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Siate mietitori gioiosi!La Torre di Guardia 2001 | 15 luglio
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Siate mietitori gioiosi!
“La messe è grande, ma gli operai sono pochi. Implorate perciò il Signore della messe che mandi operai nella sua messe”. — MATTEO 9:37, 38.
1. Cosa ci aiuta a perseverare nel fare la volontà di Dio?
QUANDO ripensiamo al giorno del nostro battesimo come servitori di Geova, sia che risalga a pochi o a molti anni fa, forse ci sembra come se fosse ieri. Lodare Geova divenne allora il fulcro della nostra vita dedicata. Mentre riscattavamo il tempo opportuno per portare ad altri il messaggio del Regno e aiutarli se possibile ad accettarlo, il servizio gioioso che rendevamo a Geova era la nostra principale sollecitudine. (Efesini 5:15, 16) Tuttora riscontriamo che quando siamo impegnati, ‘avendo molto da fare nell’opera del Signore’, il tempo vola. (1 Corinti 15:58) Nonostante i problemi che incontriamo, la gioia che proviamo nel fare la volontà di Geova ci serve di sprone. — Neemia 8:10.
2. Cosa ci aiuta a provare gioia nella simbolica opera di mietitura?
2 Come cristiani, siamo impegnati in una simbolica opera di mietitura o raccolta. Gesù Cristo paragonò il radunamento di persone per la vita eterna a una mietitura. (Giovanni 4:35-38) Dato che partecipiamo a quest’attività, sarà incoraggiante esaminare la gioia dei primi mietitori cristiani. Prenderemo in esame tre fattori che contribuiscono a farci provare gioia nell’odierna opera di mietitura. Essi sono: (1) il messaggio di speranza che portiamo, (2) il successo della nostra ricerca e (3) lo spirito pacifico che mostriamo come mietitori.
Mandati a mietere
3. Cosa recava gioia ai primi seguaci di Gesù?
3 Come cambiò la vita dei primi mietitori — specialmente degli undici fedeli apostoli di Gesù — quel giorno del 33 E.V. in cui andarono su un monte della Galilea per incontrare il Cristo risorto! (Matteo 28:16) È possibile che in quell’occasione fossero presenti “più di cinquecento fratelli”. (1 Corinti 15:6) Nei loro orecchi risuonò l’incarico che Gesù diede loro: “Andate . . . e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”. (Matteo 28:19, 20) Nonostante l’aspra persecuzione, provavano molta gioia nell’opera di mietitura, mentre vedevano che in un luogo dopo l’altro venivano stabilite congregazioni di seguaci di Cristo. Col tempo ‘la buona notizia fu predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo’. — Colossesi 1:23; Atti 1:8; 16:5.
4. In quali circostanze furono mandati a predicare i discepoli di Cristo?
4 Durante il suo ministero in Galilea, Gesù aveva chiamato i dodici apostoli e li aveva mandati ad annunciare in special modo: “Il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matteo 10:1-7) Egli stesso ‘aveva intrapreso un giro di tutte le città e i villaggi [della Galilea], insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona notizia del regno e guarendo ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità’. Gesù provava compassione per le folle “perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. (Matteo 9:35, 36) Mosso a pietà, disse quindi ai discepoli: “Sì, la messe è grande, ma gli operai sono pochi. Implorate perciò il Signore della messe [Geova Dio] che mandi operai nella sua messe”. (Matteo 9:37, 38) In Giudea Gesù fece la stessa valutazione circa il bisogno di mandare operai nella messe quando mancavano solo sei mesi alla fine del suo ministero terreno. (Luca 10:2) In entrambi i casi mandò i suoi seguaci come operai nella messe. — Matteo 10:5; Luca 10:3.
Il messaggio di speranza che portiamo
5. Che tipo di messaggio dichiariamo?
5 In qualità di odierni servitori di Geova, rispondiamo con gioia all’invito di servire come operai nella messe. Un fattore che contribuisce notevolmente alla nostra gioia è il fatto che portiamo un messaggio di speranza a coloro che sono afflitti e depressi. Come i discepoli di Gesù del I secolo, abbiamo il grande privilegio di dichiarare la buona notizia — un vero messaggio di speranza — a quelli che sono ‘mal ridotti e dispersi come pecore senza pastore’!
6. Nel I secolo, in quale attività si impegnarono gli apostoli?
6 Verso la metà del I secolo l’apostolo Paolo era impegnato a predicare la buona notizia. E la sua opera di mietitura era sicuramente efficace, perché scrivendo ai cristiani di Corinto verso il 55 E.V. disse: “Vi faccio conoscere, fratelli, la buona notizia che vi ho dichiarato, che voi avete anche ricevuto, e nella quale state saldi”. (1 Corinti 15:1) Gli apostoli e altri primi cristiani erano mietitori operosi. Benché la Bibbia non dica quanti apostoli sopravvivessero ai drammatici avvenimenti che portarono alla distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V., sappiamo in effetti che circa 25 anni dopo l’apostolo Giovanni predicava ancora. — Rivelazione (Apocalisse) 1:9.
7, 8. Che messaggio di speranza dichiarano ora i servitori di Geova con più urgenza che mai?
7 Seguirono poi secoli di dominio del clero della cristianità, l’apostata “uomo dell’illegalità”. (2 Tessalonicesi 2:3) Verso la fine del XIX secolo, però, quelli che desideravano conformare la loro vita al modello del cristianesimo primitivo fecero proprio il messaggio di speranza, annunciando il Regno. In effetti, sin dal primo numero (luglio 1879), il titolo di questa rivista ha incluso le parole “Araldo della presenza di Cristo”, “Araldo del Regno di Cristo” o “Annunciante il Regno di Geova”.
8 Il celeste Regno di Dio fu istituito nelle mani di Gesù Cristo nel 1914, e ora proclamiamo il messaggio di speranza con più urgenza che mai. Perché? Perché fra le benedizioni del dominio del Regno c’è l’imminente fine dell’attuale sistema malvagio. (Daniele 2:44) Potrebbe esserci messaggio migliore? E potremmo avere una gioia più grande di quella di annunciare il Regno prima che scoppi la “grande tribolazione”? — Matteo 24:21; Marco 13:10.
Una ricerca fruttuosa
9. Che istruzioni diede Gesù ai discepoli, e cosa si può dire della reazione delle persone al messaggio del Regno?
9 Un altro fattore che contribuisce alla nostra gioia di mietitori è il successo della ricerca di coloro che sono disposti a diventare discepoli e a unirsi a noi nell’opera di mietitura. Negli anni 31-32 E.V. Gesù diede queste istruzioni ai discepoli: “In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi vi è meritevole”. (Matteo 10:11) Non tutti erano meritevoli, come si nota dalla reazione di certuni al messaggio del Regno. Nondimeno i discepoli di Gesù predicavano con zelo la buona notizia dovunque ci fossero persone.
10. Cosa fece Paolo per cercare i meritevoli?
10 Dopo la morte e risurrezione di Gesù, la ricerca dei meritevoli continuò con vigore. Ad Atene Paolo ragionò con gli ebrei nella loro sinagoga e con persone che si trovavano nel luogo di mercato. Quando diede testimonianza sull’Areopago, in quella grande città della Grecia, “alcuni uomini si unirono a lui e divennero credenti, fra i quali anche Dionisio, giudice del tribunale dell’Areopago, e una donna di nome Damaride, e altri con loro”. Dovunque andasse, Paolo dava l’esempio anche nel predicare “pubblicamente e di casa in casa”. — Atti 17:17, 34; 20:20.
11. Quali metodi si usavano anni fa nel ministero?
11 Negli ultimi decenni del XIX secolo, i cristiani unti intrapresero coraggiosamente la ricerca dei meritevoli. In un articolo intitolato “Unti per predicare”, La Torre di Guardia di Sion (inglese) del luglio/agosto 1881 diceva: “La predicazione della buona notizia . . . continua per ‘i mansueti’, quelli disposti e in grado di udire, per sviluppare di mezzo a loro il corpo di Cristo, i coeredi”. Spesso i mietitori di Dio si rivolgevano alle persone all’uscita dalle funzioni religiose e davano loro volantini contenenti messaggi scritturali preparati per destare l’interesse dei meritevoli. Dopo aver valutato attentamente l’efficacia di questo metodo di testimonianza, La Torre di Guardia inglese del 15 maggio 1903 esortò questi mietitori a distribuire i volantini “di casa in casa, la domenica mattina”.
12. Com’è stata resa più efficace l’opera di predicazione? Illustrate.
12 Negli ultimi anni abbiamo esteso il nostro ministero contattando le persone in luoghi diversi dalle loro abitazioni. Questo si è rivelato molto efficace nei paesi in cui a motivo delle condizioni economiche e dell’enfasi attribuita allo svago le persone non sono in casa negli orari in cui normalmente facciamo loro visita. In Inghilterra una Testimone e la sua compagna notarono che in una località arrivavano regolarmente pullman di turisti che andavano a trascorrere una giornata al mare: allora si fecero coraggio e decisero di salire sui pullman in procinto di ripartire per offrire ai passeggeri La Torre di Guardia e Svegliatevi! In un mese ne distribuirono 229 copie. Riferiscono: “Non abbiamo timore di dare testimonianza sul lungomare o nel territorio commerciale né temiamo alcun’altra situazione si possa presentare, perché sappiamo che Geova è sempre con noi”. Hanno stabilito un itinerario delle riviste, hanno iniziato uno studio biblico e hanno svolto entrambe il servizio di pioniere ausiliario.
13. In certi territori, quali modifiche è ora necessario apportare al ministero?
13 Mentre la ricerca dei meritevoli continua, in certi luoghi può essere necessario rifare attentamente il punto della situazione per quanto riguarda il ministero. Benché molti Testimoni siano abituati a predicare di casa in casa la domenica mattina, in certe zone si riscontra che bussare presto alle porte è meno efficace perché forse gli inquilini dormono ancora. Modificando il proprio programma, ora molti testimoni svolgono la loro ricerca più tardi, in un altro momento della giornata, magari dopo le adunanze cristiane. E questa ricerca si è rivelata davvero fruttuosa. L’anno scorso il numero dei proclamatori del Regno nel mondo è aumentato del 2,3 per cento. Questo fa onore al Signore della messe e reca gioia al nostro cuore.
Manteniamo la pace nell’opera di mietitura
14. Con che spirito presentiamo il nostro messaggio, e perché?
14 Un altro fattore che ci aiuta a provare gioia ha attinenza con lo spirito pacifico che manifestiamo nell’opera di mietitura. “Quando entrate nella casa”, disse Gesù, “salutate quelli della casa; e se la casa lo merita, la pace che le augurate venga su di essa”. (Matteo 10:12, 13) Sia il saluto ebraico che il corrispondente termine usato nel greco biblico hanno il senso di ‘Ti vada bene’. È con questo spirito che contattiamo le persone per trasmettere loro la buona notizia. Speriamo che rispondano favorevolmente al messaggio del Regno. Coloro che lo accettano hanno la prospettiva di riconciliarsi con Dio pentendosi dei loro peccati, convertendosi e facendo la sua volontà. A sua volta la pace con Dio conduce alla vita eterna. — Giovanni 17:3; Atti 3:19; 13:38, 48; 2 Corinti 5:18-20.
15. Come possiamo mantenere uno spirito pacifico quando incontriamo una reazione negativa nell’opera di predicazione?
15 Come possiamo mantenere la nostra pace quando incontriamo una reazione negativa? Gesù disse: “Se [la casa] non lo merita, la vostra pace ritorni a voi”. (Matteo 10:13) Il racconto di Luca circa l’invio dei 70 discepoli include queste parole di Gesù: “Se lì c’è un amico della pace, la vostra pace riposerà su di lui. Ma se non c’è, tornerà a voi”. (Luca 10:6) Quando portiamo ad altri la buona notizia, giustamente lo facciamo in maniera pacifica e cordiale. Una risposta apatica, una lamentela o un’osservazione scortese del padrone di casa fa solo ‘tornare a noi’ il nostro messaggio pacifico. Ma nessuna di queste cose ci priva della pace, un frutto dello spirito santo di Geova. — Galati 5:22, 23.
Un ottimo obiettivo per i mietitori
16, 17. (a) Qual è il nostro obiettivo nel fare visite ulteriori? (b) Come possiamo aiutare quelli che fanno domande sulla Bibbia?
16 In qualità di mietitori siamo felici di avere una parte nel radunamento di persone per la vita eterna. E che gioia proviamo quando qualcuno a cui abbiamo predicato risponde favorevolmente, vuole saperne di più e si dimostra “un amico della pace”! Può darsi che abbia molte domande bibliche e che una sola visita non basti per rispondere a tutte. Dato che forse non è opportuno trattenerci a lungo alla prima visita, cosa possiamo fare? Possiamo prefiggerci di seguire un consiglio che fu dato circa 60 anni fa.
17 “Tutti i testimoni di Geova dovrebbero essere preparati a condurre studi biblici modello”. Questa dichiarazione compariva nel terzo di una serie di opuscoli didattici intitolati Model Study (Studio modello) pubblicati dal 1937 al 1941. E aggiungeva: “Tutti i proclamatori [del Regno] dovrebbero essere diligenti nell’aiutare in ogni modo possibile le persone di buona volontà che mostrano interesse per il messaggio del Regno. Si dovrebbero fare loro visite ulteriori per rispondere a varie domande . . . , e poi iniziare uno studio modello . . . il più presto possibile”. Sì, dobbiamo fare visite ulteriori con l’obiettivo di iniziare uno studio biblico a domicilio e condurlo regolarmente.a L’atteggiamento amichevole e il desiderio di aiutare la persona interessata ci spingeranno a prepararci bene per condurre studi efficaci.
18. Come possiamo aiutare i nuovi a divenire discepoli di Gesù Cristo?
18 Con l’ausilio del libro La conoscenza che conduce alla vita eterna e di opuscoli come Cosa richiede Dio da noi?, possiamo condurre studi biblici a domicilio efficaci e aiutare così i nuovi interessati a divenire discepoli. Mentre ci sforziamo di imitare il grande Insegnante, Gesù Cristo, questi studenti biblici probabilmente impareranno anche dal nostro atteggiamento pacifico e gioioso, dalla nostra sincerità e dal rispetto che abbiamo per le norme e i princìpi di Geova. Quando aiutiamo i nuovi a trovare la risposta alle loro domande, cerchiamo anche di insegnare loro come possono rispondere a chi li interroga. (2 Timoteo 2:1, 2; 1 Pietro 2:21) Come simbolici mietitori, possiamo sicuramente rallegrarci del fatto che nello scorso anno di servizio in media si sono tenuti in tutto il mondo 4.766.631 studi biblici a domicilio. Proviamo particolare gioia se siamo fra i mietitori che partecipano in prima persona all’opera degli studi biblici a domicilio.
Continuate a rallegrarvi nell’opera di mietitura
19. Perché c’erano buone ragioni per provare gioia nella mietitura durante il ministero di Gesù e poco dopo?
19 Durante il ministero di Gesù e poco dopo ci furono buone ragioni per provare gioia nella mietitura. Allora molti accolsero favorevolmente la buona notizia. La gioia fu grande soprattutto alla Pentecoste del 33 E.V., perché in quell’occasione circa 3.000 persone accettarono l’esortazione di Pietro, ricevettero lo spirito santo di Geova ed entrarono a far parte della nazione dell’Israele spirituale di Dio. Le loro file continuarono a ingrossarsi e la gioia abbondò mentre “Geova continuava a unire loro ogni giorno quelli che erano salvati”. — Atti 2:37-41, 46, 47; Galati 6:16; 1 Pietro 2:9.
20. Cosa ci reca molta gioia nell’opera di mietitura?
20 A quel tempo si avverò la profezia di Isaia: “[O Geova,] hai reso popolosa la nazione; per essa hai reso grande l’allegrezza. Si sono rallegrati dinanzi a te come con l’allegrezza del tempo della mietitura, come quelli che gioiscono quando dividono le spoglie”. (Isaia 9:3) Benché oggi quella ‘nazione popolosa’ costituita dagli unti sia praticamente al completo, la nostra gioia abbonda mentre vediamo crescere di anno in anno il numero degli operai nella messe. — Salmo 4:7; Zaccaria 8:23; Giovanni 10:16.
21. Cosa considereremo nel prossimo articolo?
21 Di sicuro abbiamo valide ragioni per continuare a provare gioia nell’opera di mietitura. Il messaggio di speranza che portiamo, la ricerca dei meritevoli e il nostro spirito pacifico sono tutti fattori che ci fanno provare gioia in qualità di mietitori. Nondimeno questi stessi fattori suscitano la reazione avversa di molti. Ne sapeva qualcosa l’apostolo Giovanni, che fu imprigionato sull’isola di Patmos “per aver parlato di Dio e aver reso testimonianza a Gesù”. (Rivelazione 1:9) Come possiamo dunque mantenere la gioia quando siamo oggetto di persecuzione e opposizione? Cosa ci aiuterà a far fronte all’atteggiamento sempre più caparbio di molti ai quali predichiamo? Il prossimo articolo conterrà consigli scritturali che rispondono a queste domande.
[Nota in calce]
a Inizialmente questi studi venivano organizzati nelle località in cui si potevano radunare gruppi di interessati. Ben presto, però, si cominciarono a tenere anche con singoli individui e famiglie. — Vedi I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, pagina 574, edito dai testimoni di Geova.
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Proseguiamo l’opera di mietitura!La Torre di Guardia 2001 | 15 luglio
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Proseguiamo l’opera di mietitura!
“Quelli che seminano con lacrime mieteranno pure con grido di gioia”. — SALMO 126:5.
1. Perché anche oggi è necessario ‘implorare il Signore della messe affinché mandi operai’?
DOPO il suo terzo giro di predicazione in Galilea, Gesù Cristo disse ai discepoli: “La messe è grande, ma gli operai sono pochi”. (Matteo 9:37) In Giudea la situazione era la stessa. (Luca 10:2) Se le cose stavano così quasi 2.000 anni fa, che dire di oggi? Ebbene, nello scorso anno di servizio più di 6.000.000 di testimoni di Geova si sono spesi nella simbolica opera di mietitura fra i sei miliardi di persone che vivono sulla terra, molte delle quali sono “mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. Perciò l’esortazione di Gesù di ‘implorare il Signore della messe affinché mandi operai nella sua messe’ è valida oggi quanto lo era secoli fa. — Matteo 9:36, 38.
2. Cosa ci impone all’attenzione del pubblico?
2 Geova Dio, il Signore della messe, ha esaudito la supplica di mandare più operai. E che gioia è partecipare a quest’opera di mietitura diretta da Dio! Anche se in paragone con le nazioni siamo pochi, la nostra zelante partecipazione all’opera di predicare il Regno e fare discepoli ci impone all’attenzione del mondo. In molti paesi siamo spesso menzionati dai mezzi di informazione. Quando in uno sceneggiato televisivo si sente suonare il campanello spesso la battuta seguente è che alla porta ci sono i testimoni di Geova. Sì, nel XXI secolo la nostra attività cristiana di mietitori simbolici è ben nota.
3. (a) Come sappiamo che la predicazione del Regno nel I secolo non passò inosservata? (b) Perché possiamo dire che gli angeli sostengono il nostro ministero?
3 Anche nel I secolo il mondo notò le attività di predicazione e perseguitò i proclamatori della buona notizia. Infatti l’apostolo Paolo scrisse: “Mi sembra che Dio abbia messo in mostra noi apostoli per ultimi come uomini riservati alla morte, perché [noi apostoli] siamo divenuti uno spettacolo teatrale per il mondo, sia per gli angeli che per gli uomini”. (1 Corinti 4:9) Similmente la perseveranza che mostriamo quali proclamatori del Regno nonostante la persecuzione ci porta all’attenzione del mondo e interessa agli angeli. In Rivelazione, o Apocalisse, 14:6 leggiamo: “[Io, l’apostolo Giovanni,] vidi un altro angelo volare in mezzo al cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo”. Nel nostro ministero, o opera di mietitura, abbiamo quindi il sostegno degli angeli! — Ebrei 1:13, 14.
“Oggetto di odio”
4, 5. (a) Che avvertimento diede Gesù ai discepoli? (b) Perché anche oggi i servitori di Dio sono “oggetto di odio”?
4 Quando gli apostoli di Gesù furono mandati a raccogliere la messe, seguirono il suo consiglio di essere “cauti come serpenti e innocenti come colombe”. E Gesù aggiunse: “Guardatevi dagli uomini; poiché vi consegneranno ai tribunali locali, e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. Infatti, sarete trascinati per causa mia davanti a governatori e re, in testimonianza a loro e alle nazioni. . . . E voi sarete oggetto di odio da parte di tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. — Matteo 10:16-22.
5 Oggi siamo “oggetto di odio” perché “tutto il mondo giace nel potere del malvagio”, Satana il Diavolo, l’arcinemico di Dio e del Suo popolo. (1 Giovanni 5:19) I nemici vedono la nostra prosperità spirituale ma si rifiutano di attribuirla a Geova. Vedono i nostri volti radiosi, sorridenti, mentre compiamo con gioia l’opera di mietitura. Si meravigliano della nostra unità! Forse sono costretti a riconoscerla quando vanno in un altro paese e vedono che i testimoni di Geova locali compiono esattamente la stessa opera che viene svolta nel loro paese d’origine. Ovviamente sappiamo che a tempo debito Geova, Colui che ci sostiene e ci rende uniti, si farà conoscere anche dai nemici. — Ezechiele 38:10-12, 23.
6. Che assicurazione abbiamo mentre compiamo l’opera di mietitura, e quale domanda sorge?
6 Il Signore della messe ha dato a suo Figlio Gesù Cristo “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. (Matteo 28:18) Perciò Geova si serve di Gesù per dirigere l’opera di mietitura che viene svolta mediante i celesti angeli e l’unto “schiavo fedele e discreto” qui sulla terra. (Matteo 24:45-47; Rivelazione 14:6, 7) Ma come possiamo far fronte all’opposizione del nemico e al tempo stesso proseguire con gioia l’opera di mietitura?
7. Che spirito dovremmo sforzarci di mantenere quando incontriamo opposizione o persecuzione?
7 Quando incontriamo opposizione o vera e propria persecuzione, chiediamo aiuto a Dio per mantenere uno spirito simile a quello di Paolo. Egli scrisse: “Quando siamo oltraggiati, benediciamo; quando siamo perseguitati, sopportiamo; quando siamo diffamati, supplichiamo”. (1 Corinti 4:12, 13) Questo spirito, unito al tatto con cui svolgiamo il ministero pubblico, a volte induce i nostri oppositori a cambiare atteggiamento.
8. Come ci rassicurano le parole di Gesù riportate in Matteo 10:28?
8 Nemmeno le minacce di morte smorzano il nostro zelo mentre svolgiamo l’opera di mietitura. Proclamiamo con coraggio il messaggio del Regno il più apertamente possibile. E siamo incoraggiati e rassicurati dalle parole di Gesù: “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. (Matteo 10:28) Sappiamo che il nostro Padre celeste è il Datore della vita. Egli ricompensa coloro che mantengono l’integrità e proseguono fedelmente l’opera di mietitura.
Un messaggio vivificante
9. Come reagirono alcuni alle parole di Ezechiele, e in che senso oggi accade una cosa simile?
9 Quando il profeta Ezechiele dichiarò coraggiosamente i messaggi di Geova alle “nazioni ribelli” — i regni di Israele e di Giuda — alcuni provarono piacere udendo ciò che aveva da dire. (Ezechiele 2:3) “Ecco”, disse Geova, “tu sei per loro come un canto di amori sensuali, come uno con una bella voce e che suona bene uno strumento a corda”. (Ezechiele 33:32) Benché trovassero piacevoli le parole di Ezechiele, costoro non facevano nulla per metterle in pratica. Cosa accade oggi? Quando l’unto rimanente e i suoi compagni dichiarano coraggiosamente i messaggi di Geova, certuni, pur trovando piacevole sentir parlare delle benedizioni del Regno, non mostrano apprezzamento: non diventano discepoli e non si uniscono all’opera di mietitura.
10, 11. Nella prima metà del XX secolo, cosa si faceva per pubblicizzare il nostro messaggio salvifico, e con quali risultati?
10 Molti però hanno reagito positivamente all’opera di mietitura e hanno iniziato anch’essi a dichiarare i messaggi di Dio. Durante una serie di assemblee cristiane tenute dal 1922 al 1928, per esempio, furono fatti risuonare chiaramente messaggi di giudizio contro il malvagio sistema di cose di Satana. Emittenti radiofoniche trasmisero quei messaggi di denuncia presentati alle assemblee. In seguito i servitori di Dio ne distribuirono milioni di copie stampate.
11 Verso la fine degli anni ’30 si sperimentò un altro tipo di testimonianza: le marce di informazione. All’inizio i servitori di Geova portavano cartelloni che annunciavano i discorsi pubblici. In seguito cominciarono a portare cartelloni con slogan tipo “La religione è un laccio e una truffa” e “Servite Dio e Cristo il Re”. Marciando per le strade, attiravano l’attenzione dei passanti. ‘Questo contribuì molto a far conoscere i testimoni di Geova e a infondere loro coraggio’, ha detto un fratello che svolgeva regolarmente quest’opera nelle trafficate strade di Londra.
12. Oltre ai messaggi di giudizio di Dio, a cosa diamo risalto nel nostro ministero, e chi predica oggi la buona notizia insieme agli unti?
12 Mentre dichiariamo i messaggi di giudizio di Dio, mettiamo in risalto anche gli aspetti positivi del messaggio del Regno. La nostra intrepida testimonianza sulla scena mondiale ci aiuta a cercare i meritevoli. (Matteo 10:11) La maggioranza degli ultimi componenti della classe degli unti rispose allo squillante invito a partecipare alla mietitura negli anni ’20 e ’30. Poi, a un’assemblea tenuta nel 1935, giunse la meravigliosa notizia di uno splendido futuro per una “grande folla” di “altre pecore” su una terra paradisiaca. (Rivelazione 7:9; Giovanni 10:16) I suoi componenti hanno dato ascolto ai messaggi di giudizio di Dio e si sono uniti agli unti nel predicare la vivificante buona notizia.
13, 14. (a) Che conforto possiamo trarre da Salmo 126:5, 6? (b) Cosa accadrà se continueremo a seminare e a innaffiare?
13 Le parole di Salmo 126:5, 6 sono di grande conforto per i mietitori di Dio e specialmente per coloro che sono perseguitati: “Quelli che seminano con lacrime mieteranno pure con grido di gioia. Colui che immancabilmente esce, pure piangendo, portando una borsa di seme, immancabilmente verrà con grido di gioia, portando i suoi covoni”. Le parole del salmista circa la semina e la mietitura illustrano la cura di Geova e la sua benedizione sul rimanente che tornò dalla cattività nell’antica Babilonia. I reduci dall’esilio furono molto felici di essere stati liberati, ma forse piangevano quando seminavano il suolo desolato rimasto incolto nei 70 anni dell’esilio. Tuttavia quelli che continuarono a impegnarsi nelle attività di semina e di costruzione raccolsero con soddisfazione i frutti delle loro fatiche.
14 Forse anche noi versiamo lacrime quando siamo nella prova o quando noi o i nostri compagni di fede soffriamo per amore della giustizia. (1 Pietro 3:14) Può darsi che all’inizio della nostra opera di mietitura incontriamo difficoltà non vedendo alcun risultato tangibile degli sforzi compiuti nel ministero. Ma se continuiamo a seminare e a innaffiare, Dio farà crescere, spesso oltre le nostre aspettative. (1 Corinti 3:6) Questo è ben illustrato dai risultati che si ottengono con la nostra divulgazione di Bibbie e pubblicazioni bibliche.
15. Fate un esempio dell’utilità delle pubblicazioni cristiane nell’opera di mietitura.
15 Prendete il caso di un uomo di nome Jim. Dopo la morte della madre, trovò fra i suoi effetti personali una copia del libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?a Lo lesse con interesse. Parlando con una Testimone che lo aveva fermato per strada, Jim accettò di essere rivisitato e iniziò uno studio biblico. Fece rapido progresso spirituale, si dedicò a Geova e si battezzò. Parlò ad altri componenti della sua famiglia delle cose che aveva imparato. Come risultato, sua sorella e suo fratello divennero testimoni di Geova e in seguito Jim ebbe il privilegio di prestare servizio a tempo pieno come volontario alla Betel di Londra.
Perseguitati ma gioiosi
16. (a) Perché l’opera di mietitura ha avuto successo? (b) Che avvertimento diede Gesù circa l’effetto della buona notizia, ma con quale spirito contattiamo le persone?
16 Perché la mietitura ha avuto tanto successo? Perché i cristiani unti e i loro compagni hanno preso a cuore le parole di Gesù: “Ciò che vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e ciò che udite sussurrare, predicatelo dalle terrazze”. (Matteo 10:27) Tuttavia possiamo aspettarci difficoltà, perché Gesù avvertì: “Il fratello consegnerà a morte il fratello, e il padre il proprio figlio, e i figli sorgeranno contro i genitori e li faranno morire”. E aggiunse: “Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada”. (Matteo 10:21, 34) Gesù non intendeva dividere deliberatamente le famiglie. A volte però la buona notizia aveva quell’effetto. Lo stesso dicasi dei veri servitori di Dio oggi. Quando visitiamo le famiglie, non abbiamo nessuna intenzione di causare divisioni. È nostro desiderio che tutti accettino la buona notizia. Perciò cerchiamo di contattare tutti i componenti della famiglia e di farlo in maniera gentile e premurosa, affinché il nostro messaggio attragga quelli che sono “giustamente disposti per la vita eterna”. — Atti 13:48.
17. In che modo quelli che sostengono la sovranità di Dio vengono resi diversi, e qual è un esempio che lo dimostra?
17 Il messaggio del Regno ha reso diversi quelli che sostengono la sovranità di Dio. Considerate, ad esempio, come si distinsero i nostri compagni di fede in Germania sotto il regime nazista perché ‘rendevano a Cesare le cose di Cesare ma a Dio le cose di Dio’. (Luca 20:25) Diversamente dai capi religiosi e dai sedicenti cristiani delle chiese della cristianità, i servitori di Geova rimasero saldi, rifiutandosi di violare i princìpi biblici. (Isaia 2:4; Matteo 4:10; Giovanni 17:16) In un suo libro la prof. Christine King ha osservato: “Soltanto contro i Testimoni il governo [nazista] non ebbe successo poiché, anche se ne aveva uccisi migliaia, l’opera proseguì e nel maggio del 1945 il movimento dei testimoni di Geova era ancora in vita, mentre il nazionalsocialismo no”. — The Nazi State and the New Religions.
18. Nonostante la persecuzione, che atteggiamento manifestano i servitori di Geova?
18 L’atteggiamento del popolo di Geova di fronte alla persecuzione è degno di nota. Le autorità secolari, pur colpite dalla nostra fede, si stupiscono del fatto che non mostriamo rancore o risentimento. Per esempio, spesso i Testimoni sopravvissuti all’Olocausto esprimono gioia e soddisfazione ripensando alle esperienze passate. Sanno che fu Geova a dar loro “potenza oltre ciò che è normale”. (2 Corinti 4:7) Gli unti fra noi hanno l’assicurazione che i loro “nomi sono stati scritti nei cieli”. (Luca 10:20) La loro perseveranza produce una speranza che non conduce alla delusione e i fedeli mietitori con prospettive terrene hanno una convinzione analoga. — Romani 5:4, 5.
Perseveriamo nell’opera di mietitura
19. Quali metodi efficaci sono stati usati nel ministero cristiano?
19 Non sappiamo per quanto tempo ancora Geova ci permetterà di partecipare alla simbolica mietitura. Nel frattempo dovremmo tenere presente che i mietitori hanno i loro metodi per compiere il lavoro. Similmente, possiamo essere sicuri che se useremo fedelmente i nostri collaudati metodi di predicazione avremo successo. Paolo disse ai suoi conservi cristiani: “Vi supplico: Divenite miei imitatori”. (1 Corinti 4:16) Quando Paolo si incontrò con gli anziani di Efeso a Mileto, rammentò loro che non si era trattenuto dall’insegnare “pubblicamente e di casa in casa”. (Atti 20:20, 21) Timoteo, compagno di Paolo, aveva imparato i metodi dell’apostolo e poteva quindi trasmetterli ai cristiani di Corinto. (1 Corinti 4:17) Dio benedisse i metodi di insegnamento di Paolo e benedirà la nostra perseveranza nel predicare la buona notizia pubblicamente, di casa in casa, alle visite ulteriori, agli studi biblici a domicilio e dovunque si trovino persone. — Atti 17:17.
20. Come indicò Gesù che era vicina un’abbondante mietitura spirituale, e in che modo si è riscontrata la stessa cosa negli ultimi anni?
20 Dopo aver dato testimonianza a una samaritana presso Sichar nel 30 E.V., Gesù parlò della mietitura spirituale. Disse ai discepoli: “Alzate gli occhi e guardate i campi, che sono bianchi da mietere. Già il mietitore riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme”. (Giovanni 4:34-36) Forse Gesù aveva già visto i risultati del suo colloquio con la samaritana, perché molti riposero fede in lui a motivo della testimonianza della donna. (Giovanni 4:39) Negli ultimi anni in vari paesi sono state tolte le restrizioni imposte all’opera dei testimoni di Geova o è stato concesso loro il riconoscimento giuridico, cosa che ha aperto nuovi campi da mietere. Di conseguenza è in atto una copiosa mietitura spirituale. In tutto il mondo stiamo avendo infatti ricche benedizioni mentre continuiamo con gioia a partecipare alla mietitura spirituale.
21. Perché abbiamo motivo di continuare a impegnarci con gioia nell’opera di mietitura?
21 Quando la messe è matura e pronta da mietere, gli operai devono agire con urgenza. Devono darsi da fare senza indugio. Oggi dobbiamo lavorare alacremente e con un senso di urgenza perché viviamo nel “tempo della fine”. (Daniele 12:4) È vero che incontriamo prove, ma c’è una messe di adoratori di Geova quale non si è mai vista prima. È quindi tempo di allegrezza. (Isaia 9:3) Come operai gioiosi, continuiamo dunque a impegnarci nell’opera di mietitura!
[Nota in calce]
a Edito e distribuito dai testimoni di Geova.
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