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Ricerca dell’ignoto attraverso magia e spiritismoL’uomo alla ricerca di Dio
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Il futuro in segni e presagi
24. (a) Cos’è la divinazione? (b) In che modo i babilonesi praticavano la divinazione?
24 Spesso la magia viene impiegata per scoprire informazioni segrete o per cercare di conoscere il futuro mediante segni e presagi. Questo si chiama divinazione, e i babilonesi erano famosi per essa. Un libro spiega che “erano maestri nelle arti divinatorie, e predicevano il futuro esaminando il fegato e le viscere di vittime animali, la fiamma e il fumo, nonché la brillantezza di pietre preziose; ricavavano pronostici dal mormorio delle fonti e dalla forma delle piante. . . . Fenomeni atmosferici, pioggia, nuvole, vento e fulmini venivano interpretati come cattivi auspici; le incrinature in mobili e pannelli di legno erano presagi di eventi futuri. . . . Mosche e altri insetti, come pure i cani, erano portatori di messaggi occulti”. — Magic, Supernaturalism, and Religion.
25. Come Ezechiele e Daniele fecero riferimento alla divinazione praticata nell’antica Babilonia?
25 Il libro biblico di Ezechiele riferisce che, durante una campagna militare, ‘il re di Babilonia stette fermo al crocevia, in capo alle due vie, per ricorrere alla divinazione. Egli scosse le frecce. Interrogò per mezzo dei terafim; guardò nel fegato’. (Ezechiele 21:21) Evocatori, stregoni e sacerdoti che praticavano la magia facevano inoltre comunemente parte della corte babilonese. — Daniele 2:1-3, 27, 28.
26. Qual era una forma di divinazione molto diffusa fra i greci?
26 Anche presso altre nazioni, sia orientali che occidentali, ci si occupava di varie forme di divinazione. I greci consultavano i loro oracoli non solo per gli eventi politici importanti, ma anche per questioni di natura privata quali matrimonio, viaggi e figli. Il più famoso era l’oracolo di Delfi. I responsi, che si pensava provenissero dal dio Apollo, venivano dati per mezzo di una sacerdotessa o Pizia con suoni inintelligibili, ed erano interpretati dai sacerdoti in modo tale da creare versi ambigui. Un esempio classico fu il responso dato a Creso, re di Lidia, che diceva: “Se Creso attraversa l’Halys, distruggerà un potente impero”. Il potente impero che fu distrutto risultò essere proprio il suo. Creso subì la sconfitta per mano di Ciro il Persiano quando attraversò l’Halys per invadere la Cappadocia.
27. In che misura i romani praticavano la divinazione?
27 In Occidente l’arte divinatoria fu in auge presso i romani, i quali non facevano quasi nulla senza aver prima ottenuto auspici e presagi. Persone di ogni classe sociale credevano in cose quali astrologia, stregoneria, talismani, predizione della sorte e in varie altre forme di divinazione. E secondo Edward Gibbon, esperto di storia romana, “i vari tipi di culto, assai diffusi nel mondo romano, erano tutti considerati dal popolo ugualmente giusti”. Il famoso statista e oratore Cicerone era esperto nel trarre presagi dal volo degli uccelli. Lo storico romano Petronio osservò che, a giudicare dal gran numero di religioni e culti esistenti in certe città romane, in quelle città dovevano esserci più dèi che persone.
28. In quale modo i cinesi praticavano la divinazione nell’antichità?
28 In Cina sono stati rinvenuti oltre 100.000 frammenti di gusci di tartaruga e ossi oracolari, risalenti al II millennio a.E.V. (dinastia Shang). Venivano usati dai sacerdoti Shang per chiedere la guida divina circa ogni cosa, dal tempo atmosferico agli spostamenti delle truppe. Su questi ossi i sacerdoti incidevano le domande in un’antica forma di scrittura. Poi li passavano al fuoco ed esaminavano le fenditure che vi si erano prodotte; quindi sugli stessi ossi scrivevano i responsi. Alcuni studiosi sostengono che da quest’antica forma di scrittura si sia sviluppata la scrittura cinese.
29. Quale principio della divinazione è esposto nello I Ching?
29 Il più noto manuale cinese antico di divinazione è lo I Ching (Libro dei Mutamenti; si pronuncia I-Ging), che si dice sia stato scritto nel XII secolo a.E.V. dai primi due imperatori Chou, Wen Wang e Chou Kung. Contiene spiegazioni dettagliate dell’interazione fra due forze in antitesi, il yin e il yang (oscuro-chiaro, negativo-positivo, femmina-maschio, luna-sole, terra-cielo, e così via), tuttora ritenuti da molti cinesi i princìpi che regolano ogni aspetto della vita. Secondo tale opera, ogni cosa è in perenne mutamento e nulla è permanente. Per riuscire in qualsiasi impresa bisogna essere consapevoli di tutti i mutamenti del momento e agire in armonia con essi. Pertanto la gente pone domande e getta le sorti, quindi si rivolge allo I Ching per ottenere la risposta. Da secoli in Cina lo I Ching è la base di ogni genere di predizione della sorte, della geomanzia e di altre tecniche divinatorie.
Dall’astronomia all’astrologia
30. Descrivete come si sviluppò l’astronomia antica.
30 L’ordine e la precisione con cui si muovono il sole, la luna, le stelle e i pianeti hanno sempre affascinato gli uomini qui sulla terra. In Mesopotamia sono stati rinvenuti cataloghi stellari che risalgono al 1800 a.E.V. Basandosi su tali informazioni, i babilonesi erano in grado di predire diversi fenomeni astronomici, quali le eclissi lunari, il sorgere e il tramontare di costellazioni e certi movimenti dei pianeti. Anche egiziani, assiri, cinesi, indiani, greci, romani e altri popoli antichi osservavano il cielo e tenevano particolareggiate registrazioni dei fenomeni astronomici. In base a queste registrazioni preparavano i loro calendari e predisponevano le loro attività annuali.
31. In che modo dall’astronomia nacque l’astrologia?
31 Dalle osservazioni astronomiche risultò evidente che certi fenomeni terrestri sembravano sincroni con certi fenomeni celesti. Ad esempio, il cambiamento delle stagioni seguiva da vicino il movimento del sole, le maree si alzavano e si abbassavano secondo le fasi lunari, la piena annuale del Nilo seguiva sempre la comparsa di Sirio, la stella più luminosa. Fu naturale concludere che i corpi celesti avessero un ruolo importante nel causare questi e altri eventi sulla terra. Difatti gli egizi chiamavano Sirio il Portatore del Nilo. Dalla nozione secondo cui le stelle influivano sulle vicende terrene si passò facilmente all’idea che si potesse contare sugli astri per predire il futuro. Così dall’astronomia nacque l’astrologia. Ben presto re e imperatori ebbero a corte i loro astrologi ufficiali per consultare le stelle riguardo a importanti questioni nazionali. Ma anche la gente comune interrogava le stelle circa i propri destini personali.
32. Come praticavano l’astrologia i babilonesi?
32 Tornano nuovamente in scena i babilonesi. Essi consideravano le stelle dimore celesti degli dèi, proprio come i templi ne erano la dimora terrestre. Da qui derivò il concetto di raggruppare le stelle in costellazioni come pure la credenza che fenomeni celesti straordinari, quali le eclissi o la comparsa di certe stelle luminose o comete, presagissero afflizioni e guerre sulla terra. Tra gli oggetti portati alla luce in Mesopotamia sono state rinvenute centinaia di registrazioni compilate dagli astrologi per i re. Alcune di queste affermavano, ad esempio, che un’imminente eclissi lunare era il segno che un certo nemico avrebbe subìto la sconfitta oppure che la comparsa di un certo pianeta in una data costellazione significava “grande ira” sulla terra.
33. Cosa disse Isaia dei babilonesi ‘che guardavano le stelle’?
33 Fino a che punto i babilonesi facessero affidamento su questa forma di divinazione si può ulteriormente capire dalle parole di scherno che il profeta Isaia pronunciò contro di loro quando predisse la distruzione di Babilonia: “Stattene, ora, con le tue malie e con l’abbondanza delle tue stregonerie, nelle quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza . . . Stiano in piedi, ora, e ti salvino, gli adoratori dei cieli, quelli che guardano le stelle, che alle lune nuove divulgano conoscenza circa le cose che verranno su di te”. — Isaia 47:12, 13.
34. Chi erano i “Magi” che visitarono il piccolo Gesù?
34 Da Babilonia l’astrologia fu portata in Egitto, Assiria, Persia, Grecia, Roma e Arabia. In Oriente anche gli indù e i cinesi avevano i loro elaborati sistemi di astrologia. I “Magi” che, come riferisce l’evangelista Matteo, visitarono il piccolo Gesù erano ‘astrologi [provenienti] da luoghi orientali’. (Matteo 2:1, 2) Certi studiosi ritengono che questi astrologi appartenessero alla scuola di astrologia caldea e medo-persiana originaria della Partia, un tempo provincia della Persia diventata poi l’impero indipendente dei parti.
35. Che tipo di astrologia si sviluppò da quella dei greci?
35 Furono comunque i greci a sviluppare l’astrologia nella forma praticata oggi. Nel II secolo E.V. Claudio Tolomeo, un astronomo greco di Alessandria d’Egitto, riunì tutte le informazioni astrologiche del suo tempo in un trattato in quattro libri, chiamato Tetrabiblos, che fino ad oggi è servito di testo base per l’astrologia. Da esso si sviluppò quella che è comunemente chiamata astrologia genetliaca, ovvero un sistema di predizione del futuro mediante lo studio dell’oroscopo, lo schema in cui risultano le posizioni del sole, della luna e di vari pianeti fra le costellazioni relativamente al tempo e al luogo di nascita della persona.
36. Quali prove ci sono che l’astrologia aveva acquistato rispettabilità?
36 Nei secoli XIV e XV l’astrologia era ormai largamente accettata in Occidente. Divenne materia di insegnamento nelle università, e richiedeva discreta conoscenza delle lingue e della matematica. Gli astrologi erano considerati dei dotti. Gli scritti di Shakespeare sono pieni di allusioni agli influssi astrologici sulle vicende umane. Ogni corte reale e molti nobili avevano al loro servizio astrologi privati per l’immediata consultazione. Difficilmente ci si accingeva a un’impresa — che si trattasse di far guerra, costruire, fare affari o un viaggio — senza aver prima consultato le stelle. L’astrologia aveva acquistato rispettabilità.
37. Come hanno influito sull’astrologia i progressi della scienza?
37 Nonostante che il lavoro di astronomi come Copernico e Galileo e il progredire dell’indagine scientifica l’abbiano screditata moltissimo come scienza valida, l’astrologia è sopravvissuta fino a questo giorno. (Vedi pagina 85). Su capi di Stato come anche su persone comuni, sia che vivano in nazioni tecnologicamente avanzate o in remoti villaggi di paesi in via di sviluppo, quest’arte misteriosa iniziata dai babilonesi, sviluppata dai greci e ulteriormente ampliata dagli arabi, esercita ancor oggi grande influenza.
Destino scritto nel volto e sul palmo della mano
38. Cosa portò ad altre forme di divinazione che hanno attinenza con la mano e il volto umani?
38 Se rivolgersi ai cieli in cerca di segni e presagi riguardo al futuro appare intangibile, per coloro che si dilettano di arti divinatorie ci sono altri mezzi più immediati e più facilmente accessibili. Lo Zohar, o Sefer ha-zohar (ebraico, Libro dello splendore), un testo di misticismo ebraico redatto nel XIII secolo, dichiarava: “Nel firmamento che avvolge l’universo vediamo numerose figure formate da stelle e pianeti. Esse rivelano cose nascoste e misteri profondi. Analogamente, sulla pelle che riveste l’essere umano esistono forme e tratti che sono le stelle del nostro corpo”. Questa filosofia portò a ulteriori tecniche di divinazione o predizione del futuro, che cercavano di ricavare indizi profetici dall’esame del volto e del palmo della mano. Queste pratiche sono ancora molto diffuse sia in Oriente che in Occidente. Ma è evidente che traggono le loro radici dall’astrologia e dalla magia.
39. Cos’è la fisiognomia, e come è stata applicata?
39 La fisiognomia è la pratica divinatoria che si basa sull’esame dei tratti del volto dell’individuo, quali la forma degli occhi, del naso, dei denti e delle orecchie. Nel 1531 a Strasburgo un certo Joannes de Indagine pubblicò un libro sull’argomento, corredato di vivide incisioni che rappresentano volti con occhi, naso, orecchie, eccetera, dalle forme più disparate, insieme alle sue interpretazioni. Fatto interessante, egli citò le parole di Gesù Cristo riportate in Matteo 6:22 — “Se, dunque, il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà illuminato” — come base per affermare che occhi grandi, luminosi e ben aperti denotavano integrità e buona salute, mentre occhi infossati e piccoli erano un indice di invidia, malizia e sospetto. Comunque in un libro simile, Compendio di fisiognomia, pubblicato nel 1533, l’autore Barthélémy Cocles asserì che occhi grandi e ben aperti denotavano una persona volubile e pigra.
40. (a) Cos’è la chiromanzia? (b) Come si è fatto ricorso alla Bibbia per difendere la chiromanzia?
40 Secondo gli indovini, dopo la testa è la mano, più di ogni altra parte del corpo, che rispecchia gli influssi astrali. Pertanto, la lettura delle linee della mano per determinare il carattere e il destino dell’individuo è un’altra popolare forma di divinazione, detta chiromanzia, o lettura della mano. I chiromanti del Medioevo cercarono di trovare nella Bibbia qualcosa che difendesse la loro arte. Trovarono versetti quali “Egli nella mano d’ogni uomo pone un segno, affinché ciascuno conosca le opere sue” e “Ella ha nella destra mano la lunga vita, nella sinistra le ricchezze e la gloria”. (Giobbe 37:7; Proverbi 3:16, Ma) Venivano prese in esame anche le protuberanze o monti della mano, perché si pensava che rappresentassero i pianeti e che pertanto rivelassero qualcosa circa la persona e il suo futuro.
41. Com’è praticata la divinazione in Oriente?
41 Quella di predire la sorte studiando le caratteristiche del volto e della mano è una pratica molto popolare in Oriente. Oltre agli indovini di professione e ai consulenti che offrono i loro servizi, abbondano i dilettanti e gli hobbisti, dal momento che sono largamente disponibili libri e pubblicazioni ad ogni livello. Molti considerano la lettura della mano un passatempo, ma tanti altri prendono la cosa sul serio. In generale, comunque, gli orientali si accontentano di rado di una sola tecnica di divinazione. Quando hanno problemi seri o importanti decisioni da prendere, di solito si recano al loro tempio, sia esso buddista, taoista, scintoista o d’altro genere, per interrogare gli dèi, poi dall’astrologo per consultare le stelle, dall’indovino per farsi leggere la mano e guardare in viso, e alla fine, tornati a casa, interrogano i loro antenati defunti. Sperano di trovare da qualche parte una risposta che sembri loro confacente.
È solo un gioco innocente?
42. Il naturale desiderio di conoscere il futuro dove ha condotto molti?
42 È naturale che ognuno voglia sapere cosa riserva il futuro. Anche il desiderio di assicurarsi una buona sorte e di evitare ciò che può essere dannoso è universale. Ecco perché uomini di tutte le epoche si sono rivolti a spiriti e divinità per ricevere una guida. In questo modo sono caduti nello spiritismo, nella magia, nell’astrologia e in altre pratiche superstiziose. Nel passato alcuni usavano portare addosso per protezione amuleti e talismani, e si rivolgevano a stregoni e sciamani per farsi guarire. Ancor oggi alcuni tengono o portano addosso medagliette di “san” Cristoforo o “portafortuna”, e fanno sedute spiritiche o si servono di oui-ja, sfere di cristallo, oroscopi e tarocchi. Per quanto riguarda lo spiritismo e la superstizione, pare che gli uomini siano cambiati pochissimo.
43. (a) Come considerano molti lo spiritismo, la magia e la divinazione? (b) A quali domande circa le pratiche superstiziose si deve rispondere?
43 Molti, è ovvio, si rendono conto che tutto ciò altro non è che superstizione e che è assolutamente privo di fondamento. Magari aggiungono che, se lo fanno, è solo per gioco. Altri addirittura sostengono che magia e divinazione in realtà sono benefiche, perché danno sicurezza psicologica a coloro che altrimenti potrebbero sentirsi smarriti dinanzi agli ostacoli che incontrano nella vita. Ma si tratta solo di un gioco innocente e di un sostegno psicologico? Qual è la vera fonte delle pratiche spiritiche e magiche di cui abbiamo parlato in questo capitolo, come pure di molte altre che non abbiamo menzionato?
44. Essenzialmente, cosa si può dire della base su cui si fondano tutte queste pratiche?
44 Esaminando i vari aspetti dello spiritismo, della magia e della divinazione, abbiamo notato che questi hanno stretta relazione con la credenza nelle anime dei defunti e nell’esistenza degli spiriti, benigni e maligni. Essenzialmente, dunque, la credenza negli spiriti, nella magia e nella divinazione si fonda su una forma di politeismo generata dalla dottrina dell’immortalità dell’anima umana. È questa una buona base su cui edificare la propria religione? Approvereste l’adorazione che ha un simile fondamento?
45. Quale quesito circa i cibi offerti agli idoli si presentò ai cristiani del I secolo?
45 Ai cristiani del I secolo si presentarono gli stessi quesiti, poiché vivevano in mezzo ai greci e ai romani, con il loro pantheon di dèi e divinità e i loro riti superstiziosi. Uno di quei riti consisteva nell’offrire cibo agli idoli e quindi mangiare insieme quel cibo. Chi amava il vero Dio e si preoccupava di piacergli avrebbe potuto partecipare a tali riti? Notate come l’apostolo Paolo rispose a questa domanda:
46. Cosa credevano Paolo e i primi cristiani riguardo a Dio?
46 “Ora circa il mangiare cibi offerti agli idoli, sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non c’è che un solo Dio. Poiché benché ci siano quelli che sono chiamati ‘dèi’, sia in cielo che sulla terra, come ci sono molti ‘dèi’ e molti ‘signori’, effettivamente c’è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per lui; e c’è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose e noi per mezzo di lui”. (1 Corinti 8:4-6) Per Paolo e per i cristiani del I secolo la religione vera non consisteva nell’adorazione di molti dèi, non era politeismo, ma devozione a “un solo Dio, il Padre”, di cui la Bibbia rivela il nome dicendo: “Affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. — Salmo 83:18.
47. Come rivelò Paolo la vera identità degli ‘dèi e signori che sono in cielo o sulla terra’?
47 Dovremmo comunque notare che l’apostolo Paolo, pur avendo detto che “l’idolo non è nulla”, non disse che gli “dèi” e i “signori” ai quali la gente si rivolgeva con l’uso di magia, divinazione e sacrifici non esistessero. Qual è allora il punto? Paolo lo rese chiaro più avanti nella stessa lettera quando scrisse: “Ma dico che le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni, e non a Dio”. (1 Corinti 10:20) Sì, per mezzo dei loro dèi e dei loro signori le nazioni in effetti adoravano i demoni: creature angeliche o spirituali che si erano ribellate al vero Dio e si erano messe al servizio del loro capo, Satana il Diavolo. — 2 Pietro 2:4; Giuda 6; Rivelazione (Apocalisse) 12:7-9.
48. Quale pericolo presenta tuttora l’occultismo, e come lo si può evitare?
48 Spesso la gente commisera i cosiddetti uomini primitivi che vivevano schiavi delle loro superstizioni e dei loro timori. Dice che prova ripulsione per i sacrifici cruenti e i riti crudeli. E giustamente. Eppure anche oggi sentiamo ancora parlare di vudù, culti satanici, perfino di sacrifici umani. Anche se può trattarsi di casi estremi, pur nondimeno dimostrano che è ancora molto vivo l’interesse per le scienze e le pratiche occulte. Potrebbe cominciare come un ‘gioco innocente’ e per curiosità, ma spesso finisce in tragedia e morte. Quanto è saggio prestare ascolto all’avvertimento biblico: “Mantenetevi assennati, siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”! — 1 Pietro 5:8; Isaia 8:19, 20.
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Ricerca dell’ignoto attraverso magia e spiritismoL’uomo alla ricerca di Dio
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[Riquadro a pagina 85]
L’astrologia ha basi scientifiche?
L’astrologia asserisce che il sole, la luna, le stelle e i pianeti possono influire sulle vicende umane e che la configurazione di questi astri al momento della nascita dell’individuo esercita un certo influsso sulla sua vita. Tuttavia le scoperte scientifiche la mettono seriamente in discussione:
▪ Il lavoro compiuto da astronomi quali Copernico, Galileo e Keplero ha chiaramente dimostrato che la terra non è il centro dell’universo. Ora si sa anche che spesso le stelle che sembrano far parte di una costellazione non sono affatto collegate fra loro. Alcune di esse possono trovarsi a enorme distanza nello spazio, mentre altre possono essere relativamente vicine. Perciò le proprietà zodiacali attribuite alle varie costellazioni sono del tutto immaginarie.
▪ Gli astrologi dell’antichità non sapevano dell’esistenza dei pianeti Urano, Nettuno e Plutone, perché sono stati scoperti solo dopo l’invenzione del telescopio. Come venivano giustificati dunque i loro “influssi” dalle carte astrologiche tracciate secoli prima? Inoltre, perché l’“influsso” di un pianeta dovrebbe essere “benefico” mentre quello di un altro “malefico”, quando ora la scienza sa che tutti i pianeti sono masse di roccia o gas prive di vita, che viaggiano nello spazio a grande velocità?
▪ La scienza della genetica ci insegna che i tratti basilari della personalità di un individuo sono determinati non alla nascita, ma al concepimento, quando uno dei milioni di spermatozoi del padre penetra in una cellula uovo della madre. Tuttavia l’astrologia determina l’oroscopo di una persona secondo il momento della nascita. In termini astrologici, questa differenza di circa nove mesi dovrebbe conferire all’individuo una personalità completamente diversa.
▪ Nel suo moto apparente, oggi il sole attraversa le costellazioni con circa un mese di ritardo rispetto a 2.000 anni fa quando furono tracciate le carte e le tavole astrologiche. Quindi per l’astrologia chi nasce alla fine di giugno o ai primi di luglio sarebbe del segno del Cancro (molto sensibile, malinconico, riservato). Però in effetti in quel periodo il sole si trova nella costellazione dei Gemelli, ragion per cui l’individuo dovrebbe essere espansivo, arguto e loquace.
È evidente che l’astrologia è priva di qualsiasi base razionale o scientifica.
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