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  • g90 8/11 pp. 16-17
  • Il dilemma delle ‘vacche pazze’ in Gran Bretagna

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  • Il dilemma delle ‘vacche pazze’ in Gran Bretagna
  • Svegliatevi! 1990
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Svegliatevi! 1990
g90 8/11 pp. 16-17

Il dilemma delle ‘vacche pazze’ in Gran Bretagna

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Gran Bretagna

NEL novembre 1986 fece per la prima volta la sua comparsa fra il bestiame inglese un’inquietante malattia. Da allora più di 11.000 capi si sono infettati, e ogni settimana vengono denunciati 200 nuovi casi. Sebbene il nome di questa malattia sia encefalite spongiosa del bovino, abbreviato BSE (dall’inglese bovine spongiform encephalopathy), i mezzi di informazione la soprannominarono subito malattia della “vacca pazza” a causa dei penosi sintomi che produce.

Cos’è la BSE, come ha avuto origine e perché preoccupa tanto?

Si tratta di una forma di demenza provocata da proteine anormali dette “agenti infettivi non convenzionali” che distruggono sezioni del cervello. Visto al microscopio, l’organo colpito ha un aspetto spugnoso e bucherellato. Col progredire della malattia, l’animale diventa irritabile e dimagrisce, e quando non riesce più a controllare gli arti, cade e muore o dev’essere abbattuto.

Il bestiame ha contratto questa forma di encefalite da una malattia detta “scrapie” (enterite dissenterica degli ovini da Mycobacterium paratubercolare), una forma di demenza molto affine e comune fra gli ovini inglesi. Com’è accaduto?

Il mangime usato oggi per il bestiame

La mucca è un ruminante che normalmente vive di vegetazione, soprattutto di erba. Negli ultimi anni, però, i fabbricanti inglesi di mangime hanno aggiunto ai normali mangimi un innaturale integratore proteico consistente di scarti di macello (tra cui anche carogne di pecore malate di scrapie), scarti che vengono schiacciati, cotti ed essiccati. Non sono stati colpiti solo i bovini, ma negli zoo inglesi sono morti di cerebropatie anche cinque tipi di antilopi, tra cui un raro orice bianco. Erano stati tutti alimentati con questo mangime commerciale. I visoni d’allevamento hanno contratto una malattia simile, e si crede che questo sia avvenuto perché sono stati alimentati con interiora crude di pecora.

I test rivelano che sia l’agente dell’encefalite del bovino che quello dell’enterite dissenterica degli ovini sono insolitamente resistenti alle alte temperature, alla radiazione ionizzante e alla luce ultravioletta. Questi misteriosi agenti non vengono uccisi con la normale cottura e altre forme di sterilizzazione. Benché non ci siano prove sicure che persone siano mai state infettate dall’enterite dissenterica degli ovini, ora ci si chiede preoccupati: Che rischio rappresenta la malattia della “vacca pazza” per chi mangia carne bovina?

L’uomo, un anello della catena?

“La BSE non costituisce un motivo di preoccupazione né in questo paese né in nessun altro luogo”: questo è il pensiero ufficiale del governo britannico, espresso da John Gummer, ministro dell’Agricoltura. Ma non tutti ne sono altrettanto sicuri. Richard Lacey, professore di microbiologia clinica presso l’Università di Leeds (Inghilterra), scrive sul giornale The Independent: “Se la vacca ha preso la malattia dal mangime, essa è stata trasmessa, almeno inizialmente, per via orale. Di qui la possibilità che sia trasmessa oralmente all’uomo”.

Sulla base di questo ragionamento, la Germania ha vietato qualsiasi importazione di carne bovina inglese perché non può avere la garanzia che provenga da mandrie esenti da questa malattia. Gli Stati Uniti hanno vietato le importazioni di bestiame, embrioni e seme di bestiame dalla Gran Bretagna. L’Unione Sovietica ha fatto un passo in più, vietando anche le importazioni di carne inglese di pecora e di capra, insieme ai latticini, a causa dell’encefalite del bovino. Alcune scuole inglesi hanno deciso di servire alla mensa solo carne bovina proveniente da mandrie dichiarate esenti dalla malattia.

Il governo, fra le varie misure adottate, ha vietato la vendita di certe interiora di bovini. Il pubblico inglese spende annualmente oltre 3.500 miliardi di lire in carne bovina e piatti a base di questa carne, come hamburger e pasticci di carne, e ha bisogno di sapere con certezza che la sua salute non è in pericolo. Tuttavia, “può passare un decennio o più prima di essere in grado di rassicurare completamente” il pubblico sul fatto che questa malattia non si trasmette dal bestiame all’uomo, ammette un rapporto governativo ufficiale. “La difficoltà”, spiega il dott. Richard Kimberlin, ex direttore dell’Unità di Neuropatogenesi di Edimburgo, “sta nella lunghezza del periodo di incubazione. Se la BSE costituisce un rischio per la salute pubblica, allorché questo sarà divenuto manifesto con un aumento nel numero di persone affette dal morbo di C.-J., sarà troppo tardi per fare qualsiasi cosa per la popolazione già esposta”.a

Gli scienziati intanto cercano urgentemente nuove e sicure prove per dissipare questi timori, e il governo inglese ha stanziato oltre 23 miliardi di lire per le ricerche. Ma il British Medical Journal fa notare realisticamente: “L’innocuità della carne bovina non è stata ancora provata e può non essere provabile”.

La mangereste?

Quali che siano le conseguenze per la salute dell’uomo, il dibattito suscitato dall’encefalite del bovino ha richiamato l’attenzione del pubblico sulla pratica di riciclare gli scarti animali. I bovini e i polli inglesi continuano ad essere alimentati con sottoprodotto essiccato dei polli (noto sul mercato inglese con la sigla DPM, un miscuglio trattato di escrementi, penne e volatili morti). Ai vitelli viene dato sangue essiccato di maiale, insaporito con cioccolato. Sebbene dal luglio del 1988 sia illegale impiegarle come mangime per il bestiame, teste e interiora di pecora vengono ancora macinate e date da mangiare a suini e polli. Tali pratiche sono condannate e definite “innaturali” in un rapporto governativo ufficiale. Alcuni le giustificheranno per motivi di convenienza e di economia nella produzione alimentare. Ma sotto il profilo della salute, ne vale la pena?

[Nota in calce]

a Il morbo di C.-J. (morbo di Creutzfeldt-Jacob) è un disturbo che colpisce l’uomo simile all’encefalite spongiosa del bovino ed è causato da un agente simile. La demenza insorge rapidamente, e a un anno dalla diagnosi il malato è totalmente incapace. Il morbo di C.-J. può essere trasmesso attraverso trasfusioni di sangue e trapianti di tessuto. Quasi 2.000 persone in Gran Bretagna e 7.000 negli Stati Uniti sono portatori a rischio per avere ricevuto iniezioni di ormoni della crescita ottenuti da ipofisi di cadaveri. Il dott. Paul Brown, direttore degli Istituti Sanitari Nazionali (USA), dice: “Qualsiasi organo proveniente da un paziente affetto dal morbo di C.-J. è una potenziale bomba a orologeria”.

[Immagine a pagina 17]

Vacùoli (cavità) nel cervello di una vacca colpita da encefalite spongiosa

[Fonte]

J.A.H. Wells, Crown Copyright Material

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