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Vincere la battaglia contro la depressioneLa Torre di Guardia 1990 | 1° marzo
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“CIÒ che più mi opprimeva”, confessò Lola, “era il senso di colpa che provavo sentendomi disperata, mentre pensavo che essendo una servitrice di Geova non avrei dovuto sentirmi così”. Questa diffusa idea errata è spesso il primo nemico che il cristiano depresso deve sconfiggere.
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Vincere la battaglia contro la depressioneLa Torre di Guardia 1990 | 1° marzo
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Ma anche se la causa non è fisica, non è realistico aspettarsi che un servitore di Dio non sia mai triste o scoraggiato. Pensate solo a come la fedele Anna ‘aveva l’anima amareggiata e piangeva dirottamente’. (1 Samuele 1:7, 10) Anche Neemia ‘pianse e fece cordoglio per giorni’ e aveva “tristezza di cuore”. (Neemia 1:4; 2:2) Giobbe provò disgusto per la propria vita e pensò che Dio l’avesse abbandonato. (Giobbe 10:1; 29:2, 4, 5) Il re Davide disse che il suo spirito veniva meno dentro di lui e che il suo cuore si intorpidiva. (Salmo 143:4) E l’apostolo Paolo disse di avere “timori di dentro” e di sentirsi ‘abbattuto’. — 2 Corinti 4:9; 7:5, 6.
Anche se tutti questi erano fedeli servitori di Dio, ci furono momenti in cui si sentirono afflitti da varie difficoltà, preoccupazioni o amare delusioni. Ma Dio non li aveva abbandonati né aveva tolto da loro il suo spirito santo. Il loro sentirsi depressi non dipendeva da un fallimento spirituale. In un’occasione in cui era afflitto, Davide supplicò in preghiera: “Fa rallegrare l’anima del tuo servitore”. Dio confortò Davide durante quel ‘giorno d’angustia’ e lo aiutò, col tempo, a trovare la gioia. (Salmo 86:1, 4, 7)
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