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Soffre nel GetsemaniLa Torre di Guardia 1990 | 1° ottobre
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Gesù va un po’ più avanti, poi si lascia cadere e, con la faccia a terra, comincia a pregare sentitamente: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice. Tuttavia, non come io voglio, ma come tu vuoi”. Cosa intende dire? Perché è ‘profondamente addolorato, fino alla morte’? Vuole forse tirarsi indietro dalla sua decisione di morire per provvedere il riscatto?
Niente affatto! Gesù non chiede che Dio lo risparmi dalla morte. Il solo pensiero di evitare una morte di sacrificio, come una volta gli aveva suggerito Pietro, gli ripugna. Gesù soffre, invece, perché teme che il tipo di morte che affronterà fra breve, come uno spregevole criminale, rechi biasimo sul nome del Padre suo. Egli si rende conto che entro poche ore sarà messo al palo come una persona della peggior sorta: un bestemmiatore! È questo che lo turba gravemente.
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Soffre nel GetsemaniLa Torre di Guardia 1990 | 1° ottobre
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A questo punto Gesù si allontana una seconda volta e chiede a Dio di rimuovere da lui “questo calice”, cioè la porzione riservatagli da Geova, la volontà di Geova per lui.
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Soffre nel GetsemaniLa Torre di Guardia 1990 | 1° ottobre
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Poi, per la terza volta, Gesù si allontana a un tiro di pietra, si inginocchia e, con forti grida e lacrime, prega: “Padre, se lo desideri, rimuovi da me questo calice”. Gesù soffre profondamente a motivo del biasimo che la sua morte quale criminale recherà sul nome del Padre suo. Essere accusato di bestemmia, di maledire Dio, è quasi insopportabile!
Tuttavia, Gesù aggiunge nella sua preghiera: “Non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi”. Gesù si sottomette ubbidientemente alla volontà di Dio.
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