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Ciò che più desidero è piacere a GeovaLa Torre di Guardia 1998 | 1° novembre
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La porta della mia cella si spalancò e un ufficiale gridò: “Chi è Neros?” Quando dissi che ero io, ordinò: “Alzati! Stiamo per metterti a morte!” Questo avveniva in un campo militare a Corinto, in Grecia, nel 1952. La mia vita era appesa a un filo. Perché? Prima che ve lo spieghi, lasciate che vi dica qualcosa di me.
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Ciò che più desidero è piacere a GeovaLa Torre di Guardia 1998 | 1° novembre
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Messa alla prova la neutralità cristiana
Mentre mi trovavo nel campo militare di Missolungi e in quello di Corinto, ebbi l’opportunità di spiegare ai vertici militari che la mia coscienza educata secondo la Bibbia non mi permetteva di fare il soldato a sostegno di cause politiche. “Sono già un soldato di Gesù”, spiegai, indicando 2 Timoteo 2:3. Quando mi esortarono a pensarci bene, dissi che non avevo preso quella decisione sul momento, ma dopo attenta considerazione e tenendo conto del fatto che mi ero dedicato a Dio per fare la sua volontà.
Come risultato mi misero ai lavori forzati, dandomi da mangiare un giorno sì e uno no, per 20 giorni. Dormivo sul pavimento di una cella che misurava meno di un metro per due e che dividevo con altri due Testimoni! Fu in quel periodo, mentre ero nel campo militare di Corinto, che mi fecero uscire dalla cella per la fucilazione.
Mentre andavamo al luogo dell’esecuzione, l’ufficiale mi chiese: “Non dici niente?”
“No”, risposi.
“Non vuoi scrivere ai tuoi familiari?”
“No”, replicai. “Sanno già che potrei morire qui”.
Eravamo giunti nel cortile e mi fu comandato di stare in piedi contro il muro. Poi, invece di ordinare il fuoco, l’ufficiale gridò: “Riportatelo dentro”. Era stata una messinscena per mettermi alla prova.
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