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Il celibato apre la porta a un’attività senza distrazioniLa Torre di Guardia 1996 | 15 ottobre
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“Significa costante assiduità verso il Signore senza distrazione”. — 1 CORINTI 7:35.
1. Quali notizie preoccupanti ricevette Paolo riguardo ai cristiani di Corinto?
L’APOSTOLO Paolo era preoccupato per i suoi fratelli cristiani di Corinto, in Grecia. Circa cinque anni prima aveva formato la congregazione in quella prospera città nota per la sua immoralità. Ora, verso il 55 E.V., mentre era a Efeso, in Asia Minore, ricevette notizie preoccupanti: a Corinto si erano formate delle fazioni e si tollerava un grave caso di immoralità. Per di più Paolo aveva ricevuto una lettera dai cristiani di Corinto in cui gli venivano chiesti consigli su cose come rapporti sessuali, celibato, matrimonio, separazione e nuove nozze.
2. A quanto pare, come influiva l’immoralità diffusa a Corinto sui cristiani di quella città?
2 Sembra che la sfacciata immoralità diffusa a Corinto influisse sulla congregazione locale in due modi. Alcuni cristiani stavano cedendo all’atmosfera moralmente rilassata e tolleravano l’immoralità. (1 Corinti 5:1; 6:15-17) Altri, a quanto pare, per reazione ai piaceri carnali così diffusi nella città, andavano all’estremo opposto, raccomandando l’astinenza da qualunque rapporto sessuale, anche nell’ambito coniugale. — 1 Corinti 7:5.
3. Quali cose trattò Paolo nella parte iniziale della sua prima lettera ai Corinti?
3 Nella lunga lettera che scrisse ai corinti, Paolo trattò per prima cosa il problema della mancanza di unità. (1 Corinti, capitoli 1-4) Li esortò a non seguire gli uomini, cosa che può portare solo a dannose divisioni. Dovevano essere uniti come “collaboratori” di Dio. Poi diede loro istruzioni specifiche su come mantenere moralmente pura la congregazione. (Capitoli 5, 6) Dopo di che passò a considerare la loro lettera.
Raccomandato il celibato
4. Cosa intendeva Paolo quando disse che “è bene per l’uomo non toccar donna”?
4 Cominciò dicendo: “Ora circa le cose di cui mi scriveste, è bene per l’uomo non toccar donna”. (1 Corinti 7:1) Qui l’espressione “non toccar donna” significa evitare il contatto fisico con una donna per provare piacere sessuale. Dato che Paolo aveva già condannato la fornicazione, si riferiva ora ai rapporti sessuali nell’ambito coniugale. Paolo stava quindi raccomandando il celibato. (1 Corinti 6:9, 16, 18; confronta Genesi 20:6; Proverbi 6:29). Un po’ più avanti scrisse: “Ora dico a quelli non sposati e alle vedove: È bene per loro che rimangano come sono anch’io”. (1 Corinti 7:8) Paolo non era sposato; forse era vedovo. — 1 Corinti 9:5.
5, 6. (a) Perché è evidente che Paolo non stava raccomandando la vita monastica? (b) Perché Paolo raccomandò il celibato?
5 Probabilmente i cristiani di Corinto erano venuti in contatto con la filosofia greca, alcune scuole della quale esaltavano l’ascetismo estremo, la completa negazione di se stessi. Potrebbe essere questa la ragione per cui i corinti avevano chiesto a Paolo se era “bene” per i cristiani evitare qualsiasi rapporto sessuale? La risposta di Paolo non si basava sulla filosofia greca. (Colossesi 2:8) A differenza dei teologi cattolici, egli non raccomandò mai il celibato per fare vita ascetica in un monastero o in un convento, come se le persone non sposate fossero particolarmente sante e potessero contribuire alla propria salvezza con il loro stile di vita e le loro preghiere.
6 Paolo raccomandò il celibato “in vista della nostra presente necessità”. (1 Corinti 7:26) Forse si riferiva ai tempi difficili che i cristiani attraversavano, che il matrimonio poteva rendere più difficoltosi. (1 Corinti 7:28) Il consiglio che diede ai cristiani non sposati fu: “È bene per loro che rimangano come sono anch’io”. Ai vedovi disse: “Sei sciolto dalla moglie? Smetti di cercare moglie”. Riguardo a una vedova cristiana scrisse: “È più felice se rimane com’è, secondo la mia opinione. Certamente penso di avere anch’io lo spirito di Dio”. — 1 Corinti 7:8, 27, 40.
Nessuno è obbligato a non sposarsi
7, 8. Da cosa si capisce che Paolo non intendeva costringere nessun cristiano a non sposarsi?
7 Sicuramente lo spirito santo di Geova guidò Paolo quando diede quel consiglio. L’intero modo in cui affronta l’argomento del celibato e del matrimonio rivela equilibrio e prudenza. Non ne fa una questione di fedeltà o di infedeltà. È piuttosto una questione di libera scelta, anche se la bilancia pende a favore del celibato per quelli che sono in grado di rimanere casti in tale stato.
8 Immediatamente dopo aver detto che “è bene per l’uomo non toccar donna”, Paolo aggiunse: “Ma, a causa del prevalere della fornicazione, ciascun uomo abbia la propria moglie e ciascuna donna abbia il proprio marito”. (1 Corinti 7:1, 2) Dopo aver consigliato ai non sposati e ai vedovi di ‘rimanere com’era lui’, fu pronto ad aggiungere: “Ma se non hanno padronanza di sé, si sposino, poiché è meglio sposarsi che essere infiammati dalla passione”. (1 Corinti 7:8, 9) Anche ai vedovi ripeté: “Smetti di cercare moglie. Ma anche se ti sposassi, non commetteresti peccato”. (1 Corinti 7:27, 28) Questi consigli equilibrati riflettono la libertà di scelta.
9. Secondo Gesù e Paolo, in che senso sia il matrimonio che il celibato sono doni di Dio?
9 Paolo indicò che sia il matrimonio che il celibato sono doni di Dio. “Vorrei che tutti gli uomini fossero come sono io. Tuttavia, ciascuno ha il proprio dono da Dio, uno in un modo, uno in un altro”. (1 Corinti 7:7) Di certo aveva in mente ciò che aveva detto Gesù. Dopo aver ribadito che il matrimonio era un’istituzione divina, Gesù indicò che il celibato volontario per servire gli interessi del Regno è un dono speciale: “Non tutti fanno posto alla parola, ma solo quelli che hanno il dono. Poiché ci sono eunuchi generati così dal seno della loro madre, e ci sono eunuchi fatti eunuchi dagli uomini, e ci sono eunuchi che si sono fatti eunuchi a motivo del regno dei cieli. Chi vi può far posto vi faccia posto”. — Matteo 19:4-6, 11, 12.
Come far posto al dono del celibato
10. Come può una persona ‘far posto’ al dono del celibato?
10 Sebbene entrambi parlassero del celibato come di un “dono”, né Gesù né Paolo dissero che si trattava di un dono miracoloso che hanno solo alcuni. Gesù disse che ‘non tutti vi fanno posto’, ed esortò quelli che possono farlo a ‘farvi posto’, cosa che lui stesso e Paolo fecero. È vero che Paolo scrisse: “È meglio sposarsi che essere infiammati dalla passione”, ma parlava di quelli che “non hanno padronanza di sé”. (1 Corinti 7:9) In precedenti scritti Paolo aveva spiegato che i cristiani possono evitare di essere infiammati dalla passione. (Galati 5:16, 22-24) Camminare secondo lo spirito significa lasciare che lo spirito di Geova guidi ogni nostro passo. I giovani cristiani possono farlo? Sì, se seguono attentamente la Parola di Geova. Il salmista scrisse: “Come monderà il giovane [o la giovane] il suo sentiero? Stando in guardia secondo la tua parola”. — Salmo 119:9.
11. Cosa significa ‘camminare secondo lo spirito’?
11 Questo significa anche guardarsi dalle idee permissive diffuse da molti programmi televisivi, film, periodici, libri e canzoni. Queste idee danno risalto alla carne. Un giovane cristiano che vuole far posto al celibato, o una giovane cristiana che desidera rimanere nubile, ‘non dovrebbe camminare secondo la carne, ma secondo lo spirito. Poiché quelli che sono secondo la carne rivolgono la loro mente alle cose della carne, ma quelli che sono secondo lo spirito alle cose dello spirito’. (Romani 8:4, 5) Le cose dello spirito sono giuste, caste, amabili, virtuose. I cristiani, giovani e meno giovani, fanno bene a ‘continuare a considerare queste cose’. — Filippesi 4:8, 9.
12. Da cosa dipende in gran parte far posto al dono del celibato?
12 Far posto al dono del celibato dipende in gran parte dal rivolgere il cuore a tale meta e pregare Geova perché ci aiuti a perseguirla. (Filippesi 4:6, 7) Paolo scrisse: “Se al contrario qualcuno è fermo nel suo cuore, non avendo alcuna necessità, ma ha autorità sulla propria volontà e ha preso questa decisione nel proprio cuore, di mantenere la propria verginità, farà bene. Quindi anche chi dà la sua verginità in matrimonio fa bene, ma chi non la dà in matrimonio fa meglio”. — 1 Corinti 7:37, 38.
Celibato con uno scopo
13, 14. (a) Che paragone fece l’apostolo Paolo fra cristiani non sposati e cristiani sposati? (b) In quale caso soltanto si può dire che un cristiano non sposato “fa meglio” di chi è sposato?
13 Il celibato di per sé non è meritorio. In che senso dunque può essere “meglio”? Tutto dipende dal modo in cui la persona usa la libertà che esso offre. Paolo scrisse: “In realtà, voglio che siate liberi da ansietà. L’uomo non sposato è ansioso delle cose del Signore, come possa guadagnare l’approvazione del Signore. Ma l’uomo sposato è ansioso delle cose del mondo, come possa guadagnare l’approvazione della moglie, ed è diviso. Inoltre, la donna non sposata, e la vergine, è ansiosa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito. Comunque, la donna sposata è ansiosa delle cose del mondo, come possa guadagnare l’approvazione del marito. Ma dico questo per il vostro vantaggio personale, non per gettarvi un laccio, bensì per indurvi a ciò che è convenevole e a ciò che significa costante assiduità verso il Signore senza distrazione”. — 1 Corinti 7:32-35.
14 Il cristiano non sposato che si avvale della sua condizione per perseguire mete egoistiche non fa “meglio” dei cristiani sposati. Preferisce non sposarsi non “a motivo del regno”, ma per motivi personali. (Matteo 19:12) L’uomo e la donna non sposati dovrebbero essere ‘ansiosi delle cose del Signore’, ansiosi di “guadagnare l’approvazione del Signore”, con “costante assiduità verso il Signore senza distrazione”. Questo significa concentrare tutta la propria attenzione sul servizio di Geova e di Cristo Gesù. Solo facendo questo i cristiani non sposati di entrambi i sessi fanno “meglio” dei cristiani sposati.
Attività senza distrazione
15. Qual è il nocciolo del ragionamento di Paolo in 1 Corinti capitolo 7?
15 Il nocciolo del ragionamento che Paolo fa in questo capitolo è: Benché il matrimonio sia un’aspirazione legittima e, in certi casi, sia consigliabile per alcuni, il celibato è innegabilmente vantaggioso per quei cristiani che vogliono servire Geova con meno distrazioni possibile. Mentre la persona sposata è ‘divisa’, il cristiano non sposato è libero di concentrarsi sulle “cose del Signore”.
16, 17. In che senso un cristiano non sposato può concentrarsi meglio sulle “cose del Signore”?
16 Quali sono le cose del Signore alle quali il cristiano non sposato può prestare attenzione più liberamente delle persone sposate? In un altro contesto Gesù parlò delle “cose di Dio”, le cose che il cristiano non può dare a Cesare. (Matteo 22:21) Queste cose riguardano essenzialmente la vita, l’adorazione e il ministero del cristiano. — Matteo 4:10; Romani 14:8; 2 Corinti 2:17; 3:5, 6; 4:1.
17 Di solito chi non è sposato è più libero di dedicare tempo al servizio di Geova, cosa che può recare beneficio alla sua spiritualità e accrescere il suo impegno nel ministero. Può dedicare più tempo allo studio personale e alla meditazione. Spesso per i cristiani non sposati è più facile che per gli sposati includere nel loro programma la lettura della Bibbia. Possono prepararsi meglio per le adunanze e per il servizio di campo. Tutto questo va a loro “vantaggio personale”. — 1 Corinti 7:35.
18. Come possono molti fratelli celibi dimostrare di voler servire Geova “senza distrazione”?
18 Molti fratelli celibi che prestano già servizio come servitori di ministero sono liberi di dire a Geova: “Eccomi! Manda me”. (Isaia 6:8) Possono fare domanda per frequentare la Scuola di Addestramento per il Ministero, riservata a servitori di ministero e anziani non sposati che sono liberi di prestare servizio dove c’è più bisogno. Anche i fratelli che non sono in grado di lasciare la loro congregazione possono rendersi disponibili per servire i fratelli come servitori di ministero o anziani. — Filippesi 2:20-23.
19. Come sono benedette molte sorelle nubili, e qual è un modo in cui possono essere una benedizione per le congregazioni?
19 Le sorelle nubili, non avendo un capo umano con cui consultarsi e confidarsi, possono essere più inclini a ‘gettare su Geova i loro pesi’. (Salmo 55:22; 1 Corinti 11:3) Questo è particolarmente importante per le sorelle che non si sposano per amore di Geova. Se col tempo si sposeranno, ciò avverrà “solo nel Signore”, cioè con un uomo dedicato a Geova. (1 Corinti 7:39) Gli anziani sono grati di avere nella congregazione sorelle non sposate, le quali spesso visitano e aiutano i malati e le persone anziane. Questo è fonte di felicità per tutti. — Atti 20:35.
20. In che modo molti cristiani dimostrano di voler servire con “costante assiduità verso il Signore senza distrazione”?
20 Molti cristiani giovani si sono organizzati per servire con “costante assiduità verso il Signore senza distrazione”. (1 Corinti 7:35) Servono Geova a tempo pieno come pionieri, missionari o volontari presso una delle filiali della Società (Watch Tower). E che gruppo felice costituiscono! Com’è ristoratrice la loro presenza! Sì, agli occhi di Geova e di Gesù sono “proprio come le gocce di rugiada”. — Salmo 110:3.
Nessun voto di celibato perpetuo
21. (a) Perché è evidente che Paolo non incoraggiava a far voto di celibato? (b) Cosa voleva dire quando parlò dell’essere “oltre il fiore della giovinezza”?
21 Un punto fondamentale dei consigli di Paolo è che i cristiani fanno “bene” a far posto al celibato nella loro vita. (1 Corinti 7:1, 8, 26, 37) Tuttavia egli non li invitò affatto a far voto di celibato. Al contrario, scrisse: “Se qualcuno pensa di comportarsi indebitamente verso la sua verginità, se questa ha passato il fiore della giovinezza, e così deve avvenire, faccia ciò che vuole; non pecca. Si sposino”. (1 Corinti 7:36) La parola greca tradotta ‘oltre il fiore della giovinezza’ (hypèrakmos) significa alla lettera “oltre il punto più alto” e si riferisce al superare il periodo in cui gli impulsi sessuali sono più forti. Perciò coloro che sono rimasti diversi anni senza sposarsi e che poi sentono di doversi sposare sono del tutto liberi di sposare una persona credente. — 2 Corinti 6:14.
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Marito e anziano: bilanciare le responsabilitàLa Torre di Guardia 1996 | 15 ottobre
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1, 2. Perché il celibato ecclesiastico è antiscritturale?
NEL primo secolo i cristiani fedeli cercavano di bilanciare le loro varie responsabilità. Quando l’apostolo Paolo disse che il cristiano che non si sposa “fa meglio”, voleva forse dire che sarebbe stato più adatto per servire come sorvegliante nella congregazione cristiana? Stava forse dicendo che il celibato è un requisito per essere anziani? (1 Corinti 7:38) Il celibato è imposto al clero cattolico. Ma il celibato ecclesiastico è scritturale? Le chiese ortodosse orientali permettono ai loro parroci — ma non ai vescovi — di essere sposati. Questo è in armonia con la Bibbia?
2 Molti dei dodici apostoli di Cristo, le fondamenta della congregazione cristiana, erano sposati. (Matteo 8:14, 15; Efesini 2:20) Paolo scrisse: “Non abbiamo l’autorità di condurre con noi una sorella come moglie, come anche il resto degli apostoli e dei fratelli del Signore e Cefa [Pietro]?” (1 Corinti 9:5) Un’enciclopedia cattolica ammette che “la legge del celibato è di origine ecclesiastica” e che “i ministri del NT [Nuovo Testamento] non erano tenuti a osservare il celibato”. (New Catholic Encyclopedia) I testimoni di Geova seguono il modello scritturale, non una legge ecclesiastica. — 1 Timoteo 4:1-3.
Il matrimonio è compatibile con l’incarico di anziano
3. Quali elementi scritturali dimostrano che i sorveglianti cristiani possono essere sposati?
3 Lungi dal richiedere che gli uomini nominati sorveglianti fossero celibi, Paolo scrisse a Tito: “Per questa ragione ti ho lasciato a Creta, affinché tu corregga le cose che sono difettose e faccia nomine di anziani [greco: presbỳteros] di città in città, come ti ho ordinato, se c’è qualcuno libero da accusa, marito di una sola moglie, che abbia figli credenti non accusati di dissolutezza né insubordinati. Poiché il sorvegliante [greco: epìskopos, da cui la parola “vescovo”] dev’essere libero da accusa come economo di Dio”. — Tito 1:5-7.
4. (a) Come sappiamo che il matrimonio non è un requisito per essere sorveglianti cristiani? (b) Che vantaggio ha un anziano celibe?
4 Dall’altro lato, il matrimonio non è un requisito scritturale per essere anziani. Gesù rimase celibe. (Efesini 1:22) Paolo, preminente sorvegliante della congregazione cristiana del I secolo, all’epoca non era sposato. (1 Corinti 7:7-9) Oggi ci sono molti cristiani non sposati che prestano servizio come anziani. Il fatto di non essere sposati probabilmente lascia loro più tempo per assolvere i loro doveri di sorveglianti.
‘L’uomo sposato è diviso’
5. Quale fatto scritturale dovrebbero riconoscere i fratelli sposati?
5 Quando un cristiano si sposa, dovrebbe capire che si sta assumendo nuove responsabilità che richiederanno tempo e attenzione. La Bibbia afferma: “L’uomo non sposato è ansioso delle cose del Signore, come possa guadagnare l’approvazione del Signore. Ma l’uomo sposato è ansioso delle cose del mondo, come possa guadagnare l’approvazione della moglie, ed è diviso”. (1 Corinti 7:32-34) Diviso in che senso?
6, 7. (a) Qual è un modo in cui l’uomo sposato è “diviso”? (b) Quale consiglio dà Paolo ai cristiani sposati? (c) Come potrebbe influire questo sulla decisione di un uomo di accettare un determinato lavoro?
6 Intanto l’uomo sposato rinuncia ad esercitare autorità sul proprio corpo. Paolo lo rese molto chiaro: “La moglie non esercita autorità sul proprio corpo, ma il marito; e similmente, nemmeno il marito esercita autorità sul proprio corpo, ma la moglie”. (1 Corinti 7:4) Alcuni che intendono sposarsi possono pensare che questa sia una questione di scarsa importanza, perché il sesso non occuperà il primo posto nel loro matrimonio. Tuttavia, dato che la castità prematrimoniale è un requisito scritturale, in realtà i cristiani non possono sapere esattamente quali saranno i bisogni intimi del loro futuro coniuge.
7 Paolo mostra che anche una coppia che ha ‘rivolto la mente alle cose dello spirito’ deve tener conto dei bisogni sessuali reciproci. Ai cristiani di Corinto diede questo consiglio: “Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; ma anche la moglie faccia similmente verso il marito. Non ve ne private l’un l’altro, se non di mutuo consenso per un tempo fissato, per dedicare tempo alla preghiera e unirvi di nuovo, affinché Satana non continui a tentarvi per la vostra mancanza di continenza”. (Romani 8:5; 1 Corinti 7:3, 5) Purtroppo si sono verificati casi di adulterio quando questo consiglio non è stato seguito. Stando così le cose, il cristiano sposato deve riflettere attentamente prima di accettare un lavoro che comporterà una lunga separazione dalla moglie. Egli non ha più la stessa libertà di movimento che aveva da scapolo.
8, 9. (a) Cosa intendeva Paolo quando disse che i cristiani sposati sono ‘ansiosi delle cose del mondo’? (b) Cosa dovrebbero essere ansiosi di fare i cristiani sposati?
8 In che senso si può dire che i cristiani sposati, inclusi gli anziani, sono ‘ansiosi delle cose del mondo [kòsmos]’? (1 Corinti 7:33) È evidente che Paolo non si riferiva alle cose cattive di questo mondo, dalle quali tutti i cristiani devono stare alla larga. (2 Pietro 1:4; 2:18-20; 1 Giovanni 2:15-17) La Parola di Dio ci comanda di ‘ripudiare l’empietà e i desideri mondani [kosmikòs] e di vivere con sanità di mente e giustizia e santa devozione in questo presente sistema di cose’. — Tito 2:12.
9 Perciò il cristiano sposato è “ansioso delle cose del mondo” nel senso che si preoccupa giustamente di cose secolari che hanno attinenza con la normale vita coniugale. Fra queste ci sono vitto, alloggio, vestiario e svago, per non parlare di un’infinità di altre preoccupazioni se la coppia ha figli. Ma anche se non ci sono figli, marito e moglie devono essere ansiosi di “guadagnare l’approvazione” l’uno dell’altro, se vogliono che il matrimonio riesca. Questo è di particolare interesse per gli anziani cristiani nel bilanciare le loro responsabilità.
Buoni mariti e buoni anziani
10. Perché un cristiano sia idoneo come anziano, cosa dovrebbero poter notare sia i fratelli che le persone di fuori?
10 Benché il matrimonio non sia un requisito per essere anziani, prima di essere raccomandato come anziano un cristiano sposato dovrebbe aver sicuramente dimostrato che si sforza di essere un buon marito, un marito amorevole, che esercita la dovuta autorità. (Efesini 5:23-25, 28-31) Paolo scrisse: “Se un uomo aspira all’incarico di sorvegliante, desidera un’opera eccellente. Il sorvegliante deve perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie”. (1 Timoteo 3:1, 2) Dovrebbe essere evidente che un anziano fa tutto il possibile per essere un bravo marito, sia che la moglie sia cristiana o no. Perfino le persone al di fuori della congregazione dovrebbero notare che egli ha cura di sua moglie e delle sue altre responsabilità. Paolo aggiunse: “Deve anche avere un’eccellente testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada nel biasimo e in un laccio del Diavolo”. — 1 Timoteo 3:7.
11. Cosa implica la frase “marito di una sola moglie”, per cui quali precauzioni dovrebbero prendere gli anziani?
11 La frase “marito di una sola moglie” esclude ovviamente la poligamia, ma implica pure la fedeltà coniugale. (Ebrei 13:4) Gli anziani devono stare molto attenti specialmente quando aiutano le sorelle della congregazione. Dovrebbero evitare di far visita da soli a una sorella che ha bisogno di consigli e di conforto. Farebbero bene a farsi accompagnare da un altro anziano, da un servitore di ministero o, se si tratta solo di una visita di incoraggiamento, anche dalla propria moglie. — 1 Timoteo 5:1, 2.
12. Le mogli degli anziani e dei servitori di ministero dovrebbero sforzarsi di essere all’altezza di quale descrizione?
12 Fra parentesi, nell’elencare i requisiti degli anziani e dei servitori di ministero l’apostolo Paolo diede anche un consiglio alle mogli di coloro che vengono presi in considerazione per tali privilegi. Egli scrisse: “Le donne devono similmente esser serie, non calunniatrici, di abitudini moderate, fedeli in ogni cosa”. (1 Timoteo 3:11) Il marito cristiano può far molto per aiutare la moglie a essere all’altezza di tale descrizione.
Doveri scritturali verso la moglie
13, 14. Anche se la moglie non è Testimone, perché un anziano dovrebbe rimanere con lei ed essere un bravo marito?
13 Naturalmente questo consiglio dato alle mogli degli anziani e dei servitori di ministero presuppone che esse stesse siano cristiane dedicate. Generalmente è così, dato che ai cristiani è detto di sposarsi “solo nel Signore”. (1 Corinti 7:39) Ma che dire di un fratello che quando si dedicò a Geova era già sposato con un’incredula o di uno la cui moglie lascia la verità senza che egli ne abbia colpa?
14 Di per sé questo non gli impedirebbe di essere un anziano. Ma non sarebbe nemmeno una giustificazione per separarsi dalla moglie solo perché lei non condivide le sue idee. Paolo consigliò: “Sei legato ad una moglie? Smetti di cercare uno scioglimento”. (1 Corinti 7:27) E aggiunse: “Se un fratello ha la moglie incredula, ed essa acconsente a dimorare con lui, non la lasci. Ma se l’incredulo si separa, si separi; il fratello o la sorella non è in servitù in tali circostanze, ma Dio vi ha chiamati alla pace. Poiché, moglie, che ne sai se non salverai tuo marito? O, marito, che ne sai se non salverai tua moglie?” (1 Corinti 7:12, 15, 16) Anche se la moglie non è Testimone, l’anziano dovrebbe essere un bravo marito.
15. Che consiglio dà l’apostolo Pietro ai mariti cristiani, e quale potrebbe essere la conseguenza se risultasse che un anziano trascura la moglie?
15 Che la moglie sia credente o no, l’anziano cristiano dovrebbe riconoscere che lei ha bisogno della sua amorevole attenzione. L’apostolo Pietro scrisse: “Voi, mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro [con le vostre mogli] secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite”. (1 Pietro 3:7) Il marito che volontariamente trascura i bisogni della moglie mette in pericolo la propria relazione con Geova; ciò potrebbe impedirgli di accostarsi a Geova come “una massa di nuvole, perché la preghiera non passi”. (Lamentazioni 3:44) Questo potrebbe renderlo non idoneo per servire come sorvegliante cristiano.
16. Qual è il senso del ragionamento di Paolo, e come dovrebbero considerare la cosa gli anziani?
16 Come si è già detto, il senso del ragionamento di Paolo è che quando un uomo si sposa rinuncia in parte alla libertà che aveva da scapolo e che gli permetteva di avere “costante assiduità verso il Signore senza distrazione”. (1 Corinti 7:35) I rapporti indicano che a volte alcuni anziani sposati non mostrano equilibrio nel ragionare sulle ispirate parole di Paolo. Per fare quello che secondo loro dovrebbe fare un buon anziano, possono trascurare certi doveri coniugali. Alcuni trovano difficile rinunciare a un privilegio di congregazione, anche se accettarlo influirebbe chiaramente in maniera negativa sulla spiritualità della moglie. Vogliono i privilegi che il matrimonio offre, ma sono disposti ad assolvere le responsabilità che esso comporta?
17. Cosa è successo alle mogli di alcuni sorveglianti, e come si sarebbe forse potuto evitare?
17 Certo essere anziani zelanti è lodevole. Nondimeno, si può dire che un cristiano sia equilibrato se per assolvere i suoi compiti nella congregazione trascura le sue responsabilità scritturali nei confronti della moglie? Pur desiderando essere d’aiuto ai componenti della congregazione, un anziano equilibrato si interesserà anche della spiritualità di sua moglie. Le mogli di alcuni anziani si sono indebolite spiritualmente e qualcuna ha fatto addirittura “naufragio” in senso spirituale. (1 Timoteo 1:19) Benché la moglie abbia la responsabilità di operare per la propria salvezza, in certi casi il problema spirituale si sarebbe potuto evitare se l’anziano ‘l’avesse nutrita e ne avesse avuto tenera cura’, “come anche il Cristo fa con la congregazione”. (Efesini 5:28, 29) Gli anziani devono ‘prestare attenzione a se stessi e a tutto il gregge’. (Atti 20:28) Se sono sposati, di sicuro questo include la loro moglie.
‘Tribolazione nella carne’
18. Quali sono alcuni aspetti della “tribolazione” dei cristiani sposati, e come potrebbe influire questo sulle attività di un anziano?
18 L’apostolo scrisse pure: “Se una persona vergine si sposasse, non commetterebbe peccato. Comunque, quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne. Ma io vi risparmio”. (1 Corinti 7:28) Paolo desiderava risparmiare a quelli che erano in grado di seguire il suo esempio di persona non sposata le ansietà che il matrimonio inevitabilmente comporta. Anche per le coppie senza figli, queste ansietà possono includere problemi di salute o difficoltà finanziarie, come pure le responsabilità scritturali nei confronti dei genitori anziani del coniuge. (1 Timoteo 5:4, 8) L’anziano deve assolvere in modo esemplare queste responsabilità e a volte questo può limitare le sue attività come sorvegliante cristiano. Ci rallegra sapere che la maggioranza degli anziani sta facendo un ottimo lavoro in quanto ad assolvere sia le responsabilità familiari che quelle di congregazione.
19. Cosa intendeva Paolo quando disse: “Quelli che hanno moglie siano come se non l’avessero”?
19 Paolo aggiunse: “Il tempo rimasto è ridotto. Da ora in poi quelli che hanno moglie siano come se non l’avessero”. (1 Corinti 7:29) Alla luce di ciò che aveva già scritto in questo capitolo della lettera ai Corinti, è ovvio che non intendeva dire che i cristiani sposati dovessero in qualche modo trascurare la moglie. (1 Corinti 7:2, 3, 33) Spiegò ciò che intendeva quando scrisse: “Quelli che fanno uso del mondo [siano] come quelli che non ne usano appieno; poiché la scena di questo mondo cambia”. (1 Corinti 7:31) Ancor più che ai giorni di Paolo o dell’apostolo Giovanni, oggi “il mondo passa”. (1 Giovanni 2:15-17) Perciò i cristiani sposati che avvertono la necessità di fare dei sacrifici per seguire Cristo non possono farsi assorbire totalmente dalle gioie e dai privilegi del matrimonio. — 1 Corinti 7:5.
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