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Il Natale: Vi costa più di quanto pensiate?Svegliatevi! 1993 | 22 novembre
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Aiutate i figli a provare amore per Dio
Mostrate ai figli i doni che Dio ha fatto per la loro gioia. Stendetevi sull’erba ed esaminate con loro l’intricata struttura di un fiorellino. Osservate la coccinella che emerge da questa foresta in miniatura e si arrampica in cima a un filo d’erba, solleva le lucide elitre rosse picchiettate di nero e se ne vola via. Fate provare loro l’intensa emozione di vedere una farfalla posarsi all’improvviso sulla loro mano, alzando e abbassando le ali gialle per riposarsi un po’ e riscaldarsi al tepore del sole. Mettetevi supini e guardate le nuvole bianche che sembrano batuffoli di cotone. Osservatele mentre si trasformano da navi in cavalli e poi in palazzi nel cielo. E mentre fate tutto questo indicate ai vostri figli che è il nostro Creatore Dio che ci fa questi regali meravigliosi.
E ce ne fa molti altri, come il gattino buffo che gioca con una foglia e ci fa sbellicare dalle risa, o il cucciolo peloso che ci “attacca”, dimenando la testolina e ringhiando ferocemente mentre ci tira la manica, e nel frattempo non smette mai di scodinzolare amichevolmente. Oppure le volte in cui ci si diverte al mare, si fa un’escursione in montagna o di notte si osserva a bocca aperta il cielo pieno di stelle che risplendono tremule. Sapere che questi regali e innumerevoli altri vengono da Colui che ci ha dato la vita, poterlo ringraziare di questi regali ed essere grati di conoscerlo: tutto questo ci reca gioia e riflette profondo amore e gratitudine nei suoi confronti.
E infine, in famiglia non devono mai mancare da parte di papà e mamma gli abbracci e i baci che aiutano i bambini a sentire ogni giorno il calore della sicurezza e della gratitudine. Aiutate i figli a conservare la fede in Geova, respingendo una menzogna ancora più grande di quella relativa a Babbo Natale, ovvero l’insegnamento secondo cui tutti questi meravigliosi doni di Dio esisterebbero per caso, grazie all’evoluzione. Questo è un insegnamento falso, privo di basi scientifiche, che non ha il sostegno del metodo scientifico e si perpetua solo in virtù di affermazioni dogmatiche ripetute in maniera martellante per condizionare la mente dei giovani.a
Pregate spesso, insieme ai vostri figli, il più generoso Datore di regali: ai pasti, quando leggete la sua Parola, alla fine della giornata. Allevate un figlio riconoscente, e quel senso di gratitudine addolcirà ogni esperienza che farà nella vita. Crescendo diventerà anche lui una persona felice di dare, a imitazione del vero Dio e dei genitori che ama. Allora la felicità verrà non nelle date prestabilite dal calendario, ma spontaneamente, in vari momenti, sotto forma di pura gioia di vivere. “Felice il popolo il cui Dio è Geova!” — Salmo 144:15.
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“Non ne sentiamo la mancanza!”Svegliatevi! 1993 | 22 novembre
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“Non ne sentiamo la mancanza!”
Insegnanti scolastici e altri hanno affermato che i figli dei testimoni di Geova sono svantaggiati perché non possono divertirsi insieme agli altri quando a scuola si festeggia il Natale, la Pasqua o Halloween.a Seguono alcuni brani di lettere in cui figli di testimoni di Geova spiegano perché essi stessi non vogliono partecipare in alcun modo a queste feste.
“ANCHE se spiegavo loro perché non festeggiavo queste cose, i miei compagni di scuola pensavano lo stesso che io ne sentissi la mancanza. E invece no! Vedete, loro dovevano sempre aspettare il Natale o qualche altra festa per ricevere regali, mentre io ricevevo regali e andavo a festicciole tutto l’anno. Mi sento amata non solo dalla mia famiglia ma anche dalla congregazione e da Geova, e questo per me conta molto più di qualsiasi festa”. — Becky, 13 anni.
“So che tutte le feste hanno origini disgustose. Gesù non è nato a Natale. La mia famiglia non deve far nulla per compensare queste feste. I miei sono sempre pronti ad aiutarmi quando ne ho bisogno. Questo vale più di qualsiasi regalo”. — Josh, 15 anni.
“Natale. Non mi sento svantaggiata, perché tanto non è veramente cristiano. Preferisco sapere che un regalo viene dai miei genitori anziché da un misterioso Babbo Natale. Pasqua. A Pasqua è dura perché tutti dicono che si fa per ‘Gesù e la risurrezione’ o che si tratta solo di ‘andare a caccia di uova’. Ma cosa c’entrano le uova con Gesù? Persino il nome Easter [“Pasqua” in inglese] deriva da un’antica dea. Halloween. L’idea di fondo di Halloween non mi attira per niente. Spiriti e streghe, PUAH!” — Katie, 10 anni.
“Come giovane, non ho mai sentito la mancanza delle festività mondane. I miei genitori non mi hanno detto ‘non puoi fare questo o quello perché sei un testimone di Geova’, ma mi hanno insegnato il punto di vista della Bibbia e di Geova su queste feste. Quanto ai regali, in casa nostra si fanno tutto l’anno”. — Ryan, 17 anni.
“Ogni festa esalta qualcosa di falso e si basa su falsità. Quasi tutti i bambini che conosco osservano le feste per i dolciumi e per i regali. Una cosa che io ho e che è meglio delle feste è la meravigliosa organizzazione dei testimoni di Geova. Anziché durare un giorno solo, come le feste, la Parola di Geova Dio ha un messaggio felice che dura per sempre”. — Brooke, 14 anni.
“Perché non sento la mancanza delle feste: 1. La Bibbia dice che sono sbagliate. 2. Non mi importa delle feste. 3. Mia mamma e mio papà mi fanno regali”. — Brandi, 6 anni.
“Non sento che mi manca qualcosa. Non m’importa. Ricevo regali, e facciamo giochi e festicciole. Ricevo molte cose senza dover celebrare le feste. Voglio comportarmi sempre come una Testimone e niente mi può far cambiare”. — Brianne, 9 anni.
“Quest’anno andrò in quinta e non mi vergogno di dire che sono un testimone di Geova. Una volta un bambino mi ha detto che dovevo essere triste se non ricevevo nessun regalo a Natale, ma io gli ho detto che ricevo regali tutto l’anno. Allora lui mi ha detto che ero fortunato. Credo che a nessun testimone di Geova dovrebbe dispiacere di essere un testimone di Geova”. — Jeff, 10 anni.
“Mia sorella e io abbiamo fatto dell’anniversario di matrimonio dei nostri genitori la nostra festa di famiglia. Pensando ai regali, ai bigliettini e alle altre cose e aiutando i miei genitori a farsi delle sorprese a vicenda ho provato più gioia di quanta ne abbia mai provata ricevendo qualche regalo. Dare è meglio che ricevere”. — Rachel, 16 anni.
“Quando ero più piccolo alcune feste mi creavano problemi. Poi però ho capito che le feste possono provocare avidità, litigi e tristezza. Quando c’è un tempo fissato per fare regali nessun regalo è mai una sorpresa. Preferisco ricevere regali speciali in qualsiasi momento dell’anno. Decidere se festeggiare o no è solo una piccola parte di una decisione di ben più vasta portata: se dedicarsi o no a fare la volontà di Geova. Quando penso in questo modo, mi è facile capire qual è la scelta giusta”. — Ben, 13 anni.
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“Non ne sentiamo la mancanza!”Svegliatevi! 1993 | 22 novembre
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“Sotto Natale andare a scuola può essere molto scoraggiante e può far sentire esclusi. Poi ho capito che festeggiare il Natale non può risolvere i problemi, non può unire la famiglia, e non può rendere felici. Solo l’ubbidienza alle norme della Bibbia può far questo”. — Joe, 15 anni.
“Invece di avere il Natale o qualche altra festa, noi abbiamo il Grande Giorno dei Giocattoli. Riceviamo un dono in denaro per comprarci qualsiasi cosa vogliamo. Un anno ho fatto un discorso alla classe sulla mia religione. Anziché seguire il mondo vado alle adunanze, esco nel servizio di campo e prego regolarmente. Mi battezzerò alla prossima assemblea”. — George, 11 anni.
“Mi piace molto ricevere regali, e ne ricevo tutto l’anno. Per quanto riguarda le festicciole non perdo molto. Schierandomi a favore della verità rendo felice Geova. È divertente vedere alcuni miei compagni di classe, che non sono cristiani ma indù, ebrei e così via, festeggiare il Natale e ricevere regali senza neppure sapere qual è lo scopo della festa”. — Julia, 12 anni.
“Quando a scuola non festeggiavo con gli altri non mi dispiaceva. I bambini fanno molte cose strambe, ad esempio si mettono in maschera per Halloween. A me questo non mi attira per niente. Io dico loro che i miei genitori mi comprano cose tutto l’anno. Loro mi parlano della loro chiesa e di com’è noiosa, e io parlo loro delle adunanze che facciamo nel parco, e a volte sono invidiosi. Io invece non li invidio per niente. In conclusione, dico solo fatevi amici che rispettano le vostre idee e non lasciate mai che un compagno o un insegnante vi costringa a fare qualcosa contro la volontà di Geova”. — Justin, 12 anni.
“Sento che mi manca qualcosa? No, perché facciamo altre feste, e quando si festeggia il Natale i bambini pensano soprattutto a Babbo Natale, e a Pasqua pensano al coniglio pasquale, ma io lo so che questi vengono da religioni pagane. Mi piace il servizio di campo perché mi aiuta a concentrarmi sulla verità”. — Sharon, 8 anni.
“Posso dire onestamente che non mi sono mai sentita a disagio per il fatto di essere una testimone di Geova. In famiglia ci divertiamo molto. Quando a scuola ci sono festicciole mia madre mi porta a mangiare fuori. I miei genitori portano dolcetti a scuola senza nessun motivo speciale e allora tutti i compagni sanno che noi ci divertiamo. Voglio molto bene ai miei genitori e quando i compagni chiedono perché non osservo le feste dico loro che ogni giorno è festa per me. Come potrebbe mai un Testimone sentirsi escluso?” — Megan, 13 anni.
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“Non ne sentiamo la mancanza!”Svegliatevi! 1993 | 22 novembre
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“Io non devo mica aspettare un giorno speciale per ricevere regali. Mia mamma e mio papà mi danno sempre tanti giocattoli. A Halloween si adorano gli spiriti dei morti. Non è giusto. L’unico Dio che si deve adorare è Geova”. — Nicholas, 6 anni.
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