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  • La misericordia di Geova ci salva dalla disperazione
    La Torre di Guardia 1993 | 15 marzo
    • La misericordia di Geova ci salva dalla disperazione

      “Mostrami favore, o Dio, secondo la tua amorevole benignità. Secondo l’abbondanza delle tue misericordie cancella le mie trasgressioni”. — SALMO 51:1.

      1, 2. Come può sentirsi un servitore di Geova che ha commesso un peccato grave?

      LA LEGGE di Geova non può essere violata impunemente. Com’è evidente questo se commettiamo qualche grave peccato contro Dio! Anche se forse abbiamo servito Geova fedelmente per anni, se violassimo la sua legge potremmo provare grande ansietà o profonda depressione. Potremmo pensare che Geova ci abbia abbandonato e che non siamo più degni di servirlo. Il nostro peccato può apparirci come una fitta coltre di nubi che ci impedisce di ricevere la luce del favore di Dio.

      2 Una volta Davide, re dell’antico Israele, si trovò in una situazione simile. Come mai?

      Passi falsi possono portare a commettere peccati gravi

      3, 4. Cosa accadde al re Davide in un periodo di prosperità?

      3 Davide amava Dio, ma fece alcuni passi falsi che lo portarono a commettere peccati gravi. (Confronta Galati 6:1). Questo può capitare a qualunque uomo imperfetto, specialmente se ha autorità su altri. Essendo un re valoroso, Davide aveva fama e potere. Chi osava contraddirlo? Uomini capaci erano ai suoi ordini, e il popolo era pronto a fare ciò che egli richiedeva. Eppure Davide commise degli errori, prendendosi molte mogli e facendo un censimento del popolo. — Deuteronomio 17:14-20; 1 Cronache 21:1.

      4 In quel periodo di prosperità materiale, Davide commise gravi peccati contro Dio e l’uomo. Un peccato portò all’altro come in una catena ordita da Satana! Mentre gli altri israeliti combattevano contro gli ammoniti, dalla terrazza del suo palazzo Davide se ne stava a guardare la bella moglie di Uria, Betsabea, che faceva il bagno. Dato che Uria era in guerra, il re fece condurre la donna nel suo palazzo e commise adulterio con lei. Immaginate lo shock quando seppe poi che la donna era rimasta incinta! Davide mandò a chiamare Uria, sperando che trascorresse la notte con Betsabea e credesse poi che il bambino fosse suo. Benché Davide lo facesse ubriacare, Uria non andò a giacere con la moglie. Disperato, Davide inviò al comandante Gioab ordini segreti di mandare Uria in prima linea, dove sarebbe sicuramente morto. Uria rimase ucciso in battaglia, la vedova osservò il consueto periodo di lutto, e Davide la sposò prima che gli altri si accorgessero che era incinta. — 2 Samuele 11:1-27.

      5. Cosa avvenne dopo che Davide ebbe peccato con Betsabea, e che effetto ebbero i suoi peccati su di lui?

      5 Tramite il profeta Natan, Dio smascherò i peccati di Davide e disse: “Farò sorgere contro di te la calamità dalla tua propria casa”. Di conseguenza il bambino dato alla luce da Betsabea morì. (2 Samuele 12:1-23) Il primogenito di Davide, Amnon, violentò la sorellastra Tamar e fu assassinato dal fratello di lei. (2 Samuele 13:1-33) Questo stesso figlio del re, Absalom, cercò di usurpare il trono e umiliò pubblicamente il padre avendo rapporti con le concubine di Davide. (2 Samuele 15:1–16:22) Scoppiò una guerra civile che finì con la morte di Absalom e un ulteriore dolore per Davide. (2 Samuele 18:1-33) Tuttavia i peccati di Davide lo resero più umile e cosciente del bisogno di stare vicino al suo compassionevole Dio. Se dovessimo commettere degli errori, pentiamoci umilmente e avviciniamoci a Geova. — Confronta Giacomo 4:8.

      6. Perché il re Davide era particolarmente colpevole?

      6 Davide era particolarmente colpevole perché era un governante israelita, che conosceva bene la Legge di Geova. (Deuteronomio 17:18-20) Non era un faraone egiziano o un re babilonese che, non avendo tale conoscenza, forse facevano regolarmente cose disapprovate da Dio. (Confronta Efesini 2:12; 4:18). Appartenendo a una nazione dedicata a Geova, Davide sapeva che l’adulterio e l’assassinio sono peccati gravi. (Esodo 20:13, 14) Anche i cristiani conoscono la legge di Dio. Come Davide, però, alcuni di loro la infrangono a causa della peccaminosità ereditata, della debolezza umana e di tentazioni a cui non sanno resistere. Se ciò dovesse accadere a qualcuno di noi, nessuno ci obbliga a rimanere in uno stato ottenebrato che offusca la nostra vista spirituale e ci fa sprofondare nella disperazione.

      La confessione reca sollievo

      7, 8. (a) Che accadde a Davide quando cercò di nascondere i suoi peccati? (b) Perché è bene confessare il proprio peccato e lasciarlo?

      7 Se abbiamo violato seriamente la legge di Dio, potremmo trovare difficile confessare i nostri peccati, anche a Geova. Cosa può accadere in tali circostanze? Nel Salmo 32 Davide ammise: “Quando tacevo [invece di confessare] le mie ossa si consumarono per il mio gemere tutto il giorno. Poiché giorno e notte la tua mano [o Geova] era grave su di me. L’umore della mia vita si è cambiato come all’arido calore dell’estate”. (Versetti 3, 4) Il tentativo di nascondere il suo peccato e di soffocare i rimorsi di coscienza sfibrarono il trasgressore Davide. L’angoscia ridusse il suo vigore rendendolo simile a un albero che la siccità ha privato dell’umore vitale. Può ben darsi che egli ne risentisse sia a livello mentale che fisico. In ogni caso, perse la gioia. Se qualcuno di noi dovesse trovarsi in uno stato simile, cosa dovrebbe fare?

      8 Confessando il peccato a Dio si possono ottenere perdono e sollievo. “Infine ti confessai il mio peccato e non coprii il mio errore”, cantò Davide. “Dissi: ‘Farò confessione delle mie trasgressioni a Geova’. E tu stesso perdonasti l’errore dei miei peccati”. (Salmo 32:5) Siete angustiati per qualche peccato nascosto? Non sarebbe meglio confessarlo e lasciarlo, così da beneficiare della misericordia di Dio? Perché non chiamate gli anziani della congregazione e non chiedete aiuto spirituale? (Proverbi 28:13; Giacomo 5:13-20) Il vostro spirito contrito sarà tenuto in considerazione e col tempo proverete di nuovo la gioia cristiana. “Felice è colui la cui rivolta è perdonata, il cui peccato è coperto”, disse Davide. “Felice è l’uomo al quale Geova non attribuisce errore, e nel cui spirito non c’è inganno”. — Salmo 32:1, 2.

      9. Quando fu composto il Salmo 51, e perché?

      9 Davide e Betsabea dovettero rendere conto a Geova Dio della loro trasgressione. Avrebbero potuto essere messi a morte per i loro peccati, ma Dio ebbe misericordia di loro. In particolare fu misericordioso con Davide a motivo del patto del Regno. (2 Samuele 7:11-16) L’atteggiamento contrito di Davide per i peccati commessi in relazione a Betsabea è evidente dal Salmo 51. Questo commovente salmo fu composto dal re pentito dopo che il profeta Natan ne aveva sensibilizzato la coscienza mostrandogli l’enormità delle sue trasgressioni della legge divina. Ci volle coraggio da parte di Natan per far notare a Davide i suoi peccati, così come oggi gli anziani cristiani nominati devono essere coraggiosi per fare altrettanto. Invece di negare l’accusa e ordinare che Natan fosse messo a morte, il re confessò umilmente. (2 Samuele 12:1-14) Il Salmo 51 mostra cosa disse a Dio in preghiera riguardo al suo comportamento riprovevole e ben si addice alla meditazione in preghiera, specie se abbiamo commesso degli errori e desideriamo vivamente ottenere la misericordia di Geova.

      Dobbiamo rendere conto a Dio

      10. Come poteva Davide riprendersi spiritualmente?

      10 Davide non cercò di scusare il suo peccato, ma supplicò: “Mostrami favore, o Dio, secondo la tua amorevole benignità. Secondo l’abbondanza delle tue misericordie cancella le mie trasgressioni”. (Salmo 51:1) Trasgredendo, Davide aveva oltrepassato i confini della Legge di Dio. Poteva comunque sperare di riprendersi spiritualmente se Dio gli avesse mostrato favore secondo la Sua amorevole benignità, o amore leale. L’abbondanza delle misericordie che Dio aveva mostrato in passato dava al re pentito una base per aver fede che il Creatore avrebbe cancellato le sue trasgressioni.

      11. Cosa facevano capire i sacrifici del giorno di espiazione, e cosa è richiesto oggi per ottenere la salvezza?

      11 Tramite le ombre profetiche dei sacrifici del giorno di espiazione, Geova aveva fatto capire che c’era un modo per purificare chi si pente dei propri peccati. Ora sappiamo che Dio ci concede la sua misericordia e il suo perdono in base alla nostra fede nel sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Se Davide, che conosceva solo tipi e ombre di questo sacrificio, poté confidare nell’amorevole benignità e nelle misericordie di Geova, quanto più gli odierni servitori di Dio dovrebbero esercitare fede nel riscatto provveduto per la loro salvezza! — Romani 5:8; Ebrei 10:1.

      12. Cosa significa peccare, e come si sentì Davide dopo aver peccato?

      12 Supplicando Dio, Davide aggiunse: “Lavami completamente dal mio errore, e purificami anche dal mio peccato. Poiché io stesso conosco le mie trasgressioni, e il mio peccato è continuamente di fronte a me”. (Salmo 51:2, 3) Peccare significa mancare il bersaglio delle norme di Geova. Sicuramente Davide era venuto meno. Tuttavia non era come un assassino o un adultero indifferente al proprio reato, preoccupato solo della punizione o della possibilità di contrarre qualche malattia. Amando Geova, Davide odiava il male. (Salmo 97:10) Provava ripugnanza per il suo peccato e voleva che Dio lo purificasse completamente. Davide era ben consapevole delle sue trasgressioni e profondamente dispiaciuto di essersi lasciato sopraffare dal suo desiderio peccaminoso. Il suo peccato era di continuo davanti a lui, perché la persona timorata di Dio, quando ha la coscienza sporca, non ha requie finché non mostra pentimento, non confessa e non ottiene il perdono di Geova.

      13. In che senso Davide disse che aveva peccato contro Dio solo?

      13 Riconoscendo di dover rendere conto a Geova, Davide disse: “Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male ai tuoi occhi, affinché tu mostri d’esser giusto quando parli, perché tu sia libero da colpa quando giudichi”. (Salmo 51:4) Davide aveva infranto le leggi di Dio, infangato la sua posizione di re e ‘mancato senza dubbio di rispetto a Geova’, esponendoLo al biasimo. (2 Samuele 12:14; Esodo 20:13, 14, 17) Le azioni peccaminose di Davide erano reati anche contro la società israelita e i componenti della sua famiglia, così come oggi un trasgressore battezzato causa tristezza o dolore alla congregazione cristiana e ai suoi cari. Anche se si rendeva conto di aver peccato contro il suo prossimo, come Uria, il re pentito riconosceva di essere maggiormente responsabile davanti a Geova. (Confronta Genesi 39:7-9). Davide riconobbe che il giudizio di Geova sarebbe stato giusto. (Romani 3:4) I cristiani che hanno peccato dovrebbero provare gli stessi sentimenti.

      Attenuanti

      14. Quali attenuanti menzionò Davide?

      14 Pur non cercando di giustificarsi, Davide in effetti disse: “Ecco, con errore fui dato alla luce con dolori di parto, e mia madre mi concepì nel peccato”. (Salmo 51:5) Davide era stato dato alla luce nell’errore, e sua madre aveva provato i dolori di parto a causa della peccaminosità ereditata. (Genesi 3:16; Romani 5:12) Le sue parole non significano che i corretti rapporti coniugali, il concepimento e la nascita siano peccaminosi, in quanto fu Dio a istituire il matrimonio e la procreazione. Davide non si stava nemmeno riferendo ad alcuno specifico peccato commesso da sua madre. Era stato concepito nel peccato nel senso che i suoi genitori erano peccatori come tutti gli uomini imperfetti. — Giobbe 14:4.

      15. Benché Dio possa tener conto delle attenuanti, cosa non dovremmo fare?

      15 Se abbiamo peccato, possiamo menzionare in preghiera a Dio eventuali circostanze attenuanti che possono aver contribuito alla nostra trasgressione. Ma non tramutiamo l’immeritata benignità di Dio in una scusa per tenere una condotta dissoluta né usiamo la peccaminosità ereditata come un paravento per sottrarci alla responsabilità del nostro peccato. (Giuda 3, 4) Davide si riconobbe colpevole di aver coltivato pensieri impuri e di aver ceduto alla tentazione. Preghiamo di non essere abbandonati in tentazione e poi agiamo in armonia con la nostra preghiera. — Matteo 6:13.

      Richiesta di purificazione

      16. In che qualità Dio prova diletto, e come dovrebbe influire questo sulla nostra condotta?

      16 Si può dare l’impressione di essere persone per bene, devote, ma Dio guarda oltre le apparenze e vede quello che uno è interiormente. Davide disse a Geova: “Ecco, hai provato diletto nella stessa veracità nelle parti interiori; e nell’intimo voglia tu farmi conoscere la completa sapienza”. (Salmo 51:6) Davide si era macchiato di falsità e tortuosità nel provocare la morte di Uria e cercando di nascondere i fatti sulla gravidanza di Betsabea. Però sapeva che Dio prova diletto nella veracità e nella santità. Questa consapevolezza dovrebbe avere un effetto positivo sulla nostra condotta, perché Geova ci condannerebbe se agissimo in maniera tortuosa. (Proverbi 3:32) Davide si rendeva pure conto che se Dio ‘gli avesse fatto conoscere la completa sapienza’, come re pentito, sarebbe stato in grado di osservare le norme divine per il resto della sua vita.

      17. Qual era il senso della preghiera di essere purificato con issòpo?

      17 Comprendendo il bisogno di essere aiutato da Dio a vincere le sue tendenze peccaminose, il salmista implorò ulteriormente: “Voglia tu purificarmi dal peccato con issopo, perché io sia puro; voglia tu lavarmi, perché io divenga più bianco perfino della neve”. (Salmo 51:7) Fra le altre cose, la pianta di issòpo (forse una varietà della maggiorana [Origanum maru]) era usata nella cerimonia di purificazione dei lebbrosi guariti. (Levitico 14:2-7) Era quindi appropriato che Davide pregasse di essere purificato dal peccato con issopo. L’idea di purezza è anche associata alla sua richiesta che Geova lo lavasse affinché fosse completamente puro, più bianco della neve incontaminata. (Isaia 1:18) Se qualcuno di noi prova rimorsi di coscienza per aver commesso qualche trasgressione, abbia fede che se si pente e chiede perdono a Dio, Egli può purificarlo in base al sacrificio di riscatto di Gesù.

      Richiesta di essere ristabilito

      18. Qual era la condizione di Davide prima che si pentisse e confessasse, e di che utilità è oggi sapere questo?

      18 Qualunque cristiano abbia provato rimorsi di coscienza può capire le parole di Davide: “Voglia tu [Geova] farmi udire esultanza e allegrezza, affinché le ossa che hai schiacciato gioiscano”. (Salmo 51:8) Prima che Davide si pentisse e confessasse i suoi peccati, la sua coscienza turbata lo faceva sentire terribilmente male. Non provava gioia nemmeno nei canti di esultanza e allegrezza eseguiti da eccellenti cantori e musicisti provetti. Tale era la sofferenza del peccatore Davide per la disapprovazione di Dio che egli era come un uomo le cui ossa fossero state dolorosamente schiacciate. Anelava al perdono, alla guarigione spirituale e a ritrovare la gioia di un tempo. Anche oggi un trasgressore pentito ha bisogno del perdono di Geova per ritrovare la gioia che provava prima che commettesse qualcosa che ha incrinato la sua relazione con Dio. Che una persona pentita provi di nuovo la “gioia dello spirito santo” è un segno che Geova l’ha perdonata e la ama. (1 Tessalonicesi 1:6) Che conforto dà questo!

      19. Come si sarebbe sentito Davide se Dio avesse cancellato tutti i suoi errori?

      19 Davide pregò ulteriormente: “Nascondi la tua faccia dai miei peccati, e cancella anche tutti i miei errori”. (Salmo 51:9) Non ci si può aspettare che Geova guardi il peccato con approvazione. Per questo Davide gli chiese di nascondere la Sua faccia dai suoi peccati. Il re chiese a Dio anche di cancellare tutti i suoi errori, di eliminare tutta la sua ingiustizia. Se solo Geova lo avesse fatto! Ciò avrebbe sollevato il morale di Davide, liberandolo dal peso di una coscienza turbata, e il re ormai pentito avrebbe saputo di essere stato perdonato dal suo amorevole Dio.

      Cosa dovreste fare se avete peccato?

      20. Quale esortazione viene data a qualsiasi cristiano abbia commesso un grave peccato?

      20 Il Salmo 51 indica che qualunque dedicato servitore di Geova abbia commesso un grave peccato e si sia pentito può chiederGli con fiducia di mostrargli favore e di purificarlo dai suoi peccati. Se sei un cristiano che ha commesso un simile peccato, perché non chiedi umilmente perdono al nostro Padre celeste in preghiera? Riconosci di aver bisogno dell’aiuto di Dio per non perdere la sua approvazione, e chiedigli di ridarti la gioia che provavi un tempo. I cristiani pentiti possono fiduciosamente rivolgersi a Geova in preghiera per chiedergli questo, in quanto “egli perdonerà in larga misura”. (Isaia 55:7; Salmo 103:10-14) Naturalmente per poter ricevere la necessaria assistenza spirituale si dovrebbero chiamare gli anziani della congregazione. — Giacomo 5:13-15.

      21. Cosa prenderemo in esame nel prossimo studio?

      21 La misericordia di Geova salva davvero i suoi servitori dalla disperazione. Ma esaminiamo le ulteriori richieste sincere che Davide fece nel Salmo 51. Il prossimo studio mostrerà che Geova non disprezza il cuore rotto.

  • Geova non disprezza il cuore rotto
    La Torre di Guardia 1993 | 15 marzo
    • Geova non disprezza il cuore rotto

      “I sacrifici a Dio sono uno spirito rotto; un cuore rotto e affranto, o Dio, tu non disprezzerai”. — SALMO 51:17.

      1. Come considera Geova i suoi adoratori che commettono un grave peccato ma si pentono?

      GEOVA può ‘ostruire l’accesso presso di sé come con una massa di nuvole, perché la preghiera non passi’. (Lamentazioni 3:44) Egli però desidera che i suoi servitori abbiano accesso a lui. Anche se un suo adoratore dovesse commettere un grave errore ma si pente, il nostro Padre celeste non dimentica il bene fatto da quella persona. Per questo l’apostolo Paolo poté dire ai suoi conservi cristiani: “Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome”. — Ebrei 6:10.

      2, 3. Di cosa dovrebbero tener conto gli anziani cristiani quando hanno a che fare con compagni di fede che hanno peccato?

      2 Anche gli anziani cristiani dovrebbero tener conto degli anni di fedele servizio che i loro compagni di fede hanno reso a Dio. Questo include il sacro servizio svolto da coloro che hanno commesso un passo falso o che hanno peccato gravemente ma che si sono pentiti. I pastori cristiani hanno a cuore il benessere spirituale di tutti i componenti del gregge di Dio. — Galati 6:1, 2.

      3 Il trasgressore pentito ha bisogno della misericordia di Geova. Ma occorre dell’altro, come si comprende dalle parole di Davide che troviamo in Salmo 51:10-19.

      Ci vuole un cuore puro

      4. Perché Davide chiese in preghiera un cuore puro e uno spirito nuovo?

      4 Se a causa di qualche peccato un cristiano dedicato si trova in una cattiva condizione spirituale, di cosa può avere bisogno oltre che della misericordia e del perdono di Geova? Ebbene, Davide supplicò: “Crea in me anche un cuore puro, o Dio, e metti dentro di me uno spirito nuovo, saldo”. (Salmo 51:10) A quanto pare Davide fece questa richiesta perché si rendeva conto di avere ancora nel cuore la tendenza a commettere gravi peccati. Forse non abbiamo commesso il genere di peccati da cui Davide fu adescato in relazione a Betsabea e Uria, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di Geova per non cedere alla tentazione di commettere gravi peccati. Inoltre potremmo personalmente avere bisogno dell’aiuto di Dio per eliminare dal nostro cuore tratti peccaminosi come concupiscenza e odio, peccati equiparati a furto e omicidio. — Colossesi 3:5, 6; 1 Giovanni 3:15.

      5. (a) Cosa significa avere un cuore puro? (b) Cosa desiderava Davide quando chiese uno spirito nuovo?

      5 Geova richiede che i suoi servitori abbiano “un cuore puro”, cioè purezza di motivi o intenti. Sapendo di non aver mostrato tale purezza, Davide pregò che Dio purificasse il suo cuore e lo mettesse in armonia con le norme divine. Il salmista voleva avere anche uno spirito, o inclinazione mentale, nuovo, saldo. Aveva bisogno di uno spirito che lo aiutasse a resistere alla tentazione e ad aderire fermamente alle leggi e ai princìpi di Geova.

      Lo spirito santo è essenziale

      6. Perché Davide implorò Geova di non togliere da lui lo spirito santo?

      6 Quando siamo affranti per aver commesso degli sbagli o delle trasgressioni, potremmo pensare che Dio ci rigetterà e ci toglierà il suo spirito o forza attiva. Così pensò Davide, perché implorò Geova dicendo: “Non rigettarmi d’innanzi alla tua faccia; e il tuo santo spirito, oh, non togliere da me”. (Salmo 51:11) Davide, umile e contrito, pensava che i suoi peccati lo avessero reso indegno di servire Geova. Essere rigettato d’innanzi alla faccia di Dio avrebbe significato perdere il suo favore, il suo conforto e la sua benedizione. Per ristabilirsi spiritualmente, Davide aveva bisogno dello spirito santo di Geova. Avendo lo spirito santo, il re avrebbe potuto chiedere in preghiera la guida divina per piacere a Geova, evitare il peccato e regnare con saggezza. Sapendo di aver peccato contro il Datore dello spirito santo, Davide appropriatamente implorò Geova di non togliere il suo spirito da lui.

      7. Perché dovremmo chiedere in preghiera lo spirito santo e stare attenti a non contristarlo?

      7 Che dire di noi? Anche noi dobbiamo chiedere in preghiera lo spirito santo e stare attenti a non contristarlo mancando di seguirne la guida. (Luca 11:13; Efesini 4:30) Altrimenti potremmo perdere lo spirito e non essere in grado di produrne i frutti di origine divina: amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza e padronanza di sé. In particolare, Geova Dio ci toglierebbe il suo spirito santo se continuassimo a peccare impenitentemente contro di Lui.

      L’esultanza della salvezza

      8. Cosa dobbiamo fare se, avendo peccato, vogliamo ritrovare la gioia della salvezza?

      8 Il peccatore pentito che viene ristabilito spiritualmente può tornare a rallegrarsi del provvedimento di Geova per la salvezza. Desiderando ardentemente questo, Davide pregò Dio: “Rendimi l’esultanza della salvezza da te, e voglia tu sostenermi pure con uno spirito volenteroso”. (Salmo 51:12) Com’era meraviglioso esultare nella sicura speranza della salvezza per mano di Geova Dio! (Salmo 3:8) Dopo aver peccato contro Dio, Davide cercò di ritrovare la gioia della Sua salvezza. Secoli dopo, Geova provvide salvezza mediante il sacrificio di riscatto di suo Figlio, Gesù Cristo. Se qualche dedicato servitore di Dio peccasse gravemente ma volesse ritrovare la gioia della salvezza, dovrebbe mostrare pentimento così da evitare di peccare contro lo spirito santo. — Matteo 12:31, 32; Ebrei 6:4-6.

      9. Cosa stava chiedendo Davide quando pregò Dio di sostenerlo “pure con uno spirito volenteroso”?

      9 Davide chiese a Geova di sostenerlo “pure con uno spirito volenteroso”. Non sembra che questo spirito volenteroso si riferisca alla disponibilità di Dio ad aiutarlo o al suo spirito santo, bensì all’inclinazione mentale che spingeva Davide ad agire. Davide voleva che Dio lo sostenesse infondendogli uno spirito volenteroso, desideroso di fare ciò che era giusto, per non ricadere di nuovo nel peccato. Geova Dio sostiene di continuo i suoi servitori e solleva quelli abbattuti da varie difficoltà. (Salmo 145:14) Com’è confortante comprendere questo, specie se abbiamo commesso degli errori ma, contriti, desideriamo servire Geova fedelmente per sempre!

      Cosa poteva insegnare ai trasgressori?

      10, 11. (a) Cosa poteva insegnare Davide agli israeliti trasgressori? (b) Solo dopo aver fatto che cosa Davide stesso avrebbe potuto insegnare ai trasgressori?

      10 Se Dio lo avesse permesso, Davide desiderava altruisticamente fare qualcosa che dimostrasse la sua gratitudine per la misericordia di Geova e nello stesso tempo fosse utile ad altri. Infatti, esternando i suoi sentimenti in preghiera a Geova, il re pentito dichiarò: “Certamente insegnerò ai trasgressori le tue vie, affinché i peccatori stessi si rivolgano direttamente a te”. (Salmo 51:13) Come poteva il peccatore Davide insegnare ai trasgressori la Legge di Dio? Cosa avrebbe potuto dire loro? E di che utilità sarebbe stato questo?

      11 Nell’insegnare agli israeliti trasgressori le vie di Dio allo scopo di allontanarli dalla cattiva strada, Davide poteva spiegare quanto è dannoso il peccato, cosa significa il pentimento e come si ottiene la misericordia di Dio. Avendo provato lo struggente dolore del disfavore di Geova e di una coscienza sporca, Davide sarebbe stato senz’altro un insegnante compassionevole verso i peccatori pentiti e affranti. Naturalmente avrebbe potuto usare il suo esempio per insegnare ad altri solo dopo avere egli stesso accettato le norme di Dio e ottenuto il suo perdono, perché quelli che non si sottomettono al volere di Dio non hanno diritto di ‘enumerare i Suoi regolamenti’. — Salmo 50:16, 17.

      12. Di che aiuto era per Davide sapere che Dio lo aveva liberato dalla colpa di sangue?

      12 Ribadendo in forma diversa le sue intenzioni, Davide disse: “Liberami dalla colpa di sangue, o Dio, Dio della mia salvezza, affinché la mia lingua annunci con gioia la tua giustizia”. (Salmo 51:14) La colpa di sangue comportava la condanna a morte. (Genesi 9:5, 6) Sapere quindi che l’Iddio della sua salvezza lo aveva liberato dalla colpa di sangue in relazione a Uria avrebbe permesso a Davide di provare pace di cuore e di mente. La sua lingua avrebbe allora potuto cantare con gioia la giustizia di Dio, non la propria. (Ecclesiaste 7:20; Romani 3:10) Davide non poteva cancellare l’immoralità commessa né riportare in vita Uria, come oggi nessuno può restituire la castità a una persona che ha sedotto o risuscitare qualcuno che ha ucciso. Non dovremmo pensare a questo quando siamo tentati? E quanto dovremmo essere grati a Geova per la misericordia che ci mostra con giustizia! La gratitudine dovrebbe spingerci a indirizzare altri alla suprema Fonte della giustizia e del perdono.

      13. Solo in quale caso un peccatore può giustamente aprire le sue labbra per lodare Geova?

      13 Nessun peccatore può aprire giustamente le labbra per lodare Geova Dio a meno che, per così dire, Egli misericordiosamente non gliele apra affinché dichiari le Sue verità. Per questo Davide cantò: “O Geova, voglia tu aprire queste mie labbra, affinché la mia propria bocca dichiari la tua lode”. (Salmo 51:15) Con la coscienza alleggerita grazie al perdono di Dio, Davide si sarebbe sentito spinto a insegnare ai trasgressori le vie di Geova e avrebbe potuto lodarlo liberamente. Come nel caso di Davide, tutti coloro i cui peccati sono stati perdonati dovrebbero apprezzare l’immeritata benignità che Geova ha mostrato loro e cogliere ogni occasione per annunciare la verità di Dio e ‘dichiarare la sua lode’. — Salmo 43:3.

      Sacrifici accettevoli a Dio

      14. (a) Quali sacrifici erano richiesti sotto il patto della Legge? (b) Perché sarebbe sbagliato credere di poter riparare con qualche buona azione il male che si continua a commettere?

      14 Davide aveva acquistato un profondo discernimento che lo spinse a dire a Geova: “Non ti diletti del sacrificio, altrimenti lo darei; dell’olocausto non ti compiaci”. (Salmo 51:16) Il patto della Legge richiedeva che si offrissero a Dio sacrifici animali. Ma i peccati di Davide — adulterio e omicidio, punibili con la morte — non potevano essere espiati da quei sacrifici. Altrimenti egli non avrebbe badato a spese per offrire sacrifici animali a Geova. Senza un sincero pentimento, i sacrifici non hanno nessun valore. Sarebbe quindi sbagliato credere di poter riparare con qualche buona azione il male che si continua a commettere.

      15. Che atteggiamento manifesta la persona dedicata che ha uno spirito rotto?

      15 Davide aggiunse: “I sacrifici a Dio sono uno spirito rotto; un cuore rotto e affranto, o Dio, tu non disprezzerai”. (Salmo 51:17) Nel caso di un peccatore pentito, “i sacrifici [accettevoli] a Dio sono uno spirito rotto”. Tale persona non ha un atteggiamento bellicoso. Il cuore della persona dedicata che ha uno spirito rotto è profondamente addolorato per il peccato commesso, è affranto perché avverte la disapprovazione di Dio ed è disposto a fare qualunque cosa pur di riottenere il favore divino. Non possiamo offrire a Dio nulla di valore finché non ci pentiamo dei nostri peccati e non gli diamo il nostro cuore con esclusiva devozione. — Naum 1:2.

      16. In che modo Dio considera chi ha il cuore rotto per il peccato commesso?

      16 Dio non rigetta sacrifici come un cuore rotto e affranto. Qualunque difficoltà possiamo incontrare come suoi servitori, quindi, non cediamo alla disperazione. Se abbiamo inciampato lungo il sentiero della vita in un modo che spinge il nostro cuore a invocare la misericordia divina, non tutto è perduto. Anche se abbiamo peccato gravemente ma siamo pentiti, Geova non disprezzerà il nostro cuore rotto. Ci perdonerà in base al sacrificio di riscatto di Cristo e ci ristabilirà nel Suo favore. (Isaia 57:15; Ebrei 4:16; 1 Giovanni 2:1) Come nel caso di Davide, però, l’obiettivo delle nostre preghiere dovrebbe essere quello di riavere il favore di Dio e non di sfuggire alla necessaria riprensione o correzione. Dio perdonò Davide, ma lo castigò pure. — 2 Samuele 12:11-14.

      Preoccupazione per la pura adorazione

      17. Oltre a implorare il perdono di Dio, cosa dovrebbero fare i peccatori?

      17 Se abbiamo commesso un grave peccato, senza dubbio ne saremo molto preoccupati e il cuore contrito ci spingerà a implorare il perdono di Dio. Tuttavia dovremmo pregare anche per altri. Benché desiderasse vivamente rendere di nuovo un’adorazione accettevole a Dio, nel suo salmo Davide non dimenticò egoisticamente gli altri. Incluse questa richiesta a Geova: “Nella tua buona volontà tratta bene Sion; voglia tu edificare le mura di Gerusalemme”. — Salmo 51:18.

      18. Perché Davide, pentito, pregò per Sion?

      18 Sì, Davide desiderava vivamente riavere il favore di Dio. Ma la preghiera dell’umile salmista fu anche che ‘Dio, nella sua buona volontà, trattasse bene Sion’, cioè Gerusalemme, la capitale di Israele, dove Davide aveva sperato di erigere un tempio a Dio. I gravi peccati di Davide avevano messo in pericolo l’intera nazione, perché tutto il popolo poteva subire le conseguenze della condotta errata del re. (Confronta 2 Samuele, capitolo 24). Si poteva dire che i suoi peccati avevano minato “le mura di Gerusalemme”, così che ora dovevano essere riedificate.

      19. Se abbiamo peccato e siamo stati perdonati, per che cosa sarebbe appropriato che pregassimo?

      19 Se abbiamo peccato gravemente, ma abbiamo ottenuto il perdono di Dio, sarebbe appropriato che lo pregassimo di porre in qualche modo rimedio all’eventuale danno causato dalla nostra condotta. Possiamo aver recato biasimo sul suo santo nome, minato la stabilità della congregazione e causato dolore alla nostra famiglia. Il nostro Padre celeste può cancellare qualunque biasimo recato sul suo nome, può edificare la congregazione tramite il suo spirito santo e può confortare il cuore dei nostri cari che lo amano e lo servono. Ovviamente, che abbiamo peccato o no, dovremmo sempre preoccuparci della santificazione del nome di Geova e del bene del suo popolo. — Matteo 6:9.

      20. A quali condizioni Geova si sarebbe dilettato dei sacrifici e delle offerte di Israele?

      20 Se Geova avesse riedificato le mura di Sion, che altro sarebbe avvenuto? Davide cantò: “In tal caso [tu, Geova,] ti diletterai dei sacrifici di giustizia, del sacrificio bruciato e dell’offerta intera; in tal caso tori saranno offerti proprio sul tuo stesso altare”. (Salmo 51:19) Davide desiderava ardentemente che lui e la nazione godessero del favore di Geova così da poterLo adorare in modo accettevole. Allora Dio si sarebbe dilettato dei loro sacrifici bruciati e delle loro offerte intere, perché sarebbero stati sacrifici di giustizia offerti da persone dedicate, sincere e pentite, che avevano il favore di Dio. Grati della misericordia di Geova, sul suo altare avrebbero offerto tori, i sacrifici migliori e più costosi. Oggi onoriamo Geova offrendogli il meglio di ciò che abbiamo. E le nostre offerte includono “i giovani tori delle nostre labbra”, sacrifici di lode al nostro misericordioso Dio, Geova. — Osea 14:2; Ebrei 13:15.

      Geova ascolta le nostre invocazioni

      21, 22. Quali utili lezioni contiene il Salmo 51?

      21 La fervida preghiera di Davide contenuta nel Salmo 51 ci mostra che se pecchiamo dovremmo reagire con uno spirito veramente pentito. Questo salmo contiene inoltre lezioni utili e appropriate per noi. Per esempio, se pecchiamo, ma ci pentiamo, possiamo confidare nella misericordia di Dio. Tuttavia, preoccupiamoci innanzi tutto del biasimo che possiamo aver recato sul nome di Geova. (Versetti 1-4) Come Davide, possiamo rivolgerci al nostro Padre celeste per invocare misericordia a motivo della nostra peccaminosità ereditata. (Versetto 5) Dovremmo essere veritieri e chiedere sapienza a Dio. (Versetto 6) Se abbiamo peccato, dobbiamo supplicare Geova che ci purifichi e che ci dia un cuore puro e uno spirito saldo. — Versetti 7-10.

      22 Il Salmo 51 ci aiuta anche a capire che non dovremmo mai indurirci nel peccato. Se ciò avvenisse, Geova ci toglierebbe il suo spirito santo, o forza attiva. Se invece abbiamo lo spirito di Dio, possiamo insegnare ad altri le sue vie. (Versetti 11-13) Se commettiamo un errore, ma ci pentiamo, Geova ci permetterà di continuare a lodarlo, perché non disprezza mai il cuore rotto e affranto. (Versetti 14-17) Questo salmo mostra inoltre che le nostre preghiere non dovrebbero incentrarsi solo su di noi. Dovremmo pregare per la benedizione e il benessere spirituale di tutti quelli che praticano la pura adorazione di Geova. — Versetti 18, 19.

      23. Perché il Salmo 51 dovrebbe infonderci coraggio e renderci ottimisti?

      23 Questo commovente salmo di Davide dovrebbe infonderci coraggio e renderci ottimisti. Ci aiuta a capire che non tutto è perduto nemmeno se abbiamo commesso qualche peccato. Perché? Perché, se siamo pentiti, la misericordia di Geova può salvarci dalla disperazione. Se siamo contriti e completamente dedicati al nostro amorevole Padre celeste, egli ascolta le nostre invocazioni di misericordia. E com’è confortante sapere che Geova non disprezza il cuore rotto!

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