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Il “Domesday Book:” uno straordinario registroSvegliatevi! 2011 | Settembre
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Il Domesday Book: uno straordinario registro
Guglielmo, duca di Normandia (regione della Francia), conquistò l’Inghilterra nel 1066. Diciannove anni dopo commissionò la compilazione di un registro delle proprietà del suo regno. Questo registro prese il nome di Domesday Book. Tuttora è considerato uno dei documenti storici più importanti d’Inghilterra. Perché?
GUGLIELMO approdò nei pressi di Hastings, in Inghilterra, nel settembre 1066. Là il 14 ottobre sconfisse l’esercito del re anglosassone Aroldo, che venne ucciso. Il giorno di Natale del 1066 Guglielmo, che in seguito divenne noto come “il Conquistatore”, fu incoronato nell’abbazia di Westminster, a Londra. Come avrebbe vissuto il popolo anglosassone sotto il nuovo re?
Il grande censimento
Re Guglielmo I depredò il Nord del paese lasciando spopolate vaste zone del territorio. Come scrive Trevor Rowley, ex docente presso la Oxford University, “perfino per i costumi barbari di quei tempi la ‘devastazione del Nord’ (1068-70) è considerata un’atrocità”. Guglielmo dovette fronteggiare continue rivolte, e il suo esercito di occupazione, che contava meno di diecimila uomini, si trovò in mezzo a una popolazione ostile di forse due milioni di persone. I normanni costruirono complessivamente in tutto il paese oltre 500 fortezze, la più famosa delle quali è la Torre di Londra.
Nel dicembre 1085, 19 anni dopo l’invasione, Guglielmo trascorse cinque giorni con i suoi funzionari di corte a Gloucester, in Inghilterra, per pianificare un censimento di tutto il paese, a esclusione di Londra e Winchester. All’inizio dell’anno seguente il re inviò commissari regi in sette regioni per ottenere dai rappresentanti delle singole contee informazioni su tutti i possedimenti e le ricchezze.
Il re doveva rastrellare denaro per pagare l’esercito di occupazione. Doveva anche dirimere le controversie che sorgevano sulla proprietà delle terre. Centrando questi obiettivi si sarebbe assicurato l’insediamento in Inghilterra di persone provenienti dalla Normandia e da altre parti della Francia e così sarebbe riuscito a mantenere la supremazia normanna.
Il “libro del giorno del giudizio”
Poco dopo la vittoria sugli anglosassoni, re Guglielmo aveva consegnato ai baroni normanni i beni dei nobili sconfitti. Dal censimento effettuato su tutta l’Inghilterra emerse che metà dei beni del paese era posseduta da meno di 200 uomini, di cui solo 2 erano anglosassoni. Molti dei circa 6.000 vassalli anglosassoni non ebbero altra scelta: dovettero pagare un tributo per continuare a disporre delle terre che prima del 1066 erano appartenute loro di diritto. Per i poveri e gli espropriati la vita divenne molto difficile.
Il censimento legalizzò la confisca di tutti i beni da parte dei normanni. Inoltre permise la rivalutazione a scopo fiscale delle terre e delle proprietà fondiarie, insieme ai terreni boscosi e prativi. Non sfuggirono al censimento nemmeno gli animali: buoi, mucche e maiali. Gli anglosassoni vedevano con notevole preoccupazione questa indagine, sapendo che non avrebbero avuto via d’uscita. Definirono questo grande censimento “il giorno del giudizio” (doomsday o domesday). Ecco perché in seguito il registro prese il nome di Domesday Book.
Il Domesday Book si compone di due manoscritti redatti in latino su pergamena: il Grande Domesday, di dimensioni maggiori e con 413 fogli, e il Piccolo Domesday, con 475 fogli in un formato più piccolo.a Quando nel 1087 Guglielmo morì, il registro rimase incompiuto.
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[Riquadro/Immagine a pagina 23]
LA CROCIATA DI GUGLIELMO I
Guglielmo I chiese al papa di attribuire alla sua invasione il fregio di crociata, con la promessa di dargli in cambio un maggiore controllo su una chiesa inglese piuttosto allo sbando. Il papa accettò prontamente. Come scrive il prof. David Douglas, si trattò di “un trionfo della diplomazia”. Nel libro Storia di Inghilterra, George Trevelyan, noto storico, afferma che “la bandiera e la benedizione del papa riuscirono estremamente vantaggiose a Guglielmo in una impresa che, altrimenti, avrebbe avuto più carattere della rapina a mano armata che di una Crociata”.b
[Nota in calce]
b Trad. di G. Martini ed E. Pancieri, Garzanti, Milano, 1967, p. 128.
[Fonte]
© The Bridgeman Art Library
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