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Sepoltura, Luoghi di sepolturaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Seguendo l’esempio di Abraamo sembra che si preferissero luoghi di sepoltura di famiglia. (2Sa 19:34-37)
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A parte il caso di Giacobbe e di Giuseppe, presso gli israeliti la sepoltura avveniva lo stesso giorno della morte. Questo era necessario perché il clima solitamente caldo dei paesi biblici favorisce una rapida decomposizione.
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Sembra invece che, come nel caso di Abraamo, si preferissero caverne naturali o artificiali scavate nella tenera roccia calcarea così comune in Palestina. Spesso il luogo di sepoltura veniva preparato personalmente molto in anticipo. (Ge 50:5; Isa 22:16; 2Cr 16:14) Poteva trovarsi vicino alla casa della persona, magari in un giardino (1Sa 25:1; 1Re 2:34; 2Re 21:25, 26); l’espressione “nella sua casa” non significa all’interno dell’edificio, come risulta confrontando 2 Cronache 33:20 con 2 Re 21:18.
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Gli scavi archeologici danno un’idea dei luoghi di sepoltura usati anticamente. Oltre alle semplici sepolture sottoterra, in Palestina si usavano cripte o camere scavate nella roccia, spesso sul pendio di colline. Sembra che si preferissero i luoghi elevati. (Gsè 24:33; 2Re 23:16; 2Cr 32:33; Isa 22:16) La camera poteva servire per un’unica sepoltura, nel qual caso la salma veniva deposta in una fossa scavata per terra. Oppure poteva essere destinata a più sepolture, con loculi laterali lunghi e stretti, che contenevano una salma ciascuno, scavati perpendicolarmente alla parete. La stretta apertura attraverso la quale veniva introdotta la salma era poi chiusa con una pietra tagliata su misura. In altri casi una nicchia, a uno o più ripiani, veniva scavata nella parete posteriore o in quelle laterali (Mr 16:5), e ci poteva anche essere una doppia fila di ripiani, che accrescevano la capacità del sepolcro. La tomba poteva anche consistere di più camere, ma quella a camera unica sembra fosse il tipo più comune presso gli ebrei. Dove la salma veniva collocata su un ripiano, era necessario sigillare l’entrata per impedire che fosse preda di animali selvatici. Quindi l’ingresso principale della camera veniva chiuso con una grossa pietra, che a volte girava su cardini come una porta, oppure con una pietra circolare inserita in un solco laterale che veniva fatta rotolare davanti all’entrata. Queste pietre circolari potevano pesare anche una tonnellata. — Mt 27:60; Mr 16:3, 4.
La semplicità distingue i più antichi luoghi di sepoltura degli ebrei.
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Dopo la morte, il corpo generalmente veniva lavato (At 9:37) e unto con oli e unguenti aromatici; se si trattava di una specie di imbalsamazione, non era del tipo praticato dagli antichi egizi. (Cfr. Mr 14:3-8; Gv 12:3, 7). Il corpo veniva poi avvolto in un panno, generalmente di lino. (Mt 27:59; Gv 11:44) La testa poteva essere coperta da un panno separato. (Gv 20:7) Spezie come mirra e aloe venivano di solito frammiste alle bende (Gv 19:39, 40), oppure la salma veniva deposta in ‘un letto riempito di olio e unguento’, come avvenne per la salma del re Asa. (2Cr 16:14) Il grande “rogo funebre” menzionato in quest’ultimo caso servì evidentemente per bruciare queste spezie, che sprigionavano un profumo aromatico.
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La salma probabilmente veniva portata al luogo di sepoltura su una bara, o lettiga funebre, forse di vimini, e magari veniva accompagnata da una notevole processione che poteva includere musicisti che suonavano musica triste. (Lu 7:12-14; Mt 9:23) Fra i pianti, presso la tomba si potevano pronunciare alcune parole sul morto. — 2Sa 3:31-34; 2Cr 35:23-25.
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