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La risurrezione di Gesù: il suo significato per noiLa Torre di Guardia 2014 | 15 novembre
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6. Che effetto ebbe la risurrezione di Gesù sui suoi discepoli?
6 La risurrezione di Gesù ebbe un profondo effetto sui suoi discepoli. Non era più morto, come credevano i suoi nemici; era invece una potente persona spirituale per la quale nessun essere umano rappresentava più una minaccia. La sua risurrezione dimostrava che era il Figlio di Dio, e sapere questo trasformò l’immenso dolore in cui erano piombati i suoi discepoli in gioia incontenibile. Il loro timore, inoltre, lasciò il posto al coraggio. La risurrezione di Gesù fu fondamentale per il proposito di Geova e per la buona notizia che proclamarono intrepidamente in lungo e in largo.
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La risurrezione di Gesù: il suo significato per noiLa Torre di Guardia 2014 | 15 novembre
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13. Perché si può dire che lo zelo dei discepoli mostra che erano sicuri della risurrezione di Gesù?
13 Un terzo motivo per cui sappiamo che la risurrezione di Gesù è avvenuta è lo zelo che i suoi discepoli manifestarono nel proclamarla. Rendere con zelo testimonianza riguardo alla risurrezione del Cristo li esponeva a persecuzione, sofferenza e morte. Se Gesù non fosse stato risuscitato, se fosse stato tutto un bluff, perché mai Pietro avrebbe rischiato la vita per proclamarne la risurrezione ai capi religiosi che, spinti dall’odio, ne avevano tramato la morte? Lo fece perché sia lui sia gli altri discepoli erano sicuri che Gesù era vivo e che stava guidando l’opera che Dio voleva venisse compiuta. Per giunta, la risurrezione di Gesù garantiva ai suoi seguaci che anche loro sarebbero stati risuscitati. Per esempio, Stefano morì nella convinzione che ci sarebbe stata una risurrezione dei morti (Atti 7:55-60).
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La risurrezione di Gesù: il suo significato per noiLa Torre di Guardia 2014 | 15 novembre
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15. Perché la risurrezione di Gesù ci infonde coraggio per predicare?
15 La risurrezione di Cristo ci infonde coraggio per predicare. Per 2.000 anni i nemici di Dio hanno fatto ricorso a ogni possibile arma per mettere a tacere la buona notizia: apostasia, scherni, folle inferocite, proscrizioni, torture ed esecuzioni capitali. Ma nulla, nessuna ‘arma formata contro di noi’, ha potuto fermare l’opera di predicare il Regno e fare discepoli (Isa. 54:17). Noi non temiamo gli scagnozzi, o schiavi, di Satana. Gesù è con noi, e ci sostiene proprio come ha promesso (Matt. 28:20). Abbiamo ogni motivo per essere coraggiosi perché, a prescindere da quanti sforzi facciano, i nostri nemici non riusciranno mai a metterci a tacere!
La risurrezione di Gesù ci infonde coraggio per predicare (Vedi il paragrafo 15)
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