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Si sviluppa la grande apostasiaI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Il filosofo greco Platone (nato verso il 428 a.E.V.) non poteva prevedere che un giorno i suoi insegnamenti sarebbero divenuti parte del cristianesimo apostata. Il contributo di Platone al “cristianesimo” ebbe a che fare principalmente con la dottrina della Trinità e con quella dell’immortalità dell’anima.
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Si sviluppa la grande apostasiaI Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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Riguardo alla dottrina dell’immortalità dell’anima un’enciclopedia cattolica afferma: “Il concetto cristiano di un’anima spirituale creata da Dio e infusa nel corpo al concepimento per fare dell’uomo un’unità vivente è frutto di una lunga elaborazione della filosofia cristiana. Solo con Origene [morto verso il 254 E.V.] in Oriente e con Sant’Agostino [morto nel 430 E.V.] in Occidente l’anima fu definita sostanza spirituale e fu elaborata una concezione filosofica della sua natura. . . . La dottrina [di Agostino] . . . doveva molto (incluse alcune carenze) al neoplatonismo”. — “New Catholic Encyclopedia”, volume XIII, pagine 452, 454.
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