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TombaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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In greco il termine generalmente reso sepolcro è tàfos (Mt 28:1), dal verbo thàpto, “seppellire”. (Mt 8:21, 22) Il sostantivo mnèma (Lu 23:53) è reso tomba e mnemèion (Lu 23:55) tomba commemorativa.
Poiché questi termini ebraici e greci si riferiscono a singoli luoghi di sepoltura, spesso sono usati al plurale per indicare più tombe del genere. Sono quindi nettamente distinti dall’ebraico sheʼòhl e dal suo equivalente greco hàides, che si riferiscono alla comune tomba di tutto il genere umano e perciò sono sempre usati al singolare. Per questa ragione molte traduzioni moderne si limitano a traslitterare i termini sheʼòhl e hàides anziché renderli di volta in volta “inferno”, “tomba” o “fossa”. — Vedi ADES; SCEOL.
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Tomba commemorativaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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I termini greci usati per indicare una tomba o un luogo di sepoltura sono così definiti: “Taphos (sepolcro) dà l’idea della sepoltura (thapto, seppellire) come in Matt. 23:27, mnemeion (da mnaomai, mimnesko, ricordare) è un monumento commemorativo (o sepolcro monumentale)”. (A. T. Robertson, Word Pictures in the New Testament, 1932, vol. V, p. 87) Affine a mnemèion è il sostantivo mnèma, che sembra avere significato corrispondente, riferendosi anche a “un monumento o cippo commemorativo di un avvenimento o di un defunto, per cui monumento sepolcrale, e quindi tomba”. — Vine’s Expository Dictionary of Old and New Testament Words, 1981, vol. 2, p. 173.
Una tomba del genere poteva essere una fossa scavata nel terreno o, come spesso avveniva presso gli ebrei, una caverna naturale o una cripta scavata nella roccia. (Cfr. At 7:16 e Ge 23:19, 20). Come si è già detto, mentre tàfos (sepolcro) dà risalto all’idea di sepoltura, i sostantivi mnèma e mnemèion pongono l’accento sull’intenzione di preservare il ricordo del defunto, e quindi, rispetto a tàfos, sembrano dare in modo più accentuato un’idea di permanenza; hanno analogia con il latino monumentum.
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Tomba commemorativaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Ricordati da Dio. In considerazione dell’idea di ricordo insita nella parola mnemèion, l’uso di questo termine (anziché di tàfos) in Giovanni 5:28, a proposito della risurrezione di “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative”, sembra particolarmente appropriato e in netto contrasto con l’idea di completo ripudio e cancellazione di ogni ricordo rappresentati dalla Geenna. (Mt 10:28; 23:33; Mr 9:43)
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