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  • Il coccodrillo marino, il re del mondo dei rettili

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  • Il coccodrillo marino, il re del mondo dei rettili
  • Svegliatevi! 1999
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  • Che mascelle!
  • Un progetto magistrale
  • Dimensioni imponenti
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  • “Una guerra contro la specie”
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Svegliatevi! 1999
g99 22/5 pp. 25-27

Il coccodrillo marino, il re del mondo dei rettili

DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! NELLE BELAU

IL DOMINIO dell’arcipelago delle Belau, nell’Oceano Pacifico, è stato spesso contestato. La prima potenza coloniale che dominò queste isole tropicali, situate 890 chilometri a est delle Filippine, fu la Spagna. Poi la Germania prese il posto della Spagna, e il Giappone quello della Germania. Al Giappone subentrarono gli Stati Uniti che governarono la regione fino al 1994 quando la Repubblica di Belau diventò uno stato sovrano.

Durante tutti questi passaggi di potere, però, un altro tipo di dominio sulle isole non è mai stato messo in discussione. Quale? Il dominio del coccodrillo marino, l’incontrastato re dei rettili delle Belau. Oggi, tuttavia, il trono dei coccodrilli traballa. I ricercatori dicono che “se non si prendono misure urgenti e drastiche per proteggere la specie, il coccodrillo marino allo stato libero si estinguerà presto nelle Belau”.

Perché i coccodrilli delle Belau sono nei guai? E perché in primo luogo è stato dato loro il titolo di re dei rettili?

Che mascelle!

Il nome scientifico del coccodrillo marino è Crocodylus porosus, che significa “coccodrillo pieno di callosità”.a Questo nome deriva dalle protuberanze squamose sulla parte superiore del muso. Queste formano due creste che vanno dagli occhi alle narici. Il muso a forma di triangolo è lungo circa un settimo dell’intero corpo. L’enorme testa di un esemplare esposto nel Museo delle Belau misura 40 centimetri alla base!

Quando la mascella inferiore del coccodrillo è aperta, non si può far a meno di notare i denti taglienti come forbici inseriti nelle mascelle che si possono chiudere con una forza impressionante. Le sole parti deboli delle mascelle sono i muscoli che permettono di aprirle. Un libro dice che di solito basta un elastico per tenere chiusa la bocca di un coccodrillo di due metri.

Un progetto magistrale

La testa del coccodrillo non è solo enorme, ma è anche progettata in maniera magistrale per il mondo acquatico. Osservatelo più da vicino (un coccodrillo imbalsamato, ben inteso!), e noterete che occhi, orecchi e narici costituiscono i punti più alti della testa. Quando il coccodrillo nuota, affiorano appena sulla superficie dell’acqua. È curioso, invece, che anche quando chiude la bocca, l’animale non può impedire che entri l’acqua, perché le labbra non coprono la mandibola. Ma l’acqua che entra in bocca non può scendere in gola perché una valvola ne blocca l’entrata. E dato che l’aria viene inspirata attraverso le narici ed entra nei polmoni dietro questa valvola, il coccodrillo può respirare anche con la bocca piena di acqua.

E come fa a vedere sott’acqua? Non c’è nessun problema. Quando è in immersione il coccodrillo stende una membrana trasparente, o terza palpebra, sugli occhi. Questa membrana protegge l’occhio senza offuscare la vista.

Dimensioni imponenti

Il coccodrillo marino è il più grande rettile del mondo. Quando superano i tre metri di lunghezza i maschi hanno raggiunto la maturità, ma continuano a crescere ancora per molti anni. Mark Carwardine, autore del libro The Guinness Book of Animal Records, afferma che in India una riserva naturale ospita un coccodrillo marino maschio lungo sette metri!

Anche l’habitat del coccodrillo ha dimensioni imponenti. Lo stesso autore dice che l’estensione dell’area di diffusione del coccodrillo marino è maggiore di quella di tutte le altre specie di coccodrilli. I coccodrilli marini vivono in tutte le regioni tropicali dell’Asia e del Pacifico, una zona che dall’India si estende fino all’Australia e all’arcipelago delle Belau.

Una svolta decisiva

Le paludi di mangrovie delle Belau offrono ai coccodrilli ombra, protezione e cibo in abbondanza. Non è strano, dunque, che questi rettili abbiano scelto l’arcipelago delle Belau come luogo di ritrovo e riproduzione. In realtà negli anni ’60 si calcolava che il numero dei coccodrilli che vivevano in queste isole andasse dai 1.500 ai 5.000.

Ma il dicembre 1965 segnò una svolta decisiva per i coccodrilli delle Belau. Quel mese un coccodrillo marino attaccò e uccise un pescatore locale. Qualche settimana dopo l’animale fu catturato ed esposto in pubblico. La gente era così infuriata con l’animale catturato che venne ucciso.

“Una guerra contro la specie”

Poco dopo, spiegano Harry Messel e F. Wayne King esperti di coccodrilli, le autorità lanciarono “una campagna per eliminare tutti i coccodrilli delle Belau, non importa dove si trovassero. In effetti era una guerra contro la specie”. Vennero offerte taglie, vennero collocate trappole e si impiegarono imbarcazioni per dare la caccia agli animali. Dal 1979 al 1981 i cacciatori uccisero da 500 a 1.000 coccodrilli, li scuoiarono e ne vendettero le pelli.

Furono specialmente presi di mira i coccodrilli adulti poiché la loro pelle è più grande. Ma ogni volta che uccidevano una femmina adulta, i cacciatori impedivano la nascita di circa 1.000 piccoli che la femmina avrebbe potuto mettere al mondo durante la sua vita. Perciò la popolazione dei coccodrilli diminuì. All’inizio degli anni ’90 Messel e King riscontrarono che “nelle Belau ne rimanevano meno di 150 allo stato libero”.

Bisogna ammettere che l’uomo ha ragione di guardarsi dai coccodrilli marini, perché i loro attacchi possono essere fatali. Comunque, osserva Carwardine, “il danno che ci fanno è minimo in paragone con la devastazione che abbiamo causato loro”.

Nel 1997 venne istituita la riserva naturale di Ngardok. Anche se questa riserva non è stata istituita primariamente per la tutela dei coccodrilli marini, questi ne traggono beneficio. Gli acquitrini intorno al Lago Ngardok offrono ai coccodrilli un posto per nascondersi e prolificare.

Forse il coccodrillo marino non sarà l’ideale come amico intimo, ma non convenite che è un re di tutto rispetto?

[Nota in calce]

a Porosus deriva dal termine greco pòrosis, che significa “formazione callosa”.

[Riquadro a pagina 27]

LACRIME DI COCCODRILLO

Dire che qualcuno versa lacrime di coccodrillo significa che mostra un pentimento insincero. Ma perché i coccodrilli vengono considerati degli ipocriti? Secondo un’enciclopedia questo detto può avere origine dal fatto che i coccodrilli hanno gli occhi umidi. Quindi “le lacrime, o l’acqua trattenuta dalle palpebre, possono scorrere dall’angolo degli occhi. Per questo e per il permanente ghigno della bocca, potrebbero essersi meritati la reputazione di ipocriti”. — The International Wildlife Encyclopedia.

[Riquadro/Immagini a pagina 27]

COCCODRILLO O ALLIGATORE?

Che differenza c’è tra un coccodrillo e un alligatore? La differenza più evidente sta nella dentatura. In parole semplici, quando un coccodrillo ha la bocca chiusa potete vedere il quarto dente della mascella inferiore. Nel caso dell’alligatore, invece, la mascella superiore copre questo dente.

[Immagini]

Coccodrillo

Alligatore

[Fonte]

Foto F. W. King

[Immagini a pagina 26]

Guardate che denti!

[Fonti]

Per gentile concessione della Koorana Crocodile Farm, Rockhampton, Queensland, Australia

© Adam Britton, http://crocodilian.com

[Fonte dell’immagine a pagina 25]

Per gentile concessione dell’Australian International Public Relations

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