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L’antica lotta contro le malattieSvegliatevi! 2004 | 22 maggio
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Il vaiolo devasta le Americhe
Quando Cristoforo Colombo arrivò nelle Indie Occidentali, nel 1492, disse che gli indigeni erano “di piacevole volto e di belle fattezze . . . di statura [media], ben formati”.b Ma per quanto sano fosse il loro aspetto, in realtà erano molto vulnerabili alle malattie del Vecchio Continente.
Nel 1518 sull’isola di Hispaniola scoppiò un’epidemia di vaiolo. I nativi americani non erano mai stati esposti al vaiolo, e il risultato fu catastrofico. Un testimone oculare spagnolo calcolò che solo un migliaio di isolani sopravvissero. Ben presto l’epidemia si diffuse in Messico e in Perú, con conseguenze analoghe.
Nel secolo successivo, quando i cosiddetti “Padri Pellegrini” si insediarono nella regione del Massachusetts, nell’America Settentrionale, scoprirono che il vaiolo aveva spazzato via la maggior parte degli abitanti. “Gli indigeni sono quasi tutti morti di vaiolo”, scrisse John Winthrop, responsabile della colonia.
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Naturalmente, il vaiolo non ha fatto vittime solo fra i nativi americani. “Nel corso dei secoli il vaiolo ha falciato centinaia di milioni di vite, molte più della peste . . . e di tutte le guerre del XX secolo messe insieme”, osserva un libro che racconta la storia di questa malattia. — Scourge—The Once and Future Threat of Smallpox.
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