BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w92 1/11 pp. 23-26
  • Vedete ciò che Geova ha fatto per noi!

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Vedete ciò che Geova ha fatto per noi!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
  • Sottotitoli
  • Maggiore libertà nell’Africa occidentale e centrale
  • Legalizzata l’opera nell’Africa meridionale
  • I giovani partecipano alla testimonianza
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
w92 1/11 pp. 23-26

Vedete ciò che Geova ha fatto per noi!

“PREGAVAMO perché avvenisse”, ha detto un uomo. Un altro si alzava tutte le mattine alle quattro per pregare. Per che cosa pregavano? “Pregavamo affinché un giorno potessimo avere la libertà di adorare Geova apertamente”, ha detto. Nel gennaio 1992, quando i testimoni di Geova in Etiopia si sono radunati ad Addis Abeba per l’assemblea di distretto “Amanti della libertà”, è stato evidente che quelle umili e sincere preghiere erano state esaudite.

Quell’assemblea in Etiopia è stata un segno di come stanno cambiando le cose in Africa. Negli ultimi anni i servitori di Geova sono stati felici di ricevere ufficialmente la libertà in 13 paesi africani in cui prima erano al bando o soggetti a restrizioni. In Etiopia, 34 anni di bando ufficiale sono terminati l’11 novembre 1991, quando funzionari governativi ci hanno concesso il riconoscimento giuridico. Immediatamente i Testimoni hanno preso disposizioni per tenere un’assemblea internazionale. Vedere una folla di 7.573 persone radunate nello stadio civico di Addis Abeba era qualcosa che andava oltre le più rosee aspettative di chiunque. Per la maggioranza dei presenti era come se stessero sognando. Continuavano a ripetersi l’un l’altro: “Fratello, vedi ciò che Geova Dio ha fatto per noi!” — Confronta Salmo 66:1-5; 126:1.

L’essere stati al bando per 34 anni creava alcuni problemi inaspettati. La maggioranza non conosceva i bei cantici del Regno. Come avrebbero imparato a cantarli prima dell’assemblea? Quaranta cantici, fra cui i 17 da usare all’assemblea, furono tradotti in amarico. Poi fu allestito un coro speciale per registrare i cantici su audiocassetta. Ogni congregazione della capitale ricevette una copia del nastro: l’intera congregazione dedicava 30 minuti prima e dopo le adunanze per esercitarsi a cantare i cantici. Il risultato? Durante l’assemblea lo stadio risuonava di cantici cantati di cuore e gioiosamente.

A causa di agitazioni nella parte orientale del paese, la strada che da Diredaua e Harar porta alla capitale era chiusa. L’unico mezzo disponibile per viaggiare era l’aereo. Non potendosi permettere il costo del biglietto aereo ma decisi ad assistere all’assemblea, otto fratelli di Harar si recarono in una base militare e chiesero un passaggio su un aereo militare. Con loro sorpresa la richiesta fu accolta. Viaggiarono gratis fino al luogo dell’assemblea!

Vedendo esaudite le loro preghiere, molti di quei fratelli etiopici, che per tre decenni avevano sopportato difficoltà e persecuzioni e avevano persino visto uccidere i loro amici a motivo della loro fede, piangevano di gioia. Un delegato ha detto: “Dall’inizio dell’assemblea non ho fatto che piangere”. Un altro ha detto: “Se poteste leggere nel cuore, vedreste quanto sono felice”. Sì, che cosa meravigliosa ha fatto Geova per quei fedeli Testimoni! — Salmo 66:16, 19.

Maggiore libertà nell’Africa occidentale e centrale

Il Benin è un altro paese in cui l’opera del popolo di Geova è stata recentemente legalizzata. Che sentimenti provano i Testimoni al riguardo? A una locale adunanza cristiana un oratore ha detto: “La libertà di adorazione in questo paese è davvero un dono di Geova”. Sì, i servitori di Geova locali sono profondamente grati di avere ora completa libertà di riunirsi per l’adorazione e di parlare ad altri del Regno di Geova, libertà che molti di noi diamo per scontata.

Come mostreranno la loro gioia? Il succitato oratore ha indicato un modo per farlo quando ha detto: “La nostra partecipazione all’opera di predicazione — in particolare il fatto di annunciare la buona notizia di casa in casa — rispecchia la nostra gratitudine per questa libertà”. Nel Benin si è verificato proprio questo. Per averne una prova basta osservare le cifre relative ai pionieri. Nel gennaio 1990, quando dopo 14 anni fu tolto il bando, 77 proclamatori erano impegnati nel servizio regolare a tempo pieno. Due anni dopo il numero era più che triplicato: 244!

Con questo non vogliamo dire che durante il bando i Testimoni del Benin non fossero attivi. La loro perseveranza ebbe un profondo effetto su un ufficiale dell’esercito assegnato a un campo in cui venivano portati i Testimoni arrestati. Poiché la determinazione con cui servivano Geova li portava ad essere arrestati di frequente, egli si trovò ad avere contatti pressoché continui con loro. Questo gli fece ricordare le piacevoli conversazioni bibliche che aveva avuto con loro quando il bando non era ancora stato imposto.

Infine la loro forte fede ridestò in lui un certo appetito spirituale. Egli frequentò varie chiese e sette ma non riuscì a placare quella fame. Solo dopo che il bando fu tolto, nel gennaio 1990, egli poté liberamente fare conversazioni bibliche con i Testimoni e soddisfare il suo bisogno spirituale. Ora è battezzato e fa il pioniere. Sotto un certo aspetto il suo cambiamento ricorda ai fratelli del Benin ciò che accadde a Saulo di Tarso: “L’uomo che una volta ci perseguitava, ora dichiara la buona notizia intorno alla fede”. — Galati 1:23.

Nel dicembre 1991 i testimoni di Geova in un altro paese dell’Africa occidentale, il Niger, ottennero il riconoscimento, e le restrizioni imposte alla loro opera decaddero. Anche lì si ebbero manifestazioni di gioia. La filiale della Nigeria, che curava le attività nel Niger, riferisce come ha accolto la notizia l’uditorio di un’assemblea: “Dopo il discorso chiave del venerdì all’assemblea di distretto di Maradi, è stato annunciato ai fratelli che eravamo stati legalmente riconosciuti nel Niger. Presi dall’entusiasmo, hanno applaudito per diversi minuti. Al termine della sessione, i fratelli hanno dato sfogo alla loro gioia abbracciandosi l’un l’altro e rallegrandosi per quella buona notizia”. Possiamo immaginarci la scena e rallegrarci con loro.

Come useranno i fratelli locali la ritrovata libertà? Una pioniera del Niger non ha dubbi in merito. Scrive: “I fatti mostrano che nel nostro territorio, il Niger, sono numerosi quelli che devono uscire da Babilonia la Grande prima che venga la fine. Come prova di ciò, ho fatto rapporto di 80-85 visite ulteriori ogni mese e conduco 13 o 14 studi biblici, nonostante il fatto che ho passato molte visite ad altri proclamatori”. Questa fedele sorella aggiunge: “A causa di problemi di salute non posso fare quanto vorrei nel servizio di campo, ma ognuno fa quello che può”.

Anche nel Ruanda, paese dell’Africa centrale, la situazione dei testimoni di Geova è cambiata radicalmente. Nell’aprile 1992 è stato emanato un decreto che li riconosceva finalmente come un’organizzazione legale. Il documento è stato ricevuto la stessa settimana della Commemorazione, e i 1.526 proclamatori del Ruanda sono rimasti elettrizzati vedendo 6.228 presenti per l’occasione. Avrebbero quei cari fratelli manifestato la loro gioia e gratitudine essendo ancora più attivi nel predicare la buona notizia? Certo! In quello stesso mese di aprile i proclamatori di congregazione hanno dedicato in media 27,7 ore all’opera di predicazione e hanno fatto 17 visite ulteriori, conducendo in media 2,4 studi biblici. E circa il 40 per cento di loro hanno svolto qualche forma di servizio a tempo pieno.

Legalizzata l’opera nell’Africa meridionale

Giù nell’Africa meridionale i freschi venti della libertà hanno soffiato su due bellissimi paesi, il Mozambico e l’Angola. In Mozambico il riconoscimento è stato concesso nel febbraio 1991. Col miglioramento della situazione locale, la Watch Tower Bible and Tract Society ha inviato missionari nel paese, tragicamente devastato dalla guerra civile. I missionari hanno trovato un suolo fertile. Le pubblicazioni bibliche, in particolare il libro I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, sono molto richieste. Una missionaria ha distribuito 50 libri in meno di due ore e mezzo.

Gli interessati si danno subito da fare. Un missionario è andato a un indirizzo inviatogli dalla Società e ha trovato un militare. Ha fatto una bella conversazione con l’uomo e due suoi familiari. Alla visita ulteriore ha avuto un’altra proficua conversazione con l’uomo e altre cinque persone. Poi hanno accettato l’invito ad assistere al discorso pubblico e allo studio Torre di Guardia, tutto nell’arco di quattro giorni.

In Angola i Testimoni hanno ricevuto una libertà sempre più ampia fino a ottenere il riconoscimento della loro opera nell’aprile 1992. Come stanno usando la maggiore libertà di cui godono? Prendendo parte al servizio di campo! In Angola ci sono circa 17.000 proclamatori, che conducono quasi 60.000 studi biblici. Che prospettive di incremento futuro!

I giovani partecipano alla testimonianza

In questi paesi in cui l’opera di predicazione è stata da poco legalizzata, anche i giovani e quelli non ancora battezzati mostrano la loro gratitudine essendo attivi nel ministero. Nel Capo Verde, dove l’opera dei testimoni di Geova è stata legalizzata nel novembre 1990, a un’assemblea una ragazza di 17 anni si è alzata per fare pubblica dichiarazione della sua fede. Dopo il battesimo un visitatore ha visto un gruppo di persone che la circondava. È andato a congratularsi con lei e le ha chiesto chi fossero gli altri. “Oh”, ha risposto, “questi sono i miei studi biblici”. Conduceva sette studi, ed erano lì per congratularsi con lei per il suo battesimo. Aveva già presentato la domanda per fare la pioniera ausiliaria e attendeva vivamente di divenire idonea come pioniera regolare.

A una ragazzina di dieci anni in Angola è stato chiesto se era proclamatrice. “Sì”, ha risposto. Conduceva qualche studio biblico? “Certamente”. Quanti? “Sette”, ha risposto la ragazzina.

Nel libro di Atti leggiamo che a un certo punto, nel I secolo, “in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata; e mentre camminava nel timore di Geova e nel conforto dello spirito santo, si moltiplicava”. (Atti 9:31) Preghiamo che anche per i nostri fratelli africani questo possa rivelarsi un periodo di pace. Ci rallegriamo con loro mentre vengono edificati, e preghiamo che lo spirito di Geova sia su di loro mentre si avvalgono della ritrovata libertà per diffondere la buona notizia e continuare a moltiplicarsi.

[Cartina a pagina 24]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Paesi in cui i testimoni di Geova sono stati riconosciuti o in cui le restrizioni sulla loro opera sono state tolte

 1. Gambia, dicembre 1989

 2. Benin, gennaio 1990

 3. Capo Verde, novembre 1990

 4. Mozambico, febbraio 1991

 5. Ghana, novembre 1991

 6. Etiopia, novembre 1991

 7. Congo, novembre 1991

 8. Niger, dicembre 1991

 9. Togo, dicembre 1991

10. Ciad, gennaio 1992

11. Kenya, marzo 1992

12. Angola, aprile 1992

13. Ruanda, aprile 1992

[Immagine a pagina 23]

Nel Benin un proclamatore del Regno trasmette le parole di Matteo 24:14 battendo sul suo tamburo

[Immagine a pagina 25]

In molti paesi africani i veri cristiani mettono a buon frutto la libertà di cui ora godono

[Immagine a pagina 26]

Nuovi Testimoni simboleggiano la loro dedicazione a Geova con il battesimo in acqua

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi