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Soccorsi per le vittime della tragedia del RuandaSvegliatevi! 1994 | 22 dicembre
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Una famiglia europea di testimoni di Geova aveva studiato la Bibbia con diversi vicini tutsi. Nove di questi vicini si rifugiarono nella casa dei Testimoni europei mentre uomini scatenati andavano di casa in casa ad ammazzare. Nel giro di pochi minuti la casa fu invasa da una quarantina di saccheggiatori che spaccavano tutto e rovesciavano i mobili. Triste a dirsi, i vicini tutsi furono uccisi. Agli altri, invece, nonostante i loro sforzi per salvare i loro amici, fu risparmiata la vita.
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Soccorsi per le vittime della tragedia del RuandaSvegliatevi! 1994 | 22 dicembre
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Tentarono di aiutarsi gli uni gli altri
Due delle sei persone che lavoravano nell’Ufficio Traduzioni dei testimoni di Geova a Kigali erano tutsi: Ananie Mbanda e Denise Mukagisagara. Per qualche settimana i fratelli hutu riuscirono a proteggerli. Verso la fine di maggio, però, questi due Testimoni tutsi vennero uccisi.
Rischiando e persino sacrificando la propria vita, i testimoni di Geova tentarono di proteggere i compagni di fede di diversa estrazione etnica. (Giovanni 13:34, 35; 15:13) Ad esempio, Chantal Mukabalisa è una tutsi. Quando gli uomini del Fronte Patriottico Ruandese andarono a cercare persone hutu nello stadio dove lei si trovava, Chantal intervenne in difesa dei suoi amici hutu. Anche se i suoi sforzi infastidirono i ribelli, uno di loro esclamò: “Voi testimoni di Geova avete davvero una fratellanza solida. La vostra religione è la migliore che ci sia!”
Mantenersi liberi dagli odi etnici
Questo non significa che i testimoni di Geova siano del tutto immuni dagli odi etnici che esistono da secoli in questa parte dell’Africa. Un Testimone francese che stava collaborando all’opera di soccorso ha osservato: “Anche i nostri fratelli cristiani devono fare un grande sforzo per non essere contagiati dall’odio, che ha provocato massacri indescrivibili.
“Abbiamo incontrato fratelli che hanno visto massacrare i loro familiari davanti ai loro occhi. Una nostra sorella, ad esempio, era sposata da soli due giorni quando le ammazzarono il marito. Alcuni Testimoni si sono visti uccidere i figli e i genitori. Una sorella, che ora è in Uganda, ha visto massacrare tutta la sua famiglia, compreso il marito. Questo solo per sottolineare le sofferenze, sia emotive che fisiche, che si sono abbattute su ogni famiglia di testimoni di Geova”.
In totale, nelle violenze etniche hanno perso la vita circa 400 Testimoni. Tuttavia nessuno di questi è morto per mano di qualche altro Testimone.
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