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AbissoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Secondo il Vocabolario greco-italiano di Lorenzo Rocci il termine greco àbyssos si riferisce a qualcosa “senza fondo; infinito; immenso”. Secondo un altro lessico si riferisce a qualcosa di “insondabile, sconfinato”. (H. G. Liddell e R. Scott, A Greek-English Lexicon, riveduto da H. S. Jones, Londra, 1968, p. 4)
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AbissoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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A proposito di uno dei significati basilari, “insondabile”, implicito nel termine “abisso”, è interessante quanto dice un’opera di consultazione nel commento a Romani 10:6, 7: “L’impressione data dal linguaggio di S. Paolo è della vastità di quel reame, come di qualcosa che invano tenteremmo di esplorare”. (J. Hastings, Encyclopædia of Religion and Ethics, 1913, vol. I, p. 54) Paolo fa un paragone fra l’inaccessibilità del “cielo” e dell’“abisso” e l’accessibilità della giustizia mediante la fede. L’uso del termine analogo bàthos che Paolo fa in Romani 11:33 lo illustra: “O profondità [bàthos] della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!” (Vedi anche 1Co 2:10; Ef 3:18, 19). Quindi, in armonia con Romani 10:6, 7, anche il luogo rappresentato dall’“abisso” sarebbe evidentemente considerato irraggiungibile per chiunque all’infuori di Dio o dell’angelo da lui incaricato che ha “la chiave dell’abisso”. (Ri 20:1) Uno dei significati attribuiti al termine àbyssos nel Greek-English Lexicon (cit., p. 4) è “il vuoto infinito”.
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