarono 132 gabinetti con acqua corrente. Nessuno dovette fare la fila, neppure le donne! Di questi lavori fatti al congresso di Katowice un altro giornale disse: “Complessivamente il lavoro svolto sarebbe venuto a costare sui 12 milioni di zloty [oltre 136.000.000 di lire]”. Riparazioni simili furono fatte negli altri tre stadi.

Gli osservatori restano meravigliati

Furono fatti molti commenti sui Testimoni. Un funzionario governativo disse: “Avete organizzato tutto con eccezionale precisione. Chi vi ha insegnato?” L’amministratore di uno stadio disse: “Lavoro qui da 25 anni ma non avevo mai visto prima un ordine simile”. Il gestore di un altro stadio disse: “Perché i vostri lavorano con tanto scrupolo? Magari noi avessimo della gente simile!” In un altro stadio il gestore disse: “Onestamente non pensavo fosse possibile rimettere in sesto questo stadio, ma voi ci siete riusciti”. Meravigliata per quanto vedeva, una persona esclamò: “Qualcosa di insolito emana da voi!”

Dopo il congresso tenuto nello stadio di Varsavia, fu udita una guida che diceva a un gruppo di giovani turisti: “Questo stadio è stato sporco e trascurato per parecchio tempo. Recentemente è stato preso in affitto dai testimoni di Geova per il loro congresso religioso. Guardate ora cosa stanno facendo qui, come tutto è cambiato! Prestano volontariamente la loro opera. Intendo dire che lavorano gratuitamente!”

Lo stesso programma che nelle altre parti del mondo

Il programma del congresso era sostanzialmente uguale a quello presentato in altri paesi, salvo il fatto che era alquanto abbreviato dato che i congressi polacchi erano di due giorni e mezzo anziché di tre giorni e mezzo. A ciascuna delle quattro assemblee parlarono quattro membri del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova: A. D. Schroeder, M. G. Henschel, T. Jaracz e D. Sydlik. I loro discorsi furono tradotti in polacco. I delegati che rappresentavano diversi paesi diedero i saluti e pronunciarono brevi messaggi, che furono tradotti in polacco da francese, inglese, svedese e tedesco, con grande gioia dell’uditorio.

Un delegato danese ha commentato la bravura degli oratori polacchi e ha menzionato in particolare il dramma di Giobbe: “Anche se non capivamo la lingua, il dramma di Giobbe ha prodotto una profonda impressione su di noi. È stato rappresentato molto bene. Poiché conoscevamo la trama, siamo riusciti a seguire senza essere distratti dai molteplici particolari della discussione con i tre ‘amici’; abbiamo potuto concentrare la nostra attenzione sull’atmosfera e sui sentimenti. Potevamo vedere e udire che Giobbe era veramente malato, che soffriva atrocemente, e potevamo udire com’erano cattivi i tre cosiddetti amici. Nello stadio molti piangevano senza imbarazzo”.

A ogni congresso, i saluti dei gruppi di testimoni di Geova di vari luoghi furono letti e accolti con fragorosi applausi.

Luoghi di interesse turistico

Molti delegati di altri paesi colsero l’occasione per visitare luoghi interessanti della Polonia. Alcuni visitarono a Varsavia la casa natale di Fryderyk Chopin e quella di Marie Curie. Altri visitarono la stazione climatica di Zakopane, con i suoi chalet e i pittoreschi negozi, prendendo la seggiovia per arrivare sui punti più alti delle incantevoli montagne. Viaggiando in macchina verso questi e altri luoghi di interesse turistico, i congressisti poterono ammirare la bellezza della campagna polacca al tempo della mietitura, quando intere famiglie — grandi e piccoli, uomini e donne — lavorano tutti insieme nei campi.

Di particolare interesse fu l’ex campo di concentramento nazista di Oświȩcim (Auschwitz). Un gruppo di Testimoni visitò il campo guidato da Josef, che fu prigioniero ad Auschwitz. Normalmente si tratta di una visita traumatizzante e deprimente allo stesso tempo. Ci sono la forca, il muro contro il quale vennero fucilati molti detenuti, i forni crematori, molte foto: ci si chiede di continuo se tutto questo possa essere veramente accaduto. Non che se ne dubiti, ma è talmente orribile da essere quasi incredibile! C’erano i triangoli di diverso colore con cui venivano contraddistinte le varie categorie di detenuti; per motivi religiosi c’era solo un gruppo di prigionieri, quello degli Studenti Biblici (testimoni di Geova) che portavano un triangolo viola.

Con Josef come guida, però, la visita fu quasi edificante. Egli narrò la sua storia. Si era occupato di politica, mentre suo padre e sua madre erano diventati Testimoni. Quando il padre morì e gli fu fatto il funerale come Testimone, Josef rimase colpito dal gran numero di partecipanti e dall’amore che vide tra i Testimoni. Cessò la sua attività politica ma non diventò un Testimone. Poco dopo Josef, sua madre e sua sorella furono internati ad Auschwitz.

La madre fu mandata ai forni crematori. La sorella infine fu rimessa in libertà ma con la salute rovinata. Lui fu mandato in un campo in Germania dove conobbe un Testimone che gli parlò. Divenne così testimone di Geova e fu uno di quelli che prese parte alla infame marcia della morte. (Questa marcia è descritta con vividi particolari nell’articolo “L’integrità sopravvive al campo di concentramento”, nell’edizione inglese della Torre di Guardia del 1º settembre 1945).

Durante la visita ad Auschwitz, Josef fece loro vedere la stanza dov’era stato lui, quella dov’era stata tenuta la madre, e i forni dove quest’ultima era stata cremata. Ma il suo atteggiamento fu un esempio per tutti. Nessun segno di amarezza. Era un luogo dove l’integrità verso Dio aveva trionfato, dove molti Testimoni erano morti fedeli a Geova. Fare il giro insieme a lui era come essere insieme a uno zelante Testimone in un territorio duro. Un Testimone del gruppo comprò alcune cartoline da una donna. Josef gli chiese: “Le hai dato testimonianza?” “No”. Allora Josef andò immediatamente a darle testimonianza. La visita al campo di concentramento di Auschwitz dove furono commesse simili atrocità potrebbe essere molto deprimente, ma con Josef come accompagnatore divenne un’esperienza stimolante.

Espressioni di apprezzamento

I testimoni di Geova furono grati di poter tenere questi congressi in Polonia. Sia le autorità polacche che i gestori degli stadi collaborarono e furono cordiali con i congressisti, il che contribuì alla riuscita dei congressi e li rese ancor più piacevoli. Inoltre, in ciascuna città dove si teneva un congresso i principali giornali pubblicarono dei servizi, e anche radio e televisione ne parlarono.

La cosa che fece maggiore impressione ai delegati, comunque, fu l’ospitalità degli stessi Testimoni polacchi. Il loro spirito gioioso e il loro zelo permeavano i congressi. Divisero i pasti con i delegati stranieri. Li invitarono nelle loro case. Prepararono da mangiare per loro, cucinando anche degli speciali piatti polacchi. I loro calorosi sorrisi, i baci e gli abbracci saranno ricordati a lungo dai delegati stranieri.

I sentimenti di affetto dei Testimoni polacchi sono forse meglio rispecchiati e riassunti dalle seguenti sentite parole pronunciate subito dopo il discorso conclusivo a Katowice e a Varsavia. Vennero tradotte in inglese e tedesco e accolte con entusiastici applausi.

Cari fratelli e sorelle di almeno 16 paesi del mondo,

Avete sormontato molte difficoltà e fatto molti sacrifici per partecipare alla nostra gioia. Solo dei veri amici lo avrebbero fatto.

La maggioranza di voi non ha capito molto delle parole dette qui, ma ciò nonostante abbiamo fiducia che siate stati pervasi dallo spirito di questo congresso.

Siamo uniti nell’adorazione del nostro grande Dio, Geova, e nell’amore per lui e gli uni per gli altri.

Predichiamo tutti lo stesso messaggio, la buona notizia del Regno. Vi preghiamo di dire ai nostri amici che amiamo veramente l’intera associazione dei fratelli e che siamo decisi a mantenere l’integrità verso Geova Dio sino alla fine.

Come ha già detto l’oratore nel discorso conclusivo, siamo felici che possiate portare i nostri affettuosi saluti ai fratelli dei paesi dai quali venite.

Siamo felici e grati d’essere uniti a voi nel mantenere l’integrità insieme alla fratellanza mondiale.

Vi ringraziamo tutti.

La domenica 29 settembre la radio nazionale polacca presentò un programma di mezz’ora sui congressi, che includeva il canto entusiastico del cantico del Regno intitolato “L’esercito di Geova” (inglese). La serie dei congressi in Polonia ha veramente fornito un’altra poderosa risposta alla domanda che troviamo in Genesi 18:14: “È alcuna cosa troppo straordinaria per Geova?”

[Riquadro a pagina 13]

Congresso di Varsavia, 16-18 agosto

Massimo dei presenti: 27.271

Numero dei battezzati: 879

Congresso di Breslavia, 16-18 agosto

Massimo dei presenti: 16.003

Numero dei battezzati: 545

Congresso di Poznań, 23-25 agosto

Massimo dei presenti: 19.305

Numero dei battezzati: 715

Congresso di Katowice, 23-25 agosto

Massimo dei presenti: 31.555

Numero dei battezzati: 1.001

Totali dei quattro congressi

Massimo dei presenti: 94.134

Numero dei battezzati: 3.140

[Riquadro a pagina 14]

NON LO DIMENTICHEREMO MAI

Non dimenticheremo mai la vostra visita in Polonia,

Fratelli e sorelle di tanti paesi.

La tavola di Geova è ricca e trabocca,

E come un sol popolo felice noi siamo uniti.

Non lo dimenticheremo mai.

Sì, la lingua c’impediva di comunicare,

Ma con l’amore s’è trovato il modo di dire:

“Vi vogliamo bene”.

Non lo dimenticheremo mai.

Un giorno, nel nuovo sistema,

Guarderemo indietro commossi,

Ricordando come i nostri cuori si sono incontrati.

Cari fratelli, non lo dimenticheremo mai.

— Scritta da un Testimone polacco.

[Immagine a pagina 9]

Pulizia intorno allo stadio di Poznań

[Immagini alle pagine 10 e 11]

Vista panoramica del luogo dov’è stato tenuto il congresso di Varsavia

Battesimo al congresso di Varsavia

[Immagini a pagina 12]

Alcuni delegati giapponesi e di altre nazionalità

Albert Schroeder che parla a 18.200 persone allo Stadio KS Warta di Poznań, in Polonia

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